L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
La crisi climatica e la priorità ambientale per il futuro del Paese, scrive il Comitato «La Scienza al voto».
I Cinquestelle sono soddisfatti. Chi crede nella competenza al potere, anche. Il Ministero della transizione ecologica è stato creato e vedremo nelle prossime settimane quale configurazione assume rispetto alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi all'annuncio della lista dei Ministri. Nei tre anni che abbiamo alle spalle su alcune questioni decisive sull'ambiente e sulla sostenibilità, spesso la competenza è mortificata. Annullata da suggestioni ideologiche che non hanno prodotto nessun risultato utile. Eppure, sia al Ministero dello Sviluppo Economico (ora Depotenziato delle Competenze sull'Energia) che al Ministero dell'Ambiente, ci sono stati esponenti Cinquestelle.Sono stati contrari a tante iniziative proposte da persone competenti, ritardando operazioni vantaggiose per la comunità. Sergio Costa dal Ministero dell'Ambiente è stato il severo Signor No a nuove infrastrutture. L'insistenza di Beppe Grillo sul nuovo Ministero green, in fondo, somiglia molto ad una penitenza personale e del Movimento.
Un merito - nonostante tutto il resto - da riconoscere alla pandemia è stato l'accelerazione a ricreare nel sistema politico -decisionale un giusto equilibrio tra scienza e potere. Sicuramente Draghi imprimerà al suo esecutivo un approccio al NextGeneration EU diverso da quello del governo Conte. L'Italia non può rischiare di essere bocciata a Bruxelles. Non solo perché riceverà la maggior parte dei fondi europei disponibili, ma perché è il Paese che deve correre di più verso un sistema di economia circolare.
Il Comitato scientifico 'La Scienza al Voto' due giorni fa ha inviato una lettera aperta ai partiti che sostengono il governo Draghi. Tutte le azioni che il nuovo governo intende promuovere promuove tenere d'occhio il clima. Nessun processo di revisione industriale potrà trascurare gli agenti climatici invasivi. «D'ora in avanti - dice Antonello Pasini, fisico del clima e Coordinatore scientifico del Comitato La Scienza al Voto- c'è bisogno di provvedimenti scientificamente fondati. Il rischio principale è di non centrare gli obiettivi che le evidenze scientifiche impongono di raggiungere.
Il COVID ha segnato un passaggio irreversibile per quanti avevano diffidato della forza della scienza. Con i soldi del Piano di recupero bisognerà accantonare qualsiasi supposizione sull'utilità della ricerca e dei saperi nella tutela dell'ambiente e della salute. Ai tavoli politici prima del varo del governo è emersa una disponibilità ad impegni comuni. Non si può ignorare che «la crisi climatica e ambientale rappresenti una priorità per il futuro del paese» si legge nel documento diffuso dagli scienziati. Il documento ha il pregio politico di richiamare un precedente accordo su clima e sviluppo firmato da tutti i partiti presenti in Parlamento alla vigilia della legislatura. «Ma ora forse, grazie alla positiva esperienza nella lotta al Covid - aggiunge Pasini - è arrivato il momento di metterlo in pratica, quell'accordo. »
Non c'è dubbio che il momento sia più favorevole. E non c'è nemmeno bisogno di ricordare che la gran parte delle risorse europee debbano essere destinate a queste finalità per dare credito al nuovo governo. Il fatto è che gli italiani hanno sotto gli occhi la qualità dell'ambiente, delle loro città, delle patologie legate all'inquinamento per non sperare in un rapido cambiamento.
I ritardi accumulati sui piani clima, sul risanamento dei territori, sulla lotta alle ecomafie, sugli impianti rinnovabili, sulle nuove, essere un ricordo. Alla fine saranno la credibilità e il prestigio di Draghi a fare la differenza. Con i competenti, ovviamente.