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Prorogati gli incentivi per nuovi impianti nelle campagne. Pronti 5 miliardi di investimenti.
Un combustibile pulito che trova posto nella nuova strategia energetica italiana. Il biogas è una fonte da valorizzare insieme alla capacità del mondo agricolo di saperla produrre. Il Parlamento se ne stava già occupando prima dell'istituzione del nuovo Ministero della transizione ecologica. La notizia è che la Commissione Agricoltura della Camera ha prorogato per tutto il 2021 gli incentivi a favore delle aziende che costruiscono nuovi impianti. Grazie ai contributi statali potranno realizzare strutture capaci di produrre fino a 300 KW, alimentati con sottoprodotti da attività di allevamento. Le nuove strutture rilasceranno energia elettrica da mettere nella rete nazionale di trasporto a tutto vantaggio di famiglie ed imprese.Un percorso più snello per arricchire l'offerta di fonti alternative.
La proroga degli incentivi è stata richiesta dal deputato Cinquestelle Gianpaolo Cassese, con un emendamento al decreto Milleproroghe. Ma l'attenzione verso una maggiore diffusione del biogas era stata richiesta dal Consorzio Italiano Biogas nell'audizione in Parlamento sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo sviluppo del biometano agricolo, secondo le stime, può contare su un impatto positivo occupazionale di circa 16.000 occupati. A loro si aggiungono altri 70-80 mila lavoratori dell'indotto. Il Consorzio che conta oltre 970 aziende associate con una capacità di 500 megawatt di potenza, da tempo si è candidato come protagonista del mix energetico italiano.In particolare gli incentivi che lo Stato riconosce le condizioni favorevoli all'impiego del biogas nei settori difficili dell'elettrificazione. Nello sfruttamento della risorsa in tutta la filiera agricola, c'è anche il problema della riconversione degli impianti esistenti. In sostanza altri soldi da mettere in circolo.
«La riconversione degli impianti di produzione di biogas potrà stimolare investimenti privati per circa 5 miliardi di euro, favorendo Entrate Fiscali per circa 1 miliardo di euro- ha spiegato Piero Gattoni, Presidente CIB,“ A favore delle aziende agricole il biometano rafforzerà la loro multifunzionalità, di evitare fenomeni di abbandono delle zone rurali e aiuta al contrasto alla desertificazione dei suoli e al dissesto idrogeologico. Come esempio positivo viene citato il progetto “Farming for Future. 10 azioni per coltivare il futuro ”. Grazie ad azioni e tecnologie in uso, le emissioni dirette da agricoltura si riducono del 32% rispetto agli stati attuali. Da tenere presente, quindi. Perché nel governo Draghi la svolta verde si misurerà sulla volontà di mettere insieme per i prossimi anni un sistema con più «motori» di energia, fino ad arrivare alla predominanza delle rinnovabili sui fossili. Ci vuole tempo, ma é necessario ripartire e con il piede giusto.