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Molte risposte sono già, tutte, alla luce del sole.
Chi legge non potrà aver colto, ma nella frase di cui sopra, ci sarebbe una sorta di doppio senso: verrà rivelato al buon lettore, se avrà la pazienza di giungere in fondo a questo articolo.
Una risposta alla luce del sole, per esempio, la si trova su http://www.srmgi.org.
E' il sito web del Solar Radiation Management Initiative, una pagina internet di una certa rilevanza, le cui attività vedono la partecipazione, dichiarata (organizzazioni partner), di numerose istituzioni, con cui si vuole diffondere e raccogliere consenso, sul controverso tema dello “schermo solare”.
Domandiamoci ora, cosa sia mai questo “schermo solare”.
L'attività di gestione dello schermo solare - prendo ora le parole dal sito - è “un approccio teorico alla riduzione di alcuni impatti dei cambiamenti climatici, riflettendo una piccola quantità di luce solare in ingresso nello spazio”.
Quindi, lo schermo solare, non è altro che QUELLO CHE rifletterebbe la piccola quantità di luce solare.
Per finirla con le inferenze, cosa si potrebbe usare mai per riflettere “la piccola quantità di luce”? Pensateci, con calma.
Nel frattempo, aggiungendo un pochino nel sito srmgi.org, scopriamo che le sue attività sono sostenute da una lunga lista di “stakeholders”, cioè portatori di interessi.
L'Italia ne ha ben due: l'InterAcademy Panel e l'ente italiano aderente a The World Academy of Sciences, con peso specifico differente fra i due.
Continua, la spiegazione, ipocrita, del Solar Radiation: “L'SRM ha il potenziale per ridurre alcuni effetti dei cambiamenti climatici ma potrebbe anche essere molto rischioso. Nel complesso, non è chiaro se sarebbe utile o dannoso . Una cosa è chiara: molti paesi in via di sviluppo potrebbero guadagnare o perdere molto se l'SRM fosse mai schierato . Nonostante questo, la maggior parte delle ricerche e discussioni sull'SRM si sono svolte nei paesi sviluppati. "
Perché dico ipocrita?
Punto 1) nel virgolettato di cui sopra viene usato il condizionale, quando oramai sono oltre due decenni che si fanno queste “ricerche”.
Si legga in proposito, a conferma di quanto scrivo, questo articolo
http://www.informarmy.net/2011/04/scie-chimiche-haarp-l-del-dominio/ ed il correlato video dei fratelli Gambino, sugli albori dell 'era del rilascio di particolato in atmosfera. (purtroppo, al momento, il video è stato cancellato dal web.. )
Punto 2) Mentre le ricerche si dovrebbero effettuare in laboratori appositi, ben separati dalla realtà circostante, in ambiente controllato, in realtà, le irrorazioni di materiale igroscopico ed elettro¬ conduttivo, sono state fatte, e presto ad essere eseguito “in esterni”, nel, di proprietà di tutti.
D'altra parte c'è una evidentissima ragione per cui i cieli, di venti o dieci anni fa, erano diversi, ed oggi, quasi sempre sono coperti da una riconoscibile coltre biancastra e lattiginosa, rilasciata dalla scie degli aerei che, dopo alcuni minuti, si trasformano, come detto, in matassa.
Basterebbe osservarle con attenzione, naso rivolto al cielo, per prenderne atto una volta per tutte. Per evitare però che ci si debba limitare a questo, il documentario “What in the World Are They Spraying?” (di cui al link https://www.youtube.com/watch?v=if0khstYDLA), spiega ed evidenzia bene tutto, punto per punto.
Punto 3) Le ricerche e le discussioni sono state fatte in tutto il mondo, e non solo nei paesi sviluppati: ad esempio, le grandi (e ripetute) super-alluvioni delle Filippine parlano da sole, ed è uno dei motivi per cui il signor Duterte ce l'ha a morte con gli americani, i quali si sono permessi, ripetutamente, di schierare (ed usare) dei “riscaldatori ionosferici mobili” a largo di Manila.
E non per caso.
