L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

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Andrea Signini
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November 01, 2022

 Tra i libri preziosi usciti in questi ultimi mesi, che possono aiutarci a meglio comprendere gli aspetti più critici, più problematici e più vergognosi degli anni atroci della dichiarata “pandemia”, merita indubbiamente una particolare attenzione il ponderoso volume di Fulvio Di Blasi, Vaccino come atto d’amore? Epistemologia della scelta etica in tempi di pandemia (Phronesis Editore, Palermo 2022). L’autore è avvocato e dottore di ricerca in filosofia del diritto, esperto di etica, con una spiccata passione per il pensiero di Tommaso d’ Aquino. Ha insegnato in diverse università, sia in Italia che all’estero ed ha al suo attivo più di 200 pubblicazioni.

Quest’ultimo suo libro, dedicato ad un attentissimo esame critico di cruciali aspetti e momenti della vicenda pandemica, risulta costruito con gli strumenti logico-linguistici  del giurista, del pensatore e del docente, con ferreo rigore argomentativo e, soprattutto, animato da limpidissima esigenza di Verità.

Nell’Introduzione, il Di Blasi ci rivela di aver accolto con rassegnazione, in una prima fase, “come tutti gli altri (…) tutto ciò a cui tutti dovevamo rassegnarci” (lockdown, mascherine, ecc.), subendo tutti i vari frenetici accadimenti, cercando di ignorare il più possibile giornali e tv, e concentrandosi con la massima intensità sul proprio lavoro. Poi, però, arrivarono le celebri parole di papa Francesco con le quali la scelta pro vaccinale veniva  elogiata in quanto “atto di amore”. Parole che ebbero la funzione di scuoterlo dal “sonno dogmatico”, sospingendolo ad alimentare dubbi e ad impegnarsi in uno studio serio e approfondito che, mettendo da parte le facili certezze, lo ha condotto, passo dopo passo, a prendere coscienza di una serie di fatti terribili.

Le istituzioni politiche avevano infranto il loro dovere fondamentale di rispettare la verità e la libertà dei cittadini. Avevano violato il diritto di ogni persona libera ad una informazione corretta e onesta. Avevano cercato demagogicamente di orientarne e piegarne la volontà, l’intelligenza e la condotta.

 I medici, dopo la prima ondata di eroismo, così carico di magnanimità ed esemplarità, si erano lasciati infine mettere le briglie e standardizzare al ribasso da un potere politico che li voleva burocrati e lontani dai pazienti, almeno fino alle ospedalizzazioni. Si erano lasciati sostituire da direttive povere e generiche di impersonali agenzie governative, ridurre ad attacca francobolli, mortificando l’esercizio di una professione che inizia e finisce sempre con la cura e le attenzioni per il paziente.

Gli scienziati avevano fallito anche loro nel lasciare che un riferimento generico, magico e mistico ad un’entità superiore e inesistente chiamata “Scienza” si sostituisse, nel sentire comune e nella demagogia di politici e giornalisti ignoranti e senza scrupoli, alle discussioni serie e reali tra gli studiosi e al pensiero critico.

Il giornalismo era morto, sostituito dalla volontà di potenza di chi ha in mano i mezzi di informazione e decide di utilizzarli solo ed esclusivamente  per convincere tutti dei propri  pregiudizi e per farli conformare alle decisioni della classe politica.” (pp. 15-6)

Ma, al di sopra e prima di ogni altra cosa, a ferirlo e a scuoterlo è stata la dolorosa constatazione del fallimento della Chiesa intesa come istituzione. Fallimento, cioè, di molti chierici che, invece di dedicarsi al Vangelo, si sono dedicati a parlare (e straparlare) “di vaccini e di gren pass come se ciò appartenesse al depositum fidei”. Fallimento di una chiesa  che, stravolgendo le sue vere priorità e gerarchie valoriali, “si allinea e si allea col potere politico o economico, scambiando il proprio ministero soprannaturale per un servizio assistenziale alle politiche dubbie o opinabili dei regnanti di turno”,  che rimane muta “di fronte alla demagogia e alla disinformazione”,  che resta “indifferente alla persecuzione di tanti giusti” e “che discrimina e genera conflitti tra i propri fedeli a vantaggio di politiche transitorie di governanti utilitaristi”. (p. 18)

Per il cattolico Di Blasi, la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso, inducendolo alla creazione del suo libro, è stato l’ascolto delle parole del papa (“la più grande autorità religiosa del mondo”) che esaltavano l’atto del vaccinarsi come “atto di amore”, mettendo, in tal modo, le autorità politiche nella condizione di dichiarare indiscutibile “dovere civico” il dire sì ai cosiddetti vaccini anticovid.

In questo modo, fedeli cattolici e onesti cittadini, restii a sottoporsi alla inoculazione, si sono venuti a trovare accerchiati e quasi stritolati fra queste due superpotenze: la loro più che legittima  esigenza di esercitare e manifestare il dubbio è stata marchiata come atto di egoismo, tentazione del demonio, atto contrario al bene comune. E, “con la benedizione del Papa e dei Presidenti”,  si sono ritrovati discriminati e perseguitati “da tutti con la complicità dei media mainstream”, fatti diventare “il cattivo” per antonomasia, il soggetto egoista e socialmente nocivo che, mentre il grosso della collettività (dei buoni), di fronte al pericolo comune,  responsabilmente si compattava, seguendo obbediente la guida dei  troni e degli altari,  osava inutilmente, scioccamente e pericolosamente dissentire, dubitare, discutere, sottraendosi ai propri doveri morali e civili.  

All’avvocato, al filosofo e, soprattutto, al cattolico Fulvio Di Blasi tutto questo è finito per apparire come orribile e inaccettabile, inducendolo pertanto  “a mettere al servizio di questi giusti perseguitati” le proprie competenze professionali.         

Dai suoi studi e dalle sue ricerche, è scaturito il suo Vaccino come atto d’amore?, libro intellettualmente e culturalmente di rilevante spessore, nato non certamente per fazioso desiderio di polemica, bensì per ragionare ed aiutare a liberamente ragionare, per aiutare a meglio comprendere e a poter quindi agire in maniera più libera e giusta.

