L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Publishing (202)

 

Lorena Isabellon
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July 12, 2025

 

Lo scorso 10 luglio il prestigioso tour di presentazioni del saggio Il Liberale Pannunzio – Tutto l’oro del mondo?  a cura del Prof.  Pier Franco Quaglieni  ha raggiunto  Saint-Vincent. Il primo evento, quello ufficiale, si è svolto alla Fondazione De Fonseca ( Via Pietro Micca – Torino). Sono seguite due importanti tappe: al Salone internazionale del libro di Torino e alla Librerie Italienne di Parigi (poco distante dall’ Operà).  Nelle prossime settimane sono previste presentazioni  nelle principali città italiane. Mario Pannunzio  torna a rivivere in un intrigante saggio. Vita e opere di un grande intellettuale e politico raccontata con una scrittura elegante e raffinata. Attraverso un’opera ricca di dettagli, testimonianze illustri e di godibile lettura, il Prof.  Pier Franco Quaglieni tratteggia la figura di uomo diviso tra giornalismo e politica. Un comunicatore filosofo che non ha voluto mescolarsi all’esercizio del potere e ha lasciato traccia delle sue azioni, per alcuni discutibili, e la saggezza dei suoi insegnamenti in particolare quella di offrire al lettore un racconto privo di baciamani per  il dovere di raccontare ciò che è davvero accaduto. Un lusso che solo i “cronisti non ordinari” possono permettersi.

Un'élite nella sala conferenze della Biblioteca Primo Levi di Saint-Vincent,  ha seguito con particolare interesse l’esposizione della vita e delle opere di un grande intellettuale e politico.

Mario Pannunzio con una grande facilità di scrittura è sempre stato un lavoratore infaticabile, sollecitato dagli avvenimenti che incalzano in lui il bisogno di tradurli in parole come se una macchina da scrivere battesse ininterrottamente nella sua testa. Tra il 1933 e il 1935 fu impegnato in tre riviste, fondate insieme a un gruppo di amici. Merita una citazione “ Oggi Settimanale di lettere ed arti”. Nel 1937 fu chiamato alla redazione di  Omnibus fondata da Leo Longanesi. Negli anni successivi con Arrigo  Benedetti diede alle stampe un settimanale  per intellettuali anticonformisti, lo chiamò “Oggi", tuttora in edicola . Anche questa testata non ebbe vita lunga e nel 1942 fu chiusa, sempre per motivi politici.

Durante l'occupazione tedesca di Roma, Pannunzio costituì il Movimento liberale italiano. Il giornale del neonato movimento fu «Risorgimento Liberale» un foglio clandestino che uscì irregolarmente tra il 1943 e 1944 e che procurò a Pannunzio l’arresto mentre si trovava nella tipografia del giornale; trascorse alcuni mesi nel carcere di Regina Celi. In seguito diventa direttore di «Risorgimento Liberale», organo ufficiale del ricostituito Partito Liberale Italiano. In anni caratterizzati da forti contrasti ideologici, egli non esitò, andando controcorrente, a denunciare il dramma delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e dei prigionieri italiani in Russia. Il suo antistalinismo procedette di pari passo col suo antifascismo Nel 1949 fonda  e dirige  il settimanale politico, economico e letterario "Il Mondo" . Il settimanale fu chiuso l'8 marzo 1966.

Alcuni nemici di Pannunzio lo hanno accusato di incoerenza e trasformismo, senza capire che egli seguiva semmai una coerenza interiore che nelle sue ideologie non trovava mai un sufficiente riscontro. Quasi che proprio lui, per alcuni, lo spietato analista della realtà politica, fosse invece il più ostinato degli utopisti ma  con la straordinaria capacità della sua penna sapeva trascinare ogni volta il pubblico dalla sua parte. Sotto questo aspetto Pannunzio è stato  forse il più grande persuasore della borghesia italiana è in effetti  difficile difendersi dalla sua prosa adamantina e insieme insinuante, dialettica e tuttavia costruttiva. Una prosa che mette alle corde, e che forse nessuno è mai riuscito ad imitare. Se si comincia a leggere un suo articolo, o soffrendo o gongolando si dovrà comunque arrivare fino in fondo. Avere il coraggio di dire quel che si pensa e soprattutto di non sconfessare il passato, non è dote comune nemmeno di questi tempi, in cui ipocrisia e viltà sono largamente praticate. Mario Pannunzio morì nel 1968 all'età di 57 anni . Sulla bara volle una copia de I promessi sposi, il celeberrimo romanzo di iAlessandro Manzoni, autore di cui apprezzava il temperamento liberale e l'umanesimo cristiano. 

Nel 1968 è stata fondata in suo onore, a Torino, l'associazione culturale «Centro Pannunzio» per iniziativa di Arrigo Olivetti, Mario Soldati e Pier Franco Quaglieni, che la dirige sin dalle origini.

Al lettore il piacere di scoprire  la vita di Mario Pannunzio in questa lettura affascinante che ne costruisce le tappe più significative  mostrando tutta la passione che muove il grande saggista Pier Franco Quaglieni . Un libro nitido nella scrittura e intenso nei sentimenti. Un viaggio tanto ardito quanto pieno di informazioni realistiche e concrete.

In appendice il libro pubblica per la prima volta il carteggio intercorso tra Benedetto Croce e Mario Pannunzio.

