L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.


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Sport (274)

 

Rino R. Sortino

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I  valori educativi dello sport sono fondamentali  perchè offrono un contributo decisivo all’educazione e alla formazione dei giovani. Per questa ragione Educazione e Sport sono ormai  un binomio indissolubile. In un momento dove nella nostra società  si ravvisa una fase particolarmente delicata del mondo giovanile, il movimento aggregativo sportivo è sempre più un’ancora di salvezza per molti adolescenti. Si può  affermare con assoluta  certezza, che  lo sport  rappresenta la terza agenzia educativa dopo la famiglia e la scuola. Tra le tante persone che hanno fatto della loro attività sportiva uno stile di vita, c’è l’ex arbitro Claudio Gavillucci di Latina.  Nel 2018 durante una partita del campionato di Serie A, sospese Sampdoria-Napoli per i cori contro il calciatore di colore del Napoli Koulibaly.  Applicò il regolamento ma incredibilmente si ritrovò estromesso dalla classe arbitrale in Italia. Lo abbiamo incontrato per conoscerlo da vicino, dopo anni come protagonista di quell’episodio che lo fece salire agli apici della cronaca.

Claudio Gravillucci

Claudio Gavillucci, buongiorno, come avvenne  il tuo approccio allo Sport?

Come  succede spesso nel mondo arbitrale,  iniziai  a fare il calciatore e tra le mie caratteristiche più evidenti c’erano quelle del temperamento, rispetto a quelle atletico tattiche. Per questa ragione mio zio che a quei tempi faceva l’allenatore, mi consigliò di fare il corso d’arbitro  perché secondo  lui avrei potuto fare una bella carriera. Dello stesso parere si  dimostrò Carlo Bersanetti allora  Presidente della Sezione Arbitri di Latina e attuale Consigliere Regionale della FGCI che mi incoraggiò a proseguire dopo avermi visionato ad arbitrare alla Macir Cisterna. Posso dire che in campo mi sono sempre impegnato e ho sempre dato il massimo, ma non pensavo un giorno  di poter arrivare ai massimi livelli. Iniziai a crederci quando passai  più tardi alla massima categoria nazionale e al termine delle gare, riscontravo tutte valutazioni positive nei mie confronti,  così iniziai a prendere la cosa più seriamente.  Nell’arbitraggio  cercavo di metterci il massimo della professionalità e se sbagliavo, ero il primo ad essere dispiaciuto ed ero pronto a chiedere scusa alle squadre,  naturalmente negli spogliatoi.  Oggi posso dire che essere riuscito  a calcare i campi di San Siro e di altri grandi stadi italiani, è stata per me una  grande soddisfazione.

Qual’è l’aspetto caratteriale più importante che deve avere un arbitro?

A mio parere un buon arbitro è quello che riesce ad intervenire nelle decisioni arbitrali in modo autorevole e non autoritario per far rispettare le regole del gioco. A utilizzare il fischio e sovente  i cartellini sono capaci tutti, ma l’arbitro che fischia poco, estrae pochi cartellini e termina la gara  senza  alcun tipo di polemica, credo che alla fine sia  l’arbitro migliore.

Ci sono differenze nell’arbitraggio tra le carie categorie?

 Le regole e l’approccio dell’arbitro alla partita sono chiaramente  le stesse, quello che cambia è l’ambiente e la qualità del gioco che nella massima categoria è più tecnico e veloce. Si arbitra in stadi più grandi, con tanti spettatori.  In Serie A c’è una forte pressione mediatica e questa è probabilmente  la cosa più difficile da gestire, perché quando si commette  un errore a San Siro non è la stessa cosa che farlo ad es. sul campo di gioco del Santa Maria.

Vogliamo ripercorrere il momento di quella gara   contro il Napoli che è stata decisiva  per l’esito della tua carriera ad alto livello?

Quell’episodio  è ormai di dominio pubblico. Al 35 del p.t. i cori di scherno dalla curva dei tifosi della Sampdoria continuavano insistenti nei confronti dei napoletani e di Koulibaly, così io come da regolamento,  sospesi temporaneamente la partita, minacciando di concluderla definitivamente, se queste intemperanze non fossero terminate. Per fortuna dopo cinque minuti di interruzione i cori terminarono e così  si  riprese a giocare e riuscii a portare a  termine la gara. Quel giorno  si ripropose quello che da sempre è il grave e insoluto   problema del calcio italiano: il razzismo. A quei tempi probabilmente non si era  pronti per fronteggiare definitivamente questa piaga, pertanto  sono stato  considerato l’unico capro espiatorio. Eppure mi ero attenuto  solo alle disposizioni Uefa e Fifa, ma la mia scelta fece scalpore, perché il fenomeno non  venne percepito  interamente  nella sua gravità. In ogni caso quel precedente è servito, perché da quel momento l’arbitro in Italia non è più l’unico a prendersi carico della della sospensione della gara.  Oggi tutto  è demandato al responsabile della forza pubblica. 

Purtroppo  quell’episodio ti causò l’interruzione di una carriera importante. Dopo hai ripreso ad arbitrare, ma  non è stato più in Italia vero?

A seguito di un viaggio in Inghilterra, ebbi modo di conoscere in palestra un arbitro di Premier League e dal momento che la passione non conosce confini, questi mi ha invitò a riprendere ad arbitrare. Seguii il suo consiglio, così ebbi modo di conoscere un altro modo di fare calcio proprio nel nord dell’Inghilterra dove nacque questo meraviglioso sport. Ho arbitrato la prima squadra fondata al mondo  nel 1856 lo Sheffield Footboll club e di seguito tante altre squadre fondate successivamente nel 1860 e nel 1870. Posso dire che in quel campionato ci si ritrova immersi in uno spirito senza barriere, dove il rapporto con i tifosi è un rapporto carnale. Al 90’ finisce veramente la partita e non c’è alcun strascico finale.

Attualmente ti stai impegnando in altri settori specifici del mondo del calcio, ce ne puoi parlare?

Ho fondato questa Associazione “Referee Abroad”, insieme a  un altro collega. Ci ritroviamo come arbitri in giro per il mondo a fare esperienze internazionali, cercando di diffondere quelli che sono i veri  valori dello sport quali l’uguaglianza, l’inclusione, la pace e il rispetto per le regole.

Grazie e buona fortuna Claudio Gavillucci

 

Fiorentina- Cagliari  3-2 all’Unipol Domus. Gli occhi sono tutti per Claudio Ranieri, che ha deciso di non allenare più, dopo aver firmato l’ultimo capolavoro, quello della salvezza del Cagliari. La Fiorentina passa in vantaggio al 39': da una palla conquistata a centrocampo,  Castrovilli serve Bonaventura che entra in area e con un bel sinistro a giro, beffa Scuffet. A inizio ripresa il Cagliari si riversa in avanti  e ottiene il pareggio al 64’: da un cross di Prati,  Deiola realizza di testa. Al minuto 84, il Cagliari va nuovamente in vantaggio: Mutandwa, giovanissimo, al primo centro in Serie A, fa un gol eccezionale: parte da sinistra, si accentra e realizza con un gran tiro sul secondo palo. A un minuto dal termine,  la viola pareggia:  da una punizione di Biraghi, Nico González  s’inserisce con tempismo  e beffa Scuffet.  Nei minuti di recupero la beffa clamorosa  per gli isolani: il Var richiama al monitor l’arbitro per un contatto in area Di Pardo-Beltran. L’arbitro assegna  il penalty e Arthur lo realizza con freddezza.

Milan Salernitana 3-3.  Nei primi 45’ c’è soltanto  il  Milan in campo, ma trova il portiere campano Fiorillo che si esalta e para ogni tiro. Purtroppo per lui dopo 22 minuti commette  una papera clamorosa, perde  il pallone e così Leao mette in rete a porta vuota. Giroud  alla sua ultima partita in rossonero al (27') raddoppia con una bella girata in area da un corner di Florenzi. A quel punto il tecnico della Salernitana Colantuono effettua delle sostituzioni  per  dare impulso alla squadra e riesce nell’intento. Simy al  (64'), lasciato solo in mezzo all'area, accorcia le distanze di testa sugli sviluppi di un corner. Al 77’ Calabria sempre di testa beffa Fiorillo su perfetto assist di Pulisic. Nel finale, Sambia accorcia nuovamente le distanze con un bel sinistro dal limite e infine Simy pareggia i conti al  90’,   pronto a recuperare il pallone dopo il tiro di Tchaouna.  E’ stata l’ultima partecipazione in rossonero per i seguenti elementi: Mirante, Caldara, Giroud, Kjaer e il tecnico Stefano Pioli. 

