
L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
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Di Marco Capretti, Valter Delle Donne, Federico Moccia
Regia Federico Moccia
Con Marco Capretti, Fabrizio Gaetani, Francesca Nunzi
Se avete dubbi sull'aspetto di Dio o sull'Arcangelo Gabriele, questo trittico attoriale di folli vi toglierà ogni dubbio! Con il loro continuo e crescente incedere di battute divertentissime, i nostri vi porteranno a conoscere la vera natura e fisionomia di Nostro Signore.
Francesca e Marco sono una classica coppia romana: lui romanista sfegatato, buono come il pane e un po' sempliciotto; lei vigorosa, apparentemente il maschio di casa, ma con qualche riserva. Entrambi, saranno loro malgrado coinvolti in una vicenda più grande di loro.
Dio infatti, non contento di ciò che accade sulla terra, decide di programmare un nuovo diluvio universale per porre fine all'umanità, ma prima dovrà selezionare due nuovi Adamo ed Eva per ripopolare la terra. Tra i papabili “prescelti” per motivi che non vi sto' a spiegare e che scoprirete al teatro, ci sono anche loro.
Per dimostrare di essere la coppia giusta per questo compito però, in lizza con altre, regolatori sostenere e superare alcune prove... Ma anche in cielo c'è una burocrazia da e rispettare come la nostra oltre a delle rigide regole ha degli intoppi. Mandato ad avvertirli della loro candidatura, arriva un esilarante Arcangelo Gabriele interpretato da un irresistibile Fabrizio. Dallo spiccato accento napoletano, che accompagna con movenze ed esuberanze tipiche di un personaggio di Gomorra, l'angelo si presenta con una visibile cicatrice sul volto ed una smorfia tronfia che ricorda l'attore spagnolo Javier Bardem. Le grandi ali che lo sovrastano lo rendono particolarmente buffo ed impacciato nei movimenti sul palco, mentre intanto semina in giro le sue piume come un pappagallo spennacchiato.
Dopo la sua “Annunciazione”, svestirà i panni dell'Arcangelo, per riapparire in quelli di Nostro Signore, stavolta con uno spiccato accento pugliese e vestito in una maniera che… No, dovete vedere da voi!
La nostra coppia dovrà superare sette prove, una per ogni peccato capitale, se ci riusciranno l'umanità sarà salva e il diluvio universale preannunciato sarà annullato. Le prove per essere al passo con i tempi, saranno addirittura trasmesse in streaming mondiale!
L'idea di questa proposta oltre a voler divertire, mira a far soffermare lo spettatore sul carattere dei due protagonisti, che si rivelano molto simili all'uomo comune. Presentati attraverso le loro fobie, incertezze, dubbi e gusti, rispecchiano un'ampia fetta dell'umanità, che così viene presentata in maniera più ironica che critica. Al contempo si vuole umanizzare la figura di Dio, presentata schietta, burlona, un po' rozza, ma verace; severa, ma solo a parole, perché fondamentalmente profondamente comprensiva nei confronti di un'umanità alquanto discutibile. Dio si cela dietro questa figura marcatamente umana e popolana. Non a caso si dice “A sua immagine e somiglianza”.Attraverso quest'interpretazione, gli sceneggiatori vogliono far emergere le nostre debolizze e mancanze in cui ognuno può riconoscersi. Per questo lo spettacolo funziona.
Il primo atto viaggia veloce in un turbinio di “apparizioni”, gag e un susseguirsi continuo di battute travolgenti. Il secondo atto invece rallenta un pochino, questo per dare una svolta riflessiva e profonda allo spettacolo, ma non preoccupatevi! Rimane sempre assai divertente e farcito di esilaranti battute.
Riusciremo a salvarci dal diluvio?
Una serata assolutamente divertente in compagnia di tre affiatati e dotati di artisti. Marco, Fabrizio e Francesca, che ho avuto il piacere di vedere già altre volte sul palco, confermano in questa loro nuova proposta la loro bravura e simpatia. Artisti preparati, ironici e capaci, che stasera riescono a divertire la sala divertendosi loro per primi, inserendo frequentemente momenti di pura e risuscita improvvisazione, che da ancora più risalto alla storia, già irresistibile di suo.
Se Francesca e Marco divertono con le loro piccole beghe familiari alla Vianello, il carico da novanta ce lo mette sicuramente Fabrizio, irresistibile con i suoi due ruoli “sacri”. Fabrizio tira fuori il meglio di se, un vulcano in eruzione, che, continuamente spalleggiato dagli altri, travolge il pubblico rompendo gli schemi della sceneggiatura e creando così nuove situazioni spassose ed irresistibili.
Insomma sarete travolti da questa “trinità” artistica e dalla loro brillante proposta adatta ad ogni età e palato. Vi unirete così ad un unico fragoroso ed impetuoso coro di risate insieme al pubblico presente.
Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa , attento studioso ed esperto di problematiche di difesa e più in generale di geopolitica, nel volume dal titolo “ L'ultima Guerra contro l'Europa ” , che in qualche modo prefigura il contenuto del libro, svelando al lettore la trama che sostiene tutta la narrazione, va subito al punto senza, come si dice, girarci intorno. Taglia la testa al toro e sin dalle prime pagine sostiene che nel conflitto tra Ucraina e Russia l'Europa è sicuramente da annoverare tra gli sconfitti. Il libro di Gaiani è una raccolta ragionata di articoli scritti come editoriali nella rivista on line Analisi Difesa che trattano del conflitto russo ucraino dal punto di vista militare, strategico ed economico.L'autore offre una prospettiva di analisi sicuramente “sfidante” mettendo in evidenza molte contraddizioni che i media mainstream preferiscono seppellire nel silenzio, oppure liquidare come marginali, in quanto non funzionale alla narrazione principale che viene somministrata all'opinione pubblica nazionale ed internazionale.