Da sx  Ennio Pedrini -  Editore ,  Lina Conte - Presidente della Biblioteca Comunale
“Primo Levi”,  Prof.  Pier Franco Quaglieni  autore  del saggio Il Liberale Pannunzio
– Tutto l’oro del mondo? –
 Paola Cortese  - Assessore alla Cultura  del Comune di

Saint-Vincent.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il prof. Pier Franco Quaglieni è docente e saggista di storia contemporanea. Diventa giornalista nel 1968. Iniziò a scrivere i primi articoli quando era al Ginnasio e da allora ha sempre continuato a scrivere.. È Presidente fondatore ed è Direttore generale del Centro di Studi e Ricerche “Mario Pannunzio” di Torino dal 1968, da lui fondato, ventenne, insieme ad Arrigo Olivetti e Mario Soldati. È succeduto ad Arrigo Olivetti, Mario Bonfantini, Edoardo Ruffini, Mario Soldati ed Alda Croce che sono stati presidenti del Centro ‘Pannunzio’ prima di lui. Laureato in Lettere all’Università di Torino, è stato allievo di Aldo Garosci e di Franco Venturi.
Collaboratore di importanti riviste tra cui La Nuova Antologia di Giovanni Spadolini e Nord e Sud di Francesco Compagna, scrive per lunghi anni prima sul quotidiano La Gazzetta del Popolo e poi su Stampa Sera, La Stampa e altri quotidiani.
Dal 1970 al 1975 è stato Vice Presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo.
È Componente del Comitato Scientifico della Fondazione “Filippo Burzio” e Vice Presidente della “International Federation of free culture” di Londra.
Ha fondato nel 1967 il gruppo studentesco “Riforma Democratica Universitaria” che si è battuto contro la nascente contestazione nell’ambito dell’Università di Torino.
Ha collaborato intensamente con l’U.S.I.S. e con il Consolato U.S.A. di Torino negli Anni ’70 e ’80, ospitando ed organizzando incontri con personalità della cultura nord-americana in tempi nei quali in Italia imperversavano le BR e il Consolato era meta di continui cortei e sit-in antiamericani.
Il Sindaco di Torino nel 1984 lo ha insignito del Sigillo d’Argento di benemerito della Città di Torino. Nel 1998 il Sindaco di Torino gli conferisce una targa di benemerenza per la sua attività di organizzatore e promotore di cultura. Nel 2008 il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte gli conferisce una targa di benemerenza per i quarant’anni di direzione e di presidenza del Centro ‘Pannunzio’. Il Sindaco di Alassio nel 2007 gli conferisce l’Alassino d’oro, massimo riconoscimento della Città. Nel 2003 il Rettore dello storico Convitto Cicognini di Prato gli conferisce il titolo diEducatore Onorario. Nel 2002 i Licei Pantaleo e Giovanni Gentile di Castelvetrano gli conferiscono una targa in cui lo si definisce Vir bonus dicendi peritus.
È presidente della Giuria dei premi letterari Mario Soldati e Mario Pannunzio.
Presidente della Deputazione Subalpina per la salvaguardia di Venezia.
Ha vinto, tra gli altri, i Premi giornalistici Venezia, Salvemini, Arrigo Benedetti, Ernesto Rossi, Lucca, Prezzolini ed i Premi internazionali di cultura Voltaire, Tocqueville, Benda. È stato inoltre insignito del premio Einaudi scuola e Cavour-Italia. Nel 2008 ha ottenuto il Leon d’oro alla carriera per i suoi quarant’anni di giornalismo.
Autore di importanti pubblicazioni storiche tra cui Figure del Piemonte laico, Pannunzio ed il Mondo, Gozzano e il suo tempo, La Destra storica, Cavour e l’Europa, Giolitti e la sua età, Giolitti nella storiografia crociana, Cavour e Giolitti, Einaudi e Giolitti, Romeo storico di Cavour, Gobetti, Omodeo e il Risorgimento. È stato tra i primi studiosi in Italia ad occuparsi di temi scottanti come quelli delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Ha contribuito altresì a rivalutare il ruolo dell’Esercito regolare nella guerra di Liberazione e la Resistenza non comunista. Ha collaborato per la storia delle dottrine politiche e la storia contemporanea al Grande Dizionario Enciclopedico UTET. È stato Direttore della Collana Quaderni laici.
Per la Storia di Torino diretta da Valerio Castronovo ha scritto un importante saggio sulla storia delle istituzioni culturali subalpine. Curatore di alcune edizioni delle opere di Benedetto Croce, è autore anche di saggi sulla letteratura latina e di una traduzione del liber catulliano. Ha curato la pubblicazione del Carteggio Croce-Pannunzio su invito di Alda Croce figlia del filosofo.
È inoltre autore di pubblicazioni storiche edite dalla Città di Torino tra cui il volume Memorie di pietra e Le nostre radici. Coautore della Storia del Parlamento italiano in venti volumi.
È stato insignito dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga – motu proprio – della onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica nel 1991 e nel 1999 dal Presidente Scalfaro – sempre motu proprio – di quella di Cavaliere di Gran Croce, massima onorificenza dello Stato.
Ha promosso importanti mostre storiche (Cavour) e storico-artistiche (I disegni di Leonardo alla Biblioteca Reale di Torino, Visti da Chicco, Il graffio di Gec, Torino liberty, I luoghi pavesiani, Dal “Risorgimento liberale” al “Mondo”, Il Mondo di Maccari, ecc.).
È stato insignito dal Presidente della Repubblica Scalfaro della Medaglia d’Oro di Benemerito della Scuola della cultura e dell’arte all’età di 46 anni, dopo che nel 1978 il Centro ‘Pannunzio’ ricevette lo stesso prestigioso riconoscimento, ad appena dieci anni dalla sua fondazione con decreto del Presidente Sandro Pertini.
È stato direttore del giornale Scuola Nuova, Segretario Nazionale e poi Presidente della Federazione Italiana Docenti F.I.D.
Nel 1998 la Fondazione “Popper” di Vienna ha promosso la pubblicazione di un libro su di lui e la sua attività scientifica e culturale dal titolo Professore di Libertà: oltre cento testimonianze di particolare significato ed autorevolezza.
Nel 2009 è uscito per le edizioni di Genesi un suo volume su Mario Pannunzio dal titolo emblematico: Liberali puri e duri – Pannunzio e la sua eredità in cui raccoglie molti suoi saggi ed articoli con testimonianze, tra gli altri, di Soldati, Spadolini, Laurenzi, Valiani, Montanelli, Man, Pera, Bettiza, Conso e Mathieu. Un’opera importante che ha fatto discutere perché Quaglieni dimostra in termini storici il profondo liberalismo pannunziano rispetto alle interpretazioni tramandate da una certa vulgata, volte a ridurre Pannunzio ad una icona dell’antifascismo laicista.
È considerato il massimo studioso di Mario Pannunzio e del “Mondo”, il settimanale  fondato e diretto per  18 anni  da Pannunzio.
In occasione del centenario della nascita di Pannunzio  ha  curato Mario Pannunzio. Da Longanesi al “Mondo”. Nel giugno 2010, avendo proposto la costituzione di un Comitato Nazionale per le onoranze a Mario Pannunzio per il centenario della sua nascita, ha rinunciato al contributo ministeriale stanziato con una lettera al Ministro dei Beni culturali in cui, considerando i tempi difficili che si profilavano per l’economia italiana, sostenne che il Centro “Pannunzio” avrebbe sostenuto con i suoi soli mezzi le manifestazioni promosse in tutta Italia. Nel 2010 ha girato città e grandi e piccole per commemorare Pannunzio in convegni e conferenze. È stato il promotore del francobollo emesso da Poste Italiane in 4 milioni di copie per onorare Pannunzio per il centenario della nascita e scrive sul bollettino ufficiale dell’emissione del francobollo un profilo  storico di Pannunzio.
Nello stesso 2010 accetta invece di far parte del Comitato Nazionale per il centenario della nascita del Conte di Cavour presso il Mibac, ritenendo che per l’artefice dell’unità d’Italia fosse indispensabile che lo Stato italiano lo onorasse adeguatamente.
Nel 2010 pubblica Pannunzio e la sua eredità, vincendo un bando della Regione Piemonte. Il volume è stato diffuso gratuitamente a tutte le scuole e biblioteche del Piemonte, della Liguria e delle principali Biblioteche italiane.
Nel 2011 è protagonista di centinaia di incontri per il 150° dell’Unità d’Italia a cui viene invitato come relatore e conferenziere.
Nel 2013 cura la riedizione per “Libro aperto” delle “Memorie di Marcello Soleri”, scrivendo un’ampia introduzione storica sul ministro liberale piemontese che fu l’erede di Giovanni Giolitti. Inoltre, in occasione dei 45 anni del Centro “Pannunzio” promuove e partecipa in prima persona alle manifestazioni per questo anniversario che viene festeggiato in tutta Italia in quanto gradualmente il Centro Pannunzio da associazione preminentemente piemontese diventa una realtà nazionale con Sezioni che operano in molte città.
Il 21 maggio 2013 viene festeggiato nella Sala Rossa del Consiglio Comunale di Torino dal Sindaco Fassino con una cerimonia a lui dedicata al termine della quale il Sindaco gli conferisce un riconoscimento a nome dell’intera  Città.
Il 3 giugno un’analoga manifestazione viene promossa dal Consiglio Regionale del Piemonte  nell’Aula dell’Assemblea legislativa e in quella occasione gli viene offerto un libro con 120 testimonianze sulla sua attività di studioso e animatore del Centro Pannunzio dal titolo emblematico Il Centro Pannunzio e un maestro di libera cultura con prefazione di Piero Ostellino.
Il libro è stato presentato in molte città italiane, in concomitanza con i festeggiamenti per i 45 anni del Centro.

