L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Kaleidoscope (1382)

Free Lance International Press

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

Archiviato lo scudetto, da qualche settimana gli occhi sono puntati sulla serrata lotta per conquistare da una parte una qualificazione alle prossime competizioni europee e dall’altra, per conquistare la salvezza. Per la Champions sono in lizza ci sono e lottano, a parte il Napoli già qualificato, Atalanta, Milan e Inter, per quella Uefa League se la giocheranno fino in fondo Torino, Roma e Lazio. Per il discorso retrocessione invece, per evitare la terz’ultima piazza attualmente occupata dall’Empoli, avranno da sudare Parma, Udinese, Genoa e Bologna.

L’Atalanta fatica contro un Genoa alla disperata caccia di punti salvezza e ottiene la vittoria di misura rischiando sul finire di subire addirittura il pareggio. Reti di Barrow, Castagne e Pandev. Il Cagliari le prova tutte ma in casa contro la Lazio subisce una sconfitta che mette in crisi i sardi, che hanno ancora bisogno di un punto per conquistare la matematica salvezza. Reti di Pavoletti, Luis Alberto e Correa. Vittoria esterna di misura del Milan che batte la Fiorentina (un punto in sei partite) e rimane in corsa per una miracolosa qualificazione in Champions League. Rete di Calhanoglu. Rocambolesca rimonta del Torino che alla fine batte uno spensierato Sassuolo e rimane in corsa per una postazione Uefa League. Reti di Belotti (2), Zaza, e Bourabia. Fra Sampdoria ed Empoli vince la squadra che ha più motivazioni, quindi sono i toscani i quali, con questa vittoria, hanno ancora qualche piccola chance di giocarsi la salvezza fino alla fine. Reti di Quagliarella, Diego Farias e Di Loreto. Vittoria “obbligata” dell’Udinese in casa del già retrocesso Frosinone, tre punti che ridanno spirito e fiducia in casa friulana. Reti di Dionisi, Okaka (2) e Samir. Una Spal già salva prova a mettere in difficoltà anche il Napoli ma i partenopei, nonostante raggiunti sul pari a pochi minuti dal termine, trovano in extremis la vittoria per chiudere al meglio questo campionato. Reti di Petagna, Allan e Mario Rui. In casa contro la Juventus, la Roma aveva l’obbligo della vittoria per non rimanere fuori dalle coppe europee e dopo aver patito un buon avvio dei bianconeri è uscita alla distanza e conquistato una vittoria che la rilancia in chiave europea. Reti di Florenzi e Dzeko. Fra Bologna e Parma c’erano in palio punti pesanti per la salvezza, hanno avuto la meglio i felsinei che conquistano una pesante vittoria che “quasi” li salva, discorso opposto per gli avversari che dovranno ancora sudare fino al termine. Reti di Orsolini, Sepe, Lyanco, Sierralta e Inglese. L’Inter batte il Chievo e riconquista la terza posizione, da adesso in poi i neroazzurri non potranno più sbagliare. Reti di Politano e Perisic.

Risultati

Atalanta-Genoa 2-1; Cagliari-Lazio 1-2; Fiorentina-Milan 0-1; Torino-Sassuolo 2-3; Sampdoria-Empoli 1-2; Frosinone-Udinese 1-3; Spal-Napoli 1-2; Roma-Juventus 2-0; Bologna-Parma 4-1; Inter-Chievo 2-0.

Classifica

Juventus 89; Napoli 76; Inter 66; Atalanta 65; Milan e Roma 62; Torino 60; Lazio 58; Sampdoria 49; Sassuolo 42; Spal 42; Bologna, Cagliari e Fiorentina 40; Parma 38; Udinese 37; Genoa 36; Empoli 35; Frosinone 24; Chievo 15.

Prossimo turno

Udinese-Spal; Genoa-Cagliari; Sassuolo-Roma; Chievo-Sampdoria; Parma-Fiorentina; Empoli-Torino; Milan-Frosinone; Juventus-Atalanta; Napoli-Inter; Lazio-Bologna.

Che tu possa vivere in tempi interessanti. Che sia vera o meno l’antica maledizione cinese sentita pronunciare da un diplomatico britannico in Cina, a quanto pare mai esistita, poco importa vista l’intenzione dell’arte di trasformare la presunta maledizione in una sfida da affrontare con

 
 Padiglione Austria - Renate Bertlmann (Artedamiani)

entusiasmo.

May you live in interesting times è il titolo della Biennale curata da Ralph Rugoff, direttore della Hayward Gallery di Londra dal 2006, già direttore artistico nel 2015 della XIII Biennale di Lione, dal titolo La vie moderne.

La Mostra è divisa in due presentazioni distinte, Arsenale e Padiglione Centrale ai Giardini, comprende 79 artisti provenienti da tutto il mondo. Da parte sua Ralph Rugoff ha dichiarato: “May You Live in Interesting Times includerà senza dubbio opere d'arte che riflettono sugli aspetti precari della nostra esistenza attuale, fra i quali le molte minacce alle tradizioni fondanti, alle istituzioni e alle relazioni dell'ordine postbellico".

La Mostra è affiancata da 90 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia.

 
 Padiglione Paesi Nordici (Artedamiani)

La Repubblica Dominicana e la Repubblica del Kazakistan partecipano per la prima volta alla Biennale Arte con un proprio padiglione, mentre sono 4 i paesi presenti per la prima volta alla Biennale Arte: Algeria, Ghana, Madagascar e Pakistan.

Sono 21 gli Eventi Collaterali ammessi dal Curatore e promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro. Organizzati in numerose sedi della città di Venezia, propongono un'ampia offerta di contributi e partecipazioni che arricchiscono il pluralismo di voci che caratterizza la Mostra.

Due progetti speciali realizzati dalla Biennale di Venezia: Progetto Speciale Forte Marghera, a Mestre dove Ludovica Carbotta, tr gli artisti presenti all’Esposizione Internazionale, è stata invitata da Ralph Rugoff per un intervento specifico all’interno dell’edificio chiamato Polveriera austriaca.  Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate, Arsenale, Sale d’Armi: Marysia Lewandowska è l’artista chiamata a esporre. Il progetto, che si rinnova per il quarto anno consecutivo, è frutto

 
 Andreas Lolis (Artedamiani)

della collaborazione tra La Biennale e il Victoria and Albert Museum di Londra.

 
  Andreas Lolis  2 (Artedamiani)

Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane presenta la mostra “Né altra né questa: la sfida al labirinto” a cura di Milovan Farronato. La mostra ospita lavori inediti e opere storiche di tre artisti italiani: Enrico David, Chiara Fumai e Liliana Moro.

Il sottotitolo della mostra allude a “La sfida al labirinto” saggio seminale di Calvino del 1962, a cui né altra né questa si ispira. In questo testo l’autore propone un lavoro culturale aperto a tutti i linguaggi possibili e che si senta corresponsabile nella costruzione di un mondo che, avendo perso i propri punti di riferimento 

 
 “Barca nostra” di Christoph Büchel (Artedamiani)

tradizionali non chiede più di essere semplicemente rappresentato.

Molteplici e generosi sono i percorsi e le interpretazioni offerti allo spettatore a cio la mostra affida la possibilità di assumere un ruolo attivo nel determinare il proprio itinerario e mettersi a confronto con le proprie scelte.

Indugiare e non abbiate paura. Non esiste il perdersi, ma solo il tornare sui propri passi ed è legittimo: regredire non significa peggiorare. Godete il senso di un tempo dilatato e non abbiate ansia di dover vedere tutto. Ogni strada si ricongiunge a un’altra, ogni scelta è giusta, non ne esiste una sbagliata. Lo spazio è generoso, offre ossigeno, non è soffocante: si apre, non si chiude.

La mostra è accompagnata da un ciclo di eventi collaterali che si terranno tra maggio e novembre. Nell’ambito della mostra verrà inoltre realizzato un programma di attività educative rivolte ai giovani studenti delle accademie e delle scuole di ballo promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del MiBAC.