L'autore colloca il conflitto in una prospettiva storica e strategica precisa. Esso non inizia il 24 Febbraio del 2022 ma ha radici più lontane di carattere strategico geopolitico che si manifestano con forza in questi giorni. Infatti un rapporto commissionato nel 1957 dalla US Army al Georgetown University Research Project, desecretato dalla Cia nel 2014, svela come in Ucraina ci fossero tutte le condizioni per organizzare una rivolta antisovietica per allontanare il paese dall'influenza di Mosca.
Il documento dimostra l'attenzione degli USA per un paese chiave per gli equilibri euroasiatici e la fragilità della convivenza etnica che avrebbe potuto sfociare in un conflitto. Infatti,
qualche anno più tardi Zbigniew Brzezinski, politologo statunitense d'origine polacca che ricoprì l'incarico di Consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Jimmy Carter, nel libro The great Chessboard teorizzò che senza il controllo dell'Ucraina la Russia avrebbe perso il ruolo di potenza in Europa. Quindi se si voleva indebolire la Russia si doveva impegnarla e contrastarla in Ucraina. Inserito in questo quadro di competizione fra le due superpotenze il conflitto russo ucraino offre chiavi interpretative più efficaci della semplice teoria che attribuisce all'imperialismo russo la responsabilità principale.
In questo contesto tra gli sconfitti l'autore colloca l'Europa, costretta a fare i conti con la propria incapacità e irrilevanza geopolitica e con la pochezza della sua classe dirigente.
L'Europa ha irresponsabilmente ignorato la crisi in Ucraina esplosa nel 2014 e ne ha lasciato la gestione in mano agli Stati Uniti che avevano tutto l'interesse, insieme alla Gran Bretagna, a gettare benzina sul fuoco proprio per indebolire un'Europa che, oltre ad essere un competitor economico, puntava a raggiungere una maggiore autonomia strategica e militare.
L'Europa si è ridotta a una semplice comparsa e per questo paga un prezzo molto alto a causa della sua irrilevanza in termini di sicurezza energetica, deindustrializzazione, sicurezza, stabilità sociale e indebolimento militare anche per il trasferimento di armi e munizioni donate all'Ucraina .
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Insomma per Gaiani i vincitori indiscussi di questa guerra, indipendentemente dal suo esito, sono gli Stati Uniti perché riprendono a dominare l'Europa e creano per sé stessi dei vantaggi competitivi che nel lungo periodo peseranno sui destini del continente europeo. Quest'ultima, anche per effetto delle sanzioni imposte dagli USA e autoimposte, rischia di perdere la leadership economica mondiale e di abbandonare la dimensione strategica e militare di indipendenza da Washington.
Inoltre, la legislazione USA in primo luogo, i provvedimenti emanati dall'amministrazione Biden denominati IRA (Inflaction reduction act) sta creando un solco tra le due sponde dell'Atlantico, tanto che la Federazione degli industriali “Business Europe” valuta che «la sopravvivenza dell'industria europea è chiaramente a rischio: si intravedono segni di delocalizzazione della produzione e si teme che in futuro migliaia di imprese chiuderanno, soprattutto PMI».
Indubbiamente la situazione viene ben descritta l'autore non è favorevole all'Europa, ma bisogna anche dire che le più recenti iniziative europee rivolte a dare vigore alla politica industriale ea ripensare la politica degli aiuti di stato accendono qualche timida speranza che il continente possa essere in grado di smarcarsi dalla dipendenza esterna.
Un aspetto che maggiormente viene evidenziato è la dimensione della guerra tra Russia e Ucraina che probabilmente non si manifesta dalle martellanti informazioni giornalistiche di questi giorni. Gaiani da esperto del settore difesa presenta i dati che fanno capire la dimensione militare e la sua portata.
Nel conflitto sono schierati circa 250 mila militari russi più 300 mila riservisti e volontari affiancati da oltre 50 mila combattenti delle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e migliaia di appaltatori del Gruppo Wagner che si contrappongono ad almeno mezzo milione di ucraini tra le forze regolari, Guardia nazionale e milizie popolari arruolate per difendere i centri urbani.
Un numero di forze in campo senza precedenti in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale anche per il numero enorme di mezzi militari coinvolti: tank e cingolati da combattimento, centinaia di pezzi d’artiglieria, missili balistici, da crociera, anticarro e antiaerei e centinaia di aerei, elicotteri e droni.
Anche se i russi la considerino “un’operazione speciale”, la campagna in atto può essere considerata la prima guerra convenzionale combattuta su vasta scala in Europa dalle ultime offensive alleate contro la Germania nazista nei primi mesi del 1945.
Tutti gli altri conflitti avvenuti in precedenza, anche a livello mondiale, dice l’autore non hanno la dimensione del conflitto russo-ucraino attuale. E questo fatto spaventa l’Europa perché davanti a questa dimensione le capacità disponibili in termini di dotazioni militari non sono sufficienti per affrontare una eventuale estensione dello stesso
Vladimir Putin ha sorpreso tutti scatenando un conflitto “vecchio stile”, una guerra convenzionale per la quale gli eserciti dei paesi non sono preparati e neanche hanno i mezzi.
La guerra in Ucraina sostiene l’autore ha quindi messo in luce carenze nelle forze armate europee che non sono però certo nuove in termini di organici e dotazioni.