Non bisogna - scrive - mai aver paura del fatto che le persone pensino e si pongano problemi. Uno degli sbagli più grossi di molte autorità politiche mondiali e di troppi giornalisti è stato di impostare la loro azione sull’indottrinare i cittadini piuttosto che sull’informarli con sincerità e fidarsi di loro, sull’usare carote e bastoni più che ragionamenti (…). Non è mai troppo tardi, però, ed è anche questa una delle speranze che mi ha spinto a dedicarmi a questo lavoro. Nel lungo periodo (e, a volte, si spera, anche nel breve e nel medio), il mondo appartiene a chi decide di essere intelligente e di passare all’azione.” (p. 28)   

 

 

FULVIO DI BLASI

VACCINO COME ATTO D’AMORE?

Epistemologia della scelta etica in tempi di pandemia.

PHRONESIS  EDITORE - PALERMO

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September 24, 2022

 Francesco Pugliese è insegnante liceale di Diritto ed Economia, da sempre impegnato sul fronte dei valori della giustizia e dell’uguaglianza. E’ inoltre ricercatore indipendente e autore o coautore di una trentina di libri, fra i quali merita particolare menzione Abbasso la guerra (Futura-Helios, Trento, 2013), con la splendida Mostra omonima itinerante (oltre cento esposizioni effettuate in tutta Italia).

  Con il suo ultimo lavoro, Parole di cittadinanza, siamo di fronte ad un densissimo Glossario di Diritto ed economia che non si occupa soltanto di parole specifiche, ma che presenta anche “esempi, persone, pratiche, esperienze, storie (piccole e grandi) di cittadinanza attiva e protagonisti individuali e collettivi”.

Il libro è stato concepito ed è maturato in ambito didattico ed è destinato ad essere utilizzato come prezioso supporto nel campo dell’Educazione civica e dell’Educazione alla Cittadinanza, come pure in campo storico e geografico, sia in classe che a casa, e mira non solo a definire e ad informare, ma anche a generare curiosità e a suscitare indignazione e voglia di partecipazione democratica attiva.

Il libro di Francesco Pugliese è arricchito e completato da alcune locuzioni latine ricorrenti in ambito giuridico, da una bibliografia essenziale e da una  sitografia.

Parole di cittadinanza è un testo quantitativamente e qualitativamente di indubbio spessore, che potrà risultare di grandissimo aiuto a tutti i docenti intenzionati ad attuare una didattica intelligente, stimolante e coinvolgente, nonché desiderosi di avvalersi di uno strumento di lavoro puntuale, in grado di fornire, fra l’altro, notizie non sempre rintracciabili anche nei migliori manuali scolastici (vedi, ad esempio, le ottime voci dedicate al Colonialismo italiano e alla Nonviolenza).

Da sottolineare, infine, che è intenzione dell’ Autore di destinare gli eventuali ricavi economici al finanziamento di un pozzo per acqua potabile in Africa.

 

Francesco Pugliese

PAROLE DI CITTADINANZA.

GLOSSARIO DI DIRITTO ED ECONOMIA E PRATICHE DI CITTADINANZA.

Per i diritti dell’uomo e della Terra.

HELIOS-FUTURA,

Mattarello (TN), maggio 2022.

May 30, 2022

 

Linda Maggiori, con stile limpidissimo, e libero da velenosità di sorta, senza toni aggressivi o esacerbatamente iperpolemici, ci ha regalato un libro preziosissimo. Un libro che ripercorre gli ultimi orribili anni che siamo stati costretti a vivere, facendosi guidare da un sereno quanto fermo bisogno di verità, di logica e di apertura solidale verso tutte le vittime.

 

Il suo è un libro che può fare molto bene sia ai vax e filovax, sia ai novax, freevax e antivax:  aiutando i primi a riflettere e a osservare quanto accaduto più in profondità, oltre i veli mediatici delle apparenze e degli inganni, senza pregiudizi, e senza sentirsi obbligati a dolorose abiure o a radicali apostasie; aiutando gli altri ad affrontare il peso umiliante delle vessazioni passate, presenti e future con un animo consapevolmente fiero, con il coraggio di chi desidera non cedere alle minacce e alla prepotente sottrazione di diritti, e con la fiducia incrollabile che, accanto a noi, lontano dagli schermi e dalle ribalte, c’è tanta gente simile a noi, e che siamo in tanti, e che non siamo necessariamente condannati al naufragio.

 

Il libro di Linda, insomma, è certamente un libro prezioso per capire di più e per capire meglio, ma è soprattutto un libro che, parlandoci con grande ricchezza di tante reali esperienze vissute, ci dimostra, in maniera convintissima e convincente, che è sempre possibile reagire all’oppressione, che è sempre possibile ribellarsi alla rassegnazione, che è sempre possibile trovare in noi e negli altri la luce e la forza necessarie per dire NO alla violenza, per difendere la propria dignità e per salvare dalla rovina i valori che più ci rendono umani: comprensione, dialogo, rispetto, compassione, solidarietà e affratellante empatia.

 

Linda Maggiori
Semi di pace!
La nonviolenza per curare
un mondo minacciato
da crisi ecologica, pandemia e guerra
Centro Gandhi edizioni

 

 

 

 

 

December 28, 2021

 

Il 12 dicembre 2021 si è tenuta a Pomezia presso il rinomato Simon Hotel nella Sala Congressi una Conferenza Stampa di presentazione della LUX-CO EDIZIONI DI FRANCESCA BITTARELLO. E’ stata l’occasione per Francesca Bittarello di illustrare la linea editoriale con le future pubblicazioni librarie per l’anno 2022 e il dinamico e responsive sito web e-commerce della casa editrice e per me di rincontrarla dopo averla già notata alla Fiera “PIU’ LIBRI PIU’ LIBERI”.

La LUX-CO EDIZIONI anche se giovanissima può infatti vantare già un successo: essere stata scelta dalla Regione Lazio, insieme ad altre 10 case editrici, per rappresentarla alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria svoltasi recentemente al Convention Center La Nuvola Il successo di “PIU’ LIBRI PIU’ LIBERI” è stata la conferma del momento felice dell'editoria italiana, in particolare di quella piccola. Lo hanno confermato, non solo la grande affluenza di pubblico, ma anche i numeri delle vendite di libri dell'ultimo anno e mezzo. La crescita degli acquisti sui siti delle case editrici, pur su percentuali ancora piccole, è costante rispetto all’1% di marzo 2020, il 2% di maggio 2020, il 3% di ottobre 2020. Probabilmente questo fenomeno si spiega con la maggiore familiarità che gli italiani hanno acquisito nei mesi di pandemia rispetto all’e-commerce: sono 2,7 milioni le persone che hanno iniziato ad acquistare in rete e che prima non lo facevano, pari all’11% dei lettori. Ma al di là dei numeri c'è la soddisfazione di vedere imprenditrici come Francesca Bittarello che, nonostante la criticità del momento, hanno il coraggio di mettersi in gioco e di dare vita ad una nuova casa editrice.

