L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Theatre and cinema (154)

 

 

Riccardo Massaro
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November 10, 2017

3336b9fe70bbabc7b65df6710c54dba7c285b27cUn incubo satirico, brillante e implacabile come una luce alogena”, così Peter Bradshaw presenta su The Guardian “Happy End”, il nuovo film scritto e diretto dal pluripremiato Michael Haneke, regista e sceneggiatore austriaco, Palma d’Oro per “Il Nastro Bianco” e “Amour”, quest’ultimo anche vincitore del Premio Oscar come Miglior Film Straniero. Autore di storie scioccanti e senza speranza, Haneke è tra i registi contemporanei che maggiormente dividono pubblico e critica. E dopo cinque anni da “Amour”, torna dietro la macchina da presa con una nuova opera.

Presentata in concorso al Festival di Cannes, la pellicola è ambientata in una cittadina di confine nel Nord della Francia, dove si svolgono le vicende di una grande famiglia altoborghese, i Laurent, che ha ormai smarrito i suoi valori, chiusa nella propria solitudine, nell’incomunicabilità di un mondo cinico, indifferente e asettico.

La storia raccontata contrasta con il titolo scelto per questo film: specchio spietato di una società votata alla falsità, alla rabbia, all’egoismo e all’infelicità, tra vane ambizioni, menzogne, frustrazioni e morbose fantasie. Sullo sfondo, Calais, tra i maggiori centri di transito per i rifugiati d’Europa che invadono le strade della città portuale in attesa di una possibilità di attraversare l'Eurotunnel.

Un film attuale e originale che arriva dritto allo spettatore, al quale rivolge domande senza dare risposte, rigoroso e spiazzante, provocatorio e controverso in pieno “stile Haneke”, acuto e lucido osservatore di un’umanità alla deriva e di una realtà in perenne trasformazione. Il tutto impreziosito dalle interpretazioni di due mostri sacri del cinema francese, Jean-Louis Trintignant e Isabelle Huppert, ormai presenze quasi costanti nei film di Haneke.

Un cast stellare che vede tra gli interpreti anche: Mathieu Kassovitz (Il favoloso mondo di Amélie), Franz Rogowski, Laura Verlinden, Toby Jones (Il Racconto dei racconti).

“Happy End” è prodotto da Les Films du Losange, X Filme Creative Pool e Wega Film e sarà in sala a partire dal 30 novembre distribuito da Cinema di Valerio De Paolis.

October 10, 2017

Una questione privata è il titolo del nuovo film di Paolo e Vittorio Taviani, registi e sceneggiatori cinematografici con oltre 50 anni di carriera e diversi riconoscimenti, tra cui: 9 David di Donatello, un Leone d'Oro alla carriera, un Orso d'Oro, un Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes, 5 Nastri D’Argento e 3 Globi. Autori di un cinema ricco di contaminazioni poetiche e politiche, tra letteratura, storia, cronaca, favola, anche questa nuova opera risente del loro inconfondibile stile.

Il film vede protagonisti Luca Marinelli, vincitore del David di Donatello come migliore attore non protagonista per Lo chiamavano Jeeg Robot, affiancato da Lorenzo Richelmy, interprete principale della serie Marco Polo targata Netflix, e Valentina Bellè, volto noto della serie tv I Medici.

UnaQuestionePrivata ValentinaBellé LucaMarinelli LorenzoRichelmy fotoUmbertoMontiroli 0587 previewLiberamente tratto dal capolavoro di Beppe Fenoglio - considerato da Calvino uno dei più bei romanzi italiani del Novecento - Una questione privata è l’intenso racconto di una storia d’amore, di dolore, di amicizia, di gelosie, di ricerca della verità tra le nebbie delle Langhe, insomma una questione privata che alla fine appartiene a tutti, ai tempi della guerra di Resistenza.

Luca Marinelli è Milton, ragazzo introverso e riservato, mentre Lorenzo Richelmy è Giorgio, allegro e solare: i due amici sono entrambi innamorati di Fulvia (Valentina Bellè). Lei si lascia corteggiare, giocando con i loro sentimenti. I tre ragazzi nell’estate del 43 si incontrano nella villa estiva di Fulvia per ascoltare e riascoltare il loro disco preferito: Over the Rainbow. E nonostante la guerra, sono felici. Un anno dopo tutto è cambiato. Milton e Giorgio sono ora partigiani. È inverno e la nebbia è calata su tutto. Milton si ritrova davanti alla villa dei tempi felici, ormai chiusa e si abbandona al ricordo di Fulvia. La custode lo riconosce e invitandolo ad entrare allude ad una relazione tra la ragazza e il suo migliore amico Giorgio. Per Milton, logorato dal dubbio, si ferma tutto: la lotta partigiana, gli ideali, le amicizie. Ossessionato dalla gelosia, vuole scoprire la verità. E corre attraverso le nebbie delle Langhe per trovare Giorgio, ma Giorgio è stato catturato dai fascisti. L’unica speranza è trovare un prigioniero fascista da scambiare con l’amico, prima che questi venga fucilato…