Tra le tante contraddizioni evidenziate anche l’ambiguo atteggiamento dei media occidentali verso le evidenti simbologie naziste presenti in diversi corpi militari ucraini che gettano un ombra sulle motivazioni reali che ispirano i combattenti.
Questa guerra conclude l’autore sta determinando la devastazione più completa dell’Ucraina e il rapido indebolimento energetico, economico e militare di un’Europa incapace ancora una volta di elaborare un’iniziativa politica autonoma dagli Stati Uniti e dalle pretese di Kiev. Insomma un libro che si legge rapidamente, – scritto con un linguaggio giornalistico ma – attento e preciso – che concede poco alle ideologie e cerca per quanto possibile di attenersi ai fatti.
per gentile concessione di Vision & Global Trens
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da sinistra a destra: Alessandro Benvenuti, Mirco Rufilli, Andrea Muzzi, Marzia Carocci e Mirko Dormentoni |
Nell'ambito della SETTIMANA DEL FIORENTINO mercoledì 22 marzo si è svolto alla Biblioteca Canova (Isolotto), l'evento Incontro con Alessandro Benvenuti .
A intervistare l'attore è stato l'attore Andrea Muzzi suo amico da molti anni presente ai numerosi spettacoli di cinema e teatro del Benvenuti. Partecipanti alla serata il Consigliere Comunale Mirco Rufilli e il Presidente del quartiere 4 dell'Isolotto Mirko Dormentoni che hanno portato i saluti istituzionali restando per il resto dell'incontro. Presente anche Enrico Zoi coautore con Philippe Chellini dei libri dai quali sono state tratte le storie dei film del Benvenuti: -Zitti e mosca- e -Ivo il tardivo-
Una giornata interessante dove si è parlato dei monologhi di -Benvenuti in casa Gori-, dell'attuale rimessa in scena di questo geniale film riproposto al Teatro della Pergola di Firenze,è stato ricordato -A ovest di Paperino- scritto e diretto dal Benvenuti uscito nel 1981 con il famoso trio cabarettistico dei Giancattivi formato dallo stesso Benvenuti, Athina Cenci e Francesco Nuti-
Non poteva mancare la menzione dei -I delitti del Barlume- una serie seguitissima di 10 stagioni girata all'Isola d'Elba tratta dai romanzi di Marco Vivaldi così come il nominare -Panico ma rosa -lavoro elaborato durante il periodo pandemico, ha inoltre ricordato -Ivo il tardivo- da lui diretto e interpretato accanto a Francesca Neri tratto dal libro scritto a più mani: Enrico Zoi,(presente alla serata) Philippe Chellini e lo stesso Benvenuti
Alessandro Benvenuti non si è mai sottratto alle domante intelligenti, coerenti e messe a segno dal simpatico e professionale Andrea Muzzi, anzi, ha ampliato generosamente le risposte che evidenziano quanto il Benvenuti sia grande per intelligenza, umiltà, onestà e concretezza. L'attore ha generosamente ricordato tutti i compagni di -viaggio- come il Nuti, la Cenci, il Monni, Picchianti, Ceccherini, Occhini, Novello Novelli ecc... ci ha svelato alcune gag nei vari teatri italiani, ha parlato del periodo pandemico trascorso a Roma, ha spaziato in molti fronti e lo ha fatto con generosità intellettuale creando come sempre una grande empatia con il pubblico presente alla serata. La sua verve toscana lo ha reso -attore- anche nella normalità dell'intervista, battute e risposte che hanno ricevuto consensi tra la gente presente catturata dal forbito eloquio ricco di particolari resi visibili grazie alla modalità espositiva dell'attore che si potrebbe ascoltare per ore.
Alessandro Benvenuti è l'esempio di un regista, attore e sceneggiatore che attraverso la naturalezza, la spontaneità, la semplicità e l'indubbia professionalità ha saputo interpretare la realtà di uomini e donne facendo ridere con intelligenza e non solo come riflesso a un dire scontato. E' più facile per un uomo diventare attore che per un attore -restare- uomo con la propria forza, fragilità, poesia e ilarità. Alessandro Benvenuti è a tutti gli effetti il cantore ilare e ironico ma anche la coscienza di ognuno di noi. I suoi personaggi lo raccontano; chi non si è mai sentito parte di loro?
Un evento che sicuramente ha appagato il pubblico presente, la generosità della condivisione emotiva e della simpatia del Benvenuti sono stati il bagaglio che felicemente la gente si è portato a casa.
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QOCOESSENZA - Spaghettone, pane, olio evo, aglio, peperoncino, seppia alla brace |
il contest gastronomico glocal e tanti eventi collaterali
ANDRIA CASTEL DEL MONTE - 24-25-26 marzo 2023
Se pensiamo all'olio d'oliva sicuramente lo associamo alla Puglia. Se pensiamo a Federico II di Svevia, la mente arriva quasi subito al suo amato Castel del Monte, luogo magico e fusione tra elementi culturali venuti dal Nord Europa, dal mondo muscolare e dall'antichità classica. Forse non tutti sanno che oltre ad essere un grande appassionato di caccia, Federico II era anche autore di un trattato gastronomico con ricette dal mondo, amava infatti una cucina “fusion” con sovrapposizioni di culture, influssi, e diverse suggestioni.
Quale luogo più adatto, allora, per QOCO? il Concorso Internazionale per Giovani Cuochi del Euromediterraneo, nato nel 1999 e che dopo 10 anni di stop rinasce quest'anno per forte volontà del Comune di Andria, l'organizzazione dell'Associazione
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Gli chef |
Nazionale Città dell'Olio e la collaborazione di Slow Food Puglia e Strada dell'Olio di Castel del Monte.