L’Atalanta batte il Torino 3-0 davanti al suo pubblico.  Nella giornata dei festeggiamenti per la netta vittoria per 3-0 contro il Bayer Leverkusen in Europa League, nel primo tempo i ragazzi di mister Gasperini non dimostrano alcun segno di fatica. Con il passare dei minuti i bergamaschi  prendono sempre più campo e al 26’ passano in vantaggio. Giocata di De Ketelaere per Scamacca, che si gira e fa partire un gran tiro che vale l’1-0. Poi al 43’ De Ketelaere dalla destra serve Pasalic, che all'altezza dell'area di rigore tira in porta, il portiere del Torino si fa sfuggire il pallone e sulla ribattuta l'eroe di Dublino Lookman non manca l'appuntamento con il gol. Anche nella ripresa i bergamaschi continuano ad attaccare e un terzo gol di Lookman dopo un’ora di gioco viene annullato. Il 3-0 dell’Atalanta  arriva al 71’ per un calcio di rigore accordato per un fallo di Tameze sempre su Lookman.  Pasalic incaricato del tiro, batte Gemello dagli undici metri. Per l’Atalanta c’è ancora l’ultimo atto del suo campionato e in caso di vittoria nel recupero contro la Fiorentina, chiuderebbe il campionato al terzo posto.

Verona e Inter onorano fino alla fine il campionato e pareggiano 2-2.  I nerazzurri passano in vantaggio al 10' con Arnautovic, bravo ad approfittare di un errore di Cabal e a vincere il corpo a corpo con Coppola. L'Hellas  trova il pareggio al 19' con Noslin, e  questi al 37' ricambia l'assist di Suslov e regala allo slovacco l'assist per il 2-1.  Nel primo minuto di recupero grande lancio di Dimarco per Frattesi che smorza di petto per Arnautovic,  il quale  di prima  pareggia il risultato. Grandissima prova del portiere veronese Perilli autore di almeno 5-6 interventi decisivi, mentre da segnalare nell'Inter l'esordio in Serie A a 31 anni del terzo portiere, scuola nerazzurra  Raffaele Di Gennaro che ha disputato gli ultimi 25 minuti di gioco al posto di Audero. Con il pareggio contro il Verona si è concluso il campionato strepitoso dei nerazzurri, dominato in lungo e in largo con 29 vittorie, 7 pareggi e due sole sconfitte contro il retrocesso Sassuolo. La classifica la dice tutto con 19 punti di vantaggio sulla seconda in classifica,  Milan.

Si è giocata la 38a e ultima giornata di Serie A che ha emesso  una serie di verdetti definitivi. A Cagliari, la Fiorentina  vince e conquista matematicamente l’accesso alla prossima Conference. Commovente il saluto di entrambe le squadre e gli arbitri a Claudio Ranieri che in settimana ha dato l’addio al calcio. Rimarrà per sempre il ricordo di un tecnico appassionato, competente e sempre molto equilibrato. Il Genoa diretto quest’anno molto bene  da Gilardino, ha  battuto anche il Bologna (da tutti considerata la squadra sorpresa di questo campionati), con le reti di Malinovskyi e Vitinha. La Juve torna alla vittoria vincendo per  2-0 contro  il Monza,  con due gol nel primo tempo al 26' con Chiesa e Alex Sandro al 28'. Dopo il pareggio 3-3  tra Milan e Salernitana,  il pubblico ha reso omaggio a Stefano Pioli, Giroud e Kiaer nel giorno della loro ultima partita in rossonero. Pareggio con  fischi a Napoli contro il Lecce. Dopo lo scudetto dell’anno scorso, la squadra partenopea è stata la più grande delusione di questo campionato ed è difficile spiegarlo sotto l'aspetto tecnico. Calzona che è stato il terzo tecnico a succedersi quest’anno sulla panchina partenopea, termina a quota 53 punti e in nona posizione. Nell’ambito del discorso salvezza, l’impresa la compie ancora una volta Davide Nicola (ormai specializzato in questo genere di imprese), con l’Empoli, che batte la Roma al 93’con Niang.  A Frosinone c’è stata l’impresa dell’Udinese,  con la rete determinante dei friulani da parte di Davis. Ottima la disamina a fine partita del Presidente del Frosinone Stirpe che dimostrato equilibrio e serietà. Questi i verdetti del campionato: Inter, campione d'Italia, Milan, Juventus, Bologna e Atalanta in Champions League, Roma e Lazio in Europa League, Fiorentina in Conference. Retrocedono in Serie B, Salernitana, Sassuolo e Frosinone. 

I risultati della 38.a e ultima giornata di campionato di Serie A:

CAGLIARI-FIORENTINA 2-3  GENOA-BOLOGNA 2-0   JUVENTUS-MONZA 2-0

MILAN-SALERNITANA 3-3    ATALANTA-TORINO 3-0  NAPOLI-LECCE 0-0

EMPOLI-ROMA 2-1   FROSINONE-UDINESE 0-1  VERONA-INTER 2-2

LAZIO-SASSUOLO 1-1

 

 

Fiorentina e Napoli pareggiano 2-2. Dopo otto minuti il Napoli è già in vantaggio: calcio d’angolo di Politano, perentorio colpo di testa di Rrahmani e palla in rete. Dopo il vantaggio il Napoli  si abbassa troppo e prende due gol in pochi minuti. Al 40’ pareggia la Viola: da un fallo di mano di Lobotka nasce una punizione dal limite che Biraghi mette all’incrocio dei pali. Passano solo due minuti e i toscani raddoppiano:  Politano sbaglia il passaggio, se ne impossessa  Nzola che realizza con un perfetto rasoterra. Nella ripresa al 57’ c’è un altro capolavoro su punizione di Kvaratskhelia che calcia magnificamente e colpisce il sette. La partita è piacevole, con continui capovolgimenti e al 62’ è ancora il Napoli ad andare vicino al gol, ma il tiro di Politano si stampa sul palo a Terracciano battuto. E’ un risultato di parità che serve a poco a entrambe.

L’Atalanta batte il Lecce 2-0 a Via del Mare e conquista aritmeticamente la qualificazione alla prossima Champions League. Nel primo tempo è la Dea a fare il match, ma i giallorossi resistono  grazie alle strepitose parate di Falcone e rispondono a loro volta, con le azioni di Piccoli e Dorgu. Nella ripresa al (48′) l’Atalanta passa in vantaggio:  Scamacca, inventa un assist di esterno destro e lancia in profondità ( il subentrato) De Ketelaere  che realizza con un delizioso pallonetto.  Al (53′)  Scamacca  approfittando di un’uscita sbagliata di Falcone, raddoppia di testa sugli sviluppi di un corner. A quel punto il match perde d’intensità e nel finale c’è una sola azione degna di nota: il palo colpito da Piccoli su punizione. L’Atalanta a quel punto gestisce il risultato e le energie in vista  della finale di Europa League mercoledì prossimo  a Dublino contro il Bayer Leverkusen.

Il Torino batte 3-1 il Milan. Il Toro approccia bene la gara e al 27′ va in vantaggio: Cross di Rodriguez dalla sinistra, Zapata stacca più in alto di tutti e segna con grande determinazione. Al 38′ i granata raddoppiano ancora di testa con Ilic, su cross dalla destra di Bellanova. Nella ripresa al 47’ l’ex di turno Rodriguez  dopo aver raccolto la sfera dal limite dell’area lascia partire un bolide mancino di collo-esterno che sbatte sul palo e carambola in rete. A quel punto si assiste alle  reazione d’orgoglio del Milan con un paio di occasioni clamorose. Nei minuti di recupero, Bennacer trasforma il rigore concesso per ingenuo fallo di Masina sullo scatenato Pulisic.  A fine campionato contano le motivazioni nel raggiungere gli obiettivi ed il Torino ne ha mostrate di più.

Inter e Lazio pareggiano 1-1 nel giorno della festa scudetto nerazzurra a San Siro. Nella prima frazione il portiere laziale  Provedel, si dimostra in gran forma con tre parate determinanti. I nerazzurri nonostante l’impegno, dimostrano di non avere la solita concentrazione. La Lazio passa in vantaggio al 33′ con una precisa  conclusione dal limite dell’area di Kamada.  I biancoazzurri riescono a contenere gli spunti offensivi dell’Inter grazie alla disposizione alta in campo. Nella ripresa  al 58’ c’è una doppia occasione dei milanesi  per arrivare al pareggio:  Provedel prima devia in angolo una conclusione di Barella, poi dal conseguente calcio d’angolo, c’è un colpo di testa di Lautaro con palla che si stampa sul palo. Al 42’  i nerazzurri raggiungono il  pareggio: a seguito di una  punizione calciata da Sanchez, Dumfries s’innalza e con un gran colpo di testa mette in rete.

 Il Cagliari batte 2-0 il Sassuolo e conquista aritmeticamente la salvezza. Al Mapei Stadium va in scena una gara nervosa, giocata a ritmi bassi e zeppa di errori.  Nel primo tempo le occasioni migliori capitano a Pinamonti e Lapadula, ma la mira è imprecisa   Nella ripresa al (71′), Lapadula tira a rete, Obiang respinge e Prati (entrato da tre minuti), riesce ad andare in gol di sinistro. Una volta sotto, il Sassuolo non riesce più a riprendersi.  Nel recupero, Lapadula al (91′) mette al sicuro il risultato battendo un calcio di rigore accordato per un fallo di Kumbulla in area. Nel finale il Sassuolo rimane in dieci in quanto M.Henrique rimedia un cartellino rosso per proteste. A seguito di questo risultato, il Sassuolo retrocede aritmeticamente, dopo 11 anni ininterrotti  in Serie A.