Per completare l'analisi del virgolettato di cui sopra, non ci dobbiamo far mancare di riporre attenzione sul concetto che molti paesi potrebbero guadagnare o perdere molto.
Insomma, qui si sta affermando, apertamente, che i rischi e le variabili sono tali che “o va bene o va male, si fa testa o croce!”
Alla faccia della scienza, insomma!
Tornando a quanto detto in principio, ecco perchè la risposta circa l'esistenza (e l'operatività) dello schermo solare, è già tutta alla luce del sole.
Sole schermato, s'intende..
Tutto chiaro adesso?
Può bastare il fatto che siano proprio le istituzioni mondiali a lanciare il sasso del difficile compito di riallineare la realtà, vera, operante, delle cosiddette scie chimiche e del controllo climatico, con quella narrata dalla “tell-lie-vision”, ogni giorno?
Eppure è quello che sta accadendo e che si può leggere non solo e non più fra le righe, ma proprio sulle righe.
(Naturalmente questo è riservato a chi si prenda la briga di voler capire la verità, facendo lo sforzo di leggere e farsi un'idea di prima mano.)
Il srmgi.org è un modo elegante, diplomatico, istituzionale e defilato, se vogliamo, di dire alla gente: guardate che sono decenni che stiamo modificando il clima alle vostre spalle, ora ve lo vorremmo dire chiaramente, perchè sappiamo che le pressioni di chi vuole la verità in proposito sono sempre più forti e non le possiamo contenere ulteriormente. Potreste gentilmente prenderne atto, senza per questo mettere a ferro e fuoco i nostri laboratori, consci del fatto che il nostro, in fondo, era ed è un intento (e questo è falso) di mera ricerca e di aiuto alle cause dell'umanità?
Per concludere, ho trascritto qui sotto, in italiano, la posizione di Bill Hare, circa le attività poste in essere - ogni giorno - dal Solar Radiation Management, nel video di Youtube comparso il 5 dicembre scorso sull'argomento. https://youtu.be/qCrle7lrsCU
Buona lettura, buon video, e buon approfondimento della vera realtà dei fatti.
Bill Hare è un fisico e scienziato del clima con 30 anni di esperienza in scienze, impatti e risposte politiche ai cambiamenti climatici e alla riduzione dell'ozono stratosferico. È fondatore e CEO di Climate Analytics, che è stato creato per sintetizzare e far progredire le conoscenze scientifiche sui cambiamenti climatici e fornire soluzioni all'avanguardia alle sfide politiche globali e nazionali in materia di cambiamenti climatici http://climateanalytics.org/about-us/team/bill-hare.html
“Io credo che, d'accordo con molti fisici che si sono interessati a questa “Gestione dello schermo solare ”, si tratti di una tecnologia molto dannosa.
In molti modi essa stessa costituisce una pericolosa interferenza con il sistema climatico.
Ritengo che questa sorta di esperimenti, che poi si traducono in politiche vere e proprie, sono profondamente inique e di nessun aiuto.
Credo che c'è una grande incertezza, circa gli effetti delle tecnologie di gestione dello schermo solare.
Non comprendiamo l'impatto che ha su larga scala sui monsoni, sulle precipitazioni, i regimi delle piogge.
Ciò che comprendiamo, al suo proposito, ci dice che dobbiamo essere molto preoccupati che queste tecnologie possano provocare danni ulteriori, in differenti regioni.
Ciò di cui io sono inoltre preoccupato, è il modo in cui questa Gestione della tecnologia dello schermo solare, come branca della geo-ingegneria, sia stata aggressivamente spinta in questi tempi.
E' un vero per me ed una colpa, ed un elemento pesantissimo di discredito, a carico di chi
lo sta compiendo, poiché siamo nel momento esatto in cui stiamo assistendo a cambiamenti fondamentali nel sistema (planetario) dell'energia.
Nei loro pamhlets, brochures, letture e discussioni, sostengono che la mitigazione (d'altro genere proposto) abbia fallito e di conseguenza, bisogna guardare a queste tecnologie molto pericolose con grande circospezione.
Io credo che (esse siano) un grave errore.
Francesco Piro