L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Carlotta Caldonazzo
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Da Mosca, Mark Bernardini. Centotreesimo notiziario settimanale di lunedì 18 novembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
* I genovesi hanno manifestato a sostegno dei giornalisti Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi, chiedendo anche lo scioglimento del Partito Democratico, perché “non serve gli interessi dell’Italia e degli italiani, ma della NATO e di Zelenskij”.
* Il messaggio che la Cancelleria tedesca ha diffuso in seguito alla conversazione di Scholz con Putin dice che ha condannato l’aggressione russa e che la Germania resterà al fianco dell’Ucraina finché sarà necessario.
* 91 anni fa, furono stabilite le relazioni diplomatiche tra l’URSS e gli Stati Uniti. Questa data divenne il “punto di partenza” nella storia delle relazioni tra le due superpotenze.
* Visto che questa settimana siamo in aria di reminiscenze storiche, eccovi un filmato sovietico del 1937, la guerra era di là da venire. La canzone è dedicata alla città di Mosca e al 1° Maggio. Non stupitevi dei sottotitoli in cinese, è stato recentemente trasmesso dalla loro televisione di Stato.
Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!
Da Mosca, Mark Bernardini. Centoduesimo notiziario settimanale di lunedì 11 novembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
* Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato di essere “aperto al dialogo” ed è “pronto ad avere discussioni” con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, una volta che si sarà insediata la sua amministrazione.
* Russia: calano le importazioni di vini dai Paesi “ostili”. Secondo il Servizio doganale federale della Russia, nei 10 mesi del 2024 l’export di vini russi è aumentato del 20% su base annua.
* A proposito dell’amore che i russi storicamente provano per gli italiani. Ci sono moltissime strade in Russia che si chiamano “Ital’janskaja ulica”, “Via italiana”.
* Tre anni fa è venuto a mancare un compositore russo, Aleksandr Gradskij, appena settantaduenne, con un’estensione vocale di oltre due ottave. Un omaggio doveroso, una canzone del 1975.
Da Mosca, Mark Bernardini. Centunesimo notiziario settimanale di lunedì 4 novembre 2024 degli italiani di Russia. A Mosca è caduta la prima neve. Buon ascolto e buona visione. Essendo questo un notiziario settimanale, delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti parleremo nell’edizione di lunedì 11 novembre, tuttavia vi invito fin d’ora a seguire lo speciale che andrà in onda mercoledì 6 novembre dalle 7 alle 10 del mattino italiane (dalle nove a mezzogiorno di Mosca) su Cusano News 7, canale 234 del digitale terrestre. La prima o l’ultima mezzora ci sarò anch’io.
* Una ridicola querelle orchestrata dall’eurodeputata del Partito Democratico Pina Picierno, classe 1981, che dice di essere ispirata da Ciriaco De Mita, segretario della Democrazia Cristiana nel 1982-1989. La Picierno all’epoca andava sotto il tavolo.
* Il 2 novembre ricorre la Giornata internazionale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti, istituita con decisione della 68a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2013 per attirare l’attenzione della comunità mondiale su questo grave problema.
* Mia intervista all’agenzia di stampa russa OSN sulle truppe nordcoreane.
* Ennesima mia intervista sul canale televisivo del ministero della difesa russo “Zvezda”. Brevissimo estratto, con sottotitoli italiani, sulle armi nucleari all’Ucraina.
* Fra tre giorni è il 7 novembre, e chi vuole intendere intenda. Ogni tanto, mi piace ricordare che le rivoluzioni, da che mondo è mondo, le fanno i giovani.
* I “Tre carristi” è una popolare canzone militare sovietica. E’ stata scritta nel 1939 ed è un inno informale delle truppe di confine e dei carri armati dell’URSS e della Russia.
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Da Mosca, Mark Bernardini. Centesimo notiziario settimanale di lunedì 28 ottobre 2024 degli italiani di Russia. Ueilà, centesimo. Suona bene. Poi, tra meno di un mese, il 22 novembre, questo notiziario compirà due anni. Pazzesco. Buon ascolto e buona visione.
* I BRICS sono un raggruppamento di Paesi nel quale non esistono “leader” e “seguaci”, e che è privo di quel tipo di apparato burocratico che invece vediamo a Bruxelles, nell’ambito del quale i funzionari europei impongono le proprie decisioni: decisioni che non rispondono alle attese degli elettori di molti dei Paesi.
