L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.


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Kaleidoscope (1444)

Free Lance International Press

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 Giorgio Armani

Prima di inoltrarci in quello che sara 'il prossimo autunno-inverno con un grande punto interrogativo, il discorso Moda in tempo di Covid e' molto limitato e fuoriuscendo attualmente da quelle sono le tendenze, tutto cio '' che indossiamo si risolve molto spesso in selfie in ambienti isolati ben imposti e riconosciuti come background di

 
 Dolce Gabbana

precauzione.

Questo isolamento forzato dovuto e voluto ci retribuisce una coattiva solidarietà da cui scaturisce una fanatica vanità.

.

Ora siamo tutti culto di noi stessi e come ci risolviamo di fronte alla nostra immagine riflessa in uno specchio dove i desideri esaudisce i nostri più reconditi nella nostra intimità e solitudine. Uomo o Donna alternati riaffiorano in quel fabbisogno di passatempo con compiacenza del proprio aspetto. Le collezioni Chimera  che si propongono per questa prossima estate incapsulate in un cellophane protettivo, emergono, facendo capolino sulle decisioni del lockdown o no; da una parte si propongono di riutilizzare tutto ciò che era

 
 Simone Rocha

trascurato o capi appartenenti ad un passato glorioso dove la qualità e la modernità ispirano la fantasia del creatore che ha recuperato dai vecchi bauli delle mamme e delle nonne tutto ciò che incuriosiva: una riscoperta per far poi scaturire con maestria dei capi riservati e supertrend; dall'altra idealizzano quel sogno di libertà schiudendo le ali in un contesto di evoluzione e staccandosi dal blocco psicofisico delle esigenze del momento.

 
 Molly Godard

Su queste passerelle Phygital come sono state rinominate nei nostri giorni virtuali, le collezioni si alternano per la maggior parte in linea per evitare quell'assembramento tanto discusso ma necessario, tranne Etro, Dolce & Gabbana e pochi altri che sono permessi di sfilare in presenza di pubblico distanziato ea porte chiuse.

Armani ha proiettato in streaming sulla TV una Donna morbida avvolta da una geometria piena di ritmo e perturbata da una nuance di colori neutri freschi e vaporosi. Siamo a Milano dove anche Valentino ha esordito con un Gran Finale del Made in Italy e Prada stupisce con "Dialogue" progettato dal Direttore

 
 Versace polis

creativo Raf Simons . Lo spettacolo straordinario di Donatella Versace "Polis" ha come simbolo di evasione un mondo sottomarino, extrapolato dall'immaginario collettivo, un'edizione ibrida di ragazze elettriche, tecno, un exploit di colori e luminescenze, una vera strategia di un marchio contemporaneo.

 
 Tom Ford
 
 Chanel

Super ricco il calendario francese: Kenzo, Balmain e Dior che ha sfilato la scorsa estate a Lecce in assenza di pubblico, con la collezione "Cruise" ora a Parigi utilizza una nuova piattaforma digitale in diretta anche su Tik Tok, ma sempre alla presenza di 350 ospiti a differenza dei suoi 1500 inviti, mentre Chanel si sposta su spiagge tranquille e deserte onde evitare il grande pubblico; su appuntamento troviamo Valli e Schiapparelli , sorprendenti sono i Fashion Films e per giovani esordienti vi e 'un nuovo spazio multimediale "Sphere". Altre immagini tra cui Savage e Feritypresentata da Rihanna ed altre presenze dello Starsystem tra cui Demi Moore, Carla Delavigne e Bella Hadid, si possono ammirare su Amazon Prime Video.

Sempre prevalentemente Phygital e 'Londra dove troviamo una Victoria Beckham agguerrita che tramite "Freedom" stimola con molte sottigliezze nella Donna quella liberta' che lei ha sempre cercato. Burberry è sposato nella natura della Gran Bretagna, esibendo i suoi modelli all'aria aperta in un clima di sicurezza e spensieratezza, uniche le proposte di Erdem ed

 
 Marchesa

una Molly Godard ampollosa di riscontro ad un John Rocha molto romantico. In una New York digitale l'apparizione superba di una collezione surrogato di un grande impegno creativo in un misto di elementi animaleschi e floreali di Tom Ford si e prolungata sullo schermo per parecchi tempo cercando di colmare i grandi vuoti; il tema floreale e 'stato preso in considerazione da molti stilisti in particolare questa sobria leggerezza e' siglata e ben interpretata da Marchesa . Nella ripartenza i soliti 10 giorni di sfilate si sono ridotti a soli 4 giorni, ha dimostrato la tempistica e senza pubblico; si è venuta a creare questa nuova piattaforma digitale "Runaway 360 "per il supporto lontano da tutti gli stlisti americani che congloba il business dello show, la stampa, le vendite ed i consumatori.

 
 Cristian Siriano

 
 Dior

Tra tutti questi marchi unici ed incontrastati ha fatto da regina la Tecnologia, contornata da singolarità, stravaganza, unicità e innovazioni, si parla di esclusive applicazioni, su applicazioni, patterns diverse che si intrinsicano, patchworks come in Dolce e Gabbana in spessori vari, il "machine made", i telai industriali, come per Missoni, che hanno convertito molti stilisti importunando la vera Moda con virtuosismi sintetici e commerci semivirtuali.

In via Borgo Ognissanti al numero 12 a Firenze, si può notare che il balcone di una palazzina ha una forma curiosa, osservando attentamente ci accorgeremo che la sua costruzione è inconsueta perché montata al contrario, ogni elemento è stato assemblato in modo rovesciato. le balaustre, le colonnine, le mensole e persino le decorazioni.

Nella vecchia Firenze tale bizzarria veniva chiamata “il palazzo con il balcone alla rovescia”

Siamo nel 1530, a quel tempo il proprietario del palazzo di Borgo Ognissanti era Messer Cristofano Baldovinetti, egli voleva fare costruire un elegante e spazioso balcone per rendere ancora più elegante la sua proprietà.

