Bilancio (non buono) di un anno di Commissariamento alla vigilia della stagione estiva.
Quanto e come saranno spesi i 600 milioni di euro del PNRR per la depurazione? Vai a saperlo. Non solo bisogna aspettare che i soldi dell'Europa arrivino
concretamente, ma soprattutto devono essere accelerate le procedure per concludere i lavori progettati o soltanto ipotizzati.
Dietro ritardi di anni c'è anche l'Europa che non aspetta altro che multare di nuovo e di più il Bel Paese. Quello che ha appena varato la transizione ecologica.
Il governo Draghi ha pensato bene di inserire nel Piano di ripresa questa particolare “anomalia” ambientale che dura da decenni.
contenuta nel consuntivo di un anno di lavoro di Maurizio Giugni, Commissario per la depurazione delle acque.
Per mettere a posto le cose ci vuole ancora tempo, inutile girarci intorno. Solo sette cantieri su ottantanove sono, infatti, stati completati in un panorama disastrato.
Gli abitanti interessati dai lavori sono poco più di cinque milioni. Vivono un dramma cui il Decreto di un anno fa con il nuovo Commissario
cerca di dare risposta. La solita burocrazia a colpi di revisioni progettuali, eccezionali, ricorsi o gli immancabili illeciti sono il vero vulnus operativo.
Siamo alla vigilia della prima stagione estiva post Covid (?) E il funzionamento dei depuratori - è chiaro che è sempre necessario - diventa l'osservato speciale
per una buona balneazione. Nessuno vuole andare in posti dove l'acqua è sporca e gli scarichi sono incontrollati.
I cento luoghi in cui sta lavorando il Commissario Giugni dovrebbero rimediare ad una infrazione che costa 165.000 euro al giorno di multe.
L'Europa coltiva con scrupolo questo tesoretto made in Italy, il cui fondo non si intravede per niente. En passant ricordiamo che prima del
decreto del 2020, sulla depurazione era già stato nominato un'altro Commissario straordinario.
Due Regioni su tutte danno il quadro dello stato dell'arte oggi: Sicilia e Calabria. In Sicilia si lavora a sessantasei progetti, quasi in ogni
provincia con un investimento complessivo di 1,8 miliardi e tutto dovrà completarsi. In Calabria la Lega ha denunciato che tutti i progetti istruiti
per collettamento, fognature e depurazione sono rimasti sulla carta. Nonostante la prima sentenza della Corte di Giustizia europea risalga a dieci anni fa.
L 'agenzia Ansa, citando il Commissario Giugni, riporta che sono aperti in tutto 19 cantieri: quindici in Sicilia, uno in Calabria e tre nel Lazio.
Sono 54, invece, i progetti disponibili, tra esecutivi e in corso di definizione. Che dire? Il tempo scorre ma "l'uom non se n'avvede" scriveva Dante.
O forse è bastato scrivere qualche somma nel PNRR.