L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Carlotta Caldonazzo
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Da Mosca, Mark Bernardini. Centosettesimo notiziario settimanale di lunedì 16 dicembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
* Chiunque abbia seguito le cronache dell’ultimo decennio avrà notato che il presidente laico Bashar Assad era realmente amato dal popolo.
* L’Italia fornisce armi agli ucronazisti, con queste armi vengono trucidati bambini, vecchi, donne, pacifici cittadini. La Russia non ha mai attaccato l’Italia. In Russia sui canali televisivi di Stato mostrano Pupo e Al Bano. In Italia alla Scala viene fischiata Netrebkova in quanto russa.
* Dal 2007, per 14 anni, Verona ha ospitato il Forum Economico Eurasiatico, divenuto la principale piattaforma russo-italiana che promuove il dialogo per un futuro costruttivo dell’intera Eurasia.
* Il PIL dell’Italia nel 2024 crescerà dello 0,5%. E’ quanto si legge nelle proiezioni economiche stilate dalla Banca d’Italia che stima per il successivo triennio una crescita annuale, in media, dell’1%.
* Non dimenticherò mai quel terribile inverno del 1943.
* Il cantante Pupo (Enzo Ghinazzi) ha presentato la sua nuova canzone “Insieme” nello studio del primo canale della televisione russa “Russia 1”.
Dopo aver raccolto oltre 210 mila firme in poco più di un mese affinché venisse discussa in Aula la legge di iniziativa popolare Pratobello 24 che mira a regolamentare l'installazione di impianti da energia rinnovabile nell'Isola, davanti al sordo rifiuto dell’Assemblea legislativa regionale, le donne dei Comitati spontanei stanno occupando pacificamente il Consiglio Regionale della Sardegna.
Le donne sarde difendono la loro madre terra, la Sardegna, rifacendosi con orgoglio a quando nel 1969 3.500 cittadini di Orgosolo iniziarono la mobilitazione con una forma di Resistenza non violenta per impedire la realizzazione di un poligono fisso per esercitazioni militari nei pressi del villaggio abbandonato di Pratobello.
Le donne sarde hanno sempre avuto un ruolo importante nella difesa dei propri diritti, primo fra tutti quello della salvaguardia dell’ambiente e della giustizia sociale. Fu proprio una donna, la nuorese Paskedda Zau, vedova con 10 figli a carico, a ribellarsi per fame e disperazione, con il motto “torraus a su connottu” , torniamo al conosciuto, contro l’editto regio che nel 1865 autorizzava la chiusura dei terreni considerati fino ad allora proprietà collettiva, dando ai più poveri la possibilità di usare liberamente quello che la terra produce. Paskedda coraggiosamente decise di agire, più di tremila, soprattutto donne, la seguirono in marcia sul Municipio di Nuoro mentre sventolava come vessillo un bastone e una vecchia sottana.
La Sardegna non può essere ancora violentata in nome di un dio padrone che risponde alle logiche del falso green, devastando il nostro territorio, i nostri mari, levando il lavoro e la dignità a chi in Sardegna vive e produce, sostituendo agli alberi secolari le pale eoliche per le quali, quasi beffardamente, si stanno già pubblicando Guide turistiche ai Parchi eolici d’Italia!
“Ho vissuto coi venti, coi boschi, colle montagne. Ho guardato per giorni, mesi ed anni il lento svolgersi delle nuvole sul cielo sardo. Ho mille e mille volte poggiato la testa ai tronchi degli alberi, alle pietre, alle rocce per ascoltare la voce delle foglie, ciò che dicevano gli uccelli, ciò che raccontava l’acqua corrente. Ho visto l’alba e il tramonto, il sorgere della luna nell’immensa solitudine delle montagne, ho ascoltato i canti, le musiche tradizionali e le fiabe e i discorsi del popolo”: così il Premio Nobel Grazia Deledda in un discorso registrato nel 1933 per la Discoteca di Stato, ricordava le ricchezze naturali di una Sardegna mai dimenticata.
Le donne di Pratobello lottano pacificamente affinché anche un domani questa possa essere ancora la descrizione della terra sarda, e non un cimitero di pale al vento, su cui si sta crocifiggendo la nostra Isola.
Gian Paolo Pucciarelli, filosofo scrittore e documentarista, è deceduto nei giorni scorsi.
Gian Paolo Pucciarelli (a sin.) |
Gli amici Giorgio Romano Vitali e Virgilio Violo hanno già dialogato pubblicamente in sua memoria.
Lo ricordo con questo suo intervento di anni fa in dialogo con Ubaldo Croce, dove spiega bene i meccanismi di creazione delle crisi e dei conflitti dal punto di vista storico.