Francesca Bittarello è anche nota ufologa e scrittrice con un primo libro all’attivo nel 2020 dal titolo “UFO GLI ARCHIVI INEDITI”- che ha avuto largo successo di vendite - edito proprio dalla Casa Editrice francese “Lux-Co Éditions” dalla quale in seguito nel giugno 2021 è riuscita con una importante azione manageriale ad acquisirne i diritti di immagine e fondare ad ottobre 2021 la sua casa editrice. Per conoscere meglio questa  intraprendente donna l’ho invitata a rispondere ad alcune domande.

Partiamo dal nome della Società, perchè ha voluto mantenere questo file rouge con la casa francese"Lux-Co Edizions", acquisendone logo e nome?

Le motivazioni sono in primis una sorta di gratitudine che anche in un mondo molto competitivo e agguerrito come quello imprenditoriale non dovrebbe mai mancare perché io sono stata autrice del mio primo libro proprio con la casa editrice francese Lux-Co Éditions e il mio libro con loro ha venduto molto a livello internazionale oltrechè in Italia, quindi, la mia prima opera è stata conosciuta dal pubblico internazionale proprio con il nome e marchio che poi sono riuscita ad acquisire a giugno 2021, inoltre il logo della piuma rossa al di là del gradevole impatto grafico la piuma rossa nella sua apparente forma eterea è anche un segno distintivo molto forte significa sicurezza, stabilità, bonne chance, vitalità fisica, energia, forza, forza vitale, forza, coraggio, passione tutte qualità che sicuramente non mi mancano e che metto nel perseguire i miei obiettivi

La sua casa editrice anche se giovanissima è stata tra le 10 scelte dalla Regione Lazio per rappresentarla alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria "PIU' LIBRI PIU' LIBERI" svoltasi recentemente alConvention Center  La Nuvola. Quali ritiene siano state le motivazione che hanno spinto la giuria a sceglierla tra circa 500 partecipanti ?

Seppur giovanissima la mia casa editrice ha già dei titoli importanti all’attivo, oltre la seconda ristampa del mio libro “UFO GLI ARCHIVI INEDITI”, già un must di vendite per gli appassionati del genere con la Lux-Co francese, e ora in vendita nel catalogo   editoriale della mia casa editrice , sottolineo catalogo editoriale in continuo aggiornamento e già è attivo e presente un E-store   con titoli in vendita quindi seppur giovanissima la mia casa editrice è già molto avanti rispetto a case editrici più anziane sulla carta ma stantie e obsolete dal mio punto di veduta e gestione dell’ impresa molto manageriale e al passo con i tempi.

Lei è anche nota ufologa e scrittrice con un primo libro all'attivo, che ha avuto largo successo di vendite, dal titolo "UFO GLI ARCHIVI INEDITI" , ha intenzione di scrivere altri libri sull'argomento e/o dare larga risonanza   all'argomento attraverso altri autori che publicheranno con la sua casa editrice?

Certo io sono ufologa e sottolineo con una laurea in geografia quindi vengo per così dire dalla scienza ufficiale in più con un prestigioso escursus di studi e lavori paralleli al mondo aeronautico per tale motivo posso analizzare al meglio e scientificatamente il fenomeno UFO in tutte le sue sfaccettature compreso ciò che si potrebbe muovere dietro al nuovo acronimo UAP. Quindi rispondendo nello specifico alla sua domanda nella sezione Ufologia del catalogo editoriale ci sono e saranno i miei libri ne prevedo altri 6 nel prossimo futuro oltre i miei nella sezione apposita ci sarà in futuro anche qualche opera di qualche collega ufologo che deciderò di produrre con la mia Lux-Co.

Quali gli obiettivi che si pone la Casa Editrice "Lux-Co Edizioni" che si affaccia alla ribalta del panorama editoriale italiano dove grandi Case Editrici quali Mondadori, Mursia, Feltrinelli ecc. sono i pilastri dell'editoria italiana da molteplici decenni ?

Prodotto nuovo, innovativo, fresco e di grande rilevo qualitativo ed emozionale e scientifico in più per le opere cartacee una impaginatura attenta e particolare che le distingue dal resto dei libri di altre case editrice, e ovviamente non scordando gli e-book un prodotto concorrenziale al cartaceo ma di grande successo per una fetta di pubblico.

Quali autori ritiene possano meglio caratterizzare la sua linea editoriale? Con quali criteri li ha scelti o intende sceglierli?

Le opere che ho scelto sino ad ora e che sceglierò in futuro per stare nel catalogo editoriale della Lux-Co edizioni, e quelle che stanno in fase di mia valutazione, le reputo tutte di grande successo e impatto emotivo e qualitativo, per non fare torto a nessuno dei miei autori attualmente in catalogo li cito tutti a parte le mie opere abbiamo un libro L’Uomo Innaturale per cosi dire un libro “scandalo” con nuove teorie evoluzionistiche che sta già facendo parlare molto prima della sua uscita ed è del ricercatore e professore siciliano dell’Università di Catania Marco Ragusa già autore di più di 80 articoli scientifici su prestigiose riviste scientifiche internazionali che vede la prefazione dello scienziato Pietro Buffa, poi abbiamo un libro dello storico della seconda guerra mondiale Patrizio Mariotti con Asgarland un libro notevole dove verità storiche certe si intrecciano a verità storiche presunte dove un maggiore delle SS scopre in Antartide qualcosa che era meglio non scoprire e sapere, poi abbiamo la sezione psicologia con un libro Vita Semplice della psicologa torinese Myriam Lopa un libro che leggendolo rafforzerà le proprie convinzioni personali e darà coraggio a chi necessità di fare scelte importanti di qualunque tipo nella propria vita, poi un fantasy mozzafiato che proietterà in un vortice di emozioni recondite L’Avventura ereditata della nota scrittrice di fantasy Gina Marcantonini, poi un libro di fotografia della nota fotografa dei vip newborn Laura Gozzi Newborn & Pregnancy Photography un libro che reputo di grande impatto visivo e qualitativo fatto dalla fotografa top del settore vip, e per la sezione spiritualità un libro di Mirella Valotti Io, loro e noi, un libro poetico e meditativo nello stesso tempo nel discorrere della storia e delle pagine.