Prof.  Pier Franco Quaglieni 
Il Liberale Pannunzio – Tutto l’oro del mondo?
Edizioni Pedrini
Pagine 206

 

 

 

July 09, 2025

 

Roma, 3 luglio 2025. Si è appena concluso al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia lo spoglio della seconda e ultima votazione del Premio Strega, che ha proclamato Andrea Bajani, con il romanzo L’anniversario (Feltrinelli), vincitore della LXXIX edizione. Il premio è stato consegnato da Andrea D’Angelo, vicepresidente di Strega Alberti Benevento. 

La serata, condotta da Pino Strabioli, è stata trasmessa in diretta su Rai 3. Tra gli ospiti, Anna Foglietta ha recitato un monologo dedicato a Pasolini, in occasione del cinquantenario della sua scomparsa, mentre Filippo Timi, accompagnato dai musicisti Rodrigo D'Erasmo e Roberto Angelini, ha letto brani tratti dai libri in concorso. Durante l'evento è stata intervistata anche Anna Foa, vincitrice della prima edizione del Premio Strega Saggistica con il suo libro Il suicidio di Israele (Laterza). 

Sono intervenuti: Giovanni Solimine e Stefano Petrocchi, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Bellonci; Giuseppe D’Avino, presidente di Strega Alberti Benevento; Claudia Corazza, responsabile Ufficio Sponsorships di BPER Banca, e Luana Toniolo, direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. 

Donatella di Pietrantonio, vincitrice della scorsa edizione, ha presieduto il seggio di voto. Gli ultimi cento voti sono stati scrutinati dal vivo fino alla proclamazione dell’autore vincitore. 

Il totale dei voti espressi, 646 (pari all’92 % degli aventi diritto), ha portato alla vittoria il romanzo di Andrea Bajani, L’anniversario (Feltrinelli), con 194 voti. Seguono Elisabetta Rasy, Perduto è questo mare (Rizzoli), con 133 voti; Nadia Terranova, Quello che so di te (Guanda), con 117 voti; Paolo Nori, Chiudo la porta e urlo (Mondadori), con 103 voti; Michele Ruol, Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa), con 99 voti

Il Premio è stato assegnato da una giuria composta da 400 Amici della domenica, a cui si aggiungono come di consueto 245 votanti dall’estero selezionati da 35 Istituti italiani di cultura nel mondo (che esprimono ciascuno 7 giurati tra studiosi, traduttori e appassionati della nostra lingua e letteratura), 25 voti collettivi provenienti da scuole, università̀ e circoli di lettura delle Biblioteche di Roma, 30 voti di lettori forti scelti nel mondo delle professioni e dell’imprenditoria. 

