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“Un incubo satirico, brillante e implacabile come una luce alogena”, così Peter Bradshaw presenta su The Guardian “Happy End”, il nuovo film scritto e diretto dal pluripremiato Michael Haneke, regista e sceneggiatore austriaco, Palma d’Oro per “Il Nastro Bianco” e “Amour”, quest’ultimo anche vincitore del Premio Oscar come Miglior Film Straniero. Autore di storie scioccanti e senza speranza, Haneke è tra i registi contemporanei che maggiormente dividono pubblico e critica. E dopo cinque anni da “Amour”, torna dietro la macchina da presa con una nuova opera.
Presentata in concorso al Festival di Cannes, la pellicola è ambientata in una cittadina di confine nel Nord della Francia, dove si svolgono le vicende di una grande famiglia altoborghese, i Laurent, che ha ormai smarrito i suoi valori, chiusa nella propria solitudine, nell’incomunicabilità di un mondo cinico, indifferente e asettico.
La storia raccontata contrasta con il titolo scelto per questo film: specchio spietato di una società votata alla falsità, alla rabbia, all’egoismo e all’infelicità, tra vane ambizioni, menzogne, frustrazioni e morbose fantasie. Sullo sfondo, Calais, tra i maggiori centri di transito per i rifugiati d’Europa che invadono le strade della città portuale in attesa di una possibilità di attraversare l'Eurotunnel.
Un film attuale e originale che arriva dritto allo spettatore, al quale rivolge domande senza dare risposte, rigoroso e spiazzante, provocatorio e controverso in pieno “stile Haneke”, acuto e lucido osservatore di un’umanità alla deriva e di una realtà in perenne trasformazione. Il tutto impreziosito dalle interpretazioni di due mostri sacri del cinema francese, Jean-Louis Trintignant e Isabelle Huppert, ormai presenze quasi costanti nei film di Haneke.
Un cast stellare che vede tra gli interpreti anche: Mathieu Kassovitz (Il favoloso mondo di Amélie), Franz Rogowski, Laura Verlinden, Toby Jones (Il Racconto dei racconti).
“Happy End” è prodotto da Les Films du Losange, X Filme Creative Pool e Wega Film e sarà in sala a partire dal 30 novembre distribuito da Cinema di Valerio De Paolis.
Una questione privata è il titolo del nuovo film di Paolo e Vittorio Taviani, registi e sceneggiatori cinematografici con oltre 50 anni di carriera e diversi riconoscimenti, tra cui: 9 David di Donatello, un Leone d'Oro alla carriera, un Orso d'Oro, un Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes, 5 Nastri D’Argento e 3 Globi. Autori di un cinema ricco di contaminazioni poetiche e politiche, tra letteratura, storia, cronaca, favola, anche questa nuova opera risente del loro inconfondibile stile.
Il film vede protagonisti Luca Marinelli, vincitore del David di Donatello come migliore attore non protagonista per Lo chiamavano Jeeg Robot, affiancato da Lorenzo Richelmy, interprete principale della serie Marco Polo targata Netflix, e Valentina Bellè, volto noto della serie tv I Medici.
Liberamente tratto dal capolavoro di Beppe Fenoglio - considerato da Calvino uno dei più bei romanzi italiani del Novecento - Una questione privata è l’intenso racconto di una storia d’amore, di dolore, di amicizia, di gelosie, di ricerca della verità tra le nebbie delle Langhe, insomma una questione privata che alla fine appartiene a tutti, ai tempi della guerra di Resistenza.
Luca Marinelli è Milton, ragazzo introverso e riservato, mentre Lorenzo Richelmy è Giorgio, allegro e solare: i due amici sono entrambi innamorati di Fulvia (Valentina Bellè). Lei si lascia corteggiare, giocando con i loro sentimenti. I tre ragazzi nell’estate del 43 si incontrano nella villa estiva di Fulvia per ascoltare e riascoltare il loro disco preferito: Over the Rainbow. E nonostante la guerra, sono felici. Un anno dopo tutto è cambiato. Milton e Giorgio sono ora partigiani. È inverno e la nebbia è calata su tutto. Milton si ritrova davanti alla villa dei tempi felici, ormai chiusa e si abbandona al ricordo di Fulvia. La custode lo riconosce e invitandolo ad entrare allude ad una relazione tra la ragazza e il suo migliore amico Giorgio. Per Milton, logorato dal dubbio, si ferma tutto: la lotta partigiana, gli ideali, le amicizie. Ossessionato dalla gelosia, vuole scoprire la verità. E corre attraverso le nebbie delle Langhe per trovare Giorgio, ma Giorgio è stato catturato dai fascisti. L’unica speranza è trovare un prigioniero fascista da scambiare con l’amico, prima che questi venga fucilato…
«Oggi, nel nostro tempo ambiguo – dicono Paolo e Vittorio Taviani - tempo di guerra non guerreggiata, Fenoglio ci ha suggestionato con il suo “Una questione privata”: l’impazzimento d’amore, e di gelosia, di Milton, il protagonista, che sa solo a metà e vuole sapere tutto. Da qui siamo partiti per evocare, in una lunga corsa ossessiva, un dramma tutto personale, privato appunto: un dramma d’amore innocente e pur colpevole, perché nei giorni atroci della guerra civile il destino di ciascuno deve confondersi con il destino di tutti».
La pellicola sarà presentata venerdì 27 ottobre alla Festa del Cinema di Roma, in programma dal 26 ottobre al 5 novembre, e uscirà in sala il 1° novembre, distribuito da 01 Distribution.
“Una questione privata” è una produzione STEMAL ENTERTAINMENT e IPOTESI CINEMA con RAI CINEMA, LES FILMS D’ICI e SAMPEK PRODUCTIONS.
Dopo il successo all’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia, dove ha vinto la sezione Orizzonti come Miglior Film, “Nico, 1988” si appresta a conquistare l’America.
L’opera è diretta da Susanna Nicchiarelli, che ha scritto e diretto, tra gli altri, “Cosmonauta”, vincitore del premio Controcampo alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nominato come miglior esordio ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, “La Scoperta dell’Alba”, presentato alla Festa del Cinema di Roma, inoltre ha realizzato il corto di animazione in stop-motion, “Sputnik 5”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, vincitore del Nastro d’Argento.
Interpretato dall’attrice e cantante danese Trine Dyrholm (vincitrice dell'Orso d'Argento al Festival di Berlino 2016 e nominata agli EFA come migliore attrice protagonista per La comune di Thomas Vinterberg), il film racconta gli ultimi anni dell’artista-icona Nico. Ambientato tra Parigi, Praga, Norimberga, Manchester, nella campagna polacca e il litorale romano, “Nico, 1988” è un road-movie dedicato agli ultimi anni di Christa Päffgen, in arte Nico. Musa di Warhol, cantante dei Velvet Underground e donna dalla bellezza leggendaria, Nico vive una seconda vita dopo la storia che tutti conoscono, quando inizia la sua carriera da solista. La pellicola ripercorre gli ultimi tour di Nico, con la band che l’accompagnava in giro per l’Europa negli anni ’80: anni in cui la “sacerdotessa delle tenebre”, come veniva chiamata, ritrova se stessa, liberandosi del peso della sua bellezza e ricostruendo un rapporto con il suo unico figlio dimenticato.
