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Scoprire l’identità specifica e originale di una determinata zona vitivinicola tanto lontana, fuori dalla nostra cultura occidentale, dalla logica dei primi della classe. Poi riconosci che si tratta di un’identità storico-culturale dove la vite è presente da sempre o quasi, dove si è tramandata una tradizione produttiva che nello scorso secolo ha assunto un ruolo determinante nell’economia di quella regione.
Un sito vitivinicolo direi “storico” dove oggi il “fermento” post-rivoluzionario lo rende più vivo che mai.
L’intreccio tra Storia, Cultura e Natura pone la Penisola di Crimea al centro dell’attenzione degli appassionati del mondo del Vino che ogni anno si danno appuntamento a Merano per partecipare al Merano Wine Festival.
Helmut Köcher, ideatore, organizzatore fin dalla prima edizione nel lontano 1992, con idee chiare e lavoro rigoroso, che sono alla base della sua filosofia, definisce confini e contenuti dell’avventura del fare vino in Italia e all’estero. Ogni anno aggiunge perle per la conoscenza mondiale.
Ricordo le ultime: Sud Africa, Georgia, Romania. Quest’anno sarà di scena la Crimea. E lo sarà ai massimi livelli rappresentativi: La Cantina Massandra.
Tra mille difficoltà dovute alla attuale situazione geo-politica che vuole la Penisola di Crimea oggetto di rivendicazioni di sovranità tra l’Ucraina e la Russia, portare i Vini a Merano risulta un’impresa incredibile. Non dimentichiamoci che attualmente la Penisola è territorio russo, soggetto a sanzioni europee. Ne deriva la problematicità a far arrivare i prodotti. Helmut Köcher è riuscito anche in questo e potremo deliziarci dei vini fortificati tanto amati dalla corte imperiale e non solo.
Scrivo non solo perché ancora non si è spenta l’eco di quanto successo recentemente nel mese di settembre. L’ex Premier Berlusconi in visita all’amico Putin pare abbia stappato una bottiglia di Jerez de la Frontera imbottigliato nel 1775 e da una foto, che ha fatto il giro del mondo, si vede lo stesso Berlusconi, in visita a Massandra, prendere una bottiglia risultata essere del 1891 con la didascalia in inglese: “possiamo berla?”.
La cantina Massandra si trova vicinissima a Yalta, nel sud della Penisola. Alle spalle i monti di Crimea con la vetta del Eclizee-Burun.
Se la maggior parte della Crimea ha un clima continentale temperato, la costa sud si presenta con un clima sub-tropicale influenzato dalle correnti calde del Mar Nero. La fascia vitivinicola protetta dalla cordigliera dà quindi origine a vini importanti per la loro struttura e innata capacità a divenire eccellenti vini fortificati. Massandra è anche famosa non solo per la produzione di vini ma come cantina imperiale. La visita delle sue cave ti fa capire il perché gli Zar decisero di costituire al suo interno un vero e proprio luogo di conservazione di vini provenienti da tutto il mondo allora conosciuto. Oggi la collezione di Massandra conta all’incirca un milione di bottiglie.
Ebbi modo di visitarla nei primi anni ’80 (già soffiavano i primi venti della perestrojka) e ne rimasi colpito a tal punto da ricordarla nei miei appunti come momento indimenticabile. Una seconda visita in età più matura ispirato dallo studio delle origini del Vino e dal profondo rispetto per i singoli terroir, mi portò a riconoscere che in determinate zone, ancora sconosciute o meglio dimenticate, si possano produrre vini davvero eccezionali. Oggi in Crimea, l’evoluzione delle conoscenze unitamente all’utilizzo di vitigni giusti accompagnati dalla competenza di agronomi ed enologi preparati, assistiamo ad un veloce cambiamento produttivo nella speranza che quanto stia accadendo dal punto di vista politico trovi quella giusta dimensione di quieto vivere.
A Merano avremo i vini fortificati come Dessert Moscato Bianco, Port Red Livadia, Sherry Massandra, Tokaj South Coast insieme ai tradizionali Black Doctor, Kagor Partenit, Pinot Gris, Rose Muscat, Settimo Cielo del Principe Golitzyn. Una cosa è certa: durante il Master Classes denominato Mistic Wines – Vertical Tasting Massandra Winery vivremo, ancora una volta, momenti dall’atmosfera originale ai quali Helmut Köcher ci ha abituati ultimamente (ancora vivo il ricordo dell’indimenticabile Master Classes sui vini fortificati del Mauri-Roussillon). Una verticale. Otto annate di Muscat Massandra, dal 2010 fino a scendere al 1937, con moderatori la Sig.ra Yanina Pavlenko, attuale direttrice Generale dell’Azienda , Andrej Pruss del Centro Russo e naturalmente il patron della Manifestazione Helmut Köcher.
L’invito? Da non perdere assolutamente.
Merano Wine Festival è “una manifestazione che va oltre l’evento spettacolare e non può essere considerata una fiera, ma uno dei luoghi e delle occasioni più esclusivi per tutti gli operatori del settore. Informazione, cultura, mondanità si danno appuntamento per partecipare a un evento multiforme, ricco di occasioni di conoscenza, di incontro, di confronto in cui la parola chiave è sempre una sola: “eccellenza” (tratto dal sito ufficiale).
Semplicemente Chapeau!!!
Urano Cupisti