L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.


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Kaleidoscope (1434)

Free Lance International Press

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 Roma - complesso monumentale di Sant'Agnese

 "Chi vo 'entrare qua dentro ci vo' assai lume che se no perde la strada".

 

 

Questo suggestivo  avvertimento - firmato a carboncino nella catacomba romana di S. Agnese (via Nomentana) da un solerte visitatore dell'Ottocento - ci si prepara efficacemente alla  discesa in particolare nei cunicoli paleocristia

ni della Capitale e del Lazio, e in generale nella rete di tutto l '”underground” italiano; che è necessario "assai lume" per cercare non solo il giusto cammino, ma pure il filo delle vicende che percorsero questi luoghi sotterranei.

Per quanto riguarda  comunque le catacombe - preziose testimonianze della storia del Cristianesimo più antico - esse costituirono, con la venerazione delle reliquie dei Martiri e le iscrizioni funerarie, un nuovo modo di rapportarsi alla morte, e una diversa capacità di pensarla.

Mentre a Roma, nei primi tempi, i Cristiani seppellivano i loro morti ancora all'aperto, utilizzando gli stessi luoghi dei "pagani", è solo verso la fine del II secolo che vennero allestiti i primi "coemeteria" (luoghi di riposo) separati , indicati con un termine designante poi, anche nella lingua italiana, sepolture soprattutto di superficie.

Le catacombe, invece, furono sepolcreti specificatamente sotterranei, costituiti da una serie di cunicoli scavati secondo progetto o in modo irregolare, anche fino a 5 piani sovrapposti ea 20 metri di profondità!

Utilizzati soprattutto per le sepolture ei culti fino relativi al IV secolo, questi luoghi furono invece adibiti, dal V al VII secolo, all'esclusiva commemorazione dei Martiri.

Queste, in breve, le tappe più importanti nella storia delle catacombe romane: varie citazioni negli itinerari romani redatti per i pellegrini (VII secolo); traslazione, per motivi di sicurezza, delle loro numerosissime reliquie (IX); lungo abbandono fino ad una significativa ripresa di interesse (XVI); fondamentale attività di ricerca, in questo campo, di Antonio Bosio (1575-1629): sua opera postuma "Roma sotterranea" 1634), approfondita e completata - mediante lunghe campagne di scavi - da Giovanni Battista De Rossi (1822-1894).

Considerate in passato rifugi, o comunque luoghi segreti per il culto cristiano durante le persecuzioni, le catacombe sono viste oggi essenzialmente come particolari strutture cimiteriali che, sfruttando le caratteristiche geologiche di alcune località dell'Italia centro-meridionale, permettevano di concentrare un gran numero di sepoltura

intorno alle tombe veneratissime dei Martiri, senza peraltro escludere anche un occasionale uso difensivo.


Il nome specifico di questi complessi funerari deriva da una località situata a Roma all'inizio dell'Appia antica, a circa 4 km dalle Mura Aureliane. La zona, dispone di una cava di pozzolana già luogo di sepoltura nel I secolo, era designata dai Greci immigrati come "katà kumbas" (vicina alle grotte). Con l'arrivo dei resti dei SS. Pietro e Paolo intorno al 258 e l'erezione della basilica di S. Sebastiano nella prima metà del IV secolo, l'area si trasformò in grande centro di sepoltura e culto. Così, se all'origine il termine "ad catacumbas" designava le tombe dei 2 apostoli, dal IV secolo divenne sinonimo di qualsiasi necropoli sotterranea.

Roma e le sue immediate vicinanze ospitano ben 40 catacombe cristiane e poche giudaiche. Quelle cristiane, sviluppatesi su un percorso complessivo di più di 1000 km (il complesso di S. Callisto, per esempio, è costituito da circa 20 km di gallerie articolate su 4 livelli), sono così distribuite in città e negli immediati dintorni: 1 sulla Flaminia, 3 sulla Salaria antica, 4 sulla Salaria nuova, 3 sulla Nomentana, 3 sulla Tiburtina, 2 sulla Casilina, 2 su via Latina, 5 sull'Appia antica, 5 tra Appia antica e Ardeatina, 5 tra l'Ostiense, via delle Sette Chiese e l'Ardeatina, 4 sull'Aurelia antica, 3 sulla Portuense.

Sono indicati, nella quasi totalità dei casi, con nomi di Santi martiri o di buoni cristiani che contribuirono in qualche modo alla creazione delle necropoli: S. Agnese, S. Sebastiano, S. Valentino, S. Callisto, S. Felicita, S. Ermete, S. Ippolito, S. Panfilo, SS. Marco e Marcelliano, S. Nicomede, SS. Marcellino e Pietro, S. Pancrazio / Ottavilla, Domitilla, Priscilla, Commodilla, Ciriaca, Pretestato, Novaziano, Balbina, Generosa, Calepodio; catacombe dei Giordani, del Cimitero Maggiore, della S. Croce, di via Anapo…

Nel Lazio sono presenti sepolcreti di questo tipo anche a Nepi, Rignano Flaminio, Grottaferrata e Albano.