Fece domanda di concessione all'allora Duca Alessandro de 'Medici, (ultimo discendente del ramo principale de' Medici detto il Moro), che negò la richiesta dal momento che proprio in quell'anno fu da lui emanata un'ordinanza che sostanzialmente vietava la costruzione di balconi e elementi architettonici troppo invadenti, dato che le strade della città erano particolarmente strette.

Baldovinetti non accettò quell'imposizione e per moltissime volte ritentò la richiesta di concessione sempre in modo garbato ma deciso, voleva ad ogni costo una grande terrazza per la sua dimora; un balcone imponente ed elegante.

Inutile la spiegazione del Granduca che esasperato dall'insistenza del Baldovinetti continuava infastidito a chiarire in modo perentorio l'ordinanza; non si potevano costruire in alcun modo elementi architettonici su muri e palazzi per non sovraccaricare le già strette strade del centro storico.

Baldovinetti convinto che l'ubicazione del suo palazzo si ergesse in una via non particolarmente stretta, non intendeva demordere alla sua richiesta inviando ad ogni diniego di tale domanda, un'ulteriore pretesa.

Un giorno, stanco delle incessanti richieste del Baldovinetti, Alessandro de 'Medici pensò a uno stratagemma convinto che finalmente le pressanti e continue pretese cessassero una volta per tutte.

Disse così al Baldovinetti che gli avrebbe concesso la possibilità di costruire il grande balcone desiderato ma che questo però, fosse costruito al contrario.

Contento di sé il Duca si convinse di non sentire finalmente mai più quella pretesa.

Baldovinetti invece, non si perse d'animo, prese per buone le parole del Duca e costruì il suo stravagante balcone. Alessandro de 'Medici ovviamente non potette che acconsentire ammirando la determinazione e riconoscere il lavoro ben fatto nonostante la stramberia della cosa.

Adesso tanti turisti che non sanno la storia di quella particolarità, guardano con il naso all'insù tale curiosità pensando forse, che i fiorentini son tutti “grulli”

 
 Bottiglie di un concorso

Sembra facile. Spesso, nelle degustazioni tra amici e / o in Banchi d'Assaggio non è che un gioco, a volte anche barando , per capire cosa abbiamo di fronte e magari apparire bravi per avere “indovinato” quel vino, quel vitigno, nel riconoscerlo dalla forma della bottiglia, da qualche indizio non ben coperto solo la perdita della concentrazione nella degustazione.

Diceva Émile Peynaud : "la degustazione è una disciplina tanto attraente all'apparenza quanto severa nella pratica" . Richiede molta concentrazione e una notevole capacità interpretativa.

Degustatori lo si è dopo aver conseguito un titolo? Non sempre.

Ritengo che si debba avere una formazione specifica, aver raggiunto ottimi livelli dopo un lungo apprendistato, pratica attenta, aver compreso i paragoni, i confronti.

Quest'ultimi hanno avuto modo di aumentare le manifestazioni delle attitudini sensoriali, le raffinatezze delle analisi, la precisione dei commenti. E la presentazione “alla cieca”, se preferita “degustazione coperta”, assume quell'importanza che caratterizza il vero approccio tra il degustatore e il vino degustato.

bottiglie coperte

L'adulazione di questa o quella etichetta non sostituirà mai la competenza espressa nell'assaggio di un vino coperto.

Blind Wine Tasting come affermano gli inglesi e gli americani (quest'ultimi meno inclini ad utilizzare questa forma di valutazione).

Quali sono le linee guida per una valutazione discreta alla “cieca”?

Non ci crederete; anche in questo caso ecco scendere in campo i francesi con le loro regole comportamentali dalle quali prendiamo ispirazione:

- Autenticità dei campioni da sottoporre alla degustazione;

- Trasporto e conservazione dei campioni per preservarne le caratteristiche;

- Anonimato perfetto dei campioni;

- Luogo di degustazione adeguato;

- Bicchieri adeguati e temperature di servizio;

- Numero di campioni limitato;

- Possedere padronanza delle affermazioni con descrizioni semplici e mirate;

- Bandire espressioni assurde roboanti senza alcun senso.

Un Banco d'Assaggio

Cosa non si deve assolutamente fare per non scivolare in errori grossolani, madornali, a volte al limite del ridicolo?

Come detto sopra provare ad indovinare utilizzando il calcolo delle probabilità, ovvero se non è zuppa è pan bagnato, con l'unica conclusione certa rappresentata dalla perdita della concentrazione.

Poi c'è l'insidia sempre nascosta ed intrinseca di credere di essere infallibili sottovalutando gli agguati celati dati dalla stanchezza nel degustare batterie in serie o perdere l'allenamento per assenze prolungate dai banchi od ai concorsi.

Sì per tutta la vita alle degustazioni alla cieca ricordando le difficoltà nel dare giudizi, perché col giudizio con cui giudichiamo saremo giudicati.

 

Impegnato durante un concorso

 

Urano Cupisti

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January 23, 2021

" L'estensione del Trattato Start è un tema tra più urgenti che Biden deve affrontare - in campo internazionale e della sicurezza globale - proprio in questi giorni, dato che l'eventuale rinnovo dovrebbe essere siglato il prossimo 5 febbraio.
La possibilità che Biden assecondi quanto si trova in queste ore da Dmitri Peskov riguardo alla piena disponibilità del Cremlino di proseguire nell'estensione del trattato stesso, rientra nella strategia che la nuova amministrazione statunitense intende adottare fin dall'inizio del suo insediamento nei confronti della Federazione Russa. " Per Tiberio Graziani, presidente della Vision & Global Trend con sede a Roma.


