L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Rileggendo quanto ho scritto nella prima parte, mi sono reso conto di non essermi soffermato a sufficienza sul significativo curriculum di studi di Mario Draghi. Ebbene, dopo essersi laureato presso la facoltà di economia della Sapienza di Roma, Draghi vola negli States per gli studi post larea presso il prestigioso MIT, un arrivo che si dice personalmente voluto dal Nobel per l'economia Franco Modigliani che sovrintederà ad un percorso alquanto lungo, durerà, infatti, quasi cinque anni e si concluderà con l'ottenimento del Phd in economia con relatori ben due premi Nobel, oltre al già citato Franco Modigliani, anche Robert Solow, ma importante nel suo ricco programma di studi sarà anche il Professor Stanley Fischer che diventerà presidente della Bank of Israel. Mi soffermo su tutto ciò perché in genere il percorso seguito da Draghi è proprio di chi ha ambizioni accademiche cosa che nel suo caso è confermata dal fatto che riceve il suo primo incarico nel 1975 quando è ancora impegnato negli studi americani, un incarico a cui ne seguiranno altri, fino a diventare titolare di cattedra a Firenze nel 1981 a soli 34 anni ma, come è evidente, il destino aveva in serbo ben altro per lui.
Infatti, solo un anno dopo, nel 1982, diviene consigliere del ministro dell'economia Giovanni Goria, una nomina fortemente voluta dal predecessore di Goria Beniamino Andreatta. E' così che inizia a prendere confidenza con il palazzone romano di via XX Settembre, ma subito con proiezione internazionale, sarà infatti Direttore Esecutivo della Banca Mondiale dal 1984 al 1990.
Nel 1991 viene nominato Direttore Generale del Tesoro e, dopo l'approvazione della legge in materia di privatizzazioni nel 1992, viene incaricato di seguire questo delicatissimo dossier che riguarda sia le proprietà direttamente in capo al Tesoro che quelle detenute dall'IRI o da altre holding intermedie.
In questo incarico, oltre che dal ministro Guido Carli che o ha voluto su indicazione dell'allora Governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi, ma anche dai diversi titolari di quel dicastero nei governi Amato I, Ciampi, Berlusconi I, Dini, Prodi I, D'Alema I e II, Amato II e Berlusconi II.
Forte del sostegno politico dell'Esecutivo, Draghi, che ha avuto più di un anno per studiare i vari dossier, presenta agli esponenti della comunità finanziaria internazionale le linee guida del progetto, o sarebbe meglio dire, i progetti che intende seguire e lo fa sul panfilo Britannia gentilmente messogli a disposizione dalla Casa Reale britannica, scelta che semplifica molto e favorisce un approccio diretto con i possibili e spesso futuri acquirenti dei "pezzi" in vendita, ma anche una scelta che solleva un mare di critiche in Parlamento e non solo.
La campagna di privatizzazioni si traduce in un indubbio successo, ben rappresentato in un pregevole lavoro di Rita Martufi che quantifica gli introiti complessivi tra il 1992 e il 1999 in 178 mila miliardi di lire, mentre altre fonti le quantificano in182 mila miliardi, sempre delle vecchie lire.
Quello che è certo è che gli introiti derivanti dalle privatizzazioni e i minori esborsi legati alla liquidazione coatta amministrativa dell'Efim (dell'Egam no ho francamente memoria) e la riforma radicale della SACE portano il rapporto Debito/PIL dal 125 per cento del 1991 al 115 del 2001, un percorso virtuoso che, insieme alle mosse coraggiose del Governo Prodi e la determinazione granitica di Ciampi, permisero all'Italia, contro ogni aspettativa, di entrare nell'euro sin dall'inizio, con quella notte delle fissazioni delle parità fisse delle valute partecipanti con l'euro, notte che ricorderò sempre perchè dopo aver rilasciato un'intervista al TG3 nella mia qualità di economista della Direzione Finanza della Banca Nazionale del Lavoro lasciai quel palazzo per trasferirmi in quello di fronte per assumere l'incarico di responsabile dell'ufficio studi della Uil credito e assicurazioni, un osservatorio privilegiato per seguire quel processo di concentrazioni e ristrutturazioni che le privatizzazioni e la Legge Amato-Carli avevano messo in moto in modo irreversibile.
Personalità come quella dell'azionista in gioventù e nella fase resistenziale Carlo Azeglio Ciampi, del tragicamente scomparso Beniamino Andreatta, di Romano Prodi e last but not least Mario Draghi sono in effetti riusciti a tenere la barra dritta in un mondo politico, ma anche economico, spesso basato più sulla consorteria e sui patti più o meno segreti che sulla ricerca ostinata dell'efficienza e dell'efficacia nella gestione della cosa pubblica e nel rapporto tra mondo della politica e mondo degli affari!
Tutto questo sforzo venne poi vanificato dall'irruzione sulla scena politica di Silvio Berlusconi che, a parte i periodi salvici dei governi Dini e i due governi Prodi, portò l'Italia sull'orlo del default del debito pubblico con lo spread a 575 punti base sul Bund tedesco e una situazione dei conti del tutto insostenibile costringendo lo stesso Draghi, nel frattempo assurto alla presidenza della Banca Centrale Europea a redigere la famosa lettera che costrinse Berlusconi alle dimissioni e il Presidente Giorgio Napolitano a incaricare il Professor Mario Monti appena nominato Senatore a vita, di formare un nuovo governo, in larga misura tecnico, che fece il lavoro "sporco" e raddrizzò la barca dell'Italia.
Alle "Conseguenze economiche di Silvio Berlusconi" ho dedicato dieci lunghe puntate del Diario della crisi finanziaria, un blog di Google avviato nel settembre del 2007 e nel quale sostenevo mesi prima del fallimento di Lehman Brothers che le onde della Tempesta perfetta erano talmente alte da mandare in soffitta il principio del Too Big to Fail.
