L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO.

By Arianna Bellagotti May 02, 2019 8893

I cambiamenti climatici stanno piano piano distruggendo l’equilibrio della terra e se non saranno attuate azioni drastiche la situazione peggiorerà sempre di più. Le emissioni di gas serra stanno aumentando più rapidamente del previsto e gli effetti si palesano prima di quanto si potesse supporre solo pochi anni fa. Il riscaldamento globale avrà effetti catastrofici come l’innalzamento del livello del mare, l’incremento delle ondate di calore e dei periodi di intensa siccità, delle alluvioni, l’aumento per numero e intensità delle tempeste e degli uragani. Questi fenomeni avranno un impatto su milioni di persone, con effetti ancora maggiori su chi vive nelle zone più vulnerabili e povere del mondo,danneggeranno la produzione alimentare e minacciano specie di importanza vitale, gli habitat e gli ecosistemi.

Nonostante nella comunità scientifica ci sia un consenso pressoché unanime sul fatto che il cambiamento climatico sia in atto e che esso derivi particolarmente dalle emissioni di gas serra derivanti dalle attività antropiche, i governi e le aziende stanno rispondendo con colpevole lentezza, come se il cambiamento climatico non rischiasse di mandare a pezzi  le fondamenta della civilizzazione umana e dell’economia.

Anche se i paesi soddisfacessero tutti gli impegni finora assunti, il mondo continuerebbe a confrontarsi con una minaccia di aumento medio della temperatura globale di almeno 4°c rispetto alla temperatura media dell’epoca preindustriale. E’ evidente che gli impegni assunti finora non sono sufficienti. Mentre dobbiamo lavorare sodo per ridurre le emissioni, dobbiamo contemporaneamente cominciare ad adattarci agli impatti del cambiamento climatico ormai in atto e crescenti. Ma se l’aumento di temperatura raggiungesse e superasse la soglia di 2°C, le conseguenze sarebbero in ogni caso molto difficili da affrontare con i mezzi a disposizione. Oggi gran parte della comunità scientifica indica la soglia di rischio in 1,5°.

 

https://climate.nasa.gov/solutions/resources/

 