È la storia di una rinascita, di un’artista, di una madre, di una donna oltre la sua icona.
“Nico era una musicista complessa, ma la sua rimane una tra le produzioni più coraggiose del periodo: ha creato uno stile unico nel quale la ricerca di un’espressione personale si coniugava alla provocazione, l’esperimento, l’ironia, e soprattutto il coraggio”, ha dichiarato la regista.
Il film è stato acquistato da Magnolia Pictures, il presidente della Magnolia Eamonn Bowles ha affermato: “Susanna Nicchiarelli ha evocato un momento della vita di Nico che suona più vero di qualsiasi documentario. Questo non sarebbe stato possibile senza la coraggiosa, eccezionale interpretazione di Trine Dyrholm che ha incarnato questa icona riluttante, profondamente imperfetta”.
“Sono così entusiasta che il mio film sarà visto dal pubblico americano e sono davvero orgogliosa che Nico, 1988 sia stato acquisito da una società di distribuzione così raffinata e apprezzata”, ha commentato la Nicchiarelli.
Prodotto da Vivo film con Rai Cinema e Tarantula in co-produzione con VOO e Be TV, il film sarà in sala in Italia dal 12 ottobre distribuito da I Wonder Pictures.
Dopo essere finalmente riuscito a leggere l’”Inferno” di Dan Brown, mi sono immediatamente dedicato alla visione del film di Ron Howard , curioso di verificare cosa ne fosse stato ricavato. Ora, vi prego, non tiratemi fuori il lagnosissimo ed arcilogoro luogo comune secondo cui tutti i film sarebbero inesorabilmente condannati ad essere nettamente inferiori al libro di origine (“tutta un’altra cosa!”)... Convinzione questa diffusissima, quanto falsa.Perché non mancano davvero lavori cinematografici perfettamente all’altezza di quelli letterari che li hanno resi possibili. Anzi, in non pochi casi i primi risultano essere di un livello artistico forse anche superiore. Basti pensare ai capolavori di Luchino Visconti o ad alcune delle opere di Roberto Faenza.
Ma il problema non è tanto questo. E’ ovvio che un film “tratto da” o “liberamente ispirato a” è cosa che merita di essere esaminata e valutata senza eccessivi confronti o aspettative di fedeltà assoluta ... E’ perfettamente comprensibile, infatti, che un’opera cinematografica adatti, snellisca, ometta, modifichi, elimini il “troppo e il vano”. Il problema, però, è verificare se tra film e libro ci sia almeno qualche fondata pretesa di correlazione.
Nel caso di “Inferno” noi ci ritroviamo di fronte ad un caso limite: da un libro non certamente eccelso, ma pur sempre di una certa godibilità, costruito con furbizia e intelligenza, è stato ricavato un film inguardabile, dove regnano sovrane superficialità ed approssimazione. I non moltissimi pregi dell’opera di Dan Brown finiscono per perdersi totalmente: il prof. Robert Langdon, colto ed ironico, si trasforma dolorosamente in un povero mentecatto travolto dagli eventi; le succulente curiosità storico-artistiche svaniscono quasi del tutto; lo spessore filosofico-scientifico della problematica al centro della vicenda viene mestamente impoverito; la conclusione inquietante ma anche gravida di speranza viene immiserita in chiave goffamente sentimentale ...
Mentre ad essere enfatizzati sono soltanto gli aspetti peggiori, ovvero le non poche oscurità e illogicità della trama e la fragilità dei personaggi. Il risultato è una sorta di frenetica e nevrotizzante “caccia al tesoro” mescolata ad un non ben comprensibile “guardie e ladri”, dove le vicende si susseguono senza sosta, in un groviglio sgangherato di eventi (spesso ingiustificatamente violenti) sgradevolmente ansiogeni, in cui i riferimenti a Dante, Vasari e Botticelli finiscono per apparire del tutto privi di senso.
Insomma, un film irritante e deludente per quanti, soddisfatti o meno, hanno letto il libro, fastidiosamente sfilacciato, disarmonico e strampalato per tutti gli altri.
"In viaggio con Adele" è il primo lungometraggio diretto dal giovane regista toscano Alessandro Capitani, vincitore del David di Donatello 2016 per il cortometraggio "Bellissima".
La protagonista è l’attrice Sara Serraiocco, già interprete di “La ragazza del mondo”, “Non è un paese per giovani”, e l’ultimo “Brutti e Cattivi”, la dark comedy con Claudio Santamaria e Marco D’Amore che da Venezia arriverà nelle sale il 19 ottobre. Accanto a lei, Alessandro Haber e la partecipazione di Isabella Ferrari e Patrice Leconte.
Adele è una ragazza di 25 anni con la sindrome di Asperger, un grave disturbo dello sviluppo simile all’autismo, che vive sotto l’ala protettiva della mamma Margherita e che non ha mai conosciuto il padre. Quando la mamma improvvisamente morirà, per Adele cambierà tutto. Abbandonata dai parenti, che non hanno intenzione di prendersene cura, Adele incontrerà Aldo, un vecchio attore sessantacinquenne, convocato in Puglia proprio per un ultimo saluto alla defunta Margherita. Aldo scoprirà di essere il padre di Adele e dovrà accompagnarla dalla nonna materna, ma cosa più importante dovrà trovare il coraggio di dirle la verità.
La pellicola si girerà per 5 settimane tra Puglia, Lazio e Parigi.
L’opera è tratta da un soggetto di Alessandro Haber, Tonino Zangardi e Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot, Indivisibili e L’ora legale), quest’ultimo firma anche la sceneggiatura. La direzione della fotografia è di Massimiliano Kuveiller, i costumi sono di Catia Dottori, la scenografia di Andrea Castorina e le musiche di Michele Braga.
La pellicola è una coproduzione Italo-francese tra Paco Cinematografica e Denis Friedman Productions, in associazione con Imprebanca e il sostegno di Apulia Film Commission.
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Ferdinando Maddaloni |
L'eclettico artista partenopeo Ferdinando Maddaloni, con la sua seconda docufiction “Non cercare la logica dove non l’hai messa tu” ("Never look for logic if it’s not your logic") prodotta da Artisti Civili con il patrocinio di Amnesty International e il contributo del Nuovo Imaie, si è aggiudicato il premio come miglior documentario al Portugal International FilmFestival 2017 . La cerimonia di premiazione è avvenuta sabato 16 settembre 2017 , all’interno del prestigioso Crowne Plaza di Porto.
