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GD – Perugia, 9 mag. 23 - Nell'ambito delle attività del Corso di Laurea magistrale in Relazioni Internazionali e Cooperazione allo Sviluppo, Dipartimento di Scienze umane e sociali internazionali dell'Università per Stranieri di Perugia, è iniziato un ciclo di eventi dedicati alla politica internazionale, organizzati dal prof. Emidio Diodato. E nel primo incontro, nell'Aula I della Palazzina Valitutti, è stata presentata la rivista di politica internazionale “Geopolitica” delle Edizioni Callive.
“Geopolitica” è una rivista accademica multilingue giunta al suo dodicesimo anno di vita, riconosciuta dall'Anvur Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario per le Aree 11, 13 e 14.
Alla presentazione hanno partecipato il direttore Tiberio Graziani, Emidio Diodato e Giuliano Luongo che hanno discusso gli ultimi tre numeri, dedicati rispettivamente alla Cina, alla Geopolitica delle risorse al tempo della guerra tra l'Occidente e la Russia e all'Asia centrale.
La Cina e il Mondo - Studiare la Repubblica Popolare Cinese non può essere fatto trascurando le relazioni della nazione asiatica con il resto del mondo. Perché nel bene – con il boom economico promosso dalle riforme di Deng Xiaoping – o nel male – con il Secolo dell'Umiliazione – il resto del mondo ha segnato e continua a plasmare l'ascesa della Cina.
Allo stesso tempo, il successo economico e l'espansione militare di Pechino impongono agli altri Paesi, fra i quali quelli dell'Occidente, di imparare lezioni ma anche di reagire a tale ascesa e di praticare nuovi equilibri per il mondo che verrà.
Questo numero di “Geopolitica”, curato da Tiberio Graziani e Zeno Leoni, è uscito in un momento in cui comprendere le relazioni fra la Cina e il mondo è più importante che mai. Numerosi sono gli interrogativi che la nazione asiatica suscita tra gli scienziati e gli osservatori di politica estera, ma anche tra i decisori della sicurezza, della politica, dell'economia e della finanza internazionale.
Pechino vuole integrarsi nell'ordine liberale o costruire una propria rete d'influenza che includa i Paesi in via di sviluppo? Oppure, contribuire alla costruzione di una nuova architettura internazionale multipolare, insieme alla Russia? La Marina dell'Esercito Popolare di Liberazione seguirà l'espansione economica delle rotte commerciali cinesi, sulle orme degli imperi del passato? E poi, Pechino è disposta ad andare in guerra con l'Occidente per Taiwan?
Questo numero di “Geopolitica” aiuta a capire la Cina attraverso le proprie relazioni internazionali.
La Geopolitica delle risorse al tempo della guerra tra l'Occidente e la Russia Il conflitto russo-ucraino del 2022, la cui conclusione sembra ancora lontana, ha riaperto una serie di scenari di opposizione (semi)bipolare tendenti a confermare la mai sopita rivalità tra le grandi sfere di influenza a livello globale. In particolare, questo nuovo scenario bellico – capace di sintetizzare elementi di guerra “guerreggiata” e prassi tipiche della politica dei “blocchi” da guerra “fredda” – ha aperto una serie di nuove prospettive di rilievo sotto il profilo delle transazioni in commodities di vario genere e origine. La Federazione Russa, nonché la Cina, si ergono protagoniste con un ruolo cardine in questo rimescolato scacchiere globale, nel quale la tendenza a ricreare un equilibrio di poteri di matrice vetusta sembra concretizzarsi in maniera sempre più preponderante. Quasi a conferma di uno dei pilastri della riflessione geopolitica, l'ago della bilancia di questa nuova conflittualità globale sono proprio le risorse, energetiche in particolare, i cui movimenti tendono a determinare il posizionamento dell'una o dell'altra forza geopolitica in gioco.
Il volume della rivista, curato da Tiberio Graziani e Giuliano Luongo, fornisce una serie di contenuti provenienti da autori di rilievo che aiutano il lettore ad approfondire i complessi e vari aspetti della geopolitica delle risorse. L’Asia Centrale nella ridefinizione degli equilibri mondiali. Le turbolenze provocate dal conflitto in Ucraina continuano a riverberarsi sull’insieme della “scacchiera eurasiatica”.
In particolare, la situazione nel teatro centrasiatico assume una crescente importanza nel contesto del più ampio confronto fra la Federazione Russa e l’intero Occidente. La regione, infatti, potrebbe rivelarsi tanto un’area di cooperazione russo-cinese quanto un elemento di contraddizione in un partenariato di respiro globale.
L’odierna Asia centrale misura la propria importanza nel mondo del XXI secolo quale elemento di connettività fra l’Asia e l’Europa, snodo fondamentale per le infrastrutture logistiche promosse dalla Cina nel quadro della “Belt and Road Initiative” (BRI o nuove vie della seta), destinate a farne un ponte da e verso il Mediterraneo ed il Medio Oriente. Gli sviluppi in termini di connettività avranno conseguenze di lunga portata tanto in una prospettiva logistica che geoeconomica; soprattutto nel quadro della ridefinizione di equilibri tra le grandi potenze regionali.
Le rivolte in Kazakistan d'inizio 2022, la meno cruenta ma ugualmente inattesa instabilità emersa nella provincia karakalpaka dell'Uzbekistan a luglio, così come gli scontri fra tagiki e kirghizi nell'agosto dello stesso anno, sono eventi che dimostrano come la situazione interna della regione permanga in una condizione magmatica, tale da assorbire ed amplificare le pressioni geopolitiche esterne.
Il fascicolo, curato da Tiberio Graziani e Fabrizio Vielmini, si propone di porre all'attenzione degli addetti ai lavori la valutazione di tali ridefinizioni in atto, mettendo in evidenza le strategie dei principali attori geopolitici così come dei paesi della regione.
