L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.


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Kaleidoscope (1432)

Free Lance International Press

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October 22, 2024

 

 

 

 

 

Da Mosca, Mark Bernardini. Novantanovesimo notiziario settimanale di lunedì 21 ottobre 2024 degli italiani di Russia. Siamo quasi a cento. Buon ascolto e buona visione.

 

* Rifiuto dell’Italia di rilasciare i visti alla delegazione russa al 75° Congresso Astronautico Internazionale

* Ho vissuto nel dopo guerra di una Sicilia distrutta dai bombardamenti degli Alleati anglo-americani, governata con la benedizione della mafia e abitata da gente povera, spesso analfabeta e senza speranza di trovare un lavoro qualsiasi. Eppure i ragazzi della mia generazione avevano una grande voglia di cambiamento e di riscatto. Trasferivano il loro coraggio ed entusiasmo a tante persone che, da sole, assillate dalla necessità di sopravvivere, non avrebbero mosso un dito per cambiare le cose. Da giovani abbiamo partecipato attivamente alle proteste anticapitalistiche della fine degli Anni Sessanta insieme con gli operai e con gli studenti. Reclamavamo un nuovo assetto politico, una nuova qualità del lavoro. Una cultura viva in sintonia con uno sviluppo economico-sociale finalizzato ai bisogni e ai diritti inalienabili dell’uomo. Oggi quel mondo non esiste più.

* Il governo italiano invia armi per bombardare il Donbass, l’“opposizione” del PD blocca un dibattito in cui si prevedeva di inviare aiuti economici a un orfanotrofio per bambini malati a Lugansk.

* Non è difficile creare armi nucleari nel mondo moderno. Non so se l’Ucraina sia in grado di farlo adesso. Non è così semplice per l’Ucraina oggi, ma in generale non ci sono grandi difficoltà, tutti sanno come si faccia. <...> Posso dire subito: la Russia non lo consentirà in nessuna circostanza.

* Segreti del complesso militare-industriale europeo: come far combattere i pacifisti?

Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!

October 18, 2024

 

Il Teatro Arcobaleno è per così dire “specializzato” in proposte a tema storico. Propone spesso e volentieri testi di classici greci o latini, o che parlano di personaggi storici come questa stasera. Il testo è di Giovanni Antonucci, uno dei più grandi studiosi del grande ed intramontabile Ettore Petrolini, artista che ha ispirato molti attori venuti dopo di lui. 

La sua simpatia e bravura arrivò a colpire anche il duce, tanto che Petrolini era l’unico che nelle sue performance poteva imitare e schernire il dittatore senza che se ne prendesse a male, anzi, dimostrava di apprezzare particolarmente le performance di Ettore. Attore, cabarettista, cantante, drammaturgo, sceneggiatore, compositore e geniale scrittore specializzato nel genere comico. Petrolini però, viene ricordato quasi esclusivamente per il filone comico, mentre era molto di più. Meno conosciuto è infatti il suo lato più profondo e “popolare”, o quello osannato da Marinetti, che lo proclamò “grande attore futurista”. Marinetti scriveva: “Il teatro di Varietà è il solo che utilizzi la collaborazione del pubblico; questo non rimane statico, a guardare, ma partecipa rumorosamente all’azione, cantando, accompagnando l’orchestra, comunicando con motti imprevisti e dialoghi bizzarri con gli attori. Il pubblico collabora con la fantasia degli attori, l’azione si svolge contemporaneamente sul palcoscenico, nei palchi e nella platea…”.

È ovvio che i Futuristi trovassero in Petrolini un interprete che poteva dare vita ai loro ideali di “rivoluzione teatrale”. Petrolini in parte ebbe alcune convergenze ideologiche con il Futurismo, ma rimase estraneo al movimento, la sua poliedricità e continua evoluzione non potevano essere intrappolate in degli stereotipi.Come dice lo stesso Avallone nella pièce, Petrolini aveva già creato i suoi personaggi prima che questa corrente di pensiero emettesse i primi vagiti. Furono i Futuristi a riconoscersi nella sua arte e non certo il contrario. 

Si dedicò a creare parodie, macchiette, caratteri e personaggi che attraverso la loro spontaneità e semplicità popolare, negavano e criticavano i sentimentalismi rifiutando le mode del tempo ed evidenziando l’idiozia umana. Davanti alle critiche del tempo che lo definivano stupido, lui rispondeva “ci vuole intelligenza per rappresentare la stupidità…” 

Tutte le sue trovate, le battute, i nonsensi devono essere interpretati come una metafora della perdita di senso di cui la sua società era preda; rovesciava così il suo ruolo di comico che nel far ridere faceva emergere una denuncia, una critica, una satira pungente nei confronti di quella stessa società che alla fine tanto lo amava. 

