L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Food & Wine (260)

 
 
 
 
Urano Cupisti
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 La vedova Pommery

Un luogo straordinario dove oggi, grazie alle esposizioni di arte contemporanea “Expéerience Pommery”, realizzate dagli artisti direttamente e appositamente nei tratti della cave aperta al pubblico, l'arte di fare perlage si incontra con opere atte a nobiliare il complesso di gallerie e cunicoli lungo ben 18 chilometri ad una profondità di trenta metri.

 Etichetta

Benvenuti da Madame Pommery.

Ogni anno nel mio vinovagare nella terra del perlage abbino alle mie visite sempre differenti, conoscitive dei territori, dei nuovi metodi di allevamento, costruzione dei vins Clair, spumantizzazioni, una visita doverosa alle Grandi Maison che hanno fatto la Storia di questo vino unico ed ineguagliabile . Quest'anno ho scelto la Maison Pommery.

“Qualitè d'abord”, la qualità innanzitutto, fu il motto di Madame Pommery, vedova anch'essa, quando nel 1858, prese le redini della Maison. Creò con grande successo il primo champagne “brut”, secco, dalla leggendaria annata del 1874 sconvolgendo la Londra vittoriana di allora.

Il mercato inglese era quello maggiormente di punta e la nostra vedova riusciva a portare il dosaggio zuccherino a 6/7 grammi litro. Lo champagne si produceva ancora dolce con tenori zuccherini che oggi classificheremmo extradry o addirittura dry.

Altra mossa vincente di Madame Pommery fu l'acquisizione di 120 cave sotterranee di gesso scavate in epoca romana (profonde oltre 60 metri), allora in periferia sud di Reims (oggi in centro città) che furono riempite fino alla profondità di 30 metri e collegate tra loro con cunicoli, passaggi, rese abitabili con diverse prese d'aria.

La visita è iniziata scendendo i 116 gradini che portano il visitatore direttamente alla massima profondità (30 metri con una umidità rilevata del 98%). Da qui è iniziato un percorso guidato che ha portato l'ospite, meglio definirmi turista, alla conoscenza di un mondo operativo “da miniera”, con luci tenue di candele o simili, carrucole con cesti che servivano a

 La bottega storica

trasportare i grappoli da premere con i Torchi e procedere con le tecniche conosciute allora.

Interessante è la storia della cava di Notre Dame, chiamata così per la presenza di una statua della Vergine, “Notre-Dame des Crayères” , posta a vegliare su questo mondo sotterraneo.

Nella profondità della grotta sono presenti tutte le condizioni per raggiungere al vino la maturità necessaria con un perfetto regolatore termico. Temperatura costante di 10°.

E mentre osservavo le opere d'arte poste di sala in sala, meglio dire di cava in cava, il silenzio veniva interrotto dal rumore dei carrelli elevatori trasportanti le bottiglie pronte per il remuage con i potenti gyropalet.

 
 

Interessanti i nomi dati alle singole grotte. Riportano nomi di città a significare i luoghi nel moNdo raggiunti dal marchio Pommery.

Impressionanti i numeri che selezionano da questi cunicoli: 25 milioni di bottiglie giacenti sui lieviti.

Discesa verso la cave nel gesso

La Storia recente ci racconta il “travaglio” di questa Maison. Nel 1990 entra a far parte della scuderia LVMH (acronimo Luis Vuitton, Moët, Hannessy a guida Moët). Successivamente, dopo diverse altre vicissitudini, è passata sotto il controllo del gruppo belga  Vranken presente sul mercato con numerose etichette come Desmoiselle, Charles Lafitte, Monopole Heidsieck e Barancourt.

Come dimenticare la Botte Foudre di É mile Gallé?

Foudre termine nato come unità di misura (indicava 1.000 litri), nel tempo ha assunto un significato più ampio : botte fatta su misura. 

Questa della Maison Pommery contiene ben 75.000 litri, equivalente a 100.000 bottiglie 0,75 .

Costruita nel 1903 per rappresentare la Maison all'Esposizione Universale di Saint-Louis nel Missouri (USA).

Lo scultore É mile Gallé ne realizza la parte frontale con al centro una giovane donna che emerge da un terreno di vigneti ricchi d'uva,

 La grotta a 30 metri sotto

rappresentante la Francia. La giovane donna tende un calice di champagne alla giovane America che cavalca la vecchia America. Altri elementi decorativi la testa di un indiano, una terza figura femminile (genio del commercio), la nave che ha trasportato il grande foudre, la Cattedrale di Reims ed infine la Statua della Libertà.

Oggi, la mastodontica botte dà il benvenuto al visitatore della Maison Pommery.

Dopo questa full-immersion nella Storia di questa Maison, il calice dello champagne Royale, bevuto sotto lo sguardo intimidatorio della vedova Louise, l'ho definito eccezionale. Influenzato? Direi di sì. Capoau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 3 ottobre 2022

Vranken – Pommery

Avenue de Champagne

Reims

 

 

Locandina dell'evento

Da sempre sono uno strenuo difensore del Vino come Arte. O meglio fare Vino è un Arte. E quando mi coinvolgono in serate, incontri dove l’Arte pittorica, scultorea, musicale viene avvicinata, accostata, equiparata al vino, mi esalto ricordando che…”Il vino è una vera e propria opera d’arte da ammirare e degustare in tutte le sue forme”.

Opera di Elia Inderle

È stato fonte d’ispirazione per molti artisti. Da sempre collegato alla figura dell’uomo come frutto del suo lavoro. Basti pensare al giovane Mozart che non riusciva a comporre se non aveva un calice di “marzemino” a portata di mano o il poeta Charles Baudelaire, poeta maledetto, che costruiva la sua poesia sull’alternanza di contrasti, passioni, sprofondando nell’abisso del dolore e del tormento e riusciva a superarli affidandosi al Vino al quale dedicò un Ode, L’anima del vino, dove descrisse il rapporto con una materia viva che riusciva ad innalzarlo, provvisoriamente, verso la vita.  

Il vino ha accompagnato e accompagna l’uomo in tutta la sua sfera sensoriale, (udito, vista, olfatto, tatto e gusto) e questo ha fatto in modo che l’arte lo descrivesse nelle diverse situazioni.

Pietrasanta, via del Marzocco. Evento promosso da ARTEARTI che si è posto lo scopo di mettere in relazione “tre mondi” che, seduti a tavola, hanno dialogato parlando di finanza, arte e cibo.

Nedo Mallegni, consulente di San Paolo Investimenti, presentando dati economici sul vino e arte si è soffermato sulle prospettive e opportunità per le aziende;

Nicola Rosi, presidente di Slow Food-Versilia, ha ricordato l’azione dell’associazione che promuove la conoscenza del territorio, delle materie prime, dei prodotti e produttori presentando in particolare  l’azienda biologica Le Vigne del Grillo;

Veronica Ferretti, storica dell’arte ed animatrice della serata. Partendo dalla Storia del Vino, le arti figurative dei Greci e Romani, le opere sacre del medioevo, l’esplosione rinascimentale in tutte le sue forme ha lasciato al sottoscritto il compito di “abbinare” opere pittoriche e scultoree presenti ai vini dell’Azienda Vigne del Grillo di Camaiore.