Di Giuseppe Tornatore- Regia Roberto Belli - Compagnia Ass. Culto. Pex
Con Claudio Boccaccini, Paolo Perinelli, Andrea Meloni, Paolo Matteucci, Riccardo Frezza
scena: Eleonora Scarponi - disegno luci: Claudio Boccaccini
tecnico luci e fonica: Andrea Goracci - grafica: Giorgia Guarnieri
Un uomo bagnato ed infreddolito viene trovato senza documenti dalla polizia di notte, durante un terribile temporale, e portato in commissariato. Interrogato, dichiara di essere il celebre scrittore Onoff, ma il commissario, grande ammiratore dell'artista, senza la sua famosa barba non lo riconosce. Scettico sulla sua identità il delegato lo trattiene. Quella stessa notte è stato compiuto un omicidio e il reticente Onoff durante l'interrogatorio fa sorgere grossi sospetti. È impreciso, confuso, vago, sembra nascondersi dietro una sua apparente amnesia.
L'interrogatorio è anche una brillante trovata della sceneggiatura per far conoscere il protagonista e portare a galla, mediante mirabili dialoghi con il commissario, la sua vita e la sua essenza più intima.
Lo spettacolo.
Un rumore improvviso scuote la sala simile ad uno sparo, ad un fulmine caduto vicino. Un uomo, Claudio Boccaccini nei panni di Onoff, appare in sala sfiorando la prima fila, sconvolto ed impaurito; manifesta visibilmente paura, panico, incertezza. Le sapienti luci lo immortalano entrano in fotogrammi, rendendo la scena ancora più drammatica e realistica.
Nel frattempo, continua a cadere la pioggia.
All'improvviso appaiono due poliziotti in assetto militare, che insospettiti fermano l'uomo. Non ha con sé documenti, quindi viene tradotto in commissariato per l'accertamento dell'identità.
Il commissariato è ricostruito da una scenografia suggestiva; il tocco da maestro di Claudio Boccaccini si avverte subito: riesce sempre a dare al suo teatro quell'impronta cinematografica, ammaliante, sorprendente, riconoscibile per quanto è personale. Ogni volta che vedo un suo spettacolo sono sorpreso dalle idee e dalle trovate geniali. Stavolta è riuscito a portare la pioggia direttamente sul palcoscenico! Non so come abbia architettato questo effetto sorprendente, ma vi garantisco che il risultato è perfetto.
Nel fatiscente commissariato, dal tetto prese copiose infiltrazioni d'acqua. Non è un effetto scenico, è davvero acqua che, scendendo da vari punti, rimbalza in secchi quasi pieni disseminati per la stanza, bagnando tutto intorno. Il suono piacevole crea un'atmosfera malinconica, compagna inseparabile di tutto lo spettacolo.
Il commissariato è squallido, come lo sono i tutori dell'ordine che lo occupano. Da subito maltrattano l'uomo trattenuto fino all'arrivo del commissario. Sono poliziotti, guardiani, tre inquietanti personaggi; una sorta di trinità sospesa nel tempo, che presenzia molesta o silenziosa. Durante l'interrogatorio che subirà Onoff, se ne avvertono gli impercettibili movimenti, la fastidiosa presenza. I loro atteggiamenti cambiavano a seconda dei comportamenti del sospettato. Spesso si ritrovano suggestivamente a ripetere la stessa frase uno, dietro l'altro, ritmicamente, come se fossero un'unica persona, un' emanazione trina.
Due sono davvero inquietanti, burberi, seriosi, con sguardo severo; il terzo invece è un bonaccione introverso, balbuziente, quello che cerca di mitigare il comportamento degli altri attraverso il suo. Loro sono Andrea Meloni, Paolo Matteucci e Riccardo Frezza.
Arriva il commissario, un Paolo Perinelli in piena forma che ingaggia una sorta di duello verbale a suon di dialoghi complessi, incalzanti e profondamente teatrali. Una tenzone tra i due personaggi, ma anche a livello attoriale tra questi due grandi interpreti, con scambi continui e sempre più incalzanti che incollano alla poltrona lo spettatore per la loro intensità.
All'inizio la conversazione segue un normale iter fatto di domande precise ma di risposte vaghe; poi la situazione si trasforma, diviene ambigua, appesantita da un' atmosfera sempre più opprimente che pervade la scena, trasformando tutto in qualcosa di assolutamente insolito, irreale, onirico, visionario.
I discorsi tra i due prendono una strana piega, mentre i tre gendarmi, che sembrano uniti da una sorta di cordone ombelicale, paiono sempre più entità asservite alla figura di questo insolito commissario che pian piano sembra diventare qualcosa di misteriosamente superiore. Forse è sempre stato così, siamo noi che non ce ne siamo resi conto; una sorta di entità superiore, un Caronte, un San Pietro, l'Angelo Samael, uno smistatore di anime perdute a capo di una sorta di purgatorio o di limbo dantesco di transito, chissà...
Questa è la strana impressione che pervade lo spettatore mentre viene rapito e confuso dagli eventi, sballottato e strattonato da situazioni in caduta continua nel paradossale. Una storia che appassiona perché sempre più ingarbugliata, perché scompagina ruoli e situazioni.
Un sogno? Un incubo? La materializzazione di un nuovo romanzo dello scrittore che si trasforma in una fantasia reale e perversa che lo imprigiona in una rete che lui stesso ha tessuto ed in cui si è intrappolato? Il commissario lo incalza; quell'omicidio che c'è stato sembra aver sporcato le mani di quest'uomo che mentre si cambia gli abiti bagnati, gentilmente forniti dai suoi carcerieri, scopre perplesso che sono imbrattati di sangue...