«Nel 2008 realizzai la mia prima docufiction dal titolo: “Anna Politkovskaja: concerto per voce solitaria” - spiega Maddaloni – vincitrice di numerosi premi. Nel 2015 nasce la mia seconda docufiction "Non cercare la logica dove non l’hai messa tu" un videodiario, nel quale cerco di svelare tutti i retroscena del precedente fortunato lavoro, partendo dall’amicizia con Andrei Mironov, ossia colui che ha armato la mia penna, ispirando i miei testi e accompagnandomi, non solo fisicamente, nell’inferno dei territori più bui dell’animo umano. Era l’unico che riusciva a zittirmi con quel suo proverbio : “Caro Ferdinando, non cercare la logica dove non l’hai messa tu”». La docufiction, già vincitrice del Premio Hollywood International Independent Documentary Awards 2016, si avvale del montaggio di Stefano Imperato e vede come protagonisti lo stesso Maddaloni (che nel monologo “(in) Visibili segnali di protesta” fa rivivere gli gli spietati parallelismi tra Grosny ed Auschwitz del giornalista freelance Antonio Russo), le attrici Paola Sini e Katia Nani, quest'ultima intensa interprete della giornalista Natalia Estemirova. «Grazie alla lettura di alcune interviste, ma soprattutto ai racconti dello stesso
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Katia Nani |
Mironov, ho scritto il monologo "Paura di perdere se stesso" ricostruendo l’ultimo interrogatorio della Estemirova da parte dei suoi rapitori ed immaginando il suo atteggiamento contro il fantomatico Presidente fino ai due colpi mortali».
Il finale è affidato alle vibranti corde vocali di Carmen Femiano, interprete del brano “Vulesse” di Francini&Lattanzio. «Alla base di tutto c’è la promessa fatta sulla tomba di Anna Politkovskaja a Mosca nel gennaio 2009: raggiungere Beslan e prendersi cura dei piccoli sopravvissuti alla strage del 2004. Anna non aveva potuto farlo perché fu avvelenata mentre era in viaggio verso l’Ossezia del Nord durante l'assedio . Ne parlammo con Andrei. "Si può fare" fu la sua risposta. Nacque così il nostro progetto "BeslaNapoli. Una videoteca per Beslan"».
Comincia oggi la 74esima edizione del Festival Internazionale D'Arte Cinematografica di Venezia, tra eccezionali misure di sicurezza il presidente Mattarella e l'attore Matt Demon aprono la kermesse che si svolge da oggi fino al 9 settembre, quando verranno consegnati i premi delle giurie e il tanto ambito Leone D'Oro.
Dalle parole del direttore del festival Alberto Barbera, come riportato nell'articolo di Fulvia Carelli apparso sul Daily Mood, fornisce un' indicazione sui criteri di scelta dei film presentati dicendo: "i film che proponiamo sono in un certo qual modo la percezione del futuro. L'indicazione di una o più vie che si aprono sul domani..." quest'anno in particolare il cuore della manifestazione sembra essere una contaminazione positiva con gli aspetti economici e sociali, la paura e l'incertezza del futuro e del pianeta, la violenza che entra nelle nostre case quotidianamente...e questo rende la mostra sicuramente più interessante.
Tra i film in concorso spiccano i temi di fortissima attualità. Uno di questi è il documentario Human Flow del regista cinese Ai weiwei che tratta della sofferenza dei migranti girato nei campi di accoglienza di ben ventitré paesi del mondo e sarà presentato il primo settembre. Per rimanere nel filone dell'impegno sociale da segnalare il film L'insulte del regista libanese Ziad Doueiri che tratta del razzismo strisciante tra due colleghi di lavoro: Tony, un libanese di fede cristiana, Yasser palestinese rifugiato che sono costretti a lavorare insieme.
Angels Wear White della regista cinese Vivian Qu tratta il tema della violenza sulle donne in particolare sulle adolescenti.
Paul Joseph Schrader ,regista sceneggiatore e critico cinematografico americano, nel film First Reformed si sofferma sui rapporti tra fede e politica. Come riportato nell'articolo di Repubblica di Arianna Finos, il regista ha affermato "Oggi quasi ci si vergogna di essere americani. È un momento difficile per chi è cresciuto pensando che l'America fosse una risorsa per il mondo. Abbiamo scoperto di essere il contrario: un problema per il mondo. Dobbiamo chiederci come questo sia potuto succedere, e in un modo così facile e veloce".
Anche il cinema italiano quest'anno è ben rappresentato da oltre quaranta film presenti nelle varie sezioni del festival. Il nuovo film in concorso di Paolo Virzì, Ella & John, una commedia dal sapore dolceamaro, interpretata dai grandi Donald Sutherland ed Helen Mirren, narra di due coniugi anziani, lui malato di alzheimer che intraprendono un viaggio particolare: in camper da Boston a Disneyland riscoprono il loro giovane amore e il senso della vita sulla mitica Route66 con incontri molto particolari.
Un altro film italiano in concorso è Una Famiglia diretto da Sebastiano Riso.
Ammore e Malavita è invece una produzione napoletana dei Manetti Bros, un musical a sfondo criminale.
La gatta cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone è un cartoon, una favola pulp di una moderna biancaneve napoletana che vive su una nave fatiscente divenuta un bordello che sfida la camorra.
Tra i film stranieri più attesi l'horror Mother di Darwin Arronowsky con Jennifer Lawrence, Javier Bardem e Ed Harris e il noire Suburbicon diretto da George Clooney. Il film è scritto da George Clooney, Grant Heslov e i fratelli Coen e interpretato dai magnifici Matt Demon e Jiulianne Moore. Goerge Clooney accompagnato dalla bellissima moglie Amal sarà il centro delle attenzioni del red carpet insieme a tanti altri ospiti.
Vincono il Leone D'Oro alla Carriera Robert Redfort e Jane Fonda, memorabile coppia del celebre film "A piedi nudi nel parco" e presentano il nuovo film Le nostre anime di notte prodotto da Netflix .
Ma ora giù il sipario, che le danze comincino.
Proiezione esclusiva il 18 per i piccoli pazienti del Bambino Gesù e anteprima nazionale per le famiglie romane il 19 luglio all’Isola del Cinema
La Whale Pictures, società distributrice del film, ha deciso di regalare un angolo di felicità ai bambini dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, organizzando nella mattinata del 18 luglio una proiezione esclusiva tutta per loro.
L’anteprima nazionale avverrà il giorno successivo,19 luglio alle 21.30 all’Isola del Cinema e sarà aperta alle famiglie romane fino ad esaurimento posti.
Ad animare entrambe le occasioni, Rossella Brescia e Giancarlo Magalli, voci testimonial della pellicola, e gran parte del cast di doppiaggio con l’intervento di cosplayer che vestiranno gli abiti dei protagonisti.
Nato dal racconto della buonanotte inventato per suo figlio, il poliedrico artista russo Max Fadeev, appassionato di animazione, dopo sette anni di collaborazioni con valenti professionisti internazionali è riuscito a portare sullo schermo la storia di Savva, un coraggioso bambino che sfida “Il mondo intero” per salvare il suo villaggio.
Una storia di amore e amicizia che aiuta a comprendere il valore dei propri affetti e l’importanza di non arrendersi mai e credere nei propri sogni “Con tutto il cuore” affinchè si realizzino.
Diretto dallo stesso Max Fadeev e sceneggiato in tandem con Gregory Poirier e Alexander Chistyankov che ha firmato tra gli altri “Il Re Leone 2”, “Il regno di Simba” e “Il mistero delle pagine perdute”, SAVVA è sicuramente un progetto d’animazione internazionale.
Voci testimonial per il doppiaggio italiano Rossella Brescia, nel ruolo della saggia e dolcissima mamma di Savva, e Giancarlo Magalli, nell'esilarante ruolo di Fafl, un “semi-barone” afflitto da complesso di superiorità.