"Certo - continua Tiberio Graziani - le premesse non sono promettenti. A cominciare dal vicepresidente Kamala Harris che è sempre mostrata in un certo senso antirussa, ma anche lo stesso Biden, il quale ha più volte dichiarato che i competitori principali degli USA sono la Russia e ovviamente la Cina.
Tuttavia, per quanto riguarda il Trattato Inizia considerare che si tratta di un capitolo critico che concerne l'intera sicurezza del pianeta, quindi mi aspetterei da parte di Washington una risposta positiva e propositiva, magari dopo una fase difficile di rinegoziazione.Infatti, una riformulazione del trattato avvierebbe una nuova firma congiunta tra Russia e Usa, e consentirebbe a Biden - almeno sul piano simbolico e comunicativo - di apparire “più moderato” del suo predecessore, il repubblicano Trump. Inoltre, c'è un'altra considerazione da fare riguardo a un nuovo Start: quest'ultimo darebbe un'opportunità alla messa in campo di un ipotetico - e certamente tattico - processo di distensione tra Washington e Mosca che il neopresidente Biden potrebbe giocare in funzione anticinese. "Tra pochi giorni avremo modo di constatare le reali intenzioni della nuova amministrazione americana.

 
 Insegna

Ahimè, un luogo semplice da vivere tutti i giorni. Una ristorazione green dove accompagni piatti rivoluzionari con Vini Naturali .

“Oggi siamo molto più ristorante - racconta Lorenzo Vecchia , lo chef - la formula originaria prevedeva e prevederà l'inclusione di ogni momento della giornata, dando valore alla caffetteria, ai vini nella fascia pomeridiana, accompagnati da piatti dolci e salati. Ci sarà tutto il bello di quello che potremmo offrire del territorio, tutto in maniera facile ed informale. "

La carta dei Vini Naturali è seguita da Gian Marco Bucci . Non ho cambiato idea sui vini naturali e sul diffonderli con questo termine che crea solo confusione ma, nel caso di Ahimè, non saprei come chiamarli.

 
 Lo staff (foto di Francesca Fumagalli)

L'ambiente .

La prima cosa che va detta è che l'atmosfera che si respira invita alla convivialità. Minimale, essenziale, dove puoi apprezzare una cucina legata alla terra.

Dimenticatevi la trattoria alla bolognese; siete nel futuro, un futuro green.

Il servizio.

“Giovanile”. E con questo ho detto tutto. Attento, dove capisci che nulla è lasciato al caso, che gli studi fatti, le esperienze in altre realtà, hanno forgiato “questi ragazzi” in un'altra dimensione, quella del futuro.

I piatti.

 
 Lo spago

“Il menu è a prevalenza di materie prime vegetali. Cambia in funzione della produzione dell'Orto di Federico Orsi (vigneron e socio). Questa scelta comporta un menu ristretto perché la cucina di Ahimè trasforma realmente quello che la terra offre ”.

Segnalo due piatti assolutamente da provare:

Spago alla chitarra. Pollo. Limone. Prezzemolo (pasta all'uovo di soli tuorli), che viene tirato e cotto a servizio, mantecato con paté di fegato, cuore di pollo e brodo di cappone. E ultimato con qualche goccia di limone e prezzemolo fresco tritato sul momento.

Finocchio. Uva. Cipolla , con salsa di uva fermentata, finocchio cotto al burro, “ricacci”, ossia le varie foglioline, fiori di finocchio canditi, polvere di Negretto e cipolla candita.

 
 L a cucina

Ristorante alternativo?

No, non lo etichetterei così. Ristorante con un'impronta creativa volta ad una rivisitazione della tradizione. Non è sufficiente?

A caccia di talenti, scoprirli e parlarne.

Urano Cupisti

NB Tranne dove specificatamente, tutte le foto sono di Giulia Nutricati

Ristorante Ahimè

Via S. Gervasio, 6e,

40121 Bologna BO

Telefono: 051 498 3400

        

 
 Centenario della nascita di san Giovanni Paolo II

Com'è “tradizione” italiana si parla e si discute su tutto, anche e soprattutto sulle scemenze, tranne di notizie culturali di rivelante spessore internazionale.

Com'è oggi il caso del grande Simposio Internazionale sul Centenario della Nascita di Karol Wojtyla, SAN GIOVANNI PAOLO II che nell'immediatezza dei prossimi giorni, terrà le sue prime sedute costituenti online in mezzo mondo e quindi anche nella Capitale.

Scrive in data 8 gennaio: il "Blog dell'Editore" di Vik van Brantegem:

“Il Simposio internazionaleonline per celebrare il 100 ° anniversario della nascita di Karol Wojtyla“ Verso il futuro con San Giovanni Paolo II ”è strutturato in tre giorni di conferenza, ogni giorno con tre ore di riunione. L'incontro sarà internazionale e si svolgerà online con relatori provenienti da diversi continenti. Ogni sessione del webinar avrà quattro discorsi. Il primo giorno riguardante l'antropologia, il secondo giorno la famiglia e la società, il terzo giorno riguarda la vita della Chiesa e della fede.Dopo l'introduzione fatta in ogni sessione da una persona diversa e fortemente legata alla figura di San Giovanni Paolo II, ci saranno due presentazioni, poi una testimonianza di qualcuno che ha condiviso del tempo con lui ed è stato influenzato da lui, e poi altre due presentazioni. Alla fine ci sarà del tempo per il dibattito e la possibilità di fare domande anche da parte dei partecipanti provenienti da tutto il mondo. Per facilitare queste sessioni, ognuna sarà guidata da un moderatore.