Pucciarelli aveva dato alle stampe due decadi fa un libro che preconizzava i tempi - "Dominio" con lo pseudonimo di Jean Prassard, anno 2002 - e "Pandemia" pochi anni fa, denunciando lo strapotere delle multinazionali del farmaco e della alta finanza, i gruppi di potere lobbistici e affaristici e anche di matrice religiosa, con cui direzionano la storia occulta che governa il mondo nei rapporti socio-economici e internazionali, attraverso una studiata manipolazione a tavolino della società a tutti i suoi livelli (celebre il suo saggio, controverso e dibattito, dal titolo "Segreto Novecento", pubblicato nel 2014), creando nuove disuguaglianze sociali, l'impoverimento delle nazioni e dei tessuti sociali, e le premesse per nuove guerre.
Io conobbi il giornalista Giulietto Chiesa di persona nel giugno 2006, a Venezia.
Nel dicembre 2017 per un soffio non parlammo insieme a Treviso in occasione delle discriminazioni sociali e scolastiche introdotte dal Decreto Lorenzin, poi Legge 119/2017: un convegno sulla libertà di scelta terapeutica e le vaccinazioni al quale fummo invitati entrambi, ma dove lui all'ultimo momento non pote' partecipare per sopraggiunti impegni.
Nel maggio 2015 rividi Giulietto Chiesa a Buja (in provincia di Udine), durante una conferenza, senza avere occasione di parlargli di nuovo.
Rimasi molto turbato sentendo quello che raccontò, di come seppe spiegare lucidamente - e con sincera preoccupazione e notevole lungimiranza - quanto stava accadendo allora a livello internazionale: la guerra civile in corso in Ucraina dal 2014, la destabilizzazione in Europa eterodiretta da oltreoceano ecc.. ecc..
La crescente demonizzazione della società russa e della Federazione Russa, posta in un mirino e accerchiata dallo sconsiderato allargamento della NATO ad est.
Tratteggiò un possibile futuro fosco e conflittuale per l'Europa e il mondo intero in cui Stati Uniti da una parte, e Cina e Russia dall'altra si sarebbero affrontati in uno scontro strategico militare, assieme ai rispettivi alleati.
Mise in guardia la platea, si appello' alla cittadinanza perché sensibilizzasse chi di dovere perché l'Italia e l'Europa come insieme di nazioni uscissero da questa trappola e coinvolgimento in una futura guerra mondiale, che se nel 2015 sembrava lontana, oggi è molto più vicina.
Non è stato capito né dalle moltitudini né dai media mainstream.
Ha fatto breccia in poche coscienze e in pochi gruppi di comitati e associazioni.
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Giulietto Chiesa aveva dei difetti come uomo e come li hanno tutti, non era perfetto, ma negli ultimi anni della sua vita si era speso perché le persone aprissero gli occhi su chi manipola da dietro le quinte gli Stati, le istituzioni e gli ignari cittadini.
Ha difeso valori universali e il significato più autentico della società liberale, repubblicana democratica, vicina a quei diritti naturali e fondamentali che vengono prima di ogni diritto positivo e prima di ogni Stato.
Ogni tanto nutro una flebile speranza che gli italiani e le italiane un giorno si destino dal sonno della ragione, dell'immobilismo e dalla indifferenza profonda in cui la maggioranza vive, e protestino, civilmente ma con fermezza, contro la strumentalizzazione e la propaganda a senso unico che vuole precipitare noi, i nostri figli e i nostri cari in un inferno che è lontano dalla nostra immaginazione: un possibile scenario futuro di guerra fatto di stenti, malattie, carestie.
Possa quanto più di caro abbiamo nella vita, illuminarci e bussare alle coscienze - se ne hanno ancora una - dei tanti dirigenti e decisori politici e militari del mondo, prima che sia troppo tardi.
Io conobbi il giornalista Giulietto Chiesa di persona nel giugno 2006, a Venezia.
Nel dicembre 2017 per un soffio non parlammo insieme a Treviso in occasione delle discriminazioni sociali e scolastiche introdotte dal Decreto Lorenzin, poi Legge 119/2017: un convegno sulla libertà di scelta terapeutica e le vaccinazioni al quale fummo invitati entrambi, ma dove lui all'ultimo momento non pote' partecipare per sopraggiunti impegni.
Nel maggio 2015 rividi Giulietto Chiesa a Buja (in provincia di Udine), durante una conferenza, senza avere occasione di parlargli di nuovo.