La voce di Savva è di Valentina Bartoloni, al suo esordio in una pellicola cinematografica.
Tra le altre voci non meno importanti, doppiatori d’eccezione come: Giorgio Lopez, Monica Ward, Sonia Scotti, Christian Iansante, Pietro Biondi, Andrea Ward, Mario Cordova e due piccole e talentuose promesse: Lucrezia Ward e Alice Porto.
Marconi Teatro Festival, tutti i colori dell’arte: è lo slogan scelto per la prima edizione del grande evento che, dal 4 luglio al 6 agosto, animerà la calda estate romana.
Il 27 giugno al Teatro Marconi si è svolta la conferenza stampa di presentazione della kermesse.
Alcuni numeri della manifestazione: 2 palchi, uno interno e uno esterno, 34 serate, 60 spettacoli, 180 artisti, 500 posti a sedere, 170 ore di intrattenimento. Per finire, cosa fondamentale a Roma, un grande parcheggio interno!
Il direttore del Teatro Marconi, Felice Della Corte, con la collaborazione di Riccardo Barbèra e il prezioso aiuto di Ilaria Ceci e Davide Sacco, ha dato vita ad un ricco cartellone di eventi che spaziano dal teatro alla letteratura, dalla musica alla danza.
Tra i nomi che si alterneranno per cinque settimane sul palco del Teatro Marconi troviamo: Claudio Boccaccini, Paolo Triestino, Pino Insegno, Nicola Pistoia, Stefano Fresi, Marco Simeoli, Francesca Nunzi, Giuseppe Manfridi, Marco Morandi, Antonio Grosso, Cinzia Tani, Marco Cavallaro e Riccardo Barbèra.
“Abbiamo dato vita ad un’ottima proposta culturale - spiega il direttore Felice Della Corte - che riesce ad accontentare davvero tutti. Ci piace pensare che questo spazio sia un punto di incontro, un ritrovo non solo per gli appassionati di teatro ma per gli amanti della cultura a 360°. In un’estate deludente, almeno per ciò che riguarda le proposte di intrattenimento culturale, il Marconi Teatro Festival, senza alcun aiuto delle Istituzioni, si pone come centro di aggregazione, in primo luogo per il quartiere in cui nasce e poi per la città: un’isola culturale stabile che vivrà costantemente e in continuità con l’attività invernale del Teatro”.
Veniamo alla programmazione.
Si comincia il 4 luglio con uno spettacolo che colleziona tante repliche quanti successi: “La foto del Carabiniere”, la storia del brigadiere Salvo D’Acquisto raccontata con intensità da Claudio Boccaccini. Il 5 luglio è la volta di “Tèchne Trio”, un ensemble al femminile per un piccolo grande viaggio tra le note della Settima Arte. Nella stessa serata alle 21.45 si danza con “I’mperfect”. Il 6 luglio Marco Simeoli firma la regia di “Colpo di Scena. Mille Luci sul Varietà!”, un omaggio ai grandi nomi del varietà, da Ettore Petrolini a Raimondo Vianello, passando per la musica di Gabriella Ferri e Fred Buscaglione, e i balletti in pieno stile charleston con qualche tocco di tip tap. All’esterno la stessa sera arriva “Il fantasma della Garbatella”, scritto e diretto da Gabriele Mazzucco, che replicherà il 20 luglio. Spazio anche alla letteratura il 7 luglio con la presentazione del primo romanzo di Danilo Montaldo, “L’ultima melodia”. Sempre il 7 luglio protagonista assoluta la musica Gospel con “Timothy Martin & The Amazing Grace Gospel Choir”. I due giorni successivi, l’8 e il 9 luglio, “Vissi per Maria” di Roberto D’Alessandro con Siddharta Prestinari nei panni della governante di Maria Callas intenta ad accogliere il pubblico tra thè e pasticcini prima che la Madame rientri. L’8 luglio sarà in scena anche “Konfusions”, scritto e diretto da Alessio Rizzitello, cinque situazioni paradossali che sdrammatizzano con il grottesco altrettanti momenti di vita quotidiana. Il 9 luglio “Charlie Chaplin, vita di un uomo” scritto e diretto da Luca Pizzurro. Il 10 luglio ancora libri con la presentazione di “Anatomia del colpo di scena” di Giuseppe Manfridi e alle 21.45 un titolo che è tutto un programma: “GANGBANK – I nostri soldi sono diventati loro” di e con Gianluigi Paragone e la regia di Rinaldo Gaspari, tra slide e filmati si racconta il grande inganno della finanza. Il 12 luglio è la volta di “Romeo era grasso e pelato”, scritto e diretto da Davide Sacco, con Piero Grant e Cristian Pagliucchi e la presenza/assenza di Riccardo Barbèra. “Un’ora di treno per mille racconti tra Roma e Napoli” di e con Francesca Nunzi e Marco Simeoli è lo spettacolo in scena il 12 e 13 luglio. Il 13 luglio alle 21.45 sul palco interno torna Gabriele Mazzucco con “Il Catamarano”. Doppio appuntamento il 14 luglio con “Le Marocchinate”, alle 21.00 sul palco esterno, di Simone Cristicchi e Ariele Vincenti, con la stessa Vincenti e le musiche dal vivo di Marcello Corvino, il tutto diretto da Nicola Pistoia; a seguire, alle 21.45, spettacolo e testo frutto del corso professionale del Cantiere Teatrale, con la regia di Elisabetta De Vito e Ciro Scalera, “Ah, commedianti!”, ovvero cosa succede quando un gruppo di attori può trasformarsi in una minaccia per le istituzioni. Il 15 luglio “Tante scuse amore mio!” da un racconto di Rossella Filippetti, in scena c’è solo Rossella ma le vere protagoniste sono le altre donne, le sue amiche, confidenti di realtà sentimentali che rasentano la farsa, che si alimentano di momenti rubati alle vite dei Lui consenzienti, ma già sposati con altre donne. Sempre il 15 luglio e di nuovo il 1° agosto, con “Ladyvette – Le Dive dello Swing”, regia di Massimiliano Vado e direzione musicale di Roberto Gori, si scoprirà cosa bisogna fare per diventare il trio più famoso d’Italia.
