L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Palazzo della spiaggia |
Si può emozionare con un momento d’incontro tra grandi professionisti? La domanda è retorica e la risposta scontata: si può, eccome!
È accaduto al Nuovo Ristorante Ambrosiano Desío, all’interno dello stabilimento balneare Palazzo della Spiaggia, gestito da oltre cinquant’anni dalla Famiglia Lazzeri, a Marina di Pietrasanta, località Focette.
Non solo apertura di un nuovo Ristorante ma l’occasione per presentare il nuovo corso di tutto il complesso Palazzo della Spiaggia con il “passaggio” ufficiale di testimone dal dott. Franco Lazzeri ai figli Laura ed Alessandro.
Tramonto dalla terrazza |
“Laura ed Alessandro sono figli del Palazzo, più che miei sono figli di questa sabbia. In un momento di grandi cambiamenti epocali, loro le persone più adatte a recepirli ed apportare nuova bellezza ed energia magnetica in un contesto dove lo stare bene ne è la vera filosofia”.
Ed ecco che, entrando nel “nuovo Palazzo della Spiaggia” ti ritrovi coccolato nel Bar Phoenix, nome omaggio alle 23 palme ben recuperate, nei divani e poltrone adiacenti dove trascorrere in relax la vita di spiaggia.
P
Champagne |
recisa Laura Lazzeri: “Affrontiamo questa stagione del cambiamento cercando di trovare un nuovo equilibrio con un carico emotivo importante perché in cuor nostro, sentiamo la responsabilità di dover far bene e cavalcare indenni quanto ereditato da più di mezzo secolo di attività”
- Laura, perché la scelta di questo nome, Ambrosiano Desío?
“Se le parole hanno un potere evocativo, queste riportano al suo significato etimologico più profondo. Ambrosia, ámbrotos, immortale. Il cibo che rendeva immortali gli dei e poi abbiamo recuperato il primo nome dello stabilimento balneare”.
Andrea Mantovanelli e Matteo Mansi |
Un nuovo concept, una rivoluzione nei colori, nell’immagine e una cura attenta dei dettagli, un ristorante di alto livello che abbina la sobria eleganza a un servizio di grande professionalità.
Uno dei piatti |
E per la cena inaugurale Laura ed Alessandro si sono affidati allo chef Alchimista Andrea Mantovanelli, a Matteo Mansi tra le più importanti firme italiane della ristorazione francese, a Jean-François Bérard del ristorante René Sens La Cadière Costa Azzurra e Gabriele Canova, esperto sommelier, conoscitore di champagne.
Una cena a sei mani dove gli champagne scelti e serviti dal sommelier hanno chiuso un cerchio di grande equilibrio dai sapori ben definiti.
Il "pescato" dello chef francese |
Tre Chef, un Sommelier, sette portate, sei champagne e i “quattro elementi in scena”: Terra, Aria, Fuoco ed Acqua.
Champagne |
Combinati secondo la vocazione “alchemica” dello Chef Mantovanelli che è riuscito a trasformare la materia in qualcosa che è andata oltre il piatto.
Difficile trovare parole nuove, diverse, per descrivere la magia e l’emozione provate in questa calda serata coincidente con il solstizio estivo. La terrazza ricca di magia, l’arenile dormiente e ben “pettinato” dal personale del Palazzo, il rumore del mare come sottofondo unico e speciale.
Esperienza decisamente fuori del comune. Così si è presentato alla sua “prima” l’Ambrosiano Desío, La novità della Riviera della Versilia estate 2022. Chapeau!
Urano Cupisti
Jacques Cheminade |
Sono trascorsi più di 75 anni dalla fine dell’ultima guerra e le stigmate del trascorso sono ancora tutte lì, intatte, fautrici di libertà vigilata, piena di illusioni magiche che ci incatenano mani e piedi alla dura realtà. La storia, maestra di vita, ci spiega che mai nessuno si è sentito libero senza lottare per la propria dignità. Terra di conquista fino a un secolo e mezzo fa il nostro Paese unito, grazie al sangue e agli ideali dei nostri nonni, prese il destino in mano e ne pagò le conseguenze, sia nel bene che nel male, ma l’evoluzione del nostro sentire, della nostra coscienza collettiva, hanno ridato ai più quell’orgoglio e quella dignità che non conoscevamo più dal tempo degli antichi romani. Troppo tardi per ignorarli. Nessuno ci concederà nulla, anzi, saremo ostacolati in tutti i modi. Dovremo combattere per noi e il futuro dei nostri figli. Ma bisogna prima combattere per poi poter donare. E’ così che si preserva la centralità dell’uomo. Le forze del male sono sempre in agguato.
“Sursum corda” (in alto i cuori - facciamoci coraggio) sentenziavano i nostri antenati, e questo pare essere il momento propizio per ripeterlo a noi stessi. Quale via potrebbe ridarci la dignità perduta? Solo e unicamente quella dell’Eurasia! Nostro sbocco naturale. Chi guarda unicamente al profitto per preservare il proprio potere lo sa bene. La lotta sarà dura, nella speranza non si arrivi alle estreme conseguenze. In tal caso non ci saranno né vincitori, né vinti.
Lo stesso appello filtra tra i più consapevoli del tragico momento, in ogni parte dell’Europa. Jacques Cheminade, giornalista e politico francese, già candidato alle elezioni presidenziali francesi del 2012, in un suo recente articolo/appello afferma che la Francia deve ritirarsi dalla Nato. In nome degli interessi fondamentali della nazione e della pace nel mondo. In una recente dichiarazione Jens Stoltenberg, segretario generale dell'Alleanza, ha auspicato la volontà dei paesi membri di ottenere la vittoria contro la Russia. In effetti, l'Ucraina viene quindi associata alla NATO, il che equivale a superare una linea rossa nei confronti di Mosca.
Allo stato attuale, contrariamente alle previsioni delle dichiarazioni del mainstream occidentali le forze militari ucraine sono vicine alla sconfitta sul campo. Quindi cosa può fare la NATO in queste circostanze? Stando alla sua logica, diventerebbe sempre più un cobelligerante poiché aumenterebbe il suo coinvolgimento nella guerra, sia nel suo contesto cibernetico, sia nel rischio di varcare la soglia dell'uso di armi nucleari tattiche di cui dispone anche la Russia.
A ben vedere, un’organizzazione nata per la difesa comune dei suoi membri è stata trasformata in una “Global Nato” a uso e consumo di altri interessi. Si è estesa la competenza agli affari del mondo intero nonostante abbia perso la sua ragion d'essere con lo scioglimento del Patto di Varsavia.
Per il giornalista e politico francese accettare questa politica significherebbe alienare l’indipendenza nazionale e intraprendere una guerra permanente nel mondo, la quale potrebbe degenerare, per caso o per una folle corsa a capofitto, in un conflitto nucleare, con il rischio "che l'umanità si annulli in una distruzione totale”. Che i media e l'irresponsabilità dei politici cerchino di immergerci nella negazione della realtà non cambia la realtà.
Cambiare l'Alleanza dall'interno non è possibile. L'unica opzione ragionevole quindi è scendere da questo treno impazzito. C’è una maggioranza in Francia che lo vuole. Circa due terzi dei francesi hanno votato per i candidati che hanno preso questo impegno. Cheminade rivolge a questi candidati, con l'urgenza richiesta dall'attuale situazione mondiale, l’appello a mantenere le promesse e a guidare la battaglia. Non farlo porterebbe alla sottomissione, al disonore e, in fine, alla guerra.
Chi è Marco Giordano?
Marco Giordano nasce a Milano nel 1965, di origini Senesi (Radicondoli).
E' un ex agente della Guardia di Finanza e appartiene al corpo militare della Croce Rossa Italiana.
Ha una trentennale esperienza nel campo della sicurezza, in vari ambiti e settori. Titolare di un istituto di investigazioni private e socio di un’agenzia di viaggi e procuratore sportivo.
Specializzato nel settore criminologico, laureato in giurisprudenza in Italia e in Spagna, ha seguito importanti corsi di criminologia, iscritto come persona esperta alla IBPA (International Association of Bloodstain Patterm Analyst).
Una persona estremamente impegnata e dedita a grandi responsabilità oltre che un autore prolifico di testi impegnati.
Indubbiamente una persona dalle molteplici capacità sia a livello pratico che intuitivo. La tua creatività, tenacia e forza, accompagnate sicuramente da passione, curiosità oltre che la grande determinazione ti hanno portato ad agire in tanti campi diversi anche se in qualche modo collegati fra loro. Tanta esperienza e tanti meritati successi. Indubbiamente per quanto riguarda il tuo interesse investigativo si evince che è ciò che ti aggrada in modo totale tanto di averne fatto la tua professione.
D- Quanto ami questo tuo difficile impegno e soprattutto quando hai iniziato?
R- Ho iniziato in guardia di finanza nel 1986, investigatore privato, consulente, nel 2012 ho ottenuto la licenza investigativa come previsto dall’art. 134 del T.u.l.p.s..
D-Plurilaureato, curioso, intelligente, intuitivo. Dalla tua vita indubbiamente ricerchi di continuo conoscenza, sapere, cultura e visto che l'ultima laurea è abbastanza recente, ci fa pensare che forse non è finita qui...sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli voglia di crescere. Ho ragione? vuoi dirci se hai altri sogni nel cassetto? e se si, vuoi svelarci quali sono?
R-Il mio interesse maggiore è dedicarmi ad aiutare chi ha più bisogno e creare un centro di formazione per le investigazioni, per la sicurezza, per la criminologia. Far crescere il nostro settore con la creazione di un albo professionale.
Veniamo adesso alla tua carriera di scrittore motivo di questa intervista.
D-Sei in continua evoluzione, hai molteplici argomenti da condividere con il pubblico e nonostante stia per uscire il tuo ultimo libro, sono convinta che altri ne hai nel cassetto.