Artista: MASSIMO GARRONE

Opera di Massimo Garrone

Minimalista, ha lavorato nel cinema di animazione e per il regista Dario Argento.

Queste le opere presentate e gli abbinamenti :

  • scultura Bianco Gabberi
  • Astratto Ippocampo Bianco Gabberi
  • Orlando Furioso Bianco Gabberi
  • Astratto Rosso Prana
  • Chitarra Rosso Prana
    Agrigento di Gianfranco Meggiato

Artista: ELIA INDERLE

Informale pittore e scrittore presente quest’anno alla 59° Biennale di Venezia.

Queste le opere presentate e gli abbinamenti :

  • Astratto 1 Bianco Gabberi
  • Astratto 2 Rosso Matanna
  • Astratto 3 Rosso Barriccato

Artista GIANFRANCO MEGGIATO

Scultore astratto famoso per le sue installazioni monumentali, opere che gli sono valse il prestigioso PREMIO ICOSMOS/UNESCO per l’Arte.

Vini della Fattoria "Le Vigne del Grillo"

Le sue maggiori opere raccolte in un libro esposto per ammirarne la magnificenza. Sulla base di bellissime foto ho potuto procedere con gli abbinamenti:

  • Genes Syrah
  • Agrigento Syrah
  • Matera Prana

Il vino è riuscito ad abbinarsi con le opere presenti. Vino come motore del Mondo, in questo caso nettare per intenditori d’arte che sono riusciti a capirne il valore.

La conclusione della serata lasciata a Veronica Ferretti. “Esperienze che lasciano un ricordo nella memoria di tutti i presenti. Memoria come capacità di regalare emozioni e creare nuove relazioni tra settori diversi. Dimostrazione che possono lavorare insieme sinergicamente creando interazione con altre persone e nuovi legami”.

Connubio tra Arte e Vino. Chapeau!!!

 

Urano Cupisti

Montecarlo di Toscana

Lo dico da subito: sono un habitué, un frequentatore assiduo del Salotto che ogni anno ha luogo nel Borgo antico di Montecarlo di Toscana, all’interno di quella che è la Festa annuale del Vino.

Una festa come una volta. Quelle di cui la Toscana ne è piena. Serate da passare in allegria con canti, balli, cibo e tanto vino.

E il “salotto”, divenuto nel tempo “l’angolo elegante” della festa, come momento culturale con serate a tema nello splendido giardino dell’Istituto Pellegrini Carmignani in pieno centro.

Gnocchi di patate della Garfagnana

Nato dalla volontà di alcuni appassionati di vino montecarlesi, ancora oggi, tra una moltitudine di difficoltà, rappresenta un punto d’incontro per gli amanti del buon cibo e vino alla ricerca delle origini vuoi delle eccellenze culinarie locali, vuoi degli assaggi delle ultime annate proposte dalle aziende aderenti al Consorzio del Vino DOC di Montecarlo.

Ad accompagnarmi, come in tutte le edizioni alle quali ho partecipato, il mio carissimo amico nonché “gentiluomo del vino” Vasco Grassi.

Ex Presidente fondatore del Consorzio, ex direttore dell’azienda più conosciuta la Tenuta del Buonamico ma in particolare, “mente storica” del vino di Montecarlo.

Parlare con lui è come ritornare alle origini e riuscire a capire le “vere” fasi storiche che si sono susseguite in questa terra.

I Vini assaggiati

Sfatare i miti creati ad hoc e ricordare l’accaduto. Come per esempio, alla presenza delle famose “uve francesine” spesso ricordate come portate dai pellegrini che percorrevano la via Francigena.

“Quanto di più sbagliato che si possa dire e soprattutto scrivere” tuona Vasco nel ricordare che la viticultura moderna montecarlese ha un nome e un cognome preciso appartenente ad un periodo storico più recente: Giulio Magnani.

Marco Pardini

Fu lui, titolare della Fattoria Marchi-Magnani che nel 1870  partì alla volta della Francia per imparare dai “maestri” d’oltralpe, il modo per migliorare e rendere più moderni i vini di Montecarlo..

Fu allora che al ritorno cominciò ad allevare sulla collina montecarlese vitigni come  il Sauvignon Blanc, il Semillon, il Merlot, il Cabernet  Franc, il Cabernet Sauvignon, il Roussanne, il Syrah, il Pinot bianco e grigio.

Ed il locale Trebbiano assemblato con le uve francesine cominciò ad essere più elegante, morbido e profumato.

Quest’anno sono stato invitato alla serata dove il cibo ha visto come protagoniste la Patate della Garfagnana fornite dall’azienda Terre di Garfagnana di Piazza al Serchio, sapientemente preparate ed abbinate ad altre eccellenze culinarie dagli chef del Ristorante Lunardi’s. In abbinamento i vini di due aziende tra le più famose: Wandanna e Stefanini Tronchetti.

  • Terre di Garfagnana, realtà nella zona di Piazza al Serchio dove tra l’altro si coltiva la Patata garfagnina, una qualità particolare con caratteristiche salutari manifeste. A rappresentare l’azienda il giovane Mathias Bertolini che è riuscito nel proporre, insieme a questo tubero, le farine integrali macinate a pietra;
  • Ristorante Lunardi’s. Situato nel centro di Montecarlo, in Piazza Francesco Carrara di fronte alla Collegiata. Due fratelli, Giovanni e Francesco, una lunga gavetta in Australia e il rientro nella natia Montecarlo. Una cucina dagli ingredienti tradizionali, prodotti a chilometro zero, rivisitata in chiave moderna e una cantina fornitissima con etichette da tutto il mondo dove i vini locali hanno la priorità. Si sono superati nel preparare i piatti atti a valorizzare le patate garfagnine;
  • Wandanna, protagonisti antesignani della produzione vinicola Montecarlese, che ha partecipato con due vini, Terre de’ Cascineri Bianco 2020 e Terre de’ Cascineri Rosso 2020;
  • Stefanini-Tronchetti, impegno, dedizione, passione, amore in poche bottiglie prodotte. Ha presentato per l’occasione un vermentino (Gocce di Rugiada) e un rosato (Rosa di Notte)
    E co
Salotto del Vino

me in tutti i Salotti che si rispettano non è potuto mancare l’Ospite d’Onore: Marco Pardini, naturopata, esperto di etnomedicina ed etnobotanica che si è soffermato sulle numerose domande fatte da un pubblico molto attento ed interessato. In particolare quando ha presentato il suo ultimo libro Erbario poetico, storie d’erbe, alberi e altri incanti.

Festa del Vino, il Salotto del Vino e del Verde ovvero Montecarlo di Toscana in festa. Chapeau!

 

Urano Cupisti

 

 

 

 

 

 

 Franz Mulser

Franz Mulser, un simpaticissimo giovanottone vestito da tirolese, mi aspettava sulla strada che attraversa l’alpeggio dell’Alpe di Siusi con uno strano trabiccolo militare austriaco della seconda guerra mondiale. Di quelli che montano sui muriPuch Pinzgauer.

