L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
La lobby nucleare mondiale, rappresentata da “Nuclear for Climate”, pericolosissima per la pace e gli equilibri naturali, esiziale per la stessa sopravvivenza umana, in vista della COP 26 di Glasgow, ha lanciato una tattica subdola e astuta per rientrare in gioco e rilanciarsi : si propone, nel suo position paper (rinvenibile al link: https://www.euronuclear.org/news/cop26- / posizione-carta NetZero nucleare ), come alleata delle energie rinnovabili per il conseguimento dell'obiettivo della decarbonizzazione. I sottoscrittori del presente appello ritengono che la profferta unitaria indirizzata agli ambientalisti, volta a giustificare gli accordi verticistici nelle varie “cabine di regie”, vada rifiutata: né i micro reattori modulari di cui ha parlato anche l'attuale responsabile del MAET Cingolani, chiamando in causa il “dibattito europeo”, né tantomeno la fusione nucleare, che resta un miraggio, cambiano i termini della questione. Che sono, nella sostanza, ancora quelli che furono, in Italia, sottoposti al voto popolare il 12 e 13 giugno 2011, subito dopo la catastrofe di Fukushima, ricevendo un responso inequivocabile: l'unica cosa certa delle tecnologie nucleari applicate massivamente.
Ed anche per la pace, se si comprende l'indissolubilità del legame che tiene insieme il nucleare civile con quello militare, due facce della stessa medaglia. Fino alla minaccia di autodistruzione totale per incidente o per errore di calcolo, come ad esempio dimostrato dalla guerra per falso allarme evitata da Stanislav Petrov il 26 settembre 1983. Una osservazione di fondo va fatta, che porta ad ogni compromesso opportunistico: è impossibile passare ad un modello decentrato con il nucleare di mezzo perché il controllo del combustibile deve essere sottoposto a valutazioni sanitarie e addirittura militari che ne escludono un impiego a sovranità territoriale.Sulla base di questo ragionamento noi ribadiamo la necessità che in Italia sia data piena e completa attuazione alla volontà popolare per la denuclearizzazione manifestata con il voto di dieci anni fa. Per questo, in coerenza, esigiamo l'adesione dell'Italia al trattato di proibizione delle armi nucleari e la recessione dalla condivisione nucleare NATO. Alla COP26 di Glasgow ci sembra importantissimo che il disarmo (quindi la denuclearizzazione), all'origine della formazione dell'ONU e dei suoi Statuti, sia incluso tra le soluzioni per l'emergenza climatica ed ecologica.L'attività militare e le guerre distruggono esseri umani e ambiente mettere a rischio con la deterrenza nucleare la sopravvivenza di tutti;ma sono anche causa di gravissimo inquinamento permanente: quello che prodotto di CO2 – quantità ingentissime! (in varie stime, oltre il 15%) - va computato ufficializzare all'interno del percorso delle COP sul clima si persegua, con monitoraggio adeguato, la sua riduzione ed eliminazione. Con l'obiettivo di un inserimento nel testo degli accordi di Parigi sul clima, su questo punto – no nucleare, no guerre, si disarmo, si pace tra gli uomini e pace tra gli esseri umani e la natura - accettare alla mobilitazione convergente di ecologisti e pacifisti nell'occasione della preCOP di Milano (dal 29 settembre al 2 ottobre) e della COP di Glasgow(dall'1 al 12 novembre).
Alex Zanotelli, Moni Ovadia, Mario Agostinelli, Alfonso Navarra, Luigi Mosca, Antonia Sani, Ennio Cabiddu, Patrizia Sterpetti.