* Presentazione del libro “Le vere cause del conflitto russo-ucraino” pubblicato da Visione Editore.
* La Stampa: Putin ha avuto un arresto cardiaco, è la fine!
* Il 22 ottobre l’ambasciatore tedesco a Mosca è stato convocato dal Ministero degli Esteri russo per esprimere una forte protesta in relazione alla creazione, su iniziativa di Berlino, del quartier generale regionale del comando navale della NATO sulla base del quartier generale della Marina tedesca a Rostock, nella Germania orientale.
* Beatrice Vitoldi nel 1925 conobbe Ejzenštejn che nella “Corazzata Potëmkin” le assegnò il ruolo della madre che spingeva la carrozzina nella celebre scena della scalinata di Odessa.
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Da Mosca, Mark Bernardini. Novantanovesimo notiziario settimanale di lunedì 21 ottobre 2024 degli italiani di Russia. Siamo quasi a cento. Buon ascolto e buona visione.
* Rifiuto dell’Italia di rilasciare i visti alla delegazione russa al 75° Congresso Astronautico Internazionale
* Ho vissuto nel dopo guerra di una Sicilia distrutta dai bombardamenti degli Alleati anglo-americani, governata con la benedizione della mafia e abitata da gente povera, spesso analfabeta e senza speranza di trovare un lavoro qualsiasi. Eppure i ragazzi della mia generazione avevano una grande voglia di cambiamento e di riscatto. Trasferivano il loro coraggio ed entusiasmo a tante persone che, da sole, assillate dalla necessità di sopravvivere, non avrebbero mosso un dito per cambiare le cose. Da giovani abbiamo partecipato attivamente alle proteste anticapitalistiche della fine degli Anni Sessanta insieme con gli operai e con gli studenti. Reclamavamo un nuovo assetto politico, una nuova qualità del lavoro. Una cultura viva in sintonia con uno sviluppo economico-sociale finalizzato ai bisogni e ai diritti inalienabili dell’uomo. Oggi quel mondo non esiste più.
* Il governo italiano invia armi per bombardare il Donbass, l’“opposizione” del PD blocca un dibattito in cui si prevedeva di inviare aiuti economici a un orfanotrofio per bambini malati a Lugansk.
* Non è difficile creare armi nucleari nel mondo moderno. Non so se l’Ucraina sia in grado di farlo adesso. Non è così semplice per l’Ucraina oggi, ma in generale non ci sono grandi difficoltà, tutti sanno come si faccia. <...> Posso dire subito: la Russia non lo consentirà in nessuna circostanza.
* Segreti del complesso militare-industriale europeo: come far combattere i pacifisti?
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Da Mosca, Mark Bernardini. Novantasettesimo notiziario settimanale di lunedì 30 settembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
- Togliere i manifesti “La Russia non è nostra nemica” appesi a Roma cinque giorni prima della scadenza del contratto sembrava insufficiente.
- Intervento Putin alla Settimana Russa dell’Energia
- Lavrov all’assemblea generale dell’ONU
- Putin in occasione della Giornata della riunificazione delle Repubbliche Popolari di Doneck e Lugansk e delle regioni di Zaporož’e e Cherson con la Russia
- «Жди меня, и я вернусь», “Aspettami e tornerò”, 1941.
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https://markbernardini.blogspot.com/2024/09/097-italiani-di-russia.html
Da Mosca, Mark Bernardini. Novantacinquesimo notiziario settimanale di lunedì 16 settembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
- Washington accusa RT di essere organica ai servizi segreti russi e di complottare per diffondere le “narrazioni putiniane” nei Paesi del Sud del mondo, che per questo non supportano Kiev.
- Il 7 settembre un’ennesima protesta ha riunito più di 300.000 francesi in tutto il Paese.
- Si è svolto a Mosca il X Forum Internazionale Antifascista, dedicato alla Giornata Internazionale della Memoria delle Vittime del Fascismo.
- Rapporto sulla competitività dell’Unione Europea, presentato da Mario Draghi il 9 settembre 2024.
- Il 13 settembre 2024, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Aleksej Paramonov è stato invitato presso il Ministero degli Esteri della Repubblica Italiana.
- “La Russia non è nostra nemica”, si legge in un manifesto con una stretta di mano: una con i colori della bandiera italiana, l’altra con quelli della Russia.
