L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Kaleidoscope (1382)

Free Lance International Press

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November 21, 2024

 

Io conobbi il giornalista Giulietto Chiesa di persona nel giugno 2006, a Venezia.

Nel  dicembre 2017 per un soffio non parlammo insieme a Treviso in occasione delle discriminazioni sociali e scolastiche introdotte dal Decreto Lorenzin, poi Legge 119/2017: un convegno sulla libertà di scelta terapeutica e le vaccinazioni al quale fummo invitati entrambi, ma dove lui all'ultimo momento non pote' partecipare per sopraggiunti impegni.

Nel maggio 2015 rividi Giulietto Chiesa a Buja (in provincia di Udine), durante una conferenza, senza avere occasione di parlargli di nuovo.

Rimasi molto turbato sentendo  quello che raccontò, di come seppe spiegare lucidamente - e con sincera preoccupazione e notevole lungimiranza - quanto stava accadendo allora a livello internazionale: la guerra civile in corso in Ucraina dal 2014, la destabilizzazione in Europa eterodiretta da oltreoceano ecc.. ecc..

La crescente demonizzazione della società russa e della Federazione Russa, posta in un mirino e accerchiata dallo sconsiderato allargamento della NATO ad est.

Tratteggiò un possibile futuro fosco e conflittuale per l'Europa e il mondo intero in cui Stati Uniti da una parte, e Cina e Russia dall'altra si sarebbero affrontati in uno scontro strategico militare, assieme ai rispettivi alleati.

Mise in guardia la platea, si appello' alla cittadinanza perché sensibilizzasse chi di dovere perché l'Italia e l'Europa come insieme di nazioni uscissero da questa trappola e coinvolgimento in una futura guerra mondiale, che se nel 2015 sembrava lontana, oggi è molto più vicina.

Non è stato capito né dalle moltitudini né dai media mainstream.

Ha fatto breccia in poche coscienze e in pochi gruppi di comitati e associazioni.

                   VIDEO

Giulietto Chiesa aveva dei difetti come uomo e come li hanno tutti, non era perfetto, ma negli ultimi anni della sua vita si era speso perché le persone aprissero gli occhi su chi manipola da dietro le quinte gli Stati, le istituzioni e gli ignari cittadini.

Ha difeso valori universali e il significato più autentico della società liberale, repubblicana democratica, vicina a quei diritti naturali e fondamentali che vengono prima di ogni diritto positivo e prima di ogni Stato.

Ogni tanto nutro una flebile speranza che gli italiani e le italiane un giorno si destino dal sonno della ragione, dell'immobilismo e dalla indifferenza profonda in cui la maggioranza vive, e protestino, civilmente ma con fermezza, contro la strumentalizzazione e la propaganda a senso unico che vuole precipitare noi, i nostri figli e i nostri cari in un inferno che è lontano dalla nostra immaginazione: un possibile scenario futuro di guerra fatto di stenti, malattie, carestie.

Possa quanto più di caro abbiamo nella vita, illuminarci e bussare alle coscienze - se ne hanno ancora una - dei tanti dirigenti e decisori politici e militari del mondo, prima che sia troppo tardi.

November 21, 2024

 

Io conobbi il giornalista Giulietto Chiesa di persona nel giugno 2006, a Venezia.

Nel  dicembre 2017 per un soffio non parlammo insieme a Treviso in occasione delle discriminazioni sociali e scolastiche introdotte dal Decreto Lorenzin, poi Legge 119/2017: un convegno sulla libertà di scelta terapeutica e le vaccinazioni al quale fummo invitati entrambi, ma dove lui all'ultimo momento non pote' partecipare per sopraggiunti impegni.

Nel maggio 2015 rividi Giulietto Chiesa a Buja (in provincia di Udine), durante una conferenza, senza avere occasione di parlargli di nuovo.

Rimasi molto turbato sentendo  quello che raccontò, di come seppe spiegare lucidamente - e con sincera preoccupazione e notevole lungimiranza - quanto stava accadendo allora a livello internazionale: la guerra civile in corso in Ucraina dal 2014, la destabilizzazione in Europa eterodiretta da oltreoceano ecc.. ecc..