Rimasi molto turbato sentendo quello che raccontò, di come seppe spiegare lucidamente - e con sincera preoccupazione e notevole lungimiranza - quanto stava accadendo allora a livello internazionale: la guerra civile in corso in Ucraina dal 2014, la destabilizzazione in Europa eterodiretta da oltreoceano ecc.. ecc..
La crescente demonizzazione della società russa e della Federazione Russa, posta in un mirino e accerchiata dallo sconsiderato allargamento della NATO ad est.
Tratteggiò un possibile futuro fosco e conflittuale per l'Europa e il mondo intero in cui Stati Uniti da una parte, e Cina e Russia dall'altra si sarebbero affrontati in uno scontro strategico militare, assieme ai rispettivi alleati.
Mise in guardia la platea, si appello' alla cittadinanza perché sensibilizzasse chi di dovere perché l'Italia e l'Europa come insieme di nazioni uscissero da questa trappola e coinvolgimento in una futura guerra mondiale, che se nel 2015 sembrava lontana, oggi è molto più vicina.
Non è stato capito né dalle moltitudini né dai media mainstream.
Ha fatto breccia in poche coscienze e in pochi gruppi di comitati e associazioni.
Giulietto Chiesa aveva dei difetti come uomo e come li hanno tutti, non era perfetto, ma negli ultimi anni della sua vita si era speso perché le persone aprissero gli occhi su chi manipola da dietro le quinte gli Stati, le istituzioni e gli ignari cittadini.
Ha difeso valori universali e il significato più autentico della società liberale, repubblicana democratica, vicina a quei diritti naturali e fondamentali che vengono prima di ogni diritto positivo e prima di ogni Stato.
Ogni tanto nutro una flebile speranza che gli italiani e le italiane un giorno si destino dal sonno della ragione, dell'immobilismo e dalla indifferenza profonda in cui la maggioranza vive, e protestino, civilmente ma con fermezza, contro la strumentalizzazione e la propaganda a senso unico che vuole precipitare noi, i nostri figli e i nostri cari in un inferno che è lontano dalla nostra immaginazione: un possibile scenario futuro di guerra fatto di stenti, malattie, carestie.
Possa quanto più di caro abbiamo nella vita, illuminarci e bussare alle coscienze - se ne hanno ancora una - dei tanti dirigenti e decisori politici e militari del mondo, prima che sia troppo tardi.
Da Mosca, Mark Bernardini. Centotreesimo notiziario settimanale di lunedì 18 novembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
* I genovesi hanno manifestato a sostegno dei giornalisti Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi, chiedendo anche lo scioglimento del Partito Democratico, perché “non serve gli interessi dell’Italia e degli italiani, ma della NATO e di Zelenskij”.
* Il messaggio che la Cancelleria tedesca ha diffuso in seguito alla conversazione di Scholz con Putin dice che ha condannato l’aggressione russa e che la Germania resterà al fianco dell’Ucraina finché sarà necessario.
* 91 anni fa, furono stabilite le relazioni diplomatiche tra l’URSS e gli Stati Uniti. Questa data divenne il “punto di partenza” nella storia delle relazioni tra le due superpotenze.
* Visto che questa settimana siamo in aria di reminiscenze storiche, eccovi un filmato sovietico del 1937, la guerra era di là da venire. La canzone è dedicata alla città di Mosca e al 1° Maggio. Non stupitevi dei sottotitoli in cinese, è stato recentemente trasmesso dalla loro televisione di Stato.
Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!
Da Mosca, Mark Bernardini. Centoduesimo notiziario settimanale di lunedì 11 novembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
* Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato di essere “aperto al dialogo” ed è “pronto ad avere discussioni” con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, una volta che si sarà insediata la sua amministrazione.
* Russia: calano le importazioni di vini dai Paesi “ostili”. Secondo il Servizio doganale federale della Russia, nei 10 mesi del 2024 l’export di vini russi è aumentato del 20% su base annua.
* A proposito dell’amore che i russi storicamente provano per gli italiani. Ci sono moltissime strade in Russia che si chiamano “Ital’janskaja ulica”, “Via italiana”.
* Tre anni fa è venuto a mancare un compositore russo, Aleksandr Gradskij, appena settantaduenne, con un’estensione vocale di oltre due ottave. Un omaggio doveroso, una canzone del 1975.
Da Mosca, Mark Bernardini. Centunesimo notiziario settimanale di lunedì 4 novembre 2024 degli italiani di Russia. A Mosca è caduta la prima neve. Buon ascolto e buona visione. Essendo questo un notiziario settimanale, delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti parleremo nell’edizione di lunedì 11 novembre, tuttavia vi invito fin d’ora a seguire lo speciale che andrà in onda mercoledì 6 novembre dalle 7 alle 10 del mattino italiane (dalle nove a mezzogiorno di Mosca) su Cusano News 7, canale 234 del digitale terrestre. La prima o l’ultima mezzora ci sarò anch’io.