Nel testo di Antonucci troveremo una forte comicità  frammista ad elegante malinconia, che riportano  tra realtà e finzione in scena questo mostro sacro a 140 anni dalla sua nascita. Chi meglio del geniale Antonello Avallone poteva vestire gli abiti ed esaltare la figura di questo originale artista?

Avallone è un attore poliedrico e particolarmente dotato, si impossessa del palco e rapisce l’attenzione del pubblico con la sua grande personalità. Rimasi particolarmente colpito da lui quando lo vidi nella sua interpretazione di “Novecento” di Baricco. Eccolo di nuovo in un impegnativo monologo che mette a nudo tutte le sue capacità intrattenendoci, anzi ipnotizzandoci. 

Interpreta un Petrolini negli ultimi giorni della sua vita, entra in teatro e dà vita ad un malinconico e romantico quanto poetico canto del cigno. L’artista rivive e ripropone i passi fondamentali della sua vita, dagli esordi nei teatri baracconi, quando comincia a dare vita alle sue prime macchiette, fino ad arrivare ai suoi grandi successi. Avallone ci restituisce un Petrolini visibilmente afflitto da quella che lui chiama la “Signora Embolia Flebite”; malconcio e claudicante, ci porta con classe e maestria in questo racconto profondo e sentito che ci permette di palpare l’essenza più intima di Petrolini. Ogni personaggio presentato si dimostra pura energia che ritempra l’artista facendogli dimenticare tutti gli acciacchi e i malanni e facendogli recuperare tutto il suo passato splendore. 

La vita dell’attore ha tre fasi, ci dice: la prima quando è preso in giro dal pubblico, la seconda quando è lui a prendere in giro il pubblico, la terza quando guarda dal di fuori queste due parti prendersi in giro… ascetico. 

Bella e ponderata la scelta delle musiche, divertenti e mai invadenti, alternate ad altre che trasmettono la giusta tensione per esaltare i momenti più drammatici o introspettivi. Suggestivo l’ uso delle luci che creano un’atmosfera onirica ed eterica.

Le freddure, le battute, le canzoni, i balletti come le macchiette sono quelle: Gastone, Fortunello, Lyda Borelli, Nerone… Antonello ci regala una vera e propria perla teatrale. Un immenso Avallone che interpreta  Petrolini senza volerlo imitare e in cui troviamo tutta la sua professionalità, la sua personalità e bravura. Qua e là uno spruzzo di Macario, di Rascel, di Totò, lasciano in bocca un gradevole sapore dal gusto retrò. Ha saputo giocare bene le sue carte, bilanciando la parte nostalgico drammatica con quella comico satirica della pièce senza eccedere nell'una o nell'altra, esaltando il testo di Antonucci di cui ha egregiamente curato anche la regia. 

La scenografia scarna esalta la parte più malinconica, lo fa attraverso due  bauli che contengono tutta la vita del protagonista insieme alle emozioni, i sogni, le speranze. Da quei due scrigni escono tutte le “pelli” dell’artista, un alternarsi di bellissimi  costumi che Avallone indossa per trasformarsi ed interpretare tutti quei personaggi che hanno fatto grande questo favoloso attore. 

Uno spettacolo che intenerisce, diverte con le sue battute da avanspettacolo che, se anche hanno fatto ormai il loro tempo, ci restituiscono quella genuinità e semplicità con cui i nostri nonni si divertivano ridendo a crepapelle, ricreando magicamente l'atmosfera  di un teatro ormai dimenticato.

 

October 15, 2024


Firenze. Sabato 12 Ottobre con l'organizzazione dell'associazione artistico letterario di A&A di Marzia Carocci  presso il Teatro di Cestello a Firenze si è svolta la premiazione del concorso artistico letterario Ponte Vecchio giunto alla nona edizione dove scrittori, poeti e pittori hanno ricevuto targhe e medaglie in merito alle valutazioni di una giuria altamente qualificata presieduta dalla presidentessa Annamaria Pecoraro.
Ogni anno vengono attribuiti nell’occasione i Premi alla carriera per la musica, il teatro, il giornalismo, la pittura, la scultura, la letteratura e il cinema.

  Premio a Virgilio Violo

Quest’anno sono stati consegnati il premio letterario al giornalismo e alla musica.

Premio a Riccardo Azzurri

Per quanto riguarda la carriera giornalistica il Premio alla Carriera  è andato a Virgilio Violo laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista che dal 1995 è direttore responsabile della freelance International Press  (fino al 2007 era anche in versione cartacea) https://www.flipnews.org/
Dopo la laurea viene inserito nella “Consulta giuridica per la tutela dei diritti umani”(www.osservatoriocedu.it) con sede a Roma. In seguito ricopre per sei anni a Milano il ruolo di capo ufficio legale dell’Ente Naziona Risi, ente pubblico economico, organismo d’intervento della Comunità Economica Europea. Ha curato i rapporti con la stampa estera dal '92 al '94 per "L'estate romana". Ha collaborato come freelance con l’agenzia d’informazione ANSA. Dal 2011 e tutt’ora è direttore responsabile del quotidiano online Lpnews24. Numerose altre collaborazioni anche con testate minori.
Un giornalista che da sempre scrive per la verità senza sottostare al servilismo dell’editoria e portando avanti con impegno, determinazione e coraggio la missione di chi deve informare in modo limpido e onesto. Un Premio alla Carriera per meritocrazia e plauso a tanto impegno costante e duraturo.