“Su al Gostner Schwaige sotto lo Sciliar (2.563 m) ti mostrerò cosa intendo per cucina alpina: un'intima combinazione di tradizione, natura e moderna leggerezza”. Così Franz mi ha dato il benvenuto.

Cosa ci facevo al Gostner Schwaige, nel bel mezzo dell’Alpe di Siusi, l’altopiano più esteso d’Europa? Tradizionale vacanza alpina? La scelta

 Vini assaggiati

delle Dolomiti per immergermi nella natura e fuggire dalla calca estiva delle spiagge?  Niente di tutto questo.

Mi sono ritrovato a 2000 metri di altezza a degustare VINO in un contesto di ampi prati, zone boschive, sentieri di montagna e di vetta;  un luogo speciale e decisamente diverso. Chapeau!

L’invito di quelli importanti: Elena Walch! 

Karoline e Julia mi avevano dato appuntamento, nell’ora del crepuscolo, per immergermi nell’immenso di un tramonto tra le guglie dello Sciliar e degustare alcuni vini particolari della Tenuta Walch. Quale circostanza migliore?

L’arrivo con il Puch alla Malga. Non mi è rimasto che aprire gli occhi e vedere quali doni ci offre la natura. Tutto da vedere, gustare e degustare.

Di nuovo Franz:” È dal 1990 che ho scelto di fermarmi in questo luogo dopo anni di formazione in giro per il mondo e proporre la cucina alpina:   Insalata di fiori e zuppa di fiori di fieno, succo di mela e tisana di montagna, i dolci dell’antica tradizione altoatesina e tante curiosità come le mezzelune alla farina di pere secche Al GOSTNER SCHWAIGE abbiamo un ampio giardino con molti fiori ed erbe aromatiche, alberi e cespugli. Tutto ciò che è umanamente possibile viene trasformato in succhi, tè, marmellate e molto altro”

E

 Il passito

dei vini ne vogliamo parlare? Alternativamente sono stati presentati da Karoline e Julia esaltando le peculiarità stesse negli abbinamenti.

  • Rosé 2021 20/26. Assemblaggio di Pinot Nero, Merlot e Lagrein. Ottenuto con metodo Saignée. Percorso in serbatoi inox. Perché 20/26? Perché Elena Walch ha voluto mettere in evidenza i 20° Babo del mosto e i 26° della fermentazione e…Le mie considerazioni: Giocato prevalentemente su tenui note fruttate e floreali con un gusto pulito e beverino. Eccellente, voto 90/100 (un gran voto per essere un rosé);

 

  • Pinot Bianco 2020. Le uve vengono pressate in maniera soffice ed il mosto subisce la chiarifica statica. Successivamente viene fermentato in serbatoi d' acciaio ad una temperatura controllata di 20°C. Il vino poi affina per alcuni mesi sui propri lieviti in contenitori inox. Le mie considerazioni: Al naso i profumi  fruttati con vaghe sensazioni salmastre mi hanno conquistato. Acidità e sapidità gli elementi che lo esaltano al palato con ritorni retrolfattivi. Ottimo, voto 89/100;

 

  • Chardonnay Castel Ringberg 2019. Pressatura soffice delle uve, con decantazione statica del mosto. La fermentazione avviene in barrique di legno
     Il Puch
    francese Allier. A fine fermentazione il vino viene lasciato sui propri lieviti (sur lie) e sottoposto settimanalmente alla „battonage“ per 6 mesi. Il vino matura per 10 mesi nelle barriques e per ulteriori 6 mesi in acciaio sui proprio lieviti. Le mie considerazioni: Chassagne-Montrachet o Chardonnay altoatesino? Splendido chardonnay proveniente da un “climat”, espressione di una trama vellutata e dotato di un incisivo finale sapido. Eccellente, 94/100;

 

  • ATON Pinot Noir Riserva 2017 La vendemmia si è svolta il 9 settembre 2017. Una volta giunte nella moderna cantina di fermentazione, le uve hanno subito il processo di diraspatura che lascia integri gli acini e successivamente  trasferiti per caduta, grazie alla forza di gravità, in piccole botti d’acciaio troncoconiche. A questa fase è seguita una macerazione a freddo della durata di 5 giorni e la fermentazione alla temperatura controllata di 23°, per ulteriori 15 giorni sempre nelle piccole botti d’acciaio. Il seguito caratterizzato da un periodo di 12 mesi in barriques di rovere francesi di media tostatura, periodo dopo il quale il vino ha riposato e maturato in acciaio per ulteriori 11 mesi. La lavorazione lenta e delicata è stata effettuata nel rispetto della qualità originale dell’uva e, seguendo lo stesso principio infine, il 22 agosto 2019, il vino è stato imbottigliato senza filtrazione per mantenerne l’eccezionale struttura e preservarne la naturale composizione colloidale. Durante i successivi 15 mesi di maturazione in bottiglia, “Aton” Pinot Noir Riserva 2017, ha continuato silenziosamente ad evolvere il suo potenziale sino ed essere pronto per la distribuzione avvenuta dopo il 4 ottobre 2021.  Le mie considerazioni:  Note speziate e di tabacco, felice versione che sfoggia un naso seduttivo e la
     Lo Sciliar
    trama al palato convive con una cesellatura sui tannini in un contesto spiazzante commovente. Eccellente, voto 94/100;

 

  • Vino Passito 1994. La vendemmia avviene a fine settembre ed i grappoli vengono posati su graticci in un locale ben areato dove appassiscono per 4 mesi. L’appassimento presenta una perdita di peso di circa due terzi. Anche gli zuccheri, gli aromi, l’acidità ed i tannini si concentrano. Dopo la fermentazione, che si svolge molto lentamente per un periodo di 6 settimane, avviene un lungo affinamento sui propri lieviti in acciaio per circa un anno, seguito da una lunga maturazione in bottiglia. Il contenuto zuccherino è cosi elevato che i lieviti non riescono a completare la fermentazione ed il vino rimane naturalmente dolce. Le mie considerazioni: Alleluia! Un passito che ha iniziato a farmi innamorare dal colore. Olfatto variegato intrigante e profumato. Sensazioni intense dal timbro speziato, fruttato, candito e dolcezze. Palato morbido dove una solida struttura acida e sapida mantengono l’equilibrio con le gentili note glicerlche. Eccellente, voto 94/100.

E con il calice in mano, contenente il Passito 1994, sono uscito dalla Malga a “contemplare le stelle”. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 14 giugno 2022

Gostner Schwaige

Alpe di Siusi (Bz)

Cell:  347 8368154

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www.gostnerschwaige.com

 

 

 

Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

 

L’estate impazza, la guerra continua, il covid si trasforma e colpisce ancora, l’inflazione cresce, i prezzi sono fuori controllo e la povertà aumenta. Previsioni? Nemmeno con la sfera di cristallo è possibile farle. Continuiamo a credere nella buona sorte, ad organizzare eventi, a cercare di difenderci meglio che possiamo. “Domani è un altro giorno e si vedrà”. Il riassunto dei Frammenti raccolti nel cosmo del Vino e dintorni. Purtroppo dobbiamo aprire con un lutto. Ci ha lasciato un giovane produttore della Valpolicella: Marco Accordini, 26 anni. Incidente in vigna. Chianti Classico Experience, arte, musica e teatro nel territorio del Gallo Nero. Maurizio Danese nuovo AD di VeronaFiere ovvero Vinitaly. Federdoc, Ricci Curbastro lascia dopo 24 anni, presto il nuovo Presidente. Cesare Cecchi confermato alla Presidenza del Consorzio Vino Toscana.