La Juve  guidata in panchina da Montero pareggia 3-3 con il Bologna al Dall’Ara. E’ stata una partita dai due volti e per lunghi tratti esaltante.  Al 2’ sugli sviluppi di un  corner, Riccardo Calafiori, infila in mischia il vantaggio dei padroni di casa. Il Bologna insiste e al 12’ su di uno spiovente dalla sinistra di Ndoye,  Szczesny è di nuovo battuto dal colpo di testa di Castro. Nella ripresa è sempre il Bologna ad essere più determinato, così Calafiori arrivato davanti a Szczesny lo scavalca con un pallonetto.   Calafiori si conferma un difensore molto  interessante ed è  bravo a firmare il terzo gol con un pallonetto  delizioso davanti a Szczesny. Sotto di tre reti, Montero si gioca prima la carta Yildiz, poi quella Milik e al  71’ fa entrare in campo anche Nicolò Fagioli, dopo la sua squalifica  legata alle scommesse. A quel punto inizia la rimonta bianconera. Al 76’ Chiesa dopo essersi impossessato di una palla persa da  Lucumi, si presenta davanti a Skorupski e lo batte. La Juve spinta dall’orgoglio all’83’ con Milik su punizione, accorcia ulteriormente le distanze.  All’84’ infine Yldiz con un gran tiro dal limite, riporta il risultato incredibilmente in parità. 

A 90’ dal termine del campionato è ancora incerta la lotta per la retrocessione. Il Frosinone conquista la sua prima vittoria esterna della stagione battendo il Monza con un gol di Cheddira. Adesso le sarà sufficiente solo un punto nell’ultima giornata per salvarsi. Finisce in parità la gara del Friuli tra Udinese e Empoli condizionata dal grave errore del primo tempo che ha visto l’annullamento del gol del vantaggio azzurro con Maleh. Al 90′ arriva il gol del vantaggio azzurro con Niang su rigore ma è una partita interminabile, perchè al 98′ l’arbitro viene richiamato al Var per assegnare un rigore all’Udinese che Samardzic realizza al 104. Gli arbitri e il Var a volte non riescono a decifrare le situazioni più complicate in area, ma non sono nemmeno aiutati dalle finte cadute dei calciatori. Di seguito i risultati della 37.a giornata di campionato di Serie A:

FIORENTINA-NAPOLI 2-2   LECCE-ATALANTA 0-2   TORINO-MILAN 3-1

SASSUOLO-CAGLIARI 0-2   MONZA-FROSINONE 0-1  UDINESE-EMPOLI 1-1

INTER-LAZIO 1-1   ROMA-GENOA 1-0   SALERNITANA-VERONA 1-2

BOLOGNA-JUVENTUS 3-3

 

 

L’Inter sconfigge  il Frosinone  per 5-0  allo Stirpe. Simone Inzaghi fa riposare alcuni titolari dalla formazione base, per testare alcuni calciatori che nella stagione hanno giocato poco. Partono meglio i padroni di casa che si giocano la salvezza ma al 18’ l’Inter passa in vantaggio: Dimarco recupera palla e la passa a Thuram, che da sinistra pesca Frattesi  il quale al volo con un colpo di ginocchio insacca l’1-0. Nel secondo tempo  Bisseck centra la traversa  direttamente da calcio d’angolo. Al 60’L’assist di Frattesi  trova l’opportunista Arnautovic che deve solo toccare il pallone per indirizzarlo in porta. Al 77’ Buchanan appena subentrato a  Dimarco  dopo una fuga sulla fascia firma il 3-0 con un destro nell’angolino. E’ al suo primo gol nell’Inter, acquistato a gennaio ha avuto poche opportunità per dimostrare il suo valore. Il quarto gol lo realizza  Lautaro che non segnava dal 28 febbraio scorso, all’80’ su errore di Zortea. All’84’ c’è gloria anche per  Thuram che si invola in contropiede e supera Cerofolini con un pallonetto.  Il 5-0 è un risultato troppo severo  per il Frosinone, che ora rischia grosso nella corsa salvezza.

Il Bologna batte  il Napoli 2-0 al Maradona. Al 9′ i felsinei passano in vantaggio: Zirkzee prova il tiro e la palla deviata è destinata in calcio d’angolo, Odgaard  riesce a tenerla in campo, crossa e  Ndoye  realizza di testa.  Al 12’ il secondo gol degli emiliani: c’è un angolo  battuto da Urbanski, Calafiori spizza il pallone che poi viene raccolto da  Posch che lo deposita in rete. Il Napoli reagisce e al 20’  l’arbitro  Pairetto  gli assegna un calcio di rigore  per un fallo  su Osimhen. Politano si incarica del tiro dagli undici metri, ma  Ravaglia in tuffo riesce a deviare il pallone  in angolo. Nel secondo tempo si assiste ad un Napoli più determinato ma è probabilmente una giornata no. Grazie alla vittoria dell’Atalanta sulla Roma la qualificazione in Champions League del Bologna è matematica e al fischio finale della partita di Bergamo, per le strade della città emiliana, esplode la festa rossoblù. Il Bologna torna alla competizione più importante, la Champions League, sessant’anni dopo la sua partecipazione all’allora Coppa dei Campioni. 

Il Milan affonda 5-1 il Cagliari.  Dopo un primo tempo dai ritmi blandi, con i portieri quasi del tutto inoperosi, al 36′ si sviluppa  un’ azione a sinistra con Pulisic che crossa, Scuffet  intercetta, ma la palla arriva sui piedi di Bennacer che di piatto realizza. Nell’intervallo Pioli effettua  tre sostituzioni e fa entrare tre elementi: Okafor Tomori  e Leao.  Soprattutto quest’ultimo si rivela incontenibile per il Cagliari. Al 59’  Leao con una grande azione  dopo aver percorso 60 metri di campo mette Pulisic in condizione di segnare il secondo gol. Al 63’ a seguito di un cross dalla destra di Zappa, Nandez si inserisce e appoggia in rete. Al 74’  un grande destro dalla lunga distanza di Reijnders  si infila nell’angolino alla destra di Scuffet. Nel finale all’83’ il Milan dilaga: prima con lo scatenato Leao, che salta Scuffet e segna a porta vuota  e poi ancora con Pulisic all’87’ il cui destro è ribattuto da Mina, ma oltre la linea.  In un San Siro privo di incitamento  a seguito della protesta degli ultras rossoneri che anche questa sera  fanno sciopero del tifo, i rossoneri  tornano al successo e blindano il secondo posto. 

 La Lazio batte 2-0 l’Empoli.  La Lazio punta subito sul possesso palla, mentre l’Empoli si mostra compatta soprattutto tra mediana e difesa. I biancoazzurri  al 48’ vanno in vantaggio: su corner di Zaccagni, Patric  in acrobazia fa secco Caprile.  Nella ripresa l’Empoli anche a causa del gran caldo risulta meno pericoloso in zona gol e la Lazio si difende senza troppi affanni. All’89’ su assist di Pedro,  Vecino si  inserisce  e  va a segnare il 2-0. Prova generosa da parte dell’Empoli che ha lottato sino all’ultimo. I  toscani  hanno ottenuto solo un punto nelle ultime tre gare e per questa ragione la strada per la salvezza è  sempre più difficile.

La Juventus  pareggia 1-1 contro la già retrocessa Salernitana. All’Allianz Stadium nel primo tempo dopo una traversa colpita da Vlahovic, gli ospiti passano in vantaggio al 27′ sugli sviluppi di un corner grazie a un colpo di testa di Pierozzi.  Nonostante il palo esterno di Cambiaso  e il tentativo con Bremer, la Juventus dimostra di non essere in partita ed è accompagnata negli spogliatoi all’intervallo da una valanga di fischi.  Nella ripresa la Juventus reagisce con determinazione e dopo una traversa di Miretti, pareggia finalmente al 91’: tacco di Locatelli verso il secondo palo dove è pronto Rabiot ad insaccare in porta. Nel finale poi il salernitano Basic si divora il colpo del ko. E’ un risultato questo non all’altezza del blasone della Juventus, ma avrà occasione di rifarsi mercoledì nell’incontro di finale di Coppa Italia contro l’Atalanta.

L’Atalanta batte 2-1 la Roma.  Partono forte i bergamaschi con un’ora di dominio assoluto.  Al 18’ la Dea passa in vantaggio:  Scamacca in verticale a De Ketelaere, che controlla, rientra sul destro e  batte Svilar con una precisa conclusione di destro.  Al 20’ il raddoppio,  Scamacca triangola con Koopmeiners che arriva sul fondo e crossa all’indietro ancora per De Ketelaere che a porta vuota raddoppia. Poco più tardi lo stesso belga da posizione defilata calcia e colpisce il palo. L’olandese sembra un giocatore rinato a Bergamo dopo la stagione scorsa opaca al Milan. Nel secondo tempo continua il dominio dell’Atalanta che però spreca troppo in zona gol.  Al 64′ calcio di rigore per la Roma: De Roon entra in scivolata su Abraham che prima calcia e poi viene colpito dal centrocampista nerazzurro. Per Guida è rigore che il Var conferma e dal dischetto Pellegrini realizza. L’Atalanta con questa ennesima vittoria,  dimostra di essere in un periodo di grande forma.