                     Andrea Bajani

Tra i nuovi giurati entrati quest’anno a far parte degli Amici della domenica: le scrittrici Francesca Giannone, Federica Manzon e Rosella Postorino e gli scrittori Sebastiano Nata e Daniele Rielli; Chiara Faggiolani, direttrice del Master in Editoria, giornalismo e management culturale della Sapienza; Ludovica Jaus, organizzatrice di eventi; Alessio Vannetti, Chief Brand Officer di numerose case di Moda. 

Grazie alla collaborazione con il MAECI, quest’anno sono 34 gli Istituti italiani di Cultura all’estero coinvolti nella giuria. Ecco quali: Addis Abeba, Amburgo, Amsterdam, Atene, Beirut, Berlino, Bruxelles, Buenos Aires, Città del Messico, Il Cairo, La Valletta, Lione, Lisbona, Londra, Los Angeles, Madrid, Monaco, Montréal, New York, Parigi, Pechino, Praga, San Francisco, Santiago, Seoul, Stoccarda, Stoccolma, Strasburgo, Tirana, Tokyo, Tripoli, Tunisi, Varsavia, Vienna. 

Anche quest’anno lo Strega Tour continuerà con l’autore del libro premiato toccando il 5 luglio Cervo, il 6 luglio Lonato del Garda, il 9 luglio Roma (Festival Letterature), il 20 luglio il Festival della Marina di Villasimius, il 26 luglio Vieste (Il Libro Possibile), proseguirà poi ad agosto per poi riprendere e concludersi in autunno.

 

 

Il Premio Strega è promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento, con il sostegno di Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con BPER Banca, media partner Rai, sponsor tecnici Librerie Feltrinelli e SYGLA.

 

 

 

 

 

 

July 09, 2025

 

Martedì 8 Luglio u.s. presso  il Parco dell'Archivio Nazionale Cinema d'Impresa San Grato ad  Ivrea (to )  un pubblico numeroso ed eterogeneo ha ascoltato l’autore Enzo Bianchi con grande attenzione e rispetto, e, nella prima ora senza fare domande o commenti, mantenendo un atteggiamento di profondo rispetto. Anche l’'opera “Vivere la morte” dell'autore Enzo Bianchi, scritta all’età di quarant’anni,  ha certamente suscitato nei presenti pensieri e considerazioni degni di nota, commentata anche  dal libraio Davide Gamba all’inizio delle presentazioni. Il contenuto dell'opera "COSA C'E' DI LA'" Inno alla vita, ha stimolato i presenti  a riflettere sulla morte portando a nuove intuizioni o approfondimenti in effettiChe ne è dei mie giorni? È la domanda che molti si pongono davanti all’incedere degli anni. Alla soglia dell’età anziana, Enzo Bianchi ci affida una meditazione poetica e non dogmatica. Quelle del priore della Comunità di Bose sono riflessioni maturate nel corso della vita, fatte di rievocazioni, di momenti belli, di sguardi che accarezzano volti cari , le mani di chi sta per affrontare il sonno eterno. Le racchiude come un tesoro anche questo libro, che regala osservazioni preziose sulle sensazioni, sui piccoli e semplici gesti che a volte perdiamo di vista, e incoraggia a proseguire il proprio cammino senza rimpianti. In questo incontro con i lettori  ha raccontato l’amore con gesti e parole. Egli sottolinea che l’educazione spesso si concentra sul saper fare, trascurando invece il saper essere, ovvero quel sapere che ci prepara alle sfide interiori: come risolvere le proprie paure e contraddizioni, come affrontare le sofferenze, come essere in pace con sé stessi e gli altri. Enzo Bianchi sottolinea come di fronte alle inadeguate risposte della religione, si fanno strada i saggi del passato e i loro “segreti” per sviluppare la vita interiore. Pensieri che possono aiutarci a vivere, perché se il nostro mondo è cambiato, il cuore dell’essere umano rimane lo stesso. "COSA C'E' DI LA'" Inno alla vita è un viaggio all’interno dei misteri della vita e  della morte, un cammino rivolto ai credenti e non credenti. Un’opera unica che guida il cuore  in un pellegrinaggio interiore. Questo libro è un affascinante cammino lungo i sentieri dell’anima oltre le porte del tempo, un percorso che conduce là dove si annida il mistero e sentimenti multiformi, che possono assumere diverse facce. Quella positiva di una temporanea separazione dal mondo per rientrare in sé stessi. E quella intrisa di dolore, che nasce nella malattia, nella perdita, nel sonno eterno. Enzo Bianchi insiste sull’importanza della Bibbia un insegnamento dirompente che svela chi siamo e ad accompagnarci  nelle sue riflessioni si aggiungono le parole di grandi pensatori, porta d’accesso privilegiata alla nostra interiorità, insieme alle esperienze dirette del grande autore Enzo Bianchi che nei suoi libri intesse con i lettori un dialogo intenso e profondissimo.