Il cambio dei vestiti è già un passaggio, una metamorfosi, l'inizio di un percorso che lo avvicina alla sua nuova condizione, alla verità. Quei vestiti abbandonati e fradici sono le spoglie della sua vecchia identità, come un serpente che cambia pelle. Si trova così a vestirne una nuova, che lo avvicina ai suoi nuovi compagni di strada che lo hanno catturato ed uniformato, preparato.
La colonna sonora che ci accompagna nello spettacolo, oltre al delicato suono della pioggia, è fatta di musiche intense che sottolineano magistralmente i passaggi più drammatici e quelli con maggior tensione, accrescendo l'ansia dello spettatore. Spettatore che rimane in balia di quelle pause che paiono interminabili con cui Claudio e Paolo giocano ai burattinai, tirando i fili per solleticare la nostra emotività. Un incedere costante fino all'epilogo, quando finalmente realizzeremo quanto sta per accadere, con un finale sorprendente che lascia ammutoliti e stupiti.
Due mostri sacri del teatro, insieme sul palco. Ammaliano, imbrigliano, affascinano, rapiscono e stupiscono. La loro bravura è indiscussa. Tornatore dovrebbe vederli, ne rimarrebbe estasiato. I guardiani, i ragazzi che restano intorno ai due protagonisti, come a chiudere permanentemente la scena per impedire che si rompa quell'atmosfera cupa e opprimente, sono inquietanti e fondamentali. Sapientemente illuminati, i loro visi appaiono attraverso un gioco di luci che utilizzando un chiaroscuro ansiogeno, ne trasmette la loro impermeabilità e distanza.
Si viene avvolti da questa misteriosa storia sublimata dagli egregi interpretati in grado di fare teatro con la “T” maiuscola. Espressività, toni della voce, movimenti plateali e gestualità impercettibili, pause, ammiccamenti o perplessità accentuati da manifestazioni emotive forti e chiare o flebili e appena accennate, che creano sul palco una situazione magica.
Lo spettatore in platea può solo ritenersi fortunato di poter godere di uno spettacolo così ben fatto e deliziarsi di una recitazione semplicemente sublime.
“La denominazione di origine controllata “Roma“ è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, in ambito aziendale, dalla seguente composizione ampelografia:
- Bianco e “Romanella” spumante : Malvasia del Lazio non meno del 50% Bellone, Bombino, Greco b., Trebbiano giallo, Trebbiano verde da soli o congiuntamente per almeno il 35% Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione per la Regione Lazio sino a un massimo del 15%.
- Rosso, rosato : Montepulciano non meno del 50% Cesanese comune, Cesanese di Affile, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Sirah da soli o congiuntamente per almeno il 35% Possono concorrere altri vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione per la Regione Lazio sino a un massimo del 15%.
La denominazione di origine, “Roma”, con la specificazione di uno dei seguenti vitigni:
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Degustazione |
- Malvasia puntinata
-Bellone 2
è riservata ai vini bianchi ottenuti da uve provenienti da vigneti costituiti per almeno l'85% dai corrispondenti vitigni. Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione per la Regione Lazio fino a un massimo del 15%. “
Quindi c'è una vasta scelta che può accontentare tutti i palati. Per quanto riguarda la zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei vini designati con la denominazione “Roma”, comprende l'intero territorio dei comuni ricadenti in provincia di Roma ad esclusione dell'area interna al GRA.
La doc dell'Urbe nasce nel 2011 con appena 35 ettari vitati, ora ha progetti ambiziosi e tanti produttori hanno in uso la fascetta della DOC Roma. Ovviamente il primo mercato è proprio quello del territorio per poi allargarsi verso il resto d'Italia e del mondo.
La cucina romana si divide in tre filoni principali: i piatti della cucina giudaica del Ghetto che sono i più antichi e invariati, quella macellara che comprende i piatti del quintoquarto e quella burina , più recente, dei pietanze dei contadini che venivano a Roma a vendere i loro prodotti dalle campagne limitrofe (er buro - burro da cui burini).
Dovrebbe essere una scelta naturale abbinata a una carbonara, alla trippa oppure a un carciofo alla giudia un buon calice di un vino Roma DOC. Gli sforzi del Consorzio sono proprio per far conoscere e sviluppare il commercio di questi ottimi prodotti cresciuti in qualità e brand.
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Degustazione |
Il Presidente Tullio Galassini dichiara: “Le etichette Roma DOC sono un imprescindibile biglietto da visita per i ristoranti e gli alberghi della città. Un connubio naturale che abbiamo il dovere di sviluppare nel migliore dei modi”.
Sono stati mesi intensi quelli che hanno visto protagonista il Consorzio di Tutela Vini Roma DOC, al centro di numerose attività che hanno portato le etichette del territorio su palcoscenici importanti come ProWein, Vinitaly, Merano e VitignoItalia. Un vero e proprio tour de force che ha avuto come filo conduttore quello dell'attenta promozione dei vini e delle aziende aderenti al Consorzio. Il quale, in queste giornate, presenta il progetto Roma DOC…et che comprende una serie di azioni equamente divise tra cultura, promozione e business. Situazioni che vedranno la Capitale al centro delle operazioni.
Roma DOC…et si muoverà su diversi fronti. Proseguirà infatti nella politica di promozione nei confronti dei consumatori, attraverso la partecipazione alle più importanti manifestazioni di settore come VitignoItalia (Napoli 14 e 15 maggio), Vinòforum (Roma dal 9 al 18 giugno, nelle prime cinque serate) e ancora in calendario: la partecipazione a VinoXRoma (24/27 Maggio), a Hortus Vini 16/18 Giugno ea Ostia durante Mare Divino (8 Luglio).
Ma parlerà anche agli addetti ai lavori, con situazioni cucite su misura per loro. Il 5 giugno, infatti, è in programma un evento riservato al trade romano che avrà luogo nei bellissimi spazi del roof terrace dell'Hotel Flora, in via Veneto. Mentre il 17 luglio le etichette del Consorzio verranno degustate nel corso di uno special event realizzato in collaborazione con la FIS presso il Cavalieri Hilton di via Cadlolo che vedrà anche una masterclass riservata a un numero ristretto di invitati.