- Вставайте, люди русские, Alzati, popolo russo, scritta nel 1938 da, pensate un po’, Sergej Prokof’ev, per la regia di Sergej Ejzenštejn, con riferimento ad Aleksandr Nevskij, XIII secolo.
L’autorevole rivista russa a carattere internazionale “Geopolitica.ru” riporta l’appello che la nostra scrittrice Ornella Mariani Forni indirizza al presidente Putin affinché distingua i sentimenti degli italiani nei confronti della Russia dal comportamento dei politici asserviti alla Nato, la quale a sua volta è condizionata dagli interessi anglo-americani. L’intervista è a firma del giornalista freelance Costantino Ceoldo. Ne riportiamo in italiano il testo scritto in inglese.
Appello ad un Presidente
L'intervento russo in Ucraina è stato il risultato di una trappola tesa dall'Occidente per costringere il Cremlino a fare scelte che nei piani occidentali avrebbero dovuto portare alla sconfitta e alla sottomissione definitiva della Russia. Ma la realtà spesso differisce dalle nostre aspettative e la Russia ha invece mostrato una resistenza non comune ed eroica.
All'inizio dell'operazione militare speciale, i grandi dell'Occidente ( sic ) e i loro papponi si strofinavano le mani in previsione di una vittoria che era già improbabile all'epoca e ora sembra sempre più improbabile. Altri, d'altra parte, si sono alzati e continuano a farlo, denunciando a gran voce i pericoli della crisi sotto i nostri occhi e la minaccia esistenziale che ha spinto la Russia all'azione.
Anche l'Italia ha seguito l'isteria della NATO ed eletto eroe universale il presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj, l'ex comico che suonava il pianoforte con il pene e che sembra avere una spiccata preferenza per la cocaina. Infatti, il nostro paese continua a fornire armi e denaro a un governo straniero e corrotto, quello ucraino, che sta agendo contro gli interessi del suo stesso popolo e mandando letteralmente i suoi soldati al macello in operazioni assurde e mal pianificate come l'attacco al territorio russo a Kursk .
O Roma, come Kiev e il resto dell'Occidente, si ostina a credere in una realtà parallela e autoreferenziale che non corrisponde al mondo reale, oppure il nostro Paese si muove forzatamente su binari decisi dall'esterno, incapace di riscattarsi dalla sottomissione psichica e spirituale a Washington.
Durante il Covid, necessario per realizzare l'attuale situazione internazionale , la maggior parte degli italiani si è comportata come un gregge di pecore addomesticate, pronte a obbedire agli ordini più assurdi perché stordite dalla paura. All'indomani dell'inizio dell'Operazione Militare Speciale, lo stesso comportamento del gregge è rimasto, a parte qualche eccezione: italiani diversi, si potrebbe dire.
E tra questi pochi, l' altra italiana Ornella Mariani, che già si era rivolta al presidente Putin in un suo video all'inizio dello SMO ricordandogli come governo e popolo siano due cose diverse, torna a rivolgersi al presidente russo per ricordargli la necessità di distinguere tra governi e popoli avvelenati dalla propaganda:
“...Vi prego davvero, tenete l’Italia nel vostro cuore... Insisto rispettosamente: abbiamo paura di un conflitto che non è nostro e avremmo voluto che un establishment moralmente qualificato lo amministrasse affiancando la Storia, l’etica e il terreno della solidarietà...”
sono alcune delle parole che la signora Mariani rivolge oggi a Vladimir Putin, pur con tratti di candore e rettitudine spesso inusuali quando si tratta di relazioni tra nazioni.
Ho parlato con Ornella Mariani e propongo ai lettori una breve intervista con lei.
Dott.ssa Mariani, la ringrazio per il tempo che mi dedica. Vorrei chiederle cosa l'ha spinta a rendere pubbliche tutte le sue iniziative, i suoi video, le sue lezioni, che hanno attirato l'attenzione anche della magistratura italiana?
Sono stata motivato dagli orrori che abbiamo sofferto per mano di una classe politica corrotta e screditata. Ho quindi deciso di espormi contro un terribile esperimento di ingegneria sociale per proteggere, soprattutto, il futuro dei nostri figli vessati e provati dalle aberranti iniziative di sanità pubblica, contro le quali nessun Magistrato ha aperto le dovute inchieste.