Nel corso della serata, Enzo Bianchi confida la presenza di due libri sul suo comodino come parte della sua routine notturna: La Bibbia e Il "De Rerum Natura" di Lucrezio che egli sostiene sono entrambi capaci di condurci al cospetto di un cuore colmo di misericordia, che sa amare in grande. Entrambi i testi antichi assicurano a Enzo Bianchi estrema pace.  Riferendosi al  "De Rerum Natura" egli afferma:  “Si tratta del più bel libro che sia mai stato scritto in tutto il nostro Occidente”, ci mette in contatto con la natura. Enzo Bianchi, in diversi commenti, sottolinea il suo amore per la natura che lo ha portato, all’età di 13 anni,  a chiedere a suo padre di ricevere in dono un orto. Il "De Rerum Natura" di Lucrezio – ribadisce  Bianchi -  è un poema straordinario che espone la filosofia epicurea, cercando di

 Da sx l’autore Enzo Bianchi, il moderatore libraio Davide Gamba, Elena Testa Direttrice
dell'Archivio Nazionale Cinema d'Impresa – Ivrea – To

liberare l'uomo dalle paure e dalle superstizioni, in particolare quella della morte e degli dei. L'opera tratta temi come la fisica, l'antropologia e la cosmologia, spiegando l'universo.

 

 

ENZO BIANCHI ha fondato la Comunità monastica di Bose di cui è stato Priore fino al 2017. È autore di testi sulla spiritualità cristiana e sul dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo. Tra i suoi numerosissimi saggi ricordiamo «Dono e perdono» (2014), «Spezzare il pane» (2015), «Gesù e le donne» (2016), tutti pubblicati con Einaudi. E con il Mulino «Ama il prossimo tuo» (con M. Cacciari, 2011) e «La vita e i giorni. Sulla vecchiaia» (2018). Per Einaudi, inoltre, nel 2021 ha pubblicato la Bibbia integrale in una grande e innovativa traduzione per i credenti e per i laici.

 

ENZO  BIANCHI

"COSA C'E' DI LA'" Inno alla vita (Ed Il Mulino) pagine 147

July 09, 2025

Il libro di Massimo Blandini, esperto di sicurezza, si propone di essere una risorsa fondamentale per chi desidera approfondire le complesse dinamiche della criminalità e della prevenzione, trattando temi rilevanti e attuali in un contesto sociale caratterizzato da un crescente allarme. L'approccio multidisciplinare permette di affrontare non solo l'analisi dei dati sulla criminalità, ma anche la percezione soggettiva della sicurezza, che può essere fortemente influenzata dai media e dalla narrativa pubblica. In particolare, l'importanza dei social media nell'influenzare la percezione della criminalità è un tema cruciale, poiché queste piattaforme contribuiscono a diffondere informazioni in tempo reale, ma possono anche amplificare paure infondate e creare una sensazione di insicurezza potenzialmente sproporzionata rispetto alla realtà dei fatti. È essenziale riconoscere come il linguaggio utilizzato nei media possa modellare il dibattito pubblico e influenzare le politiche di sicurezza, portando a reazioni emotive che potrebbero non riflettere i dati oggettivi. Il volume dedica attenzione anche alle problematiche di inciviltà e degrado urbano, esplorando come gli ambienti fisici possano incoraggiare o dissuadere comportamenti devianti. La progettazione degli spazi urbani gioca un ruolo fondamentale nel promuovere la sicurezza e l'inclusione sociale, e questo aspetto merita un’analisi approfondita e soluzioni innovative.

July 07, 2025

Un’occasione rara di dialogo tra arte, filosofia e intelligenza artificiale ha animato la cornice prestigiosa del Festival dei Due Mondi di Spoleto la scorsa domenica 6 luglio presso il Salone d’Onore di Palazzo Leti Sansi, dove si è tenuta la presentazione ufficiale del libro “Extrafallaces” dell’Avvocato Fabrizio Abbate, saggista, giurista e Direttore del  Salotto Letterario dell’AI / Enia.

Extrafallaces una parola d’ordine e molti misteri,  Extrafallaces un grido di libertà nel cuore del neoevo.

La Saga del #NEOEVO continua con questo nuovo giallo, differente però dal precedente.

Un giallo epico, che si svolge nel NEOEVO, e il neoevo si rivela qui essere il tempio dell'IA, cioè il tema dominante ed identificativo del #neoevo è proprio la svolta dell'intelligenza artificiale che pervade tutto il giallo che narra vicende , complotti e intrighi così reali che si parla di fantaRealtà non di fantascienza. Il giallo infatti crea un’atmosfera di suspence (non ansiogena) ma descrive ipotesi di un futuro possibile, con le movenze di un giallo d’azione, in cui ci sono scelte decisive da fare per difendere le libertà e i diritti.

Che ruolo gioca l’IA? A chi risponde? Quali sono i suoi obbiettivi? Quali nuovi rischi ci sono per le libertà? I pericoli sono maggiori o minori di quelli degli oligarchi, padroni del mondo?

Tra i vecchi oligarchi sconfitti e fuggiti e nuovi padroni inizia una lotta per il potere, entrambi i gruppi si rivolgono all’Intelligenza artificiale, per trovare la soluzione ,ma pian piano ciascuno comincia a dubitare: a chi risponde realmente l’IA ? a qualcuno forse nell’ombra?
Anche Astrolìa chiamata in causa, dovrà capire cosa è veramente l’IA, i suoi pro e contro, i suoi enigmi e pericoli, i tradimenti ma anche le opportunità , sorprendenti, inaspettate e incredibili.
Tutto scivola , di mossa in contromossa, nel titanico scontro finale ( il duello universale). Uno scontro emblematico, pieno di sorprese e colpi di scena.

Un giallo epopea , per scavare nel passato e capire il futuro, ( il tempo onnipresente, il tempo limbo )ma anche per riflettere su tutti gli aspetti dell’IA, in modo critico.
#Extrafallaces è la parola d’ordine, segreta.
Ma essa stessa nasconde, forse, qualche mistero. composta da due vocaboli latini (extra e Fallaces) che nascondono un messaggio, e quando viene usata ,forse ,una sorpresa ( per chi sa capire).
Io sono l’Algoritmo Supremo DIO TUO Non avrai alcun altro algoritmo all’infuori di me, adesso e per sempre nei secoli dei secoli e per l’eternità, sia fatta la MIA volontà, e così sia.