  

Frammento n. 1

 

L'incidente mortale

Cantina Negrar nella Valpolicella in lutto

 

Marco Accordini, figlio ventiquattrenne di Daniele Accordini, dg ed enologo della storica Cantina di Negrar (dove è nato l’Amarone), è venuto a mancare in un incidente mentre stava lavorando in campagna. Giovane neo-laureato in enologia, pronto a seguire le orme del padre. “Una tragedia immane che ci colpisce tutti”

 

 

Frammento n. 2

 

Meet Chianti Classico Experience.

 

Arte contemporanea diffusa nel territorio, concerti di musica classica in cantina, spettacoli di teatro contemporaneo nelle piazze e tante esperienze da vivere tra i filari del Gallo Nero. Tra il 9 luglio e la fine d’agosto il paesaggio chiantigiano dialogherà con l’Arte, la Musica, il Teatro, il tutto con degustazioni “open air” dove poter assaggiare il Chianti Classico direttamente dai suoi produttori. Per info: Ufficio Stampa Consorzio Vino Chianti Classico su FB, Twitter, Instagram.

 

Frammento n. 3

 

VeronaFiere ha il suo nuovo Amministratore Delegato.

 

Maurizio Danese nominato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione nel segno della continuità aziendale.  Già ai vertici della spa come Presidente dal 2015 a maggio 2022, assume la nuova carica così come previsto dalle modifiche allo Statuto volute dai soci e approvate nell’assemblea nel febbraio scorso. Buon lavoro.

 

Frammento n. 4

 

Riccardo Ricci Curbastro lascia Federdoc dopo 24 anni.

Giangiacomo Bonaldi

 

Tempo di cambiamenti ai vertici del mondo del Vino. Nuovo Consiglio d’Amministrazione della Federazione dei Consorzi del Vino, che ha eletto all’unanimità Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi. “È motivo di grande orgoglio per me ricevere una nomina così importante – dichiara Bonaldi – ma è soprattutto un’importante responsabilità e un impegno che intendo onorare al meglio, come Ricci Curbastro prima di me. Sono numerose le sfide che Federdoc dovrà affrontare nei prossimi anni, particolarmente in materia di sostenibilità e sicurezza per i consumatori, e abbiamo intenzione di raccoglierle con serietà e propositività, per proseguire nel migliore dei modi il lavoro di chi ci ha preceduto.”  Buon lavoro.

 

Frammento n. 5

 

Una riconferma: Cesare Cecchi Presidente del Consorzio Vino Toscana.

 

Cesare Cecchi

Nuovo Consiglio di Amministrazione e riconferma, per il prossimo triennio, del Presidente uscente Cesare Cecchi. Un nuovo Brend. Dopo i vari Consorzi settoriali ecco la novità: cercare di raggiungere il riconoscimento da parte del Ministero per avere piena operatività ed essere in grado di dare al Vino Toscana IGT la governance di cui ha bisogno per la sua tutela e valorizzazione. No Comment e Buon lavoro come agli altri.

 

 

 

Osservo, scruto, assaggio e…penso.  (urano cupisti)

 

 

 

 

 

 

 

 

Palazzo della spiaggia

Si può emozionare con un momento d’incontro tra grandi professionisti? La domanda è retorica e la risposta scontata: si può, eccome!

È accaduto al Nuovo Ristorante Ambrosiano Desío, all’interno dello stabilimento balneare Palazzo della Spiaggia, gestito da oltre cinquant’anni dalla Famiglia Lazzeri, a Marina di Pietrasanta, località Focette.

Non solo apertura di un nuovo Ristorante ma l’occasione per presentare il nuovo corso di tutto il complesso Palazzo della Spiaggia con il “passaggio” ufficiale di testimone dal dott. Franco Lazzeri  ai figli Laura ed Alessandro.

Tramonto dalla terrazza

“Laura ed Alessandro sono figli del Palazzo, più che miei sono figli di questa sabbia. In un momento di grandi cambiamenti epocali, loro le persone più adatte a recepirli ed apportare nuova bellezza ed energia magnetica in un contesto dove lo stare bene ne è la vera filosofia”.

Ed ecco che, entrando nel “nuovo Palazzo della Spiaggia” ti ritrovi coccolato nel Bar Phoenix, nome omaggio alle 23 palme ben recuperate, nei divani e poltrone adiacenti dove trascorrere in relax la vita di spiaggia.

P

Champagne

recisa Laura Lazzeri: “Affrontiamo questa stagione del cambiamento cercando di trovare un nuovo equilibrio con un carico emotivo importante perché in cuor nostro, sentiamo la responsabilità di dover far bene e cavalcare indenni quanto ereditato da più di mezzo secolo di attività”

- Laura, perché la scelta di questo nome, Ambrosiano Desío?

“Se le parole hanno un potere evocativo, queste riportano al suo significato etimologico più profondo. Ambrosia, ámbrotos, immortale. Il cibo che rendeva immortali gli dei e poi abbiamo recuperato il primo nome dello stabilimento balneare”.  

Andrea Mantovanelli e Matteo Mansi

Un nuovo concept, una rivoluzione nei colori, nell’immagine e una cura attenta dei dettagli, un ristorante di alto livello che abbina la sobria eleganza a un servizio di grande professionalità.

Uno dei piatti

E per la cena inaugurale Laura ed Alessandro si sono affidati allo chef Alchimista Andrea Mantovanelli, a Matteo Mansi tra le più importanti firme italiane della ristorazione francese, a Jean-François Bérard del ristorante René Sens La Cadière Costa Azzurra e Gabriele Canova, esperto sommelier, conoscitore di champagne.

Una cena a sei mani dove gli champagne scelti e serviti dal sommelier hanno chiuso un cerchio di grande equilibrio dai sapori ben definiti.

  • Giardino di gamberi viola, dressing alla mela verde, bergamotto e mandorla bianca di Noto in abbinamento a ROCHET-BOCART, Blanc des Blancs, Brut Premier Cru;
  • Grigliata di cipolla di Lucca in carbonara di mare in abbinamento a JEAN PHILIPPE TROUSSET, “absolue”, Nature (0 g/l), Pinot Noir 50%, Pinot Meunier 30%, Chardonnaj 20%;
  • Spaghetti , mandorla tostata, piquillos, aglio rosa, uova di salmone, grana padano in abbinamento a ROCHET-BOCART, Blanc des Noirs, Brut 100% Pinot Noir;
  • Risotto mantecato allo zenzero, rosmarino e parmigiano reggiano in abbinamento con JEAN PHILIPPE TROUSSET, Nuit Blanche, Pinot Noir 100%, Extra-Brut;
  • Il pesce di Jean-François Bérard in abbinamento con JEAN PHILIPPE TROUSSET. Millèsime 2015. Extra-Brut. 50% Pinot noir e 50% Chardonnay.
  • Pre-dessert con gintonic, cuore di lattuga, yoghurt, rapa rossa e cioccolato bianco;
  • Dessert al profumo di Chanel n° 5.
Il "pescato" dello chef francese

Tre Chef, un Sommelier, sette portate, sei champagne e i “quattro elementi in scena”:  Terra, Aria, Fuoco ed Acqua.