La crescente demonizzazione della società russa e della Federazione Russa, posta in un mirino e accerchiata dallo sconsiderato allargamento della NATO ad est.

Tratteggiò un possibile futuro fosco e conflittuale per l'Europa e il mondo intero in cui Stati Uniti da una parte, e Cina e Russia dall'altra si sarebbero affrontati in uno scontro strategico militare, assieme ai rispettivi alleati.

Mise in guardia la platea, si appello' alla cittadinanza perché sensibilizzasse chi di dovere perché l'Italia e l'Europa come insieme di nazioni uscissero da questa trappola e coinvolgimento in una futura guerra mondiale, che se nel 2015 sembrava lontana, oggi è molto più vicina.

Non è stato capito né dalle moltitudini né dai media mainstream.

Ha fatto breccia in poche coscienze e in pochi gruppi di comitati e associazioni.

Giulietto Chiesa aveva dei difetti come uomo e come li hanno tutti, non era perfetto, ma negli ultimi anni della sua vita si era speso perché le persone aprissero gli occhi su chi manipola da dietro le quinte gli Stati, le istituzioni e gli ignari cittadini.

Ha difeso valori universali e il significato più autentico della società liberale, repubblicana democratica, vicina a quei diritti naturali e fondamentali che vengono prima di ogni diritto positivo e prima di ogni Stato.

Ogni tanto nutro una flebile speranza che gli italiani e le italiane un giorno si destino dal sonno della ragione, dell'immobilismo e dalla indifferenza profonda in cui la maggioranza vive, e protestino, civilmente ma con fermezza, contro la strumentalizzazione e la propaganda a senso unico che vuole precipitare noi, i nostri figli e i nostri cari in un inferno che è lontano dalla nostra immaginazione: un possibile scenario futuro di guerra fatto di stenti, malattie, carestie.

Possa quanto più di caro abbiamo nella vita, illuminarci e bussare alle coscienze - se ne hanno ancora una - dei tanti dirigenti e decisori politici e militari del mondo, prima che sia troppo tardi.

November 18, 2024

 

Da Mosca, Mark Bernardini. Centotreesimo notiziario settimanale di lunedì 18 novembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.

* I genovesi hanno manifestato a sostegno dei giornalisti Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi, chiedendo anche lo scioglimento del Partito Democratico, perché “non serve gli interessi dell’Italia e degli italiani, ma della NATO e di Zelenskij”.

* Il messaggio che la Cancelleria tedesca ha diffuso in seguito alla conversazione di Scholz con Putin dice che ha condannato l’aggressione russa e che la Germania resterà al fianco dell’Ucraina finché sarà necessario.

* 91 anni fa, furono stabilite le relazioni diplomatiche tra l’URSS e gli Stati Uniti. Questa data divenne il “punto di partenza” nella storia delle relazioni tra le due superpotenze.

* Visto che questa settimana siamo in aria di reminiscenze storiche, eccovi un filmato sovietico del 1937, la guerra era di là da venire. La canzone è dedicata alla città di Mosca e al 1° Maggio. Non stupitevi dei sottotitoli in cinese, è stato recentemente trasmesso dalla loro televisione di Stato.

Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!

 Prelibatezze

 A due passi dal confine con la Slovenia da sempre a difesa della tradizione goriziana.

La Subida della Famiglia Sirk è  proposta di ospitalità, ristoro, relax ed esperienza nel Collio.

  Prelibatezze

Una realtà che comprende il ristorante Trattoria al Cacciatore – stella Michelin dal 2007 riconfermata nell’edizione 2024 della Guida Michelin – e l’Osteria la Preda de La Subida, dove si mangia quotidiano, all’insegna della tradizione. Le ho provate tutte e due nel settembre di quest’anno.

Trattoria il Cacciatore, radici contemporanee, la tradizione proiettata nel futuro.

La storia del ristorante Trattoria al Cacciatore è iniziata negli anni ‘80 con Josko Sirk e la moglie Loredana, che decisero di trasformare l’osteria di famiglia in un punto di riferimento gastronomico del territorio.