 

Patrizia Grandis

 

 

 May You Live In Interesting Times

58. Esposizione Internazionale d'Arte

Biennale di Venezia
Venezia, Giardini e Arsenale

11 maggio > 24 novembre 2019

Sito web ufficiale: www.labiennale.org
Hashtag: #BiennaleArte2019 #MayYouLiveInInterestingTimes

Multiple Artist from West Ukraine, born in Ternopil. Since child he has been always drawings and engraving on wood, creating sensational pieces of human forms in an futuristic way which later on became his own style. Coming to London was his artistic adventure, scouting for new forms and new experiences. Mykola is living and working until now in his studio in Chelsea.

He is been recognised in 2007 one of the best British /Ukrainian rising star in the phantasmagoric world of contemporary art by representatives of the Opera Gallery,one of the most important galleries in the world, in Bond Street signing a three years contract to provide paintings and sculptures and other masterpieces in mix media and formally entering in their international catalogue. Same year he is been accepted as a member of the famous Chelsea Art Club in London were he held quite few exhibitions, among his admirers is famous English pop icon Peter Blake, celebrity photographers John Stoddart, Barry Lategan and Vyacheslav Kostyukov, Soviet rock star Andrey Makarevich, caricaturist Gerald Scarfe, Derrick Stafford, the main influencing teacher of David Hockney, currently living artist which works are the most expensive in the world.

In 2007 is been invited by the Victoria and Albert Museum to show his hand craft techniques by invitation to a valuable only public in the sector. 2015 he was finally exhibiting in his own country, in the Academia of Art of Ukraine in Kiev,where 20 of his fabulous sculptures were appreciated; always in 2015 he was invited for a personal exhibition in the local museum of his birth city Ternopil where he donated 20 pieces of his works like sculptures and drawings and graphic designs. Cosmopolitan press and Media have been writing about him since as well as interviews were given to TV channels.

In 2018 twenty of his sculptures were shown in the Art Gallery of Ternopil in permanent exhibition.

In 2019 one short Movie on his new revolutionary techniques on making clay sculptures was chosen for the Venice Biennale and it will be on till end of June.

His latest exhibition is been held in Rome in Palazzo Velli Expo in Trastevere during the Ukranian Art Festival curated by Marianna Abramova. In this occasion Nick has opened his works to the eternal city and conquered the italian and foreign visitors in the most exquisite way as he is been asked to come back and provide some works for this country.

His latest studies are based on types of collages with special metal gloss light sparkling in all the shades of the rainbow colours, meaning the celebration of life, among symbolism, fantasy and imagination in abstract forms resembling, baby face women, pompous hair for prosperity, health and happiness, shopping with their hand bags, with a long neck searching for something in their life which is all contained in all the are holding in their hands as you can think: passport and mobile phone, car and apartment keys, credit card and money, make up and sunglasses, jewellery and perfume; this the idea that Mykola expressed observing women around the world coming to the conclusion that they are the same, they carry their life in their hand bag: you can see woman not all the time carrying a baby but you can see them carrying a bag all the time.

One of the biggest collector of his works is Royal Prince of France Robert D'Orleans, Compte de la Marche.



lady Fiorella Bellagotti

 

Nick Solonair

Questo artista poliedrico e' nato a Ternopil nell'Ucraina Occidentale. Sin da bambino disegnava e scolpiva il legno creando pezzi sensazionali con forme umane in modo futuristico, quello che poi contrassegnerà il suo stile.

Giunto a Londra, inizia la sua avventura artistica, qui viene a contatto con nuove forme e nuove esperienze e qui Mykola vive e lavora nel suo studio di Chelsea ancora oggi. Nel 2007 e' stato riconosciuto una delle migliori stelle emergenti Ucraino/Britannico,nel mondo fantasmagorico dell'Arte contemporanea, dai maggiori esponenti dell'Opera Gallery, una delle più importanti gallerie del mondo; a Bond Street dove firma un contratto triennale con il compito di produrre una serie di quadri e sculture e vari moduli di avanguardia, entrando ufficialmente nel loro catalogo internazionale. Nello stesso anno è accettato quale membro del Chelsea Art Club di Londra dove espone saltuariamente, tra i suoi ammiratori notiamo l'icona pop inglese Peter Blake, celebri fotografi quali John Stoddart, Barry Lategan e Vyacheslav Kostyukov, la rock star Sovietica Andrey Makarevich, il caricaturista Gerald Scarfe, Derrick Stafford, colui che ha influenzato con i suoi insegnamenti, il famoso artista vivente le cui opere sono le più costose al mondo, David Hockney.

Nel 2007 e' invitato dal Victoria ed Albert Museum londinese a esporre le sue nuove tecnologie scultoree ad un selezionato pubblico molto importante nel settore.

Nel 2015 finalmente è invitato ad esporre 20 delle sue migliori sculture, che verranno poi molto apprezzate con una mostra personale nel suo paese, all'Accademia Di Arte di Ucraina a Kiev. E sempre nel 2015 ha esposto nella Galleria Nazionale della sua Città di origine molte opere, donandone una ventina di pezzi a questo Museo tra disegni, grafiche e sculture. Da questo momento la stampa internazionale,

 
 Nick Solonair with Free Lance International Press President Virgilio Violo

media e canali TV si sono interessati a questo artista con entusiasmo. Nel 2018 venti delle sue sculture sono state esposte in una permanente a Ternopil.

Nel 2019 un documentario sulle sue tecniche rivoluzionarie sulle sculture in argilla è stato scelto per essere presentato alla biennale di Venezia aperta fino alla fine di giugno.

La sua ultima mostra si e' svolta a Roma a Palazzo Velli, Expo in Trastevere durante il festival Di Arte Ucraino curato da Marianna Abranova. In questa occasione Mykola si e' aperto alla città eterna ed ha conquistato i visitatori italiani e stranieri con estrema squisitezza per lcui gli e' stato chiesto di tornare e portare nuovi capolavori nel nostro paese.

I suoi studi più recenti si basano su tipi di collage fatti con luci metalliche speciali che brillano di tutti i colori dell'arcobaleno, a significare la celebrazione della vita tra simbolismo, fantasia ed immaginazione; le sue forme astratte che si esplicano in volti di donna bambina, dai capelli voluminosi raffiguranti prosperità, salute e felicità, con in mano le loro borsette, dal lungo collo, alla ricerca di un qualcosa nella loro vita che e' contenuto tutto nelle loro mani e che può farti pensare: passaporto e cellulare, chiave di casa e della macchina,carte di credito e soldi, trucco ed occhiali da sole, gioielli e profumo; questa e' l'idea che Mykola esprime osservando le donne nel mondo, arrivando alla conclusione che sono tutte uguali, portano la loro vita nelle borsette: si può vedere che non sempre una donna porta un bambino ma si può vedere che sempre porta la sua borsetta. Uno dei più grandi collezionisti dei suoi lavori è il Principe Reale di Francia Rodert D'Orleans, Compte de Marche.

Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

 

La Riflessione!

Auspicabile un’alleanza Vinitaly – Vinexpo - Prowein

 

Pensiero comune con Angelo Gaja. Il futuro anticipa cosa accadrà. A gennaio 2020 per la prima volta si svolgerà a PARIGI Vinexpo Paris. Un doppione? Perché? Risposta semplice. I francesi hanno capito che Bordeaux non è più in grado di continuare ad offrire “un servizio” adeguato alle sempre più numerose richieste di spazi espositivi e la città è troppo piccola per “gestire” la massa dei visitatori. Parigi sarà lo scenario che porterà la manifestazione a primeggiare in quantità e qualità. L’Asia e l’Africa sono i mercati futuri del vino e l’Europa vitivinicola “deve” presentarsi “unita”. Non più eventi ripetitivi con spreco di risorse e tempo ma un unico Salone congiunto capace di accogliere e divenire espressione di promozione del vino europeo sui mercati internazionali. Utopia? NO, necessità!