Tornando a Draghi e alla complessa fase delle privatizzazioni, credo che, a parte il fin troppo discusso episodio del Britannia, un punto sia indiscutibile in quegli anni, come accadrà poi con la Cassa Depositi e Prestiti che da sonnacchiosa custode del risparmio postale si è via via trasformata in un'arrembante merchant bank, anche la direzione generale guidata da Draghi e dai suoi valenti collaboratori ha subito un processo di trasformazione che l'ha resa molto più simile alle banche di affari con le quali trattava e che in questo stiano anche le basi del salto del 2002 che vede Draghi varcare le soglie della sede londinese della potente ma ancor più preveggente Goldman Sachs per assumerne di fatto la guida degli affari europei per entrare, poco tempo dopo, nel comitato esecutivo a livello globale. Ma di tutto questo parlerò più approfonditamente nella terza parte. (segue)
Nonostante i numerosi e sempre prestigiosi incarichi pubblici e privati ricoperti da Mario Draghi a partire dai primissimi Anni Novanta, le informazioni sul personaggio sono alquanto scarne e reperibili sulla Treccani o su Wikipedia.
Nasce il 3 settembre del 1947 e studia al Liceo Massimiliano Massimo di Roma, istituto paritario gesuita che si ispira ai principi pedagogici di Ignazio di Loyola, fondatore dell’ordine dei gesuiti e a cui Draghi, secondo le fonti da me citate, sarebbe devoto.
Prosegue gli studi alla facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma e fa parte del ristretto gruppo degli studenti vicini al Professor Federico Caffè il docente di Politica Economica che è stato il primo relatore della mia tesi che invece ho poi discusso con il Professor Augusto Graziani ordinario della stessa cattedra alla Federico II di Napoli.
Aggiungo questo dettaglio personale perché Caffè, scomparso in modo che resta a tutt’oggi misterioso, fu mio punto di riferimento fornendomi preziosi consigli per alcuni numeri della rivista trimestrale “Segnalazioni dalla letteratura economica” da me curata per l’ufficio studi della Banca Nazionale del Lavoro e ho così avuto modo di avere una conoscenza di prima mano della disponibilità che lo caratterizzava nei confronti dei suoi studenti e di quanti chiedevano un suo consiglio o un suo parere.
Il suo curriculum post laurea si completa con un’esperienza presso il Massachusetts Institute of Technology. Vi è poi l’esperienza di insegnamento presso un’università nel Nord d’Italia, un’attività che lo impegnerà per tutti gli Anni Ottanta.
Ma è nel 1991 che da studioso si trasforma in Civil Servant diventando Direttore Generale presso il Ministero dell’economia con l’incarico di seguire la partita cruciale delle privatizzazioni, cruciale perché si tratta di mettere sul mercato, tra l’altro, le tre Bin, banche di interesse nazionale che, peraltro, erano anche proprietarie della maggioranza di Mediobanca anche se poi si scoprirà l’esistenza di un patto segreto con Lazard che limitava in modo sostanziale l’esercizio dei diritti derivanti dal possesso del 56 per cento in capo alle summenzionate BIN.
Sempre negli Anni Novanta intervengono provvedimenti legislativi volti alla trasformazione in società per azioni degli istituti di diritto pubblico e delle casse di risparmio, mentre solo successivamente ci si occuperà delle banche popolari.
Le previsioni della legge Amato-Carli e la nascita delle Fondazioni bancarie favoriscono rilevantissimi processi di aggregazione che favoriscono la nascita, benedette dal Tesoro, dalla Banca d’Italia e dai vari Governi che si sono succeduti negli anni novanta determinando la nascita di Intesa-San Paolo e di UniCredit, che con una semplificazione molto sommaria potrebbero essere individuate la prima come aggregazione della finanza cattolica e la seconda di quella laica, se non fosse che la prima racchiude le spoglie della storica Banca Commerciale Italiana e il secondo quelle della Banca di Roma erede diretta del Banco di Roma.
(segue)
Erika Damiani (a s.) e Cristiana Comelli |
Ergon StP, storica realtà di Trieste nell’ambito della consulenza del lavoro e della gestione delle risorse umane, ha festeggiato i vent’anni di attività con l’evento “Una Società fondata sul Lavoro. Ergon StP: consulenti da 20 anni e oltre”, nella Sala Ernesto Illy del Magazzino 27 al Generali Convention Center Trieste.
L’appuntamento, condotto dal giornalista Marco Stabile è stato l’occasione per ripercorrere, insieme a diverse importanti realtà della città di Trieste e del territorio al fianco di Ergon in questi vent’anni, la storia della Società guidata dai soci Erika Damiani, Massimo Iesu, Martina Iesu e Cristiana Comelli.
Ospite della serata Bruzio Bisignano, consulente e formatore in materia di sicurezza, che ha portato sul palco il monologo “Lavoro, salute e passione”, tratto dallo spettacolo “Ocjo. La sicurezza è di scena”, di cui è autore e che dal 2005 sensibilizza aziende, enti, scuole e università sull’importanza di promuovere una cultura della prevenzione in materia di salute e lavoro. La cultura della prevenzione attraverso il teatro: uno spettacolo dal forte impatto emotivo che va ad operare proprio sull’intimo del lavoratore, consente di formarlo non solo a livello nozionistico ma anche e soprattutto a livello umano. Il protagonista trasforma i concetti in emozioni per arrivare a smuovere le coscienze. Durante il suo monologo scorrono numeri che fanno paura, volti e storie di persone che non ci sono più, sogni spezzati di chi sul lavoro ha lasciato la vita.