Le sessioni si svolgeranno online il 15, 16 e 17 gennaio 2021, in Italia dalle ore 15.00 alle 18.00, in Polonia dalle ore 16.00 alle 19.00 e negli USA dalle ore 10.00 alle 13.00. È prevista la traduzione simultanea in polacco, italiano e inglese. "

Durante diversi incontri online “Verso il futuro con San Giovanni Paolo II”, il Comitato organizzativo (Prof. Mons. Piotr Mazurkiewicz, Prof. Don José Granados, Don José Maria Cortes, Prof. Don Pawel Galuszka, Mons. Duarte da Cunha, Sig .ra Urszula Miernik e Sig.ra Barbara Kupiec) è stato in grado di definire gli obiettivi desiderati e creare la bozza di un programma. Il sostegno dell'Arcivescovo Marek Jedraszevskiw e di alcuni esperti ha stimolato l'entusiasmo.

In questa prospettiva è previsto che in ogni sessione, oltre agli esperti, ci sarà un ospite speciale che ha condiviso la sua vita con San Giovanni Paolo II per dare una testimonianza personale.

Dunque un avvenimento culturale e religioso di grandissima portata, universale oseremmo dire, in special modo in questo terribile scenario di grandi disordini nel mondo ma soprattutto nella tragica pandemia che già ha seminato più di 3milioni di morti tra Europa, Usa ed Asia.

Organizzatori del Simposio, SER Marek Jedraszewski, Arcivescovo metropolita di Cracovia; Michal Drozdz, Facoltà di scienze sociali, UPJP II; Michal Gierycz, Dipartimento economico e sociale, UKSW; Livio Melina, Progetto Fondazione Veritas Amoris; Pastorale delle Famiglie del Patriarcato di Lisbona, organizzatori anche un po 'dispiaciuti della scarsa attenzione all'evento della stampa italiana, tutta presa invece dalle solite beghe nate tra le “conventicole” politiche.

Ma certamente non è l'unica “disattenzione” tutta nostrana.

Ci ritorna subito alla mente il viaggio pastorale del buon Papa Francesco il 16 marzo 2018 a San Giovanni Rotondo per ricordare a tutti che il 1918 fu l'anno della Stigmatizzazione del Santo Frate Padre Pio da Pietrelcina. Dunque di un Centenario di portata mondiale vista l'immensa vastità della sua platea di devoti.

Ebbene giunti alla data del 23 settembre 2018 i frati cappuccini di San Giovanni Rotondo preferirono celebrare il 50 ° anniversario del Santo nel giorno della sua morte, più che il 20 settembre, quello della stigmatizzazione. Una scelta di cattivo gusto ma certamente non meno di quella di vedere “oggi“ alcuni maggiorenti dell'ambiente cappuccino parteggiare per la beatificazione di Don Umberto Terenzi, colui che proprio con alcuni frati cappuccini, collusi con lo scandalo Giuffrè, furono gli artefici dei “ Microfoni ”nel confessionale del Santo Frate.

Se è vero, come è vero ... quando nell'ultima Cena Gesù divise tra gli apostoli il pane ed il vino a simbolo della nascita della Chiesa, è pur vero che già lì qualcuno, un apostolo non rispettò le regole del Maestro.

January 12, 2021


 
 Joe Biden

Alla luce del prossimo insediamento di Joe Biden alla presidenza della Casa Bianca, essendo una guida democratica e non più repubblicana il rapporto sia economico che politico tra Comunità europea e Stati Uniti potrebbe essere suscettibile di variazioni. Abbiamo chiesto al dottor Tiberio Graziani, presidente dell'Istituto Vision & Global Trend (Istituto Internazionale per le Analisi Globali) quali potrebbero essere gli scenari del rapporto futuro tra Europa e America.

 

Presidente Graziani, qual è l'atteggiamento dell'Unione europea nei confronti degli eventi negli Stati Uniti, incluso l'attacco al Campidoglio da parte dei sostenitori di Donald Trump?

Riguardo al recente attacco al Campidoglio USA, attuato dai sostenitori di Trump, i leader europei hanno espresso pubblicamente tutto il loro stupore e criticato per tale azione.

A livello nazionale, i capi politici dei principali partiti, anche quelli considerati euroscettici, nazionalisti e populisti, hanno gridato allo scandalo, sostenendo l'attacco al Campidoglio USA fosse un attacco alla democrazia tout court.

Le affermazioni - fondamentalmente unanimi sull'equiparazione attacco al Campidoglio = attacco alla democrazia - dei leader europei e dei politici delle varie nazioni membri dell'Unione Europea meritano almeno due riflessioni.

La prima di tipo generale: i leader europei non riescono a concepire un tipo di democrazia diverso dal modello liberaldemocratico, cioè dal modello che gli USA hanno diffuso ed esportato a partire dal 1945 in gran parte del pianeta e che costituiscono la sovrastruttura - ad un tempo ideologica ed operativa - del cosiddetto Occidente a guida statunitense.

Dal punto di vista della cultura politica, tale incapacità appiattisce le classi dirigenti europee e le decisioni dei loro politici in materia di politica economica e sociale interna e politica estera sulle posizioni e sugli interessi di Washington. Tutto ciò si traduce in scelte politiche che - oltre a non tenere nella giusta considerazione le variegate identità culturali e gli interessi specifici del Vecchio Continente - nel medio e lungo periodo potrebbe rivelarsi molto negativo per l'implementazione della stessa integrazione europea e dell'evoluzione della UE in senso unitario.

Un'altra riflessione - più attenta alle circostanze attuali - riguarda invece l'interesse pratico di Bruxelles e in generale delle classi dirigenti europee volte a compiacere la

 
 Tiberio Graziani

nuova amministrazione che dal 20 gennaio sarà guidata dal democratico Joe Biden.

 

Quali saranno le conseguenze della situazione politica negli USA per le relazioni con l'Europa?

