L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Politics (386)

    Carlotta Caldonazzo

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April 22, 2024

 

Settantaquattresimo notiziario settimanale di lunedì 22 aprile 2024 degli italiani di Russia. Buon 25 aprile, buon ascolto e buona visione.

Gli USA hanno approvato aiuti finanziari all’estero. Sono stati votati separatamente i tre pacchetti finanziari, più nuove sanzioni all’Iran.

Il 19 aprile 2024 sono stato invitato ad intervenire ad un dibattito a Torino di “Democrazia Sovrana e Popolare”, dopo la proiezione del film sul Donbass “Il testimone”. Facciamo un esempio italiano di un secolo fa. Il fascismo si affermò perché pochi vi si opposero, come non si opposero alle truppe naziste tedesche, finché restarono alleate di Mussolini. La Resistenza quella vera, di massa, iniziò quando, nel 1943, gli alleati si trasformarono in invasori. Vi ricordo tutto questo perché tale reazione tipica di qualunque popolo è quel che ora provano i russi, dopo trent’anni di avvicinamento della NATO ai confini russi, nonostante le reiterate promesse del contrario, “non un palmo verso est”, dopo il colpo di Stato in Ucraina, dopo che un popolo fratello, con cui assieme combatterono contro l’invasore nazista, si è trasformato esso stesso in un Paese nazista, e ricordare il 2 maggio 2014 a Odessa non è superfluo, con 48 antifascisti bruciati vivi al Palazzo dei Sindacati. E più l’Occidente collettivo insiste con le forniture di armi, soldi e sanzioni, più i russi serrano le file, si sentono coesi, senza se e senza ma.

Per una volta, niente politica o sociale. O forse sì. Perché è una canzone d’amore, e non importa se per i fidanzati, i coniugi, i genitori o i figli. D’amore e forse anche alla primavera incombente, perché qui le mezzestagioni esistono ancora. Anche questo è politica. La canzone è Вместе и навсегда, “Insieme e per sempre”. Non so nemmeno a quando risalga, ma sospetto ad appena una decina di anni fa.

April 15, 2024

 

Settantatreesimo notiziario settimanale di lunedì 15 aprile 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.

Oddio, non è proprio attuale, è una risposta di Marija Zacharova di un mese fa. Un mio estimatore (agente all’Avana, come suol dirsi), qui in Russia (piuttosto altolocato e perciò anonimo), mi ha segnalato questo suo intervento. Essendo del 6 marzo, non aveva senso pubblicarlo come una primizia, ma lo inserisco qui, nel mio notiziario settimanale. Godibilissimo, riguarda i diplomatici europei. Sono appena dieci minuti.

Il 12 aprile 1961 fu compiuto il primo volo dell’uomo nello spazio. Nel 2014 fu girato un documentario, “Quando tornerà Gagarin”, a cui l’ambasciata russa a Roma ha messo i sottotitoli in italiano. Per questo ve lo faccio vedere per intero, e mi scuso per la lunghezza, dura 24 minuti, ma la mia generazione è cresciuta con questa convinzione, che presto saremmo stati su Venere, su Marte. Eravamo degli incorreggibili romantici. Sapete che in genere non lo faccio, ma stavolta, concedetemelo. Personalmente, mi sono commosso.

In un’epoca in cui in Occidente vige la cancellazione della cultura e la cultura della cancellazione, eccovi un brano di musica classica, senza parole. Chi l’ha detto che la classica sia una roba per parrucconi? Molti la conoscono come musica natalizia, pochi sanno che si tratta della “Danza della Fata Confetto” dal balletto “Schiaccianoci”, orchestrato da Pëtr Čajkovskij nel 1892, che soleva dire che “la musica è quel sacrario, quella fonte, quel patrimonio a cui ogni nazionalità, ogni etnia ci mette del suo per il bene comune”.