 

 

 

Frammento n. 1

Vinexpo Bordeaux 2019

Apre il 13 e si conclude il 16 di questo mese. Vinexpo, il grande evento internazionale dedicato ai vini e agli alcolici di qualità. Quattro giorni per fare il giro del mondo vitivinicolo, incontrare i decision maker leader, fare affari, confrontarsi sulle sfide strategiche della filiera e beneficiare di un’esperienza unica nel cuore di uno dei vigneti più famosi. Il salone di riferimento per i produttori mondiali. Un DNA assolutamente internazionale. Accanto a tutte le regioni francesi trovano la giusta dimensione espositiva paesi come Sud Africa, Austria, Georgia, Portogallo, Germania, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Libano, Cina, Giappone, la penisola indocinese e i paesi vinicoli del Sud America al completo.Ed infine WOW (World of Organic Wines), l’evento nell’evento per riunire un’offerta internazionale di vini e liquori biologici e biodinamici.

 

Frammento n. 2

I vini sovranisti

Il significato delle parole “di moda”. Ma il vino che c’azzecca? Autoctono è ormai troppo sfruttato, obsoleto. Avanti con sovranista e perché no patriottico e tricolore (attenzione a quest’ultima parola perché usata anche dai cugini francesi). A spingere il successo del vino italiano, secondo una recente indagine di Coldiretti diffusa durante il Vinitaly, sono le etichette sovraniste che occupano i primi dieci posti del maggior incremento dei consumi. Si tratta dell’alta qualità offerta dalla tradizione millenaria della viticoltura tricolore. E allora cosa aspettiamo ad inserire sovranista nelle etichette?

 

 

Frammento n. 3

Forse non è l’Eldorado che credevamo.

East Asia, meglio identificata con Asia orientale. A dirla con l’Onu quella macro-area formata da Mongolia, Cina, Giappone, Corea del Nord e del Sud, Taiwan. L’export del vino italiano da quelle parti funziona? Per niente! Se poi aggiungiamo che in buona parte dei paesi citati non conoscono l’Italia e non sanno dove si trova la situazione diviene sconcertante. Negli anni abbiamo commesso l’ingenuità di ritenere l’Asia orientale come il nuovo Eldorado andando all’assalto della diligenza. La verità è che bisogna non commettere l’errore di fare letture troppo affrettate e seguire le orme di altri paesi che in ottica di medio, lungo periodo consolidano quanto raggiunto.

 

 

Frammento n. 4

Il primo dizionario di Vini e Vitigni in cinese

Secondo alcuni “comunicare in modo corretto è l’unica via per conquistare i mercati”. E per conquistare il mercato cinese, Gambero Rosso e Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano hanno ideato e realizzato il Dizionario dei vini e vitigni d’Italia in formato cartaceo. 1.200 voci.

 

 

 

 

 

Frammento n. 5

I modi alternativi di fare Vino.

Dall’etichetta fatta di fieno che salva gli alberi al vino scomponibile, da quello invecchiato nelle acque del mare e dei laghi a quello che matura in miniera, dai tappi di zucchero a quelli che diventano gioielli. Che cosa si inventa per sopravvivere.

 

 

 

Frammento n. 6

Il vino del contadino fa schifo

È quanto asserito dal noto fotografo e produttore di vino Oliviero Toscani in un’intervista a Repubblica durante il recente Vinitaly. Non risparmia provocazioni e dice sempre quello che pensa. “Il vino del contadino fa schifo a meno che non intoppi l’annata buona”. E ha continuato dicendo: “ Oggi vinificare è affare di tecnici specializzati, enologi, agronomi, tecnici della terra. Gente preparata, insomma”. Parlando poi del suo vino ha precisato:” Non lo faccio in prima persona. Lo guardo fare”. E alla domanda perché il vino prodotto porta il suo nome, la risposta è stata:” Non ho fantasia”.

 

Osservo, scruto, assaggio e…penso. 

Roma, 9 maggio 2019 - Nel celebrare la storica amicizia e solidarietà tra Sudafrica, Cuba e Italia, le Ambasciate della Repubblica del Sudafrica e della Repubblica di Cuba e il Ministero degli Affari Esteri hanno tenuto una conferenza stampa presso l'Ambasciata di Cuba per lanciare ufficialmente il Progetto di Liberazione "Friendship and Solidarity Tour 2019"

Le relazioni storiche tra il Sudafrica e Cuba sono ben documentate e nel tempo sono cresciute sempre di più, soprattutto nei settori medico e culturale, estendosi ad altri settori importanti e a mutuo beneficio. Le forti e storiche relazioni tra Sudafrica e Cuba furono forgiate nella lotta comune contro l'apartheid e il colonialismo nel continente africano. La vittoria delle forze del Movimento popolare cubano per la liberazione dell'Angola (MPLA), che hanno combattuto fianco a fianco con le forze di liberazione contro le Forze di difesa sudafricane dell'apartheid nella battaglia di Cuito Cuanavale nel sud dell'AngolA nel 1988, ha aperto la strada all'indipendenza della Namibia.

In seguito alla transizione democratica del Sudafrica, il Sudafrica e Cuba hanno stabilito relazioni diplomatiche formali nel 1994 e aperto Ambasciate residenti rispettivamente a Pretoria (1994) e L'Avana (1995). Quest'anno il Sudafrica festeggia 25 anni di democrazia. L'Ambasciata ospiterà eventi commemorativi in tutta Italia, ed è sullo sfondo di queste solide relazioni bilaterali, che il Progetto di Liberazione diventa un'importante pietra miliare per la collaborazione per evidenziare ulteriormente l’importanza delle relazioni. Il Sudafrica ha avuto un grande sostegno sia dall'Italia che da Cuba durante i momenti di bisogno, e "ora abbiamo l'opportunità di mostrare la forza dell’amicizia e la solidarietà sotto forma di musica," ha affermato l'ambasciatore del Sud Africa  Prof. H.E. Shirish M. Soni. " In Sud Africa, ogni anno, a luglio viene celebrato il  "MESE di MANDELA" e il 18 luglio viene celebrato ogni anno dalle Nazioni Unite e da persone di tutto il mondo come il  "Nelson Mandela Day". Le comunità di tutto il mondo sono pregate di fare 67 minuti di servizio il 18 luglio per commemorare questo giorno importante per il Sud Africa." ha affermato l'ambasciatore." I 67 minuti simboleggiano i 67 anni che Nelson Mandela ha dedicato al servizio del popolo del Sud Africa, dell'Africa e del Mondo. Mandela ha dedicato 67 anni per costruire una vita migliore per tutti.Il 2019 è un anno speciale per noi in quanto segna 25 anni di democrazia in Sud Africa e 25 anni da quando abbiamo nominato Nelson Mandela come  primo presidente democraticamente eletto del Sudafrica. Pertanto, questo luglio ha una grande importanza per tutti noi nel celebrare il mese di Mandela." ha continuato l'ambasciatore": "la nostra libertà è arrivata a caro prezzo. Molti hanno perso la vita, i propri cari e e propri parenti nella lotta per costruire un Sud Africa non razziale, non sessista e democratico. Dobbiamo questa libertà a molti dei nostri partner internazionali che hanno fatto grandi sacrifici per porre fine al razzismo e al colonialismo. I loro contributi hanno provocato colpi decisivi al regime dell' apartheid

Il mese di luglio 2019 è quindi un mese importante per tutti coloro che nel mondo hanno contribuito a costruire un Sourh Africa, Africa e Mondo pacifici, non razzisti, non sessisti e democratici. È importante per tutti coloro che hanno chiesto la liberazione di Nelson Mandela dalla prigione e ci hanno supportato a nominare Nelson Mandela come nostro primo presidente del Sudafrica, eletto democraticamente. È un mese importante per tutti noi che siamo impegnati a costruire una vita migliore per tutti.

In particolare, ringraziamo il popolo di Cuba che ha combattuto il regime dell' apartheid a fianco dei combattenti per la liberazione dell'Africa in Angola.  Al governo cubano e al popolo di Cuba diciamo grazie. Non lo dimenticheremo mai e manterremo sempre una fraterna amicizia con questo popolo".