Sul lungo periodo non ci saranno conseguenze degne di nota, a meno che non ci siano cambiamenti - al momento non prevedibili - nell'ambito dell'attuale leadership dell'Unione Europea. La politica di Bruxelles, invece, potrebbe subire influenze dal posizionamento di alcuni governi nazionali. In particolare, in riferimento all'Europa centroccidentale, si dovrà prestare molta attenzione alla Francia, e in certa misura alla Germania, per quanto riguarda l'implementazione delle singole politiche estere di questi due paesi verso la Cina, la Russia e l'Iran. La sintonia manifestatasi in alcune occasioni tra Parigi e Berlino riguardo ai loro interessi verso la Cina e la Russia potrebbe infatti riflettersi anche su alcune future decisioni di Bruxelles verso le due potenze euroasiatiche, peraltro strategiche per la sua evoluzione: gli USA, ovviamente, ostacolerebbero tali eventualità. Per quanto riguarda l'Europa orientale, la situazione sembra essere meno chiara, a causa degli effetti che le iniziative ambigue e contrastanti di Budapest e di Varsavia ei loro rapporti con gli USA potrebbero avere su Bruxelles. L'Ungheria di Orban, retoricamente critica verso la visione liberaldemocratica di Bruxelles, e, in una certa misura, più prossima alla "dottrina Trump", potrebbe subire da parte della nuova amministrazione USA pesanti "ritorsioni", anche in considerazione di alcune "sintonie" tra Budapest e Mosca. Nel caso di eventuali "ritorsioni" non sono da escludere che potrebbero sfociare in una sorta di "rivoluzione colorata" sul modello di quanto sperimentato in Ucraina, volta alla eliminazione di Orban. La Polonia, parimenti critica verso Bruxelles come l'Ungheria, resta, tuttavia, ancora il "miglior amico" europeo degli USA: per tale ragione non penso che subirà "ritorsioni" da parte di Biden. Al contrario, la sua funzione antirussa e filoucraina sarà rafforzata dal nuovo inquilino della Casa Bianca.

 

Le relazioni bilaterali UE-USA cambierebbero sotto la presidenza di Joe Biden e, se lo fossero, in quale misura?

Gli Stati Uniti, anche sotto la presidenza democratica di Biden, non cambieranno la loro strategia, ormai secolare, verso l'Europa. Nel quadro della strategia statunitense, l'Europa è considerata una testa di ponte gettata sulla massa eurasiatica e sul continente africano, in particolare attraverso l'Italia: la relativa amministrazione Biden si manterrà fedele a tale prospettiva, d'altra parte vitale per la sopravvivenza degli Stati Uniti quale potenza globale. In considerazione di ciò dobbiamo aspettarci che la nuova amministrazione sarà ancora più assertiva della precedente amministrazione repubblicana nei confronti di Bruxelles e dei suoi Stati membri. Verosimilmente,Biden attuerà azioni ancora più risolute di Trump nel contrasto al progetto russo-tedesco del North Stream o altre analoghe iniziative di partenariato tra Mosca e Berlino ed anche tra Mosca e Parigi. E' inoltre realisticamente prevedibile che Biden ostacolerà le iniziative di partenariato eurocinese, imperniate, a vario titolo, sul progetto della Nuova Via della Seta. Alla luce di ciò, la contraddizione tra i reali interessi europei e quelli degli USA potrà esplodere solo se Germania e Francia condurranno una battaglia comune in nome della rifondazione dell'Unione Europea quale attore indipendente nel nuovo scenario globale, apparentemente policentrico. 

January 11, 2021

"Chi sarà il prossimo nemico?" , si domanda il giornalista Serge Halimi, nell'editoriale di gennaio del mensile Le Monde Diplomatique , commentando l'articolo dell'ex Segretario generale della NATO Hans Fogh Rasmussen a proposito della missione globale degli Stati Uniti a guida e in difesa del mondo libero ; frattanto, con l'aggravarsi delle diseguaglianze, le posizioni degli attori politici e geopolitici sembrano polarizzarsi in misura crescente, e su un numero sempre maggiore di frontiera.

 

Voi non avete vinto. La violenza non vince mai. Vince la libertà ”. Con queste parole il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence ha condannato quello che lo scorso sei gennaio è stato presentato come un attacco alla sede del Congresso USA da parte di un manipolo di persone che si dichiaravano e si mostravano sostenitori del presidente (quasi uscente Donald Trump , scesi in strada a protestare su suggerimento del loro leader .Il nemico della libertà sono loro, e la simbologia che esibiscono, oltre alle bandiere e agli striscioni convenzionali, appartiene alla galassia dell'estrema destra statunitense (e non solo): un microcosmo in cui alla Bibbia si affiancano con disinvoltura elementi tratti dalla mitologia norrena e da armamentari mitico-religiosi neopagani. In prima linea, in immagini diverse, confronta Jake Angeli, aspirante attore italo-americano dell'Arizona e sciamano (sic!) Seguace di QAnon , ovvero Q Anonymous (l'anonimo Q). This etichetta, nata venire pseudonimo Sotto il Quale, Qualche anno fa, un presunto internauta anonimo ha Iniziato a elargire le pillole citare in giudizio di verità nel forum di Estrema Destra 4chan, è ben presto passata a designare un complesso di teorie, dogmatico e fluido allo stesso tempo, tra occultismo, cospirazionismo e costruzione di identità. Per citarne una, Trump sarebbe stato eletto per condurre una guerra contro un gruppo di satanisti pedofili , che avrebbe preso il potere negli USA (dopo l'omicidio dell'ex presidente John Fitzgerald Kennedy) e nel mondo; questa forza oscura controllerebbe uno Stato profondo che annovererebbe tra i suoi esponenti non solo Hillary Clinton, Barack Obama, George Soros e Bill Gates, ma anche Tom Hanks, Céline Dion e Michelle Obama, che, peraltro, secondo QAnon sarebbe un uomo.

