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Perché bisogna dare credito al quadro sui finanziamenti alle industrie inquinanti dell'Autorità bancaria europea.
Non ci sono soltanto le critiche. Per le banche che continuano a finanziare l'inquinamento ora ci sono anche i numeri. E viene dallo stesso mondo della finanza che su un campione di 29 istituti europei ha accertato che il loro coefficiente di "patrimonio verde" non arriva all'8 %. E 'la prova sul campo che bisogna cambiare registro e smetterla di dare soldi a imprese che sono fuori da ogni approccio sostenibile. In Europa la discussione sul sostegno economico a gruppi industriali estranei alla lotta ai cambiamenti climatici va avanti da anni, ma gli effetti di politiche di finanza sostenibile se ne vedono ancora pochi. Molti governi non riescono a distinguere i programmi politici dagli interessi della finanza che sulle fonti energetiche tradizionali fa affari miliardari. E 'l'Autorità bancaria europea nel primo green stress test a dirci che il sistema ha lacune profonde. Quanto inconsapevoli non è chiaro.
L 'Autorità conferma l'urgenza di rimediare se le banche vogliono ottenere una transizione significativa e agevole a un'economia a basse emissioni di carbonio. Più della metà dell'esposizione finanziaria verso le aziende è in ettori che potrebbero essere sensibili al rischio di transizione. Si capisce che le indicazioni dell'Ue hanno bisogno di azioni più efficaci da parte dei governi nazionali e delle associazioni bancarie. Cosa blocca questi interventi? Si sappia, dice l'Autorità, che il 35% delle esposizioni totali presentate dalle banche sono nei confronti di debitori dell'Ue con emissioni superiori alla mediana della distribuzione.In pratica quando attivano i canali di credito, i banchieri sanno bene che quei soldi non faranno bene all'ambiente. I rischi legati al clima sono concentrati in settori particolari che non vanno, quindi, più sostenuti.
L'Europa del Green New Deal ha un'occasione straordinaria per porre limiti, sempre che la visione di un futuro sostenibile sia nelle corde dei singoli Stati. "Nel complesso - riporta l'agenzia Ansa - i risultati del test mostrano che sarebbe necessaria una maggiore divulgazione sulle strategie di transizione e sulle emissioni di gas a effetto serra (GHG) per consentire alle banche e alle Autorità di vigilanza per valutare il rischio climatico in modo più accurato ". Ma qui si torna al punto di partenza: chi deve muoversi?