L’evento è stato promosso da Spoleto Festival Friends con il patrocinio ufficiale dell’Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale (ENIA) e si è inserito tra gli appuntamenti più attesi della settimana, con un parterre d’eccezione e riflessioni ad alto contenuto intellettuale e civile. Accanto all’autore sono intervenuti: Ada Urbani, Presidente di Spoleto Festival Friends; Padre Paolo Benanti,  teologo francescano e docente di etica all’Università Gregoriana, figura di riferimento internazionale nell’ambito dell’algoretica; Costantino D’Orazio, Direttore regionale dei Musei dell’Umbria e curatore di rilievo nel panorama artistico contemporaneo; Valeria Lazzaroli, Presidente di ENIA; Luciano Tarantino, Vicepresidente ENIA e sviluppatore di intelligenza artificiale predittiva; Adolfo Spanò, manager di Digital Value S.p.A.; Monique Veaute, Direttrice artistica del Festival dei Due Mondi, che ha portato il saluto della Federazione Carla Fendi.  

 

 

June 29, 2025

Lo scorso 27 giugno 2025 si è conclusa la prima parte della programmazione letteraria di Noir & Dintorni patrocinata dal Grand Hotel Billia di Saint-Vincent (Valle d’Aosta). Moderatore Enrico Martinet giornalista de La Stampa- Il progetto Noir & Dintorni sarà riproposto a partire da settembre p.v. .-  Info: www.billia.it

 


Un folto pubblico, prettamente femminile,  ha seguito con particolare interesse le argomentazioni degli autori. I libri noir attraggono non solo per la loro atmosfera cupa e pessimista; il noir attrae perché racconta la verità che riflette le complessità della condizione umana e le sfide del mondo moderno.
Non tutti i colpevoli sono giustiziabili e non sempre chi indaga nella ricerca della verità vuole che siano giustiziabili. Uno dei temi  che lega i due romanzi si identifica come una fuga dal passato che poi torna e impedisce di scappare dalle proprie colpe. Questa situazione accade a Napoli nei quartieri descritti da Giancarlo Piacci e,  accade a 2500 metri di altezza di una valle che sembra perfetta nel romanzo di Gian Andrea Cerone.  Ed è  questa la pervasività del male che è connaturato alla nostra natura umana.

 

 

Giancarlo Piacci 

NOSTRA SIGNORA DEI FULMINI

Guanda Editore  372 pagine
Più adrenalinico di un thriller, più intrigante di una spy story, interessante per l’ equilibrio tra ricerca giornalistica e tensione narrativa. 

Un noir che si immerge nelle strade di Napoli, mostrandone i dolori e le contraddizioni, senza cedere a stereotipi.

"Nostra Signora dei Fulmini" è un romanzo che parla di un piccolo paese di mare dove sta per essere inaugurata una forma di acquacoltura che utilizza tecniche industriali per massimizzare la produzione di pesce; un evento che crea divisione e conflitto sociale

La storia descrive inoltre lo stato d'animo e la condizione di Vincenzo, un personaggio turbato e angosciato e coinvolto in un omicidio avvenuto in circostanze misteriose.

Dosando storia e mistero e mescolando con sapienza,  i tarocchi usati dalle donne come uno strumento di introspezione,  intrighi e amori contrastati, Giancarlo Piacci  dà vita ad un grande affresco che svela anche l’anima più oscura di Napoli, quella che forse nessuno ha mai raccontato. Un noir che dal ritmo serrato, tiene avvinti fino all’ultima pagina.

 

Giancarlo Piacci (1981) vive e lavora a Napoli. Da più di dieci anni è uno dei librai di riferimento del centro storico. Ha esordito nel 2022 con il romanzo I santi d’argento.

 

Gian Andrea Cerone

LA CURVA DELL’OBLIO

Salani Editore - 320 pagine
Lasciatevi  sedurre da questo romanzo che usa, anche l’espediente della immancabile firma del killer attraverso la “ simbologia di un fiore raro” per dare forma a un noir implacabile. Due ispettori e un serial killer si affrontano sullo sfondo  di una Milano in preda alla paura.

Tra Milano e la Val di Fassa  due indagini procedono sullo stesso piano, come se fossero due linee che non si incrociano. Ma non sarà un’impresa facile per il commissario Mandelli e l'ispettore Casalegno, i due protagonisti principali.

Sul solco di Vitali e Malvaldi, il romanzo La Curva dell’Oblio ci offre anche uno sguardo ironico sulla provincia italiana, tra equivoci, colpi di scena e una bella dose di mistero.

Una narrazione densa di intrighi e svolte inaspettate. Un romanzo mozzafiato che conferma l’abilità di Gian Andrea Cerone nel tratteggiare con sagacia i suoi personaggi, sempre convincenti e ben cesellati.

Un travolgente e inquietante  romanzo noir che chiunque, anche il lettore più razionale, non potrà fare a meno di seguire fino in fondo.

Gian Andrea Cerone è uno di quelli che affrontano la letteratura con l’unica ambizione di essere coerenti con la vita e con l’epoca che gli è toccato vivere.

 

Gian Andrea Cerone, savonese classe 1964, milanese d’adozione, ha una lunga esperienza nell’ambito della comunicazione, dell’editoria tradizionale, televisiva e digitale. Tra i numerosi incarichi svolti, è stato responsabile delle relazioni istituzionali presso il ministero dello Sviluppo Economico e presso EXPO 2015. Nel 2018 ha fondato la piattaforma editoriale di podcast Storielibere. Dal 2022 pubblica con Guanda i romanzi della serie che vede in azione la squadra investigativa dell’Unità di Analisi del Crimine Violento di Milano: Le notti senza sonno, Il trattamento del silenzio (entrambi finalisti al Premio Scerbanenco e vincitori del Premio Franco Fedeli dedicato alla narrativa poliziesca) e Le conseguenze del male.

