L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Politics (400)

    Carlotta Caldonazzo

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July 12, 2023

Comodamente stravaccati sui divani dell'attico di Jep Gambardella, gli ospiti assistono con un certo imbarazzo al ritratto graffiante ma realistico che il padrone di casa offre dell'ospite, la splendida cinquantatreenne dal trascorso chiacchierato coll'allora vertice del P.C.I. In poche battute, il ritratto di una prolifica autrice politicamente e socialmente impegnata viene impietosamente demolito per assumere contorni più veri: una moglie infedele ripagata con pubblicazioni di nullo conto della solita casa editrice controllata per certi tipi di servizietti resi senza mutandine... servizietti in cui si era specializzata già ai tempi dell'università, nei bagni per la precisione.

Uno spaccato da cineteca chiaramente. Un monologo da un milione di visualizzazioni... il più cliccato di tutti i monologhi della pellicola di Sorrentino presenti in rete. Il titolo lo conosciamo tutti, "La grande bellezza". Opera deliziosa, nel vero senso della parola. Capovolgente, oserei dire: da dieci anni a questa parte (ovvero da quando è apparsa nelle sale cinematografiche ad oggi, 2013 – 2023), non passa giorno che non ripensi ad una o più sequenze. L'ultima volta, lunedì scorso, tre giorni fa in compagnia di persone di varie nazionalità: spagnola, statunitense, colombiana e coreana. Cena in un borgo antico, dietro Via Cassia, appena fuori il GRA, a due passi da una scuola elementare, ridotta anch'essa a discarica, come potete vedere dalle immagini che... piangono da sole! Se non fosse stato per i manicaretti superbi, i vini eccelsi e l'ambiente suggestivo, mi sarei vergognato ancor di più: il contenuto della conversazione di tutta la serata è stato l'immondizia di Roma! La capitale storicamente più famosa al mondo, seppellita da metri di immondizia emanante olezzi di percolati nauseabondi. Questa è la Roma del sindaco attuale, lui sì con un vero passato nel P.C.I. di cui è stato tesserato dal 1985; lui sì titolare di cattedra universitaria, pubblicazioni, titoli vari e un vero e proprio pedigrée politico internazionale. Sulla carta un fenomeno, all'atto pratico un pericolosissimo incompetente, quasi peggio di Veltroni, il “fallito di successo” che aveva trasformato Roma in un accampamento a cielo aperto di cui conservo ancora le oltre cinquemila fotografie scattate nel lontano 2008!

Al fenomeno su carta con espressione acuta, di mente lucida, occhio vigile e sguardo vispo, faccio pervenire due osservazioni che mi sono state rivolte dagli amici e dalle amiche di cui sopra cui deve come minimo delle scuse per aver “estorto” sarebbe il caso di dire la ripugnante gabella (tassa di soggiorno) di parecchi euro per la loro permanenza in queste condizioni da terzo mondo bombardato:

“Perché voi romani consentite ad una persona simile di continuare a percepire lo stipendio se vi costringe a vivere nell'immondizia”?

“Com'è possibile che le autorità competenti in materia di sanità pubblica rimangano in silenzio e non provvedano a sollecitare un'indagine sull'operato ignobile di costui e dei suoi sodali”?

Si mormora che a Monteverde Vecchio vi sia la scorta fissa sotto casa del fenomeno su carta. Sicuramente la gente apprezza l’auto “Punto” delle forze dell’ordine che devono proteggerlo dall'affetto smisurato della cittadinanza capitolina, notoriamente troppo calorosa!!!

 

 

 

July 10, 2023

July 07, 2023

Elena Basile, ex diplomatica italiana, già ambasciatrice in Svezia e Belgio, ha iniziato una collaborazione con il Fatto Quotidiano. Prima con lo pseudonimo Ipazia (come ha ammesso lei stessa attraverso i suoi social) e poi firmando le sue analisi direttamente. Nei suoi articoli ha mantenuto una posizione approfondita, ragionata, critica rispetto al suicidio che l'Europa ha compiuto nel seguire gli Stati Uniti nel conflitto alla Russia attraverso l’Ucraina. Sempre con estrema moderazione nelle sue argomentazioni, ma con il torto, tuttavia, di uscire da quel tracciato imposto dalla propaganda bellica ufficiale della Nato. 