April 08, 2024

 

Settantaduesimo notiziario settimanale di lunedì 8 aprile 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
La settimana appena trascorsa cadeva il 75° anniversario dalla fondazione della NATO. Ecco una sintesi del commento di Marija Zacharova, rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo.
Alle elezioni presidenziali in Slovacchia ha vinto Peter Pellegrini, classe 1975. La Slovacchia è una repubblica parlamentare, come l’Italia, dove quindi ha più poteri il capo del governo, che è Robert Fico, classe 1964. I media italiani mainstream si sono subito sbracciati a pubblicare veline fotocopia, secondo le quali l’elezione di Pellegrini sarebbe la conferma della deriva nazionalista e populista di quel Paese, semplicemente perché è contrario all’invio di armi in Ucraina, dunque putiniano per antonomasia. Se non sei atlantista, cioè seguace di Biden e Von Der Leyen, sei automaticamente nazionalista e populista.
Sabato scorso sono stato invitato ad intervenire ad una conferenza di “Democrazia Sovrana e Popolare” del Veneto, il titolo era “La pace tra i popoli, i pericoli di una guerra nucleare”. E’ durata tre ore, ed anche il mio intervento si è protratto per mezzora, senza contare poi le domande e le risposte. Ecco perché vi riporto solo un sunto.
Davvero un’ultima chiosa. Lungi da me paragonarmi a Togliatti, però spesso, quando vengo intervistato dai media russi, ricordo che proprio Togliatti, dalle onde corte clandestine di Radio Mosca, dava indicazione ai partigiani italiani. Spero, più modestamente, di avere imparato qualcosa da lui.


Una canzone della fine degli anni ‘80, dell’ultimo periodo sovietico: Родина моя, “La mia patria”. Sapete cos’è la patria? E’ la vostra terra natale, non necessariamente dove siete nati, ma dove siete cresciuti, vi siete formati.
Io, tu, lui, lei, insieme siamo un Paese intero,
Insieme: una famiglia amichevole, Nella parola “noi” ci sono centomila “io”.
http://markbernardini.blogspot.com/2024/04/072-italiani-di-russia.html

April 01, 2024

 

Da ieri in Italia è scattata l’ora legale, a Mosca no, quindi per sei mesi noi qui avremo una sola ora in più rispetto a voi. Inoltre, state celebrando la festività della Pasqua, che in Russia invece quest’anno cade il 5 di maggio, poiché tutte le festività religiose seguono il calendario giuliano anziché quello gregoriano, e la Pasqua viene calcolata dalle fasi lunari. Buon ascolto e buona visione. Il 22 marzo 2024, un barbaro attacco terroristico avvenuto nella sala concerti del “Crocus City Hall” di Mosca ha sconvolto la Russia e il mondo intero. Diciamo Spasibo a ciascuna delle oltre 15.000 persone che ci hanno inviato messaggi e ci hanno telefonato, a quelle che sono venute all’Ambasciata russa e hanno lasciato fiori, biglietti, candele, giocattoli e che hanno espresso personalmente parole di vicinanza e solidarietà, spesso senza riuscire a trattenere la propria commozione. In questi giorni ricorre il 210° anniversario della vittoriosa conclusione della campagna estera dell’esercito russo del 1813-1814. Dopo aver sconfitto la Grande Armata di Napoleone durante la Guerra Patriottica del 1812, le truppe russe dalle mura di Mosca bruciata, portando sulle loro bandiere la libertà per i Paesi e i popoli d’Europa dall’oppressione napoleonica, marciarono per migliaia di chilometri con pesanti combattimenti verso la capitale francese, che si arrese alla mercé dei vincitori il 31 marzo 1814. Il portavoce del Pentagono John Kirby: “Mio zio diceva che i migliori venditori di letame spesso portano dei campioni in bocca. I funzionari russi sembrano essere degli ottimi venditori di letame”. Questa settimana, in un media che non nomino, sono stato censurato per avere ricordato la tossicodipendenza di Zelenskij. Da due anni, Biden da del macellaio a Putin. Non è tanto originale, prima di lui lo fece quel gran genio dell’allora ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio. Questo, secondo i media italiani, è lecito, mentre parlare della propensione alla cocaina di Zelenskij è lesa maestà. In ben altra epoca, in un mondo parallelo, ci fu un giovane cantante statunitense di origine italiana che in un film, It Happened in Brooklyn, del 1947, si esibì cantando dei brani russi, in una sorta di pot-pourri. Sono proprio curioso di vedere se lo riconoscete. Trovate tutte le edizioni del notiziario (con il testo) in Blogspot. Tutti i video (senza testo) si trovano in: Rutube, Youtube e Flip News. Ci trovate anche in Telegram (in italiano) e Телеграм (in russo). Per donazioni (anonime) e sponsorizzazioni (pubbliche) in rubli: 4211 7045 8356 7049 (Banca Intesa Russia) 2202 2023 9503 8031 (Sberbank) Per donazioni (anonime) e sponsorizzazioni (pubbliche) in euro: Correspondent bank: INTESA SANPAOLO SPA, MILAN Swift: BCITITMM Beneficiary Bank: 100100004730 BANCA INTESA 101000 MOSCOW RUSSIAN FEDERATION SWIFT: KMBBRUMM Beneficiary’s account number: 40817978800004524011 Beneficiary’s name: Bernardini Mark

March 25, 2024

 

Ecco cosa avevo detto a caldo, quella maledetta sera.