Negli anni il locale si è trasformato, a piccoli passi, con l’aggiunta di contemporaneità e tecnica in cucina – grazie all’arrivo dello chef Alessandro Gavagna – ed ha maturato uno stile personale nella gestione della sala, contraddistinto da cura dei dettagli, garbo e calore nell’accoglienza grazie alla gestione di Tanja e Mitja Sirk.

Un ghiotto percorso che, a seconda della stagione, fa conoscere sapori inusuali ed ingredienti particolari.

La mia scelta:

Dadolata di Cervo.  Curatissima carne di cervo. L’insalata di finocchio ed il finocchietto selvatico.

Le Zucchine ed i Fiori di Sambuco.  Bocconcino di zucchine, gradevolmente croccante, in sciroppo di fiori di sambuco. Anelli di cipolla dorati.

I Girini, Briciole di Pasta Buttata.  I fiori di zucca, le zucchine ed i primi porcini.

I Sapori del Golfo durante il G8 di Trieste. Caserecci di sorgo e le verdure di stagione. Le fave ed il profumo di alici.

   Vini particolari

La Faraona Porchettata. Petto di faraona arrotolato e grigliato, insalatina di cetrioli ed il fresco del kefir.

Il Sorbetto e l’Aceto di Casa Sirk.

Il Cervo dell’Imperatore.  Lombo di cervo affumicato e alla griglia, le melanzane alla menta ed i frutti rossi.

E per finire Le Dolci Proposte della Cucina

   Osteria La Preda

Il giorno dopo, a pranzo, presso  l’Osteria la Preda de La Subida dove vari spuntini sposati a buon calici mi hanno ricordato le soste dei cacciatori dopo la “battuta”.

Trattoria il Cacciatore, Osteria la Preda de la Subida, è trovare il tempo per sognare, i sentieri che portano alle stelle. Chapea!!!

 

La Subida

Via Subida, 52,

Cormòns (Gorizia) Italia

Telefono  +39 0481 60531

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www.lasubida.it

 

15 Novembre, a Roma, presso la Casa Russa di piazza Benedetto Cairoli, nella splendida cornice del salone affrescato nel secondo quarto del Seicento dagli artisti bolognesi in Palazzo Santacroce, si è svolta, organizzata dal Salotto Letterario e Musicale della Casa Russa in Roma, a cura di Elena Sotnikova,  la presentazione della raccolta poetica di Natalia Stepanova: “La compagnia delle oche”, edizioni Matteo Chiavarone Ensemble. L' evento ha avuto il patrocinio dalla Casa Russa in Roma; F.U.I.S e il Salotto Letterario Tevere. 

Natalia Stepanova con Virgilio Violo

Serata bellissima, perfettamente organizzata nei tempi e nel ritmo, scandita da letture, messaggi, dagli interventi critici di Antonella Rizzo e Flaminia Cruciani e intermezzi musicali per pianoforte (Giuseppe Rossi) e voce (straordinaria la soprano Elizaveta Smirnova con le “Chansons d’été » di Berlioz). Letture dell’attrice Natalia Smirnova.

Tra gli ospiti presenti: il Vice Parroco di Santa Caterina Grande Martire d’Alessandria, chiesa ortodossa russa in Roma, padre Alessio ( Maksimov), poeta. Il parroco di San Nicola Taumaturgo, chiesa ortodossa russa in Roma,   padre Sergej ( Volkov), Il Presidente della Free Lance International Press Virgilio Violo, la Presidentessa del Premio Internazionale Pushkin di Roma, elegantissima Yulia Bazarova e la Principessa Elena Borghese. Presenti alla serata i poeti e amici dell’autrice: Furio Durando, Letizia Leone, Tiziana Marini, Alessandro dell’Olio, Il noto e apprezzato pittore Igor Ladojanin.

Secondo la tradizione del salotto letterario musicale della Casa Russa alcuni partecipanti, tra il numeroso e attento pubblico, hanno letto al microfono delle brevissime poesie della raccolta. Un’ atmosfera magica e avvolgente, in un luogo speciale come la Casa Russa nel Palazzo Santacroce, un prezioso gioiello nel cuore di Roma.
A conclusione è stato offerto un aperitivo dalle amiche della poetessa, Inna Korol e Tamara Sedikova.