Il 16 e 17 luglio saranno dedicati allo sport con un derby ideale: “Roma – Liverpool 1-1”, il successo di Giuseppe Manfridi, e “Mister Meno 9” di Giorgio Serafini Prosperi e Giovanni Pepe con Alessio Di Clemente.
l 18 luglio alle ore 19.30 riflettori accesi sulla presentazione del libro fotografico “La voce delle donne”, idea e fotografie di Sergio Battista, con la partecipazione di Silvia Siravo e Arianna Ninchi, che ci conduce, attraverso i volti e i testi di 21 donne, in un mondo intimo e straordinariamente prezioso fatto di episodi, desideri e volontà di consapevolezza su un tema di scottante attualità: la violenza di genere. La stessa sera alle 21.00 un omaggio a Rino Gaetano con “…Chi manca sei tu”, scritto e diretto da Toni Fornari con Claudia Campagnola e Marco Morandi. Per finire alle 21.45 l’esilarante e irriverente commedia “Tacchi Misti” di Giorgia Calderòn Kellet, regia di Ferdinando Ceriani. E ancora, il 19 luglio: “Women In Rock”, quattro storie tra musica, parole, aneddoti, video per raccontare quattro grandi interpreti, ovvero Tina Turner, Janis Joplin, Etta James, Amy Winehouse; alle 21.45 “The senza limone” di Ludovica Marineo, con Luca Basile e Paolo Militerno e la regia di Siddharta Prestinari e le musiche originali di Paolo Gatti. La sera seguente, “L’Ipocrita” dai racconti di Vincenzo Cerami, libero adattamento teatrale di Antonio Grosso, in scena diretto da Giancarlo Fares con le musiche di Nicola Piovani. Il 21 luglio ancora musica con “Armonia di una metamorfosi” e alle 21.45 “Il violino relativo” di e con Riccardo Barbèra e la partecipazione straordinaria in video di Massimo Popolizio. Il 22 luglio “Letizia va alla guerra. La sposa e la puttana”: due guerre mondiali, due grandi donne, uno stesso nome, un unico destino; alle 21.45 torna il successo di Gianni Clementi “Eppur mi son scordato di me” con Paolo Triestino, la storia di Antonio incontra la storia e la musica di Lucio Battisti. Il 24 luglio Lorenzo De Liberato dirige “Donne al Parlamento” di Aristofane. Il 25 e 26 luglio con “Un amore da favole” di Piero Di Blasio e Alessandro Tirocchi si parla di famiglia, lavoro, amicizia, tempo libero nell’assenza di stabilità e nell’unica certezza dell’amore accompagnato da un grande quesito: quanto ci costa?
Arriviamo così alla serata del 26 luglio con Edoardo Siravo e Gino Auriuso in uno spettacolo dalla dirompente comicità, energico, unico e coinvolgente: “Roma Napoli A/R”. Il 27 luglio la presentazione del libro “Il capolavoro” di Cinzia Tani; alle 21.00 di nuovo Riccardo Barbèra con “Il dono di Liszt”, in scena anche Felice Della Corte, con accompagnamento al pianoforte di Andrea Calvani; chiude la giornata “Fiori d’arancio” scritto e diretto da Sara Valerio. Il 28 luglio “Wolfgang Amadeus Mozart – La Vita, La Musica, Gli Aneddoti” a cura di Carlo Picchiotti; alle 21.45 “Noi Romane (NOANTRE)”da un’idea di Simona Patitucci con testi, liriche e regia di Toni Fornari.
Il 29 luglio, “I Volti di Faus” liberamente ispirato alle opere di Spies, Marlowe e Goethe. Gli ultimi due giorni di luglio vedono in scena “Anfitrione Commedia Musicale” di Marco Cavallaro da Plauto.
Il 1° agosto sale sul palco Daniele Coscarella con “Interno Notte”, un monologo tragicomico sull’insonnia e gli stati d’ansia notturni. Il 3 agosto, “Cinemilonga”, il tango tra l’Italia e l’Argentina per raccontare una storia d’amore attraverso teatro, musica, tango e cinema. Il 4 agosto “Gioacchino Rossini, Il Tedeschino. Una Vita Divertente tra Musica, Amori e Cibo”, una serata in cui si potranno ascoltare alcuni travolgenti crescendo e le note più appassionate, dando spazio anche agli scherzi musicali con cui Rossini ha firmato la storia della musica; alle 21.45 “58 Sfumature di Pino” di e con Pino Insegno. Il 5 agosto “Cafè Loti – incontri, suoni e aromi sulle sponde del mediterraneo”, per una grande festa in musica che attraversa il Mediterraneo sulle rotte degli antichi viaggiatori. Si chiude in bellezza il 6 agosto con “Cetra…Una Volta”, con Stefano Fresi, Emanuela Fresi e Toni Fornari, tra musica, canzoni e parodie memorabili dell’indimenticabile Quartetto Cetra.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito http://www.teatromarconi.it/
NAPOLI - Trascorrere una giornata sul set “Made in Naples”, ambito da tanti attori e ,soprattutto, conosciuto nell’intera Penisola, posso assicurarvi che è un’esperienza fantastica! Il clima
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Patrizio Rispo intervistato da Maria Parente |
accogliente ha fatto si che mi sentissi a mio agio sin da subito e, prendere confidenza con qualche attore, è stato un gioco da ragazzi. Trasmessa per la prima volta nel lontano 1996 (qualificandosi, quindi, come la più longeva soap italiana) viene prodotta da Rai Fiction, FremantleMedia Italia e Centro di produzione Rai di Napoli. Tanti i personaggi che hanno visto nascere e crescere un prodotto,all’epoca acerbo ed in fase di progettazione,e che oggi può vantare il primato di essere la più seguita e appassionante spap in Italia. In particolare,ho avuto l’opportunità di poter intervistare Patrizio Rispo che interpreta Raffaele Giordano,lo storico portinaio della soap, beccato all’indomani ad un evento culturale in quel di Casalnuovo(NA),”una città che scrive” elogio alla cultura ed in particolare alla narrativa e alla poesia.
Ciao Patrizio e grazie per avermi concesso qualche momento per poterti intervistare. Ancora una volta protagonista di un importante evento culturale che vede protagonista la città di Casalnuovo: ma in sostanza cosa troviamo di Patrizio e cosa c’è di Raffaele in questo genere di manifestazioni? “L’uno si nutre dell’altro,sarebbe impossibile avere il risultato che ho avuto senza questa osmosi che c’è tra loro: Patrizio prende da Raffaele questa vena infantile, di curiosità, si concede delle follie ed, essendo accettato dal pubblico, non mi prendono per pazzo.(ride) Raffaele da Patrizio attinge l’amore per l’arte,la generosità.
Quindi i due personaggi vivono in simbiosi.. “Si,io non avrei idea,non riuscirei ad immaginare Patrizio senza Raffaele che, posso affermare, ha plagiato la mia vita e formato la mia persona.”
Sei cresciuto con il tuo ruolo in “Upas”, in un certo senso…“Si, e la cosa bella di questo lavoro che si protrae da 20 anni è che il prodotto cresce con noi, in ogni fase: ed è questo che il pubblico apprezza”
Lei è una colonna portante insieme a Renato, non potrei immaginare la soap senza Renato Poggi e Raffaele Giordano. “Esatto! Siamo come Totò e Peppino! Un rapporto di amore e odio,di reciprocità”
Ultima domanda per restare in tema con la manifestazione: saprebbe dirmi il nesso che intercorre tra recitazione e poesia? “Le forme d’arte sono infinite: la poesia si può mettere in qualsiasi cosa,anche cucinando. La poesia non è altro che raccogliere sentimenti, emozioni, avere un animo sensibile che si accorge di ciò che lo circonda e questo sarebbe auspicabile in tutti gli aspetti della vita, anche nello sguardo di una mamma,della nonna di un amico,andrebbe colta la poesia anche in chi sbaglia e ci fa dei torti. Forse manca un po’ troppo la poesia per cui stiamo vivendo nell'aridità"
Sabato 13 maggio alle ore 17, nell’ambito del Roma Tre Film Festival, in corso fino al 14 maggio al Teatro Palladium, si potrà assistere alla proiezione del film-lungometraggio “DENTRO” di Andrès Arce Maldonado, con Paola Migneco, Ivana Pantaleo, Francesco Falabella, Luigi Toto, prodotto da La Siliàn.