Il Premio alla carriera in campo musicale va invece a Riccardo Azzurri che fin da giovanissimo impugnando la chitarra regalata dal padre inizia a fare musica. Tantissime collaborazioni artistiche, diversi cd all’attivo. Nel 1983 calca il palco di Saremo. Nel 2001 Riccardo riceve il Premio Pegaso per la popolarità Toscana. Encomiabile l’impegno di musicoterapia che porta nei centri anziani dove ogni sua partecipazione diventa festa ed emozione fra gli ospiti con i capelli grigi. Nel 2014 e nel 2016 collabora con Aleandro Baldi realizzando brani come “Firenze madre” e  “la riscossa”.
Nel 2019 collabora con l’amico Don Backy dove dopo uno scambio di brani fra questi artisti ne nasce uno che hanno cantato insieme dal titolo “Araba fenice”. Troppe sarebbero le segnalazioni sulla carriera del cantante che per questo si aggiudica un premio importante che abbraccie riconosca tanto impegno, tanta passione per l’amore della canzone italiana.

Il Premio artistico letterario Ponte Vecchio con tutta la Giuria, con il Presidente di questa, Annamaria Pecoraro ed io in qualità di Presidente ideatrice e responsabile del Premio, ringraziamo queste personalità che arricchiscono un’Italia che necessita di bellezza, di onestà, di umiltà e di grande valore morale e artistico.

 

October 14, 2024

 

La regista Maura Delpero e l’attore Tommaso Ragno

Con la mia famiglia si andava verso Ortisei, in Trentino Alto Adige negli anni Sessanta, per il viaggio sul trenino della Val Gardena, condotto dal sig. Toffoli e nei cartelli stradali nella Val di Sol, vicino il torrente Noce, leggevamo l’indicazione per Vermiglio, verso il passo del Tonale. Un nome poi addormentato nella mia mente! 

Ed eccomi, per forza del destino, ad assistere ad un film del ricordo, un lungometraggio, Vermiglio, di Maura Delpero. Lentamente, quel

Pietro, Giuseppe De Domenico, stringe la mano a Lucia,
Martina Scrinzi

 

dialetto, Solànder, come ricordava mio padre, tornava alla memoria. Ed ecco nello schermo quei posti incontaminati, quei boschi di abeti imbiancati in inverno e verdi dalla primavera in su.  Il racconto cinematografico si dipana magistralmente come un ricordo lontano, una carezza di piuma, verso la fine dell’ultima guerra. 

Ai margini del bosco appare un soldato, Pietro, interpretato da Giuseppe De Domenico, portato lì in montagna da un altro soldato scampato alla tragedia della seconda guerra mondiale, Attilio, Santiago Fondevila, figlio del borgo di Vermiglio. 

Pietro, soldato siciliano, sconvolge la tranquillità della famiglia del maestro Cesare, Tommaso Ragno, mentre Lucia, Martina Scrinzi, la maggiore delle sue figlie, alla fonte, dopo qualche titubanza, lo bacia, se ne innamora, resta incinta e decide di sposarlo. 

Di profilo il maestro Cesare, Tommaso Ragno

Lucia e la piccola Antonia

Alla fine della guerra Pietro torna in Sicilia e Lucia dà alla luce Antonia. In famiglia si apprende dal giornale che Pietro Riso, che era già sposato con una donna siciliana, viene da questa ucciso per onore.

Lo smarrimento psichico di Lucia, induce una sua

Maura Delpero premiata con il Leone d’argento

 

sorella, fatta conversa, a prendersi cura della piccola nell’orfanotrofio mentre Lucia si allontana dal borgo per arrivare in Sicilia; vuol essere rassicurata. 

Le sue indagini la portano ad una casa circondariale dove la vera moglie di Pietro è in cortile, vestita a lutto, quel lutto da lei stessa procurato, Salvo, il loro bambino gioca ma si accorge che una donna è triste, Lucia viene incoraggiata dalla donna che le chiede se ha figli.

Lo sposalizio tra Pietro e Lucia

Lucia arriva alla tomba del marito. Il suo animo si acquieta depositando, accanto alla croce, la coroncina del loro amore.

Torna a Vermiglio ad abbracciare Antonia riprendendo le sue facoltà mentali. 