La Società Ergon è nata nel 2004 a Trieste dall’unione degli studi professionali Fabricci e Rossi e vanta quindi una tradizione di assoluto rilievo proveniente da questi due studi di consulenza con più di 50 anni di esperienza. Oggi, in qualità di Società tra Professionisti, volge il proprio impegno nella produzione di soluzioni innovative per supportare la crescita dei propri clienti. Si avvale di professionisti specializzati in regola con la formazione continua imposta anche dalla legge, per fornire risposte che permettano di ottimizzare e semplificare la gestione e l’amministrazione delle risorse umane.
La Società si propone inoltre come punto di aggregazione di alto livello professionale in grado di assicurare un modello di outsourcing per le risorse umane completo, innovativo e flessibile, promuovendo quattro presupposti che rappresentano la filosofia aziendale nell’attività di consulenza del lavoro: competenza, qualità, capacità ed esperienza. Quattro capisaldi che pongono la Società sempre al fianco del cliente mettendo al centro le persone.
Oltre a Trieste, cuore della sua quotidiana attività, Ergon registra fra i suoi clienti anche aziende provenienti da fuori regione, da Milano e Bologna fino a Firenze. Segno di una professionalità apprezzata e ricercata anche fuori dal territorio.
Un’impresa a tradizione femminile. Nel 2021 Ergon ha ricevuto il riconoscimento “Welfare Index PMI 2021”, preceduto dal “Women Value Company” dalla Fondazione Bellisario per la presenza rosa nelle figure apicali e per un’attenta politica mirata alla formazione e alla tutela degli impiegati. Oggi lo studio vanta 23 dipendenti donna su 24, dato che fa di Ergon un esempio di empowerment femminile.
Per saperne di più: www.ergonstp.it e le pagine social
Negli anni trascorsi dalla laurea all’ingresso nell’ufficio studi della Banca Nazionale del Lavoro, per un totale di ventidue mesi, ho svolto attività di collaborazione con il professor Orlando della Facoltà di Economia dell’Universita’ degli Studi di Roma (attività che ha portato alla stesura di un articolo sulla tecnica dello Zero Base Budgeting (pubblicato su Rassegna Economica dell’allora Banco di Napoli), ma soprattutto un discreto numero di mesi di supplenza presso istituti professionali per il commercio e per il turismo nei quali insegnavo prevalentemente materie tecniche.
È stato quindi non senza un moto di sorpresa che ho appreso della stravagante tesi del dottor Patuelli, Presidente tuttora in carica dell’ABI, il quale ha sostenuto coram populo che le banche italiane non possono alzare i tassi sui depositi a vista per il semplice motivo che sono, appunto a vista!
Scavando nella esperienza pregressa di insegnante, mi è sovvenuta alla mente una facile obiezione al ”profondo ragionamento” di Patuelli e che consiste in una possibilità offerta dalla più elementare tecnica bancaria e che consiste nel valutare “ex post” la giacenza media degli ultimi tre mesi, quindi non traibile per definizione in quanto è un dato statico riferito al passato e quindi caratterizzato da un elevato tasso di non modificabilità.
Questo significa che la giacenza media a livello di sistema, disaggregata a livello di singolo conto corrente, renderebbe pienamente fruttiferi e a tassi di mercato quegli oltre mille miliardi di euro di depositi mediamente mantenuti dai depositanti!
Ancora più risibile è il punto di caduta tra Governo e banche sulla spinosissima questione dei mutui “esistenti” a tasso variabile, che per bocca della stessa ABI, scopriamo solo oggi rappresentare poco meno del 40 per cento dello stock totale dei mutui (38 per cento per la precisione).
In questo caso l’ipotesi di allungamento o di passaggio al tasso fisso non meritano assolutamente nessuna considerazione tanto vanno contro qualsivoglia logica economica. Al proposito sarebbe meglio seguire la strada praticata in Gran Bretagna ai tempi della Tempesta Perfetta con la massiccia conversazione dei mutuatari in affittuari con una “liquidazione” proporzionata alla quantità di mutuo a quel tempo pagata.
Come ho avuto modo di sottolineare più e più volte, l’Italia è da almeno quarant’anni un Paese che al massimo vertice è radicalmente spaccata in due tra contendenti che grosso modo si equivalgono.
Ebbene, in questi ultimi due mesi c’è una grande novità: sulle ultime suicide mosse della BCE a trazione franco-tedesca, tutti, almeno quelli che in contano e che rappresentano “interessi vestiti”, in Italia si stanno muovendo come un sol uomo, dall’attuale al futuro Governatore di Bankitalia, dalle organizzazioni imprenditoriali ai sindacati di ogni ordine e grado, dal Centrodestra, al Centro, alla Sinistra e alla Sinistra più estrema, ebbene tutti e dico tutti stanno chiedendo alla Banca Centrale Europea e alla sua Presidentessa francese di fermarsi e di non continuare a stringere il cappio al collo di un’economia europea che è oramai in piena fase di frenata, con importanti Paesi come la Germania da due trimestri in una fase di recessione che da tecnica sta diventando, ogni mese che passa, sempre più effettiva.
Eppure vi sono due elementi che dovrebbero far riflettere la tecnocrate per eccellenza Christine: il primo rappresentato dalla sua stessa ammissione, e cioè, che l’inflazione attuale è per due terzi derivante dal lato dei profitti (derivante dalla cosiddetta Greed Economics, cioè economia della avidità) e quindi insensibile in tutto o in parte ai rialzi dei tassi che ribaltano pari pari sui listini come hanno fatto in precedenza con l’aumento in parte effettivo, in parte drogato dalle compagnie oligopolistiche dell’energia e delle materie prime!