 

In data 14 novembre 2024 l'Avv. Ornella Bertarini del Foro di Milano -  a cui va comunque il nostro ringraziamento per la passione e la deontologia dimostrata - ci ha informati che anche la Procura della Repubblica di Milano, dopo quella di Sondrio, ha deciso di non dare seguito di indagine al corposo esposto-denuncia che un gruppo di cittadini di Sondrio e Milano provincia avevano chiesto di depositare per avere giustizia, per tutti gli italiani (compresi coloro che si sono vaccinati, in buona fede o sotto ricatto da parte del potere autoritativo dello Stato).

Dopo Sondrio anche la Procura della Repubblica di Milano ha deciso dunque di autoarchiviare a modello K/45 il nostro esposto-denuncia che già depositammo noi cittadini in Friuli Venezia Giulia nell'aprile 2022, tramite il nostro avvocato di fiducia Avv. Michele Rodaro del Foro di Udine.

A differenza di Sondrio e Milano, la Procura della Repubblica di Udine si dimostrò sensibile allora e aprì un procedimento penale che fu trasferito a Roma per competenza territoriale.

Purtroppo dopo pochi mesi il PM titolare delle indagini di Roma chiese la archiviazione: ci opponemmo ma il GIP confermò la archiviazione.

Se cittadini e associazioni di tutta Italia avessero investito tempo ed energia (i documenti in allegato alla circostanziata denuncia da noi preparata dimostrano in modo chiaro come la pandemia COVID-19 sia stata costruita dalle istituzioni nazionali ed internazionali su premesse fallaci e menzognere) depositando in altre procure d'Italia, forse in qualche altra città - analogamente a quanto accaduto a Udine - qualche magistrato coraggioso e devoto alla giustizia e alla verità dei fatti, avrebbe aperto una indagine penale preliminare.

Nel prendere atto che il panorama inquirente in tema sanitario è imbarazzante in merito agli abusi COVID-19 che abbiamo denunciato (ove il potere dello Stato si è fatto leviatano e difforme rispetto agli stessi obblighi giuridici di legalità e giustizia a cui è costituzionalmente chiamato), ci tengo a ringraziare di cuore tutti coloro che firmarono la denuncia della violazione dei diritti umani, sociali e civili che abbiamo patito nel periodo 2020-2022, e le bugie istituzionalizzate.

Un ringraziamento ai cittadini di Sondrio che si sono affidati all'Avv. Ornella Bertarini del Foro di Milano.

Un ringraziamento ai cittadini del FVG e delle province del Veneto che ad aprile 2022 presero la propria auto o il treno per firmare la denuncia presso lo studio legale M.Rodaro, a Udine, nella primavera 2022.

Grazie a Diego Cervai della associazione UHRTA di Trieste che, nonostante le difficoltà personali, firmo' anch'egli la nostra denuncia.

Grazie a tutti coloro che con le loro donazioni ci hanno aiutato a pagare le spese legali e soprattutto di traduzione ed asseverazione dei documenti, da noi depositati nelle Procure d'Italia.

Grazie a tutti voi non perché abbiate creduto nel sistema della giustizia italiana, ma per aver partecipato ad una affermazione di verità messa agli atti per noi stessi e la storia.

Un giorno potrete dire ai vostri figli e nipoti che voi non siete stati passivi dinanzi al male, ma avete fatto un gesto piccolo ma coraggioso per denunciarlo.

Ai magistrati d'Italia che - chiamati a vagliare documenti inoppugnabili - hanno deciso di non indagare fino in fondo, posso solo ricordare che la giustizia degli uomini con la g minuscola, farà i conti prima o poi anche con una giustizia superiore con la G maiuscola (non di questa Terra), che prima o poi nel corso della nostra esistenza, su piani immateriali, busserà alle nostre e loro porte chiedendo di rendere conto. Hanno una coscienza anche loro e forse un giorno lontano, in questa vita o nelle prossime vite, sentiranno tutto il peso di questa loro gravosa decisione di cui forse, e dico forse, non hanno compreso pienamente la portata.