 

Da sx il moderatore Enrico Martinet giornalista de La Stampa, gli autori Gian Andrea Cerone LA CURVA DELL’OBLIO,  Giancarlo Piacci NOSTRA SIGNORA DEI FULMINI

 

 

June 23, 2025

Sveva Casati Modignani

LUI, LEI E IL PARADISO

Edizioni Sperling & Kupfer pagine 468

Raramente si scopre una scrittrice di questo calibro. Una trama dove gli eventi avanzano veloci, avvolti in una prosa generosa. Vivere bene + un’attitudine che si può imparare. Scopriamo così che in un mondo dominato dal  mercato, dal profitto, la gioia è qualcosa di magico, che si può costruire ogni giorno quasi a nostra misura: coltivando legami profondi e  assaporando pienamente il presente.  L’incontro trascendentale  tra  un facoltoso imprenditore e una scrittrice di romanzi popolari è scorrevole, è narrata in modo elegante e tratta di temi quanto mai attuali in maniera delicata e mai pedante. Ci sono verità nascoste dietro a ogni apparenza perfetta.  Sveva Casati Modignani torna con “Lui, lei e il Paradiso”  un romanzo magico e ipnotico, che s’interroga sul tempo e sulle innumerevoli possibilità che ogni scelta racchiude in sé. Cronache minime di una normalità apparentemente ordinaria, cucite insieme dalla memoria e dalla fatica  di esistere. Un romanzo meraviglioso.

 

Sveva Casati Modignani

LA VIGNA DI ANGELICA

Edizioni Sperling & Kupfer pagine 476

Viviamo tutti all’oscuro  di qualcosa che ci riguarda. Ovvero il senso della vita.  “La vigna di Angelica” è un libro capolavoro dove un’esuberante e colta  imprenditrice vitivinicola ci trascina fino all’ultima riga lasciandoci addosso un desiderio impaziente di ricominciare a leggere daccapo, persuasi che al mondo tutto possa accadere. Toccante, autentico percorso da un delicato umorismo, questo romanzo scava sull’incostanza dei sentimenti, sul tradimento, sugli attriti della vita che disfano i sogni, li rimodellano, li spingono più in là mutandone sempre il tragiytto. Leggendolo scopriremo che l’amore non è solo compiacimento di sé né si esaurisce nella coppia, capiremo qualcosa di importante su noi stessi. Le storie di Sveva Casati Modignani prendono fino in fondo: dove i personaggi intensi e umani si muovono disorientati tra le inquietudini di una società solo apparentemente perfetta.

 

 

 SVEVA CASATI MODIGNANI una delle firme più amate della narrativa contemporanea. I suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre dodici milioni di copie. L’autrice vive a sempre a Milano nella stessa casa dove è nata e che apparteneva a sua nonna.www.svevacastimodignani.it Seguila su Facebook Sveva Casati Modignani pagina ufficiale

 

June 13, 2025
da sx Laura Pezzino, moderatrice, Elisabetta Rasy - Perduto è questo mare (Rizzoli), Michele Ruol -  Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa), Nadia Terranova - Quello che so di te (Guanda), Paolo Nori  - Chiudo la porta e urlo (Mondadori), Andrea Bajani -  L’anniversario (Feltrinelli).

 

Lo Strega Tour presente in numerose città italiane, lo scorso 11 giugno ha raggiunto Saint-Vincent (Valle d’Aosta) -  i cinque finalisti hanno presentato le loro opere letterarie dialogando con Laura Pezzino, giornalista, scrittrice e direttrice della fiera Book Pride di Milano.

Lo Strega Tour è promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, Strega Alberti Benevento e BPER Banca.

Il vincitore sarà annunciato giovedì 3 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, la cerimonia sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai Tre.

 

 

Andrea Bajani -  L’anniversario (Feltrinelli)

Il romanzo pone al centro le dinamiche familiari, spesso segnate da conflitti, manipolazioni, mancanza di comunicazione e forme di abuso. Famiglie senza amore e di un amore senza futuro, dove i  soggetti  si ritrovano spesso da soli contro tutto e tutti. Un libro lucido, freddo, scarno e tuttavia sotto ogni aspetto di una forza eccezionale. Di pagina in pagina una sottile inquietudine si impadronisce del lettore: merito di un autore capace di scavare con grande abilità nelle paure di molte famiglie di oggi.

 

Nadia Terranova - Quello che so di te (Guanda)

Un sorprendente ritratto dell’animo femminile, condensato in pagine intime e spiazzantiLe “vicissitudini della vita",  le difficoltà, le traversie e le sfide della bisnonna Venera rinchiusa per un breve periodo in un ospedale psichiatrico. Un libro intenso e struggente, che ha la capacità di dare voce a chi non ce l’ha e di raccontare il mondo segreto e solitario delle donne spesso chiuse fra le mura di casa e destinate solo a obbedire nella solitudine. Al centro delle ricerche anche le cartelle cliniche dei vecchi manicomi. Un libro da respiro ampio che getta luce  sulle trame che legano le vite delle persone.

 

Elisabetta Rasy - Perduto è questo mare (Rizzoli)

I dialoghi brillanti insieme alla ricchezza di registri, caratterizzano questo romanzo che trabocca di storie intrecciate sotto il segno del “mare di Napoli”, a sua volta personaggio centrale che trasmette segnali e travolge le  esistenze. Una storia esemplare di due amici diversi eppure profondamente legati: il padre di Rasy e lo scrittore Raffaele La CapriaUn grande romanzo contemporaneo che include anche  tutte le sfaccettature  del difficile rapporto tra padre e figlia, situazioni che l’autrice  collega a grandi pensatori come  Kafka ed Enea; una riflessione sulla  storia e sulla condizione umana e un invito a riflettere su l'esperienza di transizione e di ricerca di un nuovo inizio.