Eppure la Lagarde ha un curriculum di tutto rispetto, con attività di primo piano svolte al di qua e al di là dell’Oceano Atlantico; è stata ministro dell’economia e membro del Board del colosso creditizio globale BNP Paribas, ma purtroppo non risponde al principio della responsabilità per le azioni che commette in virtù della, a volte, malintesa indipendenza e autonomia dell’Istituto da lei presieduto!
NEOM è un progetto ambizioso, un sogno audace, il luogo in cui l'imprenditorialità e l'innovazione, tracceranno la rotta del nuovo futuro.
Situato nel Nord Ovest dell'Arabia Saudita, nell'area di Tabuk, sulle coste del Mar Rosso. Svelato per la prima volta dal Principe ereditario Mohammed bin Salman al Saud, durante la presentazione di VISION 2030, il progetto desidera rispondere ad alcune sfide globali, che le aree urbane devono affrontare. E' suddiviso in quattro aree distinte: Sindalah, The Line, Trojena ed Oxagon.
SINDALA . Nuova meta Turistica, Isola ultra lusso, incastonata in panorami suggestivi sulle coste del Mar Rosso, a cinquanta chilometri dal Golfo di Aqaba. Pronta ad accogliere
i primi ospiti nel 2024.
Ad opera dello Studio Italiano di progettazione LUCA DINI Design e Architettura.
Il sistema energetico alimentato esclusivamente da fonti rinnovabili e ad emissioni 0, renderà Sindalah l'emblema delle vacanze di lusso in stile New Age.
THE LINE, la prima città verticale a gravità zero nel mondo. Una nuova Smart City, costruita in linea retta.
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Il Design progressivo e le facciate a specchio, le consentiranno di fondersi con l'ambiente naturale circostante.
La Mirror Line nasce con l'ambizione di delineare nuovi canoni di sviluppo urbano e consente di preservare il 95% dell'ambiente naturale intorno al sito, grazie ad una impronta infrastrutturale ridotta.
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OXAGON - primo HUB logistico integrato al mondo. Dotato di un Porto completamente automatizzato, un Terminal Crociere, un Centro di Ricerca Oceanografico.
Le Tecnologie di Solar Water rivoluzioneranno il processo di desalinizzazione dell'acqua, attraverso energie rinnovabili tra le quali eolico, solare ed a idrogeno.
La piena attenzione del Regno è volta anche ad apportare riforme senza precedenti, dal modello operativo del settore pubblico, all'economia e alla Società nel suo insieme ed ad aprire l'Arabia Saudita al mondo attraverso obiettivi strategici.
Gli Emirati Arabi Uniti, dopo le sfide poste, dalla crisi economico finanziaria globale, confermano nel VISION STATEMENT 2030, il documento di programmazione economica, l'impegno ad essere parte integrante del progetto di espansione economica del GCC. GULF COOPERATION COUNCIL, Consiglio di Cooperazione del Golfo al quale hanno aderito: Arabia Sauduta, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Bahrain e Kuwait. Proiezioni di mercato e condizioni macro economiche suggeriscono, che questo trend di crescita proseguira nel futuro. Nel 2024, sara inaugurata la ETIHAD RAIL, prima linea ferroviaria della penisola arabica. 1200 km di linea collegheranno i sette Paesi del GCC. Railway Network verrà costruita secondo i piu elevati standard internazionali.
La povertà non è una fatalità ma la conseguenza di un meccanismo economico pensato per consolidare il potere dei ricchi. E le malattie sono una conseguenza della povertà e della miseria. La fame e la miseria del Sud sono dovute anche alle guerre e alle avverse condizioni climatiche non alla scarsa produzione alimentare, dal momento che milioni di tonnellate di alimenti vengono distrutte nel Nord per bilanciare i prezzi di mercato. La fame e la miseria del 3° Mondo dipende anche e soprattutto dall’ingiusta distribuzione del cibo e dall’azione predatrice delle grandi multinazionali che sfruttano la mano d’opera con una spesa di produzione ridotta ad un decimo. I metodi per mantenere bassi i costi del lavoro sono: salari da fame, aumento dei ritmi produttivi, giornate lavorative doppie, mancanza di norme antinfortunistiche.
E’ in atto una chiara volontà di impedire l’autosufficienza alimentare del Sud perché nessun popolo è più ricattabile di un popolo che ha fame. L’Africa non riesce a sfamare la sua popolazione perché è costretta ad esportare al Nord i suoi prodotti agricoli, strozzata dai debiti delle multinazionali e dalle banche. Le multinazionali, che complessivamente sono circa 35.000, controllano 150.000 società sparse in tutto il mondo, hanno alle loro dipendenze 65 milioni di lavoratori con un volume di affari pari alla metà del prodotto mondiale lordo.
Purtroppo i governi del Sud sono interessati a sostenere un modello di sviluppo basato sulle tecnologie costose che creano dipendenza verso il Nord, in modo da utilizzare i loro interessi per rafforzare il loro potere politico, militare ed economico. Ma le popolazioni del Sud strozzate dai debiti sono costrette a vendere le loro proprietà e le loro risorse. Perfino la poverissima Africa versa al Nord il suo obolo mensile di un miliardo di dollari. I contadini sono costretti a coltivare prodotti richiesti dal mercato del Nord (caffè, tè, cacao) tralasciando di produrre alimenti necessari alla loro nutrizione. Le monocolture oltre al impoverire rapidamente il terreno hanno bisogno sempre più di fertilizzanti che i contadini sono costretti ad acquistare chiedendo prestiti ai quali gli usurai applicano interessi anche del 60%. In breve diventa impossibile pagare i debiti e i contadini sono costretti a vendere le loro terre per pochi spiccioli. Non sono rari i suicidi di contadini disperati e impossibilitati a pagare i loro debiti.