* Una ridicola querelle orchestrata dall’eurodeputata del Partito Democratico Pina Picierno, classe 1981, che dice di essere ispirata da Ciriaco De Mita, segretario della Democrazia Cristiana nel 1982-1989. La Picierno all’epoca andava sotto il tavolo.
* Il 2 novembre ricorre la Giornata internazionale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti, istituita con decisione della 68a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2013 per attirare l’attenzione della comunità mondiale su questo grave problema.
* Mia intervista all’agenzia di stampa russa OSN sulle truppe nordcoreane.
* Ennesima mia intervista sul canale televisivo del ministero della difesa russo “Zvezda”. Brevissimo estratto, con sottotitoli italiani, sulle armi nucleari all’Ucraina.
* Fra tre giorni è il 7 novembre, e chi vuole intendere intenda. Ogni tanto, mi piace ricordare che le rivoluzioni, da che mondo è mondo, le fanno i giovani.
* I “Tre carristi” è una popolare canzone militare sovietica. E’ stata scritta nel 1939 ed è un inno informale delle truppe di confine e dei carri armati dell’URSS e della Russia.
Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!
Da Mosca, Mark Bernardini. Centesimo notiziario settimanale di lunedì 28 ottobre 2024 degli italiani di Russia. Ueilà, centesimo. Suona bene. Poi, tra meno di un mese, il 22 novembre, questo notiziario compirà due anni. Pazzesco. Buon ascolto e buona visione.
* I BRICS sono un raggruppamento di Paesi nel quale non esistono “leader” e “seguaci”, e che è privo di quel tipo di apparato burocratico che invece vediamo a Bruxelles, nell’ambito del quale i funzionari europei impongono le proprie decisioni: decisioni che non rispondono alle attese degli elettori di molti dei Paesi.
* Presentazione del libro “Le vere cause del conflitto russo-ucraino” pubblicato da Visione Editore.
* La Stampa: Putin ha avuto un arresto cardiaco, è la fine!
* Il 22 ottobre l’ambasciatore tedesco a Mosca è stato convocato dal Ministero degli Esteri russo per esprimere una forte protesta in relazione alla creazione, su iniziativa di Berlino, del quartier generale regionale del comando navale della NATO sulla base del quartier generale della Marina tedesca a Rostock, nella Germania orientale.
* Beatrice Vitoldi nel 1925 conobbe Ejzenštejn che nella “Corazzata Potëmkin” le assegnò il ruolo della madre che spingeva la carrozzina nella celebre scena della scalinata di Odessa.
Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!
Da Mosca, Mark Bernardini. Novantanovesimo notiziario settimanale di lunedì 21 ottobre 2024 degli italiani di Russia. Siamo quasi a cento. Buon ascolto e buona visione.
* Rifiuto dell’Italia di rilasciare i visti alla delegazione russa al 75° Congresso Astronautico Internazionale
* Ho vissuto nel dopo guerra di una Sicilia distrutta dai bombardamenti degli Alleati anglo-americani, governata con la benedizione della mafia e abitata da gente povera, spesso analfabeta e senza speranza di trovare un lavoro qualsiasi. Eppure i ragazzi della mia generazione avevano una grande voglia di cambiamento e di riscatto. Trasferivano il loro coraggio ed entusiasmo a tante persone che, da sole, assillate dalla necessità di sopravvivere, non avrebbero mosso un dito per cambiare le cose. Da giovani abbiamo partecipato attivamente alle proteste anticapitalistiche della fine degli Anni Sessanta insieme con gli operai e con gli studenti. Reclamavamo un nuovo assetto politico, una nuova qualità del lavoro. Una cultura viva in sintonia con uno sviluppo economico-sociale finalizzato ai bisogni e ai diritti inalienabili dell’uomo. Oggi quel mondo non esiste più.
* Il governo italiano invia armi per bombardare il Donbass, l’“opposizione” del PD blocca un dibattito in cui si prevedeva di inviare aiuti economici a un orfanotrofio per bambini malati a Lugansk.
* Non è difficile creare armi nucleari nel mondo moderno. Non so se l’Ucraina sia in grado di farlo adesso. Non è così semplice per l’Ucraina oggi, ma in generale non ci sono grandi difficoltà, tutti sanno come si faccia. <...> Posso dire subito: la Russia non lo consentirà in nessuna circostanza.
* Segreti del complesso militare-industriale europeo: come far combattere i pacifisti?
Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!