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Prova di regolamento per limitare le emissioni di Co2 nei cieli. Il contesto del Green New Deal e le nuove tecnologie.
Inquinano e per questo vanno messi sotto osservazione. Far diventare sostenibile il trasporto aereo è una battaglia che l'Unione europea ha avviato da tempo. Ma come in tutte le azioni che toccano interessi nazionali, partecipazioni finanziarie, persone, ci si muove con i piedi di piombo. Ai Commissari europei, tuttavia, la caparbietà su alcuni temi non manca. Per quest 'anno sono arrivati ad adottare un regolamento per il progetto CP1, preludio ad una regolazione meno impattante dei voli. Chissà se nel giro di qualche anno viaggeremo su aerei che scaricheranno meno Co2. Una speranza, a patto che tutti marcino in una sola direzione.Non basta partecipare al progetto, infatti, ci vuole una buona dose di operatività per aiutare a non avere più cieli sporchi.
Oltre ad essere consapevoli che la vita del pianeta è seriamente in pericolo. La Commissione vuole rendere i voli- almeno nei cieli europei- più efficienti.
Prima di vedere risultati concreti passerà un po 'di tempo perché dal 1 febbraio è partita solo la fase sperimentale. Il programma, riporta l'Agenzia di stampa Aise, si concentrerà sulle più promettenti innovazioni tecnologiche e operative di gestione del traffico aereo. Sarà stabilito un calendario di attuazione che richiederà il rispetto del rispetto di regole precise da parte di compagnie aeree, aeroporti e fornitori di servizi di navigazione aerea.
Tutto si svolge dentro quel grande contenitore della sostenibilità che è diventato il Green Deal Europeo «Accelerando l'attuazione di soluzioni tecnologiche innovative il CP1garantirà traiettorie di volo più dirette, e quindi più efficienti in termini di consumo di carburante. Consentirà agli aeromobili moderni di sfruttare appieno i vantaggi di tecnologie più ecologiche e meno rumorose ”, ha detto Adina Vălean, Commissaria per i Trasporti. L'Unione europea fornirà finanziamenti per avere l'efficacia di un disegno operativo che tocca interessi diffusi, ma risponde anche alle rivendicazioni del mondo ambientalista.
Da anni i voli aerei sono nel mirino a causa delle emissioni di scarichi di carburante in atmosfera. Molte associazioni in diverse occasioni hanno boicottato le trasvolate oceaniche o semplicemente rotte tra i Paesi europei. Ovvio che se Greta Thunberg sceglie un catamarano per andare negli USA, non tutti possono fare la stessa cosa. Comunque è nel background degli ecologisti la clamorosa inchiesta del Guardian secondo cui un volo di andata e ritorno da Londra a New York disperde nell'atmosfera 986 kg di anidride carbonica per ogni passeggero. Oppure che un Milano-Roma della durata di 1 ora immette nell'ambiente 129 kg di CO2 a persona.Più recentemente l'Airports Council International, l'associazione commerciale degli aeroporti nel mondo, prima del Covid gioiva per la crescita dei viaggiatori aerei. Ma trovava sull'altro versante l'Agenzia Europea per l'Ambiente che indicava nel 13% le emissioni di CO2 mondiali del trasporto aereo. In pratica, vista la quantità dei viaggiatori, il numero delle compagnie aeree, le esigenze di spostamento globale, la quantità di aeroporti, il progetto dovrà avere la forza di capovolgere una precedente classifica della Commissione Europea, che metteva al 10 posto tra le industrie più inquinanti in Europa una famosa compagnia low cost.