Linea di scrittura cinematografica ineccepibile, montaggio che anticipa i dialoghi della scena seguente, interpreti veri nella loro interpretazione, il maestro magistralmente bravo in tutte le sue sfumature.

Il cast al completo

Vermiglio di Maura Delpero è stato presentato in anteprima mondiale il 2 settembre 2024, alla 81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d'argento. 

Selezionato per rappresentare l'Italia ai Premi Oscar del 2025 nella sezione del miglior film internazionale.

Felice di aver assaporato questo film degno di un Oscar!

 

 

 Da giovedì 10 ottobre a domenica 8 dicembre 2024, Palazzo Merulana è lieto di presentare la mostra “Roma nel Cinema a pennello” La mostra è ideata e curata da Stefano Di Tommaso appassionato cultore della materia e collezionista egli stesso e Paolo Marinozzi innamorato del cinema, collezionista e proprietario della bella collezione esposta.

 

I Cartellonisti Italiani sono i protagonisti di questa bellissima mostra, che ripercorre mezzo secolo di pittura di cinema. Il loro modo di dipingere resta un unicum nella storia dell’arte.

Questo incredibile movimento d’artisti, fuori delle regole e dagli schemi intellettuali del secolo, che aveva prediletto l’astrazione, diviene l’unico raro e raffinato baluardo dell’arte antica e della pittura del reale. Sono esposti 50 bozzetti pittorici originali, opera di grandi artisti del settore, veri e propri “disegnatori di sogni” come Ballester, Capitani, Martinati, Brini, Nano, Manfredo, De Seta, Manno, Olivetti, Cesselon, Geleng, Ciriello, Symeoni, Nistri, Iaia, Putzu, Casaro, Avelli, Biffignandi, Gasparri, che insieme hanno rappresentato una vera e propria corrente artistica del ‘900 e hanno lavorato per le più grandi major americane come Warner, MGM, Paramount, Columbia e per le italiane Titanus, Lux, Ponti-De Laurentis, Amato, Rizzoli, Cecchi Gori. 

 Molti gli stili e i linguaggi ma ciascuno di questi artisti ha un tocco personale e indimenticabile!

I colori a volte sono vibranti, brillanti e originali, come nelle opere di Angelo Cesselon, oppure a campitura nel caso di Maro; i soggetti sono sfumati come in Anselmo Ballester o Ercole Brini o definiti da linee grafiche e temi rarefatti come in Renato Casaro o analitici come in Biffignandi.

Le forme del reale si contrappuntano, s’intersecano, si sovrappongono, con un estro sempre nuovo e che rappresenta un unicum per ogni artista. Poiché di artisti di tratta! Pittori giovani e intelligenti,

 Il manifesto di cinema, come oggetto fisico, esisterà dunque per poco tempo, eppure è più eterno di altre forme d’arte perché affisso non solo sui muri ma anche nei cuori della gente che si emozionava a guardarlo. 

Genere e contenuti sono dati dal film, ma le immagini realizzate dagli artisti nei manifesti vivono di vita propria. Ogni pittore di cinema interpreta con la propria fantasia e capacità estetica i contenuti della storia mediante connotazioni ogni volta nuove ed efficaci. Sono commedie e tragedie, avventura e gialli, western e film storici: ogni tema ha un suo modo di essere narrato.

I pittori di cinema rappresentano, con i loro contenuti figurativi, una ventata di freschezza nel panorama artistico internazionale spesso legato, come peraltro anche nel nostro secolo, a schemi intellettuali o addirittura intellettualistici, che vogliono superare l’uomo Faber, che gode nel piacere del dipingere indipendentemente da messaggi politici, concettuali o sociali.

 

Opere d’arte che restano nella mente e nel cuore di milioni di persone, che lo ricordano con affetto e nostalgia. Oggi rappresenta la testimonianza di un tempo, di un modo di vivere, di una società e di una storia che è comunque irrimediabilmente perduta.

Molte sono le mostre di manifesti ma poche quelle, come questa, che presentano i dipinti originali, Queste opere fanno parte della Collezione/Museo “Cinema a Pennello”, creata e sostenuta con passione da Paolo Marinozzi che ha sede nel palazzo di famiglia del piccolo e grazioso borgo di Montecosaro, in provincia di Macerata.  

Tra le persone non più giovanissime, qualcuno ricorda quel periodo felice della rinascita italiana del dopoguerra, ma anche degli anni ‘60 e ’70, in cui i manifesti facevano parte dell’arredo pubblico. Anche se ci sembra di aver dimenticato alcune di queste immagini esse ritornano a volte alla memoria prepotentemente: un film visto da bambini, una serata al cinema con gli amici, una serata col partner, sono spesso legate all’immagine di uno specifico manifesto. Sono ricordi, quasi onirici, che ci suggeriscono immediatamente un tipo di mondo culturale e una storia, un ricordo, un momento bello e felice, come un sogno dell’alba da non dimenticare! Dall’apparizione sconvolgente del neorealismo con Roma città apertaLadri di bicicletteUmberto D al mito del cinema attraverso la Magnani di Bellissima, a quella di Gadda e Germi di Un maledetto imbroglio (tratto da Quer Pasticciaccio brutto de Via Merulana), dalla Roma di Poveri ma belli e de I soliti ignoti, di Accattone e Mamma Roma.