Elementi catacombali di particolare interesse sono le immagini conservate, d'alto valore simbolico (Buon Pastore, Mosè che fa scaturire l'acqua dalla rupe, figura in preghiera, stagioni, colomba, fenice, pesce, ancora…), e le concise ma spesso intense epigrafi funerarie poste su alcuni loculi, arcosoli e cubiculi di famiglia, occupati dalle spoglie di donne e uomini qualunque, adulti e bambini morti nella fede. Per altri versi documenti piuttosto modesti, queste scritte ci illustrano però l'atteggiamento dei Cristiani comuni di fronte alla dolorosa esperienza della scomparsa dei propri cari, e all'altrettanto penosa ricerca di senso in questa drammatica crisi esistenziale. Avviene così, allora, che anche in espressioni prive di riferimenti specifici una vita dopo la morte e alla fede in Cristo,sembra comunque spirare un'aria di consapevole e serena accettazione, un fronte d'un destino ineluttabile ma non cieco perché evidentemente rischiarato, per gli autori delle epigrafi, da una forte luce di speranza.

La breve frase "Cara, ricordati di me", in cui un affetto terreno sembra reclamare anch'esso, come l'anima, la sua eternità, fu vergato in greco nella catacomba di Priscilla (via Salaria); e così pure quest'altra lotta consolatoria, capace (quasi) di addolcire perfino la morte, nella consapevolezza che essa costituisce il destino comune, non senza possibilità di riscatto, di tutti i viventi: "O Terzio, fratello mio, sta 'di buon animo: nessuno è immortale ".

 Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

Verrebbe da dire: "Anno nuovo, problemi soliti". La pandemia è lontana dal dissolversi, le vaccinazioni sono nel caos più completo e mi astengo dal commentare quanto avvenuto il 27 dicembre. Registriamo i “cambi di colore” delle regioni che, nel tentativo di farci vivere attimi di normalità, creano tanta, tanta, tanta confusione. Il comparto della gastronomia è “in ginocchio”, quello del vino puro, anche se non sembra. Assistiamo nuovamente agli ennesimi “rinvii” di quelli che rappresentano i motori dell'economia vinicola (le manifestazioni) con danni inverosimili, giganteschi. Sembra di registrare il “si salvi chi può”. E gli organizzatori non sanno più cosa inventarsi (teleconferenze, degustazioni a distanza, manifestazioni virtuali).E il vino rimane in giacenza.

 

 

Frammento n. 1

Fioccano i “rinvii dei rinvii” delle manifestazioni.

Terre di Toscana , già rinviata ad aprile 2021 è stata definitivamente annullata per l'anno in corso. Prossima edizione: marzo 2022.

Nel 2021 non ci sarà l'edizione del Premio Nonino . Se ne riparla il 29 gennaio 2022. “Impensabile poter giudicare a distanza ed impoverire un illustre Premio”. Così il comunicato diramato dalla Famiglia Nonino.

 

 

Frammento n. 2

Prosecco Doc, mezzo miliardo di bottiglie superate.

Lo dico subito: personalmente non festeggio. “Si tratta di un traguardo storico - commenta il Presidente del Consorzio Doc, Stefano Zanette - però non è costituito di certo un punto di arrivo”. E aggiunge: "una delle sfide che ancora ci attendono è quella della maggior caratterizzazione delle produzioni". This la dice lunga sulla qualità, molte volte, “ballerina”. Attenzione, stiamo parlando della Doc, quella che si estende da Trieste fino a Rovigo. La Docg, nelle versioni Conegliano Valdobbiadene e Asolo, è tutt'altra cosa. Certo dal lato matrketing ne azzeccano una dietro l'altra. Basti pensare al fenomeno recente Prosecco Rosé, inventato dal nulla. Basti pensare che si parla di “vitigno prosecco rosé”.Non mi sono sbagliato a scrivere. Lo ripeto: “vitigno prosecco rosé”. L'onnipotenza dei messaggi pubblicitari.

 

Frammento n. 3

Alla Bubble's Italia non demordono. Bravi!

Festival Spumantitalia non si ferma e annuncia la nuova location per la terza edizione. 11-12-13 giugno presso la storica Villa Venier di Sommacampagna (Vr) a pochi chilometri dal Lago di Garda e dalla città di Verona. Tutto nuovo e diverso soprattutto nell'impostazione e nello svolgimento delle singole attività. La terza edizione si contraddistinguerà non solo per la positiva ripartenza, ma per l'idea che ne distinguerà i contenuti. Parola di Bubble's Italia. Bravi !!!

 

 

Frammento n. 4

I vermi sono commestibili !!!

Mangeremo cibi realizzati con farina di vermi essicati. Pubblicato il parere dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare. Tenebrio molitor larva , così si chiama e presto potremo trovarlo sotto forma di farina nella nostra alimentazione. E non occorrerà dichiararlo in etichetta. Secondo l'autorità europea (Efsa) i vermi sono sicuri e possono essere mangiati anche interi.

 

Frammento n. 5

CAKE, il motociclo elettrico innovativo ideato per il delivery

Cambiano le regole del food delivery. Consegne che provengono rispecchiare tutte le garanzie igienico-sanitarie e soprattutto le temperature di servizio. Mantenere i cibi sia caldi che freddi fino alla consegna. Pensate ad una pizza e / o ad una torta gelato. Un contenitore a temperatura controllata, sia calda che fredda, alimentato elettricamente. Una batteria che si ricarica con il motociclo in azione. Rispettare il cibo, i sapori, la sostenibilità.