Sbaglio?
R- Si amo molto scrivere e mi sento versatile … ho molte idee ma preferisco per il momento non svelarle.
D- Quando hai iniziato a scrivere?
R- In realtà scrivo da bambino, da sempre, prima poesie poi racconti e poi saggi. Ho iniziato a pubblicare dal 2013 da quando ho preso coscienza delle mie capacità.
D-Come riesci a raggiungere il lettore ed avere il successo che hai?
R-Dopo tanti anni di investigazioni ho capito di essere un ottimo analista e un perfetto detective: riesco a ricercare e a interpretare le informazioni. Mi sento estremamente creativo e riesco ad adeguarmi alle richieste del pubblico o delle aziende. Inoltre mi sento capace di attivare una ottima comunicazione, fondamentale per avere consensi e successo, riesco ad arrivare al cuore del lettore per portarlo su un nuovo livello di comunicazione e intrattenimento. Riesco ad organizzare il tempo, ho una buona socialità e soprattutto sono attento ai dettagli che fanno la differenza.
Mi sento di essere un buon scrittore perché ho delle capacità intrinseche nel:
• Condurre le ricerche
• Analizzare il materiale ottenuto
• Redigere e aggiornare i manuali che a loro volta richiedono un’approfondita conoscenza dell’argomento trattato
• Scrivere biografie
• Lavorare sul web strutturando le informazioni in maniera appetibile per il linguaggio e il traffico che contraddistingue internet
• fare delle sintesi affinché anche gli argomenti più complessi e articolati possano diventare alla portata di tutti, compresi e condivisi.
Scrivere i discorsi.
D-Hai scritto un libro sul femminicidio. Argomento purtroppo sempre attuale. Vigliaccheria, infamia, senso di potenza e anche molta omertà.
Cosa descrivi nel tuo libro?
R-La maggior parte di questi delitti avviene per mano di mariti, compagni, padri, fratelli, persone conosciute dalle vittime che, visto il legame familiare e sentimentale, dovrebbero amarle e proteggerle e invece, approfittando di tale rapporto, violano due tipi di soglie: quella relativa al corpo della donna, pregiudicandone l’incolumità e la salute, e quella del contesto in cui la donna si trova, che dovrebbe essere fonte di protezione. Dal canto loro le donne vedono violate la propria libertà, dignità e uguaglianza.
La violenza di genere è la piaga piu’ grossa della nostra società io l’ho molto a cuore sono cresciuto grazie a due donne (nonna e mamma) in un periodo dove una donna giovane e sola era una poco di buono.
Questo ha lasciato nel mio cuore profonde ferite ora è il momento del riscatto, ritornare quello che mi è stato donato.
Molto interessante anche il libro sull'architettura gotica in val d'Elsa dove Radicondoli ne è protagonista. Un testo che nello stesso libro definisci un'indagine "esplorativa"
D-Che tipo di lavoro è stato?
R-E' stato un grosso lavoro di ricerca storica, un confronto con altri testi con la realtà, paragone tra Gotico e Romanico tra San Galgano e Radicondoli.
L’Abbazia di San Galgano a Chiusdino e la Pieve di San Giovanni Battista a Radicondoli Dal XII fino a tutto il XVI secolo, a partire dalla Francia Settentrionale l’arte gotica si è evoluta da quella romanica e si è diffusa in tutta Europa, fino a...
"Lo stalking-profili criminologi" è un altro tuo libro che interseca la tua professione alla tua attività di scrittore.
D- Scrivere di un argomento così attuale non è sicuramente semplice per chi non ha esperienza in tale materia. Si tratta di un saggio? Vuoi dirci qualcosa in merito?
R-Si è un saggio e una mini guida per la donna per imparare a difendersi dagli abusi di violenze soprattutto da quelle ripetute.
Lo stalking in Italia è stato concepito come fattispecie a se stante soltanto in tempi recenti, con il d. L. 11/2009 convertito successivamente in legge n. 38/2009 e disciplinato nel codice penale all’art. 612Bis. Non viene più considerato come un reato minore, ma bensì rilevante, dove le donne sono abitualmente le vittime e l’uomo lo stalker. Negli ordinamenti stranieri tale fattispecie è stata presa in considerazione e definita molti anni prima rispetto all’ordinamento italiano, in Danimarca addirittura nel lontano 1930. Nel testo dell’opera si evidenzia, determinata la fattispecie di reato, l’assoluta necessità di lavorare nella direzione della prevenzione e quindi della cura e del sostegno rivolto al recupero sociale sia delle vittime che degli stalker.
D-Hai scritto come abbiamo detto diversi libri (più di dieci) fra saggi, manuali e specifici sul settore economico/contabile.
(www.librimarcogiordano.it.)
R-Questa estate è di prossima uscita un nuovo lavoro dal titolo “DECRETO LEGISLATIVO 231/2001 E SUCCESSIVE MODIFICHE”
D-Di cosa si tratta? Vuoi parlarcene in modo sintetico ma esaustivo?
R-Il Decreto legislativo 8.06.2001 n. 231 ha introdotto, per la prima volta nel nostro ordinamento, la previsione di una responsabilità personale e diretta dell'ente collettivo (intendendosi come tali sia gli enti forniti di personalità giuridica e le società e associazioni anche prive di personalità giuridica) per la commissione di una serie di reati da parte delle persone fisiche ad esso legate, che abbiano agito nell'interesse o a vantaggio dell'ente. Il Decreto Legislativo 231/01 stabilisce le responsabilità del datore di lavoro e dell’azienda in caso di illeciti compiuti dai propri dipendenti. In tali casi il datore di lavoro può tutelarsi da azioni legali se può dimostrare di aver adottato ed efficacemente attuato un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi’ “antidoto” per evitare il coinvolgimento dell’azienda o dell’Ente invocando l’esclusione o la limitazione della propria responsabilità derivante da uno dei reati previsti dalla legge è dotarsi in primo luogo di un adeguato Modello Organizzativo ed affidarsi ad un Organismo di Vigilanza che ne controlli l’attuazione. Tema che mi sta particolarmente a cuore anche per il settore investigativo e per capire meglio la questione mi sono iscritto nel elenco nazionale degli organismi indipendenti di valutazione della performance (O.I.V.) al n. 6935, tenuto dal ufficio per la valutazione della performance del Dipartimento della Funzione Pubblica Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Diverse lauree, raggiungimenti di obiettivi e di impegno culturale oltre che pratico/lavorativo ti hanno reso la persona che sei e questo ti ha portato ad avere qualifiche e responsabilità in vari campi.
D- Visto i tuoi tanti interessi fra la scrittura e la tua professione hai tempo di dedicarti ad altro?
R- Mi sono e mi sto dedicando a collaborare con le Università per creare percorsi di studio ad hoc e per aiutare i giovani nei percorsi formativi.
D- in cosa consiste la tua collaborazione?
R- Faccio parte del corpo docente, oltre a far parte del centro studi, l’Organo, che è responsabile della pianificazione dei percorsi di studio e del "tutoraggio" degli studenti.
In ciascuno di questi incarichi sono responsabile della regia e dello sviluppo di discorsi, manuali, saggi generalmente destinati alla pubblicazione o alla presentazione.
D- Quali saranno gli altri argomenti che vorresti espletare nelle tue prossime pubblicazioni?
R- Vorrei continuare a produrre saggi di natura giuridica ed economica per dare indicazioni ed essere un punto di riferimento una guida per i soggetti più fragili, più deboli, per dar loro una possibilità più chiara per potersi difendere, senza essere schiacciati da questa società diventata quasi disumana. Ma ambirei a poter scrivere pure dei manoscritti di storia e geografia sulle mie zone (posti non molto conosciuti) sulle persone che ci hanno vissuto. vorrei vivere e far vivere le emozioni di un tempo…. Vorrei…. Fare lo scrittore professionista, è un lavoro molto impegnativo, dove la creatività dev’essere alla base per poter farlo senza troppe sofferenze. La mia passione è scrive di vita, comunicare storie quotidiane e farlo in modo immersivo.
Per ogni personaggio che intervisto, lascio sempre una "domanda bianca"; è uno spazio dove l'autore ha libertà di espressione per qualsiasi argomento senza catene e limite di pensiero.
D-Marco, vuoi prendere la parola?
R-Ti ringrazio ma l’intervista è già esaustiva e precisa già con le tue domande, ringrazio per l’opportunità datami.
L’unica cosa che spero possa accadere a breve è la possibilità che venga dedicata una via del mio paese a mio zio Livio (detto Lido) Gobbini che nel 1943 mori’ in un sanatorio della regione Mordovia (Russia).(https://agenziastampaitalia.it/lettere-in-redazione/54526-giordano-chiedo-al-sindaco-di-intotolare-una-via-a-livio-gobbini-morto-nella-campagna-di-russia)
Per poter dare un luogo ALLA SUA MEMORIA ho pubblicato un libro “la campagna di Russia”.
le sue spoglie mortali furono buttate in una fossa comune del sanatorio …. mia nonna aspettò il suo ritorno fino al 1959, anno in cui le fu comunicata la sua dipartita. Dormivamo con un altarino, alla sua memoria, in camera fino alla morte della mia nonna. Spero che qualcuno ascolti questa mia richiesta d’aiuto affinché possa essere intitolata una via alla sua memoria nel mio e suo paese, per evitare che la sua memoria venga cancellata, non esiste un luogo dove piangerlo, dove ricordarlo a parte il mio libro.
Grazie mille Marco! Un grande personaggio, una bella persona.
(ndr)-Ai lettori che possono aiutare Marco Giordano nel titolare una strada a nome di suo zio Livio Gobbini nel proprio paese. La memoria è di tutti e non solo dei singoli.
