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Il 2022 anno tropicale per l’Italia. L’agricoltura perde 6 miliardi di euro.

By Nunzio Ingiusto December 30, 2022 794

Meno olio e pomodori: sono i principali dati negativi dell'agricoltura italiana 2022. L'anno per Coldiretti si chiude malamente a causa dei cambiamenti climatici. Non poteva andare peggio e cosi' il Presidente dell'organizzazione agricola Ettore Prandini dice che “i cambiamenti climatici vanno affrontati con interventi strutturali poiché l'Italia ha bisogno di nuovi invasi per raccogliere l'acqua a servizio dei cittadini e delle attività economiche”. L'anno che se ne va, è stato il più caldo di sempre e il surriscaldamento ha fatto danni ovunque. I danni dovuti a siccità e maltempo superano i 6 miliardi di euro.

 

Coldiretti ha fatto il bilancio degli ultimi 12 mesi durante i quali è stata registrata una temperatura media superiore di 1,06 gradi. Con il surriscaldamento ci sono stati anche eventi estremi cui lo Stato non riesce ancora a fare fronte. I coltivatori sostengono che senza misure adeguate (soprattutto le politiche) è a rischio anche la dieta mediterranea con tutta la filiera. Proprio quando questa tipicità del made in Italy si sta affermando in tutto il mondo. L'anno si chiude con un 30% in meno di olio extravergine di oliva; 10% per passate, polpe e salse di pomodoro; 5% per il grano duro usato per la pasta. Il clima pazzo ha mandato giù i successi del pomodoro doc esportato in tutto il mondo. In ginocchio anche le risaie ei vitigni, altre eccellenze dello “stivale”.

 

 La situazione rischia di diventare strutturale in mancanza di interventi ben congegnati e alla vigilia della Politica Agricola europea. Il Ministro dell'Agricoltura Lollobrigida si dice impegnato a sostenere la sovranità alimentare italiana. Ma qui siamo davanti ad una classifica impietosa: quella degli anni più roventi. Oltre al 2022 ci sono il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Cambiamenti climatici che colpiscono il comparto economico primario accompagnati da tropicalizzazione eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense. Emerge la necessità di avere più acqua nella campagne. L'agricoltura italiana - aggiunge Prandini - “in presenza di acqua, potrebbe moltiplicare la capacità produttiva in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina abbiamo bisogno di tutto il nostro potenziale per garantire cibo ai cittadini e ridurre la dipendenza dall'estero”. Il governo dovrebbe mettere intorno ad un tavolo i Ministri dell'Agricoltura e delle Infrastrutture (almeno) per tracciare un piano che vada alla radice del problema della disponibilità di acqua preventiva. L'Associazione nazionale delle bonifiche si sta muovendo proprio in questa direzione. Vuole creare una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per raccogliere il 50% dell'acqua dalla pioggia. I laghetti sarebbero realizzati senza cemento, senza impatti ambientali, con pietra locale e con le stesse terre di scavo con cui sono stati preparati, per raccogliere l'acqua piovana e utilizzarla in caso di necessità.

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Last modified on Friday, 30 December 2022 13:21
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