 

 

Osse rvo, scruto, assaggio e… penso. (urano cupisti)

la bellezza del mondo ha due tagli, uno di gioia, l'altro d'angoscia, e taglia in due il cuore (VW)

                                                                                

Virginia Woolf nacque a Londra il 25 gennaio del 1882 con il nome di Adeline Virginia Stephen.

Divenne una delle scrittrici e saggiste più importanti e influenti di sempre per la sua modernità nei suoi romanzi per esempio "la signora Dalloway" del 1925, "Gita al faro" del 1927 o "Orlando" del 1928. Famosa per le sue sperimentazioni di scrittura come quella di riportare subito sulla pagina bianca i pensieri così come si trova nella mente senza strutturarli fissando così quel flusso di coscienza senza elaborazioni particolari. Amava la lettura e la scrittura in modo quasi ossessivo,

La Woolf si avvicinò al nascente movimento femminista ea quello delle suffragette, donne forti, decise, che si batterono per l'emancipazione femminile e per il diritto al voto. Ricordata per il suo impegno attivo a favore dell'emancipazione e dei diritti delle donne, temi che insieme in moltissime sue opere letterarie. Fu una delle prime donne a scrivere romanzi. Ebbe inoltre relazioni omosessuali, intenso il rapporto con la poetessa Vita Sackville West che le fu di ispirazione per il romanzo “Orlando”.

Virginia era figlia del famoso filosofo, critico e alpinista britannico Leslie Stephen e di Julia Prinsep Stephen modella per i pittori sopratutto in Inghilterra.

Virginia aveva sette fratelli alcuni naturali e altri acquisiti. Nel 1895 all'età di tredici anni iniziarono i primi lutti della scrittrice; morì la madre e qualche anno dopo anche il padre e una delle sorellastre. Virginia iniziò ad avere le prime crisi nervose, diceva spesso di avere la sensazione di sentire “spilli nella testa”; la vita l'aveva già messa a dura prova appena adolescente, non solo per i lutti ma per le violenze sessuali subite dai fratellastri Gerard e Geoge. Di questi episodi ne parlò anche nel libro “Momenti di essere e altri racconti”. Visse sempre con i sensi di colpa di non avere dimostrato amore al padre e alla madre, visse lotte interiori per tutta la vita.

Giovanissima si trasferì con il fratello Thoby e la sorella Vanessa nel quartiere di Bloomsbury a Londra dove con un gruppo di intellettuali contribuì a creare uno dei più influenti circoli culturali del Paese denominato come Bloomsbury Group, il circolo era aperto a tutti gli artisti non avvezzi alle convenzioni siano quella religiose, di razza o di scelta sessuale.

Una donna eclettica, intelligente, coraggiosa nelle scelte e determinate anche verso decisioni per molti discutibili. Spesso etichettata come snob, borghese, fredda e eternamente depressa, giudicata, additata e non compresa da molti. Anticonvenzionale e libera nel senso più ampio della parola.

Nel 1912 sposò Leonard Wolf, teorico politico e scrittore con il quale nel 1917 fondò la casa editrice Hogart Press. Una casa editrice che portava avanti un'idea rivoluzionaria; non dovevano esserci scismi fra le varie forme artistiche. Qui iniziarono a stampare libri a mano anche per gli autori stranieri (Cechov, Dostoewskij ecc)

Virginia, quasi quarantenne si innamorò di Vita Sackville West conosciuta al circolo Bloomsbury. Si frequentarono per tre anni fino a che Vita stessa invitò Virginia a casa sua dando così inizio alla loro relazione sentimentale. Nel libro “Scrivi sempre a mezzanotte” di E. Munafò sono raccolte centinaia di lettere che le due donne si scrissero nei lunghi 15 anni di relazione.

Virginia non fu mai interamente felice, un moto interiore la trascinava di continuo fra momenti belli e baratri da tenere sotto controllo. Più volte tentò il suicidio, più volte cedette al male interiore. La sua intelligenza, genialità e determinazione in un mondo maschilista e antiquato non la fece mai sentire completamente a proprio agio. Visse di sensi di colpa, insicurezze che mai dette a vedere. Il marito non l'abbandonò mai, sempre premuroso e attento nonostante le difficoltà che le crisi nervose gravavano nell'entourage matrimoniale. Comprese sempre Virginia, conosceva la sua psiche più di chiunque altro e mai la giudicò.

Nel 1941 il 28 marzo, a soli 59 anni, Virginia si dirige verso il fiume Ouse nel Sussex, mentre lentamente cammina appoggiata al suo bastone, inizia a riempirsi le tasche di sassi… uno… due… tre ... dieci e dopo un ennesimo crollo psichico cede alla “gabbia” della sua vita; si suicida immergendosi nell'acqua. Era una giornata di primavera ma Virginia non vede più il sole ne tanto meno ne sente il suo calore. Virginia stanca di vivere va portando via con sè una mente eccelsa chiusa in una testa piena di spilli.

Prima di morire lascia una lettera al suo compagno di vita

Carissimo,

sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che nessuno avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone potrebbe essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai, lo so. Vedi, non riesco neanche a scrivere come si deve. Non riesco a leggere.Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo - tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi, saresti stato tu. Tutto se n'è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone possono essere state più felici di quanto lo siamo stati noi.

V.