A parte il fronte ucraino, Russia e America lottano nell'arena diplomatica globale. Mentre Washington si sforza di isolare Mosca, quest'ultima continua a costruire reti volte a sfidare la pretesa occidentale di essere ancora il centro della politica internazionale.
Insieme al crescente numero di visite di diplomatici russi nelle capitali del Terzo Mondo, Mosca organizza in patria eventi internazionali di alto livello che stimolano la cooperazione internazionale e aiutano a riorientare l'economia nazionale lontano dai mercati occidentali.
Dopo il “San Pietroburgo International Economic Forum” dello scorso giugno, dal 5all’8 settembre sarà la volta dell' ”Eastern Economic Forum” (VEF secondo l'acronimo russo di Vostochnyj Ekonomicheskij Forum), che si svolge annualmente nella capitale dell'Estremo Oriente russo regione, Vladivostok[1]. Entrambi gli eventi sono piattaforme internazionali intese a promuovere la comunicazione e la cooperazione tra membri della comunità imprenditoriale, personaggi politici, esperti e giornalisti russi e di altri paesi. In precedenza, poiché il forum di San Pietroburgo aveva lo scopo di costruire legami con i partner europei, la missione iniziale del VEF è di migliorare la cooperazione con paesi come il Giappone, ora parte della coalizione sanzionatoria guidata dall'Occidente. Nel contesto della pressione senza precedenti sulla Russia e della crisi globale creata dall'offensiva sanzionatoria occidentale, il VEF assume un significato speciale e importantissimo per la Russia intenta a riorientare l'economia nazionale verso i paesi dell'Asia orientale al di fuori del peso anglo-americano, sulla scia della strategia Pivot to Asia della Russia[2]. Pertanto si tenta di costruire schemi alternativi attraverso la periferia globale.
Infatti, quest'anno l'edizione VEF, la settima dal lancio del forum nel 2015, sarà all'insegna del titolo "Verso un mondo multipolare". L'evento di apertura sarà dedicato al “posto della Russia nella struttura mondiale” (con l'interessante sottotitolo “il diamante si cristallizza sotto pressione”).
Un altro dei principali panel VEF, denominato “Divisione globale del lavoro: rifiuto del vecchio e creazione di nuovi legami” riflette la particolare attenzione riservata da Mosca alle prospettive di sostituzione delle importazioni. In precedenza, il primo ministro russo Mikhail Mishustin aveva definito la sostituzione delle importazioni una priorità di sviluppo nazionale che vale ogni sforzo. Pertanto, nell'ambito del blocco, i partecipanti discuteranno delle opportunità per i paesi asiatici di entrare nel mercato russo e recuperare il posto liberato dal ritiro delle società straniere collegate all'Occidente. Si tratta di una gamma economica che va dai prodotti alimentari alle parti di automobili e aeromobili, il settore energetico rimane un'area di cooperazione di lunga data.
La Federazione russa prende in considerazione paesi come l'India e il Myanmar, che hanno assunto una posizione neutrale nei confronti della guerra contro l'Ucraina e che ora dovrebbero inviare ospiti di alto livello all'evento. Il governo indiano è stato strettamente coinvolto nel successo delle precedenti edizioni del VEF[3]. Quest'anno, dopo la visita del consigliere per la sicurezza nazionale indiana Ajit Dowal a Mosca il 17 e 18 agosto, i due stati hanno avanzato la prospettiva di riconoscere i rispettivi sistemi di pagamento (Mir e RuPay), ciò che indebolirebbe ulteriormente il tentativo dell'amministrazione Biden di paralizzare il commercio estero russo escludendo le società nazionali dal sistema SWIFT.
La Russia sta quindi cercando di sfruttare le conseguenze del conflitto ucraino nelle sue relazioni con i paesi dell'Asia orientale. Il segretario del Consiglio di sicurezza russo (SC) Nikolai Patrushev ha recentemente esortato gli alti rappresentanti dell'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN) a considerare l'impatto della politica sanzionatoria di Washington contro i loro paesi in termini di aumento dei prezzi del grano.
I russi scommettono anche sullo sviluppo di una connettività alternativa. Questo sarà al centro della sezione VEF "Ognuno ha la propria strada: la logistica di un mondo cambiato", in cui verrà discussa la prospettiva dei trasporti attraverso la catena orientale dell'Eurasia e l'Artico. Mosca vuole migliorare l'accessibilità delle ferrovie russe (BAM e Transiberiana) e delle infrastrutture aeroportuali al fine di strutturare uno spazio logistico e di trasporto senza soluzione di continuità per la Grande Eurasia.
Il VEF offre ampie opportunità per le società estere, la presentazione di significativi progetti reciprocamente vantaggiosi da parte degli investitori con la conclusione di accordi pertinenti. Secondo gli organizzatori, all'edizione VEF 2021 hanno partecipato più di 4.000 partecipanti (di cui 400 CEO) provenienti da 58 paesi, le delegazioni più numerose provenivano dalla Repubblica di Corea, Giappone, India, Cina, Kazakistan. Di conseguenza sono stati conclusi 380 accordi per un valore di 3,6 trilioni di rubli (60 miliardi di euro, tenendo conto solo degli accordi aperti, senza segreti commerciali). La tendenza è stata in aumento rispetto al 2019, quando sono stati firmati 270 accordi per un valore di 3,4 trilioni di rubli[4].
