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L’auto elettrica, bandiera della mobilità sostenibile, non teme i confronti. Si sa che le tecnologie alla base dei motori del futuro non convincono ancora del tutto gli automobilisti, soprattutto gli europei. In Italia il mercato è in frenata e nel 2024 sono state immatricolate appena 64.983 vetture full electric. Ricorrere a eventi e manifestazioni promozionali sta diventando la risposta più indulgente rispetto alle perplessità degli acquirenti. Oggi si svolge a Roma “From 100% to 5%” , prova comparativa di auto elettriche già nota con la denominazione di “Dove arrivo con…”. E’ organizzata da Motor1.com e InsideEVS e vuole dimostrare l’efficienza delle auto elettriche in condizioni di guida reale. In pratica un raduno di modelli Alfa Romeo, Citroen, Ford, Hyundai, Renault, Volvo che partirà da Piazza San Pietro per raggiungere il Grande Raccordo Anulare e mettere a confronto 12 modelli. Il circuito è ovviamente aperto al publico che potrà soddisfare le proprie curiosità vedendo sfilare autovetture con costi variabili tra 25 mila e 40 mila euro. Oltre ai risultati dinamici, spiegano gli organizzatori, l’obiettivo è mettere in luce la crescente accessibilità economica delle auto elettriche e i loro vantaggi in termini di costi di gestione.
Difficile fare previsioni sull’efficacia di questo tipo di promozione, nonostante il cammino sul GRA dovrà dimostrare la resilienza delle auto elettriche alla variabilità del traffico urbano tra rallentamenti e velocità di crociera. Il fatto che non si consumi benzina o gasolio, ma solo l’energia prodotta dalle batterie, senza impatti ambientali, dovrebbe persuadere gli scettici. Nell’occasione, oltre alla sfilata delle vetture, sarà presentato anche il report “Il prezzo giusto dell’auto elettrica” preparato dalla società di analisi di mercato Jato Dinamics. Lo studio è concentrato sull’evoluzione dei prezzi in Europa, Stati Uniti e Cina, evidenziando il gap tra il mercato cinese e il resto del mondo. L’Italia alla luce delle polemiche sulla revisione del regolamento per le elettriche nel 2035 è sicuramente un mercato di grande interesse. Il parco auto è vecchio, inquina ed emette tanta CO2. La diffusione delle elettriche richiede in sostanza la creazione di un nuovo mercato da regolamentare da cima a fondo e che non anteponga solo la salvaguardia dell’ambiente. Ci vuole molto di più e soprattutto una sede unica di decisione dove tener conto di catene di produzione, materie prime, occupazione, legislazione, costi per gli utenti finali. In questo quadro gli impatti ambientali delle auto private si trasformano in una variabile indipendente della mobilità. “Il generalizzato affanno del mercato dell’auto italiano, lontanissimo ormai dai livelli pre-Covid, testimonia l’urgenza di un’azione corale per proteggere e rilanciare tutti insieme il settore automotive nazionale”, ha detto Fabio Pressi, presidente di Motus-E l’associazione italiana degli industriali dell’automotive. In definitiva, l’apertura all’elettrico è una soluzione che deve vedere convinti prima di tutto gli automobilisti. Manifestazioni come quella di oggi, sicuramente contribuiscono a fare chiarezza. Ma costringono anche a fare i conti con il portafogli.