Potreste riassumere per i nostri lettori l'attuale posizione italiana sulla Russia? È diversa dal passato?
Il governo fornisce soldi e armi mortali all'Ucraina e contro la Russia, che era un paese amico. Il conflitto con l'Ucraina, che comunque non riguarda l'Eurozona, non ci interessava e, per giunta, era vecchio di anni... Avervi preso parte era ed è strumentalmente funzionale al servilismo e agli interessi della NATO e dell'Anglosfera. Avevamo solidi legami e debiti storici con la Russia. Mi rassicura il fatto che il sentimento popolare verso quella realtà non coincide con il sentimento politico e istituzionale.
Non crede che l'attesa delle prossime elezioni americane di novembre condizioni pesantemente il nostro governo e determini il suo comportamento attuale?
Sono convinta che le elezioni americane avranno un impatto enorme sulla situazione attuale, ma permangono fondate apprensioni sul loro esito. Credo che Putin stia conducendo una guerra di logoramento in previsione degli eventi, ma non escludo un’escalation pericolosa e irreversibile. Credo anche che le azioni sconsiderate del governo italiano, incapace di svincolarsi dalle prescrizioni dell’UE e da quello che il generale Eisenhower definì “un affare sporco” concluso a Cassibile [1], produrranno una deriva epocale nel nostro Paese.
Temete per il futuro del nostro Paese e di noi italiani?
Naturalmente nutro dei timori per il futuro del nostro Paese e del nostro popolo: un conflitto che coinvolga l'Europa coinvolgerebbe il territorio italiano, sul quale insistono circa 120 basi americane.
Secondo lei, quali dovrebbero essere le scelte coraggiose da fare?
La scelta coraggiosa è quella di “denunciare” e desegretare l’accordo Stato/mafia stipulato a Cassibile e i successivi trattati, abbandonando le politiche della NATO e degli Stati Uniti che fanno guerre per procura e pretendono di esportare la democrazia, ma di fatto tergiversano e soffocano la volontà dei Popoli.
[1] L'armistizio di Cassibile , del 3 settembre 1943, segnò la resa incondizionata dell'Italia alle forze alleate. Il generale Eisenhower definì l'accordo "l'affare più sporco" che avesse mai concluso a causa delle clausole segrete che sancivano la sottomissione italiana per i decenni a venire.
Da Mosca, Mark Bernardini.
Novantaquattresimo notiziario settimanale di lunedì 9 settembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
- Sono ormai decenni che il tema dell’allargamento della NATO a Est non cessa di essere all’ordine del giorno.
- Russofobia italiana in modalità ucraina.
- Lavrov: noi non trattiamo con nessuno dei nostri territori. E non svolgiamo negoziati per ciò che riguarda i nostri territori. Siamo pronti, invece, a discutere di come porre fine alle azioni criminali messe in atto dal regime di Kiev a seguito del colpo di Stato.
- Il 3 settembre in Russia è legato ai tragici eventi avvenuti a Beslan nel 2004, le cui vittime furono 334 persone, di cui 186 bambini.
- Svolta dell’intelligenza artificiale nelle relazioni internazionali: ambito di confronto o cooperazione
- La Russia ha confini a ovest, a sud, a est e a nord. Stiamo sviluppando naturalmente l’interazione con tutti i Paesi vicini, tra le altre cose, non solo con quelli confinanti.
- Per quasi due anni dall’attacco terroristico contro i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, la Russia ha costantemente e apertamente parlato del suo interesse a stabilire la verità su questo caso, della necessità di consegnare alla giustizia i responsabili di questo atto di bombardamento del terrorismo, la necessità di condurre un’indagine trasparente e aperta sotto gli auspici, come abbiamo proposto, dell’ONU e del suo Segretario generale personalmente (questa proposta è stata bloccata dagli occidentali, in primo luogo dagli Stati Uniti).
- Le ultime dichiarazioni di Pavel Durov sollevano logicamente il sospetto che egli abbia comunque “ceduto” ai goffi dettami occidentali e francesi. Tuttavia, non tutto è così semplice.
- Il governo degli Stati Uniti ha accusato il politologo Dmitrij Simes e sua moglie Anastasija di “violazione delle sanzioni americane”; ciascuno di loro rischia fino a 60 anni di prigione.