Sempre durante i mesi di maggio e giugno il Consorzio ha inoltre organizzato una serie di press tour che consentiranno alla stampa di settore di approfondire la conoscenza sulle diverse aree che caratterizzano il territorio della denominazione.
“Il tutto tenendo vivi i rapporti con situazioni culturali e lavorando proprio sull'educazione a un essere responsabile e consapevole – sottolinea Rossella Macchia, Vicepresidente del Consorzio – Roma DOC…et è un progetto ad ampio respiro che segue percorsi paralleli ma fortemente collegati tra loro . Un discorso che non si esaurirà nei prossimi mesi ma che proseguirà mettendosi al centro dell'attenzione temi come
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promozione, turismo, affari; ma anche formazione, attenzione per la sostenibilità, rapporti con i media. Siamo un Consorzio giovane ma abbiamo tutte le intenzioni e la volontà di portare avanti i nostri progetti con il massimo dell'entusiasmo e della professionalità”.
Il giornalista freelance spagnolo Pablo González è stato detenuto in Polonia per un anno con l'accusa di spionaggio per conto della Russia, senza che sia stata fissata una data del processo e nessuna prova divulgata dalle autorità. Il suo avvocato ei suoi sostenitori hanno denunciato la sua detenzione come una violazione dei suoi diritti umani e della libertà di stampa.
González, specialista nella copertura dell'ex blocco sovietico, è stato arrestato dall'Agenzia per la sicurezza interna (ISA) polacca il 28 febbraio 2022, nella città di Przemyśl, dove aveva riferito sui rifugiati ucraini. È stato accusato di usare il suo ruolo di giornalista come copertura per lo spionaggio, ma l'ISA non ha presentato alcuna prova a sostegno delle sue accuse.
Dal suo arresto, González è stato tenuto in custodia cautelare a Varsavia, per lo più in isolamento e in condizioni difficili. È stato classificato come "prigioniero pericoloso" dalle autorità polacche, nonostante non abbia precedenti penali. Viene ammanettato e accompagnato da un massimo di cinque guardie ogni volta che esce dalla sua cella. Non riceve cibo a sufficienza e deve comprare le obbligazioni dalla prigione. Le sue lettere vengono aperte e tradotte dal pubblico ministero e conservate per settimane o mesi prima di essere consegnate. Ha avuto contatti solo con il suo avvocato polacco e il console spagnolo, ma gli sono state negate telefonate o visite di familiari e sostenitori in Spagna e Polonia.
L'avvocato di González, Gonzalo Boye, ha intentato una causa presso la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, chiedendo il suo rilascio sulla base del fatto che i termini della sua detenzione violano i suoi diritti costituzionali. Secondo Boye, González vive in “condizioni incontrate e mentalmente insopportabili” che minano “i suoi diritti, la sua dignità e la sua salute”.
Boye ha anche affermato che l'ufficio del procuratore polacco non ha fornito alcuna prova delle presunte attività di spionaggio di González o alcuna indicazione su quando inizierà il suo processo. Ha detto che il caso si basa su "voci" e "speculazioni" e che González è innocente di qualsiasi illecito. |
La detenzione di González ha scatenato proteste e campagne di solidarietà da parte di organizzazioni dei media, sindacati dei giornalisti, gruppi per i diritti umani e politici in Spagna e all'estero. Hanno chiesto alle autorità polacche di rilasciare González e di rispettare il suo diritto di riferire liberamente. Hanno anche esortato il governo spagnolo a intervenire diplomaticamente per garantire la sua libertà.
Il caso di González è visto da alcuni come parte di una più ampia repressione del giornalismo indipendente e della società civile in Polonia, che è stata criticata dall'Unione Europea e dalle organizzazioni internazionali per aver minato lo stato di diritto e la democrazia.
La moglie di González, Oihana Goiriena, che non lo vede dal suo arresto, ha detto che è “vittima di persecuzione politica” e che “sta pagando un prezzo molto alto per fare il suo lavoro”.
Marta si trasferisce insieme a sua figlia Nina a Malanotte, un piccolo paese di montagna. La bambina da qualche tempo soffre di paralisi ipnagogiche, un disturbo del sonno che può portare ad avere stati allucinatori, e Marta ha pensato che un po' di aria di montagna e di lontananza dalla frenesia cittadina possano giovare alla piccola.
La casa in cui si trasferiscono però è tutt'altro che accogliente e per le strade di Malanotte non si vedono mai bambini. I sintomi di Nina cominciano a peggiorare già dalla prima notte, la bambina fa incubi sempre più vividi in cui una figura spettrale le si siede sul petto, la immobilizza e le ruba il respiro.
Per Marta, madre sola in un paese che le appare sempre più sinistro, sarà ogni giorno più difficile trovare il modo di fare la cosa migliore per la sua bambina.
PANTAFA
un film di EMANUELE SCARINGI
Con KASIA SMUTNIAK, GRETA SANTI, MARIO SGUEGLIA, BETTI PEDRAZZI, MAURO MARINO, GIUSEPPE CEDERNA, FRANCESCO COLELLA,GEMMA ESPOSITO.
scritto da Tiziana Triana, Vanessa Picciarelli, Emanuele Scaringi
produzione
FANDANGO e RAI CINEMA
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L'Occitania |
Pays d'Oc. Con questo termine si intende una vastissima area Sud-Occidentale francese chiamata anche Occitania . Un caso emblematico di “ nazione senza stato e/o di nazione proibita ”, con una propria lingua fondata sulla diffusione dell'occitano antico che risulta appartenente al ramo galloromanico ovvero quel consolidamento partito dalla graduale latinizzazione della Gallia.