In particolare ringraziamo " ha continuato l'ambasciatore" le persone in Italia che hanno lavorato instancabilmente per porre fine al colonialismo e all'apartheid. Viaggiando in tutta Italia incontro grandi persone che hanno avuto e hanno ancora una visione chiara del mondo in cui vogliamo vivere e del mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli. A loro diciamo grazie. Vi amiamo e ci ricorderemo sempre di voi. Quest'anno festeggiamo i 150 anni dalla nascita di Mahatma Gandhi. Ricordiamo con affetto il tempo trascorso dal Mahatma  in Sud Africa e il suo contributo alla lotta per sradicare il razzismo e il colonialismo. La canzone più amata di Mahatma Ghandi verrà cantata durante i concerti dell'Amicizia e del tour solidale che si svolgeranno a luglio. Ai nostri

 
  dietro le rispettive bandiere gli ambasciatori Prof. H.E. Shirish M. Soni e il dott. José Carlos Rodriguez Ruiz

amici di tutto il mondo diciamo che non li dimenticheremo mai, li amiamo e li ringraziamo. Nelson Mandela ci ha insegnato  ascegliere i nostri amici, nessuno ci potrà dire chi dovremmo scegliere. I legami rivoluzionari tra Fidel Castro e Nelson Mandela devono essere apprezzati e celebrati da tutti noi. I legami rivoluzionari tra OR Tambo, Nelson Mandela e il popolo italiano devono essere ricordati e apprezzati" continua l'ambasciatore" per l'occasione proporremo per luglio in Italia un modo unico, creativo e divertente per celebrare il mese di Nelson Mandela:  il "Tour di amicizia e solidarietà del progetto di liberazione." The Liberation Project"  ha lanciato un CD:  gli artisti canteranno African Freedom Songs, Cuban Freedom Songs e Italian Partisan Songs per esprimere la nostra solidarietà e amicizia. Commemoreremo il mese di MANDELA  con musica e danza che collegherà il Sudafrica, Cuba e l'Italia in un modo unico. Connetteremo la nostra gente in Africa, Europa e Sud America con la musica, la danza e l'amore incondizionato che condividiamo con gli altri. Invito i membri dei media a unirsi a noi nella commemorazione del  mese di Mandela. Per costruire una buona cittadinanza dobbiamo promuovere la cultura del servizio disinteressato all'umanità. Unisciti a noi e alle Nazioni Unite per celebrare il MANDELA Day il 18 luglio 2019. Invitiamo tutti i gruppi che aspirano a costruire la pace, il non razzismo, il non sessismo, la democrazia, lo sviluppo sostenibile e la sicurezza, a venire e unirsi a noi durante i concerti. per costruire partnership strategiche per promuovere i valori di Nelson Mandela. Il Sudafrica ha avuto un grande sostegno sia dall'Italia che da Cuba durante i momenti di bisogno, e ora il Sud Africa ha l'opportunità di mostrare la forza dell’amicizia e la solidarietà sotto forma di musica." ha concluso l'ambasciatore.

Il filo conduttore di questo progetto è il Signor Dan Chiorboli, che essendo nato in Italia e cresciuto in Sudafrica durante l'era dell'apartheid, conosce fin troppo bene le lotte avvenute sotto i suoi occhi. La sua passione per la lotta per la libertà in entrambi i Paesi lo ha portato ad un forte desiderio di collaborare con artisti sudafricani, italiani e cubani per produrre un album e un gruppo itinerante che rappresenti queste culture e i loro viaggi indipendenti verso la liberazione. 

IL TOUR ITALIANO: LUGLIO 2019

The Liberation Project è un collettivo di musicisti composto da una core band di 6 musicisti del Sudafrica: Dan Chiorboli, Neill Solomon, Tebogo Sedumedi, Peter Djamba, Kabelo Seleke & Lindi Ngonelo.

A questi si aggiungono di volta in volta diversi musicisti provenienti da diversi paesi. Per questi concerti in Italia si aggiungeranno gli Italiani Cisco Bellotti (ex Modena City Ramblers) e il chitarrista Roberto Formignani (The Bluesman) oltre all’Inglese/Cubano Phil Manzanera (Roxy Music / Pink Floyd) e al Guineiano N'Faly Kouyate (Afro-Celt Sound System / Peter Gabriel) che sono i promotori del progetto fin dagli inizi insieme a Dan Chiorboli.

Il live set di luglio include canzoni dal triplo CD di The Liberation Project e si concentra su stili sudafricani, italiani e cubani. Il concerto dal vivo è una fusione di musica rock e world, è up-tempo, emotivo e pieno di grande musicalità. A supporto dell’esibizione vi saranno alcuni visual ad alta risoluzione che daranno un senso visivo alla performance.Il gruppo è visto come rappresentante del Sudafrica e portatore di un messaggio positivo di speranza, riconciliazione e celebrazione. Il tour e per questo denominato "Friendship and Solidarity Tour".

IL CONCEPT

L’idea di questo progetto nasce da Dan Chiorboli, nato in italia e cresciuto in Sudafrica durante l'era dell'apartheid. La visione di questo progetto è emersa dalla sua visita nella sua città natale, Ferrara, analizzando il ruolo della sua famiglia nella resistenza partigiana. La sua passione per la musica e per entrambi i paesi ha portato a un forte desiderio di far collaborare artisti sudafricani con artisti italiani (in particolare Roberto Formignani) per la produzione di un album che potesse rappresentare la liberazione.

Il concept ha preso forma quando Dan ha lanciato l’idea ad un amico di lunga data, suo partner musicale e compositore sudafricano pluripremiato Neill Solomon, che subito ha avuto un ruolo importante e vitale per il progetto.

Espandendo ulteriormente i punti in comune sul tema della liberazione e l'amore per la musica cubana, Dan  ha coinvolto al progetto il chitarrista dei Roxy Music Phil Manzanera e già il co-produttore dei Pink Floyd. Con l’evolversi del progetto, poi anche il leader della band cubana Juan De Marcos, l’icona musicale del leggendario Buena Vista Social Club e Afro-Cuban All Stars, ha aggiunto idee artistiche e contribuito con due canzoni appositamente scritte per il CD. Sia Phil che Juan sono cresciuti a Cuba e hanno trascorso la loro infanzia durante il culmine della rivoluzione cubana di Fidel Castro, condividendo così un simile viaggio di libertà e liberazione.

A causa dell'incredibile buy-in e interesse mostrato dalla rete di amici musicali del produttore, il concept è cresciuto a tal punto che l'idea originaria del formato di un singolo CD di 12 canzoni è cresciuta fino ai capolavoro di un triplo CD (canzoni di Liberazione del Sud Africa, dell’Italia e di Cuba).

STORIA

L'apartheid era un sistema di segregazione razziale in Sudafrica applicato attraverso la legislazione. Nell'ambito dell'apartheid, i diritti, le associazioni e i movimenti degli abitanti neri di maggioranza e di altri gruppi etnici erano fortemente limitati e veniva mantenuto il dominio delle minoranze bianche. La musica ha giocato un ruolo chiave sia nel guidare il cambiamento sia nel creare armonia.

La musica comunicava messaggi attraverso testi che avevano significati politicamente sovversivi. Questa musica ha anche permesso al pubblico internazionale di vedere le ingiustizie subite dai gruppi razziali oppressi in Sudafrica. La musica univa i sudafricani in un momento in cui ogni altro aspetto della vita era dettato dalla razza e dalla cultura.

In Italia, la provincia dell' Emilia Romagna (un punto centrale della resistenza partigiana nella seconda guerra mondiale) e il movimento di resistenza in Sudafrica hanno goduto di una relazione lunga

 

 S.E. Prof. H.E. Shirish M. Soni  e il presidente della Free Lance
International Press Virgilio Violo

e significativa. La città di Reggio Emilia è stata la prima al mondo a firmare un patto di solidarietà nel 1977 con l’ANC di Oliver Tambo (allora presidente dell'ANC in esilio). Nel 1985 Reggio Emilia fu dichiarata "una forza costituita contro il regime dell'apartheid", l'unica città europea citata.