«Oggi, nel nostro tempo ambiguo – dicono Paolo e Vittorio Taviani - tempo di guerra non guerreggiata, Fenoglio ci ha suggestionato con UnaQuestionePrivata LucaMarinelli fotoUmbertoMontiroli 0157 previewil suo “Una questione privata”: l’impazzimento d’amore, e di gelosia, di Milton, il protagonista, che sa solo a metà e vuole sapere tutto. Da qui siamo partiti per evocare, in una lunga corsa ossessiva, un dramma tutto personale, privato appunto: un dramma d’amore innocente e pur colpevole, perché nei giorni atroci della guerra civile il destino di ciascuno deve confondersi con il destino di tutti».

La pellicola sarà presentata venerdì 27 ottobre alla Festa del Cinema di Roma, in programma dal 26 ottobre al 5 novembre, e uscirà in sala il 1° novembre, distribuito da 01 Distribution.

“Una questione privata” è una produzione STEMAL ENTERTAINMENT e IPOTESI CINEMA con RAI CINEMA, LES FILMS D’ICI e SAMPEK PRODUCTIONS.

September 26, 2017

image004Dopo il successo all’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia, dove ha vinto la sezione Orizzonti come Miglior Film, “Nico, 1988” si appresta a conquistare l’America.

L’opera è diretta da Susanna Nicchiarelli, che ha scritto e diretto, tra gli altri, “Cosmonauta”, vincitore del premio Controcampo alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nominato come miglior esordio ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, “La Scoperta dell’Alba”, presentato alla Festa del Cinema di Roma, inoltre ha realizzato il corto di animazione in stop-motion, “Sputnik 5”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, vincitore del Nastro d’Argento.

Interpretato dall’attrice e cantante danese Trine Dyrholm (vincitrice dell'Orso d'Argento al Festival di Berlino 2016 e nominata agli EFA come migliore attrice protagonista per La comune di Thomas Vinterberg), il film racconta gli ultimi anni dell’artista-icona Nico. Ambientato tra Parigi, Praga, Norimberga, Manchester, nella campagna polacca e il litorale romano, “Nico, 1988” è un road-movie dedicato agli ultimi anni di Christa Päffgen, in arte Nico. Musa di Warhol, cantante dei Velvet Underground e donna dalla bellezza leggendaria, Nico vive una seconda vita dopo la storia che tutti conoscono, quando inizia la sua carriera da solista. La pellicola ripercorre gli ultimi tour di Nico, con la band che l’accompagnava in giro per l’Europa negli anni ’80: anni in cui la “sacerdotessa delle tenebre”, come veniva chiamata, ritrova se stessa, liberandosi del peso della sua bellezza e ricostruendo un rapporto con il suo unico figlio dimenticato.

È la storia di una rinascita, di un’artista, di una madre, di una donna oltre la sua icona.

“Nico era una musicista complessa, ma la sua rimane una tra le produzioni più coraggiose del periodo: ha creato uno stile unico nel quale la ricerca di un’espressione personale si coniugava alla provocazione, l’esperimento, l’ironia, e soprattutto il coraggio”, ha dichiarato la regista.

Il film è stato acquistato da Magnolia Pictures, il presidente della Magnolia Eamonn Bowles ha affermato: “Susanna Nicchiarelli ha evocato un momento della vita di Nico che suona più vero di qualsiasi documentario. Questo non sarebbe stato possibile senza la coraggiosa, eccezionale interpretazione di Trine Dyrholm che ha1500471716511 incarnato questa icona riluttante, profondamente imperfetta”.

“Sono così entusiasta che il mio film sarà visto dal pubblico americano e sono davvero orgogliosa che Nico, 1988 sia stato acquisito da una società di distribuzione così raffinata e apprezzata”, ha commentato la Nicchiarelli.

Prodotto da Vivo film con Rai Cinema e Tarantula in co-produzione con VOO e Be TV, il film sarà in sala in Italia dal 12 ottobre distribuito da I Wonder Pictures.