Sono le 23:30 locali, finora ci sono quaranta morti ed oltre un centinaio di feriti. Un gruppetto di una decina di terroristi fascisti armati di mitra sono entrati in un centro commerciale ed hanno sparato a casaccio a tutti quelli che gli capitavano a tiro.

Il sottoscritto è stato egli stesso, nel 1979, vittima di un attentato terroristico a Roma, da 45 anni mi porto in corpo quattro schegge di granata fascista. Mi scuserete se non vado per il sottile. Evito di oscurare ipocritamente le scene più cruente, con i cadaveri. Dovete sapere cos’è un attentato, prima di fare i soliti commenti imbecilli dal divano di casa a migliaia di chilometri.

Si dice che fossero barbuti, e di aspetto non slavo. Non lo so, non lo sappiamo, è troppo presto. Per certo, che siano ucraini o caucasici, spero che li prendano vivi, se possibile: è importantissimo conoscere i mandanti, non gli esecutori. Anche perché quattro giorni fa le ambasciate britannica e statunitense a Mosca avvisavano dell’alta probabilità di attentati, ma rifiutando di fornire dettagli alle autorità russe.

Come si diceva ai miei tempi, compagni, non accettiamo le provocazioni. Io ricordo il teatro Nord Ost a Mosca nel 2002 e la scuola a Beslan, in Ossezia, nel 2004. E anche la Puškinskaja, la Rižskaja, la Lubjanka, il Park Kul’tury. Ricordo però anche Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Ustica, l’Italicus, la stazione di Bologna, il treno di Natale.

March 19, 2024

 

Sessantanovesimo notiziario settimanale di lunedì 18 marzo 2024 degli italiani di Russia. Come promesso, oggi molto materiale sulle elezioni presidenziali russe appena concluse. Buon ascolto e buona visione.
Come potrebbe un Presidente eletto dal suo popolo indebolire la posizione del suo Paese o il suo stesso ruolo? Mi riferisco a un qualunque Paese del mondo. Gli elettori votano sempre a favore di chi, secondo loro, è in grado di portare benessere e prosperità al loro Paese, e di garantire che il suo sviluppo avvenga in maniera indipendente e sovrana.
L’opportunità per i cittadini russi in Italia di partecipare alle votazioni per le elezioni del Presidente della Federazione Russa è molto importante. Ciò soddisfa il desiderio di essere coinvolti sia nel destino della Russia che nella scelta del percorso del suo sviluppo. Ciò è tanto più rilevante ora che la situazione internazionale è caratterizzata da turbolenze e la Russia è sottoposta a una pressione esterna colossale senza precedenti. L’elezione del Presidente della Federazione Russa rappresenta un fattore potente per unire il popolo russo e tutti i nostri connazionali all’estero.
Se le persone in fila all’estero per votare alle elezioni presidenziali in Russia avessero preso parte all’azione di “mezzogiorno”, si sarebbero disperse tutte dopo mezzogiorno. Ma no. Erano in fila venerdì, sabato e domenica. Non sono andate via nemmeno la domenica dopo le 13:00. Non si sono sciolti fino a tarda sera.
Nei media italiani ne ho lette, sentite e viste di ogni. Grandi eroine quelle che hanno gettato le molotov e una presunta vernice verde nei seggi e nelle urne elettorali. E poi gli elettori erano costretti a votare, prova ne sia che ai seggi c’erano i militari. E le elezioni non erano democratiche perché le urne erano in plexiglass trasparente. E anche perché c’è stato un 74% di affluenza. E perché l’87% ha votato per Putin. Proviamo ad analizzare punto per punto.
Questa volta le elezioni presidenziali hanno suscitato un’eccitazione senza precedenti all’estero. Enormi code in fila ai seggi elettorali di tutto il mondo. Inoltre, in Paesi sia amichevoli che non così amichevoli. Ho raccontato cosa ha potuto causare un così forte risveglio dei russi.
Come sapete, collaboro con varie testate italiane. Da venerdì scorso, ce n’è una in meno, e non certo per mia volontà. Il motivo? Ecco quanto ho spiegato qualche giorno fa.
Stavolta vi puppate Pupo! Perché? Perché Enzo Ghinazzi è venuto qui a Mosca e ha cantato al Cremlino. Vi faccio ascoltare le sue ragioni in conferenza stampa, che non posso riportare per intero, essendo durata più di un’ora, e, a seguire, uno dei suoi brani, in entrambe le lingue.