November 11, 2024

 

Da Mosca, Mark Bernardini. Centoduesimo notiziario settimanale di lunedì 11 novembre 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.

* Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato di essere “aperto al dialogo” ed è “pronto ad avere discussioni” con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, una volta che si sarà insediata la sua amministrazione.

* Russia: calano le importazioni di vini dai Paesi “ostili”. Secondo il Servizio doganale federale della Russia, nei 10 mesi del 2024 l’export di vini russi è aumentato del 20% su base annua.

* A proposito dell’amore che i russi storicamente provano per gli italiani. Ci sono moltissime strade in Russia che si chiamano “Ital’janskaja ulica”, “Via italiana”.

* Tre anni fa è venuto a mancare un compositore russo, Aleksandr Gradskij, appena settantaduenne, con un’estensione vocale di oltre due ottave. Un omaggio doveroso, una canzone del 1975.

November 09, 2024

Diversi e contrastanti i giudizi della critica a proposito di Parthenope, l’ultimo film di Sorrentino. Di intonazione prevalentemente severa quelli della stampa internazionale, mentre fondamentalmente positivi, con impennate di  estatico entusiasmo, quelli di casa nostra. Nell’insieme, comunque, nonostante il prevalente quanto ricorrente italico conformismo, la tavolozza delle opinioni fin qui espresse si presenta assai ben variegata:

esaltato come capolavoro di sublime bellezza, considerato uno spottone ridondante e barocco, oppure erotico e seducente, fonte di stupore e commozione, esuberante e magnetico, rassegna di luoghi comuni, dissacrante e blasfemo, spudorato e pieno di dolore.

Qualcuno ha saggiamente consigliato di evitare di mettersi nell’ottica del “che vorrà mai significare”, per lasciarsi invece abbandonare al mero flusso del gioco pirotecnico di un estetismo bizzarro, ricercato e morbosamente intrigante. Forse la spaccatura fra i due fronti scaturisce proprio dalla basilare differenza di atteggiamento e di prospettiva:

chi si pone troppe domande sul cosa potrà mai voler dire questo e cosa quell’altro probabilmente rimane deluso, insoddisfatto e pure infastidito; chi invece si lascia trasportare dalla sarabanda delle immagini, degli sguardi e delle invenzioni scenografiche, probabilmente finirà per sentirsi sommerso da un bombardamento di forti emozioni.

Al di là dei differenti approcci e punti di vista, credo comunque che su alcune cose, almeno, sia possibile non nutrire troppe incertezze.

  • L’ estrema bravura degli interpreti, con, al di sopra di tutte e di tutti, la sbalorditiva Celeste Dalla Porta, capace di reggere con inattaccabile leggerezza l’intera narrazione su di sé, sorprendendoci in maniera crescente per la proteiforme molteplicità di registri interpretativi. 
  • L’elevatissima sapienza tecnica e (nonostante gli scivoloni cartolineggianti e i compiacimenti manieristici) l’efficace eleganza della costruzione formale. 
  • Il modo ostentatamente gratuito quanto sciattamente blasfemo con cui viene trattato il culto di San Gennaro con relativi annessi e connessi.

In Sorrentino, infatti, a dispetto dei ricorrenti e alquanto forzati confronti,  ben poco possiamo incontrare dell’ indagatrice religiosità di Federico Fellini, del suo serissimo senso della trascendenza e della sua attenzione-attrazione verso la sfera dell’Oltre. Il mondo ecclesiastico e quello della pietas popolare finiscono, nella Napoli sorrentiniana, per essere grottescamente ridotte e ricondotte ad un variopinto minestrone di molto terrene pulsioni ancorate alla dimensione dell’ ”Avere”. 

  • Insopportabilmente irritante il modo pressoché apologetico con cui viene presentato il potere della criminalità organizzata: le scene del giovane boss che incede negli oscuri meandri delle viscere della città, ossequiato e venerato dalle masse dei ”fuori casta”, finisce per costituire (al di là delle possibili intenzioni) un incomprensibile quanto imperdonabile regalo all’immagine della camorra.