Dieci gli chef in concorso, per gran parte "Generazione Y": quasi tutti al di sotto dei 30 anni! Paesi di provenienza: Belgio, Francia, Germania, Italia (Paese con 2 chef in concorso), Paesi Bassi, Slovenia (Paese con 2 chef in concorso), Spagna, Turchia. Tutti i cuochi, selezionati da JRE- Jeunes Restaurateurs d'Europe, saranno affiancati da cuochi tutor del territorio con i quali lavoreranno insieme così da rendere ancora più stretti i legami e lo scambio. Andria si pone così come snodo e crocevia di culture gastronomiche tra Castel del Monte e il mare.
Come si svolge la gara
Il 24 marzo, dopo un briefing mattutino, i 10 chef si suddivideranno in altrettanti ristoranti del territorio della provincia di Andria/Barletta/Trani per improntare un menù ricco di suggestive contaminazioni gastronomiche forti di una visione contemporanea, che avranno come filo conduttore l'olio extravergine pugliese, testimone di una mediterraneità profonda. Una sorta di "gemellaggi" gastronomici che prendono il nome di "QOCO Fusion".
La giuria sarà composta da Alfonso ed Ernesto Iaccarino Chef di Villa Carafa dal tristellato Don Alfonso 1890 di Sant'Agata sui Due Golfi e nella quale tra gli altri siederà anche Nino Di Costanzo, Chef Patron bistellato di Danì Maison di Ischia, Giuseppe Iannotti, Chef Patron bistellato del ristorante
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La Murgia |
Krèsios di Telese e Felice Sgarra Chef Patron stellato di Casa Sgarra di Trani.
I giurati avranno come quartier generale e palcoscenico principale dell'evento Villa Carafa, un'antica masseria rivisitata nel segno dell'ospitalità, nel cuore della Murgia andriese a pochi chilometri proprio da Castel del Monte.
I parametri con cui saranno giudicate le proposte gastronomiche saranno il gusto, l'originalità, la presentazione e l'equilibrio generale. Dirimente sarà la valorizzazione ed esaltazione dell'Olio Evo.
Nella serata di sabato 25 marzo, durante la Cena di Gola (non è un refuso!) aperta al pubblico, i primi tre classificati si presenteranno al pubblico raccontando il loro piatto in un appassionante percorso da nord a sud del Mediterraneo e viceversa. L'atmosfera si rivelerà contemporanea, giovane, frizzante, il mood cosmopolita.
La Murgia sarà vista e vissuta attraverso i lavori di questi giovani chef provenienti da 10 paesi diversi, riprendendo il pensiero della corte di Federico II, lo Stupor Mundi , l'imperatore gourmet che era anche un “salutista” assai attento alla cucina.
Andria sarà in questi giorni un laboratorio del gusto, anello di congiunzione tra passato e futuro, tra culture diverse con un filo d'olio che unisce idealmente tanti popoli.
Il FUORI QOCO - programma
Iniziative organizzate in collaborazione con Strada dell'Olio Castel del Monte
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Castel del Monte |
QOCÒ DI STELLE
giovedì 23 marzo
PRIMA DELLA PRIMA Donato De Leonardis, Chef del Don Alfonso 1890 al San Barbato Resort di Lavello (PZ) è ospite di Felice Sgarra, Chef di Casa Sgarra di Trani, entrambi stellati, per una serata d'apertura nel segno di una mediterraneità profonda, in terre "dove all'ulivo si abbraccia la vite".
venerdì 24 marzo
Lancio di tre nuovi piatti inerenti Qoco che rimarranno in menu fino al 1 maggio:
QOCOINHOUSE - Pane e Olio , presso il ristorante Casa Sgarra , Trani
QOCOESSENZA - Spaghettone, pane, olio evo, aglio, peperoncino, seppia alla brace , presso il ristorante Quintessenza, Trani.
QOCOBEACH - Ostrica, favetta e sivoni presso il ristorante Canneto Beach2 , Margherita di Savoia.
venerdì 24 marzo
QOCO FUSION Cene a 4 mani in 10 ristoranti ad Andria, Barletta, Bisceglie, Margherita di Savoia e Trani . Dieci cene aperte al pubblico con menu realizzati dagli chef locali insieme ai 10 chef ospiti (1 per ogni locale) dando vita ad una vera e propria girandola di stili e sapori mediterranei. Il piatto presentato in ogni ristorante rimarrà in carta fino al 1 maggio.
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Pane e olio - Eleonora Corvasce |
Qoco Fusion Award : gli ospiti a cena voteranno i piatti presentati con assegnazione del Premio consumatori al primo classificato. Sorteggio di coupon omaggio per cene e olio Evo.
sabato 25 marzo
VERDE SPONTANEO Tour sulla Murgia alla scoperta di erbe spontanee e della flora arborea accompagnate da una guida ambientale . Sosta a Castel del Monte .
SPIRITI e SOSPIRI Tradizione e spiritualità si fondono al Museo Diocesano in una degustazione che unisce in abbinamento i dolci tipici delle monache , preparati antichi secondo ricette nei conventi del territorio, a vini da dessert , tra cui in particolare il Moscato di Trani.
sabato 25 marzo e domenica 26
MERCATO DELLA TERRA E DEI PRESÌDI DEL GUSTO , Andria, Chiostro di San Francesco a cura di Slow Food Puglia.