Per contattare Marco Giordano potete inviare una mail a:
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
oppure
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Risultato storico oggi quello ottenuto da #DamianoTommasi con la sua #Rete nelle elezioni a Sindaco di Verona.
Un dato che la dice lunga sul pensiero della gente, che piuttosto preferisce affidarsi ad un uomo fuori dagli schieramenti politici, per governare una città meravigliosa come Verona.
Anche se il dato è schiacciante, le regole vogliono che la partita non sia terminata e la vincerà soltanto chi, ai tempi supplementari, avrà più "cambi" in panchina...
E sono proprio i cambi il grosso problema, "cambiare per non voler cambiare", preferendo l'altro non votato alla prima tornata, anziché schierarsi dalla parte della maggioranza.
Il risultato di oggi, se confermato anche il prossimo 26 giugno, potrebbe segnare l'inizio di nuova era, un nuovo modello di "politica" che, affermandosi a Verona, investirà tutto il nostro Paese.
Visto i tristi risultati della nostra Nazionale di calcio, di cui Tommasi ha fatto parte nella sua prestigiosa carriera, verrebbe da dire: "Non fateci perdere per la terza volta la possibilità di giocare il nostro mondiale", come è già successo proprio a lui, in occasione delle elezioni a Presidente della FIGC!..
Forse è giunto il momento di dare la possibilità a questo uomo, distintosi sempre per i suoi valori, oltre che per le qualità sportive, la possibilità di esprimersi per la sua città.
Sarà sufficiente mantenere il proprio pensiero, non serve cambiarlo, non serve coalizzarsi con l'uno o con l'altro, perché è certo che entrambi i candidati vogliono il bene della propria città, ma chi ha vinto deve governare , chi ha perso deve vigilare e chi non ha voluto esprimersi, avrà l'opportunità di guardare e magari, chi lo sa, essere più convinto la prossima volta...
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
La guerra continua, la pandemia non accenna a sparire (anzi) ed ora una nuova crisi economica che nei confronti di quella del 2008/2010 si preannuncia come “un uragano”. Si diffonde sempre di più l’idea che “non ce l’abbiano raccontata tutta”. Noi continuiamo a raccogliere “i frammenti”, quelli che ci fanno un po’ dimenticare le tristezze del quotidiano e danno la spinta a continuare. Shibuya, nel cuore di Tokyo è tornata con un festival tricolore, Leonardo Beconcini, il re del Tempranillo italiano, presenta un “bianco” a base di trebbiano, Pierangelo Tommasi chiamato alla guida delle “Famigle Storiche” della Valpolicella, i preziosi perlage della Cantina di Riva (Garda) sono stati inabissati nelle acque del lago ed infine la Sangorache, la nuova birra del Birrificio del Forte. Buona scoperta e lettura.
Frammento n. 1
Shibuya Tricolore
Shibuya, nel cuore di Tokyo, si è colorata di tricolore. “Go to…Italy” il tema scelto quest’anno. 10.000 presenze che, nell’arco delle due giornate, hanno potuto celarsi nei panni di turisti a zonzo per l’Italia. Dalla gastronomia alla moda, dall’arte al mondo del Vino. Una fantastica occasione per instaurare un rapporto diretto con il consumatore giapponese e, allo stesso tempo, ottenere una larga risonanza con importatori, buyers e il mondo dei media giapponesi.
Frammento n. 2
Leonardo Beconcini presenta: VEA da uve trebbiano.
Nelle vigne di Leonardo Beconcini, a San Miniato (Pi), ci passa l’antico tracciato della Via Francigena. E molto probabilmente qualche pellegrino pagò un misero pasto o un po’ d’acqua per dissetarsi con una manciata di semi che, germogliando e riempiendo una intera vigna, dettero vita alla presenza del Tempranillo. Oggi Leonardo Beconcini è riconosciuto come il vignaiolo produttore dei vini da tempranillo più famosi (e buoni) d’Italia. Recentemente a Milano ha presentato una sua nuova creatura: un bianco macerato da uve trebbiano toscano. Si tratta di un avvio di un nuovo progetto (vendemmia 2020 solo 2100 bottiglie) che si va ad aggiungere agli altri già ben conosciuti ed integrati negli obiettivi aziendali raggiunti (110.000 bottiglie annue).
Frammento n. 3
Nuovo Presidente dell’Associazione Famiglie Storiche.
Pierangelo Tommasi è il nuovo Presidente dell’associazione “Le Famiglie Storiche della Valpolicella”. Associazione nata nel 2009 in contrapposizione al Consorzio di tutela dell’Amarone e che oggi riunisce tredici storici produttori dei vini in Valpolicella tra i più conosciuti e famosi. Tommasi avrà come vice quattro produttori del calibro di Giuseppe Rizzardi, Luca Speri, Alberto Zenato e Marilisa Allegrini. Il programma? Storia, Passione e Progetti.
Frammento n. 4
Lo spumante nel Lago di Garda
Lo scorso 8 giugno è avvenuta a Porto San Nicolò nei pressi di Riva del Garda (Tn) la nuova immersione dello “spumante nel Lago”. Il Garda custodirà le preziose bottiglie con quelle inabissate del 2020 e 2021. Il Brezza Riserva 2021 di Cantina di Riva è stato posizionato sui fondali dai Vigili del Fuoco e Sommozzatori. Collocate in robuste gabbie a 40 metri di profondità riposeranno indisturbate per 24 mesi in posizione di maturazione particolare. Ad una temperatura costante intorno ai 11°, in assenza di luce, minore differenza di pressione tra l’interno delle bottiglie e l’esterno. Il Trento Doc Chardonnay Brezza è classificato come Blanc de Blancs Bio.
Frammento n. 5
Sangorache, la nuova nata al Birrificio del Forte.
Disponibile la novità dell’estate del Birrificio del Forte: la SANGORACHE, nuova birra della serie Le Itineranti, in formato bottiglia da 0,33l e fusto. Birra prodotta con l’aggiunta di amaranto a seme nero coltivato in Toscana presso la Tenuta di Cese di Terre regionali Toscane, appositamente selezionato per l’ambiente mediterraneo dall’Università di Firenze. La Birra da un dosato taglio amaricante. Chapeau!
Riporto di seguito le date delle Manifestazioni più importanti da qui al 31 dicembre 2022 in ordine di effettuazione:
- 19 e 20 giugno Amarone Opera Prima a Verona;
- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);
- nei primi giorni di settembre Festa dell’Uva a Montecarlo (Lucca);
- 15 settembre Lugana Armonie senza Tempo a Roma, villa Piccolomini;
- 16 e 17 ottobre Modena Champagne Experience a Modena;
- 23 ottobre Life of Wine a Roma;
- ottobre Milano Wine Week;
- ottobre Autochtona a Bolzano;
- dall’11 al 15 novembre Merano Wine Festival a Merano
- novembre FIVI a Piacenza;
- novembre Benvenuto Brunello a Montalcino.
Ricordo che sono in vendita i biglietti per MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE 2022 che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (Urano Cupisti)
Un video con immagini apparentemente raccapriccianti di massacri è diventato virale su internet. Ma le immagini sono volutamente false. Sono andata a parlare con gli autori.
Non sono pacifisti.
“Non siamo pacifisti” è la prima cosa che mi dicono quando li intervisto.
Anzi argomentano: “Rifiutare a priori la guerra è, a nostro parere, un atteggiamento rigidamente dogmatico non giustificato dalla multiforme varietà delle situazioni reali. Se ti aggrediscono, hai il diritto dovere di usare la violenza e la guerra per difenderti. Questo vale anche per l’Ucraina.”
Ma allora? Perché lo avete fatto?
“E’una questione di scelte democratiche. Su cosa valutano gli italiani la partecipazione a questo conflitto? Su argomenti razionali o solo sul pathos? Perché la guerra è molto costosa, faticosa e carica di dolore, morte e distruzione. Quindi deve valerne davvero la pena e deve essere valutata sulla base di informazioni e necessità reali che riguardano l’effettiva sopravvivenza del tuo Paese; in più, bisogna calcolare chi hai di fronte e quali sono le conseguenze possibili, per te e per tutti i belligeranti”.
Insomma, perché la guerra in Ucraina non è interesse italiano e gli italiani non sanno scegliere?
“Molto peggio di così: il sospetto è che qui qualcuno della classe dirigente non sia realmente al servizio del nostro Paese, e ci voglia piuttosto spingere nelle fauci del lupo. La confisca dell’informazione mainstream è davvero preoccupante, in questo senso.”
Ormai il video è diventato virale. Un minuto di scene raccapriccianti, di enorme realismo, con cadaveri legati ed abbandonati, ragazze stuprate, edifici distrutti, l’intero set dell’orrore che vediamo proposto dai media ormai da novanta giorni. Dopo, un minuto per spiegare che è tutto falso, che il set è stato realizzato ad arte da cinque ragazzi senza esperienza di cinema o di televisione.
https://www.youtube.com/watch?v=4Vg5f17Qodk
C’è da dire che siete stati bravissimi…
“ Vero? E siamo solo un gruppo di cittadini disgustati dalla degenerazione dell’informazione. In questo conflitto è accaduto talmente spesso che ci propinassero balle, che ci siamo chiesti: ma quanto è facile manipolare le coscienze? Quanto è facile spingere l’italiano medio a commuoversi, per poi orientarlo politicamente verso decisioni totalmente irrazionali?”
E quanto è facile?
“Facilissimo. Per costruire il set e scattare le foto ci abbiamo messo due ore. La location è una villa lasciata in abbandono da decenni, e il sangue l’abbiamo fatto con del colore per intonaci e della Maizena. Per i trucchi, abbiamo utilizzato quelli delle ragazze: il costo totale è stato più o meno di dieci euro”.