IL CD

Diciotto mesi di lavoro, il tripìo set di CD del The Liberation Project intitolato Songs That Made Us Free (Sud Africa - Italia - Cuba) è stato pubblicato a livello internazionale a Johannesburg il 3 ottobre. Questo esclusivo concept album comprende 37 canzoni e presenta 142 musicisti provenienti da 18 paesi diversi ed è stato prodotto da Neill Solomon, Dan Chiorboli e Phil Manzanera.

I   tre volumi hanno temi separati, ovvero Celebration, Introspection and Inspiration, con la musica su ogni CD che riflette diversi stati d'animo sia musicalmente che sonoramente.

II    progetto è guidato con orgoglio dal Sudafrica e presenta una collaborazione multiculturale unica di musicisti che hanno unito le forze per celebrare le loro lotte di liberazione nelle varie parti del mondo. A questo hanno contribuito anche musicisti di paesi diversi come Francia, La Reunion, Guinea, Burundi, Stati Uniti, Brasile, Regno Unito e altri. Pesi massimi della musica internazionale come Phil Manzanera (Roxy Music & Pink Floyd), Juan de Marcos (del leggendario Buena Vista Social Club di Cuba), Cyril Neville (stimato Neville Brothers di New Orleans), icone italiane Cisco Bellotti (ex Modena City Ramblers), Roberto Formignani (The Bluesmen) e il pioniere DJ Miki thè Dolphin così come il maestro guineano griot e kora N'Faly Kouyate (Afro- Celt Sound System e Peter Gabriel) sono       tra i tanti    che hanno     supportato disinteressatamente e prestato il loro immenso    talento per  la causa. Il  leggendario Sipho "Hotstix" dei Sud Africa Mabuse ha svolto un ruolo fondamentale e si è anche esibito nei concerto inaugurale del Festival Jazz internazionale di Cape Town. L'album è distribuito da JUST MUSIC (un'etichetta discografica orgogliosamente interamente controllata da SA) e la pubblicazione internazionale avviene tramite SONY ATV. 

The Liberation Project “Friendship and Solidarity Tour" Italia,  9 - 24  luglio 2019

 

09 - FERRARA - Spazio Grisou ingresso gratuito

Ogni anno il primo sabato di luglio tutto il mondo festeggia la Giornata Internazionale delle Cooperative, una ricorrenza promossa dalNnternational Co-operative Alliance (ICA) e dall'ONU per celebrare il contributo della cooperazione verso uno sviluppo sostenibile e la costruzione di una società più equa. Legacoop Estense, l'associazione di rappresentanza delle cooperative di Ferrara e Modena, insieme alle proprie associate ha scelto di festeggiare questo importante appuntamento regalando alla città il concerto di The Liberation Project: "un evento di grande spessore culturale e sociale, capace di trasmettere quei valori di giustizia, inclusione e convivenza civile che le cooperative di tutto il mondo difendono quotidianamente", afferma il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini.

 

12 - NAPOLI - Anteprima Festival Ethnos ingresso a pagamento - biglietto da definire

Ethnos è una manifestazione artistico-culturale ideata per promuovere la conoscenza delle "culture e arti dei mondo" e la valorizzazione dei beni culturali delle città vesuviane, esaltandone le peculiarità e gli elementi di attrattività attraverso la programmazione di spettacoli e performances che incrociano culture popolari, ricerca, nuove produzioni. Nato nel 1995 con l'intento di recuperare le tradizioni popolari dell'area vesuviana, nel corso degli anni il festival ha allargato il suo raggio di azione, diventando uno dei maggiori festival campani, invitando per la prima volta in Campania grandi artisti internazionali, immagine tangibile di mondi e culture lontani, ad esibirsi in siti di interesse storico-architettonico non inseriti nei grandi circuiti del turismo, promuovendone la riscoperta sia a livello locale che nazionale.

 

15 - COLLEGNO (TO) - Cortile della Lavanderia a Vapore @ Flowers Festival - Parco della Certosa ingresso 15 euro + prevendita

Flowers Festival è un festival musicale, giunto alla IV edizione, che si tiene a Collegno (To) nel Parco della Certosa, parco urbano di 400.000 mq. L'area spettacolo, allestita nello spazio insonorizzato noto come Cortile della Lavanderia, è racchiusa da due delle grandi esperienze di riprogettazione urbana messe in atto dalla Città di

Collegno:    la Lavanderia a Vapore, eccellenza della danza contemporanea internazionale e il Padiglione 14, centro culturale giovanile. Il Festival intende quindi superare la sua dimensione di spettacolo e intrattenimento e, nei suoi limiti, vuole contribuire al dibattito sulle trasformazioni sociali che sta attraversando tutti i settori del nostro vivere quotidiano proponendo artisti che si stanno interrogando nella propria opera su come costruire una nuova società, su quali valori farlo, percorrendo quali strade in futuro e quali sono state percorse in passato.

Info www.flowersfestival.it - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - Tel 011 3176636 Prevendite su www.mailticket.it:www.ticketone.it;www.flowersfestival.it

 

18  - REGGIO EMILIA - "Mandela Day" in Piazza Prampoìini @ Mundus Festival

ingresso gratuito

Mundus è uno storico festival che da 24 anni si svolge in vari Comuni e province dell'Emilia. Il sottotitolo del festival è "Linguaggi dell'identità e della differenza" a testimonianza dello spirito con cui fu concepito negli anni Ottanta, di apertura verso le altre culture. L'immaginario verso Paesi lontani è il fil rouge che in quest? anni ha condotto il festival a presentare artisti e musicisti da tutti i continenti. Perché solo la musica, linguaggio universale, può' far conoscere ed avvicinare chi sembra lontano. ,Solo la musica può' veramente liberare tutti dai pregiudizi.

 

19   - MILANO - location da definire -  ingresso gratuito

 

20    - BOLOGNA - BOtanique Festival

ingresso gratuito

A Bologna nei giardini di via Filippo Re, da dieci anni, la rassegna estiva di Estragon Club in uno scenario immerso nel verde nel centro storico! Per festeggiare il decennale il festival propone grandi appuntamenti internazionali con focus sula world music da tutti i continenti e con una settimana dedicata all'Africa durante la settimana del Mandela Day. www.botanique.it

 

22 - ROMA - Villa Ada Roma incontra il Mondo. ingresso 5 euro

"Nulla si sa, tutto si immagina": dal 15 giugno al 10 agosto torna per la sua XXVI edizione Villa Ada Roma incontra il mondo, sotto l'egida di Dada srl e ARCI Roma.

Sessanta giorni di programmazione e due palchi - il main stage e il "Mini Dada", ovvero l'area a ingresso gratuito dove ogni sera si esibiranno gruppi emergenti e si terranno eventi enogastronomici - delineano la manifestazione come uno dei principali eventi dell'Estate Romana e il festival più lungo in Europa. Nella suggestiva cornice del laghetto di Villa Ada si alterneranno concerti, dibattiti, laboratori formativi, talk e presentazioni che caratterizzano il festival non solo dal punto di vista musicale, ma lo rendono punto di riferimento culturale e sociale guidato da parole chiave quali Innovazione, Condivisione, Partecipazione e Sostenibilità.

Prevendite www.i-ticket.it

 

23 - FALLO (CH) - Viale della Rimembranza - ingresso gratuito

Questo concerto per il comune di Fallo è Poccasione per suggellare un rapporto, con il Sudafrica, che dura ormai da molti anni. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, molti fallesi sono emigrati lì e in Sudafrica hanno trovato fortuna e costruito la loro vita, senza però mai dimenticare il proprio paese Natale. Nel corso degli anni tanti esponenti politici hanno onorato il paese con la loro presenza in visite non ufficiali, fino a coronare questo "gemellaggio" nell'agosto 2018, con il conferimento della Cittadinanza Onoraria all'ex presidente della Repubblica Sudafricana, Kgalema Motlanthe. Tutto questo è stato possibile grazie al costante impegno dell'Aw. Maurizio Mariano, fallese nato in Sudafrica ma fortemente legato alle sue origini.