Nel complesso, il mondo umano rappresentato è un mondo imbevuto di amara infelicità, oscillante fra lusso sconfinato e atavica miseria, immerso in una becera realtà materialistico-edonista, a cui soltanto si riescono a contrapporre, come unica via di salvezza, la forza della cultura e la serietà della ricerca accademica.

Come a dirci che, dal nichilismo etico e dalla rassegnazione alla inesorabilità del male di vivere, potrà salvarci, allora, la sola intelligenza (educata nello studio) capace di “vedere” al di là delle apparenze? 

Ma sarà forse questo, poi, il vero (forse l’unico degno) messaggio di Parthenope?

 

 

 

 

 

 

Francesca Anastasi “Sublime” è una nota stilista di abiti e costumi da mare molto chic e di grande impatto visivo. Gli abbigliamenti estivi Francesca li studia, li realizza e li prova personalmente. Il suo percorso lavorativo iniziò all’età di 15 anni come modella e fotomodella e per anni si sottopose a continui trasferimenti in Italia e all’estero.  In seguito Francesca decise di lasciare ufficialmente le passerelle per trasformarsi in una creativa, manager di sè stessa: intraprese così una nuova attività, quella della stilista. Iniziò a creare costumi da bagno e gioielli esclusivi. Grande importanza nella sua evoluzione come imprenditrice è stata sua nonna che le insegnò l’arte del filato. Negli anni, svariate sono state le sue collezioni che hanno lasciato un’impronta e tendenza nell’ambito della moda.  Francesca Anastasi ha messo in mostra le sue capacità anche come organizzatore di eventi: tra questi ricordiamo il “Luxury Défilé Rome” del quale ha curato anche la Direzione Artistica.

Francesca Anastasi l’abbiamo incontrata per essere al corrente  delle novità nell’ambito delle sue creazioni.

 Buongiorno Francesca conosco da anni le tue bellissime creazioni. Cosa hai inserito quest’anno di novità? 

(1) Quest’anno ho voluto esplorare nuove forme e materiali, puntando su tessuti eco-sostenibili, come il nylon rigenerato, che offrono la stessa eleganza e performance senza impatti negativi sull’ambiente. Ma non è soltanto questione di sostenibilità: le nuove silhouette che propongono celebrano la diversità dei corpi femminili, enfatizzando le firme naturali con tagli sartoriali laser che combinano comodità e lusso . 

Come nasce l’idea di una tua ispirazione?

La mia ispirazione nasce dall’idea che un costume non debba essere semplicemente indossato,  ma vissuto. Per questo motivo dedico particolare attenzione ai dettagli ed alla comodità, come cuciture B elasticizzate oppure laser, supporto interno, lancieri a interna.

E’ una palette cromatica che richiama il mare e la terra, non soltanto da sfoggiare in spiaggia oppure in yacht per prendere il sole e fare il bagno, ma anche da cocktail essendo costumi gioielli che si prestano per le serate estive. Il tutto deve essere accompagnato da ampie gonne stile Positano. Sono dei veri e propri statement di personalità e consapevolezza di una moda multifunzionale .

  Cos’è la femminilità per te?

La femminilità è un modo di essere, è “la donna”. Io amo la femminilità romantica e di classe , mai eccessiva, io credo che non si debba esagerare in un capo. Io studio la femminilità romantica, stanno tornado di moda le bluse, il total withe, l’organza sera e il chiffon che evocano delicatezza e sensualità. Questa tendenza si manifesta in capi stratificati, punti luce, con sovrapposizione di tessuti leggeri che lasciano intravedere la pelle in modo elegante.

Parlando di femminilità il capo più gettonato che credo abbiano tutte le donne nell’armadio, anche le più sportive, è il tubino per le serate speciali ed il tailleur reinterpretato in chiavetta moderna di grande tendenza, gli oversize capi larghi con corpetti in pizzo aderenti il richiamo al vedo non vedo.

 Francesca hai un sogno che vorresti realizzare ?

Si ho dei sogni nel cassetto e ci sto lavorando.  In questo momento sono in elaborazione, per portare i miei capi su diversi fronti.

Potresti descrivere il tuo carattere?

Sono una donna solare, socievole, positiva, dolce, testarda ed equilibrata.