 

Sul corpo di Angeli, coronato da un improbabile copricapo con pelliccia di castoro e corna di bisonte, ma di una forma che vorrebbe evocare le epopee nordiche, campeggiano alcuni dei simboli più tipici dell'estrema destra. Anzitutto, quelli desunti dalla mitologia nordica, come i tre triangoli del Valknut, simboli del wotanismo, e l'albero della vita, che, nel caso di morte del suo portatore, provocherebbe la fine del mondo. A Prescindere Dalle Considerazioni su Quanto i Movimenti Che sbandierano un racconto armamentario mitico ne comprendano davvero il significato autentico (venire Accadde alla svastica , adottata vieni simbolo dal nazismo) ,this simbologia fornisce, in primo Luogo, Una giustificazione metafisica e dogmatica una Una mentalità razzista (benché dichiaratamente ostile al globalismo imperialista ascritto ai democratici statunitensi). Al contempo, costituisce il pretesto per assumere una postura scismatica rispetto alle religioni codificate, soddisfacendo le velleità ribellistiche delle masse di fronte a una società dominata dal “dio quattrino”. Infine, serve da fondamento a un fascismo consumistico, nel quale la volontà di creare l' uomo nuovo e l'aspirazione alla pretesa purificazione della razza , sono sostituite, nella società di massa digitale, dal desiderio ossessivo di visibilità epopolarità sulle reti sociali, che da tempo hanno già colonizzato e canalizzato il dissenso politico e il malcontento sociale. Peraltro, alla pretesa di identificare il capo ( Duce o Führer ) con lo Stato con le armi della propaganda e dello squadrismo, tipica dei fascismi classici , si è sostituito l'appello alle masse ad abbattere il sistema mediante l'assalto al potere , senza indicare un modello sociale alternativo. In fondo, si tratta solo di sostituire, per l'ennesima volta, una classe dominante con un'altra, non di Elaborare un modello che prescinda dalle logiche di potere e di sopraffazione, sia pure sotto la forma di concorrenza economica, optando per una prospettiva multilaterale e pluralista. In assenza di programmi politici e di gravidanza culturale, i simboli ostentati da chi pretende di assaltare il Congresso USA sono, in sostanza, alcuni dei tanti accessori di moda, da esibire sulla rete per aumentare le visualizzazioni e le condivisioni attraverso le reti sociali. Cresce quindi il peso politico dei giganti del web , indicato complessivamente con l'acronimo GAFAM (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft), ai quali l'emergenza sanitaria ancora in corso ha assicurato un aumento esponenziale dei fatturati.E del rilievo socio-politico, come dimostra l'eco della subitanea chiusura dell'account Facebook e Twitter di Donald Trump, che pone la questione del potere che simili industrie private hanno acquisito nel dibattito pubblico, nella società civile digitale . Nondimeno, a parte impatto visivo degli eventi di Capitol Hill, né pronunciata, né la massa hanno il potere di incidere sui processi storici che la contraddistingueva agli albori della società di massa, nella quale animava i dibattiti mediante la carta stampata: fino alla fine del secolo scorso, infatti, le masse contavano perché contava un modello economico imperniato sulla fabbrica, destinato a scomparire una volta ultimata la transizione all'industria 4.0 .

 

Ora, se la massa ha perso il suo peso in quanto manodopera , non lo ha perso tuttavia nel ruolo dell'organismo del consumatore , che fa sì che essa alimenti ancora gli ingranaggi della produzione. Inoltre, questo ruolo , che nella società di massa del secolo scorso si manifestava essenzialmente nelle trappole sociali di pirandelliana memoria (posizione sociale, lavoro, identità personale hanno un valore di mercato, poiché assicurano la continuità del processo di produzione), nella società di massa digitale ha da tempo strutturato la dimensione della realtà virtuale, dove stanno trasferendo progressivamente tutte le attività, non solo quelle economiche e finanziarie, ma anche quelle del tempo libero. Cio favorisce un'osmosi Tra le due sfere esistenziali dell ' digitalis homo , Quella fisica e Quella virtuale, Attraverso la sottile membrana dello Schermo . Se dunque nella sfera virtuale si proiettano le aspirazioni frustrate nella sfera fisica, quest'ultima può facilmente trasformarsi nel prolungamento della prima, alla quale l'ego del singolo individuo, traendone una gratificazione maggiore e a buon mercato , ha già attribuito il primato psichico sull'altra. Sembra pertanto realizzarsi il tempo espresso da psicologi e sociologi ai primordi di questa fase transitoria: in particolare, i rischi che comportano la maggiore facilità d' azione e la minore percezione della responsabilità individuale, caratteristiche della vita da internauta. In altri termini, pubblicare un contenuto su una qualsiasi rete sociale è possibile in tempi rapidi, raggiungendo un numero considerevole di utenti e non espone direttamente alle critiche o al contraddittorio.Questa differenza, che potrebbe consentirebbe alle reti sociali di aumentare il grado di partecipazione politica, in realtà ha finito per svuotare l'ultima della sua gravidanza reale, concreta, diminuendo sensibilmente la percezione del suo significato. Così, chiunque pubblichi un contenuto entra a far parte di un marasma comunicativo e informativo, nel quale tutto può essere smentito, ammesso che la confutazione sia ancora un modo valido per far prevalere una voce sulle altre. Virtualizzando e spettacolarizzando i conflitti sociali ben più di quanto non avessero fatto la televisione e gli altri mezzi di comunicazione “tradizionali”, la società di massa digitale li ha degradati a una serie continua di scaramucce in maschera, imprime l'immaginedel vincitore per un intervallo di tempo che, generalmente, stenta a superare il tempo di un anno.