Da qui il piano…
“All’inizio il piano era diverso: avevamo pensato di mandare le foto ai giornali, attraverso un falso account. Non avevamo dubbi che sarebbero state prese per vere e fatte girare come buone; e poi avremmo smentito pubblicamente per mostrare il funzionamento dei media. Però poi abbiamo pensato che forse la smentita non sarebbe stata fatta circolare, poteva rimanere circoscritta a pochi, e quindi avremmo sortito l’effetto non voluto di aiutare a diffondere menzogne. Allora abbiamo optato per questa versione “soft”, “pedagogica” che smentisce subito le sue premesse”.
Allertare sugli inganni della propaganda e stimolare il senso critico, quindi…
“Assolutamente! e soprattutto sul mondo delle immagini, specie quelle più apparentemente palesi e inequivocabili. Le immagini puntano alle emozioni, il testo alla ragione. Sul testo si ragiona, sulle immagini no. E’ molto pericoloso, come si è visto; e, soprattutto, volevamo dire forte e chiaro che è molto facile realizzare “bombe sporche di propaganda”, anche senza Spielberg. Se ci siamo riusciti noi, possono riuscirci tutti!”.
Che tipo di riscontri avete avuto?
“La gran parte degli spettatori ha creduto che i cadaveri fossero veri: una signora ci ha anche scritto che si stava per sentire male. Ma questo ci mostra quanto siamo tutti vulnerabili alle sollecitazioni emotive: con la fiction, le immagini decontestualizzate e la manipolazione dell’”empatia” ci possono portare dove vogliono.”
Quindi i riscontri sono stati totalmente positivi?
“No. La stragrande maggioranza delle persone ha colto perfettamente il senso dell’iniziativa, ma pochi in verità hanno opposto qualcosa come: “beh, ma lo sappiamo che esiste il cinema e si possono simulare le stragi”, il che significa che non avevano capito il senso dell’iniziativa. Primo, non è cinema; secondo, ci hai creduto, e quindi fatti qualche domanda…”
Volete dire che qualcuno non ha capito un video così semplice?
“Non solo! Molti hanno condiviso prima ancora di essere arrivati alla spiegazione, e incitando alla guerra contro la Russia. Se ci fate caso, le immagini non sono contestualizzate, e avrebbero potuto essere riferite a qualunque posto: potevano riguardare i curdi, o i siriani per esempio. Ma no: qualcuno, fra il popolo web, aveva già deciso che era una strage di ucraini da parte russa”.
Oltre all’uso strumentale di un video totalmente a-contestualizzato, direi che c’è anche un altro problema, stando a quello che raccontate, relativo al modo in cui si fruisce un contenuto, facendolo girare prima ancora di averlo visto e capito… Ma voi, credete che a Bucha o Mariupol siano state messe in scena?
“E’ molto difficile sapere cosa accade a molti chilometri di distanza, specialmente con un’informazione monolitica e del tutto acritica, quindi sospendiamo il giudizio; però va ricordato – questo si può fare – che i media hanno mentito continuamente e che certe storie che ci hanno propinato erano una vera offesa all’intelligenza” .
Effettivamente ci troviamo in un momento storico in cui il bombardamento della propaganda sta azzerando, per convenienza o per paura, ogni spirito critico…
“C’è di più. L’obiettivo non è il nemico – il nemico non verrà mai convinto – ma l’immensa zona grigia che ha il disperato bisogno di sentirsi dalla parte della ragione e a cui si fornisce un modo facile facile per sentirsi a posto con la coscienza. Come si dice, la propaganda è quella cosa che non riesce a ingannare i suoi nemici, ma riesce a confondere i loro amici…”
per gentile concessione dell'agenzia di stampa "Pressenza"
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
…e la guerra continua. E dopo il Covid “arieccoci” con la peste suina, lo spettro del vaiolo, del colera, della scarlattina, varicella, quarta malattia ecc… Viva la libertà di dire quello che ci pare. Ma in televisione NO! E mi fermo qui. Scontro politico per il vertice di VeronaFiere. (Ma non era andato tutto bene con il Vinitaly?). La carica dei produttori PIWI (super bio) con l’utilizzo e sviluppo nella ricerca di prodotti provenienti da filiere corte e certificate al fine di codificare una proposta naturale declinata in varie forme ed offerte. Torna il Premio Casato Prime Donne organizzato e promosso dalla cantina di Donatella Cinelli Colombini. Chapeau!. Cambio al vertice del Consorzio di Tutela del Lessini Durello. Un semplice scambio di consegne a rappresentare le 34 aziende produttrici di ben 1 milione di bottiglie. Questo ed altro nel numero 127 dei Frammenti Cosmici. Buona lettura!
Frammento n. 1
Mantovani sì, Mantovani no.
Ruggine vecchia quella tra Fondazione CariVerona e Giovanni Mantovani da oltre 20 anni Direttore di VeronaFiere. Vero e proprio scontro politico in vista delle elezioni comunali di Verona che si svolgeranno il 12 giugno p.v. Il Comune detiene ben il 40% delle azioni e rappresenta il socio di maggioranza. Nell’incertezza degli scenari futuri comunali potrebbe arrivare la riconferma di Mantovani al grido di:” poi si vedrà”. La classica ipotesi di transizione mentre scalpitano coloro che vorrebbero entrare nel nuovo CDA allargato per assegnare un posticino a chi oggi non lo ha. Vecchio copione teatrale che si ripete e il Vinitaly, nel frattempo, perde consensi tra i produttori a favore di ProWine e Vinexpo Paris.
Frammento n. 2
I vitigni del futuro. Così dicono loro. Chi?
Bronner, Solaris, Joanniter, Souvigner Gris, Helios i sei produttori lombardi PIWI (acronimo tedesco PILZWIDERSTANDFÄHIG tradotto in Viti Resistenti ai Funghi e da qui Allevatori di Viti Resistenti ai Funghi) che hanno presentato recentemente a Firenze nuovi sorsi da scoprire. Al grido di “rappresentiamo l’avanguardia del vino biologico con nuovi sorsi da scoprire” si sono ritrovati al Dolce Emporio ospiti dello chef Fabio Barbaglini a raccontare il frutto del loro lavoro. Dalla Lombardia non solo vino. Prodotti gastronomici pressoché introvabili: formaggi come Il Silter della Val Camonica, lo Strachintun della Val Taleggio e salumi come il Violino di Capra della Val Chiavenna. E così è stato.
Frammento n. 3
Premio Casato Prime Donne
22esima edizione dopo la pausa pandemia. Torna il Premio Casato Prime Donne promosso dall’omonima cantina di Montalcino di Donatella Cinelli Colombini. Prima Donna simbolo di femminilità che guarda al futuro affrontando nuove sfide. Il Premio è parte integrante del Progetto Prime Donne organizzato dalla cantina prima in Italia con un organico tutto al femminile.
Frammento n. 4
Il Consorzio Lessini Durello ha una nuova Presidente.
Il presidente Lessini Durello |
Diletta Tonello, che ha ricoperto la carica di vice-Presidente, è la nuova responsabile del Consorzio che vanta 34 associati per un totale di 1 milione di bottiglie prodotte su base annua. Giovane, appena trentenne, arriva alla massima carica dopo due mandati di “gavetta” come vice. Miglioramento qualitativo attenzione all’ambiante e crescita sui mercati già acquisiti: questi i primi passi verso un consolidamento dell’opera dell’uscente Paolo Fiorini che assume la carica di Vice. Un avvicendamento previsto come evoluzione del progetto Consorzio Lessini Durello. “In questi ultimi anni la denominazione ha fatto passi da gigante grazie alla forte coesione tra i produttori grandi e piccoli”.
Frammento n. 5
Nuovo Premio a “Vitigni, Vini Rari e Antichi” di Ivano Asperti.
Il libro dell’amico Ivano riscuote premi e successi inaspettati. Ultimo ma certamente non ultimo è stato quello assegnato dalla giuria del Gourmand Cookbook Awards come premio speciale selezionato tra 1.568 volumi provenienti da 227 paesi e regioni del mondo. “Un lavoro che ha richiesto un lungo tempo di ricerca, studio, selezione e assaggi quella che Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa costruita con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione”. Chapeau!
Riporto di seguito le date delle Manifestazioni più importanti da qui al 31 dicembre 2022 in ordine di effettuazione:
- 29 maggio, Brianza Wine Festival, Carate Brianza (MB)
- dal 4 al 5 giugno, Terracotta&Vino alla Certosa di Firenze;
- dal 10 al 13 giugno, Spumantitalia sul Lago di Garda;
- 19 e 20 giugno Amarone Opera Prima a Verona;
- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);
- nel mese di settembre Festa dell’Uva a Montecarlo (Lucca),
- 16 e 17 ottobre Modena Champagne Experience a Modena;
- 23 ottobre Life of Wine a Roma;
- ottobre Milano Wine W”eek;
- ottobre Autochtona a Bolzano;
- dall’11 al 15 novembre Merano Wine Festival a Merano
- novembre FIVI a Piacenza;
- novembre Benvenuto Brunelle a Montalcino.
Ricordo che sono in vendita i biglietti per MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE 2022 che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)
video |
Lo scorso 12 maggio l’associazione culturale “Amici della Grande Russia” è scesa in Piazza Santi Apostoli, a Roma, per diffondere il messaggio contro la cancellazione della cultura in generale, in particolare contro quella russa e contro ogni forma di discriminazione.
Leo Maria Galati, avvocato responsabile degli affari istituzionali per l’associazione, da sempre impegnato nel sociale per la difesa dei diritti così si è espresso: “La cultura è quanto concorre alla formazione dell’individuo sul piano intellettuale e morale e all’acquisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società. La cancellazione della storia e della cultura in generale rappresenta una degenerazione sociale che costruisce muri ideologici e non ponti di dialogo”.