 
 Cesanese Vignalibus

Oggi rientrano nelle italiche rotte enoiche

Ogni territorio connesso alle province laziali nasconde “tesori” enoici con radici storiche legate ad episodi tramandati nei secoli.

 
 Frascati Merumalia

Devo dire che, anche nei percorsi didattici, i vini del Lazio, i suoi vitigni e territori, vengono trattati con molta sufficienza senza alcuna segnalazione di rilievo. Una delle anomalie che riscontriamo nel percorrere lo stivale fuori dalle “ italiche rotte enoiche ” privilegiate.

Aleatico di Gradoli , una chicca sconosciuta ai più, dall'eccellente personalità;

Est! Est!! Est!!! di Montefiascone legato a storie miste a leggende a ricordare le gesta del “coppiere” Martino;

Trebbiano e Merlot della provincia di Latina legati a storie d'immigrazione;

Vini dei Castelli Romani , con le doti uniche di semplicità e serbevolezza ricordati maggiormente nelle divertenti e spensierate gite fuori porta;

Vini dei Colli Albani , amati dagli intenditori gourmet delle lumache di San Giovanni;

Vini dei Colli Lanuvini bevuti a fiumi durante la colorata festa dell'Infiorata;

 
 Post con premio

Frascati , il più conosciuto e per lungo tempo esportato in grandi quantità. Un vino che tenta faticosamente di uscire dall'anonimato in cui è caduto;

Cesanese di Olevano Romano , la riscossa del Rosso laziale.

 
 Vinum Caecubum

Questi alcuni dei “Vini della Riscossa”; del tentativo in atto da parte delle nuove leve e generazioni di viticoltori che hanno deciso di riappropriarsi di antiche tradizioni, rivisitarle in chiave moderna, dedicando studi specifici ai terreni e vitigni, mettendo in opera allevamenti mirati ed utilizzando le nuove conoscenze di affinamento.

Il risultato? Molti personaggi appartenenti al mondo della comunicazione vitivinicola, si sono accorti delle nuove evoluzioni, hanno iniziato a calpestare le vigne laziali, penetrando nelle segrete delle nuove cantine, diffondendo nomi di produttori e dei loro prodotti, divulgando la “riscossa”.

E le manifestazioni, vecchie e nuove, frequentate da innumerevoli wine lovers, a veicolare le scoperte delle varie eccellenze.

A chiudere il rinato cerchio magico dei vini laziali, non ultime le attenzione delle principali Guide Nazionali del settore.

Nel panorama dettagliato di queste ultime, trova uno spazio di rilievo la Guida Vitae 2021 dell'Associazione Italiana Sommelier dove una nutrita pattuglia di "sommelier certificati come degustatori ufficiali", hanno recensito un numero impressionante di vini. Il sunto del loro lavoro?

17 i vini laziali che hanno ottenuto le Quattro Viti (il massimo punteggio). All'azienda Merumalia e al suo Frascati Superiore Primo Riserva 2019 il prestigioso premio Tastevin

Vediamoli nei particolari:

Tastevin (il premio più importante) all'azienda agricola MERUMALIA e al suo FRASCATI SUPERIORE PRIMO RISERVA 2019. Il premio è andato in particolare alla memoria di Luigi Fusco , fondatore nel 2013 di Merumalia e da poco scomparso: alla sua capacità di intuire la vocazione della zona del Frascati e all'eredità raccolta dalla moglie e dalle 2 figlie. Un'azienda giovane ma con tanta ambizione per continuare un progetto di lungimiranza, completamente biologica, con una grande attenzione alla sostenibilità ambientale e all'innovazione. LA RISERVA è il punto di eccellenza della produzione di Merumalia: un vino che ha saputo raccogliere le caratteristiche dei vitigni del territorio che da sempre ha una vocazione perfetta per produrre vini di qualità.Un esempio di come un vino bianco possa rappresentare un territorio.

Quattro Viti (il massimo punteggio):

BOTTACCIO GRANDI ANNATE 2017 - Bottaccio;

 
 Tastevin AIS 2021

CESANESE DEL PIGLIO SUPERIORE COLLE FORMA 2018 - Giovanni Terenzi;

CESANESE DEL PIGLIO SUPERIORE LEPANTO RISERVA 2017 - Alberto Giacobbe;

CESANESE DEL PIGLIO SUPERIORE PILAROCCA RISERVA 2016 - Pileum;

CESANESE DEL PIGLIO SUPERIORE TORRE DEL PIANO RISERVA 2018 - Casale della Ioria;

CESANESE DI AFFILE CAPOZZANO RISERVA 2018 - Formiconi; CHARDONNAY ARS MAGNA 2018 - Ômina Romana;

FIORANO ROSSO 2015 - Tenuta di Fiorano;

FRASCATI SUPERIORE 2019 - Castel De Paolis;

FRASCATI SUPERIORE ABELOS 2019 - De Sanctis;

FRASCATI SUPERIORE LUNA MATER RISERVA 2019 - Fontana Candida;

FRASCATI SUPERIORE PRIMO RISERVA 2019 - Merumalia; HABEMUS ETICHETTA ROSSA 2017 - San Giovenale;

NOTTURNO DEI CALANCHI 2016 - Paolo e Noemia d'Amico; OLEVANO ROMANO CESANESE CIRSIUM RISERVA 2016 - Damiano Ciolli;

RADIX 2016 - Casale del Giglio;

ROMA ROSSO EDIZIONE LIMITATA 2017 - Poggio Le Volpi.