Champagne

Combinati secondo la vocazione “alchemica” dello Chef Mantovanelli che è riuscito a trasformare la materia in qualcosa che è andata oltre il piatto.

Difficile trovare parole nuove, diverse, per descrivere la magia e l’emozione provate in questa calda serata coincidente con il solstizio estivo. La terrazza ricca di magia, l’arenile dormiente e ben “pettinato” dal personale del Palazzo, il rumore del mare come sottofondo unico e speciale.

Esperienza decisamente fuori del comune. Così si è presentato alla sua “prima” l’Ambrosiano Desío, La novità della Riviera della Versilia estate 2022. Chapeau!

 

Urano Cupisti

 

 

 

 Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

 

La guerra continua, la pandemia non accenna a sparire (anzi) ed ora una nuova crisi economica che nei confronti di quella del 2008/2010 si preannuncia come “un uragano”. Si diffonde sempre di più l’idea che “non ce l’abbiano raccontata tutta”. Noi continuiamo a raccogliere “i frammenti”, quelli che ci fanno un po’ dimenticare le tristezze del quotidiano e danno la spinta a continuare. Shibuya, nel cuore di Tokyo è tornata con un festival tricolore, Leonardo Beconcini, il re del Tempranillo italiano, presenta un “bianco” a base di trebbiano, Pierangelo Tommasi chiamato alla guida delle “Famigle Storiche” della Valpolicella, i preziosi perlage della Cantina di Riva (Garda) sono stati inabissati nelle acque del lago ed infine la Sangorache, la nuova birra del Birrificio del Forte. Buona scoperta e lettura.

  

Frammento n. 1

 

Shibuya Tricolore

 

Shibuya, nel cuore di Tokyo, si è colorata di tricolore. “Go to…Italy” il tema scelto quest’anno. 10.000 presenze che, nell’arco delle due giornate, hanno potuto celarsi nei panni di  turisti a zonzo per l’Italia. Dalla gastronomia alla moda, dall’arte al mondo del Vino. Una fantastica occasione per instaurare un rapporto diretto con il consumatore giapponese e, allo stesso tempo, ottenere una larga risonanza con importatori, buyers e il mondo dei media giapponesi.

 

Frammento n. 2

 

Leonardo Beconcini presenta: VEA da uve trebbiano. 

 

Nelle vigne di Leonardo Beconcini, a San Miniato (Pi), ci passa l’antico tracciato della Via Francigena. E molto probabilmente qualche pellegrino pagò un misero pasto o un po’ d’acqua per dissetarsi con una manciata di semi che, germogliando e riempiendo una intera vigna, dettero vita alla presenza del Tempranillo. Oggi Leonardo Beconcini è riconosciuto come il vignaiolo produttore dei vini da tempranillo più famosi (e buoni) d’Italia. Recentemente a Milano ha presentato una sua nuova creatura: un bianco macerato da uve trebbiano toscano. Si tratta di un avvio di un nuovo progetto (vendemmia 2020 solo 2100 bottiglie) che si va ad aggiungere agli altri già ben conosciuti ed integrati negli obiettivi aziendali raggiunti (110.000 bottiglie annue).

 

Frammento n. 3

 

Nuovo Presidente dell’Associazione Famiglie Storiche.

 

Pierangelo Tommasi è il nuovo Presidente dell’associazione “Le Famiglie Storiche della Valpolicella”. Associazione nata nel 2009 in contrapposizione al Consorzio di tutela dell’Amarone e che oggi riunisce tredici storici produttori dei vini in Valpolicella tra i più conosciuti e famosi. Tommasi avrà come vice quattro produttori del calibro di Giuseppe Rizzardi, Luca Speri, Alberto Zenato e Marilisa Allegrini. Il programma? Storia, Passione e Progetti.

 

Frammento n. 4

 

Lo spumante nel Lago di Garda  

 

Lo scorso 8 giugno è avvenuta a Porto San Nicolò nei pressi di Riva del Garda (Tn) la nuova immersione dello “spumante nel Lago”. Il Garda custodirà le preziose bottiglie con quelle inabissate del 2020 e 2021. Il Brezza Riserva 2021 di Cantina di Riva è stato posizionato sui fondali dai Vigili del Fuoco e Sommozzatori. Collocate in robuste gabbie a 40 metri di profondità riposeranno indisturbate per 24 mesi in posizione di maturazione particolare. Ad una temperatura costante intorno ai 11°, in assenza di luce, minore differenza di pressione tra l’interno delle bottiglie e l’esterno. Il Trento Doc Chardonnay Brezza è classificato come Blanc de Blancs Bio.

 

Frammento n. 5

 

Sangorache, la nuova nata al Birrificio del Forte. 

 

Disponibile la novità dell’estate del Birrificio del Forte: la SANGORACHE, nuova birra della serie Le Itineranti, in formato bottiglia da 0,33l e fusto. Birra prodotta con l’aggiunta di amaranto a seme nero coltivato in Toscana presso la Tenuta di Cese di Terre regionali Toscane, appositamente selezionato per l’ambiente mediterraneo dall’Università di Firenze. La Birra da un dosato taglio amaricante. Chapeau!

 

 

 

Riporto di seguito le date delle Manifestazioni più importanti da qui al 31 dicembre 2022 in ordine di effettuazione:

 

- 19 e 20 giugno Amarone Opera Prima a Verona;

- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);

- nei primi giorni di settembre Festa dell’Uva a Montecarlo (Lucca);

- 15 settembre Lugana Armonie senza Tempo a Roma, villa Piccolomini;

- 16 e 17 ottobre Modena Champagne Experience a Modena;

- 23 ottobre  Life of Wine a Roma;

- ottobre  Milano Wine Week;

- ottobre  Autochtona a Bolzano;

- dall’11 al 15 novembre   Merano Wine Festival a Merano

- novembre FIVI a Piacenza;

- novembre Benvenuto Brunello a Montalcino.

 

Ricordo che sono in vendita i biglietti per MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE 2022 che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.