September 25, 2017

ghdrhrDopo essere finalmente riuscito a leggere l’”Inferno” di Dan Brown, mi sono immediatamente dedicato alla visione del film di Ron Howard , curioso di verificare cosa ne fosse stato ricavato. Ora, vi prego, non tiratemi fuori il lagnosissimo ed arcilogoro luogo comune secondo cui tutti i film sarebbero inesorabilmente condannati ad essere nettamente inferiori al libro di origine (“tutta un’altra cosa!”)... Convinzione questa diffusissima, quanto falsa.Perché non mancano davvero lavori cinematografici perfettamente all’altezza di quelli letterari che li hanno resi possibili. Anzi, in non pochi casi i primi risultano essere di un livello artistico forse anche superiore. Basti pensare ai capolavori di Luchino Visconti o ad alcune delle opere di Roberto Faenza.

Ma il problema non è tanto questo. E’ ovvio che un film “tratto da” o “liberamente ispirato a” è cosa che merita di essere esaminata e valutata senza eccessivi confronti o aspettative di fedeltà assoluta ... E’ perfettamente comprensibile, infatti, che un’opera cinematografica adatti, snellisca, ometta, modifichi, elimini il “troppo e il vano”. Il problema, però, è verificare se tra film e libro ci sia almeno qualche fondata pretesa di correlazione.
Nel caso di “Inferno” noi ci ritroviamo di fronte ad un caso limite: da un libro non certamente eccelso, ma pur sempre di una certa godibilità, costruito con furbizia e intelligenza, è stato ricavato un film inguardabile, dove regnano sovrane superficialità ed approssimazione. I non moltissimi pregi dell’opera di Dan Brown finiscono per perdersi totalmente: il prof. Robert Langdon, colto ed ironico, si trasforma dolorosamente in un povero mentecatto travolto dagli eventi; le succulente curiosità storico-artistiche svaniscono quasi del tutto; lo spessore filosofico-scientifico della problematica al centro della vicenda viene mestamente impoverito; la conclusione inquietante ma anche gravida di speranza viene immiserita in chiave goffamente sentimentale ...
Mentre ad essere enfatizzati sono soltanto gli aspetti peggiori, ovvero le non poche oscurità e illogicità della trama e la fragilità dei personaggi. Il risultato è una sorta di frenetica e nevrotizzante “caccia al tesoro” mescolata ad un non ben comprensibile “guardie e ladri”, dove le vicende si susseguono senza sosta, in un groviglio sgangherato di eventi (spesso ingiustificatamente violenti) sgradevolmente ansiogeni, in cui i riferimenti a Dante, Vasari e Botticelli finiscono per apparire del tutto privi di senso.
Insomma, un film irritante e deludente per quanti, soddisfatti o meno, hanno letto il libro, fastidiosamente sfilacciato, disarmonico e strampalato per tutti gli altri.

September 18, 2017

InviaggioconAdele"In viaggio con Adele" è il primo lungometraggio diretto dal giovane regista toscano Alessandro Capitani, vincitore del David di Donatello 2016 per il cortometraggio "Bellissima".

La protagonista è l’attrice Sara Serraiocco, già interprete di “La ragazza del mondo”, “Non è un paese per giovani”, e l’ultimo “Brutti e Cattivi”, la dark comedy con Claudio Santamaria e Marco D’Amore che da Venezia arriverà nelle sale il 19 ottobre. Accanto a lei, Alessandro Haber e la partecipazione di Isabella Ferrari e Patrice Leconte.

Adele è una ragazza di 25 anni con la sindrome di Asperger, un grave disturbo dello sviluppo simile all’autismo, che vive sotto l’ala protettiva della mamma Margherita e che non ha mai conosciuto il padre. Quando la mamma improvvisamente morirà, per Adele cambierà tutto. Abbandonata dai parenti, che non hanno intenzione di prendersene cura, Adele incontrerà Aldo, un vecchio attore sessantacinquenne, convocato in Puglia proprio per un ultimo saluto alla defunta Margherita. Aldo scoprirà di essere il padre di Adele e dovrà accompagnarla dalla nonna materna, ma cosa più importante dovrà trovare il 71068 pplcoraggio di dirle la verità.

La pellicola si girerà per 5 settimane tra Puglia, Lazio e Parigi.

L’opera è tratta da un soggetto di Alessandro Haber, Tonino Zangardi e Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot, Indivisibili e L’ora legale), quest’ultimo firma anche la sceneggiatura. La direzione della fotografia è di Massimiliano Kuveiller, i costumi sono di Catia Dottori, la scenografia di Andrea Castorina e le musiche di Michele Braga.

La pellicola è una coproduzione Italo-francese tra Paco Cinematografica e Denis Friedman Productions, in associazione con Imprebanca e il sostegno di Apulia Film Commission.