In Italia, semplicemente, da quel tracciato non si può uscire e così da ieri contro Elena Basile è iniziata una vera e propria caccia alle streghe da parte del fondamentalismo atlantista più estremo e pericoloso. A lei va la solidarietà totale della redazione de l'AntiDiplomatico ed un invito a proseguire nel suo egregio lavoro di informazione.

Del resto, come sottolinea a l'AD l'ex Ambasciatore a Teheran e Pechino, Alberto Bradanini, la posizione della Basile riprende una corrente sempre più consolidata di pensiero che sta prendendo corpo negli stessi Usa, soprattutto da accademici e pensatori della cosiddetta corrente realista, con capostipite il professor Mearsheimer. 

Di seguito l'intervista rilasciata a l'AntiDiplomatico dall'Ambasciatore Bradanini

Ambasciatore l’ha colpita il livello di attacchi che sta subendo l'ex diplomatica Elena Basile? Che segnale è per la libertà di espressione in Italia?

Reputo che siamo davanti a un ennesimo paradigma di capovolgimento di priorità. È quanto mai agevole sul palcoscenico politico italiano essere assaliti da contorcimenti su argomenti distrattivi, mettendo alla gogna un ex-funzionario diplomatico solo per aver trovato il coraggio di esprimere un pensiero critico e argomentato sul conflitto in corso. Scandalizzarsi perché Elena Basile lo ha fatto quando era ancora in servizio, poi, significa coprirsi le parti pudiche con l’antica foglia di fico. Da che mondo è mondo, il ricorso allo pseudonimo ha consentito a tanti di esprimersi quando le circostanze lo impedivano.

Nel caso in questione, d’altra parte, non pare proprio che questo abbia nuociuto alla cosiddetta politica estera italiana, che del resto è inesistente. Invece di centrare l’analisi sul merito, in un passaggio cruciale che rischia di travolgere l’Europa e il mondo, cercando di ragionare su cause e possibili uscite da questo conflitto - cercando semmai di sfatare l’evidenza che l’Italia, non essendo un paese sovrano, può solo obbedire ma non proporre soluzioni – i cosiddetti politici di professione s’industriano a biasimare il dissenso. Dubito che l’ex-diplomatica in parola sarebbe stata aggredita se avesse espresso riflessioni allineati alla narrativa dominante.

ll senatore Enrico Borghi (Azione-ItaliaViva e membro del Copasir) ha presentato un’interrogazione in commissione Esteri di Palazzo Madama sul caso. Come giudica questa iniziativa?

L’interrogazione del Sen. Enrico Borghi non sorprende. Si può arguire che essa serve di monito e per definire un possibile giro di vite, affinché in analoghe circostanze i diplomatici si tengano lontani dalla tentazione di esprimere un pensiero critico. Il nemico, dunque, non è la guerra, la sopraffazione, le ingiustizie nel mondo, no, il nemico è il libero pensiero, specie in un sistema angosciato dalla libertà d’espressione e dunque dall’arma dell’argomentazione!

Considerando anche la sua esperienza diretta, quanti diplomatici all’interno della Farnesina hanno idee lontane da quelle imposte da Nato e Unione Europea ma hanno timore ad uscire allo scoperto? E che cosa si potrebbe fare perché le voci critiche della Farnesina possano emergere?

Ovunque, le voci critiche sono in minoranza. Ovunque, i più sono allineati, per disinteresse, quieto vivere e conformismo. È così anche alla Farnesina, dove pure non mancano menti illuminate, che tuttavia non sono solite nutrirsi di carne di leone. Onore, dunque, a Elena Basile che, con coraggio e approfondimento, ha osato esprimersi in termini disallineati, ma ragionati, in un passaggio tragico come la guerra in corso. Il suo giudizio, tutt’altro che estremista, è del resto condiviso da un’ampia schiera di analisti e studiosi (occidentali, anzi americani), tra i quali, per citarne alcuni, J. Mearsheimer, J. Sachs, S. Ritter. R. McGovern. H. Schlanger (tutti Usa) e sotto diversi aspetti H. Kissinger, G. Kennan, S. Romano (I), F. Asselineau (F) e J. Baud (CH) e persino W. Burns (quando era ambasciatore Usa a Mosca).