 

Altre menzioni speciali:

Azienda Agricola Monti Cecubi Vinum Caecubum rosso 2017. Premio Colpo al cuore;

Gabriele Magno Frascati Superiore 2018 Premio qualità prezzo

Proietti Cesanese di Olevano Romano Superiore Tenuta il Campo 2018 San Vitis Cesanese di Olevano Romano 2017. Premio qualità prezzo

Tenuta la Pazzaglia Grechetto Poggio Triale 2017. Premio qualità prezzo.

 

I vini laziali da oggi sono conosciuti ai più grazie ai racconti sensoriali ed esperienziali. Chapeau!

 

Urano Cupisti

 
 Giorgio Armani

Prima di inoltrarci in quello che sara 'il prossimo autunno-inverno con un grande punto interrogativo, il discorso Moda in tempo di Covid e' molto limitato e fuoriuscendo attualmente da quelle sono le tendenze, tutto cio '' che indossiamo si risolve molto spesso in selfie in ambienti isolati ben imposti e riconosciuti come background di

 
 Dolce Gabbana

precauzione.

Questo isolamento forzato dovuto e voluto ci retribuisce una coattiva solidarietà da cui scaturisce una fanatica vanità.

.

Ora siamo tutti culto di noi stessi e come ci risolviamo di fronte alla nostra immagine riflessa in uno specchio dove i desideri esaudisce i nostri più reconditi nella nostra intimità e solitudine. Uomo o Donna alternati riaffiorano in quel fabbisogno di passatempo con compiacenza del proprio aspetto. Le collezioni Chimera  che si propongono per questa prossima estate incapsulate in un cellophane protettivo, emergono, facendo capolino sulle decisioni del lockdown o no; da una parte si propongono di riutilizzare tutto ciò che era

 
 Simone Rocha

trascurato o capi appartenenti ad un passato glorioso dove la qualità e la modernità ispirano la fantasia del creatore che ha recuperato dai vecchi bauli delle mamme e delle nonne tutto ciò che incuriosiva: una riscoperta per far poi scaturire con maestria dei capi riservati e supertrend; dall'altra idealizzano quel sogno di libertà schiudendo le ali in un contesto di evoluzione e staccandosi dal blocco psicofisico delle esigenze del momento.

 
 Molly Godard

Su queste passerelle Phygital come sono state rinominate nei nostri giorni virtuali, le collezioni si alternano per la maggior parte in linea per evitare quell'assembramento tanto discusso ma necessario, tranne Etro, Dolce & Gabbana e pochi altri che sono permessi di sfilare in presenza di pubblico distanziato ea porte chiuse.

Armani ha proiettato in streaming sulla TV una Donna morbida avvolta da una geometria piena di ritmo e perturbata da una nuance di colori neutri freschi e vaporosi. Siamo a Milano dove anche Valentino ha esordito con un Gran Finale del Made in Italy e Prada stupisce con "Dialogue" progettato dal Direttore

 
 Versace polis

creativo Raf Simons . Lo spettacolo straordinario di Donatella Versace "Polis" ha come simbolo di evasione un mondo sottomarino, extrapolato dall'immaginario collettivo, un'edizione ibrida di ragazze elettriche, tecno, un exploit di colori e luminescenze, una vera strategia di un marchio contemporaneo.

 
 Tom Ford
 
 Chanel

Super ricco il calendario francese: Kenzo, Balmain e Dior che ha sfilato la scorsa estate a Lecce in assenza di pubblico, con la collezione "Cruise" ora a Parigi utilizza una nuova piattaforma digitale in diretta anche su Tik Tok, ma sempre alla presenza di 350 ospiti a differenza dei suoi 1500 inviti, mentre Chanel si sposta su spiagge tranquille e deserte onde evitare il grande pubblico; su appuntamento troviamo Valli e Schiapparelli , sorprendenti sono i Fashion Films e per giovani esordienti vi e 'un nuovo spazio multimediale "Sphere". Altre immagini tra cui Savage e Feritypresentata da Rihanna ed altre presenze dello Starsystem tra cui Demi Moore, Carla Delavigne e Bella Hadid, si possono ammirare su Amazon Prime Video.

Sempre prevalentemente Phygital e 'Londra dove troviamo una Victoria Beckham agguerrita che tramite "Freedom" stimola con molte sottigliezze nella Donna quella liberta' che lei ha sempre cercato. Burberry è sposato nella natura della Gran Bretagna, esibendo i suoi modelli all'aria aperta in un clima di sicurezza e spensieratezza, uniche le proposte di Erdem ed

 
 Marchesa

una Molly Godard ampollosa di riscontro ad un John Rocha molto romantico. In una New York digitale l'apparizione superba di una collezione surrogato di un grande impegno creativo in un misto di elementi animaleschi e floreali di Tom Ford si e prolungata sullo schermo per parecchi tempo cercando di colmare i grandi vuoti; il tema floreale e 'stato preso in considerazione da molti stilisti in particolare questa sobria leggerezza e' siglata e ben interpretata da Marchesa . Nella ripartenza i soliti 10 giorni di sfilate si sono ridotti a soli 4 giorni, ha dimostrato la tempistica e senza pubblico; si è venuta a creare questa nuova piattaforma digitale "Runaway 360 "per il supporto lontano da tutti gli stlisti americani che congloba il business dello show, la stampa, le vendite ed i consumatori.