 L’Udinese batte 2-0 il Lecce a Via del Mare. I friulani sembrano iniziare a beneficiare della cura Cannavaro e battono  un Lecce che era già aritmeticamente salvo.  Al 36′ la rete è nell’aria per la maggior efficacia dei friulani: su cross di Payero c’è il perfetto colpo di testa di Lorenzo Lucca. I friulano rischiano poco gli attacchi dei salentini anche nel secondo tempo  e raddoppiano nel finale all’84: il subentrante Davis impegna Falcone, ma Samardzic si avventa sulla ribattuta e firma il 2-0 .

Di seguito i risultati della 36.a giornata di campionato di Serie A: 

FROSINONE-INTER 0-5   NAPOLI-BOLOGNA 0-2    MILAN-CAGLIARI 5-1

LAZIO-EMPOLI 2-0    GENOA-SASSUOLO 2-1    VERONA-TORINO 1-2

JUVENTUS-SALERNITANA 1-1   ATALANTA-ROMA 2-1   LECCE-UDINESE 0-2

FIORENTINA-MONZA 2-1

 

 

Monza e Lazio pareggiano 2-2. All’11’ i biancocelesti sbloccano il match: Kamada raccoglie un pallone al limite dell’area e calcia di potenza, Di Gregorio riesce a respingere sulla traversa e  sulla ribattuta Immobile  spinge la palla in rete. E’ un gol che gli mancava da tre mesi. La partita dimostra di essere avvincente con chiare occasioni da gol da entrambe le parti. Al 73′ arriva il pareggio: dalla destra Donati trova Pessina che stacca di testa, Mandas riesce a parare con un ottimo intervento e sulla respinta Djuric realizza. Inizialmente il gol viene annullato per fuorigioco, ma l’intervento del Var convalida la rete.  All’83’  Donati sbaglia il disimpegno verso Di Gregorio, Vecino  ne approfitta e deposita in rete il 2-1. Il Monza  nel finale trova il pareggio definitivo: Pessina disegna un cross perfetto per Djuric, che con un gran colpo di testa  realizza. E’ la forza dei bomber di grossa stazza. Il punto crea difficoltà ai biancocelesti il cui sogno Champions si fa sempre più complicato. 

Al Mapei Stadium finisce 1-0 tra Sassuolo e Inter.  Con gli esterni alti, il Sassuolo aggredisce e attacca con tanti uomini. Grazie a questa disposizione tattica è il Sassuolo a passare in vantaggio al 20′ con Laurienté, bravo a concretizzare l’assist di Doig dopo un’incertezza di Dumfries. L’Inter prova a reagire e dopo aver sfiorato  due volte il pareggio, va in gol con Lautaro Martinez, ma l’arbitro annulla per fuorigioco dopo un lunghissimo check del Var. Nella ripresa  l’Inter è costantemente nella metà campo avversaria ma non riesce a trovare la giocata vincente. Incredibile ma vero:  è la seconda e unica sconfitta della stessa squadra nella stagione vincente dell’Inter. Il risultato odierno può essere classificato  come la classica partita di fine campionato quando diverse sono le motivazioni fra le  squadre.

Roma e Juventus pareggiano 1-1 all’Olimpico. Dopo un buon inizio dei bianconeri con un’occasione per Chiesa e una con Vlahovic, la Roma inizia ad attaccare e   passa in vantaggio al 15′. Baldanzi scatta sulla destra e crossa al centro per Dybala che serve Cristante: il  suo tiro, trova la deviazione di Gatti e sulla sua respinta, Lukaku è pronto a realizzare. La Juve reagisce e al 31′ trova il pareggio: Chiesa a seguito di una grande azione  crossa dalla destra e  Bremer con un  gran colpo di testa mette in rete. Nella ripresa De Rossi lascia negli spogliatoi Dybala  che a seguito dei tanti impegni anche europei, probabilmente deve essere gestito in questo modo. Si assiste ad una ripresa condita di azioni ed occasioni importanti da una parte all’altra con i portieri in grande evidenza, sopratutto Svilar in grande forma. La sfida dell’Olimpico è stata bella ed equilibrata dall’inizio alla fine con il risultato finale che rispecchia ampiamente quanto visto in campo. Parità anche nei legni colpiti dalle due squadre con Kristensen e Chiesa ad un passo dal gol

Milan-Genoa termina  3-3. il Milan parte malissimo e subisce l’iniziativa degli ospiti. Al 5′ Tomori commette un ingenuo fallo  su Vogliacco in piena area.  Dal dischetto si presenta Retegui che non sbaglia e fa 1-0. Il Milan  reagisce e va vicino al pari con Pulisic che colpisce il palo, prima di trovare il pareggio con Florenzi al 45′ bravo ad inserirsi e a colpire di testa su cross di  Chukwueze.  Ad inizio ripresa la squadra di Gilardino passa di nuovo in vantaggio: sul cross di  Vogliacco svetta Ekuban, che in vantaggio su Gabbia, realizza con un gran colpo di testa. Al 72′ la squadra di Pioli ritrova il pareggio con Gabbia che stacca alla perfezione sul cross di Florenzi da calcio d’angolo e fa 2-2. I rossoneri continuano a spingere e al 75′ passano nuovamente in vantaggio: Pulisic pennella una palla sul secondo palo sulla quale Giroud arriva al volo con il sinistro battendo Martinez. Al 42′ arriva il definitivo pareggio. Thorsby scappa a Reijnders sulla destra e mette in mezzo un rasoterra velenoso. Tomori nel tentativo di spazzare, rinvia addosso al neo entrato Thiaw che batte involontariamente Sportiello.  Al termine di questa rocambolesca partita, sono tanti i fischi da parte dei tifosi rossoneri, che per la sesta gara di fila tra campionato ed Europa League, non vedono vincere la propria squadra.

 Pareggio 1-1 tra  Udinese e Napoli. Gli ospiti fanno la partita e gestiscono il palleggio, bassa e compatta, l’Udinese si difende invece con tanti uomini e riparte. Nella prima frazione si registrano delle occasioni da entrambe le squadre, ma non particolarmente pericolose. Nella ripresa al 51’ il Napoli passa in vantaggio: Politano col destro pennella un traversone sul quale Osimhen con un preciso colpo di testa realizza. Più tardi lo stesso centravanti nigeriano dopo essere stato servito sul filo del fuorigioco, batte nuovamente Okoye,  ma il Var gli  toglie la doppietta per un fuorigioco millimetrico. Nei minuti di recupero al 92′ l’Udinese riesce a pareggiare: da un cross di Samardzic arriva la sponda di Kristensen  per Success, il quale  si gira  e incrocia sul palo opposto battendo Meret .


Pareggio  a reti inviolate tra Torino e Bologna. Primo tempo difficile per la squadra di Thiago Motta, che rischia con la traversa colpita da Sanabria. Nella ripresa gli emiliani si salvano grazie alle parate di  Skorupski.  Grazie a questo pareggio, il Bologna  si avvicina alle qualificazioni  della prossima Champions. Tutto ancora è aperto nella lotta salvezza a tre giornate dal termine. Pareggio tra Cagliari e Lecce con la squadra di Gotti che pareggia nei minuti finali dopo che il Cagliari era passato in vantaggio con Mina, considerato che i sardi erano rimasti in dieci uomini a fine primo tempo per l’espulsione di Gaetano. Senza reti anche l’altro spareggio salvezza del Castellani tra Empoli e Frosinone dove è prevalsa la paura di perdere da parte di entrambe le squadre. Importantissimo successo del Verona sulla Fiorentina, con la squadra di Baroni che è a un passo dalla salvezza. Nel posticipo del lunedì, vittoria in rimonta dell’Atalanta: va in vantaggio la Salernitana poi nella ripresa Scamacca e Koopmeiners portano al successo i nerazzurri bergamaschi.

Questi i risultati dopo la 35.a giornata di campionato di Serie A :

TORINO-BOLOGNA 0-0   MONZA-LAZIO 2-2  SASSUOLO-INTER 1-0

CAGLIARI-LECCE 1-1  EMPOLI-FROSINONE 0-0 

MILAN-GENOA 3-3  ROMA-JUVENTUS 1-1  SALERNITANA-ATALANTA 1-2

VERONA-FIORENTINA 2-1 UDINESE-NAPOLI 1-1

 


L’Inter nel primo match a San Siro da campioni d’Italia, batte il Torino 2 a 0. Dopo un primo tempo senza particolari emozioni, a cambiare una partita molto equilibrata è Tameze, che stende da dietro Mkhitaryan ad inizio ripresa con un fallo da ultimo uomo. L’arbitro (ieri in campo c’era una terna arbitrale tutta al femminile) prima lo ammonisce, ma poi, richiamato al monitor, estrae il cartellino rosso. In dieci l’undici di Juric viene punito due volte in tre minuti da Hakan Calhanoglu: Il turco al 56′, grazie ad un passaggio da Mkhitaryan si ritrova in un’ottima posizione per effettuare un tiro al volo di sinistro che non lascia speranze a Milinkovic-Savic. Più tardi al 59′ lo stesso Calhanoglu raddoppia implacabile su rigore concesso per fallo in area di Lovato su Thuram. A questo punto Inzaghi concede alcuni minuti a dei giocatori panchina, ma la partita non ha più nulla da dire. I tifosi dell’Inter non aspettano altro che la partita finisca, per celebrare i protagonisti dello scudetto in un clima di grande festa.