- “Žužžalka”, UVB-76 o Buzzer è una stazione radio che trasmette ad una frequenza di 4625 kHz.
- Robert Roždestvenskij, 1971.
Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!
Da Mosca, Mark Bernardini. Novantatreesimo notiziario settimanale di lunedì 2 settembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
- Io non sono mai stato un giornalista professionista, che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale. Gramsci
- Il problema del transito del petrolio russo attraverso l’Ucraina non può cambiare la nostra posizione sulla guerra in Ucraina, che deve essere conclusa con un rapido cessate il fuoco, e non prolungata artificialmente con l’obiettivo irrealistico di mettere in ginocchio la Russia e con l’obiettivo reale di riempire ancora di più le tasche degli armaioli. Robert Fico
- Diritti umani negli USA
- Puoi guardare la TV cinese o russa in Svizzera? Se è proibito, è una democrazia? In Serbia puoi guardare la TV ucraina, la TV russa, la TV cinese, ma anche la TV americana, la TV britannica, la TV svizzera, la TV francese, la TV tedesca, qualunque cosa tu voglia. Vučić
- Nazisti ucraini su Belgorod
- Sto litigando con le aziende italiane perché devo consegnare un sistema Samp T di difesa all’Ucraina e l’azienda italiana che deve sistemarlo ad agosto era chiusa per ferie, sabato e domenica non lavora e di sera non lavora. Crosetto
- La rimozione delle restrizioni sull’uso delle capacità contro l’esercito russo porterà presumibilmente a rafforzare l’autodifesa dell’Ucraina, a salvare vite umane, a ridurre la distruzione in Ucraina e a promuovere il mantenimento della pace. Borrel
- Gli approcci di Washington consentono all’Ucraina di effettuare contrattacchi come una sorta di “difesa” dagli attacchi russi provenienti dalle regioni di confine, tra cui Kursk e Sumy. Sabrina Singh
- Quando è iniziata la pandemia, in internet in tutto il mondo sono proliferati i virusologi. Dopo l’inizio dell’operazione militare speciale, è comparsa una marea di esperti e strateghi militari. E tra l’altro, spesso le due categorie coincidono. Alla ricerca di like, di visibilità, nella speranza di essere monetizzati, molti dimenticano la condizione principale in tempo di guerra: non chiacchierare invano.
- El perro del hortelano, Il cane sulla Senna.
- 1963, На безымянной высоте, in un avamposto senza nome.
Una notizia apparsa sui mezzi di informazione alla vigilia di Ferragosto, riportava – cito testualmente dallo ‘strillo’ – “L'accorato appello di Bruno Cergnul, vicesindaco di Pola, di riavere il busto di Dante apposto sulla facciata dell'Arsenale…” di Venezia.
Lo dico con franchezza, la notizia – ufficiale e riconducibile a una ‘accorata’ esternazione di un vicesindaco la cui origine è certamente italiana, e che in loco rappresenta proprio le sensibilità e le possibili istanze della minoranza Italiana di Pola – ha suscitato in me una certa curiosità ma anche sorpresa e meraviglia.
Ammetto che – per rinfrescare la memoria - sono riandato indietro all’immediatezza di un dopoguerra più che sfortunato per le popolazioni Italiane di Nord-Est, e in particolar modo quelle di Istriani, Fiumani e Dalmati, ricche di amor patrio e di un forte radicamento alle tradizioni, ai ricordi, alle fatiche, spese per generazioni nel segno di una schietta italianità. Eh sì! Perché è impossibile non ricordare che proprio quelle terre – e come non ricordare anche le questioni e le tensioni legate alle nostre amate e italianissime città di Trento e Trieste – costituirono momento di vero e proprio cruento baratto tra gli Alleati vincitori della II° Guerra Mondiale e il tetro regime che in Jugoslavia era sottoposto a Josip Tito e ai suoi esecutori, qual era Milovan Dilas. Come non ricordare la vera e propria persecuzione etnica che subirono pesantemente e drammaticamente gli Italiani che risiedevano in quelle terre, e i cui uomini avevano versato il loro sangue per l’Italia: come non ricordare il cruento, canagliesco, sterminio – il numero degli Italiani allora uccisi pecca tuttora per difetto - degli Italiani di tutte le età infoibati per mano di bande e militari Jugoslavi, uccisi sì per feroce odio etnico ma anche per derubare quella povera gente di terre, case e beni personali, costringendola all’esilio. Bande cui si unirono, con pari efferatezza, anche miserabili, infami, Italiani: altrettanto violenti, ladri e sanguinari, che forti della forza delle armi e vantando spesso la loro dichiarata appartenenza a bande pseudo-partigiane, saccheggiavano, stupravano ferocemente, uccidevano senza pietà, anche consumando vendette per antiche invidie o rancori prescindendo così da altre motivazioni di tipo etnico e/o politico.