 
 Cristian Siriano

 
 Dior

Tra tutti questi marchi unici ed incontrastati ha fatto da regina la Tecnologia, contornata da singolarità, stravaganza, unicità e innovazioni, si parla di esclusive applicazioni, su applicazioni, patterns diverse che si intrinsicano, patchworks come in Dolce e Gabbana in spessori vari, il "machine made", i telai industriali, come per Missoni, che hanno convertito molti stilisti importunando la vera Moda con virtuosismi sintetici e commerci semivirtuali.

In via Borgo Ognissanti al numero 12 a Firenze, si può notare che il balcone di una palazzina ha una forma curiosa, osservando attentamente ci accorgeremo che la sua costruzione è inconsueta perché montata al contrario, ogni elemento è stato assemblato in modo rovesciato. le balaustre, le colonnine, le mensole e persino le decorazioni.

Nella vecchia Firenze tale bizzarria veniva chiamata “il palazzo con il balcone alla rovescia”

Siamo nel 1530, a quel tempo il proprietario del palazzo di Borgo Ognissanti era Messer Cristofano Baldovinetti, egli voleva fare costruire un elegante e spazioso balcone per rendere ancora più elegante la sua proprietà.

Fece domanda di concessione all'allora Duca Alessandro de 'Medici, (ultimo discendente del ramo principale de' Medici detto il Moro), che negò la richiesta dal momento che proprio in quell'anno fu da lui emanata un'ordinanza che sostanzialmente vietava la costruzione di balconi e elementi architettonici troppo invadenti, dato che le strade della città erano particolarmente strette.

Baldovinetti non accettò quell'imposizione e per moltissime volte ritentò la richiesta di concessione sempre in modo garbato ma deciso, voleva ad ogni costo una grande terrazza per la sua dimora; un balcone imponente ed elegante.

Inutile la spiegazione del Granduca che esasperato dall'insistenza del Baldovinetti continuava infastidito a chiarire in modo perentorio l'ordinanza; non si potevano costruire in alcun modo elementi architettonici su muri e palazzi per non sovraccaricare le già strette strade del centro storico.

Baldovinetti convinto che l'ubicazione del suo palazzo si ergesse in una via non particolarmente stretta, non intendeva demordere alla sua richiesta inviando ad ogni diniego di tale domanda, un'ulteriore pretesa.

Un giorno, stanco delle incessanti richieste del Baldovinetti, Alessandro de 'Medici pensò a uno stratagemma convinto che finalmente le pressanti e continue pretese cessassero una volta per tutte.

Disse così al Baldovinetti che gli avrebbe concesso la possibilità di costruire il grande balcone desiderato ma che questo però, fosse costruito al contrario.

Contento di sé il Duca si convinse di non sentire finalmente mai più quella pretesa.

Baldovinetti invece, non si perse d'animo, prese per buone le parole del Duca e costruì il suo stravagante balcone. Alessandro de 'Medici ovviamente non potette che acconsentire ammirando la determinazione e riconoscere il lavoro ben fatto nonostante la stramberia della cosa.

Adesso tanti turisti che non sanno la storia di quella particolarità, guardano con il naso all'insù tale curiosità pensando forse, che i fiorentini son tutti “grulli”

 
 Bottiglie di un concorso

Sembra facile. Spesso, nelle degustazioni tra amici e / o in Banchi d'Assaggio non è che un gioco, a volte anche barando , per capire cosa abbiamo di fronte e magari apparire bravi per avere “indovinato” quel vino, quel vitigno, nel riconoscerlo dalla forma della bottiglia, da qualche indizio non ben coperto solo la perdita della concentrazione nella degustazione.

Diceva Émile Peynaud : "la degustazione è una disciplina tanto attraente all'apparenza quanto severa nella pratica" . Richiede molta concentrazione e una notevole capacità interpretativa.

Degustatori lo si è dopo aver conseguito un titolo? Non sempre.

Ritengo che si debba avere una formazione specifica, aver raggiunto ottimi livelli dopo un lungo apprendistato, pratica attenta, aver compreso i paragoni, i confronti.

Quest'ultimi hanno avuto modo di aumentare le manifestazioni delle attitudini sensoriali, le raffinatezze delle analisi, la precisione dei commenti. E la presentazione “alla cieca”, se preferita “degustazione coperta”, assume quell'importanza che caratterizza il vero approccio tra il degustatore e il vino degustato.

bottiglie coperte

L'adulazione di questa o quella etichetta non sostituirà mai la competenza espressa nell'assaggio di un vino coperto.

Blind Wine Tasting come affermano gli inglesi e gli americani (quest'ultimi meno inclini ad utilizzare questa forma di valutazione).

Quali sono le linee guida per una valutazione discreta alla “cieca”?

Non ci crederete; anche in questo caso ecco scendere in campo i francesi con le loro regole comportamentali dalle quali prendiamo ispirazione:

- Autenticità dei campioni da sottoporre alla degustazione;

- Trasporto e conservazione dei campioni per preservarne le caratteristiche;

- Anonimato perfetto dei campioni;

- Luogo di degustazione adeguato;

- Bicchieri adeguati e temperature di servizio;

- Numero di campioni limitato;

- Possedere padronanza delle affermazioni con descrizioni semplici e mirate;

- Bandire espressioni assurde roboanti senza alcun senso.