September 18, 2017
 Photocall Maddaloni Nani
 Ferdinando Maddaloni

L'eclettico artista partenopeo Ferdinando Maddaloni, con la sua seconda docufiction “Non cercare la logica dove non l’hai messa tu” ("Never look for logic if it’s not your logic") prodotta da Artisti Civili con il patrocinio di Amnesty International e il contributo del Nuovo Imaie, si è aggiudicato il premio come miglior documentario al Portugal International FilmFestival 2017 . La cerimonia di premiazione è avvenuta sabato 16 settembre 2017 , all’interno del prestigioso Crowne Plaza di Porto.

«Nel 2008 realizzai la mia prima docufiction dal titolo: “Anna Politkovskaja: concerto per voce solitaria” - spiega Maddaloni – vincitrice di numerosi premi. Nel 2015 nasce la mia seconda docufiction "Non cercare la logica dove non l’hai messa tu" un videodiario, nel quale cerco di svelare tutti i retroscena del precedente fortunato lavoro, partendo dall’amicizia con Andrei Mironov, ossia colui che ha armato la mia penna, ispirando i miei testi e accompagnandomi, non solo fisicamente, nell’inferno dei territori più bui dell’animo umano. Era l’unico che riusciva a zittirmi con quel suo proverbio : “Caro Ferdinando, non cercare la logica dove non l’hai messa tu”». La docufiction, già vincitrice del Premio Hollywood International Independent Documentary Awards 2016, si avvale del montaggio di Stefano Imperato e vede come protagonisti lo stesso Maddaloni (che nel monologo “(in) Visibili segnali di protesta” fa rivivere gli gli spietati parallelismi tra Grosny ed Auschwitz del giornalista freelance Antonio Russo), le attrici Paola Sini e Katia Nani, quest'ultima intensa interprete della giornalista Natalia Estemirova. «Grazie alla lettura di alcune interviste, ma soprattutto ai racconti dello stesso

katia tris
Katia Nani

Mironov, ho scritto il monologo "Paura di perdere se stesso" ricostruendo l’ultimo interrogatorio della Estemirova da parte dei suoi rapitori ed immaginando il suo atteggiamento contro il fantomatico Presidente fino ai due colpi mortali».

Il finale è affidato alle vibranti corde vocali di Carmen Femiano, interprete del brano “Vulesse” di Francini&Lattanzio. «Alla base di tutto c’è la promessa fatta sulla tomba di Anna Politkovskaja a Mosca nel gennaio 2009: raggiungere Beslan e prendersi cura dei piccoli sopravvissuti alla strage del 2004. Anna non aveva potuto farlo perché fu avvelenata mentre era in viaggio verso l’Ossezia del Nord durante l'assedio . Ne parlammo con Andrei. "Si può fare" fu la sua risposta. Nacque così il nostro progetto "BeslaNapoli. Una videoteca per Beslan"».

August 30, 2017

Comincia oggi la 74esima edizione del Festival Internazionale D'Arte Cinematografica di Venezia, tra eccezionali misure di sicurezza il presidente Mattarella e l'attore Matt Demon aprono la kermesse che si svolge da oggi fino al 9 settembre, quando verranno consegnati i premi delle giurie e il tanto ambito Leone D'Oro.

Dalle parole del direttore del festival Alberto Barbera, come riportato nell'articolo di Fulvia Carelli apparso sul Daily Mood, fornisce un' indicazione sui criteri di scelta dei film presentati dicendo: "i film che proponiamo sono in un certo qual modo la percezione del futuro. L'indicazione di una o più vie che si aprono sul domani..." quest'anno in particolare il cuore della manifestazione sembra essere una contaminazione positiva con gli aspetti economici e sociali, la paura e l'incertezza del futuro e del pianeta, la violenza che entra nelle nostre case quotidianamente...e questo rende la mostra sicuramente più interessante.

Tra i film in concorso spiccano i temi di fortissima attualità. Uno di questi è il documentario Human Flow del regista cinese Ai weiwei che tratta della sofferenza dei migranti girato nei campi di accoglienza di ben ventitré paesi del mondo e sarà presentato il primo settembre. Per rimanere nel filone dell'impegno sociale da segnalare il film L'insulte del regista libanese Ziad Doueiri che tratta del razzismo strisciante tra due colleghi di lavoro: Tony, un libanese di fede cristiana, Yasser palestinese rifugiato che sono costretti a lavorare insieme.

Angels Wear White della regista cinese Vivian Qu tratta il tema della violenza sulle donne in particolare sulle adolescenti.