TUTTE LE INIZIATIVE DI QOCO e FUORI di QOCO sono APERTE AL PUBBLICO
Ostrica, Favetta e Sivoni
Include per 4 persone
8 struzzo Kristal
100g di Sivoni
Per la favetta:
500 g di fave secche di carpino sgusciate
200 g di olio extravergine di oliva peranzana
1 patata
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 costa di Sedano
1 carota
1 foglia di alloro
1 cucchiaino di miele
Procedimento
Lasciare a mollo le fave per tutta la notte
Lavare bene e cuocerle con abbondante acqua, appena bolle togliere la schiuma e poi aggiungere tutti gli ingredienti a pezzi grandi, anche una foglia di alloro e olio extravergine d'oliva,
Appena la patata è cotta la favetta è cotta, mescolare e controllare il sale e aggiungere 1 cucchiaino di miele
Aprite le ostriche senza far perdere la sua acqua, staccatela dalla valvola e aggiungete un filo d'olio extravergine d'oliva peranzana, pane soffritto e sivoni dei monti dauni.
Chef: Salvatore Riontino
di Gianni Clementi
Con Andrea Perrozzi, Alessandro Salvatori, Elisabetta Tulli.
Regia di Vanessa Gasbarri, aiuto regia di Claudia Ferri.
Ho assistito con molto piacere alla gestazione di questo spettacolo seguendo le prove, perciò ho avuto modo di vedere le varie fasi della sua costruzione. È stato un po’ come essere nella cucina di un famoso ristorante a seguire passo dopo passo la lavorazione di un piatto prelibato da gustare, poi, seduto a tavola. Stasera sono qui, alla prima, per assaporare quel piatto. Sono consapevole che sarà un successo. Queste le mie impressioni e l’intervista al cast già pubblicata:
https://www.viviroma.tv/attualita/interview/alle-prove-con-ben-hur-una-storia-di-ordinaria-periferia-di-gianni-clementi/
Interpretato in passato da Nicola Pistoia, Paolo Triestino ed Elisabetta De Vito, ecco una nuova versione.
Siamo a Roma, dove troviamo Sergio, Maria e Milan, disgraziati che si arrangiano per arrivare a fine mese.
Sergio, (Andrea Perrozzi), separato con figli, ormai è disoccupato a causa di un incidente che lo ha reso semi invalido mentre compiva acrobazie sul set di un noto film nel ruolo di stuntman; aspetta e spera (sembra il detto) in un congruo risarcimento che probabilmente non avrà mai. Così, attira i turisti davanti al Colosseo offrendo scatti insieme a lui, vestito da centurione romano.
La realtà è che è pigro e svogliato, e che sfugge a qualsiasi impegno lavorativo, dimostrando di essere in realtà un lestofante approfittatore che si appoggia alla buona volontà della sorella Maria (Elisabetta Tulli). Divorziata, per guadagnare qualcosa e aiutare il fratello perdigiorno e finto malato, la donna lavora in una chat erotica, creando situazioni assai divertenti per noi in sala, mentre si aggira triste e melanconica in una catapecchia che ha come casa, gemendo poco credibilmente e intrattenendo i clienti al telefono. Poi arriva Milan, un ingegnere bielorusso (Alessandro Salvatori), che per mantenere la famiglia lontana si arrangia a fare di tutto grazie alle sue capacità. Ovviamente viene sfruttato da Sergio per svolgere i lavori al posto suo, compreso quello di centurione al Colosseo.
La commedia che si ispira a quella all’italiana, racchiude una forte dose comicità assieme a note drammatiche che creano un forte retrogusto amaro.
Due reietti sfortunati della periferia romana che uniscono le forze ad un povero emigrato per sopravvivere, appoggiandosi vergognosamente sulle spalle di questo extracomunitario in serie difficoltà. Alla fine, i nostri formeranno una sorta di maldestra società che, grazie alle idee di Milan, migliorerà la loro situazione economica e gli permetterà di scoprire un’ apparente profondità d’animo. La commedia si rivela interessante, perché vi giocano intelligentemente temi importanti come l'immigrazione, il razzismo, la solitudine, la prevaricazione e l’infinita ed inutile guerra tra poveri, tutto ammorbidito da una sana ed efficace comicità.
Alessandro e Andrea lavorano spesso insieme sul palco, sempre con ottimi risultati, sanno dunque come divertire e toccare il cuore dello spettatore. Si unisce un’altra artista di indubbio valore come Elisabetta, che ha per altro già collaborato con loro in altri spettacoli.
La sceneggiatura funziona, non a caso sono anni che questa commedia viene proposta con successo, tanto che ne è anche stato tratto un film. La sinergia di questi attori fa il resto.
Elisabetta è fantastica nella sua parte di povera disgraziata che arranca per la casa in abiti svilenti e sciatti, con la sua andatura trascinata che sottolinea il suo pietoso stato emotivo. La deliziosa attrice si trasforma e si cala in un personaggio scialbo e avvilente; esteticamente si rende inguardabile e questo aggiunge punti al suo aspetto perfettamente realistico. Fa tenerezza al solo guardarla, mentre naviga in una profonda autocommiserazione.
Andrea si trasforma in un antipatico e cinico calcolatore, sfruttatore, disgraziato e scansafatiche; ma è il risultato della società emarginata in cui vive, in cerca di riscatto per sfuggire all’amara realtà della periferia; è soggiogato dai luoghi comuni che gli fanno adottare ogni espediente per emergere, approfittandosi degli altri ne più e né meno di come la vita ha fatto con lui. È solo grazie ad Andrea che questo personaggio riesce a staccarsi da questa immagine degradata e spaiavevole e a farci sorridere.