 

Osservo, scruto, assaggio e…penso.  (Urano Cupisti)

 

 

 

 

 

 

 

 Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

 

…e la guerra continua. E dopo il Covid “arieccoci” con la peste suina, lo spettro del vaiolo, del colera, della scarlattina, varicella, quarta malattia ecc… Viva la libertà di dire quello che ci pare. Ma in televisione NO! E mi fermo qui. Scontro politico per il vertice di VeronaFiere. (Ma non era andato tutto bene con il Vinitaly?). La carica dei produttori PIWI (super bio) con l’utilizzo e sviluppo nella ricerca di prodotti provenienti da filiere corte e certificate al fine di codificare una proposta naturale declinata in varie forme ed offerte. Torna il Premio Casato Prime Donne organizzato e promosso dalla cantina di Donatella Cinelli Colombini. Chapeau!. Cambio al vertice del Consorzio di Tutela del Lessini Durello. Un semplice scambio di consegne a rappresentare le 34 aziende produttrici di ben 1 milione di bottiglie. Questo ed altro nel numero 127 dei Frammenti Cosmici. Buona lettura!

  

Frammento n. 1

 

Mantovani sì, Mantovani no.

 

Ruggine vecchia quella tra Fondazione CariVerona e Giovanni Mantovani da oltre 20 anni Direttore di VeronaFiere. Vero e proprio scontro politico in vista delle elezioni comunali di Verona che si svolgeranno il 12 giugno p.v. Il Comune detiene ben il 40% delle azioni e rappresenta il socio di maggioranza. Nell’incertezza degli scenari futuri comunali potrebbe arrivare la riconferma di Mantovani al grido di:” poi si vedrà”. La classica ipotesi di transizione mentre scalpitano coloro che vorrebbero entrare nel nuovo CDA allargato per assegnare un posticino a chi oggi non lo ha. Vecchio copione teatrale che si ripete e il Vinitaly, nel frattempo, perde consensi tra i produttori a favore di ProWine e Vinexpo Paris.

 

Frammento n. 2

 

I vitigni del futuro. Così dicono loro. Chi?

 

Bronner, Solaris, Joanniter, Souvigner Gris, Helios i sei produttori lombardi PIWI (acronimo tedesco PILZWIDERSTANDFÄHIG tradotto in Viti Resistenti ai Funghi e da qui Allevatori di Viti Resistenti ai Funghi) che hanno presentato recentemente a Firenze nuovi sorsi da scoprire. Al grido di “rappresentiamo l’avanguardia del vino biologico con nuovi sorsi da scoprire” si sono ritrovati al Dolce Emporio ospiti dello chef Fabio Barbaglini a raccontare il frutto del loro lavoro. Dalla Lombardia non solo vino. Prodotti gastronomici pressoché introvabili: formaggi come Il Silter della Val Camonica, lo Strachintun della Val Taleggio e salumi come il Violino di Capra della Val Chiavenna. E così è stato.

 

 

Frammento n. 3

 

Premio Casato Prime Donne

 

22esima edizione dopo la pausa pandemia. Torna il Premio Casato Prime Donne promosso dall’omonima cantina di Montalcino di Donatella Cinelli Colombini. Prima Donna simbolo di femminilità che guarda al futuro affrontando nuove sfide. Il Premio è parte integrante del Progetto Prime Donne organizzato dalla cantina prima in Italia con un organico tutto al femminile.

 

Frammento n. 4

 

Il Consorzio Lessini Durello ha una nuova Presidente.

Il presidente Lessini Durello

 

Diletta Tonello, che ha ricoperto la carica di vice-Presidente, è la nuova responsabile del Consorzio che vanta 34 associati per un totale di 1 milione di bottiglie prodotte su base annua. Giovane, appena trentenne, arriva alla massima carica dopo due mandati di “gavetta” come vice. Miglioramento qualitativo attenzione all’ambiante e crescita sui mercati già acquisiti: questi i primi passi verso un consolidamento dell’opera dell’uscente Paolo Fiorini che assume la carica di Vice. Un avvicendamento previsto come evoluzione del progetto Consorzio Lessini Durello. “In questi ultimi anni la denominazione ha fatto passi da gigante grazie alla forte coesione tra i produttori grandi e piccoli”.

 

Frammento n. 5

 

Nuovo Premio a “Vitigni, Vini Rari e Antichi” di Ivano Asperti.

 

Il libro dell’amico Ivano riscuote premi e successi inaspettati. Ultimo ma certamente non ultimo è stato quello assegnato dalla giuria del Gourmand Cookbook Awards come premio speciale selezionato tra 1.568 volumi provenienti da 227 paesi e regioni del mondo. “Un lavoro che ha richiesto un lungo tempo di ricerca, studio, selezione e assaggi quella che Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa costruita con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione”. Chapeau!

 

Riporto di seguito le date delle Manifestazioni più importanti da qui al 31 dicembre 2022 in ordine di effettuazione:

 

- 29 maggio, Brianza Wine Festival, Carate Brianza (MB)

- dal 4 al 5 giugno, Terracotta&Vino alla Certosa di Firenze;

- dal 10 al 13 giugno, Spumantitalia sul Lago di Garda;

- 19 e 20 giugno Amarone Opera Prima a Verona;

- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);

- nel mese di settembre Festa dell’Uva a Montecarlo (Lucca),

- 16 e 17 ottobre Modena Champagne Experience a Modena;

- 23 ottobre  Life of Wine a Roma;

- ottobre  Milano Wine W”eek;

- ottobre  Autochtona a Bolzano;

- dall’11 al 15 novembre   Merano Wine Festival a Merano

- novembre FIVI a Piacenza;

- novembre Benvenuto Brunelle a Montalcino.

 

Ricordo che sono in vendita i biglietti per MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE 2022 che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.

 

Osservo, scruto, assaggio e…penso.  (urano cupisti)

 

 

 

 

 

 

 

 Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

 

…e la guerra continua e la pandemia non demorde anche se, visto il momento economico che viviamo, per quest’ultima abbiamo un atteggiamento e comportamento diverso. Salvo decisioni dell’ultim’ora. Conviviamo ancora con queste due disgrazie dagli esiti immediati incerti. Il mondo del Vino, riacquistata la mobilità necessaria, cerca “disperatamente” di risalire la china con il programmare eventi finalizzati alla “ripresa”. È partita la “macchina organizzatrice del Modena Champagne Experience 2022 con l’inizio della prevendita dei biglietti; il disciplinare Di Terre di Pisa DOC ha ottenuto il parere favorevole della Regione; proclamati i vincitori del Concorso Nazionale del Pinot Nero annata 2019; al lucano Fabio Mecca il Premio Gambelli 2022; ottima la prima dopo-pandemia del Summa 2022. Infine all’amico Ivano Asperti il riconoscimento Gourmand Cookbook Award 2021 sezione Drink Culture per il libro “Vitigni, Vini Rari e Antichi”. Ecco i frammenti cosmici raccolti.

  

Frammento n. 1

 

Modena Champagne Experience 2022

L’evento più importante dedicato allo spumante francese in Italia e non solo.

 

Sono in vendita i biglietti per questa manifestazione che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.

 

Frammento n. 2

 

Terre di Pisa Doc: la Regione ha detto sì alla modifica del Disciplinare.