Il livello di partecipazione all'evento organizzato dalla Russia testimonia l'importanza attribuita a Mosca. Come nella precedente edizione, saranno presenti il presidente Vladimir Putin e la maggior parte dei ministri del blocco economico insieme ai vertici delle più grandi aziende russe. La presenza del leader russo, infatti, contribuisce alla conclusione degli accordi a garanzia della loro attuazione. Nella precedente edizione Putin ha parlato dei risultati dei raduni VEF definendo la Russia come parte integrante della regione Asia-Pacifico
Il presidente della Federazione Russa ha anche espresso la volontà della Russia di rendere le sue regioni dell'Estremo Oriente un potente centro di attrazione per le capitali e l'attuazione di idee imprenditoriali e progetti economici nuovi e innovativi. Il Forum mantiene la vocazione di aiutare a risolvere i problemi di questa parte della Russia per attrarre capitali di investimento dai paesi ricchi dell'area del Pacifico. L'anno scorso, nel quadro del VEF, la Russia e gli Emirati Arabi Uniti hanno alzato il livello della loro cooperazione bilaterale commerciale ed economica,[5] hanno concordato la partecipazione delle società degli Emirati Arabi Uniti allo sviluppo del porto di Vladivostok e alla creazione di un centro commerciale internazionale nella zona economica speciale avanzata della Kamchatka, annunciata per la prima volta all'EEF 2019.
Sicuramente, i russi discuteranno anche con i loro partner asiatici le mosse per compensare le previste azioni statunitensi nella mutevole geopolitica delle regioni Asia-Pacifico e Indo-Pacifico, poiché le iniziative delle potenze anglo-americane (IPEF PGII, AUKUS, QUAD) hanno mirato ad isolare Russia e Cina. Mosca ritiene quindi prioritario ampliare la cooperazione alternativa con la Cina e i paesi asiatici sia in formato bilaterale che multilaterale, nel quadro di architetture internazionali come EAEU, SCO, BRICS e altre associazioni.
Inoltre, in piena linea con l'attuale congiuntura della vita della Russia, c'è un’ultima area tematica "Il patriottismo per sostituire la tolleranza: siamo nostri, costruiremo un nuovo mondo". Si discuterà come promuovere il patriottismo tra i giovani e come orientarsi nei conflitti che diventano sempre più ibridi, interessanti ma sorprendenti all'interno di questo tipo di eventi.
Tutto sommato, il Forum sarà una prova della resilienza dell'economia russa con le sue capacità di resistere alle pressioni occidentali.
[1] Il Far East Economic Forum è organizzato da “Roscongress”, un'associazione del governo russo che sponsorizza anche altri forum internazionali, come il St. Petersburg International Economic Forum. Sito ufficiale del forum: https://forumvostok.ru/en/
[2] Il fulcro della Russia verso l'Asia: come la Russia e la Cina hanno previsto una nuova guerra fredda. L'impatto sull'efficacia delle sanzioni occidentali e le implicazioni globali, Asia Investment Research, marzo 2022, p. 55. https://asiainvestmentresearch.org/issue/russias-pivot-to-asia-how-russia-and-china-have-anticipated-a-new-cold-war-the-global-implications?autodownload
[3] L'anno scorso, il Primo Ministro indiano Narendra Modi si è rivolto virtualmente alla sessione plenaria del 6° VEF dove ha ribadito l'impegno dell'India di essere un partner affidabile della Russia data l'importanza di un maggiore impegno economico e commerciale con la Russia nel quadro del 'Partenariato strategico speciale e privilegiato' e in linea con l'"Act East Policy" dell'India. Va ricordato che il Primo Ministro indiano è stato il principale ospite del 5° EEF nel 2019, il primo da parte di un Primo Ministro indiano. Vedi: 6th Eastern Economic Forum (EEF), 06.09.2021, https://journalsofindia.com/6th-eastern-economic-forum-eef/
[4] https://bloknot.ru/e-konomika/na-puti-k-mnogopolyarnomu-miru-stalo-izvestno-kakie-temy-obsudyat-v-ramkah-vostochnogo-e-konomicheskogo-foruma-966371.html
[5] Nel 2020, i volumi degli scambi tra la Federazione Russa e gli Emirati Arabi Uniti sono stati pari a 3,27 miliardi di dollari, con un aumento del 78% rispetto al 2019, e hanno raggiunto i 4 miliardi di dollari nel 2021, con un aumento del 21% e un livello record. Nel gennaio 2021, gli Emirati Arabi Uniti hanno registrato il vaccino Sputnik V, simbolo della crescente cooperazione russo-emiratina negli investimenti e nei progetti congiunti, con eventi su larga scala tenuti in Russia a sostegno di questa tendenza.
Per gentile concessione di Vision & Global Trends
Digitale e Sostenibilità. Sono queste le due parole chiave che, nel momento cruciale che sta attraversando l’Italia e la sua economia in particolare, assumono rilievo per condurre il Paese fuori dalle secche della crisi per il Covid 19 e rendere stabile la crescita, che per il momento si limita ad un rimbalzo dopo il crollo causato dalla pandemia.
La ripresa deve essere dunque sostenuta e rafforzata con interventi che vedano combinate la digitalizzazione della finanza e la sostenibilità.
Del tema si è parlato al convegno “La trasformazione digitale per un’economia sostenibile” organizzato dalla CFX Quantum e dall’Università Guglielmo Marconi di Roma, con la collaborazione di AM Advisor e Stefano Santori Training, tenuto mercoledì 1 dicembre nell’Aula Magna dell’Università, dove sono intervenuti qualificati esperti, imprenditori ed operatori del settore della finanza.
Nel corso del convegno si è argomentato come il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, debba essere per l’economia il motore dello sviluppo sostenibile e digitale, così come indicato dall’UE.
Occorre infatti mettere mano, finalmente, alla digitalizzazione dei sistemi, dalla Pubblica Amministrazione al settore finanziario, tenendo presente, allo stesso tempo, l’aspetto della sostenibilità.
Le nuove sfide per la ripresa e lo sviluppo devono inoltre confrontarsi con i criteri ESG, Environmental Social and Governance, per investire e produrre rispettando il clima , l’ambiente ed il sociale.