 

Intanto, nella sostanza, l'attuale modello sociale resta quello strutturato dalla seconda rivoluzione industriale e dall'imperialismo nella seconda metà del XIX secolo: conflitti interni alle società capitaliste tra padroni e masse lavoratrici, rivalità geopolitiche nella corsa agli imperi coloniali e al controllo delle materie prime. In entrambi i casi, l'opposizione tra dominanti e dominati viene continuamente alimentata dal mercato, che a sua volta si nutre di tale antinomia che consente di aumentare i margini di guadagno e di gerarchizzare la società sul modello della fabbrica. Parimenti, la suddivisione del mondo tra potenze coloniali e teste colonizzate da un lato ha stabilito una gerarchia ineguale  nelle relazioni internazionali, che si riflette in buona parte l'articolazione delle società capitaliste, dall'altro ha reso necessaria una giustificazione scientifica di tale gerarchia, che si è trovata nei nazionalismi e nelle teorie razziste ed etnocentriche e negli estremismi religiosi. Queste prospettive identitarie sono inoltre disponibili per unificare il tessuto sociale, dissestato dagli ingranaggi della e del consumo. Ora che la società di massa digitale ha teatralizzato i conflitti rendendoli prodotti spendibili sulle reti sociali, basta individuare un nemico e definire in relazione ad esso un concetto di identità : ad esempio, un noi che rappresenta il mondo libero, dogmaticamente investito della missione di debellare la dittatura, il sovranismo, il populismo, l'integralismo… insomma, il prossimo nemico.

Come non si può separare il corpo dallo spirito, non può essere  separato la fiamma dal calore, il fiore dal suo profumo. C'è chi dà più  importanza alla bellezza formale del fiore, chi al suo colore, chi al suo  profumo. Ma la sua forma, il suo colore e la sua fragranza sono un'unica  cosa: l'una non può esistere senza l'atra, affinché il fiore sia tale.

L'unità è sterile, fecondo è solo il dualismo: è la differenza simbiotica  ciò che genera la vita. I valori morali, culturali, spirituali, scientifici  si arricchiscono al contatto con realtà differenti. Tutto ciò che è  parziale, settoriale è per sua natura incompleto: avere una tale visione  della realtà limita la percezione delle cose, e questo genera esclusioni,  razzismi, specismi, rivalità, guerre. Tutte le visioni parziali si sono  rivelate tanto più perniciose quanto più avevano la presunzione di essere  preminenti sulle altre.

Armonizzare le forze eterogenee nell'obiettivo del bene comune,  la pace, la giustizia, l'evoluzione, l'amore, questo è il primo,  fondamentale scopo della vita e ciò che rende l'esistenza dell'uomo degna di  essere vissuta.

Io sono ricco in virtù della presenza degli altri e delle cose  che mi circondano. Se fossi solo non conoscerei che me stesso e non potrei  evolvere. Ogni persona ed ogni cosa influisce sulla mia vita e ricevuto  al mio arricchimento interiore per mezzo dell'esperienza che acquisisco  nell'interazione. Come una persona è tanto più padrone della sua lingua  quanti più vocaboli conosce, così è tanto più ricco interiormente quante più  esperienze positive ha potuto sperimentare.

Ma io non percepisco che una piccolissima parte dell'insieme:  l'insieme mi condiziona through la sua unità e il suo singolo componente.

L'importanza del “tutto” è data dal singolo elemento che lo compone,  altrimenti sarebbe come dire che ha valore il mucchio non il singolo chicco,  la foresta non il singolo albero, il popolo non la singola persona. Il  dirigente di un ente è importante quanto la donna delle pulizie perché l'uno  senza l'altro l'azienda non potrebbe funzionare. Il musicista quanto il suo  strumento musicale: l'uno senza l'altro nessun concerto potrebbe essere  realizzato.

Come il contesto influenza e condiziona il mio comportamento e  la mia vita così il mio modo di essere influenza e condiziona il mio  prossimo, perché gli altri ed io siamo la folla dei viventi, siamo la vita.

Se io violento o uccido qualcuno in sostanza sto violentando e uccidendo una  parte di mia famiglia, di me stesso, sia perché nell'azione malvagia  sto facendo peggiore la mia coscienza e sia perché nei confronti del  contesto e della vita mi esprimo in modo negativo, lesivo, disarmonico.

Non v'è pensiero o azione che non abbia i suoi effetti  universali, “Non si può cogliere un fiore senza turbare le stelle”. Una  buona azione influenza il mio vicino e lo induce ad essere anch'egli più  disposto alla bontà e più disponibile nei confronti degli altri. Per contro  un'azione egoistica, cattiva si ripercuote negativamente non solo sulla

vittima ma su tutti generando malcontento, rabbia, autodifesa e quindi  disarmonia.

L'interdipendenza è la realtà a cui sono legate  indissolubilmente tutte le cose: essere in sintonia con il proprio contesto  aiuta al funzionamento armonico del tutto; a pprezzando il valore delle  diversità si apre la mente e la coscienza a considerare ogni cosa come  membra dello stesso organismo, tessere del medesimo mosaico, nota della  stessa sinfonia: condizione che consente alla terra e all'universo di  esistere.

Riportiamo di seguito le statistiche che i media nascondono a proposito della pandemia da Covid19;
1) Il 90% degli individui Covid-positivi è asintomatico.
2) Il tasso di diffusione dei Covid-positivi è pari allo 0,7%
3) Il tasso di sopravvivenza è del 99,82% per i soggetti di età compresa fra 0 e 69 anni e del 94,6% per quelli oltre i 70 anni
4) Qualunque individuo morto col Covid viene comunque catalogato fra i morti di Covid. A dichiararlo la dott.ssa Deborah Birx e funzionari sanitari statali. Le stime sono estremamente falsate per via degli enormi falsi positivi (punto che esamineremo di seguito)
5) Solo il 6% delle mortalità il Covid come unica causa di mostra morte
6) E 'scientificamente provata la totale inefficacia della mascherina contro i virus. L'85% delle persone positive era portatore di mascherina
7) Da 350. a 650.000 i decessi stimati ogni anno per virus influenzali con 195 decessi pediatrici e 810.000 ricoveri nella stagione 2017/18. Ad oggi i morti per SARSCOV2 sono 370.000 (errata corrige dei milioni stimati a monte). Eppure si continua a parlare di Pandemia.
8) Nessun campione SARS-CoV-2 è stato mai isolato e purificato. Molti scienziati, fra cui anche l'inventore della PCR sostengono che la PCR non deve essere utilizzata a fini diagnostici poiché producono troppi falsi positivi. A confermarlo il dott Fauci, immunologo statunitense, che ha apportato contributi fondamentali nel campo della ricerca sull'AIDS e altre immunodeficienze.