March 11, 2024

 

Come funziona il sistema elettorale per gli italiani all’estero e i russi all’estero, più concretamente per gli italiani in Russia e per i russi in Italia? Si dice spesso che le elezioni in Russia sono una finzione, e tra l’altro sarebbe dovuto alla scarsa affluenza. A quanto ammonta concretamente? Alle ultime presidenziali, nel 2018, è stata del 68%. La più bassa fu nel 2012 col 65%, la più alta nel 2004 col 71%. Per le parlamentari, nel 2021 fu del 52%. La più bassa nel 2016 col 47%, la più alta nel 2007 col 64%. E in Italia? Alle ultime politiche, nel 2022, fu del 64%. La più alta nel 2006 con l’84%, e da allora continua incessantemente a calare. In altre parole, l’affluenza più bassa in assoluto è stata proprio quella delle ultime parlamentari nel 2022. E non parliamo delle amministrative: 52% in Sardegna pochi giorni fa. La Russia è un Paese presidenziale (come la Francia, o gli Stati Uniti), l’Italia parlamentare. Confrontando quindi le elezioni più importanti di entrambi i Paesi, abbiamo la Russia al 68% e l’Italia al 64%. Le elezioni italiane sono forse una finzione? Peggio che mai alle europee: alle ultime, nel 2019, al 51% (il 54% in Italia), la più bassa nel 2014 col 43% (59% in Italia). Le elezioni europee sono una finzione?

 

Veniamo agli italiani all’estero, partecipano anch’essi alle elezioni. Votano gli iscritti alla “Anagrafe degli italiani residenti all’estero”, più nota come AIRE. Fu istituita nel 1988, e gli iscritti sono cresciuti in continuazione: si è passati dai due milioni e tre del 2000 agli attuali sei milioni. In altre parole, quasi un decimo della popolazione italiana è residente all’estero. E dove si trovano? Nella sola Argentina sono quasi un milione, svariati milioni nei Paesi dell’Unione Europea.

 

In Russia siamo pochi, appena meno di cinquemila nella Federazione Russa, di questi più della metà a Mosca. Inutile qui riportare i risultati in Italia, sono già ben noti agli italiani. Pur trattandosi di un numero risibile, parliamo di una comunità che smuoveva capitali davvero impressionanti, nella bilancia commerciale dei nostri due Paesi. In secondo luogo, da quando esiste la legge sul voto per corrispondenza, possiamo votare per le politiche italiane, ma non per le europee. Si dice: se vivete fuori dall’UE, perché dovreste votare per il suo Parlamento? Ed io rispondo: se viviamo fuori dall’Italia, perché dovremmo poter votare per il Parlamento italiano? Perché, in entrambe le consultazioni, esse sono tra le poche cose per cui ci sentiamo ancora legati alla madrepatria. 

L’affluenza è comunque desolante, il 42% nel 2013. In Russia non ci sono mai stati gli italiani con le valigie di cartone, non è mai stato un Paese di tradizionale emigrazione italiana, la stragrande maggioranza sono imprenditori. 

Brogli. Si dice che il voto per corrispondenza sia particolarmente vulnerabile. Io ricordo, una quarantina di anni fa, lavoravo in un seggio elettorale a Roma. C’erano due sorelle, anche molto carine e curate, rappresentanti di lista del Movimento Sociale Italiano. Durante lo spoglio, le vedevo un po’ troppo interessate alle schede bianche. Fu così che scoprii che sotto alle unghie laccate avevano messo un pezzetto di grafite delle matite copiative che si usavano per votare, col quale mettevano una bella croce sul simbolo dell’MSI. Le feci portare via dai carabinieri. Racconto questo episodio per spiegare che non è una ragione sufficiente per invalidare tutte le elezioni sull’intero territorio italiano. 