Nel rispolverare vecchi testi, ho ritrovato il Trattato Dini-Granic - “Trattato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Croazia concernente i diritti delle Minoranze; Zagabria, 5 novembre 1996” – che all’Art. 3 recita “Tenendo conto dei documenti internazionali rilevanti accennati nel preambolo, la Repubblica di Croazia, nell'ambito del suo territorio, si impegna ad accordare alla minoranza italiana l'uniformità di trattamento nel proprio ordinamento giuridico al più alto livello acquisito; questa unitarietà può essere acquisita attraverso l'estensione graduale del trattamento accordato alla minoranza italiana nella ex zona ‘b’ sul territorio della repubblica di Croazia tradizionalmente abitato dalla minoranza italiana e dai suoi membri”.
Leggendone, mi è sorta una domanda: l’esternazione con toni ‘accorati’ di Bruno Cergnul, vicesindaco di Pola, intesa a ottenere in restituzione’ del busto di Dante, allora portato in Italia dai profughi e oggi collocato in una nicchia sulla facciata dell'Arsenale a Venezia, al pari di ogni azione della vita quotidiana, ha delle motivazioni: ma di quale tipo? Credo poco a una boutade personale: quindi, l’antico quesito cui prodest si pone, proprio per voler risalire alle pulsioni che possano aver mosso il vicesindaco Cergnul a formulare la particolare richiesta, fors’anche potenziale causa del possibile rinfocolarsi di polemiche e idonea a riaccendendo dolori mai sopiti.
Lo ha fatto per motivazioni squisitamente di tipo ‘culturale’? Come “stava qui” e “qui“deve tornare? Voglia cortesemente chiarirlo.
Lo ha fatto per motivazioni ideologiche, fors’anche di segno politico, personali e/o collettive? Anche in questo caso, voglia cortesemente chiarirlo.
Lo ha fatto per una motivazione di tipo sociale, o per captare la possibile benevolenza di una qualche ‘parte’? Sia cortese nel chiarirlo.
In ogni caso, di norma, per aderire a una qualsiasi richiesta, è buona norma verificarne lo spessore e le reali motivazioni che possano rendere il richiedente credibile e meritevole di attenzione, piuttosto che i contenuti della richiesta stessa; nel particolare, una tematica fatta di pesi e contrappesi: impossibili da ignorare.
Proprio riandando all’Art.3 sopra menzionato è notorio – e il vicesindaco, proprio perché rappresentante in loco della minoranza italiana, non può non sapere - che proprio alcune parti essenziali dello stesso siano tuttora disattese, e non certo da parte Italiana.
Ad esempio sono cadute nel vuoto le richieste di parte Italiana di dar luogo a una doppia toponomastica tanto negli atti istituzionali che nelle cartine; l’utilizzo anche della lingua Italiana nelle indicazioni descrittive dei luoghi di interesse turistico e naturalistico; l’applicazione della legge croata che stabilisce ‘Il diritto all’educazione e istruzione nella Lingua e nella scrittura delle minoranze nazionali nella Repubblica di Croazia’, come pure per quanto riguarda l’applicazione concreta delle ‘modello C’, ovverosia ‘l'insegnamento viene svolto in Lingua croata, ma un monte ore che può variare da due a cinque ore settimanali viene dedicato all'insegnamento della Lingua e della cultura della minoranza nazionale nello specifico Lingua e letteratura, geografia, storia, arte musicale, arte figurativa’, che – è di tutta evidenza - includa l’utilizzo e il rispetto della lingua italiana (cfr. Fiume 6-1-2017, comunicaz. della Unione Italiana dal titolo ‘Il diritto all’educazione e istruzione nella Lingua e nella scrittura delle minoranze nazionali nella Repubblica Croazia’; cfr. intervento 7-12-2016 del Presidente della ‘Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati’, dr. Antonio Ballarin, nel corso delle cerimonie per la ‘Celebrazione dei 25 anni dell’Unione Italiana ed i 20 anni del Trattato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Croazia concernente i diritti minoritari’).