L’associazione è stata fondata nel 2014 dal Segretario Generale Yulia Bazarova e dal poeta, Vice-presidente della stessa, Paolo Dragonetti de Torres Rutili con l’obbiettivo di promuovere i rapporti culturali tra l’Italia e la Russia. L’associazione organizza diversi eventi a Roma tra i quali spiccano per rilevanza internazionale: il Premio Internazionale Pushkin, Il Grand Ballo Russo, diversi incontri con noti attori russi, “Dalla Russia: con arte, musica e bellezza”, salotti letterarie etc. Il Presidente onorario è la nota cantante di fama internazionale mezzosoprano Elena Zaremba. Per il segretario generale “la cultura non ha confini, né colore di pelle o differenze linguistiche. La cultura appartiene a tutte le nazioni. Quella russa fa parte della cultura mondiale”. Mentre il Vice-presidente ha aggiunto: “solo con la ragione si può arrivare alla pace, la ragione ha bisogno di una profonda conoscenza culturale per esprimersi”. Inoltre, ha recitato la sua poesia dedicata alla Pace ed al suo scrittore preferito Lev Tolstoj.
Tra i relatori partecipanti : Dariya Pushkova, Direttrice del Centro russo di Scienza e di Cultura; Gianfranco Vestuto, Direttore di Russian News, un osservatorio dello spazio euroasiatico, il volto dell’opinione sulla Russia nei talk show televisivi e Mons. Filippo Ortenzi, Arcivescovo metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana il quale ha portato l’attenzione sul fatto che “non si possano discriminare Gorkij, Dostoevskij, Tolstoi ecc. quali responsabili a posteriori di un’ operazione militare molti anni dopo”.
Durante la manifestazione si è esibita la soprano Maria Smirnova, che ha cantato alcune celebri romanze russe con la musica di noti compositori russi Nikolai Rimskji-Korsakov, Sergej Rachmaninoff nonchè un’aria del noto compositore Giacomo Puccini “O, mio babbino, caro”.
Hanno partecipato inoltre le associazioni culturali o legate alla cultura, scrittori, poeti, letterati, intellettuali. Nutrita la presenza di liberi cittadini.
Per l’associazione scendere in Piazza ha significato “rappresentare il diritto fondamentale alla conoscenza.” E giustamente, aggiungiamo noi, rivendica il ruolo di unione e ponte tra i popoli, in questo caso tra il popolo russo e quello italiano, a prescindere dalla politica, nonché da scelte geopolitiche.
Tiberio Graziani, presidente della “Vision and Global Trends International Institute for Global Analyses”, è certo che questa marcia degli eventi gioverebbe solo agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna.
L'ulteriore espansione della NATO, inclusa l'ammissione della Finlandia, rischia di trasformare l'attuale crisi regionale in una crisi continentale. Ritarda, oltremodo, il raggiungimento di una pace e stabilità durature, afferma Tiberio Graziani.
"L'adesione della Finlandia alla NATO è un vivido esempio della strategia dell'alleanza di ampliare intenzionalmente gli orizzonti della crisi russo-ucraina. Dimostra, inoltre, la logica espansionistica della NATO. Il suo obiettivo a breve termine è di prolungare temporaneamente questa crisi. Gli effetti di questa decisione potrebbe essere catastrofici per l'Europa. C'è il rischio che la crisi regionale si trasformi in una crisi continentale", ha avvertito.
Graziani è certo che questa marcia degli eventi gioverebbe solo agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna.
In termini geostrategici, l'intera Europa comincerà a essere vista dalla Russia come una roccaforte statunitense schierata contro di essa nel cuore stesso dell'Europa, ha proseguito. "L'alleanza continua a ignorare le argomentazioni sulla sicurezza di Mosca e la sua ulteriore espansione può essere considerata un tentativo di intimidire e umiliare la Russia. Le prospettive di pace diventano più remote", ha concluso.
Secondo una dichiarazione congiunta del presidente finlandese Sauli Niinisto e del primo ministro Sanna Marin, la Finlandia dovrebbe presentare domanda di adesione alla NATO il prima possibile. Una decisione formale dovrebbe essere adottata domenica 15 maggio. Il ministero degli Esteri russo ha interpretato tali dichiarazioni come un cambiamento radicale nella politica estera del paese. Ha avvertito che la Russia si sarebbe vista costretta ad adottare misure tecnico-militari di ritorsione per neutralizzare le minacce alla sua sicurezza nazionale derivanti dalla possibilità dell'ammissione della Finlandia alla NATO.
Gli organismi viventi (prescindendo dai minerali) si dividono in 5 regni: batteri, protisti, piante, animali e funghi. Non è possibile stabilire una demarcazione netta tra il regno animale, vegetale e minerale. Nella scienza non esiste il concetto di organismi più evoluti e meno evoluti, o meno dotati. Se l'uomo ha maggiore intelligenza e linguaggio più articolato i pipistrelli hanno gli ultrasuoni e i serpenti a sonagli possono vedere i raggi infrarossi ecc. Ma è difficile stabilire se sia più “evoluta” la formica o l’albero di fico. Vi sono anche organismi vegetali che hanno caratteri acquisiti per derivazione, come il fiore, il frutto, il seme ecc., mentre gli animali ne hanno altri, come il sistema nervoso, ecc..
La vita è ciò che, attraverso le funzioni biochimiche, consente ad ogni organismo di svilupparsi e di progredire nel piano dell’evoluzione. L’uomo considera erroneamente il valore della vita della sua specie sostanzialmente superiore alla vita degli altri esseri viventi. In realtà non c’è la vita dell’uomo, la vita dell’animale e la vita della pianta, ma la Vita come realtà univoca che tutto pervade e tutto vivifica, con un unico gene di partenza. “Chi non rispetta la vita non la merita”. Così diceva Leonardo da Vinci.
La Vita è paragonabile all’acqua che riempie e si adatta a recipienti di ogni tipo e forma: in ogni recipiente vi è la stessa sostanza il cui valore non è in funzione né della forma occupata né del quantitativo contenuto. Da questo si può dedurre che qualunque uccisione che pone fine all’esistenza di un essere danneggia non solo la vittima ma la Vita: è come se la Vita fosse una moltitudine immensa di candele accese nell’universo: ogni candela che si spegne oscura un pò l’universo. Vi può essere una differenza di grado non di sostanza, come diceva Giordano Bruno e non solo; il recipiente può contenere a seconda delle sue capacità; l’intelligenza come il sentire può essere più o meno sviluppato a seconda della specie ma la sostanza è identica.
Allo stesso modo l’intelligenza dell’uomo non è diversa dell’intelligenza dell’animale o anche della pianta (ammesso che si possa parlare di intelligenza della pianta). L’intelligenza, o capacità di ragionare, è espressione unica in qualunque essere si manifesti; allo stesso modo il sentimento umano non è diverso dal sentimento animale (o della pianta): è l’identica sostanza che si manifesta in tutti gli esseri viventi. Credo che la natura (o Dio) non ha creato l’intelligenza dell’uomo, quella dell’animale o quella della pianta, come non ha creato una sfera emozionale per l’uomo diversa dalla sfera emozionale dell’animale o della pianta. Credo che ogni specie abbia le sue peculiarità e che queste siano più o meno manifeste a seconda delle esigenze vitali di ogni specie e della loro specifica esigenza di progredire.
Corpo, Mente, Intelligenza, Sentimento e Vita siano realtà tra loro INSEPARABILI e comuni ad ogni organismo vivente, anche se è difficile pensare che la pianta abbia necessità della componente emozionale, dal momento che l’indagine umana riesce appena (per ora) ad individuarla nel mondo animale. Ma io ritengo che se manca una sola di queste componenti non è possibile che si manifesti la Vita.
Le ragioni di un docu-film indipendente, che farà parlare di sé.
Perché la nostra compagnia di bandiera Alitalia è fallita tragicamente più di una volta? C’è ancora qualcosa di” non detto” che si nasconde dietro uno dei più grandi fallimenti industriali italiani? Perché quella che era considerata una delle migliori sette compagnie al mondo, asset strategico di un paese che dagli anni ’50 in poi ha esportato il “Made in Italy” a livello internazionale, è stata fatta fallire così miseramente?
Queste sono alcune delle domande che il docu-film prodotto dall’Associazione Culturale Ticto, da Alessandro Tartaglia Polcini, in collaborazione con Own Air e con il sostegno e il patrocino del Comune di Fiumicino, ha sollevato. Ed ha tracciato un percorso: nascita e vita luminosa e poi decadente di Alitalia fino alla sua morte. Dal 1946 al 2021. Settantacinque anni di storia in tutto.
I narratori di eccezione che ripercorrono questo viaggio sono Gianni Dragoni, giornalista e notista de Il Sole 24 ore che sempre ha scritto e trattato di Alitalia e Fabrizio Tomaselli, ex sindacalista storico della compagnia. Insieme a loro, ci sono contributi e interviste a esperti del settore come Andrea Giuricin, Ugo Arrigo, Paolo Maddalena, Gianni Rossi, ed ex dipendenti, come Antonio Chialastri, che forniscono numeri, date, nomi, immagini e volti.
La storia di Alitalia, è una storia unica nel suo genere. Papi, Presidenti, uomini della cultura, star di Hollywood, attori del cinema italiano e Vip hanno salito le scalette degli aerei della nostra compagnia di bandiera. E insieme a loro, tutti quegli italiani che hanno volato con il tricolore nel mondo per rientrare a casa, per lavoro oppure per andare in vacanza.
E’ stata “simbolo” della nostra italianità come marchio e storia industriale ed umana, per tutti i dipendenti e l’indotto che ha generato (altre imprese e altro capitale umano). Non meritava di finire così.
Chiusa per sempre, con un patrimonio enorme, depauperato e sperpero di denari pubblici e di professionalità.
Colpita al cuore e uccisa, per incapacità delle scelte manageriali, delle decisioni prese e dettate dalle banche e dai poteri forti, che andavano sempre in senso opposto all’ “eticamente giusto” e alle ragioni economiche del profitto e della crescita.