 

-                    Nei prossimi giorni verrà definito inoltre un concerto nella città di Genova e uno nella città di Gubbio (PG).

May 07, 2019

La perdita di rappresentatività delle forze politiche tradizionali rappresenta una delle principali minacce ai sistemi democratici, soprattutto in una fase di transizione nell'assetto geopolitico mondiale

 

Tra gli eventi più evocati come simbolici della fine della guerra fredda, c'è l'abbattimento del muro di Berlino, come se quello fosse l'atto iniziale di un processo di progressiva riunificazione del mondo, garantita dalla globalizzazione del sistema economico e politico “vincitore”. In realtà, il crollo del sistema sovietico, per quanto asfittico fosse diventato, è stato segnato piuttosto dall'esportazione del modello (probabilmente altrettanto asfittico) di Stato-nazione, con tutto il proliferare di nazionalismi che ciò ha comportato. In secondo luogo, il “vecchio” assetto mondiale basato sulla divisione in due blocchi, ciascuno dei quali includeva una potenza e i suoi satelliti (un caso a parte è costituito dal movimento dei paesi non allineati), è stato sostituito da una struttura a gradini, con una superpotenza mondiale, le democrazie imperiali alleate e le democrazie periferiche dipendenti. In tale contesto, il modo in cui gli Stati Uniti hanno riempito il vuoto geopolitico lasciato dall'implosione del sistema rivale ha innescato conflitti le cui conseguenze continuano a causare tensioni. Anche se oggi il ruolo di superpotenza è conteso agli USA da Russia e Cina, a colpi di soft power, attacchi cibernetici, progetti di investimento economici e militari.

 

Negli anni '90, Washington ha continuato a sostenere indirettamente la nascita di movimenti e partiti anti-comunisti, anche quando si ispiravano a ideologie nazionaliste, o come si direbbe oggi “sovraniste” o “suprematiste”. Una strategie simile, in linea con la dottrina Reagan, era stata sperimentata in Afghanistan durante l'invasione sovietica, con la cosiddetta Operazione ciclone, senza considerare che l'intelligence statunitense aveva messo in piedi una rete internazionale stay-behind sin dal secondo dopoguerra. A tale struttura, che aveva come obiettivo quello di impedire un'eventuale espansione dell'Unione Sovietica, apparteneva peraltro l'organizzazione chiamata Gladio. Tuttavia, appena finita la guerra fredda, quando la stessa dottrina Reagan (e forse persino la NATO, in quanto Alleanza atlantica) avrebbe potuto essere superata, Washington ha iniziato a delegare agli alleati considerati più affidabili l'attuazione della sua nuova visione strategica, ovvero di quel processo che prende il nome di globalizzazione. In tal modo ad esempio, negli anni '90, la Germania a livello economico e la Turchia (come, in una certa misura, il Vaticano) sul piano religioso-culturale hanno assicurato l'adesione alla globalizzazione dei Balcani, regione di notevole importanza strategica per la sua apertura a Oriente. Senza contare che la longa manus di Ankara si è spinta (e si spinge tuttora) anche in Asia centrale e nel Caucaso, fino a raggiungere le minoranze musulmane che vivono in territorio russo e cinese, per lo più tramite popolazioni di ceppo e lingua turchi, come gli azeri e i turkmeni. Da un discorso simile, dipende la cruciale posizione che ha sempre caratterizzato il Giappone nel Mar cinese meridionale, così come Israele e l'Arabia saudita in Medio Oriente.

Eppure, già negli anni '20-30 del secolo scorso, movimenti nazionalisti, militaristi e autoritari si erano affermati nel Vecchio continente, come il fascismo italiano, il nazismo tedesco o il franchismo spagnolo, rimasto in vita fino alla metà degli anni '70. Negli anni '60, peraltro, a parte il colpo di Stato sfociato nel regime dei colonnelli in Grecia (dove dal 1946 al 1949, un tentativo di insurrezione comunista era stato stroncato dall'esercito, con il sostegno britannico e statunitense), l'Europa occidentale è stata teatro di due sanguinosi conflitti, entrambi combattuti tra un esercito (con il quale si schierano talvolta gruppi paramilitari) e un movimento separatista: quello in Irlanda del Nord e quello nei Paesi Baschi. Il primo si è concluso con l'accordo di Belfast del 1998, mentre il secondo si è protratto fino al 2011, quando l'ETA ha proclamato un cessate il fuoco permanente e, successivamente, la rinuncia definitiva alla lotta armata. Queste due guerre si sono pertanto sovrapposte cronologicamente ai conflitti “etnici” degli anni '90, che hanno in qualche misura accompagnato gli albori della globalizzazione. Ne sono un esempio le guerre civili nei Balcani occidentali circa un ventennio più tardi, dopo la crisi finanziaria iniziata nel 2007, quando le forze politiche “di sinistra” avevano iniziato a perdere a ritmo crescente la loro capacità di rappresentare le istanze delle classi più deboli, l'inasprimento dell'ingiustizia sociale e l'aggravamento delle disparità hanno avuto effetti devastanti sul tessuto sociale dei singoli Stati, a partire dalle aree deboli dell'Unione Europea. Al punto che tutte le forze politiche tradizionali hanno registrato una significativa perdita di rappresentatività, anche in paesi “forti” come Francia, Germania e paesi scandinavi.

È in un simile contesto che sono emersi movimenti politici di stampo nazionalista e xenofobo, che tuttavia sapevano coniugare alla retorica “identitaria” un discorso affine al concetto di giustizia sociale, magari dalla prospettiva del ceto medio impoverito e insofferente. D'altro canto, si è assistito, soprattutto nei paesi “poveri” dell'area Schengen, al radicamento sempre più preponderante del crimine organizzato, soprattutto con l'esplodere della “crisi migratoria”. L'aumento del peso politico di questi due tipi di forze, entrambe tendenzialmente anti-democratiche, appare contrario al concetto di globalizzazione, ma in realtà, tutto sommato, rende meno difficile imporne i costi umani, monopolizzando o bloccando la dialettica politica (talvolta persino imponendo determinate decisioni), a scapito di movimenti che propongono alternative compatibili con il carattere multietnico e pluriculturale delle società contemporanee. Eppure, nei primi anni 2000, quando il mondo era ormai diventato un “villaggio globale” e il progresso tecnologico aumentava rapidamente le possibilità di comunicazione a distanza, questi movimenti stavano assumendo carattere trans-nazionale, mentre sul piano interno raccoglievano il consenso dei delusi dalla “sinistra tradizionale”. Tuttavia, con l'inasprirsi delle conseguenze della crisi e l'aumento della portata dei fenomeni migratori, essi hanno progressivamente perso terreno, il che ha comportato il senso di esclusione dalla partecipazione politica di fasce sempre più ampie delle diverse società.

 

In tal modo, i principali oppositori alla globalizzazione sono diventate formazioni politiche definite “sovraniste”, che anziché proporre come soluzione alla crisi un programma ispirato alla giustizia sociale e alla lotta alla corruzione e alla diseguaglianza, focalizzano l'attenzione su questioni di “identità”, adottando la linea del particolarismo nazionalista. Un obiettivo probabilmente di minori pretese, ma soprattutto privo di efficacia. Due esempi si possono citare a riguardo. In Grecia, già dal 2014, il movimento di estrema destra Alba dorata ha accresciuto i suoi consensi in modo esponenziale, giungendo a essere la terza forza politica del paese, mentre sono aumentate le manifestazioni di intolleranza nei confronti delle comunità migranti. Similmente, in Italia l'ascesa dei movimenti di estrema destra e l'aumento degli episodi di xenofobia non solo sono spesso oggetto del dibattito politico in televisione e sulle pagine dei principali quotidiani, ma imperversano costantemente sulle reti sociali e, in generale, nello spazio della dialettica virtuale, spesso riduttiva e semplicista. Contestualmente, i numerosi scandali di corruzione che hanno interessato tutte le principali forze politiche, tanto di governo quanto di opposizione, hanno approfondito il divario tra elettori ed eletti e aumentato il livello di disinteresse per la vita politica. Ciò significa una brusca riduzione della partecipazione politica, che invece è essenziale per la tenuta delle istituzioni democratiche.