Ma oggi, alla luce della Rivoluzione Regionale francese avvenuta con la Legge del 2016 di riordino delle aree amministrative, si può parlare ancora di Pays d'Oc?
L'Occitania oggi è limitata alle aree di Linguadoca-Rossiglione e Midi-Pirenei con capoluogo Tolosa . Il resto della grande Occitania è stato
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Quella di oggi |
accorpato alla Nuova-Acquitania, all'Alvernia-Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
Comunque per noi “nostalgici del Vino ”, il “cuore occitano” è rimasto nella Languedoc-Rossillon e tarderà a dileguarsi e il “Pays d'Oc igp” comprenderà ancora i quattro dipartimenti di Aude, Gard , Hérault e Pyrénées-Orientales.
Nel Pays d'Oc siamo di fronte a condizioni ideali e soprattutto omogenee. Bagnato dal Mar Mediterraneo, spazzato dai quattro venti che ne determinano un microclima unico (Autan, Marin, Mistral e Tramontane). Troviamo al suo interno tre fasce di territorio: la pianura costiera, quella collinare, quella d'alta quota.
I vigneti coprono circa 120.000 ettari di suolo. Sono ammesse 58 varietà di uve; tra queste le varietà principali che contribuiscono al carattere e alla qualità dei vini. Usati come monovitigni ma in maggioranza in assemblaggio arrivando anche a più di dieci. Massima libertà di decidere da parte dei produttori.
Varietà principale? Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah. Grenache Noir (Garnacha Tinta), Cinsault (Cinsaut) e per i vini bianchi Chardonnay, Sauvignon Blanc e Viognier.
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La Rivoluzione regionale |
Nel territorio ci sono 930 cantine indipendenti e 150 cooperative di viticoltori (Caves Coopératives), che insieme rappresentano 12.930 produttori (2022).
Senza dimenticare le produzioni speciali legate alla tradizione dei “vini dolci” .
Pays d'Oc o Occitane è sinonimo di vini VDN , Vins Doux Naturel dove le fermentazioni vengono interrotte con aggiunta di alcol.
Ed allora attraversando la Vallée du Maury, possiamo osservare botti di rovere esposte al sole e alle intemperie, talvolta
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Vini in damigiana nel Maury |
damigiane svestite con all'interno vini color ambra cupo (bianchi) e/o color mattone (rossi). Senza dimenticare i rari Vin de liquer , misto di alcol e mosto (perché l'alcol viene aggiunto prima della fermentazione).
Citiamo anche i Banuls, Collioure ei Rivesaltes a ovest ei Saint-Jean de Minervois, le Clairette du Languedoc ottenute da Muscat à Petits Grains e Muscat d'Alexandre a est.
Della Blanquette de Limoux , il crémant ottenuto dai vitigni Mauzac, Chenin Blanc e Chardonnay, lo spumante nato circa duecento anni prima dello Champagne ne vogliamo parlare?
Le Pays d'Oc, una terra ricca di arte e natura, incastonata fra il Mediterraneo ei Pirenei, custode di antiche tradizioni e produttrice di tanto vino, non sarà ricordata come semplice refuso ma continuerà ad essere indicata come area vitivinicola di pregio.
Urano Cupisti
di Marco Cavallaro - regia di Marco Cavallaro
con Anna Bellucci, Marco Cavallaro, Alessia Francescangeli, Ludovica Bei, Peppe Piromalli, Margherita Russo.
Torna il simpatico Marco Cavallaro con una nuova proposta. Al tema trattato è molto affezionato e ne ha ricavato sempre grande successo: l'amore. “That's Amore”, “Se ti sposo mi rovino” e “Amore sono un po' incinta” sono le commedie che hanno preceduto quella di stasera. Marco, oltre che un bravo attore, è un prolifico autore; le sue commedie sanno divertire e catturare il suo pubblico che lo segue fedelmente. È noto anche all'estero, dove le commedie sono tradotte in varie lingue e hanno grandi riscontri.
Questa volta Marco affronta l'amore attraverso l'ottica femminile. Incontriamo tre giovani donne che dopo aver raccolto i pezzi dei propri rapporti sentimentali, alquanto scoraggiati e frustrati si rivolgono ad una psicologa per affrontare il lutto emotivo; ma non sanno che anche la terapeuta ha il cuore infranto.
Le tre donne sono caratterialmente differenti ma tutte cercano, attraverso la professionista, di tornare ad aprirsi e ricominciare ad amare. Riuscirà la terapeuta a salvarle da questo buio momento a ritrovare anche lei l'autostima per riconciliarsi con l'amore? Per farlo le servirà la complicità di un uomo. Ed ecco apparire Marco, che subito si innamora perdutamente della dottoressa, che però lo snobba. La chiave per sbloccare la professionista sta nelle sue pazienti. Se loro riusciranno a lasciarsi andare grazie al suo aiuto, allora anche lei si sentirà in diritto di poterlo fare. Inutile dirvi cosa escogiterà Marco…
Il grande Marco Cavallaro è Ettore, un simpatico romanticone che crede nell'amore ma sa che è un'impresa difficile trovarlo. Luigi (uno strepitoso Peppe Piromalli) è il gestore di un locale, a suo dire un grande esperto di donne che cercherà di aiutare il suo amico Marco nell'impresa di fare innamorare la donna, interpretata divinamente da una strabiliante Alessia Francescangeli che riesce a dare vita ad un personaggio schietto, diretto e vero, facendone emergere con naturalezza le sue fragilità. Davvero una grande prova, la conoscevo attraverso i suoi video sul web con “I due e mezzo”, e già lì si era mostrata bravissima; stasera mi ha colpito la sua capacità di far spiccare il suo personaggio senza adombrare gli altri, anzi entrando in perfetta sintonia con loro.
Le sue pazienti sono deliziose come lei, ognuna con una sua particolarità.