Come quando venivano scelti dei commissari che nulla avevano a che vedere con l’industria aerea e con il risultato di aver bruciato miliardi di euro dei contribuenti italiani. Dragoni racconta di uno dei commissari scelti tra i tanti, come Enrico Laghi, con CV incredibilmente dettagliato e lungo ma con attività di consulenza in 24 aziende italiane contemporaneamente ad Alitalia, per cui avrebbe dovuto occuparsi di ognuna di loro, ed una per volta, per ogni giorno del mese.
“ Non so se abbiamo l’assassino, però, anche i cialtroni fanno i morti, mica solo gli assassini. Anzi i cialtroni poi nemmeno si pentono”. Questa è una delle “verità assolute” a cui si arriva alla fine di questo viaggio. Anche se in questa vicenda di assoluto sembra esserci poco. Se non, il fallimento, i licenziamenti, i bilanci in rosso. 13 miliardi di denaro pubblico bruciati in 47 anni.
Alessandro Tartaglia Polcini |
Senza aggiungere le ricapitalizzazioni: dal 2008 al 2014 altri 4,1 miliardi di euro, nel 2008 un prestito di 300 milioni, e i successivi contributi dei governi che preferivano posticipare e non affrontare la “bomba Alitalia” per altri circa 7,4 miliardi di euro fino al 2015-2017. Quando entrarono in azionariato gli arabi di Etihad. Da lì, la seconda amministrazione straordinaria e il referendum dei dipendenti che bocciarono la ricapitalizzazione e il salvataggio da 2 milardi e che prevedeva 1000 esuberi. Uscita di scena la compagnia araba, il governo elargì altri 900 milioni di euro-mai restituiti- a cui si aggiungono i 13 miliardi di saldo finale aggiunti dal governo dal 2017 in poi. Fino alla chiusura.
La trama del film che fa la cornice a questo racconto è molto televisiva. Quattro giovani sceneggiatori che devono scrivere un docu- film sulla chiusura di Alitalia per far luce sui personaggi che hanno portato al disfacimento della compagnia. Hanno a disposizione entusiasmo, coraggio dalla loro e la capacità di analisi e di racconto degli esperti che fanno loro da guida: Dragoni e Tomaselli. Una lavagna che hanno in ufficio rappresenta il loro campo di battaglia: lì scriveranno ricerche, dati, nomi, incroceranno tabelle e cartine geografiche con rotte, passeggeri trasportati, numeri… Scoprono tra le tante fonti a disposizione, reperti, foto e video, le battaglie dei dipendenti al loro interno, le storie di licenziamento, i drammi personali e familiari, le storie di molti di noi.
11.000 sono i lavoratori licenziati in totale: il più grande licenziamento di massa mai avvenuto nella storia della Repubblica italiana.
SCHEDA
Titolo: “NOI SIAMO ALITALIA - Storia di un paese che non sa più volare”
Ideato: Alessandro Tartaglia Polcini
Prodotto: Associazione Culturale Ticto, OWN AIR e Alessandro Tartaglia Polcini
Soggetto e sceneggiatura:
Filippo Soldi, Maria Teresa Venditti, Annamaria Sorbo, Alessandro Tartaglia Polcini
Regia: Filippo Soldi
Direttore della fotografia: Giuseppe Pignone
Montaggio: Marco Rizzo
Autore delle Musiche: Alessandro Michisanti
Genere: documentario
Formato di ripresa: Sony Raw XOCN-HQ
Formato di proiezione: 16: 9
Durata: 54’ e 75' (2 versioni – una televisiva, una a destinazione
festivaliera/cinema)
Lingua originale: italiano - sottotitoli: francese e inglese
Località: Italia
Data di consegna: maggio 2022
Con il sostegno e il Patrocinio del Comune di Fiumicino.
Il film sarà considerato un'opera d'arte, protetto dalla legge sul diritto d'autore e dalle convenzioni internazionali applicabili.
“Bisogna rifare dieci volte, cento volte lo stesso soggetto. Niente, in arte, deve sembrare dovuto al caso.” (Edgar Degas)
L'arte, l'ideazione, la creatività, la genialità, l'intuizione e tanta anima da esprimere.
Questo per secoli e secoli. Poi l'egocentrismo della gente ha mischiato il "sacro" e il "profano". La parola arte si è trasformata in qualcosa di completamente differente dallo stato iniziale, così come per la parola "cultura".
I sostantivi arte e cultura adesso sono strausati, inflazionati ed hanno perso il loro reale valore. Chiunque faccia un dipinto, una prosa, una scultura, una fotografia e ...una pizza, è artista. Vero in un certo senso; se si legge sul vocabolario alla parola ARTE vi è scritto: -qualsiasi forma dell'attività dell'uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva-.
Ma nella realtà cosa intendiamo per vera Arte? Certamente non sarà dare due pennellate ad una tela o scrivere qualche frase e definirla poi poesia così come afferrare un materiale e dargli una qualsiasi forma sbilenca, storpia, deforme con la scusa che quella è l'innovazione!
L'arte è studio, impegno, devozione, esperienza, fatica. E' l'amore di una creatività da coltivare, da migliorare con il tempo fino a che ti accorgi di averla trovata prima dentro di te. E' l'espressività umana attraverso un materiale, un suono, un'immagine o una costruzione letteraria che abbia tecnica, elaborazione idiomatica e non un calderone di inutili orpelli.
Tutto viene pubblicato, tutto esposto, tutto è messo in piazza dove anche gli esperti nascono come funghi diventando critici di un niente creato esclusivamente da un dio denaro e da un business selvaggio.
Per quanto riguarda la pittura domandiamo a tutti i galleristi (o almeno a quelli furbetti) quanto chiedono al povero pollo che si sente Cimabue ma che ha a disposizione dei soldini da investire sulla propria attività. Come fanno ad inserire obbrobri in cataloghi dal grande pregio e nome? ma soprattutto, quanto pagano gli artisti (?) per essere inseriti in quelle brochure? Ci sono pittori che non hanno quelle possibilità economiche e che dipingono in modo magistrale restando tutta la vita nell'ombra oppure ad organizzarsi in collettive dove spesso non emergono come dovrebbero.
Domandiamo poi a quei scrittori di "pensierini" dai nomi sconosciuti che sono pubblicati da major editoriali dai tanti milioni di euro fatturati come hanno raggiunto la notorietà. Certamente dovranno in primis ringraziare a vita quei ghost writer super pagati che nonostante il talento resteranno nell'ombra per sempre.
Tutto è commercio, soldi, posizione sociale, politica, intrallazzi, conoscenze, favori e potere.
Questo mondo non conosce meritocrazia, valore, onestà. E' una gara impari fra chi può e non può mostrare e condividere quel mondo interiore artistico dove non contano più le notti che il pittore perde a dipingere le stelle o il poeta a commuoversi del proprio moto interiore, ma spesso basta una fredda calcolatrice, il contatto giusto, una buona pubblicità pagata oltre che un critico che esalti le (presunte) qualità in base alle proprie entrate economiche.
Adesso se partecipi a qualsiasi Concorso di giurie non abilitate o non competenti e vinci, puoi decidere se chiamarti artista o pittore, poeta, o scrittore. La targa lo dice!
Il nostro collega e associato Luca Scantamburlo ci ha segnalato il suo appello affinché venga ritirata immediatamente la proposta di legge costituzionale in materia di dichiarazione di disciplina dello stato di emergenza nazionale. Non solo ne condividiamo l’appello, ma la speranza è quella che i nostri concittadini prendano consapevolezza del radicale sconvolgimento che sta per essere perpetrato alla nostra Costituzione, atto fondante del nostro vivere civile. Di seguito l’appello.
Virgilio Violo
alla c.a. Deputati e Senatori della XVIII Legislatura
e p.c. ai vertici ed organi istituzionali di Camera e Senato
Onorevoli Deputati e Senatori della Repubblica italiana
Per iniziativa degli On. deputati
TOMASI Maura; MOLINARI Riccardo; BAZZARO Alex; BIANCHI Matteo Luigi; CANTALAMESSA Gianluca; CESTARI Emanuele; COMENCINI Vito; COVOLO Silvia; CRIPPA Andrea; DE MARTINI Guido; GOLINELLI Guglielmo; GRIMOLDI Paolo; LOSS Martina; LUCCHINI Elena; MICHELI Matteo; PAOLIN Giuseppe; PICCOLO Tiziana; PRETTO Erik Umberto; TATEO Anna Rita; TONELLI Gianni; ZENNARO Antonio (C. 3444):
vi accingete a discutere prossimamente in Parlamento l'atto parlamentare n. 3444, una proposta di modifica costituzionale la quale costituisce un atto di inaudita pericolosità per l'assetto democratico e repubblicano del nostro Paese, che dal 1° gennaio 1948 riconosce i diritti inviolabili dell'essere umano (ex art. 2 Cost., e lo ha fatto ancora prima della Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la celebre DUDU del dicembre 1948) in quanto il rispetto dei diritti inviolabili della persona umana sono posti a fondamento e perno della nostra Costituzione all'insegna del principio personalista, come già ribadito dal padre costituente Giorgio La Pira secondo il quale l''individuo è un "prius" e lo Stato un "posterius" e non viceversa, cosa sottolineata anche dal nostro già Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro - altro membro della Assemblea Costituente - che amava raccontare pubblicamente la genesi della Costituzione e questa osservazione di Giorgio La Pira contenuta in una sua relazione sui lavori della Costituente.
La proposta di modifica costituzionale dei deputati italiani di cui sopra rischia di rovesciare questo principio e far dimenticare che la Costituzione della Repubblica è stata pensata senza possibilità di stati emergenziali per ragioni molto precise e ponderate: non è stata una dimenticanza o una distrazione.