“DENTRO” è un film terribilmente e tragicamente attuale. Racconta la storia di due donne che subiscono violenza domestica e decidono di stringere un patto di “sorellanza" che le unisca di fronte al dolore. Fatti di cronaca ormai tristemente noti, trattati da una prospettiva diversa e inedita: la donna non è solo vittima ma, in parte, carnefice di se stessa. Nella pellicola c’è una visione ribaltata: non sempre gli uomini sono “carnefici cattivi” e le donne “vittime buone”. A volte, infatti, la violenza nasce da rapporti affettivi insani coltivati da entrambe le parti, come dimostrano anche recentissimi fatti di cronaca, tra i quali quello della giovane bruciata dal suo fidanzato che dal letto d’ospedale pregava di assolverlo.
“Spesso le donne sposano i loro carnefici e troppo raramente li denunciano – afferma Sibilla Barbieri, produttrice della pellicola – Ci rendiamo conto che l’argomento è estremamente delicato e in nessun modo vogliamo sottovalutare il dolore delle vittime o appoggiare atti di violenza. Ma, allo stesso tempo, c’è qualcosa che manca nel grande dibattito e questa riflessione ci ha mosso nel costruire un film che affronta un lato oscuro di cui difficilmente si vuole parlare”.
DENTRO ha recentemente vinto il The Monkey Bread Tree Film Festival come miglior film, decretando anche Ivana Pantaleo miglior attrice protagonista.
Al termine della proiezione seguirà una tavola rotonda sul rapporto tra vittime e carnefici con: Oria Gargano, Presidente di BeFree, cooperativa sociale contro; il Dott. Andrea Bernetti, psicoterapeuta e presidente dell'associazione Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Roma (CAM Roma), primo centro a Roma e nel Lazio per il recupero degli uomini autori di violenza nelle relazioni affettive; l’Avv. Carmen Posillipo dell’associazione SOS diritti, che unisce avvocati e psicologi che aiutano le donne maltrattate; Letizia Bonelli, Psicologa e Presidente e fondatrice de la AP-SIMP Associazione Psicoterapeuti Società Italiana Medicina Psicosomatica; Paola Migneco attrice e autrice della sceneggiatura di DENTRO.
Alla proiezione saranno presenti gli attori e la produttrice Sibilla Barbieri. L’ingresso è libero.
Si è svolta l’8 Maggio, presso la Casa del Cinema di Roma, la conferenza stampa di presentazione del nuovo canale di cinema digitale: The Film Club. Dream Entertainment, società che si è imposta nel panorama della distribuzione italiana come uno dei principali canali di vendita di prodotti cinematografici su supporto fisico (dvd – blu-ray), ha deciso di ampliare la propria offerta affiancando alla vendita tradizionale quella digitale.
Alla conferenza erano presenti il Presidente di Minerva Pictures, Gianluca Curti, il Segretario Generale della FAPAV, Federico Bagnoli Rossi, Gianluca Guzzo Ceo & Founder di MyMovies. Nel suo discorso introduttivo Marco Lupo, amministratore delegato di Dream Entertainment, ha raccontato come è nata l’esigenza di iniziare questa nuova avventura e quali obiettivi si pone. Il particolare momento storico impone a un distributore cinematografico il passaggio dal supporto fisico a quello digitale, con la conseguenza del proliferare delle grandi piattaforme di streaming che offrono quotidianamente moltissimi contenuti all’utenza. Il nuovo canale indipendente non vuole porsi in contrapposizione alle major, ma tentare di offrire un cinema diverso, più raro e invisibile, magari scomparso dalle grandi piattaforme, con l’auspicio di approdare anche sul mercato estero portando al pubblico straniero pellicole del nostro cinema, anche degli esordi, restaurate e di ottima qualità. Gianluca Curti, presidente della Minerva, che già da moltissimo tempo distribuisce film su grandi piattaforme digitali come Itunes e Chili TV, ha aderito con molto entusiasmo principalmente per lo spirito del progetto incentrato su una proposta cinematografica di nicchia, di rarità e di qualità. The Film Club non vuole solo rispondere ad un’offerta, ma crearla, avvicinando al cinema in digitale nuovi fruitori e operando culturalmente nella divulgazione dell’arte cinematografica in tutte le sue espressioni.
The Film Club sarà inserito all’interno dell’utilissimo strumento TROVASTREAMING di MyMovies, un servizio che ha il merito di informare il pubblico su tutta l’offerta digitale esistente in Italia, di cui The Film Club diventa tassello fondamentale. Altro obiettivo importante, che unisce le varie piattaforme digitali, consiste nel combattere la pirateria. Proprio a tal riguardo The Film Club potrà godere anche del prestigioso supporto della FAPAV, Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, da sempre sostenitrice dell’offerta legale di contenuti, importante strumento di contrasto al fenomeno della pirateria audiovisiva.
The Film Club è già online al link www.thefilmclub.it con una vastissima library di film tra classici e capolavori di genere, cult movie e documentari, film in HD e pellicole che hanno partecipato ai più importanti festival del mondo, ma anche bmovie, cinema popolare e chicche dimenticate e introvabili, differenziandosi dalle altre piattaforme per alcune caratteristiche fondamentali, tra cui il prezzo dei contenuti decisamente competitivo e vantaggioso: non proporrà servizi in abbonamento, ma la possibilità di noleggiare per 48 ore o acquistare un singolo film. Il nuovo canale è disponibile su computer, ma anche sui dispositivi Android e IOS attraverso un App semplice e funzionale, che permetterà all'utente di visionare i film della piattaforma anche attraverso tablet e smartphone.
A seguito della conferenza è stato proiettato uno dei film che verranno distribuiti in esclusiva assoluta su The Film Club: Dog eat Dog, il thriller diretto da Paul Schrader (Taxi Driver, Toro Scatenato, American Gigolo), con Nicolas Cage e Willem Dafoe, presentato nel 2016 al Festival di Cannes e al Festival di Toronto.
Il Principe Antonio de Curtis, in arte Totò, con i suoi film e le sue interpretazioni ha fatto ridere intere generazioni. La sua maschera è impressa in modo indelebile nella memoria collettiva, trattando temi, con acuta ironia e velata malinconia, ancora tremendamente attuali. La parola, nelle sue infinite declinazioni, è protagonista, tra neologismi e trovate geniali.
Quest’anno in occasione dei 50 anni dalla scomparsa, avvenuta il 15 aprile 1967, da nord a sud si terranno una serie di iniziative per ricordare il “Principe della Risata”.
La città di Napoli ospita la mostra monumentale “Totò Genio”, voluta dall’Associazione Antonio de Curtis, promossa e co-organizzata dal Comune di Napoli in collaborazione con le maggiori istituzioni
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"Totò, Peppino e a malafemmena" |
culturali del paese, l’Istituto Luce, il Polo Museale della Campania - Palazzo Reale, la RAI, la Siae - Società italiana degli Autori ed Editori, con il contributo di Rai Teche e dell’Archivio Centrale dello Stato.