Roberta è una sensuale e altezzosa snob interpretata da una fantastica Anna Bellucci. Anche lei l'ho seguita in simpaticissimi corti sul web e l'ho vista interpretando una bella parte nel film “Freaks out” di Mainetti. Anna adotta una serie di movenze da prima donna e in seguito si scoprirà, nonostante la sua raffinatezza, amante dell'uomo rozzo.
Giselle è una dolce ragazza dai comportamenti adolescenziali, un po' svampita, stravagante ma con un aspetto di donna prosperosa che cozza con il suo carattere. Salta da un letto all'altro nella ricerca di una sua moderata sessualità e dell'uomo della sua vita. È interpretata in maniera efficace da una divertente, esuberante e simpaticissima Ludovica Bei, che ho seguito sul web in spezzoni di esilaranti monologhi. Spassosa e confusionaria, Ludovica rende il suo personaggio frizzante e imprevedibile.
Poi c'è Laura, amante della cultura e dell'arte, alla perenne ricerca di un uomo con i suoi stessi gusti, peraltro molto particolari. Lei è la deliziosa e dolcissima Margherita Russo, sembra una mite professoressa, sobria nel vestire e con gli occhiali da intellettuale che riescono in parte a nascondere una sensualità che riaffiora prepotentemente ogni qualvolta pensi di aver trovato l'uomo giusto.
Le attrici, con le loro evidenti grandi capacità recitative, hanno caratterizzato i personaggi rendendoli comici senza mai snaturarli o ridicolizzarli.
Non da meno sono Marco e Peppe, che si travestono continuamente negli improbabili uomini che le donne incontrano nei vari appuntamenti. I due si rivelano affiatati e complici, con grande maestria si spalleggiano e insieme alle ragazze danno vita a scenette rocambolesche e divertenti.
Lo spettacolo, seppur con ironia, riesce a toccare con profonda attenzione e garbo l'emotività femminile esaltandola attraverso i suoi paradossi. Mentre i maschi cercano vanamente di capire l'animo femminile, le donne manifestano continuamente le loro singolarità che tanto li destabilizzano. Intelligente e sensibilmente attenta risulta quindi la visione dell'intimo femminile proposta da Marco.
Nel vortice della comicità, la scenografia cambia di continuo: una parte del palco ruota e dà vita ad ambienti sempre diversi e curati nei minimi dettagli. Anche i costumi cambiano frequentemente ad ogni scena. Un plauso anche ai tecnici dietro le quinte, il cui lavoro invisibile ha permesso che tutto funzionasse al meglio.
Le scene infatti si susseguono molto velocemente, con i personaggi che entrano ed escono di continuo in un susseguirsi mozzafiato e con un ritmo incalzante.
Lo spettacolo è davvero molto divertente e anche profondo. Un altro bel colpo assestato di Marco Cavallaro.
Simply Italian Great Wines Americas Tour ha inaugurato il 2023 con due tappe negli States, a Miami e Dallas, rispettivamente il 6 e l'8 febbraio.
L'evento è stato ideato da IEM – International Exhibition Management – che prosegue la sua missione di promuovere l'enologia italiana nel mondo con la sua grande ricchezza e diversità - con il supporto chiave della sua filiale americana IEEM - International Event and Exhibition Management. Il format dell'evento, con workshop commerciali, B2B, degustazioni e seminari guidati, ha offerto alle aziende protagoniste la concreta opportunità di farsi conoscere incontrando direttamente il trade locale.
Due le importanti location che hanno ospitato la manifestazione: Ampersand Studios, nel cuore di Miami e Eataly Dallas, punto di riferimento per l'enogastronomia italiana all'estero.
Per consolidare la presenza italiana sui mercati esteri e per promuovere al meglio il Made in Italy, la tappa di Dallas ha avuto il supporto del Ministero Degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE-Agenzia.
“Il tour Simply Italian Great Wines è ripartito come sempre dagli USA, a testimonianza di quanto sia importante questo mercato per le nostre aziende. Come nel 2022, il tour si svolgerà in Florida e nel Texas, due stati particolarmente ricettivi alle novità in arrivo, nei quali stiamo registrando un crescente interesse verso il vino italiano. Il supporto fornito dal Ministero Degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE-Agenzia ci permette di svolgere un'azione sempre più capillare verso gli operatori che intervengono”, ha affermato Marina Nedic, Managing Director di IEM e IEEM USA.
Secondo Antonino Laspina, Direttore Esecutivo dell'Italian Trade Agency per tutti gli USA “La costante e sistematica azione di promozione del vino italiano e' premiata dal mercato statunitense: la crescita dell'export di vino dall'Italia verso gli Usa si conferma anche nel 2022, con valori record che continuano, in particolare, ad affermare la leadership assoluta italiana per i vini rossi e bianchi. Durante gli eventi di comunicazione, promozione e formazione come le masterclass e le degustazioni di Miami e di Dallas, abbiamo avuto la conferma dell'interesse e dell'attenzione dei professionisti americani al vino italiano ed in particolare di nuovi professionisti e nuovi consumatori in quelle aree e territori che le dinamiche economiche degli Usa stanno evidenziando come le piu' promettenti. Nell'ultimo anno, l'
Perché esportare in Usa
L'Italia ha chiuso il 2022 con un nuovo record dell'export, pari a 8 miliardi di euro, con una crescita del 16,2% solo negli Stati Uniti rispetto al 2021. Il risvolto positivo del dollaro forte è una leva importante per sostenere le importazioni sul mercato USA, che nei primi sei mesi del 2022 hanno raggiunto i 3,5 miliardi di dollari di vino - il 7,1% in più rispetto al primo semestre del 2021. La fetta più grande della spesa è destinata ai vini fermi imbottigliati per 2,38 miliardi di dollari (+5,1%), a seguire gli spumanti per 882 milioni (+15,7%) e in ultimi vini sfusi per 218,8 milioni (+0,7% ).