Ha già definito una sua strategia di marketing per fare conoscere la "Lux-Co Edizioni"

Ovviamente essendo anche una manager la mia strategia di marketing è iniziata nel momento stesso che ho iscritto la mia casa editrice Lux-Co Edizioni al Registro Imprese Camera di Commercio di Roma come mia Ditta Individuale. Essendo una nota ufologa e organizzatrice di eventi internazionali (la Lux-co Edizioni di Francesca Bittarello come seconda attività registrata ha la mia storica attività di organizzatrice di Convegni e Fiere internazionali) la notizia che avevo creato una casa editrice ha fatto per così dire il giro “mediatico del pianeta” essendo stata ripresa anche da importanti agenzie di stampa internazionali.La mia strategia di marketing è ovviamente legata strettamente alla mia attività di ufologa e organizzatrice di eventi internazionali inoltre sto stringendo accordi con le principali piattaforme per la distribuzione dei miei libri della mia casa editrice senza scordare il punto principale di vendita della mia casa editrice ovvero il mio moderno e competitivo E-Store www.luxcoedizioni.com. Come già detto ho anche un importante accordo con una tipografia dove i libri in cartaceodel mio e-store saranno anche prodotti in carta avorio per un prodotto distintivo e unico e di successo. Ad maiora.

October 09, 2021

Scrittrice di grande qualità e sensibilità, seguita da un pubblico sempre più ampio, rappresenta mirabilmente le energie, le passioni, i palpiti e la stessa ricca – e troppo spesso – poco conosciuta Storia della Terra di Sicilia.

Quando è iniziata la sua passione nello scrivere?      

La scrittura e il teatro sono le mie due vere, grandi, passioni.

Solitaria l’una, rivolta al pubblico l’altra. Non credo di aver mai ‘iniziato’ a scrivere, così come ho sempre recitato. Dal momento in cui ho scoperto che quelle formichine sulla carta potevano diventare nomi, sentimenti, sogni, me ne sono innamorata. Le vedevo prendere vita, emanare suoni, colori e mi piaceva comporle, disporle, far loro assumere significati e sfumature diverse. Comunicare per me significa questo. A teatro ho la possibilità di vivere tante vite, trasformandomi nei vari personaggi che interpreto. Nella scrittura sono i personaggi che entrano in me e vivono accanto a me, raccontandomi le loro storie.

Per lei scrivere è solo un piacevole hobby?

Inesatto definire la scrittura un hobby, se per hobby si intende un piacevole passatempo che ti rasserena e ti rilassa. La scrittura è piuttosto una necessità che a volte diventa dura e difficile da affrontare, come tutto quello che è necessario fare. La paragono all’atto meraviglioso del partorire un essere vivo, dopo una lunga gestazione fatta di riflessione e di ricerca, quando la felicità e la soddisfazione di aver creato qualcosa spazza via ogni traccia di sofferenza. Non per niente chiamo i miei libri ‘i miei figli di carta’.

Ci sono argomenti che preferisce trattare, più di altri?

Non ho mai scelto aprioristicamente l’argomento di un mio romanzo o il periodo in cui ambientarlo. Per quanto possa sembrare strano la scrittura per me ha un aspetto un po’ magico, paranormale quasi. Un’immagine, un fotogramma, un’espressione di un viso mi vengono in mente e cominciano a crescere. I protagonisti vivono la loro vita senza che io possa in qualche modo influenzarla tanto che non so mai quale sarà la fine della storia che racconto. Sono persone non personaggi perché non riesco ad inventare nulla che non abbia radici nella realtà. Quando mi chiedono se un mio scritto è autobiografico rispondo naturalmente di sì perché tutto quello che scrivo è fatto di pezzi di vita che conosco, che ascolto, e che si mescolano in una specie di caleidoscopio. Che una storia sia ambientata nel passato o nell’età contemporanea non fa molta differenza. A me interessa indagare il comportamento delle persone, originato da sentimenti e pensieri che sono comuni a tutte le epoche ma che si declinano diversamente a seconda dell’ambiente e delle situazioni storiche.

Quali i suoi romanzi precedenti e quali gli impegni attuali?

Ognuno dei miei libri mi ha lasciato, una volta finito, un senso di vuoto. Per questo ho sentito la necessità di affrontare un nuovo impegno, un nuovo studio, perché lo scrivere è una forma di studio, dell’uomo, della società, della psicologia umana. Nel primo – ‘I ragazzi della piazza’ – ho cercato di far rivivere l’atmosfera degli anni ’60, su cui tanto si è scritto, attraverso la mia esperienza e quella di coloro che li hanno vissuti. In un altro – ‘Cielomare’ -, in cui i due elementi del titolo si incontrano e si scontrano, emerge lo scontro, violento e doloroso, di giovani contro un destino beffardo che colpisce

alla cieca. Progetti? Tanti, in questo momento anche di teatro e di televisione, e riempiono le mie giornate. Dopo ‘Il commissario Montalbano’ ho girato alcuni episodi di ‘Makari’ la nuova serie di RAI 1, un film sulla situazione dei migranti e un documentario sulla mia terra. La strada non è ancora finita.  Per quanto riguarda la scrittura vorrei allargare gli orizzonti dei miei scritti precedenti, arrivando fino ai nostri giorni, con storie e personaggi che vivono nella nostra terra, magica e demoniaca, dolce e terribile, una terra stretta fra i due mostri del vulcano e del mare, che ci assalgono ma anche ci nutrono. Una ispirazione continua.

Leggere i suoi scritti o assistere a una sua performance, quali sensazioni suscita nei lettori e nel pubblico?

Vorrei essere una mosca per spiare le reazioni di chi legge un mio scritto. La lettura è un innamoramento e come tale, inspiegabile. Posso solo promettere ad un eventuale lettore che nelle mie pagine troverà una voce vera, che parlerà anche di lui, che gli svelerà un angolo nascosto di sé che non pensava di conoscere, e che leggendo proverà emozioni e sentimenti vivi come nella realtà, come avviene nei sogni.