I lavori del convegno si sono articolati in tre sessioni: la prima su ‘Trasformazione digitale e finanza’; la seconda su ‘Sostenibilità della finanza e dell’economia nel mercato attuale’ e la terza che ha visto il confronto tra rappresentanti delle Istituzioni italiane su ‘Il ruolo delle Isituzioni per la sostenibilità dell’economia digitale’.
È stato inoltre dato spazio e rilievo nel convegno alla presentazione dei progetti italiani per la trasformazione digitale e la sostenibilità, che assecondano la trasformazione digitale in Italia, dando impulso ad un presente sviluppo digitale e sostenibile, rispettando il clima, l’ambiente ed il sociale.
Progetti quali ad esempio quello di ReBo (Recyclable Bottle) che è una bottiglia intelligente che ha nel tappo un microchip collegato allo smartphone tramite una app, che incentiva a bere acqua e, ad ogni ricarica di liquido, traccia il risparmio di plastica e finanzia la raccolta di una bottiglia di plastica per ogni bottiglia assunta; oppure quello di Green Stone che è una pavimentazione con piastrelle di porcellana completamente green perché ricavata da scarti di lavorazione; o ancora quello di ESG Portal, è una società che sta mettendo a disposizione delle aziende italiane una certificazione del rispetto dei criteri ESG, Environmental Social and Governance: o infine quello di Enav, l’Ente nazionale di assistenza al volo, che si avvale di tecnologie all’avanguardia per razionalizzare le rotte aeree, che diventeranno più brevi, consentendo rilevanti risparmi di carburante.
Al convegno hanno partecipato inoltre società di finanza decentralizzata, specializzate nell’utilizzo della blockchain per fornire certificazioni, garanzie, risparmio e investimenti, che vengono forniti in forma digitale senza intermediari.
Dai lavori del convegno è emerso che il Paese ha progetti e proposte per la trasformazione digitale, così come auspicato dall’Unione Europea con l’obiettivo di rilanciare l’economia e permettere lo sviluppo digitale e rafforzare la sostenibilità, così come indicato nel PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e prescritto dall’UE.
Di particolare rilievo l’intervento del senatore Adolfo Urso che ha affermato che la transizione al digitale riguarda anche e soprattutto il mondo della Finanza, come emerge dalla stessa attività del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) e dalle cronache di questi giorni sugli hacheraggi e sulle criptovalute. Lo stesso Urso ha concluso augurandosi che l’Italia possa rivendicare la sede della nascente Autorità antiriciclaggio europea, visto che il nostro paese ha tutti i titoli per farlo contribuendo così a migliorare la performance europea in tema di sicurezza.
Sempre sul mondo della finanza digitale è intervenuto Marco Mottana, fondatore della neo bank 01 Quantum, che ha raccontato la genesi e lo sviluppo del suo progetto, che ha come finalità quello di aiutare utenti privati e aziende ad avvicinarsi al mondo della finanza digitale offrendo soluzioni di qualità, efficienti ed innovative, in particolare nel mondo dei sistemi di pagamenti (come ad esempio il lancio di una carta prepagata che integri in un unico sistema integrato la disponibilità di tutti i sistemi di pagamento attualmente disponibili sul mercato). Tali sistemi si fondano su un’infrastruttura blockchain che garantisce anche sicurezza, correttezza e trasparenza delle transazioni.
Di rilievo anche l’intervento del Generale della Guardia di Finanza, Giovanni Padula, che ha sottolineato come sia necessario realizzare un adeguamento normativo tempestivo rispetto al mutevole scenario del mondo finanziario sempre più interessato dall’evoluzione digitale (ad esempio con l’adozione nei pagamenti delle cripto valute), che eviti il rischio di sottovalutare l’opacità intrinseca e le reali minacce/ potenzialità degli attuali sistemi digitali finanziari.
Infine è intervenuto anche Alessandro Toschi, CEO di AM ADVISOR, società di consulenza strategica focalizzata nel management consulting e specializzata in ambito FinTech e Corporate Finance (una delle prime in Italia ad operare nella Finanza Decentralizzata, il che vuol dire criptovalute, blockchain). Toschi ha spiegato inoltre il modello di consulenza di AM Advisor, volto alla creazione di valore per i propri clienti, aiutandoli a crescere attraverso una costante innovazione dei propri servizi, per rispondere alle evoluzioni del mercato e alle pressioni competitive, progettando e implementando soluzioni personalizzate nel mondo della finanza digitale. Lo stesso Toschi ha illustrato nel corso del suo intervento anche il proprio ruolo di board manager e advisor in ESG Portal (del cui progetto abbiamo già parlato), una start up che certifica i requisiti di sostenibilità di aziende grandi e piccole.
Al convegno sono intervenuti tra gli altri, inoltre l’on. Davide Zanichelli, creatore del gruppo interparlamentare ‘Criptovalute e blockchain’, la presidentessa dell’Enav Francesca Isgrò, Mario Scino del Ministero Sviluppo, Maria Siclari dell’Ispra, gli imprenditori Giuseppe Notarnicola, vicepresidente esecutivo STMicroelectronics, Fabio Ruffini Head Investor Relations Inwit, Karim Sghaier manager Serendipity Capital LTD, Marco Mottana CEO Cfx LTD, Alessandro Toschi Board member ESG Portal e i vertici dell’Università G. Marconi Alessio Acomanni, Nicola Formichella e Marcello Condemi.
Per chi fosse interessato e volesse ascoltare l’intero svolgimento dell’interessante convegno riportiamo qui di seguito il link della sua registrazione.
https://www.youtube.com/watch?v=zRO-rFMJKpg&t=9981sù
Stiamo assistendo alla Rivelazione del vero volto del potere e dell'indottrinamento coatto nei confronti del popolo.