Con la presente, il sottoscritto come cittadino italiano ed in forza del principio di sussidiarietà orizzontale costituzionalmente garantito (IV comma art. 118 Cost.) e nel solco ed augurio del padre costituente Piero Calamandrei che si auspicava che i cittadini fossero sempre vigili guardiani della Costituzione della Repubblica, chiede URGENTEMENTE il RITIRO IMMEDIATO della Vostra proposta di legge costituzionale dopo consultazione e per volontà concorde di tutti i parlamentari promotori.
Allo scopo, si invitano alla attenzione tutti gli Onorevoli deputati - soprattutto coloro che hanno depositato l'atto firmato (ventuno deputati) - e tutti i vertici istituzionali per conoscenza, e si allega il testo di un atto giudiziario depositato presso la magistratura inquirente, inerente gravi illeciti di natura penale che potrebbero essere stati commessi dalle Autorità nel corso della emergenza sanitaria nazionale 2020-2022 ("pandemia" dovuta al presunto agente patogeno opportunista denominato "SARS-CoV-2"), e che la magistratura inquirente vaglierà in queste settimane per valutarne la fondatezza e consistenza oggettiva, decidendo se aprire o meno un fascicolo penale.
L'atto esplicito di ritiro della legge costituzionale qui richiesto con urgenza, si rende necessario non solo perché a giudizio di chi scrive Voi state commettendo un grosso errore sul quale i cittadini hanno il dovere di richiamare la Vostra attenzione, ma soprattutto perché in queste settimane la magistratura inquirente sta accertando la fondatezza dell'esposto-denuncia depositato nel mese di aprile 2022 presso la Procura della Repubblica di Udine, di cui sopra.
Altre indagni preliminari penali in materia di farmacovigilanza sono già state avviate e sono in corso presso la Procura della Repubblica di Roma dopo denunce e querele presentate da cittadini ed associazioni di tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, come la IDU (Istanza Diritti Umani) e DUS (Diritti Umani e Salute), rif. inchiesta "AIFA Le verità mai emerse sui vaccini", di Francesca Ronchin, Panorama 20 aprile 2022, ed articoli di quotidiani, in particolare si legga "Lotta al COVID: indagato mezzo Governo Conte", di Patrizia Floder Reitter, 21 aprile 2022, La Verità, 21 aprile 2022.
Già questa attività inquirente di natura penale preliminare - con fascicoli di indagine già aperti - in tema di farmacovigilanza e rispetto dei diritti umani e civili, dovrebbe invitarvi alla estrema prudenza - attendendo perlomeno l'esito di tali indagini - prima anche soltanto di pensare di toccare i diritti fondamentali dell'individuo che trovano riconoscimento nella carta costituzionale e nostra legge fondamentale dello Stato.
Il sottoscritto - assieme ad oltre cento cittadini di Veneto e Friuli Venezia Giulia ed alla Associazione UHRTA di Trieste - ha firmato con autentica dell'avvocato del Foro di Udine presso cui abbiamo eletto domicilio, l'atto di denuncia qui in allegato che espone fatti ed illustra i documenti allegati e depositati in Procura ad Udine e che configurano dieci (10) ipotesi di reato, fra le quali quelle previste agli artt. 283- 414-415-422-443-452-610-629-640-661 c.p. (codice penale).
La vostra proposta di modifica costituzionale dell'art. 78 Cost. - giuridicamente parlando - avrà ed avrebbe l'inevitabile conseguenza di snaturare e turbare in modo irreversibile il delicato equilibrio ed assetto costituzionale che garantisce la democrazia e la salvaguardia delle libertà e dei diritti fondamentali dell'individuo, nel bilanciamento fra diritto all'autodeterminazione del singolo e tutela della dimensione collettiva del bene comune (l'interesse della collettività).
Esistono già nel nostro ordinamento giuridico principi di riserva di legge, leggi e poteri di ordinanza sindacale e ministeriale, che consentono la gestione di crisi sanitarie locali ed anche nazionali. Anche lo strumento del DPR - Decreto del Presidente della Repubblica - poteva essere impiegato nella gestione sanitaria nazionale della malattia COVID-19, ed avrebbe trovato maggiore attenzione alla garanzia costituzionale, essendo firmato e sottoscritto dal Presidente della Repubblica che è il primo garante della Costituzione.
Nella cornice dei gravi fatti e documenti illustrati alla attenzione della magistratura inquirente, il Vostro atto di proposta di modifica costituzionale - che si può pensare fatto da Voi in buona fede per la tutela di tutti e per una maggiore chiarezza normativa e rispetto della gerarchia delle fonti - porterebbe invece ad un autentico tradimento del patto fondativo fra popolo sovrano e Stato, ad un tradimento dei principi e valori più cari ai padri ed alle madri costituenti, e le ragioni sono espresse indirettamente qui di seguito nelle parole di un insigne giurista, ma vanno lette anche alla luce del quadro drammatico che emerge dall'atto di esposto-denuncia depositato presso la Procura della Repubblica di Udine.
L'assenza di qualunque opzione o possibilità di dichiarare un vago o specifico stato di emergenza nazionale nel nostro testo costituzionale - diverso dall'unica eccezione costituita da quello bellico (stato di guerra deliberato dalle Camere, art. 78 Cost.) - è stata una precisa scelta frutto della volontà delle madri e dei padri costituenti che appositamente hanno voluto evitare che la Costituzione della Repubblica italiana contenesse una falla strutturale analoga a quella presente nella Costituzione di Weimar del 1919: il famigerato articolo 48 della Costituzione di Weimar prevedeva infatti in certi frangenti la sospensione di ben sette (7) diritti fondamentali da parte del Presidente del Reich, utilizzando se necessario la forza armata
"[...] A tale scopo può sospendere in tutto o in parte la efficacia dei diritti fondamentali stabiliti dagli articoli 114, 115, 117, 118, 123, 124 e 153"
Sappiamo tutti come andò finire nella Germania di Adolf Hitler e del nazionalsocialismo: Hitler dopo essere stato nominato Cancelliere del Reich nel 1933, ebbe buon gioco - assieme ai gerarchi nazisti - nel sospendere le garanzie costituzionali.
Voi deputati - con la Vostra inopportuna proposta di modifica costituzionale anche se promossa da Voi in buona fede - state per aprire uno squarcio nel testo costituzionale, una vera e propria falla nell'architettura costituzionale sapientemente costruita fra il 1946 ed il 1947, falla che rischierebbe di far affondare definitivamente l'Italia e con essa il proprio popolo, in frangenti analoghi a quelli già vissuti nel 2020 e 2021.
Non si può toccare un punto della Costituzione - così delicato come quello dei diritti fondamentali e delle libertà dell'individuo - e pensare che una modifica in quel punto, correlandoli ad uno stato di eccezione teorizzato e contemplato in una modifica della Costituzione, non si ripercuota poi in tutta la architettura costituzionale in modo sistemico, con grave pregiudizio ai plurimi diritti soggettivi dell'individuo, che così rischiano di essere degradati a meri interessi legittimi in una declinazione schimittiana e leviatana che è proprio ciò che l'Assemblea Costituente - e la speciale Commissione dei 75 incaricata del progetto costituzionale - hanno voluto evitare con il loro estenuante e complesso lavoro compiuto fra il 1946 ed il 1947.
Si allega pertanto alla presente il testo dell'esposto denuncia di cui sopra - allegati esclusi - depositato presso la Procura della Repubblica di Udine in data 14 aprile 2022 da un avvocato di nostra fiducia che ha autenticato le 120 firme dei cittadini sottoscrittori e della Associazione UHRTA di Trieste anch'essa partecipe e firmataria, e si invitano tutti i parlamentari a leggerlo con attenzione perché si responsabilizzino nel loro ruolo di rappresentanti del popolo ed esercitino tutto il loro potere di parlamentari perché cessi la illogica politica sanitaria restrittiva dei diritti fondamentali, sul piano legislativo sublegislativo e provvedimentale: una vera e propria deriva autoritaria che ha configurato un golpe normativo nel 2020 e 2021 ed ora - con la Vostra infelice proposta di modifica dell'art 78 Cost. - rischia di strutturare un "colpo di stato permanente" di cui Voi sembrate non essere pienamente consapevoli.
Si richiama altresì la Vostra attenzione sul fatto che il nostro esposto-denuncia depositato ad Udine è stato inoltrato per conoscenza anche alla Corte Penale Internazionale dell'Aja, per possibili crimini contro la umanità commessi dall'Italia nella gestione emergenziale sanitaria COVID-19.
Qualora vogliate persistere nella Vostra inopportuna proposta di modifica costituzionale dell'art. 78 Cost., prima di spingervi in territori inesplorati che rischiano di fratturare definitivamente la popolazione dal punto di vista della coesione sociale e minare definitivamente la fiducia che i cittadini ripongono nelle Istituzioni - già quasi compromessa dalla stagione liberticida e di libertà "autorizzate" durata oltre due anni e figlia del Governo Conte bis e del Governo Draghi, con la complicità di un Parlamento che ha dato delega in bianco al Governo sin dal febbraio 2020 - leggete con attenzione il documento in allegato ed i seguenti estratti: l'ultima parte del nostro esposto denuncia, qui riportato in calce (testo integrale dell'atto in allegato alla presente), ed un passaggio di un editoriale dell'aprile 2020 a firma di un autorevole studioso di diritto costituzionale:
"[...] Si fa presente anche – in tema di potenziale attentato contro la costituzione dello Stato ovvero in ogni caso in presenza di condotte idonee a sovvertire l'ordine democratico – quanto affermato nella primavera 2020 da un docente costituzionalista dell’Università La Sapienza di Roma, il professor Gaetano Azzariti, che aveva già intuito i rischi e i pericoli di uno stato di eccezione permanente, ove l’eccezione si fa regola e ove le libertà e i diritti costituzionali diventino libertà e diritti autorizzati, spogliati del loro valore intrinseco e degradati – in modo illegittimo – a meri interessi legittimi. Eventuali limitazioni e compressioni dei diritti costituzionali – decise nell’ambito della situazione emergenziale – non possono che avere un orizzonte temporale limitato, a scadenza, e laddove misure emergenziali e lesive dei diritti fondamentali si strutturino permanentemente oltre ogni ragionevolezza, proporzionalità e provvisorietà, vi è dunque il pericolo di un “colpo di stato permanente”.