L'influenza condiziona solo leggermente i consumi di alcolici negli USA. I vini nei prezzi standard continuano a crescere anche durante le fasi recessive – c'è più variabilità nel segmento premium che in media tendono a rimanere su crescita a volume più lento seppur positivo.
Analizzando il valore dell'export generale di vino italiano, è evidente un dato
straordinario: il secondo trimestre chiude a 2,1 miliardi di euro. È la prima volta che il secondo trimestre registra valori maggiori rispetto al quarto trimestre dell'anno precedente. Nel 2021 si era chiuso con 1,9 miliardi, invece nel 2020 e 2019 a 1,8 miliardi.
La Florida è uno degli stati più importanti per il consumo di vino soprattutto per la sua dimensione demografica che la colloca in seconda posizione per consumi totali. L'area metropolitana di Miami, con i suoi 6 milioni di persone, è una città poliedrica e vivace, meta turistica molto gettonata e crocevia culturale e geografico tra Sud e Nord America. Nei tanti wine e liquor store, le etichette italiane sono molto ricercate e apprezzate, soprattutto quelle dei vini fermi e delle bollicine. Alla ristorazione e alla gastronomia spetta il primato delle vendite e consumo di vino.
Il Texas è un mercato importante e consolidato, ai primi posti tra gli stati americani per consumo di vino, oltre ad essere uno di quelli a più alto reddito; infatti, ha il più elevato numero di famiglie con un reddito disponibile annuo superiore a 100.000 dollari.
Il programma:
Il programma 2023 vedrà la partecipazione del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, il Consorzio per la tutela dell'Asti DOCG e il Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie, oltre a numerose aziende vinicole dello Stivale.
Il Tour si è aperto lunedì 6 Febbraio a Miami, presso gli Ampersand Studios, con una successione di quattro masterclass volte ad illustrare la ricchezza e la bellezza vitivinicola del Bel Paese ai più importanti professionisti del trade americano (stampa, importatori, distributori, opinion leader e opinionista). Ad aprire la giornata il Consorzio per la Tutela dell'Asti DOCG con la Masterclass “Bevi Asti Vibe” condotta da Lyn Farmer. A seguire “Ca' del Bosco & Masi: Territorio e tecnica, due cantine iconiche che mettono in mostra il meglio di entrambi” condotta da Vittorio Marzotto & Jacob Gragg, “Pecorino: il vino bianco del futuro” del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo condotta da Charlie Arturaola, e “Pinot Grigio delle Venezie DOC: the Seal of Wonderful Experiences” del Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie, condotta da Charlie Arturaola. Dalle 14 il walk around tasting al quale hanno partecipato più di 30 aziende italiane. Per arricchire l'esperienza enogastronomica italiana sono state servite alcune prelibatezze, in accompagnamento alle prestigiose etichette, fornite da due ristoranti molto rinomati della zona: Borti Pasta Bar e Paolo Fontanot Bakery & Cafe.
Mercoledì 8 Febbraio, Simply Italian si è spostato a Dallas, nelle bellissime sale di Eataly. 3 le masterclass: “Bevi Asti Vibe” a cura del Consorzio per la Tutela dell'Asti DOCG, “Pinot Grigio delleVenezie DOC: the Seal of Wonderful Experiences” a cura del Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie e “Montepulciano d'Abruzzo, a grande vino rosso italiano” a cura del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, presentato dall'esperto Jeremy Parzen. Alle 14 ha preso il via il walk around tasting al quale hanno partecipato più di 30 aziende.
I protagonisti:
Agriment – Piemonte www.agrimentitalia.it
• Filodivino – Marche www.filodivino.it
• Menicucci – Abruzzo www.menicuccivini.it
• Villa Elena – Veneto www.villaelenawines.com
Al.Si – Marche - www.alsisrl.com
• Biagi – Abruzzo www.vinibiagi.com
• Briziarelli – Umbria www.cantinebriziarelli.it
• Cà di Frara – Lombardia www.cadifrara.com
• Petrosino – Sicilia www.cantinepetrosino.it
• Tenuta secolo IX – Abruzzo www.tenutasecoloix.it
• Tenuta Piano di Rustano – Marche www.pianodirustano.it
Boccadigabbia – Marche - www.boccadigabbia.com Ca' del Bosco – Lombardia - www.cadelbosco.com Cantina del Castello – Veneto – www .cantinacastello.it Cantine Bertoldi – Veneto - www.cantinebertoldi.it Casale Vallechiesa – Lazio - www.casalevallechiesa.it Chiorri – Umbria - www.chiorri.it
Giannitessari – Veneto - www.giannitessari.wine.it
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Fioralba Focardi |
Buongiorno Fioralba, abbiamo da poco assistito a un bell'incontro teatrale dove tu e Maurizio Speciale ci avete regalato due ore d'intensità emotiva.
Il teatro era pieno e l'attenzione ci ha catturato. Quindi che avete già portato la vostra performance in altri luoghi e che intendete continuare il vostro spettacolo in altre location . Ti ringrazio per le risposte che ci fornirai spiegandoci un po' di cosa si tratta nello specifico.
D-indubbiamente il testo a cui abbiamo assistito era fortemente una protesta in difesa delle donne. Chi ha scritto il monologo?
R- Ciao Marzia, il testo è di Fabrizio Salsi, è un poeta e regista che ha da sempre scelto una poetica sulle difficoltà femminili, che nell'arco dei secoli hanno accompagnato e accompagnano le donne. Dico difficoltà perché nel contesto c'è anche il difficile imporsi delle donne nel mondo lavorativo, che le relega a ruoli spesso subalterni. Il titolo originale del testo è La Ballade de la Fille Perdue.
D- Tu sei entrata più volte con abiti diversi impersonando alcune dee della mitologia. Chi erano e quale è il significato del loro evocare?