...cerchiamo di renderci conto della completa manipolazione mediatica, molto più grande di quello che possiamo immaginare...ogni fattore è calcolato da intelligenze artificiali, ogni nostro pensiero, ogni bene vero. Il cellulare ed il computer vi riportano in collegamento che state già cercando, anche un attimo prima. Ora immaginate un progetto di tutto ciò elaborato in alta tecnologia telematica…. L'inganno appare chiaro soprattutto a chi segue la medicina olistica, metamedicina o altri rami della ricerca verso le Verità sottili, Reali, uniche terapie di autentica guarigione, ma soppresse ed infangate da ordine dei medici, colossi farmaceutici… ed il discorso si allargherebbe a ben altro, osservando che i sentieri del luminoso Sapere interiore, sono da sempre sminuiti e allontanati. Pochi ancora sono grado di divulgare ciò che in corso, ma devono farlo ora affinché la Luce alla fine trionfi. Essere tramiti e divulgare permette ad altri di vederla, e non rimanere schiavi delle tenebre.
In questo momento centinaia di canali si stanno aprendo come in un effetto domino, e riescono a percepire quello che prima era impermeabile, e sentono il peso e la gioia di ciò.
E come cambiare pelle all'improvviso, e noi non forziamo questi canali...semplicemente li rispettiamo e li proteggiamo, nel pieno rispetto del loro aprirsi, a volte a fronte di un laborioso risveglio interiore.
Come un gioco a domino, entro settimane o mesi non importa, l'inganno sarà finalmente svelato.
Già si intravede ciò che era nascosto ed i tentativi di mantenere il declino di una rete malvagia, ormai in disfacimento. E gli angeli messaggeri, fiaccole di luce, sono sempre presenti nell’ordine supremo del Multiverso: il più elevato messaggio spirituale di Verità è già ora a disposizione di tutti, la GSTVB , Organismo Monetario Extraterritoriale appartenente al circuito aggregato monetario "M1".
La GSTVB (VEDI SITO) ha prodotto attraverso l'accettazione contrattuale del Contratto Unilaterale (prot. gstvb-002-2018 del 09 ottobre 2018) la possibilità per tutti i cittadini e gli individui autodeterminati nel territorio della penisola italiana e delle isole appartenenti alla stessa, di creare denaro scritturale denominato in euro fiat.
La procedura (GST© Virtual Bank) per la creazione di moneta scritturale da parte degli individui nasce dalla regolamentazione della stessa in base al contratto unilaterale (prot. gstvb-002-2018), avendo come fondamento, oltre che il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, anche la buona fede e la diligenza del buon padre di famiglia (ndc).
La GSTVB ha inviato in tre sanatorie, fra il dicembre 2019 ed il gennaio 2020, un totale sufficientemente calibrato per estinguere il debito pubblico italiano e l’estinzione di debiti o finanziamenti di tutti i cittadini italiani, contratti entro il 2019.
La GST© Virtual Bank, in seguito all'invio dei fondi per il saldo del debito pubblico dello Stato Italiano, ovvero Republic of Italy, registrazione SEC FOREIGN GOVERNMENT, CIK#: 0000052782 SIC: 8888 (record n.gstvb-ba001-2020 del 13 marzo 2020), essendo divenuta creditrice unica, senza protesto, ha dichiarato il 30 agosto 2020 il COMMISSARIAMENTO dello Stato Italiano, del Governo Italiano, della Repubblica Italiana, della Republic of Italy FOREIGN GOVERNMENT, CIK#: 0000052782 SIC: 8888 e di ogni e qualsiasi ente ed organo ad essi collegato.
Il documento, reperibile nel sito GSTVB (www. https://www.gstvirtualbank.it/ ), viene confermato senza protesto alcuno dall'UCC di WASHINGTON il 30 settembre 2020.
Non hai pagato le tasse o cartelle esattoriali? Nel prossimo breve futuro ci penserà il Fisco, tramite la Green Tax che avrà gli stessi poteri del Green pass. Così sullo smartphone se si accenderà una luce rossa non si potrà andare da nessuna parte, neanche al lavoro fino a che non si sarà pagato il debito con il Fisco.
Fantascienza, fantapolitica? No, questo è il progetto che terrebbe in mente il governo, per cui tutti dovranno pagare subito multe, cartelle esattoriali, ed altri debiti con il Fisco.
E, quindi, quando il falso virus sarà debellato il Green pass si trasformerà in Green Tax. Altro che ganasce fiscali o di ipoteca sulle seconde case sopra il tetto di 20 mila euro, o vendite all’asta dell’immobile sopra la soglia dei 120 mila euro.
Ecco perchè si si insiste tanto sulla vaccinazione anti-Covid. Perchè tutti siano schedati e rintracciabili. Altro che virus!
E se il vaccino provoca ogni giorno morti di giovani ed anziani e disabilità di ogni genere, chissenefrega. Il fine giustifica i mezzi (hanno studiato bene il Machiavelli).
Infatti, il vaccino sperimentale non è stato obbligatorio, proprio perchè ci sarebbero state richieste di rimborsi allo Stato, che si sarebbe dissanguato. Ma il finto Covid ha avuto anche lo scopo di eliminare tanti anziani per alleggerire l’Inps dal pagamento delle pensioni.
Ed ecco perchè non si è voluto dare ascolto alle cure in casa e protocolli seri stilati da tanti medici, non quelli che appaiono in tv.
Si dovevano prima vaccinare tutti, per raggiungere altri scopi.
Così si spiega anche il silenzio di tv e giornali, a parte alcuni casi, sulle controindicazioni dei vaccini, oltre che la mancanza di un protocollo di Stato sulle cure.
L’importante era “marchiare” il gregge, cioè le pecore.