Estratto dall'Esposto-denuncia depositato presso la Procura della Repubblica di Udine
14 aprile 2022.
Il prof. Gaetano Azzariti - ordinario di diritto costituzionale press la Università degli Studi La Sapienza di Roma - scriveva nel suo illuminante editoriale "Il diritto costituzionale d'eccezione" dell'aprile 2020:
[...] "Vorrei essere netto sul punto: un Governo che adottasse misure simili a quelle attualmente assunte, ma in assenza di pandemia e in materie che non implichino la salvaguardia del diritto fondamentale alla salute (ma anche “interesse della collettività”, scrive la Costituzione) porrebbe in atto fatti eversivi della legalità costituzionale. Nessuna assimilazione è possibile tra l’attuale eccezionale stato di necessità e le ordinarie crisi perpetue o le emergenze perenni cui siamo abituati in tempi “normali”.
Riconoscere, limitare e circoscrivere gli stati d’eccezione per evitare che un futuro Governo si senta autorizzato, “passata la peste”, fosse anche con il consenso del “popolo” (che in tempi di populismo ben poco vuole dire) ovvero della stessa maggioranza parlamentare, ad utilizzare gli stessi mezzi per affrontare la crisi economico-sociale, ovvero per imporre le proprie politiche nelle materie più controverse, soprattutto nei settori più sensibili (dalla gestione dell’ordine pubblico, alle politiche securitarie). Dopo la pandemia spetterà a tutti noi ricordare che la Costituzione si pone a fondamento delle libertà e non delle sue eccezionali limitazioni, rivendicandone il valore e l’essenza.
Ma soprattutto si dovrà vigilare perché nessuno abusi della situazione presente ponendo così in essere un colpo di stato permanente.
Nella Roma antica, com’è noto, esisteva una figura giuridica che permetteva di salvare la Repubblica nelle situazioni in cui era messa in gioco la sua sopravvivenza. Il Senato trasferiva tutti i suoi poteri ad un soggetto per un massimo di sei mesi. Poi, cessato il pericolo, ma anche solo trascorso invano il tempo definito, nessuno era più autorizzato a porre in essere atti “dittatoriali”.
Quando qualcuno (Silla prima, Cesare poi) ha pensato di estendere lo stato di emergenza e si fece confermare oltre il tempo i pieni poteri, ecco che la dittatura da “commissaria” si fece “sovrana”, e la Repubblica capitolò. Ancora oggi è questa la sfida più grande. Se infatti adesso sopportiamo limitazioni di libertà disposte in piena e solitaria responsabilità dal Governo pro tempore in carica, lo facciamo per necessità, avendo ad esso trasferito di fatto i poteri sovrani. Consapevoli però che, se dopo aver sconfitto il terribile e invisibile nemico, non si dovesse tornare alla normalità, rischieremmo di precipitare nel buio della Repubblica"
di Gaetano Azzariti
Il diritto costituzionale d’eccezione,
Editoriale Scientifica, Fascicolo 1 | 2020, Editoriale.
Per tutto quanto premesso, si richiede urgentemente il ritiro immediato della Vostra proposta di L. Cost. atto parlamentare n. 3444 Camera dei Deputati anche e soprattutto alla luce della lettura del testo dell'atto giudiziario di denuncia depositato presso la Procura della Repubblica di Udine, che Voi come Onorevoli Deputati italiani avete l'obbligo morale e civico - oltre che parlamentare come Rappresentanti del popolo messi al corrente di fatti e documenti di una gravità inaudita - di leggere con estrema attenzione non appena possibile e compatibilmente con i Vostri numerosi impegni.
In fede
dr. Luca Scantamburlo
RAVEO (UD), 1 maggio 2022
uno dei 120 firmatari ed Autori dell'esposto-denuncia
depositato presso la Procura della Repubblica di Udine (aprile 2022)
ESPOSTO-DENUNCIA depositato in Procura (aprile 2022)
Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.
La Riflessione!
…e la guerra continua e la pandemia non demorde anche se, visto il momento economico che viviamo, per quest’ultima abbiamo un atteggiamento e comportamento diverso. Salvo decisioni dell’ultim’ora. Conviviamo ancora con queste due disgrazie dagli esiti immediati incerti. Il mondo del Vino, riacquistata la mobilità necessaria, cerca “disperatamente” di risalire la china con il programmare eventi finalizzati alla “ripresa”. È partita la “macchina organizzatrice del Modena Champagne Experience 2022 con l’inizio della prevendita dei biglietti; il disciplinare Di Terre di Pisa DOC ha ottenuto il parere favorevole della Regione; proclamati i vincitori del Concorso Nazionale del Pinot Nero annata 2019; al lucano Fabio Mecca il Premio Gambelli 2022; ottima la prima dopo-pandemia del Summa 2022. Infine all’amico Ivano Asperti il riconoscimento Gourmand Cookbook Award 2021 sezione Drink Culture per il libro “Vitigni, Vini Rari e Antichi”. Ecco i frammenti cosmici raccolti.
Frammento n. 1
Modena Champagne Experience 2022
L’evento più importante dedicato allo spumante francese in Italia e non solo.
Sono in vendita i biglietti per questa manifestazione che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.
Frammento n. 2
Terre di Pisa Doc: la Regione ha detto sì alla modifica del Disciplinare.
La necessità di modificare il Disciplinare della DOC era una esigenza richiesta dalla gran parte delle aziende facenti parte del Consorzio Terre di Pisa. La Regione Toscana ha deciso di recepire le istanze ed ha approvato le modifiche. Adesso sarà il Ministero competente a sancire le modifiche. In cosa consistono le richieste approvate? Inserimento di tre nuove tipologie di prodotto: Terre di Pisa bianco, Rosato, Vermentino. Inoltre la menzione tradizionale “Riserva” per il rosso. Aggiornamento della zona di produzione a seguito della fusione di quattro Comuni (Crespina-Lorenzana e Lari-Casciana Terme). Ancora lontano l’inserimento della zona di produzione di Volterra, terra di confine della Provincia di Pisa a sud.
Frammento n. 3
I migliori Pinot Nero d’Italia.
Ancora una volta i produttori di pinot nero altoatesini hanno fatto “mambassa” aggiudicandosi otto su dieci primi posti al Concorso Nazionale del Pinot Nero che si svolge annualmente nei due Comuni della Bassa Atesina in Alto Adige: Egna e Montagna. Ancora una volta è la Cantina Andrian con la sua Riserva Anrar a salire sul gradino più alto del podio, seguita da Castello Englar con la Riserva Baltasius e Cantina S.Michele Appiano con la Riserva Sanct Valentin. Unici “stranieri” il trentino Bellaveder al 9° posto e Conte Vistarino, Oltrepò Pavese, al 10° posto. Nota dolentissima il punteggio: il primo classificato 89,2/100 e il 10° classificato 86,6/100 (che normalmente viene dato ad un “buon vino”). Ricordo le mie personali battaglie di comunicatore quando facevo parte del novero degli assaggiatori.
Frammento n. 4
Fabio Mecca si è aggiudicato il Premio Gambelli 2022
La consegna avvenuta il 14 marzo u.s. in occasione dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano. Promosso da ASET, Associazione Stampa Enogastroalimentare Toscana e dal network Igp, il Premio è giunto alla sua X edizione. Il lucano Fabio Mecca, enologo under 40, lo ha vinto grazie al suo lavoro che ha saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti da Giulio Gambelli: esaltazione della tipicità e caratteristiche del territorio.
Frammento n. 5
Storie e calici da tutto il mondo nel piccolo borgo altoatesino di Magré
Sede dell’azienda Alois Lageder che da diversi anni, in concomitanza con il Vinitaly, organizza SUMMA, rassegna mondiale dei vini biologici e biodinamici. È stata un’edizione “emozionante”, vuoi per la ripartenza vuoi per la risposta di operatori e pubblico. “Siamo contenti di avercela fatta ad organizzare il tutto, nonostante il momento e a ritrovare produttori amici e pubblico affezionato oltre a tanti nuovi volti”. Appuntamento al 1 e 2 aprile 2023.
Frammento n. 6
Nuovo Premio a “Vitigni, Vini Rari e Antichi” di Ivano Asperti.
Il libro dell’amico Ivano riscuote premi e successi inaspettati. Ultimo ma certamente non ultimo è stato quello assegnato dalla giuria del Gourmand Cookbook Awards come premio speciale selezionato tra 1.568 volumi provenienti da 227 paesi e regioni del mondo. “Un lavoro che ha richiesto un lungo tempo di ricerca, studio, selezione e assaggi quella che Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa costruita con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione”. Chapeau!
Riporto di seguito “le date della ripartenza” da maggio in poi, in ordine di effettuazione:
- dal 14 al 15 maggio, Enolia a Seravezza (Lucca);
- dal 15 al 17 maggio, ProWine a Dusseldorf (Germania);
- dal 22 al 23 maggio, Terre d’Italia, Lido di Camaiore (Lu);
- dal 25 al 26 maggio, Anteprima Montefalco Sagrantino;
- dal 4 al 5 giugno, Terracotta&Vino alla Certosa di Firenze;
- dal 10 al 13 giugno, Spumantitalia sul Lago di Garda;
- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);
- giugno, date ancora da comunicare, Anteprima Amarone, Verona.
Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)