Il Frosinone.in uno scontro diretto per la salvezza batte la Salernitana per 3-0.Primo tempo tutto a favore del Frosinone che sblocca la partita su calcio rigore al 10′: Sambia trattiene Valeri e dal dischetto si presenta Soulé che trasforma. Senza più l’assillo di dover sbloccare il risultato, i gialloblu controllano bene la partita, non corrono rischi in difesa e si propongono in avanti. Il raddoppio è solo questione di tempo. Al 25’ a seguito di un contropiede, Valeri serve Brescianini per l’inserimento del 2-0. La Salernitana ormai senza più nulla da perdere si spinge in attacco e le annullano due reti. Nella ripresa nonostante la maggiore spregiudicatezza dei granata, è il Frosinone a fare il terzo gol. All’85’ Brescianini apre per Zortea, che la piazza all’angolino per il 3-0 ciociaro. In questo match che ha sancito una vittoria così netta, si è assistito ad un Frosinone cinico e con grandi motivazioni che ha effettuato uno scatto importante nella zona-salvezza. La Salernitana che in questa stagione calcistica, ha vinto solo due gare e ne ha perse 23 è ormai matematicamente retrocessa in Serie B.

La Lazio batte 1-0 il Verona all’Olimpico. Dopo un primo tempo concluso in equilibrio, con la squadra di Tudor che crea una serie di occasioni, il match prosegue nel secondo tempo senza che sia stato effettuato nessun cambio. Al 48′ sugli sviluppi di un corner grande botta da fuori area di Felipe Anderson e palla sulla traversa. Ad un certo punto il tecnico croato pesca il giusto jolly dalla panchina, quel Zaccagni che entra ed è subito decisivo al (72′). L’esterno è bravo a sfruttare l’assist perfetto di Luis Alberto e a mettere in rete. Il Verona si getta all’attacco e all’82’ Mandas effettua una grande parata sul tentativo di girata da parta di Coppola. Al minuto 85′ la Lazio sfiora il secondo gol con Pedro che da posizione defilata, direttamente da calcio di punizione colpisce il palo. Grazie a questo successo, i biancocelesti restano in corsa per l’Europa, anche se non sarà facile viste le tante squadre che ambiscono ad un posto in Champions ed Europa League.

Pareggio 0-0 a Torino tra Juventus e Milan. A seguito di un problema nel riscaldamento per il portiere rossonero Mike Maignan, Pioli decide di schierare dal primo minuto Sportiello che si rivela determinante in alcune parate decisive. Il primo tempo si chiude con una fase di studio dove la Juventus ha la migliore occasione con Vlahovic al 7′ con una bel tiro su punizione parato da Sportiello con qualche difficoltà Al ritorno dagli spogliatoi, la Juventus riesce finalmente a rendersi pericolosa per due volte nel giro di pochi secondi. Gli ultimi 10 minuti del match vedono qualche azione offensiva del Milan. All’85° il portiere rossonero commette l’unico errore della partita in quanto devia male un colpo di testa morbido di McKennie e regala un’occasione d’oro ai bianconeri. Dopo un’azione convulsa in area, il tiro di Rabiot sembra diretto in porta, ma per fortuna dei rossoneri, Thiaw devia sulla linea in angolo. Il forcing finale della Juventus non porta nulla di buono e il match si chiude con un pareggio che serve davvero poco ai fini della classifica dei bianconeri.

Finisce 2 a 2 la sfida tra Napoli e Roma al Maradona. Nel primo tempo si assiste ad una partita vivace con una serie di occasioni da entrambe le formazioni. Svilar è in stato di grazia e lo dimostra con due grosse parate. Al 59′ Azmoun va giù in area dopo un contatto con Juan Jesus e l’arbitro indica il calcio di rigore: Dybala dal il dischetto spiazza Meret e porta in vantaggio i giallorossi. Gli azzurri reagiscono subito e dopo appena cinque minuti raggiungono il pareggio con un tiro dalla distanza di Olivera, che si insacca in rete anche grazie a una deviazione di Kristensen. All’80’ c’è un contatto sospetto in area su Kvaratskhelia e l’arbitro dopo aver rivisto l’azione al Var, concede il rigore ai padroni di casa, che Victor Osimhen trasforma. Al 90′ la squadra di De Rossi trova il gol del pareggio sugli sviluppi di un corner ed Abraham: sul filo del fuorigioco, con un gran colpo di testa realizza. Il suo è un ritorno al gol dopo un anno di inattività per infortunio. Il risultato di parità serve poco a entrambe le squadre: gli azzurri dicono addio alle residue speranza di qualificazione alla Champions League, mentre la Roma conserva ancora delle speranze.

L’Atalanta vince 2 a 0 a Bergamo contro l’Empoli. Partita dominata dalla Dea al Gewiss Stadium che concede solo qualche occasione alla squadra di Nicola. L’Atalanta passa in vantaggio grazie ad un calcio di rigore al 41:Pezzella stende El Bilal Touré in area e causa un penalty , che viene trasformato da Pasalic. I Toscani reagiscono e creano qualche pericolo con Niang e Cambiaghi. Nella ripresa, è sempre la Dea a fare la partita e a rendersi pericolosa. I bergamaschi al 51’ raddoppiano con Lookman. che dopo aver saltato Bereszynski, si invola verso l’area di rigore avversaria e batte Caprile con un gran sinistro. Gasperini, grazie a questa vittoria, si porta a soli due punti dal quinto posto che vale l’accesso alla prossima Champions League.

Questi i risultati dopo la 34.a giornata di campionato di Serie A.::

FROSINONE-SALERNITANA 3-0 LECCE-MONZA 1-1

LAZIO-VERONA 1-0 INTER-TORINO 2-0 BOLOGNA-UDINESE 1-1

ATALANTA-EMPOLI 2-0 NAPOLI-ROMA 2-2 FIORENTINA-SASSUOLO 5-1

GENOA-CAGLIARI 3-0 JUVENTUS-MILAN 0-0

 



 

 

 

 

 

 

 

 

L‘Inter batte 2-1 il Milan e conquista aritmeticamente il campionato con cinque giornate di anticipo. Sulle maglie nerazzurre l'anno prossimo sarà apposta una seconda stella  che testimonia il ventesimo scudetto nella storia della società.  Serviva la vittoria nel derby e vittoria è stata. Inter subito in vantaggio al18'. La svolta della partita è il calcio d’angolo di Dimarco che Pavard allunga di testa per un liberissimo Acerbi che mette in rete con un colpo di testa. A inizio ripresa al 48' l’Inter raddoppia : lancio dalla difesa che finisce sui piedi di Thuram. Il francese si accentra, riconquista  palla  dopo un rimpallo fortunato e realizza con un forte rasoterra sul primo palo. Nel finale Pioli aumenta il peso offensivo del Milan con  una serie di cambi e a dieci minuti dal novantesimo Tomori  con il suo gol riapre la partita. A quel punto i rossoneri  si spingono in attacco e schiacciano l’Inter che però non corre particolari rischi. Il finale è molto nervoso:  una rissa a centrocampo fra Dumfries e Theo Hernández, causa l’espulsione simultanea di  entrambi. Prima del fischio finale c’è  un cartellino rosso anche per Calabria per una gomitata in faccia a Frattesi. Di seguito arriva il fischio conclusivo dell’arbitro che da il via alla festa interista. È la sesta stracittadina consecutiva che in nerazzurri riescono a vincere.  L’Inter  conquista uno scudetto strameritato, guidata in panchina da un mister dalle idee chiare, Simone Inzaghi.

 Cagliari Juve 2-2. Il  primo tempo è dominato dai sardi, con grande intensità e pressing a tutto campo. Queste prerogative consentono loro di andare in vantaggio per 2-0 grazie a due rigori: il primo realizzato da Gaetano (30') è concesso per un fallo di mano di Bremer, il secondo di Mina al 36' è assegnato per l'atterramento di Luvumbo da parte di Szczesny. Nel secondo tempo la pressione della Juve è più intensa  e ad un certo punto la difesa sarda commette un errore determinante. Nandez stende Chiesa al limite dell’area, e Vlahovic dimezza lo svantaggio con una punizione dalla parabola beffarda. I bianconeri persistono nelle  loro azioni offensive e si rendono pericolosi più volte.  All'87 Il pareggio arriva in maniera fortunosa: da uno spiovente dalla sinistra  Dossena interviene per anticipare Milik e beffa Scuffet. Calciatore in vetrina del match è Luvumbo, funanbolico esterno del Cagliari. Continua il suo momento di grande forma e lo evidenzia ogni volta che si sgancia in avanti con i suoi invitanti traversoni in area.