Alessandro, mite e sottomesso, è un grande lavoratore, anche lui sfugge da una realtà di povertà e insegue il miraggio dell’emigrazione. Strappa amari sorrisi, diverte perché buffo, impacciato, timido, introverso e molto dolce. Attraverso le sue capacità intellettive e pratiche mette continuamente in soggezione il suo sfruttatore, quasi come il destino attraverso la sceneggiatura, gli permetta di attuare una sorta di rivalsa contro lo sfruttatore, ridicolizzandolo ed inscenando così gag divertentissime ma al contempo amare.
I nostri tre sanno come far crescere lo spettacolo. Suddiviso in due atti, ogni scena è ben pensata e si conclude ogni volta con un finale che regolarmente strappa applausi. Bello il crescendo della storia, che evidenzia il mutare del rapporto tra i tre. I costumi efficacemente caratterizzano ogni passaggio ed evoluzione del racconto e la raggiunta stabilità economica. Insomma, un' ottima sceneggiatura data in mano a tre cavalli vincenti che sanno farla funzionare in maniera indiscutibile. Nonostante abbia visto le prove, lo spettacolo si rivela ancora di più pieno di sfumature che i nostri hanno saputo aggiungere man mano sotto la mano di Vanessa, che ha plasmato lo spettacolo sfruttando tutte le capacità attoriali di questi ragazzi, e lasciando spazio al loro estro e classe. Così, ogni piccolo movimento, espressione battuta, accigliamento, sorriso sotto i baffi, hanno spiccato in maniera efficace sottolineando ogni sfumatura della storia e arrivando diretti al pubblico, come gli inevitabili pugni allo stomaco dei momenti più toccanti.
Lo spettacolo di stasera ha confermato ogni mia aspettativa e divertito il pubblico del Teatro 7 Off. In sala anche numerosi colleghi degli artisti, che hanno atteso il cast a fine serata insieme agli altri spettatori per salutare e congratularsi con questi tre grandiosi attori.
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Il manifesto 2022 |
Per questa edizione 2022 è stata scelta la cittadina di Barga, nella Mediavalle di Lucca, meglio identificarla come Mediavalle del fiume Serchio. Importante è non individuarla come Garfagnana. Da quelle parti ci tengono alla loro identità.
Interessante la scelta del Tema annuale che ha voluto focalizzare i micro-terroir appenninici toscani e il mestiere artigiano di fare vino.
In particolare allevare lo scorbutico Pinot Noir in quelle località di montagna da parte di 16 Aziende tante sono quelle appartenenti all’Associazione dei Vignaioli di Pinot Nero dell’Appennino Toscano, Associazione promotrice dell’Evento.
Evento che ha voluto presentare ufficialmente i nuovi affiliati partecipanti agli obbiettivi prefissati dallo Statuto associativo.
Ne è stata testimonianza l’affermazione di Cipriano Barsanti, vignaiolo (Azienda Macea di Borgo a Mozzano) nel suo ruolo di Presidente dell’Associazione: “Oggi in questa sala ospitiamo nuovi vignaioli che nelle nostre valli hanno piantato o stanno piantando Pinot anche grazie a noi. O giovani enologi, agronomi o semplici appassionati ai quali i nostri esperimenti hanno aperto strade professionali e di reddito che fino a poco tempo fa in questi luoghi non erano prese in considerazione. Per noi è un gran risultato”.
“Un’utile bellezza, dove il lavoro fatto bene del vignaiolo è garante del buon raccolto. Ed è questa dinamica che aiuta a mantenere vivo l’Appennino, visto non solo in funzione turistica ma come un luogo di umanità”. Parole pronunciate dallo scrittore Maurizio Maggiani durante il proprio intervento che ha riportato tutti i presenti alla realtà quotidiana del duro mestiere di chi, artigianalmente, produce vino.
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Alcuni vini assaggiati |
Infine la testimonianza di Paolo Cerrini, vignaiolo nel Mugello, antesignano del Progetto Pinot Nero della montagna toscana, che ha centrato il proprio intervento sulla manualità del lavoro, ricordando parte della propria vita in relazione a scelte che l’hanno portato da modellista orafo fiorentino a vignaiolo in quel di Vicchio di Mugello quando scommise sulle caratteristiche pedoclimatiche di una zona considerata da sempre scarsamente vocata alla viticoltura.
Al di là di tutto sono stati gli assaggi che hanno decretato il successo dell’Evento. Queste le Aziende che hanno presentato Pinot Nero vendemmie 2018-2019-2020 e uno spumante metodo classico nella tipologia Blanc de Noirs (Primum della Fattoria di Cortevecchia):
Aliotti (Val Tiberina)
Bacco del Monte (Mugello)
Borgo Macereto (Mugello)
Cantina Bravi (Garfagnana)
Castel del Piano (Lunigiana)
Fattoria Brena (Val Tiberina)
Fattoria di Cortevecchia (Mugello)
Fattoria Il Lago (Mugello)
Frascole (Mugello)
Macea (Garfagnana)
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grappolo di pinot nero di montagna |
Ornina (Casentino)
Podere della Civettaja (Casentino)
Il Rio (Mugello)
Tenuta Baccanella (Mugello)
Terre di Giotto (Mugello)
Per quanti non abbiano ancora avuto la fortuna di una diretta esperienza e scoperta di assaggi dei Pinot Neri di Montagna dell’Appennino Toscano non resta che attendere il 2023, partecipare al nuovo Evento e recepire i profili delle diverse territorialità e manualità. Chapeau!