Su cosa si basano quindi i provvedimenti restrittivi dei vari DPCM da marzo ad oggi? Diagnosi di Covid 19 effettuate con 78 tamponi diversi di cui nessuno validato sarebbe già stato l'oggetto di un esposto depositato fra varie Procure in Sicilia. I risultati dei tamponi sarebbero del tutto inattendibili e l'inaffidabilità sarebbe addirittura certificata dalla Commissione Europea e dall'Istituto Superiore di Sanità. La denuncia arriva dal CODACONS e dall'Associazione Italiana Diritti del Malato. L'utilizzo dei tamponi finalizzato esclusivamente a ricavare dati utili per determinare proclami sullo stato d'emergenza, quarantene individuali o di gruppo, per imporre restrizioni ad ogni livello della scala sociale è praticamente senza alcun fondamento scientifico.
Secondo il dott. Stefano Scoglio i tamponi Covid 19 produce fino al 90% di falsi positivi come certificato dall'Istituto Superiore di Sanità il quale dichiara altresì che ad oggi non esiste alcun marker specifico del virus, nessuno standard che possa rendere i tamponi affidabili. Dietro l'alto numero di falsi positivi rilevati, un grosso business ospedaliero come dichiara l'ex capo della protezione civile, Bertolaso. La sanità non si priva dei malati Covid 19 per via dell'alto indennizzo che ne riceve.
A dimostrazione di quanto detto, l'esperimento condotto in laboratorio dal dott. Mariano Amici, in collaborazione col dott. Stefano Scoglio. Il tampone è stato testato su materiale non umano. Se il tampone ha aspettative di funzionamento dovrebbe produrre risultati tutti negativi.
L'esperimento è stato eseguito in laboratorio dal dott. D'Angelo, perito chimico, e riguarda i test rapidi antigenici. Il risultato prodotto su 10 tamponi è di 4 positivi certi e 3 incerti che peraltro i laboratori danno come positivi nell'essere umano.
Come ha ammesso, pochi giorni fa, l'OMS i troppi falsi positivi prodotti dai tamponi PCR sarebbero da attribuire ai troppi cicli che richiedono.
L'esperimento dimostra che il tampone è assolutamente inattendibile e che quindi non può essere preso come base per dire che esistono nuovi focolai e che aumentano i ricoveri. Perché chi è positivo al Covid non è detto che abbia il Covid e viceversa. Quindi su questa base non possono essere applicati protocolli terapeutici o misure di restrizione nei confronti dei cittadini e delle attività commerciali che sono in ginocchio ormai da mesi. Con ogni probabilità, si smetterà di parlare di emergenza sanitaria non appena prenderà il sopravvento quella economica e sociale. E visti gli altri dati ... troppo e purtroppo taciuti ... ahimè! diffidiamo che questa possa tardare ad arrivare! Ma, tornando ai laboratori, l'analisi dei campioni di virus dei soggetti asintomatici ha provato che i campioni, posti sotto coltura in laboratorio, non hanno portato alla generazione di alcun virus trasmissibile per via della bassa carica virale. Questo dato ribalta tutta la letteratura medica finora vigente circa i rischi di trasmissibilità. Questa è la vera scoperta! A causare la mortalità elevata della prima fase (non ci stancheremo mai di ribadirlo!) Sono state le gravi incompetenze terapeutiche adottate. Ora, invece, sarebbe l'interazione con la somministrazione dei normali vaccini antinfluenzali, cosa che avrebbe procurato shock postvaccinale. Infatti il ​​virus COVID19 subisce un'attivazione per via del vaccino antinfluenzale e antimeningococco. A detta del dott Mike Yeadon già vicepresidente e Chief Science Officer di Pfizer per 16 anni, la soglia per l'immunità di gregge potrebbe essere molto più bassa di quanto non si pensasse inizialmente. Sempre secondo il dott Yeadon, attualmente ci sono 4 ceppi che circolano liberamente in tutta la popolazione, il più delle volte legate a comune raffreddore. La popolazione dovrebbe possedere già un certo livello di immunità delle cellule T, ossia il gruppo dei globuli bianchi che ha il compito di memorizzare un breve pezzo di qualsiasi virus con cui siamo stati infettati in modo che il tipo di cellule giusto possa moltiplicarsi rapidamente e proteggerci se dovessimo venire a contatto con un'infezione correlata. Almeno il 30% della popolazione, su controlli a campione, aveva già il riconoscimento immunologico di questo nuovo virus prima che arrivasse. Una casistica che, da sola, basta a dimostrare che, stando ai dati, la pandemia potrebbe essere già finita. Per il resto ... profilo di rischio, garanzie di immunità, dati sul contagio, interazioni, effetti collaterali ... tutto tace nell'inconsapevolezza più totale da parte dei magnati della scienza che nel bugiardino rimandano al semplice operatore saniatrio di quartiere le decisioni da prendere caso per caso. Intanto, a scanso di equivoci, anche per i vaccinati rimangono invariate le norme di condotta ... Adesso sì ... è il caso di dirlo ... "Tutto cambia perché nulla cambi" ... il Bavaglio è per sempre .. .

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