 

La necessità di modificare il Disciplinare della DOC era una esigenza richiesta dalla gran parte delle aziende facenti parte del Consorzio Terre di Pisa. La Regione Toscana ha deciso di recepire le istanze ed ha approvato le modifiche. Adesso sarà il Ministero competente a sancire le modifiche. In cosa consistono le richieste approvate? Inserimento di tre nuove tipologie di prodotto: Terre di Pisa bianco, Rosato, Vermentino. Inoltre la menzione tradizionale “Riserva” per il rosso. Aggiornamento della zona di produzione a seguito della fusione di quattro Comuni (Crespina-Lorenzana e Lari-Casciana Terme). Ancora lontano l’inserimento della zona di produzione di Volterra, terra di confine della Provincia di Pisa a sud.

 

Frammento n. 3

 

I migliori Pinot Nero d’Italia.

 

Ancora una volta i produttori di pinot nero altoatesini hanno fatto “mambassa” aggiudicandosi otto su dieci primi posti al Concorso Nazionale del Pinot Nero che si svolge annualmente nei due Comuni della Bassa Atesina in Alto Adige: Egna e Montagna. Ancora una volta è la Cantina Andrian con la sua Riserva Anrar a salire sul gradino più alto del podio, seguita da Castello Englar con la Riserva Baltasius e Cantina S.Michele Appiano con la Riserva Sanct Valentin. Unici “stranieri” il trentino Bellaveder al 9° posto e Conte Vistarino, Oltrepò Pavese, al 10° posto. Nota dolentissima il punteggio: il primo classificato 89,2/100 e il 10° classificato 86,6/100 (che normalmente viene dato ad un “buon vino”). Ricordo le mie personali battaglie di comunicatore quando facevo parte del novero degli assaggiatori.

 

Frammento n. 4

 

Fabio Mecca si è aggiudicato il Premio Gambelli 2022

 

La consegna avvenuta il 14 marzo u.s. in occasione dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano. Promosso da ASET, Associazione Stampa Enogastroalimentare Toscana e dal network Igp, il Premio è giunto alla sua X edizione. Il lucano Fabio Mecca, enologo under 40, lo ha vinto grazie al suo lavoro che ha saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti da Giulio Gambelli: esaltazione della tipicità e caratteristiche del territorio.

 

Frammento n. 5

 

Storie e calici da tutto il mondo nel piccolo borgo altoatesino di Magré

 

Sede dell’azienda Alois Lageder che da diversi anni, in concomitanza con il Vinitaly, organizza SUMMA, rassegna mondiale dei vini biologici e biodinamici. È stata un’edizione “emozionante”, vuoi per la ripartenza vuoi per la risposta di operatori e pubblico. “Siamo contenti di avercela fatta ad organizzare il tutto, nonostante il momento e a ritrovare produttori amici e pubblico affezionato oltre a tanti nuovi volti”. Appuntamento al 1 e 2 aprile 2023.

 

Frammento n. 6

 

Nuovo Premio a “Vitigni, Vini Rari e Antichi” di Ivano Asperti.

 

Il libro dell’amico Ivano riscuote premi e successi inaspettati. Ultimo ma certamente non ultimo è stato quello assegnato dalla giuria del Gourmand Cookbook Awards come premio speciale selezionato tra 1.568 volumi provenienti da 227 paesi e regioni del mondo. “Un lavoro che ha richiesto un lungo tempo di ricerca, studio, selezione e assaggi quella che Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa costruita con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione”. Chapeau!

 

Riporto di seguito “le date della ripartenza” da maggio in poi, in ordine di effettuazione:

 

- dal 14 al 15 maggio, Enolia a Seravezza (Lucca);

- dal 15 al 17 maggio, ProWine a Dusseldorf (Germania);

- dal 22 al 23 maggio, Terre d’Italia, Lido di Camaiore (Lu);

- dal 25 al 26 maggio, Anteprima Montefalco Sagrantino;

- dal 4 al 5 giugno, Terracotta&Vino alla Certosa di Firenze;

- dal 10 al 13 giugno, Spumantitalia sul Lago di Garda;

- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);

- giugno, date ancora da comunicare, Anteprima Amarone, Verona.

 

 

Osservo, scruto, assaggio e…penso.  (urano cupisti)

 

 

 

 

 

 

 

 

Monte San Giusto (Macerata)

From Farm to Market, dalla Fattoria al Mercato.

 

Realizzare prodotti di qualità, gestendo completamente l’intera filiera di trasformazione che va dalla terra al cliente finale, base del concetto di produzione, trasformazione e commercializzazione.

“In un certo senso un’azienda biologica può essere vista come l’equivalente di una riforestazione.

In sintesi, il biologico non è necessariamente il sistema di produzione alimentare più efficiente, anzi, dobbiamo considerarlo duro, complesso e faticoso.

A fronte di questo, però, preserva la biodiversità e le tradizioni locali, limita l’impiego di tossine chimiche e l’impatto ambientale, garantisce  standard qualitativi e una completa tracciabilità del prodotto”.

Quando mi fu indicata questa azienda marchigiana ed iniziai a raccogliere notizie sul suo conto, mi colpì questo loro approccio al mondo del biologico. Capii da subito che non mi sarei trovato di fronte a scelte modaiole, di facciata, di marketing ma a decisioni convinte e avrei trovato i loro vini decisamente buoni frutto di quel duro lavoro che contraddistingue chi crede nell’attività scelta.

Ed ecco un corriere che mi recapita sei campioni da assaggiare, analizzare sensorialmente, valutare.

   Logo aziendale

Iniziamo a conoscere meglio La Quercia Scarlatta. Ci troviamo nella provincia di Macerata, più precisamente nella cittadina del sorriso, così chiamata Monte San Quirico. Ad una diecina di chilometri dal mare, immersa nelle dolci colline marchigiane che caratterizzano quella parte meridionale delle Marche.

” L’azienda agricola La Quercia Scarlatta nasce da una nostra idea lontana. Acquistare della terra nelle Marche, convertire i campi divenuti nostri in Biologico, piantare delle vigne e vigneti autoctoni, coltivare le mele rosa dei Monti Sibillini e tante altre materie prime biologiche – caratteristiche di queste terre –  per utilizzarle per la produzione di cosmetici naturali, ristrutturare una vecchia piccola casa colonica e trasformare un vecchio fienile in una cantina con annesso il frantoio.  Il sogno mio e di mio marito Stefano da sempre”. Così ho trovato questo scritto come pensiero storico di Claudia Pagliotti, la titolare.

E di Artù ne vogliamo parlare?

“Artù è il nome che abbiamo dato ad un nostro collaboratore in campo importantissimo. Si tratta del nostro cavallo da tiro di razza TRAIT – COMTOIS e che anche quest’anno, durante la vendemmia e la raccolta delle olive è stato fondamentale. L’aiuto in campo di Artù, anche quando dobbiamo portare le cassette di olive o di uva in cantina, ci evita di utilizzare il trattore e di respirare gas di scarico durante la raccolta delle olive o la vendemmia. Non c’è trattore ne cingolato cosi ecologico, performante, utile e affettuoso come il nostro Artù. Vedere Artù oggi, muoversi elegantemente fra le colline marchigiane ( e credetemi, non è per nulla facile per un Equino di 800 kg), ci riempie di gioia e lo diciamo senza alcuna vena retorica”.