La mostra vuole celebrare anche gli anniversari che cadono quest’anno di quattro grandi del cinema italiano e internazionale: i cinquantenari della morte di Vittorio De Sica e di Pietro Germi, il centenario della nascita di Marcello Mastroianni, e il compleanno importante della più grande diva italiana, Sophia Loren volto del commissario di Un maledetto imbroglio.

Palazzo Merulana, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi è gestito e valorizzato da Coopculture. La mostra, inserita all’interno del palinsesto della Festa del Cinema di Roma, con il contributo di SIAE, con il patrocinio di ANICA, con la partnership di Banco Marchigiano e WebPhoto&Service, racconta Roma con le sue visioni cinematografiche e non solo.

Tra gli artisti presenti in mostra c'è Angelo Cesselon (1922 - 1992) , considerato uno dei più importanti pittori del cinema italiano. Il suo stile ha segnato gli anni '60. Rimangono nella memoria collettiva i suoi ritratti psicologici di tanti importanti attori e l' uso di colori vivaci e brillanti. Tra le sue opere presenti in mostra Il famoso "Ladri di biciclette", "Umberto D", "La donna più bella del mondo" con un bel ritratto di Gina Lollobrigida e l' indimenticabile ironico dipinto de "L'armata Brancaleone".

 

Da mercoledì a venerdì: 12.00-20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)
Sabato e domenica: 10.00-20.00 (ultimo ingresso ore 19.00) fino al 20 ottobre 2024.
Dal 26 Ottobre 2024 dalle ore 12.00 alle ore 19.00

 

Avviso Importante.
Visita Mostra 'Pittori di Cinema". Palazzo Merulana, v. Merulana 121, giovedì 10 ottobre. Cambio orario appuntamento:
Ore 16.30 invece che 17.30.
Causa altro evento pregresso al museo

 

 

 

Domenica 6 ottobre a Villa Doria Pamphilj nel parco più grande di Roma si è svolta la cerimonia di premiazione della 10^ Ragunanza di poesia, narrativa e pittura, concorso letterario promosso e ideato da A.P.S. Le Ragunanze con i patrocini morali del Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale XII Municipio, Ambasciata di Svezia a Roma, in collaborazione con Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, Vivere D’Arte, Leggere Tutti, LATIUM di Madrid, ACTAS Tuscania, WikiPoesia, Coordinamento Difendiamo i pini di Roma Comitato Villa Glori. Dieci anni di attività dettati da impegno e passione per promuovere bellezza e cultura nel territorio. Quest’anno l’edizione è stata dedicata ai pini di Roma, simbolo storico della città da proteggere e tutelare dall’abbattimento. L’idea è nata in collaborazione con l’attivista Jacopa Stinchelli del Coordinamento Difendiamo i pini di Roma Comitato Villa Glori. La presidente dell’Aps Le Ragunanze, Michela Zanarella ha accolto con entusiasmo il progetto in difesa dei pini e ha invitato gli artisti a scrivere o dipingere opere inerenti. Tanti i partecipanti provenienti da diverse regioni d’Italia e dall’estero; hanno aderito dalla Spagna, dall’Inghilterra, dal Libano, dall’Arabia Saudita.

La giuria composta da Virgilio Violo (Presidente di Giuria), Michela Zanarella (Presidente del Premio), Giuseppe Lorin (Vice Presidente del Premio Le Ragunanze), Elisabetta Bagli (Presidente Latium), Antonio Corona (Vivere D’Arte), Fiorella Cappelli (Leggere Tutti), Lorenzo Spurio, Serena Maffia, dopo attenta analisi e valutazione delle opere pervenute ha decretato i vincitori delle quattro sezioni:

Per la sezione poesia a tema natura sul podio al primo posto Roberto Costantini di Roma con “Sine nomine”, secondo classificato Fabio Romano di Roma con “Senza titolo”, terzo classificato Alessandro Porri di Roma con “Il mio amico albero”. Menzione d’onore per Antonella Ariosto, Giovanni Battista Quinto, Fadi Nasr, Carla Abenante, Rossana Bonadonna, Lucia Izzo, Sofia Skleida, Anja Granjo, Veli Bogoeva, Loli Garcia, Gianni Servadio. Veli Bogoeva e Loli Garcia dalla Spagna hanno portato i saluti in spagnolo omaggiando i presenti anche in italiano.

