L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
In viaggio con Tito Barbini, nei mari e nella terra ai confini del mondo
di Roberto Fantini
Tito Barbini si presenta al lettore come uno che, dopo aver provato (invano) a cambiare il mondo, insieme ad altri milioni di persone, tutte accomunate dalla passione e dalla speranza della politica, continua a girarlo senza mai essere sazio di farlo.
Si tratta, perciò, di un viaggiatore avido di emozioni, ma anche di conoscenze (spesso remote, spesso sommerse da rimozioni collettive e da censure mirate), di un viaggiatore magneticamente attratto dai paesaggi inediti, dagli orizzonti sconfinati e dalle pagine più inesplorate del gran libro della natura, ma sempre attentissimo al fatto umano, sempre pronto a sbirciare fra le righe delle "storie ufficiali", alla scoperta delle imprese più ignobili del potere politico e dell'aggressiva avidità dell'economia capitalistica, e sempre pronto ad aprire il cuore al grido di dolore degli oppressi di ieri e di oggi, sia che si tratti di migranti, di lavoratori sfruttati, di anarchici idealisti fatti a pezzi dalla "giustizia", di prostitute e di donne violate.
Con una sensibilità particolare nei confronti delle popolazioni native, macellate spietatamente dalla sconfinata brama di possesso e dalla incommensurabile arroganza dell'uomo bianco, invasore e conquistatore.
E il suo ultimo libro (L'ultimo pirata della Patagonia.Viaggi veri e immaginari nei mari e nella terra ai confini del mondo), come i non pochi già pubblicati, intreccia con inesauribile abilità storie lontane di personaggi fascinosi o ripugnanti, storie di genti diverse, storie di viaggi, di avventure, di esplorazioni, storie che si rincorrono da un continente all'altro, valicando oceani, per infrangersi, spesso, su scogliere di dolore e di miseria, ma anche di superba nobiltà d'animo, di esuberante generosità, e di delicatissima poesia. Il tutto ruotante, come una strana giostra che non smette mai di girare, intorno a quel grande, sterminato palcoscenico naturale, abissalmente amato dall'autore che è la Patagonia,"luogo del silenzio, luogo di solitudini estatiche e di libertà." (p.20)
La prosa di Barbini è frizzante e incisiva. I suoi racconti sempre avvolgenti, ricchi di informazioni, fonte di scoperte, vivissimi serbatoi di riflessioni sull'uomo e sul suo cammino travagliato e misterioso in questo mondo (misterioso e travagliato) che troppo spesso non sappiamo osservare, rispettare e amare ...
TITO BARBINI
L'ULTIMO PIRATA DELLA PATAGONIA.
MAURO PAGLIAI EDITORE
FIRENZE 2015