Considerando un'immaginaria classificazione dei paesi del mondo in democrazie imperiali, che aspirano al rango di potenza mondiale o regionale, e democrazie periferiche, spesso teatro dei conflitti per procura tra le potenze, l'Italia apparterrebbe probabilmente al secondo gruppo. Una posizione che l'ha sempre caratterizzata, sin dal secondo dopoguerra, quando le potenze che avevano sconfitto il nazifascismo ne condizionarono le vicende politiche, come ha scritto Giovanni Fasanella nel Puzzle Moro. Una simile riflessione potrebbe suscitare interrogativi su quanto le forze politiche italiane rappresentino in realtà interessi esterni, compresi i movimenti e i partiti “sovranisti”. Recentemente, parte della stampa internazionale ha ipotizzato che la Russia potesse finanziare forze politiche “di destra”, “isolazioniste” e “sovraniste”, persino lo stesso presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Nondimeno, lo scorso lunedì, la trasmissione italiana Report, in onda su Rai Tre, ha dimostrato l'esistenza di una scuola sovranista impiantata nella Certosa di Trisulti, ottenuta in concessione attraverso un bando, con modalità ancora da chiarire. Si tratta dell'associazione cattolica ultra-conservatrice Dignitatis Humanae Institute, alla cui guida, con varie cariche, spiccano, oltre ad alcuni firmatari del documento che mette in discussione l'enciclica Amoris Laetitia di papa Bergoglio, anche l'ex consigliere di Trump Steve Bannon e il cristiano-sionista britannico Benjamin Harnwell. Una nuova strategia della tensione?

Uno dei locali più storici in via di Torre Argentina a Roma è stato trasformato da Igles Corelli, famoso Chef italiano, nella sua lunga carriera premiato da ben 5 stelle Michelin. Igles Corelli è ammirato per il suo concetto di cucina circolare che riassume il detto popolare "non si butta via niente". Lo racconta nel suo programma " IL gusto di Igles" sul canale gastronomico Gambero Rosso. Così "Mercerie",  da negozio di tessuti è diventato un concept di ristorazione che introduce la cucina stellata nel catering e nello street food.

La brillante idea è stata di   proporre la qualità dei piatti stellati in piccoli assaggi per renderli accessibile a tutti. Sono state inventate le famose praline, lasagnette e bottoni, pensati per l’asporto o per uno spuntino durante una passeggiata a Roma. Ovviamente si mangia anche direttamente nel locale. Mercerie è composto da due piccole sale arredate con classe.

Il simpatico bartender Stefano Nicola Fenu è il nuovo volto al bar. La sua professionalità si vede e si sente negli ottimi   signature cocktail, come quello piacevolissimo a base di vodka che addirittura cambia colore mentre va servito. La proposta culinaria si è arricchita con l'arrivo della brigata in cucina tutta al femminile. Elisa Cutellè e Stefania Lanotte sotto la guida della bravissima Viviana Marrocoli sfornano nuovi piatti, eleganti rivisitazioni di tradizione romana, ma anche napoletana. Una delle lasagnette, quella al nero di seppia ripiena di baccalà mantecato è invenzione di Viviana e l’ha dedicata alla sua Napoli.

Polpo abbinato al carciofo con gelato di carciofo è un'altra delle nuove specialità.

Viviana, la giovane lady chef di vasta esperienza sia in Italia che all'estero, è appassionata di panificazione. Giornalmente 5-6 tipi di pane, fatti rigorosamente con la farina macinata a pietra, escono dalla cucina di questo piccolo ristorante. "La cucina é DONNA" - è il motto di Viviana Marrocoli. Anche i migliori Chef hanno imparato la cucina dalla mamma o dalla nonna. “Avete mai sentito dire: ho imparato cucinare dal mio nonno"?, ribatte lei con il suo splendido sorriso. Viviana è fiera della fiducia, pienamente meritata, che ha avuto dal grande Chef per poter dirigere non solo questo locale, ma anche altre attività legate al progetto Mercerie per tutta l'Italia.

Comunque è sempre fiduciosa che le Lady Chef avranno sempre più importanza nella enogastronomia Italiana e anche mondiale. Purtroppo la vita privata delle lady chef spesso risente degli orari sacrificanti. Ma questo succede anche ad altre donne in carriera. La speranza è che in futuro gli uomini possano apprezzare maggiormente gli enormi sforzi delle donne, cioè quella di riuscire nella loro professione senza farglielo pesare.

 

 

Irina Raskina

Nel sud della Francia. Due regioni così diverse tra loro inspiegabilmente e incomprensibilmente da apparire, comparire insieme legate da quel trattino (tratto di unione) che vorrebbe far credere che si tratti di un unico territorio.

Storie, leggende, campanilismi esasperati che le contraddistinguono. E noi, gente italica, di campanilismi ne abbiamo da vendere eppure, per i cosiddetti equilibri politici, ci teniamo i “trattini” del Trentino-Alto Adige, Friuli – Venezia Giulia, Emilia – Romagna e fino a poco tempo fa, Abruzzo – Molise.

Languedoc – Roussillon (in italiano Linguadoca –Rossiglione), meglio identificata dai francesi come Midi, tra l’altro è la zona viticola più grande della Francia sia come superficie vitata che quantità di vino prodotto.

Famosa e ricordata per i suoi Vin de Table (corrispondente al nostro vino da tavola, spesso in damigiana, sfuso), negli ultimi anni, dopo aver “elevato” i vitigni maggiormente presenti localmente al rango di vitigni di pregio, modernizzando contemporaneamente le tecniche di vinificazione, hanno raggiunto lo stato di Vini VDQS (Vin Délimité de Qualité Supérieure, le nostre Doc) e AOC (Appellation d'origine contrôlée, le nostre Docg).

La Côtes du Roussillon

Si estende dai pendii dei Pirenei fino alla periferia della città di Narbonne. È l’ultima parte di territorio francese ad ovest per lo più influenzata dalla cultura catalana anche nei dialetti comunemente e diffusamente parlati, vere e proprie lingue.

Terra di confine con una spiccata volontà di rivendicazione delle proprie origini. È la zona dove maggiormente, nel periodo medievale, si diffuse l’eresia dei Catari, i Puri.

Erroneamente considerati “un popolo” , i Catari erano di fatto tutti coloro caratterizzati da un radicale anticlericalismo che rimetteva in discussione l’esistenza delle strutture e del personale ecclesiastico.

Centro principale di aggregazione la cittadina di Carcassonne ma anche alcune abbazie benedettine sparse nelle Corbières.

La mia visita nel Roussillon ha avuto inizio proprio da Carcassonne, dalla cité medievale e dalla vicina Limoux, famosa per il suo crémant.

In questa cittadina vengono prodotti ottimi vini frizzanti, come il Blanquette (e non la Blanquette). Considerato erroneamente un vitigno, il vino Blanquette è formato da un assemblaggio dove Il vitigno Mauzac, tipico della zona, è predominante nella misura del 90/95%. Il resto è rappresentato da chenin blanc e chardonnay.

Perché Blanquette? I vitigni di Mauzac hanno la caratteristica di avere una “peluria” bianca sulle foglie; quando soffia il vento, le vigne danno l’impressione di essere bianche (da qui il nome Blanquette).

Il Blanquette de Limoux è vino frizzante naturale, fresco e delicato, dai sentori di mela verde, albicocche, fiori d’acacia… ideale per l’aperitivo!

Già cento anni prima di Dom Pérignon e i suoi “esperimenti” nella Champagne, i confratelli benedettini in Limoux producevano vini spumanti con il cosiddetto metodo ancestrale, unica fermentazione in bottiglia.

Da Limoux alle Corbières il passo è stato breve. La più vasta area vitivinicola del Roussillon che racchiude zone con terreni molto diversi tra loro.