Per la sezione libro edito di poesia sul podio al primo posto Marco Onofrio di Roma con “Luce del tempo”, seconda classificata Doris Bellomusto di Lucca con “A corpo libero”, terzo classificato Luciano Giovannini di Roma con “La croce di carta”.

Menzione d’onore per Stefano Baldinu, Danilo Poggiogalli, Gianni Pallaro, Guido Tracanna, Fra Gilé, Colomba Di Pasquale, Ornella Gatti, Isabella Petrucci, Loretta Liberati, Stefania Di Leo, Raed Anis Al-Jishi. Per la sezione libro edito di narrativa sul podio al primo posto Elvira Delmonaco Roll di Caserta con “Dea contadina”, secondo classificato Gianluca Galotta di Roma con “L’uomo che parlava con le stelle”, terzo classificato Claudiano Sironi di Milano con “Archeologia di un danzatore”. Menzione d’onore per Maria Laura Antonini, Nadia Buonomo, Manuela Magi, Pasquale Fierro, Francesca Innocenzi, Simona Maiucci.

Per la sezione pittura sul podio al primo posto Loredana Manciati di Roma con “Roma: i pini e il Tevere”, seconda classificata Tatyana Zaytseva di Roma con “Intelligenza naturale”, terzo classificato Giuseppe Galati di Vibo Valentia con “Pini sparsi”. Menzione d’onore a Bruna Milani e Samia Peroni.

Ogni anno viene assegnata la Targa Anastasia Sciuto, dedicata alla giovane e talentuosa regista scomparsa troppo presto, diplomata all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Quest’anno è stata premiata l’attrice Vera Dragone, a consegnare la targa l’attrice Athina Cenci, ospite d’onore del premio, assieme alla mamma di Anastasia, Domenica Lo Faro, che ha sempre sostenuto e incoraggiato la figlia nel suo percorso artistico. Targa Latium Madrid a Stefania Raschillà di Genova, Targa Vivere D’Arte a Flavio Dall’Amico di Vicenza, Targa Speciale Le Ragunanze a Quinto Ficari di Viterbo e al chitarrista, autore e compositore Stefano Tedeschi, Targa Actas Tuscania a Piko Cordis di Ascoli Piceno.

Tra gli ospiti molto apprezzati gli interventi del cantautore Valerio Mattei, che ha proposto alcuni dei suoi brani, dell’attore Corrado Solari, recentemente sugli schermi nella serie “Vita da Carlo 2” diretta da Carlo Verdone e nella serie “Kostas” diretta da Milena Cocozza, che ha dato voce alle poesie e ai testi dei premiati, dell’attrice Chiara Pavoni, che ha letto e interpretato alcune poesie “famose” sui pini tra cui Ada Negri, Pablo Neruda e Sandro Penna.

Durante la cerimonia sono state esposte le opere vincitrici della sezione pittura, oltre alle opere dell’artista Franco Argenti.  Le foto e le riprese video sono state a cura di Ania Struska, che è riuscita a cogliere i momenti più intensi e significativi dell’evento.

 

 

 

 

 

 

October 07, 2024

D- Buongiorno Francesco, dopo un anno ricco di tante performance di successo in giro per numerosi teatri italiani sei di nuovo il pole position per nuovi spettacoli. Sarai presente come attore e come regista. 

R-Sì sono stato molto fortunato quest'anno e saranno in scena addirittura sei spettacoli di cui ho curato la regia e in due sarò anche protagonista in scena e tutto questo mi riempie di orgoglio e gioia. 

D- Ci saranno varie commedie e atti teatrali con nomi conosciuti del cinema e del teatro come Lorenzo Flaherty protagonista in “il visitatore”  di Eric Emmanuel Schmitt. In questa precisa commedia tu sarai il regista.

Vuoi parlarmene? 

R- IL VISITATORE di Erick Emanuel Smith è un testo straordinario  che pone al centro della storia la figura di Sigmund Freud e ha come temi fondamentali il rapporto con Dio, la spiritualità, la scienza, la ragione e molti conflitti che attanagliano e che riguardano anche l'uomo moderno; un testo straordinario di grande tensione morale e mi auguro che abbia il successo che merita. 

D-In quali teatri verrà ospitato? 

R-IL VISITATORE debutterà il 19 e 20 ottobre all’ Auditorium Pierluigi di Palestrina e poi sarà in tournée  nel Lazio, in Toscana e Lombardia e in molte altre regioni italiane. 

D- Un altro spettacolo che prenderà il via sarà “l’onorevole, il poeta e la signora” di Aldo De Benedetti; una commedia esilarante dove tu, Isabella Giannone e Lorenzo Flaherty sarete i protagonisti e tu, anche qui sarai il regista oltre che un protagonista.

Vuoi anticiparci qualcosa? 