Ci parli del suo ultimo, recente, romanzo: LA MALAEREDITA’.

Nel mio ultimo romanzo ‘La Malaeredità’, mi sono immersa in un passato abbastanza vicino che da giovane consideravo noioso inutile e polveroso. Poi, attraverso lettere e documenti da cui emergevano vicende intense e disperate, intrecciate agli avvenimenti politici e sociali della Sicilia di quel periodo, ho

ricostruito storie che sarebbero andate perdute, come lo sono cento altre storie di cui non possiamo conservare memoria. I fatti narrati sono realmente accaduti, i palazzi e le campagne che fanno da sfondo sono ancora oggetto di meravigliate visite turistiche. Pur essendo stato pubblicato in piena pandemia, questo romanzo mi ha dato molte soddisfazioni per i riscontri ottenuti dai lettori e dai critici e per alcuni premi letterari, come il concorso internazionale Città di Cattolica. Andare indietro nel tempo è come sottoporsi ad una seduta di ipnosi, che ti insegna a conoscerti, ad accettarti, anche affrontando qualche luogo oscuro della mente. Mi sono dovuta scontrare con le ingiustizie e i pregiudizi di una società che stava celebrando senza saperlo la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova. Per comprendere meglio la grande storia è necessario indagare le vite private di coloro che l’hanno interpretata, senza mai avere la pretesa di giudicare buoni e cattivi.

Grazie alla Scrittrice Maribella Piana per questa intervista!

Per gentile concessione della “http://www.betapress.it

September 28, 2021

Grazie alla lettura di quasi tutti i suoi numerosi bellissimi lavori e un collaborativo rapporto amicale, non ho mai nutrito dubbi in merito alle qualità veramente fuori dal comune di una donna come Paola Giovetti, ricercatrice infaticabile dai mille interessi, sempre pronta ad indagare gli aspetti misteriosi della realtà e ad esaminare, con animo spregiudicato e onesto, i vari campi dell'ignoto, dell'esoterico, del mistico e del paranormale Ma la lettura del suo ultimo lavoro ( Incontri nel mondo dei misteri , Edizioni Mediterranee, Roma settembre 2021) è stata, anche per me, una splendida sorpresa.

In quest'opera, infatti, Paola ripercorre il suo ricchissimo cammino di esploratrice dell'occulto, dando vita ad una rassegna variopinta di esperienze vissute in prima persona, a diretto contatto con personaggi dal grandissimo fascino, e facendo sempre prezioso riferimento alle sue pubblicazioni apparse nel corso degli anni, proprio sulla scia di tali incontri.

Inoltrarsi nella lettura di questo suo ultimo libro, quindi, significa intraprendere un suggestivo viaggio dalle mille sorprese, in grado di consentirci di entrare in relazione, di volta in volta, con veggenti e sensitivi come Erik Jan Hanussen, Gustavo Rol e Gerard Croiset, con studiosi come Jan Stevenson e Raymond Moody, con maestri di saggezza come Helena Petrovna Blavatsky e Roberto Assagioli. E sentendoci sempre invitati a riflettere, in maniera apertissima e intelligentemente equilibrata, su fenomeni medianici, materializzazioni, bilocazioni, apparizioni, ricordi di altre vite, esperienze di pre-morte, ecc.

Insomma, un libro gradevolissimo, coinvolgente come un grande romanzo autobiografico e, nello stesso tempo, densissimo di informazioni e di suggerimenti per quanti vorranno provare ad allargare e approfondire le proprie conoscenze sugli infiniti volti del Mistero.

Paola Giovetti
INCONTRI nel mondo del mistero
Edizioni Mediterranee

July 18, 2021

Letizia scrive il racconto al passato, in prima persona, circa otto anni dopo le vicende narrate, quando è diventata una giovane donna e la società italiana ha manifestato il cambiamento, iniziato negli anni sessanta. La descrizione che fa di se stessa, del suo mondo, delle persone con le quali vive le sue esperienze, è figlia del suo tempo, delle leggi vigenti per il Diritto di Famiglia, del Sistema Scolastico, nonché della condizione storico-sociale italiana negli anni sessanta. La ragazza riuscirà a trasformare le sue paure, l'incapacità di vivere la realtà da protagonista, in una nuova consapevolezza, che la farà sbocciare come donna.

Maria Foffo è nata a Roma, dove vive tuttora. Laureata in Pedagogia alla presenza dei figli, ha esperienza nella scuola Statale Primaria, poi nella Secondaria Superiore, lettere, fino al pensionamento nel 2013. Nel 1992 ha iniziato l'Il volontariato, nella Casa Famiglia Bice Porcu ", nel 1998 con l 'Ass.ne “Arché” (lotta all'AIDS Pediatrico), dal 2018 insegna italiano ai migranti, con l'Ass.ne “Monteverde Solidale”. Ha pubblicato il libro  “Stelle cadenti” (ed Albatros), nel 2016; diverse poesie in varie Antologie(Rizzoli ed. e Masolino ed.); due racconti nel libro “Bloggami 2020” nel 2021.

Elaborazione grafica di Sheyla Bobba sbscomunicazione@gmaiLcom>

 

 

July 09, 2021

Eternamente Roma di Isabella Alboini è una video guida turistica accessibile a tutti. I 48 QR CODE presenteranno all'interno del libro, su ogni monumento, permetteranno al lettore di viaggiare nella Città Eterna. Ogni articolo sarà quindi accompagnato da un'immagine, da una cartina geografica, il qr code del video ed il relativo link cliccabile sulla versione del libro digitale.


July 04, 2021
 
 Michele Giuttari

Ci sono scrittori che hanno la capacità di trasportarci in mondi, situazioni e condizioni tali da sentirci quasi partecipi e testimoni durante la lettura. Non è facile: ci vuole maestria, competenza, cognizione di ciò che vanno a raccontate rendendo l’immaginario perfettamente reale nella testa e nella sensazione del lettore attento.

L’autore che oggi ho l’onore di intervistare fa parte di questa élite ed è uno dei migliori scrittori che il nostro panorama italiano può vantarsi di annoverare. La sua esperienza in campo investigativo ha preceduto l’attività di scrittore legando l’esperienza lavorativa- professionale alle stesure dei  libri che ha scritto ricevendo le giuste gratificazioni del pubblico. Parliamo di Michele Giuttari.