Come che sia, un modo per ovviare parzialmente al voto per corrispondenza sarebbe quello di istituire dei seggi presso i consolati italiani sparsi per il mondo. Mi si dice che sarebbe un lavoro enorme. In fondo, sono pagati anche per questo. E allora? I russi lo fanno da trent’anni, con seggi presso i consolati a Roma, Milano, Genova, Palermo. Certo, l’Italia è infinitamente più piccola della Russia. Però anche gli italiani in Russia non sono così tanti. Basterebbe istituire dei seggi elettorali nei due consolati plenipotenziari di Mosca e Pietroburgo e nei consolati onorari di Krasnodar, Lipeck, Ekaterinburg, Volgograd, Kaluga, Kaliningrad, Ufa e Samara, e lasciare il voto per corrispondenza per quelle poche decine di italiani che risiedano in luoghi davvero distanti.

C’è da considerare anche il progresso tecnico-scientifico. Da qualche anno, nelle maggiori città russe, possiamo, se vogliamo, votare per via elettronica, che è quel che personalmente farò. D’accordo, per ora non si può fare dall’estero, ma è palese che sia solo una questione di tempo. E in Italia, quando?

Per le elezioni presidenziali russe, ho sentito in Italia che non sarebbero democratiche perché si sa già quale sarà il risultato. Beh, ma se il popolo, che è sovrano, vota convintamente in maggioranza assoluta per un candidato, questo non sarebbe democratico? E’ meglio farsi governare da qualcuno che ha preso un quarto della metà degli aventi diritto, cioè un ottavo in termini assoluti, come in Italia? E’ più democratico?

Non ho la sfera di cristallo né la bacchetta da rabdomante, faccio l’analista, non l’indovino, però mastico un po’ di politica russa, italiana e internazionale. Dunque, i dati interessanti da analizzare alle elezioni russe saranno non solo quelli dell’affluenza, che sarà comunque superiore al 50% e a quella italiana, ma soprattutto quelli relativi agli altri candidati. Sì, perché un’altra menzogna che vi dicono in Italia è che ci sia un candidato unico, e cioè Putin. Invece ce ne sono altri tre: Charitonov (comunista), Sluckij (liberaldemocratico, della buonanima di Žirinovskij) e Davankov (del Partito “Gente Nuova”, centrodestra). E’ scontato che verrà eletto Putin, è nell’aria, nei discorsi della gente al mercato. Sono convinto che Davankov arriverà ultimo, mentre vedremo chi prenderà di più, se i comunisti o i nazionalisti liberaldemocratici, sono sempre stati sul filo di lana: dal 12 al 18% i comunisti, dal 6 al 9% i liberaldemocratici. Da questo dipenderà una maggiore o minore attenzione del Partito al potere per i temi sociali piuttosto che imprenditoriali.

 

Trovate tutte le edizioni del notiziario (con il testo) in Blogspot.

March 04, 2024

 