“Totalmente Totò. Vita e opere di un comico assoluto”, la prima biografia artistica completa dell’attore, firmata da Alberto Anile, che ne ripercorre la vita privata e professionale, dal teatro al cinema,
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Totò in "L'oro di Napoli" |
dalle riviste ai film, cercando far luce sulle ombre e sulle tanti voci intorno alla figura dell’uomo e dell’istrionico personaggio.
Nell’ambito del programma "Totò: l'arte e l'umanità", il 15 aprile si svolgerà “Totò, Si Ri-Gira!”, un innovativo esperimento lungo la penisola, con allestimenti site-specific e scene tratte dai suoi indimenticabili film reinterpretate da attori in mezzo a ignari passanti. Teatri Uniti, la compagnia di Toni Servillo, riproporrà nelle location originali, a Roma, Napoli e Milano, gag tratte da tre celebri pellicole. Con un contorno cinematografico, tra scenografia, costumi e colonne sonore, gli attori si caleranno nella realtà attuale interagendo con il pubblico presente che entrerà a far parte della scena.
Si comincia la mattina a Roma con Tototruffa 62 e la vendita della Fontana di Trevi, con Luciano Saltarelli nei panni dell’italo-americano, Decio Cavallo, Tony Laudadio in quelli di Totó, mentre Nino Taranto sarà Giampiero Schiano.
All’ora di pranzo ci si sposta a Milano con Totò Peppino e la Malafemmena: i fratelli Capone si cimentano in uno stravagante dialogo multilingue con il vigile urbano in piazza Duomo. Gli attori sono Davide Cirri, Edoardo Sorgente e Daniele Gai.
Chiusura in grande con Napoli, nel cuore del rione Sanità, per rivivere l’indimenticabile capolavoro di Vittorio De Sica, L’oro di Napoli, con Totò e il
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"Totò truffa" |
guappo di quartiere, interpretati da Tonino Taiuti e Yuri Gugliucci.
La giornata è stata voluta dalla Regione Campania e realizzata in collaborazione con la Fondazione Campania dei Festival.
Da molti anni annoveriamo Ferdinando Maddaloni fra i nostri più preziosi collaboratori, e coloro che hanno preso parte al nostro ciclico appuntamento di metà ottobre in ricordo di Antonio Russo (con relativa assegnazione del Premio Italia Diritti Umani) hanno avuto la felice opportunità di conoscerlo di persona, assaporando anche il suo teatro brillante e intelligente, sempre orientato a indicare volti insoliti della realtà e a suscitare schietti sentimenti di indignazione, di curiosità intellettuale e di reazione alle ingiustizie.
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Ferdinando Maddaloni |
Insomma, anno dopo anno, sono cresciute, in tutti noi, stima, simpatia e gioia di camminarci a fianco. E’ accaduto così che uno dei Premi assegnati lo scorso anno sia stato attribuito proprio a lui, come doveroso riconoscimento per un lavoro di grande incisività e di indubbia efficacia a favore della grande causa dei Diritti Umani.
Prendendo le mosse da ciò, è nata la seguente conversazione.
- Ferdinando, nel giro di pochi mesi, hai incassato due premi prestigiosi, che riconoscono palesemente lo spessore culturale ed etico-civile del tuo impegno artistico. Che dire? Il mondo si sta finalmente accorgendo di te?!
Devo confessarti che il primo, il Premio Diritti Umani 2016, me lo aspettavo. Collaboro con la Free Lance International Press dal 2009 e mi sono sempre detto che, prima o poi, lo avrei "incassato". Il secondo, invece, il Premio Hollywood International Independent Documentary Awards è stato improvviso. E con alcuni miei collaboratori, a distanza di più di un mese, ancora festeggiamo. La profonda gioia deriva dalla considerazione che il mondo, o almeno Hollywood si è accorto non solo di me, ma anche del mio fraterno amico Andrei Mironov, scomparso nel maggio 2014.
- Quale dei tuoi lavori ritieni che abbia maggiormente attirato l'attenzione della critica?
Di sicuro Anna Politkovskaja.
Concerto per voce solitaria, che mi ha portato all'attenzione della critica anche grazie ai numerosi premi vinti, aprendomi le porte del Teatro Civile.
- Mentre quale tua creazione ha incontrato maggiormente l'interesse e il consenso del pubblico?
11 settembre 2001 : strage o complotto? YOU DECIDE !
L'altra mattina, a Portici, ho fatto una replica con degli allievi di una scuola media che nel 2001 non erano ancora nati!!! Ammirevole il loro interesse per l'argomento: per 90 minuti non ho visto uno smartphone accendersi. Solo il risultato non è stato sorprendente ... ancora un’altra vittoria per il complotto.
- Che vuoi intendere parlando di “vittoria per il complotto”?
Si parte da questa domanda:
“E’ stata una dolorosa STRAGE ad opera di 19 spietati terroristi arabi oppure trattasi di un INSIDE JOB ossia un complotto?” Durante il TheatReality, dopo che ciascuno dei concorrenti ha argomentato la propria tesi, al pubblico presente in sala tocca esprimere il proprio giudizio in favore di quella più convincente. E può farlo tramite un unico applauso finale. Ad oggi 12/3/2017, dopo 21 repliche, il risultato è COMPLOTTO: 19 vittorie; STRAGE: 0; PAREGGIO: 1.
- Purtroppo, termini come "complotto" e "complottismo" sono stati fatti oggetto di un'abile operazione mediatica di svilimento e di banalizzazione ... Una cosa credo che dovrebbe risultare evidentissima a chiunque abbia un minimo di autonomia di giudizio: sulla vicenda 11 settembre siamo stati sommersi da valanghe di menzogne.Tu che idea ti sei fatta? E a quali studi, in particolar modo, hai attinto per costruire il tuo lavoro?
La "Bibbia" in questo caso ha un solo nome: Final Report of the National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States, il rapporto compilato dalla Commissione d'indagine formata su richiesta del Presidente degli Stati Uniti e del Congresso per far luce sugli eventi che portarono agli attentati dell'11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti d'America. Disponibile su internet per il download gratuito https://9-11commission.gov/report/911Report.pdf .
Purtroppo ha una grave lacuna: il crollo della torre 7, addirittura evidenziato dall'attuale presidente Trump. https://ununiverso.it/2016/11/11/trump-riapriro-le-indagini-sull11-
settembre/. Ma, in YOU DECIDE, cerco di essere imparziale. In questi sedici anni credo di aver letto (quasi) tutto quello che è stato scritto, aver visto (quasi) tutti i documentari sull’argomento, e tratto poi ispirazione dalle tesi “complottiste” di giornalisti e studiosi quali Massimo Mazzucco che mi ha pubblicato un video sul suo sito http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4131 e, dall’altra parte, debunker ovvero cacciatori di bufale come Paolo Attivissimo. Sono andato in scena solo quando mi sono sentito pronto sull’argomento, in tutti i suoi aspetti e risvolti, e dopo aver superato la fase emotiva, raggiungendo lucidità ed equilibrio necessari a rappresentare entrambe le versioni in maniera corretta, senza trucchi o inganni.