Ha fatto parte della Squadra Mobile di Reggio Calabria, ha diretto la Squadra Mobile di Cosenza. Ha svolto le indagini di mafia nel 1993 quando Firenze subì la tremenda  strage di Via Georgofili. 

Dal 1995 al 2003 è stato Capo della Squadra Mobile di Firenze. Capo del pool investigativo GIDES (Gruppo Investigativo Delitti Seriali).

Di fondamentale importanza la sua attività investigativa sul Mostro di Firenze e sui “compagni di merende”così scaltro e attento nelle investigazioni da suscitare processi e ingiuste polemiche  su fatti  infondati  successivamente azzerati perché sterili e inutili oltre che inesistenti.

A volte la verità viene fatta tacere (n.d.r.).

 

·LIBRI DI MICHELE GIUTTARI

 

·Compagni di sangue- 1998 con la collaborazione di Carlo Lucarelli

·Assassini a Firenze- 2001

·Scarabeo - 2004

·La loggia degli innocenti- 2005

·Il Mostro. Anatomia di un'indagine- 2006

·Il basilisco - 2007

·La donna della ‘ndrangheta- 2009

·L’Ammiratore – 2009 Racconto in Tre metri sotto il cielo

·L'investigazione- 2010 (saggio)

·Le rose nere di Firenze- 2010

·I sogni cattivi di Firenze- 2012

·Il cuore oscuro di Firenze- 2013

·Confesso che ho indagato- 2015 (autobiografia)

 

Veniamo adesso a conoscere meglio il nostro autore:

 

Gentile dott.re Giuttari, intanto grazie per la sua gentile disponibilità.

 

 

D-La prima domanda che vorrei farle, è sapere quanto della sua Carriera in Polizia ha avuto importanza nella sua attività di scrittore

 

R- La mia esperienza investigativa, acquisita sul campo in oltre 30 anni in zone particolarmente impegnative (Sardegna – Sicilia - Calabria – Campania – Toscana), è stata importante nella mia seconda vita di scrittore nella costruzione delle storie e anche dei personaggi.

Il mio vissuto, però, non ha costituito la trama portante perché, in questo caso, non mi sarei divertito a raccontare fatti già conosciuti da molti, ma ha fornito diversi spunti.

Mi riferisco alle procedure d’indagine, al linguaggio dei poliziotti, all’atmosfera che si respira negli uffici di polizia, alle tecniche d’indagine (interrogatori, perquisizioni, intercettazioni telefoniche e ambientali). In pratica agli strumenti reali di un investigatore. Un patrimonio inestimabile diventato fonte di ispirazione trasferito sulle pagine di un thriller che per definizione, come ogni romanzo, è finzione e la fedele realtà cambia per ubbidire alle leggi dell’efficacia della trama. Ecco allora che in un gioco enigmistico i tempi necessariamente si abbreviano, come pure gli ostacoli di varia natura , quali quelli burocratici o delle piste false che nella scrittura scompaiono o sono solo accennati per non appesantire i lettori mentre nella realtà rivestono un peso talvolta notevole. Conta, dunque, molto l’abilità per conseguire un esito piacevole quanto credibile in grado di soddisfare i lettori.

 

D- Cosa la infastidisce di più come uomo di giustizia?

R- Come uomo di giustizia non tollererei certe situazioni come quando i superiori dovessero disapprovare il lavoro o i magistrati dimostrare di non crederci ovvero ancora  quando si potrebbe intuire che altri personaggi di ambienti diversi dovessero cercare di mettersi di mezzo rimanendo nell’ombra.

Questa sarebbe una giustizia malata destinata a lasciare certi casi insoluti e forse addirittura avvolti da un’aureola di mistero. E credo che di questi casi se ne siano registrati diversi nel nostro Paese anche durante il fenomeno del terrorismo.

Certo la vita di un investigatore può essere segnata anche da episodi di questo tipo, ma è importante non farsi condizionare e proseguire dritto nel cammino intrapreso con la coscienza a posto fiducioso che col tempo la serietà del lavoro sarà dimostrata e ti verrà riconosciuta venendo ripagato degli eventuali colpi bassi che hai incassato.

 

D- Quanto di Michele Giuttari uomo e investigatore trasferisce nelle sue storie?

R-In realtà le mie attività di uomo e investigatore e di scrittore si sono complementate in maniera del tutto spontanea anche perché non ho avuto bisogno di ispirarmi a nessun vero investigatore per il protagonista delle storie avendo preso a modello me stesso.

In Michele Ferrara, infatti, c’é molto di me. Mi somiglia perfino fisicamente e ha il mio stesso carattere un pò chiuso, il mio senso del dovere, la stessa fedeltà alla propria donna, e anche la stessa determinazione a raggiungere la verità a tutti i costi, anche scontrandosi con le istituzioni. Può darsi che nel descrivermi mi veda un pò meglio di quanto in effetti non lo sia. Non sta, però,  a me giudicare.

Non saprei proprio a quale degli investigatori di carta potrei paragonarlo. Forse un po’ a Maigret, un po’ a Dupin…ma non riesco a trovare un modello preciso perché forse assomiglia davvero parecchio a me stesso.

 

D- Nella sua produzione libraria si sente molto l’autorevolezza e la grande esperienza investigativa. Come nascono le storie dei suoi libri?

 

R- La scrittura è nata come un hobby, che mi faceva prendere le distanze dalla quotidianità del mio lavoro aiutandomi a rilassarmi dagli impegni delle indagini reali. Ho iniziato ispirandomi a temi veri (serial killer, pedofilia, massoneria deviata…) con riferimenti di vita vissuta rielaborati dalla fantasia contestualizzandoli in altra epoca ed in altro luogo. Ho cercato di curare in particolare la trama che deve essere avvincente per tenere incollato il lettore a ogni pagina. Forse in un thriller è proprio la creazione di una trama che funzioni la parte più difficile del lavoro. Inoltre cerco di far capire la realtà di tutti i giorni esplorata in diverse delle sue pieghe convinto che anche con un romanzo poliziesco, comunque possa definirsi, può parlarsi del nostro mondo reale, dei problemi presenti (criminalità, droga, mafia…).

E’ importante poi la cura dei personaggi che devono essere dalla vita interessante, ben definiti e credibili anche nel linguaggio, con i quali potremmo interagire per vari motivi nella quotidianità.