Urano Cupisti
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Minnie Minoprio |
Soubrette, cantante e attrice; nasce a Londra ma residente in Italia da quando aveva 17 anni ed è stata scoperta da Walter Chiari e Lelio Luttazzi.
Interprete del musical 'Ciao Rudy' con Marcello Mastroianni di Garinei e Giovannini, conosciutissima in Italia dagli anni settanta, appassionata per il Jazz, diplomata all'Art's Educational School e all'accademia di danza classica. Protagonista di concerti all'Accademia Filarmonica romana. Con lo pseudonimo di Magnolia Lee appare in programmi televisivi e radiofonici, in teatro la troviamo accanto a Lando Buzzanca, Enrico Beruschi, Aldo Giuffrè, Oreste Lionello e molti altri. Come dimenticare poi il famoso duetto con Fred Bongusto?. Ha inciso cinque album per l'Italia e per l'estero e una quindicina di singoli. Scrittrice talentuosa tanto che negli ultimi 30 anni ha pubblicato una biografia e 10 libri ma di Minnie Minoprio potrebbe elencare moltissime altre esperienze viste l'
A lei chiediamomo direttamente delle sue passioni-
D-Minnie, è indubbio che tu abbia la propensione e l'energia ad affrontare ogni "branca" dello spettacolo: sei passata dalla recitazione, al ballo, al canto con grande professionalità. Dovessi esprimere una risposta di tutti i tuoi momenti artistici, dove cadrebbe la tua scelta?
R-Mi piacerebbe essere considerato, piuttosto una 'performer' come amò definirsi anche Freddie Mercury! Una che sa stare sul palco e intrattiene il suo pubblico…con una canzone oppure una poesia o un balletto, Una 'Performer' non ha preferenze né paura di sperimentare, senza una vera collocazione. Una tuttofare insomma, una caratteristica che può essere un pregio ma anche un limite di fronte a chi non vuole concedere fiducia incondizionata.
D-Nonostante tu abbia avuto esperienze nello spettacolo a 180° c'è ancora qualcosa che desideri fare e che quindi custodisci nel cassetto?
R- Prima della pandemia, progettavo uno spettacolo musicale con un'orchestra di Pescara, campioni della musica swing, i 'Billy Bros'. Stare sul palco in allegria è il mio elisir di lunga vita, abbiamo dovuto rimandare…ma ora, chissà!
D- Dovessi esprimerti a chi ti chiede quali sono i sacrifici per fare parte del mondo artistico, cosa diresti?
R- Piuttosto invece dei sacrifici, direi i requisiti, altrimenti il fallimento è inevitabile. Tenacia, salute, egoismo, curiosità, pazienza, dedizione, rispetto…etc etc. Un artista deve avere tutto questo, senza tralasciare gli affetti famigliari.
DE' di adesso la tua felice partecipazione al talent show "The voice senior". Sei apparso in formidabile, bellissime performance che giustamente trovano il consenso del pubblico sia quello social che quello reale. Sei indubbiamente artista di alto livello e devo dire che per te gli anni non sono proprio passati.
Vuoi raccontarci di questa tua ultima esperienza? adoro Clementino ma tu personalmente perché hai scelto di entrare nel suo team?
R-Me lo domando anch'io…forse vedevo in lui una certa somiglianza con una Minnie giovane, ma sono delusa. Poteva forse dimostrarsi un po' più amichevole…non mi ha nemmeno salutata l'ultima sera e sono rimasta male di questo poiché penso di aver dato un buon contributo alla sua squadra.
Nel complimentarmi per la tua carica, forza, energia, ti lascio quella che da sempre chiamo "domanda bianca" ossia uno spazio dove tu puoi dire qualsiasi cosa, emozione, notizia, informazione ecc.
R- I miei progetti ora riguardano principalmente la mia famiglia e la diffusione dei miei romanzi che nascono da curiosi incontri, sogni, fatti storici e la voglia di recuperare una letteratura semplice e di buon auspicio…insomma i 'romanzi dei Buoni Sentimenti' che suggeriscono qualcosa di positivo e amorevole, in soliti contesti, senza essere zuccherose.
Grazie Minnie e buon proseguimento per tutto! A presto.
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Palazzo degli Affari |
L'evento L'Altra Toscana ha chiuso, venerdì 17 febbraio, le Anteprime toscane 2023. E l'ha chiuso con un grande successo, legittimando la propria appartenenza alle kermesse che tutti gli anni presentano al mondo l'intero comparto produttivo della Toscana ( escluso Montalcino per sua libera scelta ).
Un evento che ha consacrato il lavoro di squadra composto da dodici Consorzi di Tutela facenti parte dell'Associazione “L'Altra Toscana”, associazione nata “per raccontare una Toscana del vino diversa, talvolta meno nota, contraddistinta da punte di qualità sempre più alte che vanno ad arricchire l'offerta vinicola della regione” (Francesco Mazzei, Presidente dell'Associazione).
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I loghi dei Consorzi |
Ma vediamo le circostanze che hanno reso l'Evento importante e meritevole di plauso:
I Cinque percorsi tematici:
Ed infine merita una segnalazione particolare la partecipazione del CONSORZIO VINO TOSCANA , nato per la Tutela di tutti i vini classificati IGT che, negli ultimi anni il disciplinare di produzione ha permesso la nascita e lo sviluppo di vini di grande qualità e di rilievo mondiale, associati ad un territorio considerato di grande fascino. Uno su tutti: Tignanello di Antinori .