Scisto, calcare, arenaria, marna. Queste diversità portano alla distinzione di 11 territori nell'ambito dell'area di denominazione, dove prevalgono i vini rossi corposi con un gusto speziato. Accanto ai Grenache Noir e Carignan sono stati aggiunti relativamente nel periodo recente, vitigni come Mourvédre e Syrah . Spesso è usata la macerazione carbonica e affinamento in barriques nuove.

Il clima assolato e secco è sinonimo di maturazioni ideali per i VDN (Vins Doux Naturel) come quelli assaggiati nella fantastica e sorprendente, al limite dell’irreale, valle di Maury con le distese di damigiane senza rivestimento, esposte alle intemperie per oltre un anno (vedi foto).

Banyuls e Collioure altrettanto famosi. Zone pietrose e brulle di fronte al mare che devono la notorietà a quei marinai di Corinto che qui approdarono e piantarono viti.

Coteaux de Languedoc

Deve la sua fama vitivinicola ad un’antica strada romana costruita dal proconsole Gneo Domizio Enobarbo, primo governatore della Gallia Narbonensis: La Via Domitia.

Costruita principalmente per ragioni militari, successivamente utilizzata per scambi commerciali, aveva come scopo principale il facile raggiungimento delle colonie romane della Gallia meridionale.

La prima area visitata è stata il Minervois, ancora legata al Roussillon per vicinanza e/o continuazione dello stesso, ma con caratteristiche pedo-climatiche diverse. In epoca romana un tale Cicero spediva dal Minervois carichi interi di vino a Roma utilizzando la via Domitia.

Sui terrazzamenti dei pendii che guardano il fiume Aude, le vigne di Grenache Noir, Mourvèdre e Carignan fanno bella mostra di se.

Dal Minervois al Saint-Chinian il passo è stato breve. Ai piedi del monti Cevènne, avamposti del Massiccio Centrale, vi si producono i vins de table, pieni e robusti, ma anche vini molto innovativi di grande interesse come i Màs Champac.

Infine il distretto sconosciuto de La Clape, a sud di Narbonne, vicinissimo al mare. Vini rossi interessanti e i bianchi ottenuti dal vitigno bourbolenc.

Caratterizzato da piccole valli marnose, sinuose, scoscese, che si estendono bruscamente nelle scogliere sul versante mediterraneo, il paesaggio di La Clape è in netto contrasto con le pianure circostanti. Il punto più alto è Pech-Redon, a 214m. Il massiccio è caratterizzato dai suoi canyon e valli coperte di pinete e vigneti. La superficie totale di produzione viticola è di 768 ettari.

Viaggio in Linguadoca – Roussillon ovvero disamina delle diverse aree produttrive, senza concedere priorità a questa o a quella, ma rimarcando le differenze, difformità tra due regioni dai contrasti evidenti eppur tenute insieme da antiche logiche politiche.

La domanda che in conclusione sorge spontanea (il famoso intercalare di Antonio Lubrano):

È sempre valido quel tratto di unione (trattino) tra Languedoc e Roussillon?

 Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

 

Dedicati al Vinitaly 2019

 

La Riflessione!

 

Ci rivediamo l’anno prossimo

Si è chiusa una edizione con il raggiungimento di tanti record. Dal numero di buyer a quello degli espositori. “È stato il Vinitaly più grande di sempre e domani saremo già al lavoro per migliorare ancora”. Questo il commento di Maurizio Danese, presidente di Verona Fiere. Bene, anzi benissimo. Ed allora vediamo dove migliorare nella logistica. Padiglione Lombardia. Non si può chiudere il padiglione per troppa affluenza a causa del richiamo della Franciacorta. Si sposta la Franciacorta così come fu deciso a suo tempo per la Fivi perché non si può impedire agli addetti ai lavori di non rispettare impegni presi. Riorganizzare le navette interne da un padiglione all’altro con punti di raccolta (come del resto fanno in altre manifestazioni internazionali ed usufruire di un servizio necessario). Accordi con Trenitalia e Trenord per corse aggiuntive sulla tratta Brescia-Verona-Vicenza e viceversa per evitare di intasare il traffico con l’utilizzo delle auto (ricordiamoci l’etilometro).Altrimenti crescerà il numero di chi crede che Verona non sia più la sede adatta!

 

Frammento n. 1

Il Vino e gli Italiani

Passionale come l’amore, tradizionale come il pranzo della domenica, popolare come il calcio. Un amore da 14,3 miliardi di Euro nel 2018. L’88% degli italiani ha consumato vino nell’ultimo anno. Più volte l’abbiamo scritto: Italia primo paese produttore di vino nel mondo, primo in quantità. A volte certi risultati vanno seriamente approfonditi. Il dato del 2018 è ben al di sotto dei dati di 20 anni fa (26% in meno). Forse si beve in modo più responsabile. Roma beve più bianchi, Napoli più rossi mentre a Milano è il consumo di spumante che vince. Fenomeno Spritz, soprattutto tra i giovani. Qualcuno ha scritto “lo spritz come primo approccio culturale verso un prodotto bandiera (prosecco)”. Ne vogliamo parlare?

 

 

Frammento n. 2

I vincitori del Premio internazionale. Arrivano i cinesi.

Attribuito a personalità, aziende o istituzioni italiane ed estere che si sono distinte per il loro impegno nel campo enologico. Cantina Ornellaia, Leon Liang e Demei Li. Sulla Cantina Ornellaia niente da eccepire. Si gioca in casa con un produttore leader di Bolgheri. Chapeau per il premio. Leon Liang, fondatore di Grapea, la più importante e innovativa scuola cinese di educazione al vino. Demei Li, professore di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università dell’Agricoltura di Pechino. Uno dei più importanti enologi cinesi. È consulente per svariate cantine che producono vini eccellenti comprese Helan Qingxue, Leirenshou in Ningxia, Tiansai e Zhongfei in Xinjiang. Proprio mentre lavorava per la Helan Qingxue, il vino Jia Bei Lan vinse l’International Trophy del Decanter World Wine Awards nel 2011: grazie a lui, per la prima volta un vino cinese si è aggiudicato l’ambito premio. Demei Li è ormai diventato uno dei più bravi viticoltori della Cina e da tanti è considerato l’equivalente cinese di Michel Rolland. Grazie alla sua attività di consulente, in particolare nelle province di Ningxia e Xinjiang, a Li Demei si deve l’alto standard dei vini cinesi sul mercato globale. Ripeto: ALTO STANDARD. Meditate gente, meditate

 

 

Frammento n. 3

 

La piattaforma Wine to Asia

La nuova piattaforma multicanale di Verona Fiere presentata a Verona e operativa dal 2020. Ci siamo. Sono stati recepiti i continui avvertimenti che per entrare nel mercato cinese, sono le piattaforme multicanale le chiavi di accesso. Cina uguale al Far East. Shenzhen la città di partenza, Pacco Communication Group Ltd il partner. Tanto per capire meglio: saremo in compagnia di Vinexpo Bordeaux, Rhône Valley, Bordeaux Wine School ecc… Siamo in ritardo. Speriamo di recuperare.

 

 

Frammento n. 4

Organic Hall

Il mercato è sempre più attento ai temi ambientali ed etici. È nato Organic Hall nel Padiglione F. Un Vinitaly a se stante? No. Direi integrazione e possibilità di avere una scelta più ampia. Su 18.000 etichette presenti al Vinitaly ben 3.300 sono state posizionate nell’Organic Hall a rappresentare i biologici e biodinamici. Vinitalybio promosso dalla Federbio e la collettiva di produttori artigianali dell’associazione Vi.Te – Vignaioli e Territori. E non dimentichiamo il successo della FiVi, i vignaioli indipendenti che quest’anno si sono presentati alla kermesse veronese in un numero superiore di operatori.

 

 

Frammento n. 5

International Wine Hall

Padiglione ancora sotto tono quello destinato alla presenza dei produttori internazionali. Nato come punto di promozione distintivo ed unico per le produzioni estere, di fatto è marginale sia come disposizione che rappresentanza. Esserci o non esserci è la stessa cosa.

Osservo, scruto, assaggio e…penso.

Urano Cupisti

© 2022 FlipNews All Rights Reserved