Una volta delineata la traccia, anche solo generica, della trama è poi la scrittura che man mano che avanza mi porta a svilupparla definendola sempre meglio anche con l’inserimento delle mie esperienze lavorative.

 

D- So che ci sono grandi novità editoriali in arrivo. Sappiamo che prima di un’uscita vige una specie di “silenzio stampa” ed è giusto così. Ma in confidenza e sottovoce, può dirci qualcosa in merito? Giusto due parole...

R- Ormai è prossima la pubblicazione del nuovo thriller edito da Fratelli Frilli Editori.

E’ una nuova avventura del commissario Michele Ferrara alle prese con una complessa indagine che si svolge non solo a Firenze e che fa capire come il mondo non è tutto nero o bianco perché è sufficiente chiudere un attimo gli occhi per vederlo grigio.

Come gli altri, ha il tipico taglio anglosassone e alla fine ritorna l’ordine, sconvolto dai delitti, in maniera del tutto normale senza alcuna forzatura grazie alle tecniche investigative.

D- Il titolo del suo ultimo romanzo è “Sangue sul Chianti” Uscirà il 15 luglio 2021. Ha già qualche data di presentazione? Quando e dove?

 

R- Sono già diverse le richieste di presentazione a partire dai primi giorni di agosto (Pontremoli al Salotto d’Europa, Salsomaggiore, Orzinuovi…) e spero di aderire alla maggior parte ove possibile per incontrare i miei lettori anche in Toscana e a Firenze come per i precedenti libri. Sono occasioni a cui cerco sempre di non mancare anche all’estero partecipando, come in passato, alle  più importanti manifestazioni Crime ad Harrogate, Unna, Dortmund, Monaco, Usa….

 

D- Lascio sempre ai nostri autori una domanda “bianca” dove liberamente ci piacerebbe che scrivessero di propria iniziativa quel “qualcosa” che amano rendere pubblica. Non importa quale argomento, non importa se è il classico sassolino nella scarpa o il desiderio di comunicare una sensazione, una notizia o semplicemente raccontare di sé.

 

R- Mi piace concludere spiegando agli amanti delle indagini di polizia quali sono per me le qualità e le doti di un vero investigatore. In fondo anche di quello di carta.

Pazienza, sagacia, esperienza possibilmente di casi simili, intuizione, particolare capacità di analisi dei fatti dando il valore giusto a quanto si va raccogliendo e osservando, anche a quei dettagli che in quel momento potrebbero apparire insignificanti. E soprattutto essere propositivo rappresentando al pubblico ministero, titolare dell’inchiesta, non solo i fatti, nudi e crudi, ma anche la prospettiva tecnica-operativa ritenuta utile per lo sviluppo dell’inchiesta.

E’ questo il vero investigatore. E Michele Ferrara credo che presenti queste caratteristiche.

La ringrazio per le interessanti domande.

 

Ed è con questa strana ultima domanda che la voglio salutare in attesa di essere presente alla presentazione del suo nuovo parto letterario dove sarò onorata di stringerle la mano- L’aspetto a Firenze!

 

 

 

 

 

 

June 22, 2021

La trasformazione digitale della società e della economia è, insieme alla transizione ecologica, la principale scommessa per il futuro del pianeta. Vincerla significa affrontare sfide organizzative, tecnologiche, gestionali che comportamentali ed etiche che coinvolgeranno le imprese e anche le persone, visto che le aziende potranno ottenere in grado di colmare deficit di abilità digitale che comporta la rivoluzione culturale.

Il volume VOLARE DIGITALE (sottotitolo. e competenze per una trasformazione senza confini) da Maria Grazia De Angelis per NeP ci guida alla elaborazione ed analisi delle esigenze che impongono imprese e persone tale vincerla. Un libro che, come scrive prefazione Maurizio Quarta, ricorda già nel titolo come “ il digitale vada veloce ” e come “ il percorso vada veloce da parte di persone ed aziende deve anch'esso essere veloceper “ introdurre e accelerare ” il cambiamento necessario ..

Una esigenza ancora più forte dopo che la pandemia ha innescato una crisi inedita e sovvertito i principali paradigmi e parametri che hanno caratterizzato società ed economia. Lo conferma la esperienza delle imprese che, grazie a investimenti in digitalizzazione, hanno meglio fronteggiato la situazione emergenziale nell'anno segnato dalla pandemia, reingegnerizzando rapidamente relazioni e processi e garantendo significa continuità di business e concorrenza.

La tecnologia digitale infatti, attraverso lo sviluppo di processi collaborativi e un utilizzo virtuoso dei dati, si è dimostrata essenziale per la ridefinizione di tutto ciò che, a partire dalle relazioni con stakeholder, clienti e fornitori, è legato al servizio o ne determina il successore . Nei tradizionali settori così per quelli più innovativi, nelle piccole così come nelle grandi imprese, la digitalizzazione rappresenta la principale leva del cambiamento non solo per le attività commerciali e distributive ma anche per l'automazione dei processi produttivi, per la ricerca e sviluppo e per monitorare la filiera

Partendo dall'importanza , nell'era della servitizzazione, dell'innovazione tecnologica per ottenere i divari di produttività, del digitale una leva per guadagnare guadagnando e rinnovare i modelli di business, la tesi di fondo sostenuta dalla Deangelis è la necessità di accelerare il processo di trasformazione digitale per le persone e per le imprese italiane, anche piccole e medie imprese, per superare le barriere che ostacolano il percorso di trasformazione digitale. A condizione che si lavori con una visione integrata di lungo termine in cui gli investimenti non siano solo la risposta all'emergenza magari agevolata da sostegni pubblici di varia natura, o siano circoscritti a singole attività.Per coglierne a pieno i benefici, la trasformazione digitale richiede infatti tempo e una revisione profonda e sistemica dei sistemi aziendali e delle competenze delle persone.

Un messaggio forte che arriva più volte al lettore, quasi in modalità carica, durante la lettura di un libro che, pur ponderoso, si legge agimente grazie ad una struttura organica chiara e una modalità espressiva piana che ne fanno una guida “ hands on ” in grado di far comprendere i passi necessari a rispondere alle domande sulle sfide che la digitalizzazione ad aziende e individui.