Grazie alla partecipazione di questo Consorzio è stato possibile organizzare la MasterClass “I Supertuscan”, nove vini iconici a base Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot, le tre varietà che hanno un rapporto particolare, nel tempo, con la Toscana. Unico rammarico aver constatato la mancata presenza “dei giornalisti e comunicatori italiani”. Da meditare.
L'Altra Toscana, l'evento dei territori “nascosti” dove la vite si coltiva da secoli e dove, accanto ai nomi blasonati dell'enologia italiana, altri operatori portano nei calici qualità e identità, incuriosendo sempre di più gli appassionati ed il mercato . Chapeau!!!
Urano Cupisti
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Sergio Forconi |
Regia di Alessandro Sarti
Un film dedicato alla vita di Leonardo da Vinci a 500 anni dalla sua morte.
Premio alla Carriera a Sergio Forconi
Parliamo del successo del film con il regista Alessandro Sarti che gentilmente si è prestato all'intervista:
D-Ciao Alessandro, immagino che la tua soddisfazione e di tutto il cast sia alle stelle. Non si vive sempre di meritocrazia ma questa volta è un'eccezione.
Come ti è venuta l'idea di fare un film/commedia biografica sul personaggio di Leonardo da Vinci?
R-Il 2019, l'anno in cui ho pensato di realizzare un film su Leonardo da Vinci, correva il cinquecentesimo anniversario dalla sua morte. Tanta ammirazione per il genio di Vinci fin dai banchi delle scuole medie; ora un po' più cresciuto, ho realizzato un sogno nel cassetto, cercando, raccontando una storia con spirito di fantasia, di rendere omaggio al genio e alle bellezze della Toscana.
D- Dove si è svolta l'ambientazione del film? quanto tempo è stato necessario al completamento di questo?
RL 'ambientazione, come dicevo, si è svolta in buona parte della Toscana, partendo dalla casa natale di Leonardo da Vinci nella piccola frazione di Anchiano, proprio nel comune di Vinci, fino al comune di Chiusdino, dove abbiamo girato delle scene alla chiesa di San Galgano, dove Leonardo ei suoi amici arrivano nel loro viaggio a causa di un cocchiere distratto. Per quanto riguarda la durata delle riprese, ci sono voluti cinque mesi.
D- Con questo tuo Progetto cinematografico, hai collaborato nella cura verso i bambini di CURE2CHILDREN, vuoi parlare di cosa si tratta?
R Sostengo e collabora con la fondazione CURE2CHILDREN da diversi anni. È una fondazione molto importante che si occupa di curare i bambini affetti da tumori in tutto il mondo.
D-Nel cast del film ci sono numerosi attori toscani oltre che ben 400 comparse. Vuoi dirci il nome di qualche protagonista del film?
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Sergio Forconi con Alessandro Sarti |
R Non posso non citare il protagonista, Sergio Forconi; poi Rosanna Susini, Piero Torricelli, Alessandro Calonaci, Bruno Santini, Giovanni Lepri, Jerry Potenza, Alessandro Riccio… troppi da nominare. Non posso dimenticare neanche la partecipazione straordinaria di Athina Cenci, Daniela Morozzi, Katia Beni, Renato Raimo, Gianni Giannini e Pietro Fornaciari.
D- E' notizia di pochi giorni fa che nell'ambito dell' International Festival ad Agropoli "Quel genio del mio amico" ha vinto il titolo del miglior film fra 300 opere di sapore internazionale e che in quell'occasione Sergio Forconi ha ricevuto il premio alla Carriera come attore. Un traguardo eccezionale o una nuova partenza? Vuoi dirci dell'emozione, entusiasmo e giusta soddisfazione tua e del "geniaccio" di Sergio Forconi?
R- Quando si partecipa a un festival e si viene chiamati per essere premiati è sempre una grande emozione. Fortunatamente, con questo film (e si vede anche dai simboli sul manifesto) abbiamo già preso diversi premi importanti, al punto che non è né una partenza, né un traguardo. È una bella storia che speriamo duri più a lungo possibile.
D- Il film è stato proiettato la prima volta il 15 dicembre del 2021 al cinema Principe di Firenze ed ha proseguito poi in tutte le sale italiane.
Visto questo autorevole Premio ricevuto, hai in mente qualche nuova programmazione? se si dove e quando?
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Marzia Carocci e Sergio Forconi |
R- Il film dalla sua uscita ha avuto ha avuto proiezioni a intermittenza, a causa della pandemia. Tuttora, spesso, viene richiesto in sala e noi, felicemente, lo accompagniamo con buona parte del cast e della troupe.
D-Caro Alessandro, ad ogni intervista, lascio la parola a chi gentilmente si è prestato a rispondere alle domande. LO chiamo spazio o domanda bianca. Ciò vuole dire che puoi liberamente scrivere ciò che nelle domande non ti ho chiesto e questo perché penso che un artista, cantante, attore, regista, pittore, poeta, scrittore ecc abbia diritto di libera espressione da vincolo. Nel ringraziarti e nel salutarti, ti cedo lo spazio...
R- Intanto ringrazio per l'opportunità di questa intervista, così da poter parlare del mio film a tanta gente, un megafono che per una produzione indipendente è sempre importante: sembra un controsenso nell'era che stiamo vivendo, ma comunicare non è sempre così facile. È stata una grande soddisfazione, perché riuscire a fare un film in costume per me sembrava un pensiero folle, ma trovare poi una produzione e tante persone che si sono messe a lavorare seriamente a questo progetto mi fa ben sperare anche per altri lavori, che spero giungano presto.
Grazie mille Alessandro!
In bocca al lupo per i tuoi nuovi progetti!
Apr 08, 2022 Rate: 5.00