Un Banco d'Assaggio

Cosa non si deve assolutamente fare per non scivolare in errori grossolani, madornali, a volte al limite del ridicolo?

Come detto sopra provare ad indovinare utilizzando il calcolo delle probabilità, ovvero se non è zuppa è pan bagnato, con l'unica conclusione certa rappresentata dalla perdita della concentrazione.

Poi c'è l'insidia sempre nascosta ed intrinseca di credere di essere infallibili sottovalutando gli agguati celati dati dalla stanchezza nel degustare batterie in serie o perdere l'allenamento per assenze prolungate dai banchi od ai concorsi.

Sì per tutta la vita alle degustazioni alla cieca ricordando le difficoltà nel dare giudizi, perché col giudizio con cui giudichiamo saremo giudicati.

 

Impegnato durante un concorso

 

Urano Cupisti

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January 23, 2021

" L'estensione del Trattato Start è un tema tra più urgenti che Biden deve affrontare - in campo internazionale e della sicurezza globale - proprio in questi giorni, dato che l'eventuale rinnovo dovrebbe essere siglato il prossimo 5 febbraio.
La possibilità che Biden assecondi quanto si trova in queste ore da Dmitri Peskov riguardo alla piena disponibilità del Cremlino di proseguire nell'estensione del trattato stesso, rientra nella strategia che la nuova amministrazione statunitense intende adottare fin dall'inizio del suo insediamento nei confronti della Federazione Russa. " Per Tiberio Graziani, presidente della Vision & Global Trend con sede a Roma.


"Certo - continua Tiberio Graziani - le premesse non sono promettenti. A cominciare dal vicepresidente Kamala Harris che è sempre mostrata in un certo senso antirussa, ma anche lo stesso Biden, il quale ha più volte dichiarato che i competitori principali degli USA sono la Russia e ovviamente la Cina.
Tuttavia, per quanto riguarda il Trattato Inizia considerare che si tratta di un capitolo critico che concerne l'intera sicurezza del pianeta, quindi mi aspetterei da parte di Washington una risposta positiva e propositiva, magari dopo una fase difficile di rinegoziazione.Infatti, una riformulazione del trattato avvierebbe una nuova firma congiunta tra Russia e Usa, e consentirebbe a Biden - almeno sul piano simbolico e comunicativo - di apparire “più moderato” del suo predecessore, il repubblicano Trump. Inoltre, c'è un'altra considerazione da fare riguardo a un nuovo Start: quest'ultimo darebbe un'opportunità alla messa in campo di un ipotetico - e certamente tattico - processo di distensione tra Washington e Mosca che il neopresidente Biden potrebbe giocare in funzione anticinese. "Tra pochi giorni avremo modo di constatare le reali intenzioni della nuova amministrazione americana.

 
 Insegna

Ahimè, un luogo semplice da vivere tutti i giorni. Una ristorazione green dove accompagni piatti rivoluzionari con Vini Naturali .

“Oggi siamo molto più ristorante - racconta Lorenzo Vecchia , lo chef - la formula originaria prevedeva e prevederà l'inclusione di ogni momento della giornata, dando valore alla caffetteria, ai vini nella fascia pomeridiana, accompagnati da piatti dolci e salati. Ci sarà tutto il bello di quello che potremmo offrire del territorio, tutto in maniera facile ed informale. "

La carta dei Vini Naturali è seguita da Gian Marco Bucci . Non ho cambiato idea sui vini naturali e sul diffonderli con questo termine che crea solo confusione ma, nel caso di Ahimè, non saprei come chiamarli.

 
 Lo staff (foto di Francesca Fumagalli)

L'ambiente .

La prima cosa che va detta è che l'atmosfera che si respira invita alla convivialità. Minimale, essenziale, dove puoi apprezzare una cucina legata alla terra.

Dimenticatevi la trattoria alla bolognese; siete nel futuro, un futuro green.

Il servizio.

“Giovanile”. E con questo ho detto tutto. Attento, dove capisci che nulla è lasciato al caso, che gli studi fatti, le esperienze in altre realtà, hanno forgiato “questi ragazzi” in un'altra dimensione, quella del futuro.

I piatti.

 
 Lo spago

“Il menu è a prevalenza di materie prime vegetali. Cambia in funzione della produzione dell'Orto di Federico Orsi (vigneron e socio). Questa scelta comporta un menu ristretto perché la cucina di Ahimè trasforma realmente quello che la terra offre ”.

Segnalo due piatti assolutamente da provare:

Spago alla chitarra. Pollo. Limone. Prezzemolo (pasta all'uovo di soli tuorli), che viene tirato e cotto a servizio, mantecato con paté di fegato, cuore di pollo e brodo di cappone. E ultimato con qualche goccia di limone e prezzemolo fresco tritato sul momento.

Finocchio. Uva. Cipolla , con salsa di uva fermentata, finocchio cotto al burro, “ricacci”, ossia le varie foglioline, fiori di finocchio canditi, polvere di Negretto e cipolla candita.

 
 L a cucina

Ristorante alternativo?