La consistenza aziendale:

 

Artù - il collaboratore migliore

Sette ettari totali dove i vigneti ne occupano circa tre con una produzione che si assesta su 20.000 bottiglie annue suddivise tra bianchi, rossi e passiti. I vitigni allevati?

Principalmente Sangiovese, Merlot e presenza anche di Montepulciano, Cabernet Sauvignon a bacca nera;  principalmente Ribona (detto Maceratino) con presenza anche di Incrocio Bruni e Trebbiano a bacca bianca. Impianti a Guyot ritenuto, per quel territorio, il più adatto.

 

Gli assaggi:

 

BIANCHI

 

- Uve Bianche 2018. 85% Ribona, 15% Trebbiano. Note aziendali: Criomacerazione delle uve intere a 0°C per 24 ore, diraspatura e refrigerazione. Pressatura soffice a 0,2 bar con resa in mosto fiore del 55 %. Il mosto, dopo una decantazione statica per 48 ore, è stato spillato della parte limpida e messo a fermentare con l’ausilio di lieviti selezionati. La fermentazione a temperatura controllata di 11/12° C si è protratta per 25 giorni, dopo di che il processo è continuato con un travaso con l’eliminazione delle fecce grossolana mentre il vino è rimasto a maturare in acciaio sulle fecce nobili per 3 mesi con “batonnage” settimanali. Tre mesi di affinamento in bottiglia. 

 Le mie considerazioni:  regala profumi di fiori di campo accompagnati da sfumature minerali. Al palato è fresco e sapido. Buon equilibrio. Ottimo, voto 87/100;

 

- Marchese Japo 2017. 70 % Ribona (maceratino),  20 % Incrocio Bruni, 10 % Trebbiano. Note aziendali:  Criomacerazione delle uve intere a 0°C per 72 ore in cella frigo, diraspatura e refrigerazione. Pressatura soffice a 0,2 bar con resa in mosto fiore del 55 %. Il mosto dopo una decantazione statica per 48 ore è stato spillato della parte limpida e messo a fermentare con l’ausilio di lieviti selezionati. La fermentazione a temperatura controllata di 11/12° C si è protratta per 25 giorni dopo di che si è proceduti ad un travaso con eliminazione delle fecce grossolana mentre il vino rimane a maturare in acciaio sulle fecce nobili per 6 mesi con “batonnage” settimanali. Affinamento in

  Marchese Iapo

bottiglia per tre mesi. 

Le mie considerazioni:  ricordi di mimosa in fiore, ginestra ed erbe aromatiche. Anche pesca a polpa bianca. Al palato sorso appagante, fresco e morbido. Ottimo, 89/100;

ROSSI

- Uve Rosse 2019  68 % SANGIOVESE – 32 % MERLOT. Note aziendali:  Diraspatura e successiva fermentazione in presenza delle bucce per 18 gg. Svinatura e pressatura a 0,2 bar con resa in vino fiore del 65%. Il vino, ultimata la fermentazione malolattica in acciaio, viene travasato per alcuni mesi in legno, per conferire una maggiore complessità. Affinamento di tre mesi in bottiglia.

Le mie considerazioni:  Naso profumato di ciliegia in confettura, di speziature dolci. Assaggio vinoso, pieno, corposo. Di fa

      Il Giovo

 

cile beva. Ottimo, voto 88/100;

- Il Giovo 2017.  52 % SANGIOVESE – 22 % MERLOT – 20 % MONTEPULCIANO 6% CABERNET. Note aziendali:  Diraspatura e successiva fermentazione in presenza delle bucce per 18 giorni. Svinatura e pressatura soffice a 0,2 bar con resa in vino fiore del 65 %. Il Montepulciano e il Cabernert fermentano in legno. Tutta la massa viene poi riassemblata per svolgere la fermentazione malolattica in acciaio e poi posta a maturare in legno per 6 mesi. Tre mesi in bottiglia.

Le mie considerazioni:  Si sale di livello. Già l’assemblaggio ci porta alla scoperta di un quadro olfattivo complesso. In primo piano note di frutta matura, ciliegia e cassis, poi tabacco dolce e soffi di vaniglia. Al palato equilibrato nelle varie componenti con tannini ben fusi e ritorni retrolfattivi in linea. Ottimo, ad un passo dall’eccellenza, voto 89/100;

- Gustav 2017.  50 % SANGIOVESE  – 40 % MONTEPULCIANO  – 10 % CABERNET. Note aziendali:  Diraspatura e successiva fermentazione in presenza delle bucce per 25 giorni.  Svinatura e pressatura soffice a 0,2 bar con resa in vino fiore del 55 %. Il Montepulciano fermenta in botte grande. Successivamente la massa viene poi riassemblata per svolgere la fermentazione malolattica in acciaio e poi posta a maturare in barriques per 15/18 mesi. Tre mesi di affinamento in bottiglia.

      Gustav

Le mie considerazioni:  Forse un affinamento più lungo in bottiglia apporterebbe al vino una maggior consistenza. Comunque si è presentato nel bevante con un manto lucente ed elegante. La consistenza ad appannaggio di una visione delle morbidezze tradotte in archetti fitti e copiosi. Ali’olfatto  profondi e netti profumi di frutta rossa, di floreali macerati (viole), sottobosco diffuso e apertura sui terziari con speziature dolci che hanno invaso il naso. Al palato esplode potente con tannini ancora da domare ed una acidità che preannuncia lunga vita. Un bel palco di sostanze morbide, polialcoli, che sorreggono le durezze e creano un perfetto equilibrio. Sapido e lungo con una venatura minerale. Chapeau! Eccellente, voto 92/100.

VINO DOLCE

- Dolce Rachele.  RABONA 100%. Note aziendali:  EPOCA DI RACCOLTA: Ultima decade di ottobre e lasciate appassire sui graticci per altri 30 giorni VINIFICAZIONE:   Diraspatura seguita da una pressatura soffice. Il mosto dopo una decantazione statica per 48 ore è stato spillato della parte limpida e messo a fermentare con l’ausilio di lieviti selezionati. La fermentazione a temperatura controllata di 11/12° C si è protratta per 10 giorni dopo di che si è proceduti ad un travaso per ultimare la stessa in barriques dove è rimasto per circa 6 mesi. 

Le mie considerazioni:  fine corredo olfattivo per questo “dolce marchigiano”. Agrumi canditi, albicocca disidratata, toni iodati e confetti tradizionali. Al palato dolcezza bilanciata da freschezza. Chiude con un finale leggermente salmastroso. Ed ha chiuso in maniera brillante questa particolare, esclusiva, insolita, degustazione. Eccellente, 92/100.

Il Futuro?

  • Studiare coltivazioni di ingredienti bio per la linea di cosmesi;
  • Arrivare presto a ZERO solfiti aggiunti per i vini. (Anche, se personalmente, la vedo dura). Chapeau!

 

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 24 aprile 2022

Azienda La Quercia Scarlatta

Via Sabbionara

Monte San Giusto – Macerata

Cell:  +39.346.2566380  +39.348.9037808

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www.laquerciascarlatta.bio

 

 

 

 

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