Il disegno raffigurato qui mostra una bambina col capo velato e accanto uno slogan: “From this moment despair ends and tactics begin” (Da questo momento la disperazione finisce e iniziano le tattiche). Anche il misterioso artista militante di Bristol Banksy ha lasciato traccia fra i partecipanti alle manifestazioni di Extinction Rebellion: il movimento ambientalista radicale che in questi giorni paralizza la capitale del Regno Unito per denunciare “l’emergenza dei cambiamenti climatici. A testimoniarlo è il murale, riconducibile alla sua mano, comparso di notte proprio in una strada a ridosso di Marble Arch: cuore della protesta di Extinction Rebellion. https://www.huffingtonpost.it/2019/04/27/banksy-firma-la-protesta-di-londra-contro-i-cambiamenti-climatici-con-un-nuovo-graffito_a_23718134/ Anche se può sembrare strano tutto ciò che sta accadendo oggi sulla Terra era già stato previsto in alcune delle 14 tavolette del Dio Einki (ex capo Annuaki del pianeta terra). https://fayesirio.files.wordpress.com/2015/08/zecharia-sitchin-il-libro-perduto-del-dio-enki.pdfCapitolo 1.1 – Questa tavoletta spiega ciò che sembra essere, per noi, una guerra atomica sulla Terra tra gli Anunnaki. Il vento malvagio di cui parlava sembra essere una nube radioattiva che uccide tutti sul suo cammino, gli dei e l’umanità. Una parte molto interessante è che è la cosa peggiore che si verifica dopo il diluvio (alluvione).La Bibbia racconta l’evento nei capitoli 6, 7, 8 del libro della Genesi. Tuttavia il più antico risulta essere comunque il testo sumerico conosciuto come La Genesi di Eridu o Diluvio sumerico (XXX sec. a.C.), poi ripreso nell’Epopea di Gilgamesh dove si narra dell’incontro tra questo semidio con Utnapishtim/Utanapishtim (il Noè della cultura babilonese). Dall’analisi dei pittogrammi originari della lingua ebraica pubblicati in “The Ancient Hebrew Language and Alphabet”, ricaviamo che il termine ebraico WJBY (mabùl)  [rappresentato dai segni mbkj], significa “oceano celeste, inondazione, diluvio” .Tra Enki ed Enlil, i due figli di Anu signore dell’impero, c’era una continua rivalità e questa produceva conseguenze anche sulla nuova specie voluta e creata da Enki per aiutare gli Anunnaki suoi sottoposti. Enki amava la sua creatura e decise di darle la “conoscenza”, quella definitiva, quella che l’avrebbe affrancata dai suoi creatori grazie alla possibilità di riprodursi autonomamente: insomma, quella conoscenza/capacità che l’avrebbe resa simile agli “dèi”. Lo fece senza richiedere l’approvazione del fratello, che gli era gerarchicamente superiore. Riportiamo qui un elemento che immediatamente ci ricollega ai racconti biblici: Enki era raffigurato anche come serpente, la creatura che, vivendo in tane scavate nella terra, ne conosce i segreti profondi ed è proprio questa “divinità/serpente”, cioè Enki, che dona a Eva la capacità di riprodursi. La Genesi ricorda perfettamente questo evento nel racconto del serpente che tenta la femmina, la stimola ad accedere alla conoscenza, a compiere cioè quel passo che gli dèi non volevano perché sapevano che avrebbe condotto l’uomo (l’Adàm, il “terrestre”) sulla via dell’emancipazione definitiva e della libertà. Enlil, il fratello maggiore, venuto a conoscenza di questo, cacciò il maschio e la femmina da quel luogo protetto in cui vivevano (il cosiddetto Paradiso, termine che deriva dal greco paradeisos che a sua volta proviene dall’iranico pairidaesa, “luogo recintato e protetto” corrispondente al “gan eden” della Bibbia e al kharshag sumero-accadico) e li condannò a cercarsi il cibo per conto loro. Disse anche alla femmina che lei avrebbe procreato con dolore, e questo è comprensibile se si pensa che fino a quel momento la creazione di uomini era appannaggio delle femmine anunnaki: le femmine di uomo non partorivano e non conoscevano quindi la sofferenza fisica legata a quell’evento. Gli uomini dunque iniziarono a moltiplicarsi per conto loro e a popolare il territorio.Nella Bibbia ci racconta un’altro particolare: ci racconta dell’esistenza di dieci patriarchi antidiluviani e poi ci narra che i figli degli “dèi”, le cui femmine scarseggiavano, videro le figlie degli uomini (gli Adàm, i terrestri) e se ne invaghirono, si unirono a quelle e procrearono a loro volta (Gen 6,1-8), perché le due specie erano ovviamente compatibili.Questo fatto destò l’ira di Enlil, che non amava la nuova creatura e che condannava apertamente questa commistione razziale. Nelfrattempo era anche divenuto decisamente difficile gestire i problemi derivanti da una massa di popolazione che andava crescendo in modo incontrollato. In presenza di queste situazioni problematiche, Enlil decise di utilizzare un evento naturale che stava per verificarsi, al fine di eliminare gli Adàm e gli esseri nati dai rapporti instauratisi tra le due specie. Gli Anunnaki/Elohim sapevano che sulla Terra stava per abbattersi un’immane e inevitabile catastrofe provocata dalla forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru: lo slittamento delle calotte polari le cui disastrose conseguenze avrebbero interessato l’intero pianeta. Il tutto sarebbe accaduto circa 13.000 anni fa, al termine dell’ultima grande glaciazione, e l’evento è conosciuto in tutti i miti del mondo come “il Diluvio universale”. https://unoeditori.com/il-diluvio-universale-dalla-genesi-allantica-storia-dei-sumeri-di-enki-ed-enlil-al-libro-dei-morti-del-dio-toth-2/

Arianna Bellagotti 

Rate this item
(0 votes)
Last modified on Wednesday, 01 May 2019 23:05
© 2022 FlipNews All Rights Reserved