Paul Joseph Schrader ,regista sceneggiatore e critico cinematografico americano, nel film First Reformed si sofferma sui rapporti tra fede e politica. Come riportato nell'articolo di Repubblica di Arianna Finos, il regista ha affermato "Oggi quasi ci si vergogna di essere americani. È un momento difficile per chi è cresciuto pensando che l'America fosse una risorsa per il mondo. Abbiamo scoperto di essere il contrario: un problema per il mondo. Dobbiamo chiederci come questo sia potuto succedere, e in un modo così facile e veloce".

Anche il cinema italiano quest'anno è ben rappresentato da oltre quaranta film presenti nelle varie sezioni del festival. Il nuovo film in concorso di Paolo Virzì, Ella & John, una commedia dal sapore dolceamaro, interpretata dai grandi Donald Sutherland ed Helen Mirren, narra di due coniugi anziani, lui malato di alzheimer che intraprendono un viaggio particolare: in camper da Boston a Disneyland riscoprono il loro giovane amore e il senso della vita sulla mitica Route66 con incontri molto particolari.

Un altro film italiano in concorso è Una Famiglia diretto da Sebastiano Riso.

Ammore e Malavita è invece una produzione napoletana dei Manetti Bros, un musical a sfondo criminale.

La gatta cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone è un cartoon, una favola pulp di una moderna biancaneve napoletana che vive su una nave fatiscente divenuta un bordello che sfida la camorra.

Tra i film stranieri più attesi l'horror Mother di Darwin Arronowsky con Jennifer Lawrence, Javier Bardem e Ed Harris e il noire Suburbicon diretto da George Clooney. Il film è scritto da George Clooney, Grant Heslov e i fratelli Coen e interpretato dai magnifici Matt Demon e Jiulianne Moore. Goerge Clooney accompagnato dalla bellissima moglie Amal sarà il centro delle attenzioni del red carpet insieme a tanti altri ospiti.

Vincono il Leone D'Oro alla Carriera Robert Redfort e Jane Fonda, memorabile coppia del celebre film "A piedi nudi nel parco" e presentano il nuovo film Le nostre anime di notte prodotto da Netflix .

Ma ora giù il sipario, che le danze comincino.

savva a warriors tail photo 4Proiezione esclusiva il 18 per i piccoli pazienti del Bambino Gesù e anteprima nazionale per le famiglie romane il 19 luglio all’Isola del Cinema

 

 

La Whale Pictures, società distributrice del film, ha deciso di regalare un angolo di felicità ai bambini dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, organizzando nella mattinata del 18 luglio una proiezione esclusiva tutta per loro.
L’anteprima nazionale avverrà il giorno successivo,19 luglio alle 21.30 all’Isola del Cinema e sarà aperta alle famiglie romane fino ad esaurimento posti.
Ad animare entrambe le occasioni, Rossella Brescia e Giancarlo Magalli, voci testimonial della pellicola, e gran parte del cast di doppiaggio con l’intervento di cosplayer che vestiranno gli abiti dei protagonisti.
Nato dal racconto della buonanotte inventato per suo figlio, il poliedrico artista russo Max Fadeev, appassionato di animazione, dopo sette anni di collaborazioni con valenti professionisti internazionali è riuscito a portare sullo schermo la storia di Savva, un coraggioso bambino che sfida “Il mondo intero” per salvare il suo villaggio.
Una storia di amore e amicizia che aiuta a comprendere il valore dei propri affetti e l’importanza di non arrendersi mai e credere nei propri sogni “Con tutto il cuore” affinchè si realizzino.

 

Diretto dallo stesso Max Fadeev e sceneggiato in tandem con Gregory Poirier e Alexander Chistyankov che ha firmato tra gli altri “Il Re Leone 2”, “Il regno di Simba” e 43555 stills 1000 400 still 99687“Il mistero delle pagine perdute”, SAVVA è sicuramente un progetto d’animazione internazionale.
Voci testimonial per il doppiaggio italiano Rossella Brescia, nel ruolo della saggia e dolcissima mamma di Savva, e Giancarlo Magalli, nell'esilarante ruolo di Fafl, un “semi-barone” afflitto da complesso di superiorità.
La voce di Savva è di Valentina Bartoloni, al suo esordio in una pellicola cinematografica.
Tra le altre voci non meno importanti, doppiatori d’eccezione come: Giorgio Lopez, Monica Ward, Sonia Scotti, Christian Iansante, Pietro Biondi, Andrea Ward, Mario Cordova e due piccole e talentuose promesse: Lucrezia Ward e Alice Porto.

June 28, 2017

19399627 996675393702250 6910604818444476745 nMarconi Teatro Festival, tutti i colori dell’arte: è lo slogan scelto per la prima edizione del grande evento che, dal 4 luglio al 6 agosto, animerà la calda estate romana.