No, non lo etichetterei così. Ristorante con un'impronta creativa volta ad una rivisitazione della tradizione. Non è sufficiente?

A caccia di talenti, scoprirli e parlarne.

Urano Cupisti

NB Tranne dove specificatamente, tutte le foto sono di Giulia Nutricati

Ristorante Ahimè

Via S. Gervasio, 6e,

40121 Bologna BO

Telefono: 051 498 3400

        

 
 Centenario della nascita di san Giovanni Paolo II

Com'è “tradizione” italiana si parla e si discute su tutto, anche e soprattutto sulle scemenze, tranne di notizie culturali di rivelante spessore internazionale.

Com'è oggi il caso del grande Simposio Internazionale sul Centenario della Nascita di Karol Wojtyla, SAN GIOVANNI PAOLO II che nell'immediatezza dei prossimi giorni, terrà le sue prime sedute costituenti online in mezzo mondo e quindi anche nella Capitale.

Scrive in data 8 gennaio: il "Blog dell'Editore" di Vik van Brantegem:

“Il Simposio internazionaleonline per celebrare il 100 ° anniversario della nascita di Karol Wojtyla“ Verso il futuro con San Giovanni Paolo II ”è strutturato in tre giorni di conferenza, ogni giorno con tre ore di riunione. L'incontro sarà internazionale e si svolgerà online con relatori provenienti da diversi continenti. Ogni sessione del webinar avrà quattro discorsi. Il primo giorno riguardante l'antropologia, il secondo giorno la famiglia e la società, il terzo giorno riguarda la vita della Chiesa e della fede.Dopo l'introduzione fatta in ogni sessione da una persona diversa e fortemente legata alla figura di San Giovanni Paolo II, ci saranno due presentazioni, poi una testimonianza di qualcuno che ha condiviso del tempo con lui ed è stato influenzato da lui, e poi altre due presentazioni. Alla fine ci sarà del tempo per il dibattito e la possibilità di fare domande anche da parte dei partecipanti provenienti da tutto il mondo. Per facilitare queste sessioni, ognuna sarà guidata da un moderatore.

Le sessioni si svolgeranno online il 15, 16 e 17 gennaio 2021, in Italia dalle ore 15.00 alle 18.00, in Polonia dalle ore 16.00 alle 19.00 e negli USA dalle ore 10.00 alle 13.00. È prevista la traduzione simultanea in polacco, italiano e inglese. "

Durante diversi incontri online “Verso il futuro con San Giovanni Paolo II”, il Comitato organizzativo (Prof. Mons. Piotr Mazurkiewicz, Prof. Don José Granados, Don José Maria Cortes, Prof. Don Pawel Galuszka, Mons. Duarte da Cunha, Sig .ra Urszula Miernik e Sig.ra Barbara Kupiec) è stato in grado di definire gli obiettivi desiderati e creare la bozza di un programma. Il sostegno dell'Arcivescovo Marek Jedraszevskiw e di alcuni esperti ha stimolato l'entusiasmo.

In questa prospettiva è previsto che in ogni sessione, oltre agli esperti, ci sarà un ospite speciale che ha condiviso la sua vita con San Giovanni Paolo II per dare una testimonianza personale.

Dunque un avvenimento culturale e religioso di grandissima portata, universale oseremmo dire, in special modo in questo terribile scenario di grandi disordini nel mondo ma soprattutto nella tragica pandemia che già ha seminato più di 3milioni di morti tra Europa, Usa ed Asia.

Organizzatori del Simposio, SER Marek Jedraszewski, Arcivescovo metropolita di Cracovia; Michal Drozdz, Facoltà di scienze sociali, UPJP II; Michal Gierycz, Dipartimento economico e sociale, UKSW; Livio Melina, Progetto Fondazione Veritas Amoris; Pastorale delle Famiglie del Patriarcato di Lisbona, organizzatori anche un po 'dispiaciuti della scarsa attenzione all'evento della stampa italiana, tutta presa invece dalle solite beghe nate tra le “conventicole” politiche.

Ma certamente non è l'unica “disattenzione” tutta nostrana.

Ci ritorna subito alla mente il viaggio pastorale del buon Papa Francesco il 16 marzo 2018 a San Giovanni Rotondo per ricordare a tutti che il 1918 fu l'anno della Stigmatizzazione del Santo Frate Padre Pio da Pietrelcina. Dunque di un Centenario di portata mondiale vista l'immensa vastità della sua platea di devoti.

Ebbene giunti alla data del 23 settembre 2018 i frati cappuccini di San Giovanni Rotondo preferirono celebrare il 50 ° anniversario del Santo nel giorno della sua morte, più che il 20 settembre, quello della stigmatizzazione. Una scelta di cattivo gusto ma certamente non meno di quella di vedere “oggi“ alcuni maggiorenti dell'ambiente cappuccino parteggiare per la beatificazione di Don Umberto Terenzi, colui che proprio con alcuni frati cappuccini, collusi con lo scandalo Giuffrè, furono gli artefici dei “ Microfoni ”nel confessionale del Santo Frate.

Se è vero, come è vero ... quando nell'ultima Cena Gesù divise tra gli apostoli il pane ed il vino a simbolo della nascita della Chiesa, è pur vero che già lì qualcuno, un apostolo non rispettò le regole del Maestro.

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