Sessantasettesimo notiziario settimanale di lunedì 4 marzo 2024 degli italiani di Russia. Vi anticipo che la prossima settimana vi parlerò anche del sistema elettorale per gli italiani all’estero e i russi all’estero, più concretamente per gli italiani in Russia e per i russi in Italia. Buon ascolto e buona visione.
Ci sono molti interventi sia di Marija Zacharova, che ho tradotto, sia dell’ambasciata russa a Roma, che hanno tradotto – e anche molto bene, altro che Google – risparmiandomi il tempo, per la qual cosa continuerò sempre a ringraziarli.
In merito alla dichiarazione congiunta dei leader del G7, ecco il commento della Zacharova
Con una tenacia che meriterebbe migliore impiego, le autorità ucraine hanno intrapreso un’ucrainizzazione dell’Italia. Si rilevano già i primi risultati: si considera la proposta di Zelenskij di preparare una lista dei cosiddetti “pro-Putin” per poi cacciarli dall’Italia; il Parlamento italiano ha spalancato ospitale le sue porte ai criminali ucraini, e intanto l’Ambasciata ucraina organizza proiezioni di film propagandistici.
Ho tradotto per Visione TV l’intervento di Putin al Parlamento russo in seduta congiunta per la parte che riguardava la politica estera. Eccovi alcuni estratti.
Per quanto riguarda le dichiarazioni di Emmanuel Macron sulla possibilità di inviare truppe NATO in Ucraina.
Il 24 febbraio sono arrivati a Kiev gli ennesimi visitatori occidentali. Questa volta vi hanno fatto visita i primi ministri di Belgio, Italia e Canada, accompagnati dalla presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen.
I Paesi dell’”Occidente collettivo”, e in primis gli Stati Uniti, stanno ricorrendo attivamente a strumenti finanziari, commerciali, di investimento e tecnologici per raggiungere i propri obiettivi di politica estera.
Nel marzo di quest’anno saranno trascorsi sei anni dal clamoroso incidente di Salisbury, quando la parte britannica presentò l’avvelenamento deliberato dell’ex ufficiale del GRU Sergej Skripal’ e di sua figlia Julija.
La guerra ibrida contro il popolo russo, scatenata dall’Occidente, è in pieno svolgimento.
Da una conversazione del 19 febbraio 2024 tra l’esercito tedesco, il capo del dipartimento delle operazioni e delle esercitazioni del comando dell’aeronautica militare della Bundeswehr Graefe, l’ispettore dell’aeronautica militare della Bundeswehr Gerhartz e i dipendenti del centro delle operazioni aeree del comando spaziale della Bundeswehr Fenske e Frostedt. Il frammento è dedicato all’attacco pianificato al ponte di Crimea.
Le finestre moscovite restano accese tutta notte ed hanno da sempre un fascino particolare, al punto da essere decantate da almeno un secolo. Qui vengono descritte oggi in una canzone del 1960, dall’Armenia a Omsk, Lugansk, Kaluga, Kurgan, Krasnodar, Rostov sul Don, Tambov, Caterimburgo, Kostroma, Volgograd, Dimitrovgrad, Pskov, Belgorod, Rostov, Čeljabinsk, Tver’, Sebastopoli, Novgorod Inferiore, Vladimir, Sachalin e, ovviamente, Mosca stessa.

February 26, 2024

Sessantaseiesimo notiziario settimanale di lunedì 26 febbraio 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
Gira un video in rete, che io ho tradotto per Visione TV, attribuito alla madre di Aleksej Naval’nyj, in cui lancia una serie di precise accuse alla vedova. Apriti cielo. I primi a parlare di fake sono stati il canale TV Dožd’ (Rain) ed il canale Telegram Meduza, sedicenti russi, ma che in realtà trasmettono rispettivamente dall’Olanda e dalla Lettonia. Dicono che sia frutto della propaganda del Cremlino, dunque falso per antonomasia.
Il 22 febbraio Repubblica ha pubblicato un articolo di Aleksej Paramonov, l’ambasciatore russo a Roma. Ve lo riassumo.
Sempre Paramonov, il 21 febbraio è stato convocato alla Farnesina, e gli è stato manifestato il desiderio, da parte italiana, di ricevere chiarimenti in merito alle cause della morte di Naval’nyj. Inoltre, all’Ambasciatore sono state manifestate alcune valutazioni politicamente faziose in merito alla situazione politica interna della Russia, in linea con quella lettura antirussa parziale dei fatti che è concordata a livello dei Paesi occidentali.
Il 21 febbraio 2014, con la garanzia dei Paesi occidentali, il Presidente ucraino in carica Viktor Janukovič e la leadership politica di Euromajdan, tra cui il leader del Partito “Bat’kovščina”, Arsenij Jacenjuk, il leader del partito “Udar”, Vladimir Kličko, e il leader del partito filonazista “Svoboda”, Oleg Tjagnibok, hanno firmato un accordo sulla risoluzione della crisi politica in Ucraina. I ministri degli Esteri di Germania e Polonia, Frank-Walter Steinmeier e Radosław Sikorski, e il capo del Dipartimento Europa Continentale del Ministero degli Esteri francese, Éric Fournier, sono intervenuti in qualità di garanti della sua implementazione. Tra le altre cose, l’opposizione si è impegnata a “normalizzare la vita nelle città e nei villaggi”, “liberando gli edifici amministrativi e pubblici e sbloccando strade, parchi e piazze”, consegnando le armi illegalmente detenute al Ministero degli Interni ucraino e “rinunciando a posizioni conflittuali con le autorità”.
La propaganda occidentale opera in modo che fatti ed eventi scomodi possano deliberatamente essere tenuti nascosti. La gente comune ha appreso della crisi in Ucraina soltanto due anni fa, quando la Russia ha dato inizio all’Operazione Militare Speciale.
Oggi una canzone del 1941: Давай закурим, più o meno “Fumiamoci una sigaretta”. Sempre in versione contemporanea, dalle repubbliche popolari del Donbass.

February 19, 2024

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