Quanto all’esigenza che il pubblico italiano possa ascoltare voci critiche di diplomatici colti e preparati su temi complessi, essa non è semplice da soddisfare. Tutti i funzionari pubblici sono tenuti a obbedire ai governi in carica, anche contro i loro convincimenti. Per evitare ogni imbarazzo, oltre che per correttezza istituzionale, s’impone dunque anche al pensiero espresso discrezione e accortezza. Una strada potrebbe essere quella di consentire ai diplomatici privi d’incarico, ma con ampia esperienza alle spalle, di tenere pubbliche udienze nelle università italiane, senza impegnare le posizioni del governo beninteso, illustrando anche i diversi, confliggenti punti di vista. Alla luce della tradizione conservatrice della Farnesina, è di tutta evidenza che con questo pensiero si entra nel reparto dei libri di fantascienza. Per tornare al caso in parola, mi pare che i criteri di discrezione e accortezza siano stati da Elena Basile - nei fatti - sostanzialmente rispettati.

 

Da L"Antidiplomatico"

 

July 01, 2023

June 27, 2023

Sia da quello che ha detto il Presidente Putin chiedendo un minuto di silenzio per i piloti russi morti nell'espletamento del loro dovere, sia dalla ammissione del Capo Wagner Prigozhin (che si dice rammaricato perche i suoi uomini hanno fatto fuoco contro l'Aviazione), si evince che il bilancio di sangue contenuto ma pur sempre costituito da vittime, della rivolta armata e tentato golpe del 24 giugno 2023, potrebbe essere il seguente:

* 6 elicotteri e 1 aereo russi abbattuti dalla colonna Wagner in rivolta, in marcia verso Mosca;

* 1 camion del convoglio Wagner/ incolonnato sulla autostrada M-4 che da Rostov sul Don conduce a Mosca, colpito e distrutto presso Voronezh;

Non si conosce il numero esatto di vittime Russe fra i piloti della Aviazione russa e dei soldati mercenari della Wagner colpiti in autostrada dal fuoco delle forze lealiste russe.

La città di Mosca attendeva la colonna Wagner in assetto di difesa e antiterrorismo, con luoghi aperti al pubblico già evacuati, posti di blocco allestiti in punti chiave delle strade e cecchini a difesa dei punti sensibili, soprattutto istituzionali.

Per quanto sembra impossibile e per quanto molti pensino si sia trattato di un bluff, a giudicare dalle reazioni di tanti personaggi istituzionali e non della Federazione russa, la crisi che si è fortunatamente chiusa senza una guerra civile fratricida, avrebbe potuto avere conseguenze devastanti dal punto di vista geopolitico e strategico, anche per la UE e il resto del mondo.

La gradualità con cui hanno agito i vertici russi che hanno usato la forza in punta di piedi - garantendo al contempo un ripensamento per le poche migliaia di soldati PMC Wagner che hanno aderito alla insurrezione armata (molto meno della metà dei membri aderenti  alla Wagner a quanto pare) - ha consentito quella soluzione politica e di mediazione che ha evitato un bagno di sangue tragico ma che era una possibilità reale, a tutto vantaggio non solo del Governo di Kiev in carica, ma soprattutto di certe forze atlantiste molto lontane da una visione di soluzione pacifica e diplomatica del conflitto in corso nel Donbass ucraino.

June 26, 2023

June 24, 2023

Mentre Mosca con le Forze speciali e i servizi segreti e di polizia si prepara a una durissima battaglia, non si può non evocare lo scenario più amaro ma possibile e che si aggiunge come terza ipotesi alle due già espresse da me nella concitata giornata del 24 giugno 2023.

Qualcuno potrebbe essere venuto a patti con il leader della PMC Wagner o addirittura averlo comprato, allettandolo con la promessa di ruoli politici di vertice o con il miraggio più o meno concreto di tanti Zeri.

Il capo della Wagner potrebbe così aver orchestrato una colossale messinscena con gli Ucraini o con il benestare o favore degli Americani o della stessa NATO.

Se ciò fosse vero, sarebbe inconcepibile dopo decine di migliaia di morti del suo gruppo paramilitare, che hanno dato la vita combattendo per la Russia e il Donbass.