R- Le Dee sono Artemide emblematica figura nata da una relazione di Zeus con Leto, che all'età di tre anni chiese al padre di rimanere vergine per sempre.
Atalanta disconosciuta e abbandonata dal padre in quanto femmina, e dedita al culto di Artemide è la donna forte cacciatrice e atletica (imbattibile nella corsa) che avrebbe perso i suoi poteri se si fosse maritata.
Ovviamente si tratta di figure mitologiche che hanno nella leggenda lasciato un segno.
Quando Fabrizio mi diede il testo che non fa parte della Ballade de la Fille Perdue, mi colpì subito come i due testi si poteva amalgamare e creare una sorta di ponte immaginario tra donne leggenda e donne reali.
D- So che all'interno di questo bel lavoro teatrale, hai volutamente inserito qualche tua poesia.
In questo vi è un motivo particolare?
R- Sì, trasmettere il disagio interiore che può provare una donna ad essere considerata un oggetto sessuale.
D- vuoi farci conoscere il testo della tua poesia?
RI testi che ho scritto per il monologo sono quattro uno dei quali chiude lo spettacolo, che è simbolo di rinascita interiore.
QUANDO SCENDE LA NOTTE
E il buio ammanta il mondo
Lascio vagare il pensiero
Abbracciato all'anima
E riesco ad intrecciare sogni
A cui durante il giorno
Non così osare forme.
È lì che trovo la mia dimensione
Mentre spoglio la pelle delle vesti comprate
E l'aria si coperta
Lasciando piccoli segni del suo passaggio.
Così nuda
Al cospetto del mio silenzio
Cullo la vera me.
D- È stato particolarmente bello il connubio fra la musica di Maurizio Speciale e i tuoi monologhi.Come è nato il tutto. Vuoi raccontarcelo?
R-Siamo un gruppo di amici che si ritrova almeno una volta a settimana per andare ad eventi o solo per il gusto di stare insieme. Una sera parlando di musica scattò l’idea di fare qualcosa insieme, così gli propositi di suonare nello spettacolo che volevo riproporre dopo tanto tempo. Maurizio accettò subito, e iniziammo a progettare il nuovo Nuances, da lì abbiamo fatto prove e dopo un anno abbiamo portato lo spettacolo a maggio del 2022 al Gran Caffè san Marco a Firenze, anche lì andò bene, ma volevamo qualcosa di più, sentivamo che era giunto il momento di provare a fare un salto di qualità.
Abbiamo di comune accordo aggiunto anche l’Handpans, uno strumento che fonda ritmo, melodia e armonia, in un flusso emotivo che cattura l’anima.
Poi grazie a Maria Carocci abbiamo avuto la possibilità di calcare le tavole di un teatro.
D- Visto il successo ottenuto, hai intenzione di riproporre il testo? se sì, pensate di modificare qualcosa o mantenere l'originale?
R-Vogliamo continuare a proporlo, perché crediamo fortemente nel messaggio che cerchiamo di trasmettere. Dovremmo portarlo a maggio o giugno al caffè letterario delle Murate. Ci piacerebbe continuare a portare Nuances nei teatri, impresa quasi impossibile, visto i costi che comporta fare uno spettacolo, siamo un duo che è nato da poco, sconosciuto e farsi conoscere è difficile. Abbiamo già aggiunto nelle ultime settimane prima del debutto teatrale, una prima parte per solidarietà con le donne iraniane, cercando di amalgamare le nostre realtà che sono poi sotto certi punti di vista identiche.
D- Perché tieni molto a questo tipo di impegno?
R- Perché è fondamentale parlare, la violenza “di genere” si può combattere solo educando le nuove generazioni. Con Maurizio abbiamo cercato fondendo la poesia con la musica di creare un modo nuovo di parlarne. Ci crediamo e vogliamo continuare a farlo.
D- nel testo vi è in principio il -sentore-rischio della sottomissione donna-uomo ma durante il "viaggio" teatrale s'insinua la presa di posizione femminile che reagisce conscia di avere potenzialità nel combattere un potere maschilista. È questo che hai voluto esprimere?
R- Sì, si può rinascere come donna prendendo coscienza del proprio IO interiore, non siamo solo oggetti, solo madri, solo sante o di facili costumi, siamo un miscuglio di tutto questo, siamo un corpo con un cervello e un’anima che ha bisogno di comprendere il proprio potenziale. Pensa qualcuno che non è venuto allo spettacolo, che non ha capito il contesto dello spettacolo ha criticato il mio abbigliamento. La minigonna fa ancora scandalo per certe persone ottuse!
D- Tu e Maurizio avete saputo trasportarci in un viaggio temporale dove inizialmente si esprime la dea e nel finale la donna di oggi. Il connubio è stato sicuramente emozionale. La recitazione a memoria nel tuo "cantilenante" mantra con i suoni emessi dai particolari strumenti di Speciale rendono il tutto "messaggio" da assorbire e da riascoltare.
Avete in mente a breve un'altra vostra apparizione scenica? Quando?
R-Come detto ad una domanda precedente, vogliamo portare Nuances, ancora in teatro, credo che sia il luogo ideale per dei testi così forti ed emozionanti. Stiamo cercando luoghi che abbiano voglia di scommettere su di noi e su ciò che vogliamo trasmettere. Nel frattempo L'associazione A&A di Marzia Carocci, ci ha dato la possibilità con il circolo Del Bene della prima uscita teatrale, poi con Le Murate, per il resto incrociamo le dita, non nascondiamo che ci piacerebbe esibirci ancora nei teatri dove l'atmosfera è già un sogno...
NUANCES - monologo e musica - Uno spettacolo teatrale sulla donna e per la donna
Interpreti Fioralba Focardi (attrice recitante) e Maurizio Speciale (musicista)
Apr 08, 2022 Rate: 5.00