- Tu, su questo argomento, come su tanti altri degnissimi di attenzione, usi il teatro come salutare antidoto nei confronti delle imperanti "armi di distrazione di massa". E lo fai con intelligenza e tantissima, travolgente passione. Non hai, però, ogni tanto, nonostante i successi e i riconoscimenti, la sensazione di giocare una partita palesemente truccata, con risultato blindatissimo?
Non ti nascondo che sono sempre più numerosi i momenti di scoramento, ma finché avrò un solo spettatore in sala continuerò con il mio teatro civile, fatto in maniera civile, da artisti civili, per un pubblico civile. Tutti essenziali per debellare il virus della disinformazione e cambiare, o almeno provare a migliorare, questo benedetto pianeta!
- Benissimo e d’accordissimo … Un’ultima cosa: potresti indicarmi una tua opera a cui sei particolarmente affezionato?
Quella che in questi giorni sta nascendo... Ammazza quanto ti amo, che porterò in scena il 26 maggio a Napoli, assieme ad una talentuosa attrice, Katia Nani.
- Ci potresti accennare qualcosa o è tutto sotto "silenzio stampa"?!
Non si tratta di silenzio stampa, ma di work in progress.
La fase creativa della scrittura è la più esaltante, soprattutto perché l'ispirazione mi viene agli orari e nei posti più improbabili. Proprio ieri notte ho scritto un magnifico finale che, come sempre, all'alba non mi convinceva più!
L'unica certezza è che sarà una bella battaglia sul palcoscenico per Guido ed Elettra, i due protagonisti!
- E i tuoi prossimi impegni?
Il 7 aprile a Napoli riprendo "Io so. Io so di non sapere più nulla" mentre il 21 aprile saremo al Teatro Comunale di Formello con la nuova edizione di "Concerto per voci solitarie" assieme a Katia Nani, Carmen Femiano e Nicola Dragotto.
*Attore, regista, scrittore ed actor’s coach (preparatore degli attori), frequenta la scuola di Teatro La Scaletta di Roma diretta da G. Diotajuti; debutta al Festival di Taormina ’87 nella Compagnia di Gabriele Lavia in “Macbeth” di W. Shakespeare seguito da ”Edipo Re” di Sofocle. Passa nella
Compagnia di Luigi De Filippo interpretando testi di Machiavelli (“La mandragola”) e Scarpetta (“L’amico di papà”,“ ’Na Santarella”, “Miseria e Nobiltà”). Affronta testi di Pirandello e di giovani autori contemporanei nella Compagnia diretta da Nello Mascia. Recita con Anna Mazzamauro in “Eva
contro Eva” per la regia di Gino Zampieri. Riscuote ampio successo con la performance “Se vuoi conoscere un uomo …Padre Pio” per la rassegna Raccontami 2009, con “Un racconto, una voce, mille dipinti” per Raccontami 2010 a cura di Giulio Baffi e con l’originale formula “RistoranTeatro”. Nella stagione
2015/2016, riveste il doppio ruolo di aiuto regista ed interprete dell’Avvocato Nocella, nel capolavoro di Eduardo De Filippo “Filumena Marturano” con Gloriana per la regia di Nello Mascia. Nella stagione 2016/2017 sarà Vittorio Elia nella messa in scena di “Natale in casa Cupiello” con Luigi De Filippo.
In campo televisivo è il protagonista di “Non è vero, ma ci credo” di P. De Filippo nel ruolo del gobbo Sammaria per la Serie Palcoscenico ’92 e, sempre su RaiDue, interprete di “Cani e gatti” per Palcoscenico ’96. In campo cinematografico lavora con P. Squitieri in “Atto di dolore”, nel film per la TV
tedesca dal titolo “Felicità in prestito”, ne “La vita degli altri” di N. De Rinaldo e in “Quo vadis baby” di G. Salvatores.
Per Canale5 prende parte alla soap opera “Vivere”e alla sitcom ”Casa Vianello”. Nel 2003 interpreta il ruolo di Corradino nella fiction “Luisa Sanfelice” per la regia dei Fratelli Taviani. Nel 2004 è actor’s coach nella fiction “Una famiglia in giallo” per la regia di A. Simone. Nel 2005 partecipa
alle serie “Don Matteo 5” per la regia di E. Marchetti e "La stagione dei delitti 2" regia di D. Maiorca ed è guest fissa nel ruolo del simpatico Nando nella X serie di “Incantesimo” Raiuno. Per la stessa rete nel 2015 è in una puntata della serie “E’ arrivata la felicità 2” per la regia di Francesco Vicario.
Dal 1999 al 2010 è Actor’s Coach per la fiction dal titolo “LA SQUADRA” (cui prende parte anche come attore nel ruolo del P.M. Lorenzo Menale) e la “LA NUOVA SQUADRA-SPACCANAPOLI”.
Nel corso degli anni si dedica alla produzione, alla scrittura, all’interpretazione ed alla regia di tutti i lavori della Compagnia da lui fondata e diretta “ARTISTI CIVILI” tra cui il documentario “Anna Politkovskaja-concerto per voce solitaria” (MENZIONE SPECIALE EPIZEPHIRY 2008, PREMIO CORTIAMO ALCAMO 2008, PREMIO LA TELA DI PENELOPE 2009, PREMIO IMAIE 2009, PREMIO SALENTO FINIBUS TERRAE 2009, MENZIONE SPECIALE NICKELODEON 2009, PREMIO SARDINIA FILM FESTIVAL 2010, PREMIO BORGO IN CORTO 2010, PREMIO SALERNO FILM FESTIVAL 2010, PREMIO BORGO IN CORTO 2010, MENZIONE SPECIALE PREMIO ANTONIO LANDIERI – TEATRO D’IMPEGNO CIVILE 2011 ( oggetto di diversi servizi giornalistici sulle reti Rai nazionali).
Realizza inoltre i cortometraggi “Ma reciti o fai sul serio?” (PREMIO ALTO VOLTURNO MOVIES 2008) e “Vedi Napoli e poi (non) muori” . Con la seconda docufiction “Non cercare la logica dove non l’hai messa tu” (ITA 2016 con il patrocinio di Amnesty International) si aggiudica il Premio Hollywood International Independent Documentary Awards Fondatore, inoltre, del progetto di beneficienza “Una videoteca per Beslan” Nell’ambito del Premio Troisi si aggiudica il Cremanum d’Argento 2011.
Premio nazionale “Carlo La Catena 2013 “per l'impegno civico”, con l'alto patronato di Presidenza della Repubblica, Ministero dell’Interno, Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli
Premio Italia Diritti Umani 2016 - Free Lance International Press
Ha prodotto, scritto, diretto e interpretato il primo TheatReality
“11settembre2001:strage o complotto? YOU DECIDE”
11 settembre 2011 Cortile del Maschio Angioino - Napoli
Nel 2003 si laurea in Lettere con 110/110 e lode all’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi in Storia del cinema.
Autore del libro e del documentario dal titolo “Cinema e recitazione”, Liguori Editore 2009
Collaborazioni annuali con la Cattedra di Storia del Cinema presso l’ Università Federico II di Napoli e l’Università degli Studi di Salerno - Fisciano
Per il Forum delle Culture 2014 ha riscosso ampio successo con le lezioni spettacolo dedicate a Totò e a Eduardo De Filippo