Credo che essere positivi sia il motore della vita, fa stare bene anche chi ti sta accanto, ti aiuta tutti i giorni a vivere bene. Amo essere felice e se ho un problema , non  lo faccio diventare un macigno, ma penso subito a come risolverlo. 

Sono una donna piena di idee,  creo ogni giorno, mi fa sentire viva e mi dà energia. Credo di creare anche mentre dormo. Ma la cosa che amo di più del mio carattere è che ho dei principi e dei valori ben saldi, la bellezza esteriore  passa , sono certa che la bellezza interiore cresca nel tempo e possa spostare il mondo con un sorriso. 

Sono empatica sento le emozioni di chi ho di fronte, colgo gli stati d’animo, comprendo gli occhi e amo ascoltare. In poche righe questo è il mio carattere …

 Nel concludere la nostra conversazione, cosa vorresti aggiungere?

Il mondo della moda mare sta vivendo una nuova era, caratterizzata da un equilibrio perfetto tra stile, funzionalità e rispetto per l’ambiente. Il 2024 celebra le diversità stilistiche, offrendo infinite possibilità di espressione. Io ritengo sempre importante il buongusto, che non dovrebbe mai passare di moda. E’ necessario essere consapevoli e divertirci per inventare nuovi outfit e sperimentare mentre ci muoviamo verso un futuro sempre più inclusivo .

Invito le donne ad avere più fiducia in se stesse e di indossare una moda che le valorizzi, apportando valore e classe alla propria persona.

Grazie Francesca Anastasi e tanti auguri per la tua attività.

 

 

 

 

 

 

    Interno

Narbonne con i suoi 2500 anni di storia  è una città dal ricco e variegato patrimonio storico e culturale: è stata la più antica colonia romana della Gallia.

Si trova nel cuore dell’Occitania. Dominata dalla sua Cattedrale In radioso stile gotico.

La cattedrale di Saint-Just e Saint-Pasteur  fu costruita tra il XIII e il XIV secolo rimanendo  incompiuta poiché i Consoli si rifiutarono, in quei tempi turbolenti, di distruggere i bastioni per continuare la costruzione. E poi spiagge, vigneti, canali.

Da alcuni anni ha un “all you can eat “ (tutto quello che puoi mangiare) dal nome tipico francese: LES GRANDS BUFFETS,  il locale più ricco di Francia (24 milioni di fatturato).  

   Cascata di astici

È un concept spiazzante dove i piatti classici e le specialità regionali della cucina francese vengono serviti nella formula tutto quello che puoi mangiare  al prezzo fisso di circa € 60,00 escluse le bevande  che però hanno ricarichi modesti. Per una bottiglia di Champagne Mercier si spende 25 euro.  

Per Michel Guérard, noto cuoco, scrittore e imprenditore francese, uno dei fondatori della nouvelle cuisine e inventore della cuisine minceur, Les Grands Buffets è “il più grande teatro culinario del mondo”, con la lista d’attesa record nel paese.

Quando si pensa e parla di buffets  il pensiero ci porta a retaggi del passato: alle colazioni d’hotel , ai party organizzati con servizio catering, piatti sempre uguali ed a volte dominati dalla mediocrità culinaria. Les Grands Buffets di Narbonne è il locale in contro-tendenza;  è la reincarnazione contemporanea del seicentesco servizio alla francese (Chaine des Rotisseurs).

 Foies-gras

Ci vogliono mesi per prenotare un tavolo ed è perfino d’obbligo rispettare un codice preciso per l’abbigliamento. La cucina?

Tipicità francesi:  lepre à la royale, anatra e oca allo spiedo, boeuf bourguignonne e la blanquette di vitello, acciughe fritte, totani ripieni senza dimenticare lumache e rane.

E poi 9 tipi di foie gras, 5 tipi di pâté inclusi i foies- gras,  111 tipi di formaggio, caviale e trippa a volontà.

L’interno della location? Quattro sale arredate in stili diversi con un comune denominatore: lo sfarzo.

   Cremerie

Aperto 365 giorni all’anno, tre coperti al giorno.

Dimenticavo: In un angolo  incombe “minacciosa” una bellissima bilancia d’epoca. Meglio evitarla. Chapeau!

 

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