Al Ferraris la Lazio vince 1-0 contro il Genoa. Nel primo tempo i biancoazzurri gestiscono il pallone ma è il Genoa a creare le occasioni più importanti senza riuscire a finalizzarle. Poco prima del fischio di chiusura della prima frazione di gioco, Ekuban spreca una grande occasione. Nella ripresa l’atteggiamento tattico delle due squadre cambia. La Lazio si fa più determinata in attacco  mentre i padroni di casa faticano a controllare il gioco. Martinez il portiere genoano si rende protagonista di un  paio di grandi salvataggi, poi  al 67’ la Lazio realizza il gol che vale la vittoria. Felipe Anderson fa passare la palla tra le gambe di Spence, poi  Kamada  si impossessa del pallone  e crossa in mezzo  dove Luis Alberto, dopo il velo di Vecino, realizza con un gran tiro potente. Grazie a questa vittoria la Lazio riduce sensibilmente il distacco dal quinto posto in classifica, che quest’anno significa qualificazione alla prossima edizione della Champions League.

Il Napoli perde 0-1 al Castellani contro l'Empoli.  Inizio arrembante dei toscani, in vantaggio già al 4'. Fazzini lavora un pallone sulla destra, trova Gyasi quasi sulla linea di fondo, che mette in mezzo per Cerri. Grande stacco di testa dell'attaccante e gol. Alberto Cerri che non segnava in Serie da Cagliari-Parma del 17 aprile 2021. esce poco dopo per infortunio. Il Napoli trova difficoltà a sviluppare il suo solito gioco a causa del pressing e dell'organizzazione degli avversari  Nel prosieguo del primo tempo, i partenopei riescono soltanto con Kvara a tirare in porta.  Al 35'  Cambiaghi  dopo un veloce contropiede, si ritrova  davanti a Meret, ma colpisce solo il palo esterno. Nella ripresa il Napoli è molto più determinato, assedia l'Empoli nella sua area, ma il risultato non cambia. La squadra di Davide Nicola sale a 31 punti e vede la salvezza più vicina. Per i partenopei  è invece la decima sconfitta stagionale ed  è l'ennesimo boccone amaro di una annata da archiviare al più presto.

All'U-Power Stadium l’Atalanta batte 2-1 il Monza. Nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita. Al 44' la squadra orobica va in vantaggio sugli sviluppi di un corner: De Ketelaere anticipa Gagliardini e insacca di testa. Nella ripresa la Dea continua a macinare gioco e al 72’  raddoppia con Touré che, dopo un bel triangolo con Lookman, all’altezza del dischetto, con un gran tiro, batte Di Gregorio. All'88' il Monza riapre il match  grazie a Maldini che dopo aver ricevuto palla sulla trequarti salta secco De Roon e dal limite fa partire un bel destro  sul secondo palo che batte Carnesecchi. Nel recupero all'89' lo stesso figlio d’arte di Paolo ex capitano milanista, ripete la giocata ma questa volta il suo tiro a giro, si stampa clamorosamente sul palo. Con questi tre punti Gasperini sogna la Champions League, grazie anche al quinto posto che la Serie A avrà a disposizione nella prossima stagione.

Roma-Bologna 1-3. La gara si sblocca con  la bella rovesciata di El Azzouzi al 14’, appena prima dell’intervallo il raddoppio di Zirkzee. Nella ripresa Azmoun accende le speranze di rimonta, ma poco dopo il Bologna va nuovamente a rete con il contropiede solitario di Saelemaekers, che supera Svilar in uscita con un preciso pallonetto. Con la vittoria sulla Roma, i rossoblu blindano la qualificazione alla prossima Champions. La Roma contro gli emiliani  è apparsa stanca a causa del doppio confronto di Europa league con il Milan. Ai giallorossi è mancata la freddezza nel non riuscire a realizzare le diverse occasioni in area di rigore.

Di seguito  i risultati della 33.a giornata di campionato di Serie A: 

GENOA-LAZIO 0-1   CAGLIARI-JUVENTUS 2-2   EMPOLI-NAPOLI 1-0

VERONA-UDINESE 1-0     SASSUOLO-LECCE 0-3  TORINO-FROSINONE 0-0

SALERNITANA-FIORENTINA 0-2 MONZA-ATALANTA 1-2 

ROMA-BOLOGNA 1-3 MILAN-INTER 1-2

 

 

La Lazio batte 4-1 la Salernitana in una gara vivace dalle tante occasioni. I biancoazzurri manovrano meglio e attaccano la profondità con più determinazione. Nel primo tempo al 7' Felipe Anderson dopo aver rubato palla a Candreva entra in area e realizza di sinistro. Al 14’ sugli sviluppi di un corner  Vecino è il più veloce a ribadire in rete dopo un tocco di mano in area di Gyomber su calcio d'angolo. Al 16' gli uomini di Colantuono accorciano le distanze con una bella azione costruita da Bradaric e Maggiore e finalizzata in rete con un gran colpo di testa di  Tchaouna. Al 35’ i biancocelesti colpiscono ancora: è Luis Alberto a trovare  Felipe Anderson  che controlla e calcia a rete. Nella ripresa i padroni di casa continuano a far girare bene la palla e la  Lazio arrotonda il risultato grazie ai due nuovi entrati dalla panchina.  A seguito di un lancio  in profondità da Rovella, Isaksen  è freddo e non sbaglia davanti a Costil. Per i biancocelesti  è una vittoria di fondamentale importanza in ottica europea, mentre per i campani lo spettro della Serie B  è sempre più concreto.

All'Olimpico Grande Torino, Torino e Juventus pareggiano per  0-0. Nel primo tempo le occasioni migliori le creano i bianconeri  con Vlahovic, fermato prima da un palo clamoroso al 7',  poi alla mezz'ora lo stesso centravanti  sfiora il vantaggio dopo un'incursione in area e rasoterra a sinistra, ma Milinkovic-Savic è pronto a parare.  Nella ripresa c’è un Torino più propositivo  che crea una serie di  occasioni: al 60' Sanabria colpisce  di testa dopo  un cross di Bellanova e  Szczesny para.  Al 73' ci riprova ancora il Torino con Vojvoda e ancora una volta Szczesny  gli nega il gol. Poi è la volta della Juventus a rendersi pericolosa con il giovane turco Yildiz, ma il suo buon destro  trova pronto Milinkovic-Savic. In seguito il tecnico del Torino  Juric protesta per un fallo di mano e viene espulso. Il derby della Mole  ha visto  di fronte due squadre che non si sono risparmiate, ma sono mancate solo nel non trovare il gol. A questo punto sorge una domanda: Yildiz aveva iniziato la sua avventura in prima squadra mostrando delle qualità tecniche non comuni, perché è stato poi relegato al ruolo di riserva?

Il Milan pareggia 3-3 contro il Sassuolo al Mapei Stadium, Partenza a razzo del Sassuolo, che sblocca la partita già al 4' con una bella azione sulla destra, poi   la palla arriva  a Pinamonti che realizza con un gran tiro di rimbalzo. Il raddoppio neroverde si verifica  pochi minuti dopo al 10'  con Laurienté dopo una fuga solitaria. Il primo tiro viene respinto da Sportiello, ma il francese ribatte e insacca facilmente. I rossoneri con grande determinazione riescono ad accorciare le distanze al 20' grazie ad  una pregevole azione personale di Leao.  Al 53' arriva il terzo gol, ancora con Laurienté che trova il tempo di stoppare in area, mirare e poi battere a rete. Pioli  a quel punto fa un triplice cambio e  mette Giroud di fianco del nuovo entrato Jovic ed è proprio il centravanti serbo,  al 59'  a raccogliere e a realizzare dopo una corta respinta di Consigli. Il pareggio effettivo arriva all'83' con Okafor che realizza al volo di destro in piena area emiliana, dopo un rimbalzo sulla spalle di Gabbia.  Il forcing rossonero non riesce ad incidere, il Sassuolo resiste e si porta a casa un punto importante per la salvezza. Il 3-3 in casa del Sassuolo sottolinea una volta di più le fragilità difensive di questo Milan.

A San Siro Inter e Cagliari pareggiano 2 a 2. Al 12’ Thuram sblocca il risultato   su assist di Sanchez. Nella ripresa il  Cagliari reagisce  e al 65' trova il pari con Shomurodov, con una bella girata che non lascia scampo a Sommer. Al 72’ dopo un cross di Darmian, il colpo di testa di Frattesi è stoppato dal braccio largo di Mina. L’arbitro indica il dischetto e Calhanoglu  realizza.  A 7 minuti dalla fine nuovo pari dei rossoblù con Viola su passaggio di Lapadula, entrambi subentrati dalla panchina. L’Inter  a quel punto si spinge in avanti nel tentativo di passare nuovamente in vantaggio, ma si sbilancia troppo e rischia di subire una nuova rete nei minuti di recupero. Al 94' a seguito di una ripartenza in campo aperto,  Lapadula crossa dal limite dell'area sulla testa di Viola che tutto solo in area la indirizza   tra le braccia di Sommer. Nel sorprendente 2-2 con il Cagliari sono  due le note liete per i nerazzurri: il ritorno al gol di Thuram e la conferma di Calhanoglu infallibile dal dischetto e a segno per la 15esima volta di fila.  