Quindi, parlando un linguaggio piano e rispettoso verso il vicesindaco, chiederei se sia per lui ‘normale’ o meno formulare richieste pretendendone attenzione e soddisfazione, mentre da controparte Croata molte e più serie inadempienze di Atti ufficiali, formali e istituzionali, restano irrisolte: nonostante il trascorrere del tempo.
E ancora: se i profughi Italiani nell’abbandonare le loro case e le loro cose, ritennero di portare con sé ‘quel’ busto di Dante fu perché esso era testimonianza di cultura, patria e di libertà, Italiane: in esso fu anche riposto simbolicamente lo stesso affetto che si rivolge a un familiare, a un parente, trasmettendolo di mano in mano mettendolo così in salvo da mani diversamente degne. Proprio la raffigurazione di Dante Alighieri, tra i massimi rappresentanti della Cultura e della Storia Italiane, che non si poteva lasciare nelle mani di chi tale Storia, tale Cultura, tale respiro antico, non rispettava e anzi offendeva e combatteva aspramente. E ritengo che queste considerazioni - proprio alla luce delle motivazioni relative alla perdurante e tenace inappliccazione di parte delle intese istituzionali tra Italia e Croazia – abbiano mantenuto la propria attualità.
La stessa impossibilità si riverbera sul rilascio di una eventuale copia proprio di ‘quel’ busto di Dante. Dall’originale dovrebbe ricavarsi un calco da poter lavorare: ma il calco, a contatto con l’originale, ne trarrebbe un quid di immateriale ma esistente: un pezzo dello spirito di quella scultura, se vogliamo. Uno spirito meno peregrino di ciò che possa sembrare. La scultura in questione, così come ogni opera d’Arte, ha in sé la scintilla creativa dell’Artista che la concepì, e tale scintilla permea la scultura stessa. L’Artista in questione fu lo scultore – ma anche pittore, deputato, Direttore e Professore presso il Regio Istituto di Belle Arti di Roma – Ettore Ferrari: lo stesso dalle cui mani capaci ebbe vita anche la Statua di Giordano Bruno, collocata tuttora a Campo de’ Fiori, a Roma. Ferrari – i cui valori erano e sono ben noti, essendo stati improntati nel segno degli Ideali di Tolleranza, Libertà e Fraternità - realizzò per la Città di Pola, un busto dedicato a Dante Alighieri, dando così testimonianza e corpo ancorché simbolico ad alcuni celebri versi danteschi “Sì come a Pola presso del Quarnaro / Che Italia chiude e i suoi termini bagna.”. (cfr. Inferno, Canto IX, versi 113, 114).
Certamente, anche l’Artista non avrebbe accettato né gradito – né lo farebbe ora - che la sua opera, con tutto ciò che in essa fosse ed è tuttora riposto e rappresentato, non fosse più nelle mani di coloro cui essa era stata solennemente destinata e quindi consegnata: autentici Italiani, dignitosi e di forte personalità, e non certo gente da ‘poco’. Opera Italiana, di uno scultore Italiano, fatta per la comunità di Italiani residenti allora a Pola, rappresentante anche un Autore e una Cultura unicamente Italiani.
Egregio vicesindaco, se permette un sommesso e rispettoso suggerimento; se proprio dovesse accontentarsi di un calco, ma non di ‘quel’ calco, non è meglio comprare un oggetto similare da qualche parte in uno dei negozi lì presenti? Potrà così dire ‘è mio’, è ‘nostro’, anche con enfasi: lo avrà acquistato con i suoi mezzi, e sarebbe veramente e totalmente ‘suo’. E se lo volesse potrà ancor più adoperarsi, con l'usuale vigore che le gocce di sangue Italiano che scorrono nelle sue vene certamente le danno, a far sì che proprio la minoranza italiana presente a Pola, possa lì godere appieno dei propri diritti.
E ciò con buona pace di Dante Alighieri, di Ettore Ferrari e delle sensibilità, affatto irrilevanti, di quanti allora subirono offese e violenze inenarrabili, e che dovettero abbandonare terre, case e oggetti di famiglia, ma che non vollero abbandonare il loro simbolo di cultura e italianità, in territorio e in mani non italiane, fors’anche insanguinate.