“Volare digitale” è dunque un libro che, anche per i concreti riferimenti a recenti esperienze di digital trasformation, rappresenta una preziosa guida   per orientare anche il percorso professionale sia per chi, imprenditori e manager che si trovano a dovere gestire ed affrontare con metodo la complessità del cambiamento digitale , già svolge attività lavorative sia per i giovani alle prime esperienze . A tal proposito molto utili sono le conclusioni (in cui sono richiamati e sintetizzati i passi necessari per affrontare la complessa sfida della digitalizzazione) la sitografia e bibliografia in calce.

La riflessione della De Angelis si sviluppa in due parti principali. La prima (" i motori del Cambiamento ") si muove dall'analisi del contesto attuale, in continua Evoluzione, per descrivere i driver delle   Importanti Trasformazioni Che Stanno pervadendo le Organizzazioni e le Azioni necessarie per Vincere Diversità e Resistenze al Cambiamento, sviluppare le capacità di adattamento al nuovo e gestire le nuove complessità del mondo globalizzato e connesso. Particolarmente interessante, sulla base della considerazione che non c'è innovazione senza adeguate competenze,   sono le pagine dedicate alle competenze, alla centralità della formazione continua e alla comunicazione. Per l'offerta, infatti, perchè questa transizione possa avverarsi, occorre investire in modo massiccio nello sviluppo di competenze digitali, a partire dal sistema educativo e agendo sia dal lato dell'offerta che dal lato dello sviluppo alla domanda di competenze digitali.

Nella seconda parte (“ noi e il digitale ”), il volume descrive riflessi che la trasformazione digitale ha sulle persone, analizzando il valore delle soft skill e descrivendo profili professionali innovativi, come l'E leader, un mix tra leadership tradizionale e digitale, e il responsabile temporaneo. Figura il cui ruolo è centrale per portare in azienda, non solo la progettualità digitale, ma anche le competenze necessarie in condivisione, responsabilizzazione e fiducia nel cambiamento.

Oltre la persona e l'impresa c'è perciò una terza dimensione ed è il “sistema Italia”, il cui coinvolgimento è imprescindibile se davvero di vuole scommettere sulla transizione digitale per sostenere il rilancio anche delle PMI dopo le restrizioni della pandemia. Per generare innovazione e benessere, sia sociale che economico, il cambiamento deve interessare, osserva infatti la De Angelis, anche il Sistema Paese. Per consentire la trasformazione digitale del tessuto produttivo è fondamentale costituire un ecosistema favorevole al processo di digitalizzazione delle imprese. I benefici della digitalizzazionesi cioè a condizione di coinvolgere, insieme a grandi imprese e PMI, le pubbliche amministrazioni che giocano un ruolo centrale nell'ecosistema.

Oggetto della riflessione della De Angelis sono così anche le esigenze e gli interventi che occorre mettere in cantiere a livello Paese se si vuole giocare la partita della trasformazione digitale. L'autrice ribadisce a tal proposito che la trasformazione digitale potrà essere realizzata a pieno solo se si riuscirà ad ottenere la diffusione di cultura, competenze e servizi digitali tra i cittadini italiani. L'Italia è infatti ultima in Europa nell'area Capitale Umano dell' indice DESI  (Digital Economy and Society Index), con i cittadini che accusano importanti criticità in termini di competenze digitali. (Secondo i dati Eurostat sul 2019, solo il 42% degli italiani possiede competenze digitali almeno di base e l'Italia fa peggio della media europea e degli altri Paesi UE praticamente in ogni categoria, persino tra i giovani tra i 16 ei 24 anni , tra gli individui più istruiti e tra gli abitanti delle città). Una condizione che si riflette sulla difficoltà a reperire a reperire le professionalità sul mercato da parte del mondo imprenditoriale.

Alla prospettiva dell'economia fondata su talenti individuali e imprese innovative l'Italia deve guardare con particolare attenzione e interesse se vuole giocare la partita dell'innovazione ” afferma perciò Maria Grazia De Angelis che considera quella italiana “ una realtà socio-economica povera di risorse materiali, ma ricca di un potenziale tecnico e scientifico che deve essere capitalizzato” . Ribadendo la necessità per l'Italia di cogliere le opportunità offerte dai Fondi europei per promuovere i processi di trasformazione digitale delle imprese con una politica industriale attenta al rilancio degli investimenti e alla creazione di un sistema dell'innovazione in grado di rafforzare anche il collegamento tra Ricerca e Industria.

Considerazioni che investono anche i giovani perché è necessario, come osserva ancora la De Angelis “ dare fiducia e sostegno alla crescita all'autorealizzazione personale che sempre più anche in Italia porta i giovani a creare nuove imprese. L'orientamento d'assumere è simile a quello che ha ispirato la cultura del “miracolo economico”, cioè la fase di intenso sviluppo con cui l'Italia ha compiuto un decisivo passo in avanti nel processo di industrializzazione, proprio in virtù del peculiare modello di imprenditorialità dal basso che ne è stato alla base.Per questo è cruciale la presenza di istituzioni economiche e politiche capaci di stimolare, attraverso una struttura di incentivi e semplificazioni burocratiche, lo sviluppo dei settori innovativi e delle nuove a base tecnologica e l'interesse degli investitori di venture capital .

Parole in linea con quanto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza la cui prima è propria volta alla “ Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura ” e missione prevede interventi che hanno l'obiettivo di compensare l'incertezza del contesto le imprese che investono nell' innovazione e digitalizzazione dei propri processi produttivi. In particolare le PMI alle quali viene riconosciuto un ruolo chiave per la ripresa e lo sviluppo del paese.

 
 Maria Grazia De Angelis

Maurizio Quarta nella prefazione, che l'uomo nasce analogico e poi diventa digitale e che la sfida sarà vinta solo con “ una interazione virtuosa tra le due componenti ” in modo da accrescere le abilità digitali degli analogici ma anche far ritrovare ai nativi digitali le radici analogiche del pensiero e dell'agire. Perché, osserva la De Angelis, se si conserva a credere negli effetti miracolistici della tecnologia, si dimentica ancora una volta l'uomo, si corre il rischio di perpetuare uno dei più grandi e si preferisce equivoci del nostro tempo. Un libro con un obiettivo ambizioso dunque. far comprendere che per catturare i benefici della digitalizzazione occorre una realestrategia per l'ammodernamento del Paese e un importante cambiamento socio-culturale . Precondizioni senza le quali la trasformazione digitale non potrà diventare così il motore per la ripartenza post pandemia del Paese che avrà perso l'ennesima occasione di un nuovo miracolo economico e ricostruire un futuro competitivo .

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