R- "L'ONOREVOLE, IL POETA E LA SIGNORA" è un testo di Aldo De Benedetti straordinario e dalla irresistibile comicità ma che ha anche la capacità di portare in scena dei personaggi molto attuali e magnificamente descritti dalla penna magistrale dell'autore, è uno spettacolo di grande comunicabilità e il divertimento è assicurato e inoltre sono convinto che sarà molto apprezzato dal pubblico. Erano anni che volevo portare in scena un testo di Aldo De Benedetti e finalmente è capitata l'occasione ed inoltre sono entusiasta di dividere la scena con Lorenzo Flaherty e Isabella Giannone.  Inoltre sono estremamente felice che lo spettacolo abbia una tournée veramente lunga e prestigiosa davvero in ogni parte della penisola. 

D- Non è finita qui, altri eventi spettacoli faranno parte di un anno ricchissimo di performance teatrali;

uno molto promettente di successo sarà sicuramente “tre sul terrazzo “di Patrizio Pacioni scrittore di successo di romanzi, saggi, drammi e raccolte di racconti. In questo spettacolo ci sarà la bravissima Nadia Rinaldi e il preparatissimo Salvatore Buccafusca oltre che Andrea Zanacchi. Qui sarai regista e addetto alla scelta costumi,

Parlaci di questo spettacolo e di ai nostri lettori perché merita andarlo a vedere? 

R- TRE SUL TERRAZZO con Nadia Rinaldi è uno spettacolo sul mondo della televisione molto divertente dalla comicità molto acuta e tagliente; i personaggi sono delineati in maniera straordinaria e sono estremamente divertenti ma ci fanno anche molto riflettere sul mondo dei rapporti e sul nostro presente così difficile. 

D- Presente in teatro anche la commedia “Senza respiro” di David Norisco con Pamela Prati e Simone Lambertini che tu con la tua regia la renderà sicuramente magica e intensa. In quale teatro potremmo vedere questo spettacolo? Vuoi dirci qualcosa su questo spettacolo? 

R- SENZA RESPIRO di David Norisco con Pamela Prati sarà uno spettacolo di grande fascino, unirà il giallo, il Thriller e ci sarà anche un pizzico di erotismo unito alla commedia; un mix che credo sarà davvero esplosivo. Lo spettacolo sarà in tournée in tutta Italia nei maggiori teatri. 

D- Ho visto con piacere che torneranno  di nuovo in visione  nei teatri “Una come me” con Matilde Brandi, Salvatore Buccafusca e Andrea Zanacchi dove tu ne sei il regista.  Verrà riproposto di nuovo anche lo spettacolo “Cose di ogni giorno” con la brillante  Danny Mendez, un bravissimo Francesco Branchetti  e la partecipazione di Isabella Giannone e José De La Paz . Anche in questo caso tu sarai attore e regista.

Un anno carico di grandi spettacoli per ogni gusto. 

R-  Si tornano in scena ancora un'altra stagione UNA COME ME con Matilde Brandi e Salvo Buccafusca e Cose di ogni giorno di David Norisco e sono estremamente felice quando gli spettacoli hanno la possibilità di continuare a vivere stagione dopo stagione nei teatri perché questo significa che negli anni precedenti sono stati graditi dal pubblico e questo è un grande riconoscimento per il mio lavoro. 

D- Da sempre lascio uno spazio bianco a chi intervisto e qui vorrei che tu parlassi con i nostri lettori di queste novità che tu e le tue compagnie intraprenderete nei nostri teatri per farci trascorrere ore spensierate e ricche di emozioni. 

R- Per concludere vorrei dire che sarà un anno di grandi emozioni e che finalmente sembra che un po' di ripresa ci sia per il teatro e mi auguro che finalmente possa tornare quella normalità che aspettiamo con ansia dai terribili anni del covid ed è un augurio che faccio a me ma anche a tutti i teatranti che con me hanno affrontato questi anni così difficili ed inoltre vi ringrazio per l'attenzione costante che dedicate sempre al mio lavoro.

October 07, 2024

D- Buongiorno Francesco, dopo un anno ricco di tante performance di successo in giro per numerosi teatri italiani sei di nuovo il pole position per nuovi spettacoli. Sarai presente come attore e come regista. 

R-Sì sono stato molto fortunato quest'anno e saranno in scena addirittura sei spettacoli di cui ho curato la regia e in due sarò anche protagonista in scena e tutto questo mi riempie di orgoglio e gioia. 

D- Ci saranno varie commedie e atti teatrali con nomi conosciuti del cinema e del teatro come Lorenzo Flaherty protagonista in “il visitatore”  di Eric Emmanuel Schmitt. In questa precisa commedia tu sarai il regista.

Vuoi parlarmene? 