Il 27 giugno al Teatro Marconi si è svolta la conferenza stampa di presentazione della kermesse.

Alcuni numeri della manifestazione: 2 palchi, uno interno e uno esterno, 34 serate, 60 spettacoli, 180 artisti, 500 posti a sedere, 170 ore di intrattenimento. Per finire, cosa fondamentale a Roma, un grande parcheggio interno!

Il direttore del Teatro Marconi, Felice Della Corte, con la collaborazione di Riccardo Barbèra e il prezioso aiuto di Ilaria Ceci e Davide Sacco, ha dato vita ad un ricco cartellone di eventi che spaziano dal teatro alla letteratura, dalla musica alla danza.

Tra i nomi che si alterneranno per cinque settimane sul palco del Teatro Marconi troviamo: Claudio Boccaccini, Paolo Triestino, Pino Insegno, Nicola Pistoia, Stefano Fresi, Marco Simeoli, Francesca Nunzi, Giuseppe Manfridi, Marco Morandi, Antonio Grosso, Cinzia Tani, Marco Cavallaro e Riccardo Barbèra.

Abbiamo dato vita ad un’ottima proposta culturale - spiega il direttore Felice Della Corte - che riesce ad accontentare davvero tutti. Ci piace pensare che questo spazio sia un punto di incontro, un ritrovo non solo per gli appassionati di teatro ma per gli amanti della cultura a 360°. In un’estate deludente, almeno per ciò che riguarda le proposte di intrattenimento culturale, il Marconi Teatro Festival, senza alcun aiuto delle Istituzioni, si pone come centro di aggregazione, in primo luogo per il quartiere in cui nasce e poi per la città: un’isola culturale stabile che vivrà costantemente e in continuità con l’attività invernale del Teatro”.

Veniamo alla programmazione.

Si comincia il 4 luglio con uno spettacolo che colleziona tante repliche quanti successi: “La foto del Carabiniere”, la storia del brigadiere Salvo D’Acquisto raccontata con intensità da Claudio Boccaccini. Il 5 luglio è la volta di “Tèchne Trio”, un ensemble al femminile per un piccolo grande viaggio tra le note della Settima Arte. Nella stessa serata alle 21.45 si danza con “I’mperfect”. Il 6 luglio Marco Simeoli firma la regia di “Colpo di Scena. Mille Luci sul Varietà!”, un omaggio ai grandi nomi del varietà, da Ettore Petrolini a Raimondo Vianello, passando per la musica di Gabriella Ferri e Fred Buscaglione, e i balletti in pieno stile charleston con qualche tocco di tip tap. All’esterno la stessa sera arriva “Il fantasma della Garbatella”, scritto e diretto da Gabriele Mazzucco, che replicherà il 20 luglio. Spazio anche alla letteratura il 7 luglio con la presentazione del primo romanzo di Danilo Montaldo, “L’ultima melodia”. Sempre il 7 luglio protagonista assoluta la musica Gospel con “Timothy Martin & The Amazing Grace Gospel Choir”. I due giorni successivi, l’8 e il 9 luglio, “Vissi per Maria” di Roberto D’Alessandro con Siddharta Prestinari nei panni della governante di Maria Callas intenta ad accogliere il pubblico tra thè e pasticcini prima che la Madame rientri. L’8 luglio sarà in scena anche “Konfusions”, scritto e diretto da Alessio Rizzitello, cinque situazioni paradossali che sdrammatizzano con il grottesco altrettanti momenti di vita quotidiana. Il 9 luglio “Charlie Chaplin, vita di un uomo” scritto e diretto da Luca Pizzurro. Il 10 luglio ancora libri con la presentazione di “Anatomia del colpo di scena” di Giuseppe Manfridi e alle 21.45 un titolo che è tutto un programma: “GANGBANK – I nostri soldi sono diventati loro” di e con Gianluigi Paragone e la regia di Rinaldo Gaspari, tra slide e filmati si racconta il grande inganno della finanza. Il 12 luglio è la volta di “Romeo era grasso e pelato”, scritto e diretto da Davide Sacco, con Piero Grant e Cristian Pagliucchi e la presenza/assenza di Riccardo Barbèra. “Un’ora di treno per mille racconti tra Roma e Napoli” di e con Francesca Nunzi e Marco Simeoli è lo spettacolo in scena il 12 e 13 luglio. Il 13 luglio alle 21.45 sul palco interno torna Gabriele Mazzucco con “Il Catamarano”. Doppio appuntamento il 14 luglio con “Le Marocchinate”, alle 21.00 sul palco esterno, di Simone Cristicchi e Ariele Vincenti, con la stessa Vincenti e le musiche dal vivo di Marcello Corvino, il tutto diretto da Nicola Pistoia; a seguire, alle 21.45, spettacolo e testo frutto del corso professionale del Cantiere Teatrale, con la regia di Elisabetta De Vito e Ciro Scalera, “Ah, commedianti!”, ovvero cosa succede quando un gruppo di attori può trasformarsi in una minaccia per le istituzioni. Il 15 luglio “Tante scuse amore mio!” da un racconto di Rossella Filippetti, in scena c’è solo Rossella ma le vere protagoniste sono le altre donne, le sue amiche, confidenti di realtà sentimentali che rasentano la farsa, che si alimentano di momenti rubati alle vite dei Lui consenzienti, ma già sposati con altre donne. Sempre il 15 luglio e di nuovo il 1° agosto, con “Ladyvette – Le Dive dello Swing”, regia di Massimiliano Vado e direzione musicale di Roberto Gori, si scoprirà cosa bisogna fare per diventare il trio più famoso d’Italia.