Il Napoli pareggia al Maradona per 2-2 contro il Frosinone. Al (16') gli  azzurri vanno in vantaggio con uno splendido sinistro a giro di Politano. Gli ospiti reagiscono e  riescono ad ottenere un calcio di rigore, poi fallito da Soulé. Ad inizio ripresa al momento del  rilancio di Meret,  Soulé intercetta il pallone che arriva a Cheddira che al (50') con un grande rasoterra, realizza. Al 63’ il Napoli va di nuovo in vantaggio  sugli sviluppi di un angolo, Kvaratskhelia conclude al volo un destro che diventa un assist per Osimhen che trova la deviazione vincente sotto porta. Il  combattivo Frosinone riagguanta subito il pareggio: il preciso cross di Zortea trova Cheddira  lasciato colpevolmente solo a saltare in mezzo all'area e fulmina ancora Meret. Il 2-2 non è un risultato che premia gli sforzi del Napoli, dopo aver sprecato occasioni clamorose, soprattutto con Osimhen e Zielinski. L’ironia della sorte è che Cheddira che ha marcato la doppietta è un calciatore di proprietà del Napoli, in prestito ai gialloblù ciociari.

E’ stata una domenica che ha tenuto tutti con il fiato sospeso per il malore di Evan Ndicka. Tanta paura ma fortunatamente gli accertamenti, hanno escluso che si sia trattato di un infarto. Va menzionato il comportamento tenuto e la sensibilità dimostrata nell’occasione da tutti i presenti sugli spalti della Dacia Arena. La partita  interrotta sul risultato di 1 a 1  sarà rinviata e i minuti non giocati a Udine dovranno essere recuperati come da regolamento.

Finisce 2 a 2 al Gewiss Stadium tra Atalanta e Hellas Verona. Passa in vantaggio l'Atalanta al tredicesimo minuto con Scamacca che con un gran  tiro al volo, realizza un goal meraviglioso. Passano 5 minuti e lo stesso Scamacca serve Ederson il quale a tu per tu con Montipò fa il 2 a 0. Nel secondo tempo  il Verona reagisce: prima, al 56’, con Lazovic che dopo aver ricevuto dal limite, lascia partire un gran tiro dalla distanza sul quale Carnesecchi non arriva. Dopo 4 minuti arriva il pareggio dell'Hellas con Noslin.

 Di seguito i risultati sulla 32.a giornata di campionato di Serie A: 

LAZIO-SALERNITANA 4-1   LECCE-EMPOLI 1-0   TORINO-JUVENTUS 0-0

BOLOGNA-MONZA 0-0   NAPOLI-FROSINONE 2-2   SASSUOLO-MILAN 3-3

UDINESE-ROMA Sospesa al 72′ sull’ 1-1  INTER-CAGLIARI 2-2

FIORENTINA-GENOA 1-1             ATALANTA-VERONA 2-2

 

 

 

 

Il match salvezza tra Sassuolo e Salernitana termina con un pareggio per 2-2. Nei primi minuti le due squadre si affrontano a viso aperto, consapevoli dell’importanza della posta in palio. Al 37 la squadra di casa passa in vantaggio con Laurienté che batte Costil in uscita. La Salernitana si disunisce e subisce ingenuamente il raddoppio al 44’: Costil e Pirola pasticciano, Pinamonti intercetta palla e serve a porta vuota Bajrami che appoggia in rete. Al 50’ viene fischiato un calcio di rigore per la Salernitana e Candreva realizza dal dischetto. La Salernitana nel finale ottiene il meritato pareggio al 92’: Vignato cerca Zanoli, che sfrutta l’errore di Laurienté e serve Maggiore, pronto a mettere in rete per il 2-2 finale. Alla fine granata e neroverdi si devono accontentare di un pareggio che serve poco ad entrambi.

La Roma vince il derby della capitale battendo la Lazio 1-0. Nel primo tempo è la Roma a cercare con maggiore convinzione il vantaggio che ottiene al 42a seguito di un calcio d’angolo a rientrare, calciato benissimo da Dybala, Mancini anticipa Romagnoli e con un perentorio colpo di testa  mette in rete. Mancini è un coriaceo difensore che riesce spesso ad essere determinante e pericoloso anche in attacco.  La Lazio nelle sue iniziative in area avversaria, le manca spesso quella lucidità necessaria  in area di rigore.  Al 54’ dopo una galoppata di Lukaku, El Shaarawy davanti al portiere laziale Mandas, colpisce in pieno il palo. Ad un certo  punto  la partita si fa  più nervosa, con parecchie scintille in campo  e l’arbitro deve ricorrere ad alcune ammonizioni.  Nonostante il forcing laziale nel finale, la difesa giallorossa mantiene la porta inviolata e si porta a casa tre punti pesantissimi utili per la corsa  Champions.

ll Milan batte 3-0 il Lecce. La formazione di Pioli dopo una partenza a forte ritmo, sblocca il match al 6′:  Chukwueze  dopo  uno slalom ben riuscito,  offre palla a Pulisic, che dal limite dell’area  realizza con un sinistro potente e preciso.  Il 2-0 arriva al 20′ con Giroud abile a colpire di testa un corner battuto da Adli. Il centravanti francese  è al suo 13° gol stagionale in campionato. I salentini  mai domi, a ridosso della mezz’ora colpiscono una traversa con  Gonzalez, sfortunato di testa sul lancio di Ramadani. Prima dell’intervallo si complica la partita dei pugliesi, costretti a restare in dieci a causa dell’espulsione di Krstovic. Al 57′ da una perfetta palla in verticale di Adli,  Leao con un veloce contropiede, conclude a rete con un perfetto diagonale. Qualche minuto più tardi Theo sfiora l’eurogol che sarebbe valso il poker, colpendo una traversa con un gran mancino dalla distanza.  I rossoneri  concretizzano  la vittoria nel secondo tempo, che consente loro di gestire al meglio forze fisiche e nervose nella ripresa, in vista del prossimo impegno in Europa League contro la Roma. 

Il Cagliari rimonta e vince 2-1 contro l’Atalanta. Al 13’ Scamacca chiude nel migliore dei modi una bella azione orchestrata da un assist di Lookman. Al 42′ il pareggio del sardi : Augello si inserisce alla perfezione sull’assist di Shomurodov e  di sinistro realizza. Nella ripresa il Cagliari  riesce a far sua la partita: il gol vittoria arriva a due minuti dal 90esimo e lo segna di testa Nicolas Viola  su un bel cross di Luvumbo. Con questo successo  il Cagliari fa un grande balzo nella zona bassa della classifica e in un solo colpo  supera quattro squadre.

Il Napoli batte 4-2 il Monza. I brianzoli vanno  in gol alla prima vera occasione del primo tempo: Zerbin crossa dalla sinistra e Djuric con un imperioso colpo di testa,  realizza. Nella ripresa gli azzurri tornano in campo con un altro piglio e a tratti grazie alle particolari doti tecniche di alcuni di loro, si rivede  la squadra che un anno fa vinse  il campionato. Al 54’ Anguissa mette in area  per Osimhen, il quale vola in cielo  e di testa trova il gol dell’1-1. Al 56’ Politano indovina un gran tiro a giro perfetto che s’insacca proprio al sette. Poi è la volta di Zielinski  al 60’ a realizzare il terzo gol  con un gran tiro dalla distanza. Il monzese Colpani   diminuisce le distanze per il Monza al  61’ dopo un riuscito dribbling e un altrettanto sinistro educato dal limite dell’area. Al 68′, Raspadori, entrato da pochi secondi, sigla il 2-4 raccogliendo una  maldestra respinta  Di Gregorio su un forte tiro di Di Lorenzo. I partenopei  dopo  un primo tempo non convincente, reagiscono con una ripresa memorabile, dove segnano la bellezza di quattro reti in 14 minuti.

Torna al successo la Juventus che vince di misura sulla Fiorentina per 1-0 con un gol di Gatti al 21esimo sugli sviluppi di un corner. Il difensore centrale è pronto ad appoggiare in rete la respinta del palo dopo un colpo di testa di Bremer. Allo Stadium è stata gara da record per la squadra di Massimiliano Allegri per i tre gol annullati per fuorigioco nel giro di mezz’ora. Nella ripresa, la Fiorentina alza il  baricentro e crea due  occasioni clamorose per segnare, ma quello che le manca è la precisione sotto porta.