Questa e' una variante della opzione 2) da me ipotizzata.

Ma siccome lanciare accuse e sospettare richiede prove, l'unica cosa che posso dire e' che affermare che il Donbass civile non veniva bombardato dagli Ucraini sin dal 2014, come ha affermato in queste ore il Capo della Wagner, e' una cosa destituita di fondamento (la stessa RAI faceva servizi in proposito) e dunque queste parole e gli eventi delle ultime ore gettano una lunga ombra sui Comandanti della Wagner che hanno partecipato a questa rivolta, soprattutto sul suo leader Prigozhin.

 

In ogni caso le prossime ore si preannunciano cruciali non sono per il conflitto fra Ucraina e Russia, ma per la stessa sopravvivenza dell'ordine Costituzionale Russo e del suo attuale Esecutivo.

L'esito di una defenestrazione dell'attuale Presidente russo e del suo Esecutivo e' tanto più probabile o improbabile a seconda di cosa faranno l'Esercito regolare e le forze federale, cioè in ragione della opposizione o meno al golpe.

Un Presidente fantoccio filo NATO e a favore della politica estera americana e' l'obiettivo di certe forze atlantiste, che così riuscirebbero dopo la Ucraina ad annientare la visione sociale ed economica del mondo propria della Russia, differente rispetto a quella che si sta consolidando a Ovest.

Riuscirebbero cioè così a implementare modelli di vita sociale ed economica che già stanni attecchendo in Occidente.

Una situazione fuori controllo, di contro,  potrebbe portare in extremis al vertice di Mosca anche un falco  e non un moderato come Putin.

A quel punto, ogni scenario sarebbe possibile

La Federazione Russa e' una potenza nucleare e alle strette, userebbe ogni arma e risorsa in suo possesso per ripristinare il controllo

June 20, 2023

La missione africana, dove il Sudafrica sta giocando un ruolo speciale, riflette chiaramente l'interesse delle nazioni BRICS nel trovare una soluzione alla crisi tra Occidente e Russia. 

"[Il presidente sudafricano] Cyril Ramaphosa sta espandendo il fronte per la promozione della pace. La missione africana, nella quale il Sudafrica sta svolgendo un ruolo speciale, riflette chiaramente l'interesse delle nazioni BRICS nel trovare una soluzione alla crisi tra Occidente e Russia. Brasile, Indonesia , Turchia, Cina, così come la Città del Vaticano sperano nella più rapida risoluzione del conflitto ucraino e tutte stanno dando il proprio contributo, ognuna a suo modo e nei propri interessi nazionali, alla costituzione di un nuovo ordine mondiale multipolare ”, ha dichiarato Tiberio Graziani, Presidente di Vision & Global Trends, think tank internazionale. 

Secondo Graziani, la missione africana persegue un obiettivo più significativo. “Insieme all'allargamento di quello che può essere definito un fronte di pace, la visita del presidente sudafricano prima a Kiev e poi a San Pietroburgo è, di fatto, un messaggio all'Occidente. I membri della missione dimostrano che coloro che sono impegnati per la pace non temo sanzioni. Il ricatto con sanzioni in una situazione in cui sempre più paesi insistono sulla risoluzione più rapida del conflitto rischia di diventare un'arma controproducente. Washington e Londra, ma anche Bruxelles, Kiev e Varsavia dovranno cambiare strategia, la NATO lo sa bene. E vedremo se accadrà dopo il vertice [NATO] a Vilnius l'11 luglio", ha aggiunto.

La delegazione, composta dal presidente delle Comore Azali Assoumani, dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, dal presidente del Senegal Macky Sall, dal presidente dello Zambia Hakainde Hichilema, dal primo ministro egiziano Mostafa Madbouly, dall'inviato speciale del presidente della Repubblica del Congo Florent Nsiba e l'inviato del presidente dell'Uganda Ruhakana Rugunda, è arrivata nei giorni scorsi a Kiev in missione per promuovere la pace e, dopo l'incontro con Zelensky, si è diretta a San Pietroburgo per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. I colloqui con la parte russa hanno affrontato tutti gli aspetti chiave della crisi ucraina.

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