R- IL VISITATORE di Erick Emanuel Smith è un testo straordinario  che pone al centro della storia la figura di Sigmund Freud e ha come temi fondamentali il rapporto con Dio, la spiritualità, la scienza, la ragione e molti conflitti che attanagliano e che riguardano anche l'uomo moderno; un testo straordinario di grande tensione morale e mi auguro che abbia il successo che merita. 

D-In quali teatri verrà ospitato? 

R-IL VISITATORE debutterà il 19 e 20 ottobre all’ Auditorium Pierluigi di Palestrina e poi sarà in tournée  nel Lazio, in Toscana e Lombardia e in molte altre regioni italiane. 

D- Un altro spettacolo che prenderà il via sarà “l’onorevole, il poeta e la signora” di Aldo De Benedetti; una commedia esilarante dove tu, Isabella Giannone e Lorenzo Flaherty sarete i protagonisti e tu, anche qui sarai il regista oltre che un protagonista.

Vuoi anticiparci qualcosa? 

R- "L'ONOREVOLE, IL POETA E LA SIGNORA" è un testo di Aldo De Benedetti straordinario e dalla irresistibile comicità ma che ha anche la capacità di portare in scena dei personaggi molto attuali e magnificamente descritti dalla penna magistrale dell'autore, è uno spettacolo di grande comunicabilità e il divertimento è assicurato e inoltre sono convinto che sarà molto apprezzato dal pubblico. Erano anni che volevo portare in scena un testo di Aldo De Benedetti e finalmente è capitata l'occasione ed inoltre sono entusiasta di dividere la scena con Lorenzo Flaherty e Isabella Giannone.  Inoltre sono estremamente felice che lo spettacolo abbia una tournée veramente lunga e prestigiosa davvero in ogni parte della penisola. 

D- Non è finita qui, altri eventi spettacoli faranno parte di un anno ricchissimo di performance teatrali;

uno molto promettente di successo sarà sicuramente “tre sul terrazzo “di Patrizio Pacioni scrittore di successo di romanzi, saggi, drammi e raccolte di racconti. In questo spettacolo ci sarà la bravissima Nadia Rinaldi e il preparatissimo Salvatore Buccafusca oltre che Andrea Zanacchi. Qui sarai regista e addetto alla scelta costumi,

Parlaci di questo spettacolo e di ai nostri lettori perché merita andarlo a vedere? 

R- TRE SUL TERRAZZO con Nadia Rinaldi è uno spettacolo sul mondo della televisione molto divertente dalla comicità molto acuta e tagliente; i personaggi sono delineati in maniera straordinaria e sono estremamente divertenti ma ci fanno anche molto riflettere sul mondo dei rapporti e sul nostro presente così difficile. 

D- Presente in teatro anche la commedia “Senza respiro” di David Norisco con Pamela Prati e Simone Lambertini che tu con la tua regia la renderà sicuramente magica e intensa. In quale teatro potremmo vedere questo spettacolo? Vuoi dirci qualcosa su questo spettacolo? 

R- SENZA RESPIRO di David Norisco con Pamela Prati sarà uno spettacolo di grande fascino, unirà il giallo, il Thriller e ci sarà anche un pizzico di erotismo unito alla commedia; un mix che credo sarà davvero esplosivo. Lo spettacolo sarà in tournée in tutta Italia nei maggiori teatri. 

D- Ho visto con piacere che torneranno  di nuovo in visione  nei teatri “Una come me” con Matilde Brandi, Salvatore Buccafusca e Andrea Zanacchi dove tu ne sei il regista.  Verrà riproposto di nuovo anche lo spettacolo “Cose di ogni giorno” con la brillante  Danny Mendez, un bravissimo Francesco Branchetti  e la partecipazione di Isabella Giannone e José De La Paz . Anche in questo caso tu sarai attore e regista.

Un anno carico di grandi spettacoli per ogni gusto. 

R-  Si tornano in scena ancora un'altra stagione UNA COME ME con Matilde Brandi e Salvo Buccafusca e Cose di ogni giorno di David Norisco e sono estremamente felice quando gli spettacoli hanno la possibilità di continuare a vivere stagione dopo stagione nei teatri perché questo significa che negli anni precedenti sono stati graditi dal pubblico e questo è un grande riconoscimento per il mio lavoro. 

D- Da sempre lascio uno spazio bianco a chi intervisto e qui vorrei che tu parlassi con i nostri lettori di queste novità che tu e le tue compagnie intraprenderete nei nostri teatri per farci trascorrere ore spensierate e ricche di emozioni. 

R- Per concludere vorrei dire che sarà un anno di grandi emozioni e che finalmente sembra che un po' di ripresa ci sia per il teatro e mi auguro che finalmente possa tornare quella normalità che aspettiamo con ansia dai terribili anni del covid ed è un augurio che faccio a me ma anche a tutti i teatranti che con me hanno affrontato questi anni così difficili ed inoltre vi ringrazio per l'attenzione costante che dedicate sempre al mio lavoro.

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