Michele Ruol -  Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa)  

Un romanzo che riesce a mantenersi lieve ma offre piacevoli sorprese attraverso  l’enumerazione e descrizione di singoli oggetti.  Gli oggetti diventano "ponte" tra ciò che è stato e ciò che non sarà più, soprattutto, come in questo caso,  in situazioni di lutto. E riconosceremo in questa storia quella di ogni famiglia che ha il coraggio di deviare la rotta del destino.  Non solo un romanzo di formazione ma anche una fiaba a tinte forti, di cui possiede l’inesorabile fatalità dei personaggi, degli oggetti e degli eventi.

Paolo Nori  - Chiudo la porta e urlo (Mondadori)

Un libro che fonde mirabilmente le vite di grandi pensatori con la letteratura dialettale  di Raffaello Baldini. Oltre a raccontare la vita del poeta e scrittore di Santarcangelo di Romagna questo romanzo vuole essere anche punto di riferimento per riflettere sulla vita e sulla ricerca di un senso esistenziale. Il romanzo corre veloce e ci porta nel mezzo della storia, a vivere, lottare  e riflettere insieme ai protagonisti. Un ritratto fuori dagli schemi. Un libro di storia personale e collettiva, scritto con devozione e cura, quasi un’opera d’altri tempi, che si legge d’un fiato.

 

 

 

June 11, 2025

 


Un’indagine stimolante per riflettere su noi stessi. Faggin scrive il “grande romanzo del mondo interiore” portando in porto un lavoro insieme di documentazione e profetico. La spiritualità si  distingue da una teoria scientifica perché pretende di incarnare una verità eterna mentre la scienza è consapevole della propria fallibilità, del proprio essere soggetta a  continue modifiche. Parole oggi più he mai attuali, che rendono questo libro una preziosa arma di autodifesa intellettuale. Federico Faggin, un brillante divulgatore innamorato della scienza,  da alle stampe questa raccolta di riflessioni invitandoci a meditare sui grandi temi del vivere. La scienza e la spiritualità, la coscienza e il tempo e soprattutto il mutevole tempo interiore dell’io, sono i temi del nuovo saggio di Federico Faggin, l'inventore del microprocessore, la cui profonda competenza scientifica si innerva di un’appassionata sensibilità verso la spiritualità. Uno sconfinato mare, una dimensione fondamentale  della psiche e della vita che lo scienziato-umanista ci invita ad attraversare con animo sempre attento.

 

FEDERICO FAGGIN risiede negli Stati Uniti dal 1968. Fu capo progetto e progettista del microprocessore Intel 4004 e responsabile dello sviluppo dei microprocessori Intel 8008 Intel 4040 e Intel 8080 e delle relative architetture. Fu anche lo sviluppatore della tecnologia MOSS con gate di silicio che permise la fabbricazione dei primi microprocessori e delle memorie EPROM e RAM dinamiche e sensori CCD. Nel 1974 fondò e diresse la ditta Zilog, la prima azienda dedicata esclusivamente ai microprocessori, presso cui dette vita al famoso microprocessore Z80, tuttora in produzione. Nel 1986 Faggin co-fondò e diresse la Synaptics azienda che sviluppò i primi touchpad e touch screen. Ha ricevuto importanti riconoscimenti per la tecnologia e l’innovazione: nel 2010 dal Presidente Obama e nel 2019 dal Presidente Mattarella. Nel 2011 ha fondato la Federico and Elvia Faggin Foundation, un’organizzazione no profit dedicata alla studio scientifico della coscienza, con cui sponsorizza programmi di ricerca teorica e sperimentale presso università e istituti di ricerca statunitensi e italiani. www.fagginfoundation.org

 

Federico Faggin

OLTREL'INFINITO Dove scienza e spiritualità si uniscono

Edizioni Mondadori pagine 301

 

 

June 03, 2025

Bruna Osimo

UNA DONNA SOLA AL COMANDO 

MARISA BELLISARIO, IL GRANDE SOGNO

Giacovelli Editore pagine 177

Una biografia sincera, che rappresenta un’occasione straordinaria per osservare da vicino la vita di una donna temeraria, decisa e ferma nelle proprie azioni e decisioni, così sedotta dal lavoro da trasformare le sue intuizioni in capolavori aziendali futuristici. Un tentativo onesto di rivisitare gli avvenimenti mostrandone i successi ma anche i lati nascosti o controversi sul coraggio di una donna manager che volle e seppe resistere in un ambiente lavorativo dominato da stereotipi e pregiudizi. Il libro  è godibile e fa riflettere sul fatto che l'uguaglianza di genere nelle aziende è tuttora un problema complesso e diffuso, con diverse sfaccettature che vanno oltre il semplice divario retributivo. “Marisa Bellisario ha insegnato che perseguire i propri sogni è un atto di coraggio, promuovere un ambiente di lavoro sano, che mette al centro le persone non è impossibile, ma anzi è il fattore che supporta il delicato processo che permette ad un’idea di diventare realtà”.

BRUNA OSIMO ha lavorato in Italel, testimone diretta dell’avventura vissuta dall’azienda negli anni Ottanta dove ha anche collaborato all’attuazione di un programma di formazione del personale interno per la riconversione all’elettronica di prodotto e di processo, nello scenario di transizione al digitale che inizia in quegli anni delle telecomunicazioni e in Italia. Ha vissuto a Mosca, dove a metà degli anni Novanta è responsabile della start up di un centro di formazione per tecnici di telecomunicazione (Mositatel Training Center), una joint venture non profit tra Itatel e l’Università di Telecomunicazioni e informatica di Mosca (MTUSI). È libera professionista, e da dieci anni collabora con una società di Milano nell’outplacement, forte anche dall’esperienza di Orientamento attitudinale maturata nella collaborazione con l’Università Bocconi a partire dal 2003. Appassionata di arte e musica, è laureata in filosofia.

 

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