Il 16 e 17 luglio saranno dedicati allo sport con un derby ideale: “Roma – Liverpool 1-1”, il successo di Giuseppe Manfridi, e “Mister Meno 9” di Giorgio Serafini Prosperi e Giovanni Pepe con Alessio Di Clemente.

l 18 luglio alle ore 19.30 riflettori accesi sulla presentazione del libro fotografico “La voce delle donne”, idea e fotografie di Sergio Battista, con la partecipazione di Silvia Siravo e Arianna Ninchi, che ci conduce, attraverso i volti e i testi di 21 donne, in un mondo intimo e straordinariamente prezioso fatto di episodi, desideri e volontà di consapevolezza su un tema di scottante attualità: la violenza di genere. La stessa sera alle 21.00 un omaggio a Rino Gaetano con “…Chi manca sei tu”, scritto e diretto da Toni Fornari con Claudia Campagnola e Marco Morandi. Per finire alle 21.45 l’esilarante e irriverente commedia “Tacchi Misti” di Giorgia Calderòn Kellet, regia di Ferdinando Ceriani. E ancora, il 19 luglio: “Women In Rock”, quattro storie tra musica, parole, aneddoti, video per raccontare quattro grandi interpreti, ovvero Tina Turner, Janis Joplin, Etta James, Amy Winehouse; alle 21.45 “The senza limone” di Ludovica Marineo, con Luca Basile e Paolo Militerno e la regia di Siddharta Prestinari e le musiche originali di Paolo Gatti. La sera seguente, “L’Ipocrita” dai racconti di Vincenzo Cerami, libero adattamento teatrale di Antonio Grosso, in scena diretto da Giancarlo Fares con le musiche di Nicola Piovani. Il 21 luglio ancora musica con “Armonia di una metamorfosi” e alle 21.45 “Il violino relativo” di e con Riccardo Barbèra e la partecipazione straordinaria in video di Massimo Popolizio. Il 22 luglio “Letizia va alla guerra. La sposa e la puttana”: due guerre mondiali, due grandi donne, uno stesso nome, un unico destino; alle 21.45 torna il successo di Gianni Clementi “Eppur mi son scordato di me” con Paolo Triestino, la storia di Antonio incontra la storia e la musica di Lucio Battisti. Il 24 luglio Lorenzo De Liberato dirige “Donne al Parlamento” di Aristofane. Il 25 e 26 luglio con “Un amore da favole” di Piero Di Blasio e Alessandro Tirocchi si parla di famiglia, lavoro, amicizia, tempo libero nell’assenza di stabilità e nell’unica certezza dell’amore accompagnato da un grande quesito: quanto ci costa?

Arriviamo così alla serata del 26 luglio con Edoardo Siravo e Gino Auriuso in uno spettacolo dalla dirompente comicità, energico, unico e coinvolgente: “Roma Napoli A/R”. Il 27 luglio la presentazione del libro “Il capolavoro” di Cinzia Tani; alle 21.00 di nuovo Riccardo Barbèra con “Il dono di Liszt”, in scena anche Felice Della Corte, con accompagnamento al pianoforte di Andrea Calvani; chiude la giornata “Fiori d’arancio” scritto e diretto da Sara Valerio. Il 28 luglio “Wolfgang Amadeus Mozart – La Vita, La Musica, Gli Aneddoti” a cura di Carlo Picchiotti; alle 21.45 “Noi RomaneTeatro Marconi 660x330 (NOANTRE)”da un’idea di Simona Patitucci con testi, liriche e regia di Toni Fornari.