L’Inter batte 2-1 l’Udinese e fa un altro passo verso la conquista del suo ventesimo scudetto. Nel primo  tempo  si assiste a due grandi  incredibili interventi del portiere dell’Udinese Okoye. I bianconeri al 41′ del primo tempo vanno in vantaggio in maniera casuale  e inaspettata:   Samardzic effettua  un tiro-cross che trova la leggera deviazione di Carlos Augusto e finisce in rete. Nella ripresa la pressione degli ospiti è premiata al 10’, quando Okoye con un’uscita alta e scomposta procura fallo a  Thuram.  L’arbitro Piccinini assegna il rigore e il solito Calhanoglu lo trasforma con freddezza e precisione.   In pieno recupero al 95′, si assiste al gol vittoria dell’Inter a seguito di un  grande tiro dalla distanza di Lautaro Martinez, che colpisce  il palo.  Dalle retrovie arriva Frattesi (non nuovo a imprese del genere nei minuti di recupero) che realizza il gol che vale quasi lo scudetto.   All’Udinese resta il grande rammarico per non aver ottenuto un punto, che sarebbe stato veramente oro in chiave salvezza.

Risultati dopo la 31a giornata


SALERNITANA-SASSUOLO 2-2  MILAN-LECCE 3-0  ROMA-LAZIO 1-0

EMPOLI-TORINO 3-2  FROSINONE-BOLOGNA 0-0   MONZA-NAPOLI 2-4

CAGLIARI-ATALANTA 2-1   VERONA-GENOA 1-2   JUVENTUS-FIORENTINA 1-0

UDINESE-INTER 1-2

 

 

L'Atalanta vince con un netto 3-0 al Maradona contro il Napoli. I partenopei iniziano il match pressando intensamente e lasciano campo  aperto agli avversari. I nerazzurri di Gasperini dopo aver colpito un palo al 2', sbloccano il match  al 26'. A seguito di un'azione molto confusa in area, Pasalic serve di testa Miranchuk, che da due passi batte Meret.   Al 45' arriva il secondo gol dei bergamaschi con  Scamacca,  che dopo aver sottratto  palla a Juan Jesus, realizza con un preciso destro all'angolino. A inizio ripresa gli azzurri hanno la conferma che per loro è proprio un pomeriggio storto: due pali nella stessa azione, prima con Zielinski poi con Osihmen. Nel finale del match al 88', Koopmeiners chiude la partita, concludendo a rete un assist  dalla sinistra di Ruggeri.  L'Atalanta nella  partita odierna si è dimostrata compatta, cinica e pronta a sfruttare ogni  minimo errore dell'avversario. La prestazione degli azzurri  partenopei è stata  invece deludente e ricca di errori. Una battuta d'arresto che pregiudica forse definitivamente le possibilità di rientrare nella lotta per le prime quattro posizioni.

L'incontro  fra Lazio e Juventus termina 1-0. Igor Tudor al suo esordio sulla panchina laziale modifica l'assetto tattico rispetto al tecnico precedente Sarri e lascia fuori Immobile e Luis Alberto. Nel primo tempo si  assiste ad una bella gara con i biancocelesti che oltre a gestire palla,  riescono più volte a rendersi pericolosi  dalle parti di Szczesny.  La Juventus il periodo migliore lo esibisce fra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa con l’occasione di Cambiaso: troppo poco per una squadra di ambizioni come quella bianconera.  Nella ripresa in campo c’è solo la Lazio: due tiri di Marušić e Luis Alberto leggermente deviati dai difensori bianconeri terminano fuori di poco.  A tempo ormai scaduto, al 93esimo, un cross morbido di Guendouzi,   trova sul secondo palo Marušić, che realizza con un gran  colpo di testa. L’Olimpico biancoceleste gioisce per una vittoria sofferta ma meritata. Tudor  al suo esordio  sulla panchina laziale, sconfigge la sua ex squadra, con la quale ha vinto due scudetti. La  Juventus continua nella sua striscia di risultati negativi:  è alla quarta sconfitta nelle ultime nove giornate, un ruolino di marcia da zona retrocessione.

Il Milan batte 2-1 la Fiorentina al Franchi. I rossoneri partono  bene e nel primo tempo creano diverse occasioni importanti, ma l’occasione più ghiotta capita ai viola con Belotti,  ma Maignan  gli nega il gol con un ottimo intervento.  Il match si sblocca a inizio ripresa al (47'): Leao si inventa un assist di tacco che finisce sui piedi di Loftus-Cheek e  questi approfitta di una scivolata di Milenkovic  per battere Terracciano. La Fiorentina reagisce in fretta  e trova il pareggio al 50': sponda di Beltran per Duncan   che infila Maignan con un sinistro nell'angolino. L’azione del nuovo vantaggio rossonero arriva  poco dopo al (53'): Reijnders con un bel filtrante al centro mette in moto Rafael Leao che semina tutti gli avversari  Terracciano compreso  e dopo una corsa di  50 metri, deposita il pallone in rete. La Fiorentina non ci sta e nel finale sfiora più volte il pareggio, trovando sempre un Maignan  in grande forma. Al Franchi è stata una vittoria nel segno di Leão, che quando è in forma esibisce al meglio le sue grandi doti tecniche e atletiche.

La sfida salvezza tra Genoa e Frosinone "al Ferraris" termina con il punteggio di 1-1. Nel primo tempo il Genoa parte forte: al nono minuto traversa di Vasquez e sulla respinta  di Sabelli, Turati compie una bellissima parata. Al 29’ i liguri passano in vantaggio Gudmundsson affonda  per vie centrali, Okoli gli entra  in modo scomposto e per  l’arbitro Sacchi è rigore. A battere dal dischetto è lo stesso Gudmundsson che realizza.  Il Frosinone  non demorde  e al 36’ trova il gol del pareggio: Zortea serve un gran pallone rasoterra per Reinier che con un preciso tiro nell’angolino basso di sinistra batte Martinez. Nella ripresa  il Frosinone si abbassa e pensa essenzialmente a difendere il punticino, fino all'illusione del possibile rigore in pieno recupero quando per errore, l’arbitro Sacchi  vede un tocco di mano che non c’è di Thorsby. In seguito il check in sala Var corregge l'iniziale decisione del direttore di gara. Grazie a questo pareggio  i rossoblù  si allontanano  a +10 sulla zona retrocessione. I ciociari invece muovono appena la loro posizione in classifica che li vede ancora coinvolti nella lotta per non retrocedere.

L’Inter  batte l'Empoli 2-0  e vede il traguardo scudetto  sempre più vicino. I nerazzurri sbloccano la partita dopo appena cinque minuti,  merito di una ripartenza di Thuram sulla destra che fornisce a Dimarco un invitante assist  grazie al quale realizza con una gran girata al volo.  La squadra di Inzaghi nel proseguo della partita, continua a creare occasioni con la sua manovra avvolgente. Thuram arriva in ritardo su una pennellata in area di Mkhitaryan, poi Bastoni centra il palo con il sinistro. Nel secondo tempo si assiste alla solita Inter  propositiva, con l’Empoli che limita i danni e cerca di colpire in contropiede. Inzaghi decide poi di effettuare una serie di sostituzioni, prima inserisce l’ex di giornata Asslani e Carlos Augusto e poi richiama Bastoni e Lautaro Martinez per Dumfries ed Alexis Sanchez.  Sono proprio questi ultimi due nuovi entrati a mettere la parola fine alla partita. All’80’ Denzel Dumfries  scatta   fulmineo sulla destra e con un cross  perfetto  trova  Alexis Sanchez il quale con tempestività insacca a porta vuota. La squadra di Inzaghi conferma di essere una squadra  che ha una straripante superiorità fisica e tecnico-tattica.

 Il Bologna batte la Salernitana per 3-0 e conferma il suo brillante quarto posto. I rossoblù sbloccano la gara al quattordicesimo con un gran tiro di Orsolini, non nuovo ad imprese del genere. Prima dell’intervallo c'è il raddoppio di Saelemaekers e nella ripresa  il terzo gol di Lykogiannis.  La Salernitana a questo punto della stagione è ormai poca cosa ed è una squadra ormai rassegnata alla retrocessione. Nell’anno in corso sulla panchina dei campani si sono succeduti ben quattro allenatori: Colantuono che è arrivato dopo Liverani, Filippo Inzaghi e Paulo Suousa. . Il Lecce  pareggia contro la Roma e compie un altro piccolo passo verso la salvezza. A Via del mare sono mancati i gol, ma non le emozioni. I salentini avrebbero meritato qualcosa in più, ma anche la Roma ha avuto ( e fallito) le sue occasioni. I padroni di casa hanno giocato meglio nel primo tempo. Nella ripresa le occasioni da gol si sono bilanciate. Sul piano del rendimento generale della squadra, i giallorossi hanno fatto registrare un passo indietro rispetto alle recenti prestazioni.

Questi i risultati  della 30.a giornata di campionato di Serie A:

NAPOLI-ATALANTA 0-3   GENOA-FROSINONE 1-1   TORINO-MONZA 1-0

LAZIO-JUVENTUS 1-0 - FIORENTINA-MILAN 1-2

CAGLIARI-VERONA 1-1      SASSUOLO-UDINESE 1-1      LECCE-ROMA 0-0

INTER-EMPOLI 2-0 - BOLOGNA-SALERNITANA 3-0

 

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