Il 29 luglio, “I Volti di Faus” liberamente ispirato alle opere di Spies, Marlowe e Goethe. Gli ultimi due giorni di luglio vedono in scena “Anfitrione Commedia Musicale” di Marco Cavallaro da Plauto.

Il 1° agosto sale sul palco Daniele Coscarella con “Interno Notte”, un monologo tragicomico sull’insonnia e gli stati d’ansia notturni. Il 3 agosto, “Cinemilonga”, il tango tra l’Italia e l’Argentina per raccontare una storia d’amore attraverso teatro, musica, tango e cinema. Il 4 agosto “Gioacchino Rossini, Il Tedeschino. Una Vita Divertente tra Musica, Amori e Cibo”, una serata in cui si potranno ascoltare alcuni travolgenti crescendo e le note più appassionate, dando spazio anche agli scherzi musicali con cui Rossini ha firmato la storia della musica; alle 21.45 “58 Sfumature di Pino” di e con Pino Insegno. Il 5 agosto “Cafè Loti – incontri, suoni e aromi sulle sponde del mediterraneo”, per una grande festa in musica che attraversa il Mediterraneo sulle rotte degli antichi viaggiatori. Si chiude in bellezza il 6 agosto con “Cetra…Una Volta”, con Stefano Fresi, Emanuela Fresi e Toni Fornari, tra musica, canzoni e parodie memorabili dell’indimenticabile Quartetto Cetra.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito http://www.teatromarconi.it/

June 06, 2017

NAPOLI - Trascorrere una giornata sul set “Made in Naples”, ambito da tanti attori e ,soprattutto, conosciuto nell’intera Penisola, posso assicurarvi  che è un’esperienza fantastica! Il clima

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 Patrizio Rispo intervistato da Maria Parente

accogliente ha fatto si che mi sentissi a mio agio sin da subito e, prendere confidenza con qualche attore, è stato un gioco da ragazzi. Trasmessa per la prima volta nel lontano 1996 (qualificandosi, quindi, come la più longeva soap italiana) viene prodotta da Rai Fiction, FremantleMedia Italia e Centro di produzione Rai di Napoli. Tanti i personaggi che hanno visto nascere e crescere un prodotto,all’epoca acerbo ed in fase di progettazione,e che oggi può vantare il primato di essere la più seguita e appassionante  spap in Italia. In particolare,ho avuto l’opportunità di poter intervistare Patrizio Rispo che interpreta Raffaele Giordano,lo storico portinaio della soap, beccato all’indomani ad un evento culturale in quel di Casalnuovo(NA),”una città che scrive” elogio alla cultura ed in particolare alla narrativa e alla poesia.

Ciao Patrizio e grazie per avermi concesso qualche momento per poterti intervistare. Ancora una volta protagonista di un importante evento culturale che vede protagonista la città di Casalnuovo: ma in sostanza cosa troviamo di Patrizio e cosa c’è di Raffaele in questo genere di manifestazioni? “L’uno si nutre dell’altro,sarebbe impossibile avere il risultato che ho avuto senza questa osmosi che c’è tra loro: Patrizio prende da Raffaele questa vena infantile, di curiosità, si concede delle follie ed, essendo accettato dal pubblico, non mi prendono per pazzo.(ride) Raffaele da Patrizio attinge l’amore per l’arte,la generosità.

Quindi i due personaggi vivono in simbiosi.. “Si,io non avrei idea,non riuscirei ad immaginare Patrizio senza Raffaele che, posso affermare, ha plagiato la mia vita e formato la mia persona.”

Sei cresciuto con il tuo ruolo in “Upas”, in un certo senso…“Si, e la cosa bella di questo lavoro che si protrae da 20 anni è che il prodotto cresce con noi,  in ogni fase: ed è questo che il pubblico apprezza”

Lei è una colonna portante insieme a Renato, non potrei immaginare la soap senza Renato Poggi e Raffaele Giordano. “Esatto! Siamo come Totò e Peppino! Un rapporto di amore e odio,di reciprocità”

Ultima domanda per restare in tema con la manifestazione: saprebbe dirmi il nesso che intercorre tra recitazione e poesia? “Le forme d’arte sono infinite: la poesia si può mettere in qualsiasi cosa,anche cucinando. La poesia non è altro che raccogliere sentimenti, emozioni, avere un animo sensibile che si accorge di ciò che lo circonda e questo sarebbe auspicabile in tutti gli aspetti della vita, anche nello sguardo di una mamma,della nonna di un amico,andrebbe colta la poesia anche in chi sbaglia e ci fa dei torti. Forse manca un po’ troppo la poesia per cui stiamo vivendo nell'aridità"

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